Buongiorno, mi rivolgo a voi per delle delucidazioni. Mia figlia di quasi 9 anni ha dei comportame

24 risposte
Buongiorno, mi rivolgo a voi per delle delucidazioni.
Mia figlia di quasi 9 anni ha dei comportamenti che a volte mi lasciano perplessa , Ho fatto caso alla sua rigidità nei “ cambi di programma “ ,. Vuole mangiare sempre le stesse cose e rifiuta categoricamente il cibo dalla consistenza molle e di colore chiaro. Ogni giorno mi chiede di farle vedere lo stesso cartone animato alla tv e di prepararle la stessa merenda ,…Poi è molto sensibile agli odori e qui in casa si lamenta solo lei. Un‘altra cosa che mi ha lasciata parecchio perplessa è quando l’ho vista parlare da sola … Non lo fa a voce alta ma bisbiglia ,.
Ce ne sarebbero tante da raccontare … Ha un’ossessione per i numeri e le date , magari se siamo in macchina e ascoltiamo la radio lei sistema sempre il volume. Se vede che è su un numero come il 16 (per es.) lei lo sposta sul 15. Poi ogni volta che trova un foglio ci scrive sopra il suo nome e la data. È anche una bambina parecchio ipocondriaca.
A scuola tra l’altro non va bene in nessuna materia tranne italiano , perché le piace tantissimo scrivere e ogni volta che c’è da fare un tema è felicissima.
Come mamma ci sto male perché non so come si evolverà questa cosa in futuro , se è solo una fase dell’infanzia o se devo prendere provvedimenti prima che sia troppo tardi …
Vi ringrazio in anticipo se vorrete darmi una mano a fare chiarezza … Saluti , Tatiana.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno Tatiana,

Grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni riguardo a sua figlia. Dai comportamenti che descrivono, emerge un quadro di grande sensibilità e abitudini ben definite, che potrebbero essere legate a diversi aspetti dello sviluppo infantile.

La rigidità nei cambi di programma, le preferenze alimentari molto selettive, la ripetitività nelle scelte quotidiane (come il cartone animato e la merenda), l'ipersensibilità agli odori, l'attenzione ai numeri e alle date, così come la difficoltà scolastica in alcune materie, potrebbero essere indicatori di un particolare stile cognitivo o di una specifica modalità di elaborazione sensoriale ed emotiva.

È importante ricordare che ogni bambino ha il proprio modo di interagire con il mondo e sviluppare strategie personali per affrontare la quotidianità. Tuttavia, se queste caratteristiche influenzano in modo significativo il suo benessere o quello della famiglia, può essere utile approfondire la situazione con uno specialista per comprendere meglio i bisogni della bambina e valutare eventuali strategie di supporto.

Un confronto con uno psicologo specializzato nell'età evolutiva potrebbe aiutarla a ottenere una visione più chiara del quadro ea capire come accompagnare sua figlia nella crescita in modo sereno ed efficace.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Cristiana Danese
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Gentile utente, comprendo le sue perplessità rispetto ai comportamenti che descrive. Il modo più idoneo per risolvere i suoi dubbi è sicuramente quello di parlare con il pediatra della bambina raccontandogli di queste "stranezze" ed eventualmente chiedere un consulto neuropsichiatrico per risolvere ogni dubbio. Questo potrebbe aiutare sia lei che la bambina a vivere queste modalità relazionali e caratteristiche comportamentali in maniera più consapevole. Vi auguro il meglio. Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
Dr. Gianmarco Capasso
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Buongiorno Tatiana,

capisco la sua preoccupazione e la voglia di fare chiarezza su questi comportamenti di sua figlia. Prima di tutto, vorrei rassicurarla: ogni bambino ha il proprio modo di esplorare il mondo, e certe rigidità o sensibilità possono far parte di una fase evolutiva. Tuttavia, dato che descrive più comportamenti ripetitivi, sensibilità sensoriali e difficoltà nei cambiamenti di routine, potrebbe essere utile approfondire con un professionista che possa valutare il quadro nella sua globalità.

Il mio consiglio è di rivolgersi a uno specialista, come un neuropsichiatra infantile o uno psicologo dell’età evolutiva, che possa aiutarla a comprendere meglio le caratteristiche di sua figlia e fornirle strumenti per supportarla nel modo più adeguato. Intervenire con consapevolezza e senza allarmismi può essere un grande aiuto per il benessere della bambina e della famiglia.

