Buongiorno, ho 37 anni e soffro di E.P. Negli anni avendo provato con scarsi risultati vari espedi

15 risposte
Buongiorno, ho 37 anni e soffro di E.P.
Negli anni avendo provato con scarsi risultati vari espedienti per risolvere il problema (profilattici e spray ritardanti ecc) credo di essere giunto alla conclusione di avere dei problemi con la serotonina, essendo una persona che ha una lieve tendenza depressiva. Ad avvalorare la mia tesi ho riscontrato un'attenuazione del problema nelle fasi iniziali delle relazioni sentimentali con le mie partner, per poi ritornare alla normalità dopo pochi mesi.
Credo di aver difficoltà a gestire l'eiaculazione che sinceramente non credevo potesse essere controllata dall'uomo come la minzione. Credo di poter escludere prostatite perché non ho nessun sintomo e non mi è mai stata trovata ingrossata. Protrei richiede al medico di famiglia di farmi prescrivere il Priligy? Sono consapevole che la dapoxetina è una psicofarmaco ma potrei iniziare con una dose bassa che non dovrebbe darmi troppi effetti indesiderati. Grazie anticipatamente.
Dr. Giuseppe Cenzato
Ginecologo, Venereologo, Sessuologo
Napoli
ne parli con il medico di base, che la conosce bene, e segua i suoi consigli