Nel frattempo, provi ad osservare con curiosità e senza giudizio i suoi bisogni, valorizzando le sue passioni (come la scrittura) e accompagnandola con gradualità nei piccoli cambiamenti, in modo da aiutarla ad acquisire flessibilità senza forzature.

Non è mai troppo tardi né troppo presto per cercare risposte e supporto. È importante sapere che, qualunque sia la situazione, ci sono strumenti e strategie che possono aiutarla a gestire al meglio il percorso di crescita di sua figlia.

Un caro saluto.
Dott.ssa Patrizia Buscaino
Psicologo clinico, Psicologo
Nubia
Salve signora, da quello che lei scrive e descrive del comportamento di sua figlia; sembra si tratti di una forma di AUTISMO.
il mio consiglio è quello di farla vedere da uno psicologo o psicoterapeuta dell'Infanzia per poter fare una diagnosi precisa magari non sappiamo quando sia comparsa e in che stadio si trovi.
per il resto per adesso acconsenta alle sue richieste fino a quando non avrà le giuste indicazioni dallo specialista a cui si rivolge.
PER qualsiasi cosa continui a rivolgersi a MIODOTTORE saremo lieti e disponibili di poterla sostenere con consigli.
buona giornata
Dott.ssa Sara Lo Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Siracusa
Salve, Sign.ra Tatiana
ti consiglierei di confrontarti con uno specialista dell'età evolutiva specializzato in neurodivergenze. Un professionista potrà aiutarti a valutare il profilo di sua figlia e capire se ci sono aspetti da supportare con strategie specifiche.
Dott.ssa Nunzia D'Anna
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Tatiana, io valuterei di rivolgermi ad un professionista.
Quelli che lei descrive potrebbero essere i segni di una neurodivergenza (che attenzione non è una malattia mentale ma un modo diverso in cui funziona il cervello) e oggi giorno con una diagnosi tempestiva è sempre più probabile avere una vita sana, adattata su misura sulla propria neurodivergenza.
In ogni caso, anche qualora non ci trovassimo di fronte a questo, quelli che descrive sono sintomi ossessivi e se sono così strutturati, vuol dire che siamo di fronte ad un disagio di sua figlia. In ogni caso come madre, anche per dare un nome a quello che osserva in sua figlia, credo che le sarebbe di grande aiuto avere qualcuno che dia un nome alle cose e che la aiuti anche a capire meglio come reagire a tutto questo e come aiutare di conseguenza sua figlia a farlo.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno Tatiana, capisco la sua preoccupazione e il desiderio di comprendere meglio i comportamenti di sua figlia. Da quello che descrive, sua figlia sembra avere delle caratteristiche molto specifiche nelle sue preferenze e nel modo di rapportarsi alla quotidianità. La rigidità nei cambiamenti di programma, la selettività alimentare, la sensibilità agli odori, l’attenzione ai numeri e alle date, così come la tendenza a ripetere schemi e routine, possono essere segnali di un bisogno di struttura e prevedibilità nel suo mondo. Nel modello cognitivo-comportamentale, si tende a osservare questi comportamenti per capire la loro funzione. I bambini che mostrano difficoltà nell’affrontare il cambiamento spesso trovano conforto nella ripetizione e nella prevedibilità, perché questo riduce il senso di ansia e incertezza. Il bisogno di controllare il volume della radio o di scrivere il proprio nome e la data su ogni foglio potrebbe essere un modo per creare un senso di ordine e stabilità nel suo ambiente. Anche la sensibilità sensoriale che descrive (come il fastidio per alcuni odori o la difficoltà con certe consistenze alimentari) può indicare una percezione amplificata degli stimoli esterni, il che è abbastanza comune nei bambini che hanno una soglia più bassa di tolleranza a determinati input sensoriali. Il fatto che a scuola abbia difficoltà in diverse materie, tranne in italiano, potrebbe suggerire che le sue modalità di apprendimento siano particolari e che necessiti di strategie diverse per affrontare le materie che trova più difficili. Il piacere nello scrivere temi è un segnale positivo, perché indica che c’è un ambito in cui si sente competente e a suo agio. Potrebbe essere utile capire se le difficoltà scolastiche siano legate a un aspetto cognitivo specifico (ad esempio, difficoltà nell’elaborazione visuo-spaziale o nelle abilità matematiche) o se siano collegate a un’ansia da prestazione che la porta a sentirsi insicura in alcune materie. Riguardo al parlare da sola, è un comportamento che può avere diverse spiegazioni. Molti bambini usano il linguaggio interno per ragionare o per autoregolarsi, soprattutto in situazioni in cui devono elaborare pensieri complessi o rassicurarsi. Se questo comportamento avviene in modo ricorrente e sembra accompagnarsi ad altre rigidità, potrebbe essere utile approfondire con un professionista per capire meglio la sua funzione. Non posso dirle con certezza se si tratti solo di una fase dell’infanzia o di qualcosa che richiede un intervento più strutturato. Ogni bambino ha il proprio modo di affrontare il mondo e alcune caratteristiche che possono sembrare "strane" agli occhi degli adulti sono, in realtà, strategie personali per gestire ansie o difficoltà. Ciò che può fare, nell’immediato, è osservare con curiosità e senza allarmarsi troppo. Può provare a introdurre piccoli cambiamenti graduali nelle sue routine, aiutandola a sviluppare maggiore flessibilità senza forzarla. Ad esempio, potrebbe proporre nuove esperienze in modo prevedibile e rassicurante, spiegandole in anticipo cosa accadrà, dandole un senso di controllo. Se il suo senso di preoccupazione persiste, potrebbe essere utile un confronto con uno specialista, come un neuropsichiatra infantile o uno psicologo dell’età evolutiva, per capire se questi comportamenti rientrano in un profilo di sviluppo particolare. L’obiettivo non è "correggere" sua figlia, ma piuttosto aiutarla a trovare strategie per affrontare meglio il mondo, rispettando i suoi tempi e le sue modalità. La cosa più importante è che lei, come madre, sta già facendo un ottimo lavoro nel notare questi aspetti e nel cercare risposte. Questo significa che sua figlia ha accanto una figura attenta e premurosa, il che è il miglior punto di partenza per qualunque percorso di crescita. Le auguro il meglio. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Matilde Ciaccia
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno Tatiana, mi dispiace per la situazione che sta descrivendo. Capisco che il non riuscire a darsi un senso ai comportamenti di sua figlia la possa preoccupare molto. Ma in questi casi è caldamente consigliato mantenere la calma, non saltare a conclusioni estreme e affidarsi a chi può aiutarla. Sembrerebbe dal suo racconto che sua figlia stia sviluppando dei rituali e una selettività alimentare, il che non necessariamente debba essere preoccupante o patologico, ma potrebbe essere un suo modo di gestire un periodo più stressante, perché anche i bambini vivono le situazioni, hanno emozioni e pensieri, come gli adulti, e può capitare anche per loro che ci siano periodi più bassi. Si chieda da quanto tempo nota questi comportamenti? E' sempre stata una bambina più rigida nei gusti, nelle scelte? Nota che adesso questi comportamenti sono più intensi? Se cambiare le sue abitudini provoca un disagio in sua figlia o reazioni di forte ansia o rabbia, potrebbe essere utile un approfondimento clinico perché potrebbe essere indicativo che sta attraversando un periodo più difficile emotivamente ed è importante capire come poterla aiutare. Perciò se non lo ha già fatto, le consiglierei di parlarne prima con il pediatra di sua figlia ed eventualmente le indica se è il caso di rivolgersi al servizio di neuropsichiatria infantile per ulteriori accertamenti.
Un caro saluto e in bocca al lupo! Dott.ssa Matilde Ciaccia
Dott.ssa Fiammetta Gioia
Psicologo, Psicologo clinico
Mirano
Gentile signora,
Capisco le sue preoccupazioni e il desiderio di comprendere meglio i comportamenti di sua figlia. Da ciò che descrive, sembra che la bambina abbia una spiccata sensibilità sensoriale, una forte attitudine alla ripetitività e una predilezione per schemi e routine. Questi aspetti, sebbene possano rientrare in certe caratteristiche dell'infanzia, potrebbero anche indicare la necessità di un approfondimento specialistico.