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Dott. Fabrizio Luigi Ricardi
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Milano
esistono anche metodi prettamente sessuologici per gestire il problema dell'eiaculazione precoce ... questo sempre dopo aver consultato il medico per escludere problematiche fisiche. faccia il punto della situazione con il suo medico. cordiali saluti
Dr. Alfonso Panella
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Varese
Buongiorno. In prima battuta le consiglio un consulto medico per escludere ogni causa organica. Se non dovessero insorgere problematiche fisiche, indagare con l’aiuto di uno psicoterapeuta l’origine del problema potrebbe rappresentare per lei un’alternativa molto valida al farmaco. Il dettaglio per il quale all’inizio della relazione lei non provi disturbi, notando peggioramenti invece con il tempo, assume un enorme valore sotto il punto di vista psicoterapeutico: potrebbe infatti coinvolgere l’ambito di significati che lei dà ad una relazione duratura e stabile, retaggio di ciò che ha imparato vivendo nel contesto in cui è immerso. Indagando questo insieme di significati potrebbe scoprire pensieri e modi di agire che al momento, fisiologicamente, le sono preclusi e che le causano il disturbo.
Per un confronto più approfondito e aderente al suo specifico caso, sono a sua disposizione.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Dott.ssa Giulia Pascucci
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Perugia
Buongiorno, concordo con ciò che hanno scritto i miei colleghi, è bene che lei escluda una possibile causa organica facendo tutti i controlli del caso. La invito inoltre a prendere in considerazione un percorso do psicoterapia per la gestione di questa problematicità; ha parlato di umore tendenzialmente depressivo, di riscontrare minori difficoltà nelle fasi iniziali di una relazione.. elementi che sarebbe opportuno esplorare in un contesto terapeutico, provi a fare una riflessione a riguardo. Cordialmente, Dr.ssa Giulia Pascucci
Dott. Enrico Rizzo
Sessuologo, Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Ha fatto bene a consultare il medico ma non dimentichi che l'eiaculazione precoce ha spesso come causa o concausa problematiche emotive, come l'ansia (che non sempre si manifesta in modo evidente) o esperienze di natura sessuale (ma non solo) che possono incidere fortemente sulla sua sessualità e sul suo funzionamento psicofisico. Se Le posso dare un suggerimento, chieda una consulenza psicosessuale. Medicina+Psicologia = maggiori benefici dalla terapia
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Dott.ssa Ilaria Grasso
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, come mai non ha pensato a un intervento sessuologico? Sicuramente è il caso di esplorare eventuali cause fisiologiche, ma lei stesso dichiara di non avere sempre questa difficoltà e che non conosceva la possibilità del controllo eiaculatorio. Sicuramente un intervento sessuologico potrà aiutarla sia a diventare più consapevole dei suoi genitali e delle loro reazioni e gestire meglio il momento dell'eiaculazione che a esplorare eventuali questioni emotive o ansiogene. Consiglierei un/a sessuologo/a psicologo/a piuttosto che medico, naturalmente dopo tutti gli esami del caso.
Dott. Antonello Deriu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo clinico
Firenze
Gentile utente, per quanto riguarda l'assunzione del farmaco, le suggerisco di rivolgersi al suo medico o fare una visita andrologica. Non si dimentichi che le cause dell'eiaculazione precoce possono essere anche psicologiche e risolvibili tramite percorso sessuologico. Saluti, Dott. Antonello Deriu
Dott.ssa Martina Panerai
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Roma
Gentilissimo, colpisce molto che lei parli di “tendenza depressiva” e poi vi associ un rimando alle sue relazioni sentimentali e a come il sintomo vari a seconda della fase del rapporto, è davvero interessante ed è una preziosa consapevolezza, la sua. Ha mai avuto modo di approfondire questo aspetto? Le suggerirei di fare un approfondimento medico-urologico, in modo da inquadrare e trattare bene la disfunzione da un punto di vista organico e farmacologico. Successivamente, visto che lei stesso ha avuto modo di informarsi rispetto al fatto che è possibile aumentare la propria capacità di controllare il riflesso eiaculatorio, potrebbe effettuare una consulenza sessuologica ed eventuale terapia sessuale successiva. Valuti di parlare con il medico, di tutto, e segua un percorso per step evitando auto-diagnosi o auto-prescrizioni. Ad oggi, è una disfunzione che una volta diagnosticata e compresa in tutta la sua fenomenologia può essere trattata con alti tassi di successo. Un caro saluto
Dr. Giovanni Ventura
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Verona
Buongiorno, le sconsiglio di farsi autodiagnosi, ma la esorto a rivolgersi a professionisti competenti che la aiutino ad inquadrare il motivo della sua EP. Dubito che il problema sia conseguente a problemi con la serotonina, così come solo di rado l'EP è legata ad iper sensibilità del glande. È molto più probabile che sia legata ad un suo modo di vivere i rapporti con i partner e ad una possibile ansia da prestazione. Il Priligy, essendo un farmaco appartenente alla classe degli antidepressivi, può aiutare ma va utilizzato dietro prescrizione e supervisione medica. Il mio consiglio è di farsi seguire parallelamente da psicoterapeuta esperto in disturbi sessuali e da andrologo. Cordiali saluti.
Dott. Nicolò Paluzzi Monti
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Firenze
Capisco la tua preoccupazione, e credo che sia importante non ridurre la sessualità a una semplice questione di "problemi biologici" o meccanici. L'eiaculazione precoce è spesso il risultato di una combinazione di fattori psicologici, emotivi e relazionali, oltre a quelli biologici. Piuttosto che concentrarti solo su un trattamento farmacologico, ti suggerisco di considerare una terapia psicologica e sessuologica, anche di coppia, che possa aiutarti a esplorare più a fondo le dinamiche personali e relazionali che potrebbero influire sulla tua sessualità.

La sessualità è complessa e molto variegata: i fattori emotivi, lo stress, le aspettative e la comunicazione con il partner sono elementi cruciali da esplorare. Lavorare su questi aspetti può portare a miglioramenti duraturi e a una maggiore consapevolezza di sé. Un approccio globale, che includa anche il supporto psicologico, potrebbe essere la chiave per affrontare la questione in modo completo ed equilibrato.