Il mio consiglio è di rivolgersi a un neuropsichiatra infantile o a uno psicologo dell’età evolutiva, che potrà valutare in modo approfondito la situazione. Un esperto potrà osservare il suo funzionamento quotidiano, sia a casa che a scuola, per comprendere meglio le sue modalità di apprendimento, di relazione e di gestione delle emozioni.

Nel frattempo, potrebbe essere utile annotare i comportamenti che la preoccupano, cercando di individuare eventuali situazioni che li scatenano o li attenuano. Anche il confronto con gli insegnanti potrebbe fornire indicazioni utili.

Capisco il suo timore per il futuro, ma è importante sapere che con il giusto supporto, ogni bambino può trovare il proprio modo di esprimersi e sviluppare le sue potenzialità. Il fatto che sua figlia ami scrivere è un aspetto positivo e può essere una risorsa preziosa per lei.
Le auguro il meglio e resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Saluti
Dott.ssa Nicoletta Carta
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Senago
Gentile Tatiana,
comprendo le sue preoccupazioni riguardo ai comportamenti di sua figlia. Da quanto descrive, sembra che abbia delle preferenze rigide e delle sensibilità specifiche che possono influenzare la sua quotidianità. È naturale, come genitore, chiedersi se questi aspetti facciano parte di una fase di crescita o se meritino un approfondimento.
Ogni bambino è unico, e per poter comprendere meglio il quadro generale sarebbe utile un confronto più approfondito con uno specialista. Un colloquio con un professionista potrebbe aiutarla a ottenere maggiore chiarezza su questi comportamenti e a fornirle eventuali strumenti per supportare sua figlia nel modo più adeguato.
Se desidera, può prenotare una consulenza per valutare insieme la situazione in un contesto professionale e sereno. Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore informazione.

Un caro saluto,
Dott.ssa Carta
Dott.ssa Daniela Sanacore
Psicologo, Psicologo clinico
Monte Compatri
Salve, mi chiedo se lei ne abbia parlato con il suo pediatra. E' sempre meglio confrontarsi e sapere che rimanere nel dubbio.
Dott.ssa Marica Ierardi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno crescendo i bambini cambiano e cominciano a non essere più riconosciuti dai genitori, però i comportamenti di sua figlia, la rigidità nei cambi di programma, la preferenza per cibi specifici, la sensibilità agli odori e l'ossessione per i numeri e le date, potrebbero essere espressione di un modo particolare di affrontare il mondo e di una fragilità. Nonostante le tante risorse che mostra sua figlia credo sia importante non ignorare i segnali che la preoccupano. Meglio intervenire subito in fase evolutiva quando ancora la personalità non è formata per poter evitare lo strutturarsi di un disturbo più grave. Cordiali saluti...

Ti consiglio di considerare un percorso di consultazione con uno psicologo infantile. Un professionista esperto potrà osservare e valutare i comportamenti di tua figlia in un contesto sicuro e supportivo, e potrà offrirti una comprensione più profonda delle sue esigenze e delle sue emozioni. La terapia può anche fornire a tua figlia uno spazio per esprimere le sue preoccupazioni e le sue esperienze, aiutandola a sviluppare strategie per affrontare le sue ansie e le sue rigidità.

Inoltre, è importante mantenere una comunicazione aperta con tua figlia, incoraggiandola a parlare dei suoi sentimenti e delle sue esperienze. Questo può aiutarla a sentirsi più compresa e supportata.

Ricorda che ogni bambino è unico e che ci sono molte strade per affrontare le sfide che possono presentarsi. Non esitare a cercare supporto; è un passo importante per il benessere di tua figlia e per il tuo. Se hai ulteriori domande o desideri discutere di più su questo argomento, sono qui per aiutarti.
Dott.ssa Martina Benzo
Psicologo
Romentino
Buongiorno,
sicuramente descrive dei comportamenti che potrebbe essere utile portare all'attenzione di un esperto e indagare. Una valutazione da uno psicologo potrebbe essere utile, per capire se si tratti di comportamenti messi in atto dalla bambina in relazione a qualcosa che è accaduto, o se si possa ipotizzare una qualche condizione psicologica sottostante.
Consiglierei una valutazione.
Cordialmente, dott.ssa Benzo
Dott.ssa Elena Saporiti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentilissima Tatiana,
comprendo la sua preoccupazione per i comportamenti che riporta della sua bambina, non è possibile dare indicazioni solo avendo questi elementi, le consiglio però di parlarne innanzitutto con il/la pediatra ed eventualmente fare una visita con un/una neuropsichiatra o farle fare una valutazione psicologica da un/una psicoterapeuta dell'età evolutiva per comprendere meglio da cosa possano essere derivati questi comportamenti.
Cordiali Saluti
Dott.sa Elena Saporiti
Dott.ssa Veronica Gorni
Psicologo, Psicoterapeuta
Castenedolo
Salve Tatiana,
il suo dubbio è sensato.
Quando si tratta di età evolutiva, dobbiamo sempre tenere in considerazione che alcuni aspetti possono essere lo specchio di tappe evolutive non ancora raggiunte, ma che potrebbero essere conquistate con tempi più lunghi di altri bambini. Vero è però che ci sono dei riferimenti temporali, seppur flessibili, da considerare.
A parte questo aspetto importante, sembra che i comportamenti di sua figlia denotino una caratteristica consolatoria, la rigidità di cui parla potrebbe essere un aiuto per la bambina. Non conosciamo però il significato dietro a questi sintomi e sarebbe utile comprenderlo. Senza allarmismi mi rivolgerei a un terapeuta dell'età evolutiva che possa valutare la situazione e orientarvi nella sua gestione e verso altri servizi, qualora dovessero essere utili.
Resto a disposizione per ulteriori dubbi o preoccupazioni.
Buona giornata
dott.ssa Veronica Gorni
Dott.ssa Nunzia Mazzone
Psicologo, Psicologo clinico
Trinitapoli
Salve Tatiana. Non è possibile fare diagnosi o avanzare delle ipotesi sul comportamento di sua figlia basandosi solo su ciò che lei ha descritto. Sarebbe opportuno prendere in considerazione la possibilità di iniziare un percorso che includa anche lei, ovviamente. Sarà il terapeuta poi, eventualmente, a decidere di prendersi uno spazio solo con la bambina; ma l'eventuale terapia deve essere necessariamente familiare.
Dott.ssa Nunzia Mazzone
Dott.ssa Anna Asia Forino
Psicologo, Psicologo clinico
Trapani
Gentile Tatiana, la ringrazio per aver condiviso su questa piattaforma le sue perplessità e preoccupazioni. Purtroppo è un pò complesso da questa descrizione riuscire a farsi una chiara idea per cui le consiglierei di valutare la possibilità di effettuare una visita presso uno psicologo che possa valutare i comportamenti della sua bambina. Comprendo la preoccupazione e se eventualmente dovesse sentirne la necessità, una volta chiarita la situazione, potrebbe valutare di intraprendere anche lei un percorso di supporto psicologico.
Dott.ssa Anna Asia Forino
Dott.ssa Lisa Cerri
Psicologo clinico, Psicologo
Soiano del Lago
Buongiorno Tatiana, a distanza e soprattutto per iscritto è molto complicato fare diagnosi e non sarebbe corretto. Ci sono sicuramente dei comportamenti atipici, soprattutto se sono insorti recentemente o si sono amplificati; a tal proposito, essendo che questa situazione mina la vostra serenità, mi sento di consigliarle di prendere contatto con la pediatra prima e con una psicologa dell'età evolutiva, poi con la finalità di avere una diagnosi o comunque maggiori delucidazioni sul comportamenti di sua figlia e anche su come gestirli. Le auguro un grandissimo in bocca al lupo.
Dott.ssa Desirèe Pesce
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Pavia
Gentile Tatiana, sicuramente i comportamenti di sua figlia riportati qui sono da attenzionare, in quanto sono molto peculiari. Sono, infatti, simili e/o tendenti al funzionamento dello spettro autistico, in cui si può riscontrare una certa inflessibilità rispetto alla routine, una preferenza verso certi cibi e consistenze, una sensibilità verso alcuni stimoli sensoriali (suoni, sensibilità ai tessuti, etc) e qualche difficoltà a livello scolastico.
Le consiglio di osservare anche come sua figlia interagisce con gli altri suoi pari e con gli adulti in generale.
Se dovesse notare ulteriori difficoltà o situazioni singolari, le consiglio di fare una valutazione sul funzionamento dello spettro autistico presso una neuropsichiatria infantile, in modo tale da disconfermare qualsiasi dubbio su tale diagnosi, o viceversa, riuscire a gestire al meglio la situazione.
Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti, sono a sua disposizione.
Dott.ssa Alessandra Cresci
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Salve Tatiana, ho letto con attenzione le sua parole e mi verrebbe da dirle che i bambini ricercano quasi sempre una ripetizione in tutte le cose che fanno, le così dette routine servono a dare sicurezza e poi un giorno a camminare da soli con le proprie gambe. Nel vostro specifico caso mi sembra di capire che questa ricerca sia molto forte e poco flessibile, per cui mi verrebbe da dirle che se sente che i comportamenti di sua figlia vanno un pò "oltre" forse chiedere un aiuto può essere una mossa utile. Non faccia tutto da sola, parli anche con le insegnanti, il medico di base e altri adulti significativi che fanno parte della vita di sua figlia,perché le potrebbero essere di aiuto.
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, immagino la sua preoccupazione ha provato a parlarne con la sua pediatra di riferimento e con le maestre di sua figlia. Inoltre se sente che questi comportamenti la preoccupano un consulto con un neuropsichiatra potrebbe fare al caso suo. Un controllo ed una valutazione con un professionista le potrà dare tutte le risposte si cui ha bisogno. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Tatiana, comprendo le sue preoccupazioni e il desiderio di capire meglio alcuni comportamenti di sua figlia. Da quello che descrive, emergono alcune caratteristiche che potrebbero rientrare in una particolare sensibilità agli stimoli sensoriali, una forte preferenza per la routine e un interesse marcato per alcuni dettagli specifici, come i numeri e le date. È importante sottolineare che ogni bambino ha le proprie peculiarità e che molte manifestazioni possono rientrare in una naturale variabilità dello sviluppo. Tuttavia, quando determinati schemi diventano rigidi e interferiscono con la vita quotidiana, può essere utile approfondire la situazione con uno specialista.