Spero di esserti stato d'aiuto
Resto a disposizione
Nicolò Paluzzi Monti
Dott.ssa Alice Speroni
Sessuologo, Psicologo, Psicologo clinico
Como
Caro paziente, prima da psicologa, e poi da consulente sessuale, le consiglierei di fare una visita specialistica prima di voler provare qualsiasi tipo di farmaco per ritardare l'eiaculazione. Ma soprattutto, la E.P. di che tipo è? Primaria o secondaria? Generalizzata o situazionale? Prima di provare con qualsiasi farmaco le consiglierei di fare una visita da un collega andrologo/a, e successivamente un consulto sessuologico. Rimango a disposizione
Salve, vi sono diverse cause che portano a sviluppare E.P. e non sempre sono cause esclusivamente mediche, ma perlopiù psicologiche. Le consiglio per la prescrizione del Priligy di parlare prima con un andrologo e successivamente con un sessuologo. In genere prima di assumere farmaci sarebbe opportuno valutare se la condizione è risolvibile attraverso altre strade e solo in ultima battuta ricorrere a farmaci.
Le auguro buona fortuna
Dott. Clara Benvenuti
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Prato
Buonasera, se dopo un'attenta valutazione andrologica vengono escluse cause organiche, possiamo ragionevolmente supporre che l'eiaculazione precoce sia di natura psichica. Lei parla di umore tendente alla tristezza. Gli aspetti depressivi in genere inibiscono il desiderio, ma non la durata del conto.
Da quello che scrive ciò accade dopo i primo tempi dall'inizio di una relazione, orientando la sua difficoltà più su un piano relazionale che non organico.
Come scrive, nel tempo ha cercato vari espedienti, ma in realtà è possibile superare il problema attraverso terapie sessuologiche. Ciò non esclude l'uso del priligy se il medico è d'accordo, ma tenga a mente che è un farmaco che va assunto qualche ora prima del rapporto e questo può causare ansia e sensazione di perdita della spontaneità nel sesso.
Dott.ssa Maria Gabriella Scuderi
Sessuologo, Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile utente, questi problemi possono avere diverse origini, sia organiche che psicologiche. Dal punto di vista psicologico potrebbe essere correlato ad un “disturbo dell’attenzione”: a cosa pensa durante l’atto sessuale? Nei casi di EP a volte è la difficoltà a controllare l’eccitazione a provocare il disturbo. Provi a portare l’attenzione su qualcosa di estraneo all’atto sessuale. Per i farmaci dovrebbe invece rivolgersi ad un andrologo; comunque provi a parlarne intanto col medico di base.
Dott. Raffaele La Tosa
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Legnano
Buongiorno,

la ringrazio per aver espresso con tanta chiarezza e sensibilità il suo vissuto. L’esperienza dell’eiaculazione precoce, come lei la descrive, si intreccia non solo con aspetti fisiologici, ma anche con la dimensione psicologica, emotiva e relazionale. In una prospettiva fenomenologica, è fondamentale partire dall’ascolto e dalla comprensione dell’esperienza nella sua totalità, interrogandoci su come questa incida sulla percezione di sé, sul senso di padronanza del proprio corpo, sul rapporto con l’altro e sulla qualità della relazione.

Da ciò che racconta, emerge una connessione tra stati emotivi, la storia personale e le variazioni del sintomo nelle diverse fasi delle relazioni sentimentali. Questo suggerisce quanto la sessualità sia intrecciata ai vissuti più profondi, ai cambiamenti emotivi e alle dinamiche relazionali. Spesso l’eiaculazione precoce si alimenta di timori, aspettative o vissuti di controllo, ed è importante indagarne il significato senza ridurla esclusivamente a un problema biologico o chimico.

Rispetto alla dapoxetina (Priligy), è comprensibile il desiderio di trovare una soluzione farmacologica, soprattutto dopo vari tentativi non soddisfacenti. Tuttavia, da un punto di vista fenomenologico, oltre alla valutazione medica e farmacologica, può essere estremamente utile un percorso di esplorazione personale dei vissuti, delle emozioni e delle convinzioni che accompagnano il sintomo. Il lavoro terapeutico può favorire una maggiore consapevolezza e padronanza, aiutando a sviluppare un rapporto più autentico e meno giudicante verso sé stessi e verso la propria sessualità.

Suggerisco di rivolgersi al medico di famiglia per discutere in sicurezza della possibilità di utilizzare la dapoxetina, valutando attentamente rischi, benefici ed eventuali alternative. Contestualmente può essere di grande aiuto affiancare una riflessione psicologica, considerando le sue tendenze emotive e il modo in cui queste si manifestano nella vita quotidiana e nelle relazioni. Questa integrazione offre una prospettiva più ampia, che non si limita al sintomo, ma lo comprende e lo accoglie come parte di un percorso di crescita personale.

Resto a disposizione per approfondire ulteriormente e accompagnarla nell’esplorazione del suo vissuto, secondo modalità rispettose, dialogiche e non giudicanti.



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