La difficoltà ad affrontare i cambiamenti, la selettività alimentare, la sensibilità agli odori, la tendenza alla ripetizione e l’attenzione particolare ai numeri potrebbero essere indicatori di un profilo neuroatipico o di una modalità di elaborazione sensoriale e cognitiva diversa dalla norma. Questo non significa necessariamente che ci sia un problema, ma piuttosto che potrebbe essere utile un confronto con un professionista esperto in neuropsicologia infantile o in neuropsichiatria per comprendere meglio le sue necessità e fornirle eventuali strategie di supporto.

Ciò che può fare nel frattempo è osservare sua figlia con curiosità e senza preoccupazione eccessiva, cercando di capire in quali situazioni manifesta maggiore rigidità e quando invece riesce a essere più flessibile. L’importante è non forzarla al cambiamento in modo brusco, ma piuttosto aiutarla gradualmente ad accettare piccole variazioni nella routine, in modo da accompagnarla dolcemente verso una maggiore adattabilità.

Il fatto che abbia una grande passione per la scrittura è un aspetto positivo e potrebbe rappresentare uno strumento utile per esprimere il suo mondo interiore. Coltivare le sue inclinazioni e aiutarla a sentirsi compresa e accettata è il primo passo per sostenerla nel suo percorso di crescita.

Se il dubbio la accompagna e la fa sentire in difficoltà, un confronto con uno specialista potrà offrirle maggiore chiarezza e, se necessario, delle strategie mirate per aiutarla nel modo migliore.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dott. Luca Vocino
Cara Tatiana, grazie per aver condiviso le tue preoccupazioni riguardo tua figlia. È comprensibile che alcuni suoi comportamenti ti lascino perplessa, ed è importante ascoltare questi segnali con attenzione e sensibilità. Da ciò che descrivi, emergono alcune caratteristiche che potrebbero indicare una forte necessità di routine e prevedibilità, una spiccata sensibilità sensoriale e alcune rigidità comportamentali. Questi aspetti possono essere semplicemente tratti della sua personalità o indicare la presenza di un profilo neurodivergente. Tuttavia, per comprendere meglio la situazione, sarebbe utile un approfondimento con un professionista esperto in età evolutiva.
Il mio consiglio è quello di parlarne con il pediatra e, se necessario, valutare una consulenza con uno specialista dell’età evolutiva, come un neuropsichiatra infantile o uno psicologo dell’infanzia, per comprendere meglio i suoi bisogni e individuare eventuali strategie di supporto. Intervenire precocemente, se necessario, può essere di grande aiuto per il benessere e lo sviluppo di tua figlia. Se hai bisogno di strategie per aiutarla a gestire alcune difficoltà, sarò felice di offrirti qualche suggerimento più mirato.
Un caro saluto.
Dott.ssa Letizia Maiano
Psicologo, Psicologo clinico
Verona
Gentile Tatiana, da ciò che descrive emergono alcune rigidità, sensibilità sensoriali e comportamenti ripetitivi che potrebbero indicare un funzionamento ansioso o legato al neurosviluppo, e che meritano una valutazione specialistica per capire meglio i suoi bisogni.
Non è colpa sua né una fase da sottovalutare, la sua attenzione è preziosa e può fare davvero la differenza.
Una consulenza con uno psicologo dell’età evolutiva o un neuropsichiatra infantile potrebbe aiutare a chiarire la situazione.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.