Buongiorno, è da circa 3 mesi che soffro di forte ansia e ultimamente, da 3 settimane, mi sono rivol
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Buongiorno, è da circa 3 mesi che soffro di forte ansia e ultimamente, da 3 settimane, mi sono rivolta ad uno psicologo perchè la mia ansia cominciava a ostacolare la mia vita quotidiana. Ho avuto i primi attacchi di panico intorno ai 12 anni e ho avuto periodi di ansia intensa che magari si ripresentavano dopo anni. L'anno scorso sempre nello stesso periodo ho sofferto di depressione, da cui però sono riuscita ad uscirne da sola.
Ora, ritornando al discorso psicologo mi sento come se dopo ogni seduta la mia ansia peggiorasse. In particolare, l'ultima volta che ci sono andata ero molto agitata e ho avuto un piccolo attacco di panico appena entrata in studio; questa agitazione deriva dal fatto che la mattina stessa mi sentivo "strana" come stralunata, come se il mio cervello non ci fosse al 100%. Questa sensazione, nonostante mi sia già capitata dopo attacchi di panico molto forti, crea in me forte disagio dato che una delle mie più grandi paure è quella di diventare pazza. Questa sensazione persiste da circa 5 giorni e questo non fa altro che peggiorare la mia ansia dato che non penso ad altro. Potrebbe essere questa sensazione un risultato di questo periodo stressante?
Ora, ritornando al discorso psicologo mi sento come se dopo ogni seduta la mia ansia peggiorasse. In particolare, l'ultima volta che ci sono andata ero molto agitata e ho avuto un piccolo attacco di panico appena entrata in studio; questa agitazione deriva dal fatto che la mattina stessa mi sentivo "strana" come stralunata, come se il mio cervello non ci fosse al 100%. Questa sensazione, nonostante mi sia già capitata dopo attacchi di panico molto forti, crea in me forte disagio dato che una delle mie più grandi paure è quella di diventare pazza. Questa sensazione persiste da circa 5 giorni e questo non fa altro che peggiorare la mia ansia dato che non penso ad altro. Potrebbe essere questa sensazione un risultato di questo periodo stressante?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo molto importante che lei prosegua con fiducia al suo percorso terapeutico e non è detto che il peggioramento dell'ansia a seguito delle sedute sia necessariamente un fattore negativo, potrebbe anche essere una situazione dalla quale trarre utili insegnamenti poiché probabilmente State andando sempre più a fondo nel problema. Credo che sia molto importante riferire al terapeuta ciò che sente e ciò che prova, sono sicuro che saprà aiutarla.
In bocca al lupo.
Cordialmente, dott FDL
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Cordialmente, dott FDL
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Buonasera, ha appena iniziato un percorso. Purtroppo la soluzione a questo stato emotivo intenso non può essere immediato. Lo riporti al terapeuta per trovare una strategia utile per attenuare questi sintomi invalidanti.I sintomi non vengono mai dal nulla ma sono strettamente collegati a ciò che le accade nella vita. Sono sicura che arriverà un miglioramento, non demorda.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott.ssa Camilla Ballerini
Credo che il suo disturbo possa aver peggioramenti indipendentemente dall'aver iniziato sedute di psico terapia. Non si aspetti un risultato immediato. In ogni caso , se soffre di un disturbo d'ansia/panico è importante che chieda di essere aiutato. Può ascoltare il Podcast Le stanze della Paura, disponibile gratuitamente su Google o Spotify. Troverà molte informazioni sui disturbi d'ansia e anche strumenti di auto aiuto che accanto alla sua terapia potrà utilizzare per ridurre gli stati di ansia, affrontare gli attacchi di panico e prevenirli. Può anche seguire le pagine Facebbok e Instagram Le Stanze della Paura. Buona serata. Bruno Ramondetti
Buonasera, sicuramente è una fase difficile della sua vita .Il percorso psicologico è appena iniziato , potrà approfondire e curare i suoi sintomi alla luce del suo malessere sottostante che deve essere compreso .Ci vuole un po' di tempo Non si allarmi e ne parli con il suo terapeuta.Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Buonasera, sarebbe importante parlarne con il suo psicologo di ciò che ci ha detto, così potrà aiutarla ancora di più a diminuire pian piano questo suo stato ansioso. Ha iniziato la terapia da poco, abbia fiducia e ne parli con lui, saprà aiutarla a trovare strategie utili per migliorare la sua vita e ritrovare la serenità giusta.
Un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Gentile Amica,
ha vissuto una storia complessa di ansia e depressione, due condizioni che vanno spesso insieme. E ci racconta di essere riuscita "da sola" a uscire da quest'ultima. Questo mi fa pensare che sia e voglia essere una persona forte in grado di risolvere da sola i suoi problemi. Immagino così che possa essere difficile per lei aver intrapreso una psicoterapia e decidere che "da sola" non ce l'avrebbe fatta. E' così?
Le suggerisco di aprirsi con il suo terapeuta, e di raccontargli cosa pensa, cosa si dice, che immagini le passano per la mente quando sta per entrare nello studio e avverte ansia. e di parlare francamente con lui di ogni suo dubbio o paura riguardo alla terapia. Insieme - ma soprattutto con l'iuto insostituibile che solo lei può dare - lei e il collega potrete venire a capo presto di questo disagio!
con i migliori auguri,
dr. Ventura
ha vissuto una storia complessa di ansia e depressione, due condizioni che vanno spesso insieme. E ci racconta di essere riuscita "da sola" a uscire da quest'ultima. Questo mi fa pensare che sia e voglia essere una persona forte in grado di risolvere da sola i suoi problemi. Immagino così che possa essere difficile per lei aver intrapreso una psicoterapia e decidere che "da sola" non ce l'avrebbe fatta. E' così?
Le suggerisco di aprirsi con il suo terapeuta, e di raccontargli cosa pensa, cosa si dice, che immagini le passano per la mente quando sta per entrare nello studio e avverte ansia. e di parlare francamente con lui di ogni suo dubbio o paura riguardo alla terapia. Insieme - ma soprattutto con l'iuto insostituibile che solo lei può dare - lei e il collega potrete venire a capo presto di questo disagio!
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Salve, lei è in una spirale di ansia importante e i pensieri ossessivi proliferano aggravando il disturbo. Calma, lasci tempo al percorso psicoterapeutico intrapreso di dare i suoi frutti. E dia fiducia al suo terapeuta condividendo con lui la sua sofferenza e accordando fiducia, altrimenti non andrà da nessuna parte, mi creda. Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera,
Comprendo quanto possa essere spiacevole provare un tale disagio in varie situazioni della quotidianità.
Un aspetto molto importante nella relazione terapeutica è parlare di come ci si sente nel qui ed ora, anche nella relazione con il proprio terapeuta. Le consiglierei di condividere i suoi vissuti e i suoi pensieri con il suo terapeuta al fine di poter comprendere l"origine e se necessario riformulare insieme gli obiettivi e le condizioni al fine del raggiungimento degli stessi.
In bocca al lupo
Dott.ssa Federica Di Censi
Comprendo quanto possa essere spiacevole provare un tale disagio in varie situazioni della quotidianità.
Un aspetto molto importante nella relazione terapeutica è parlare di come ci si sente nel qui ed ora, anche nella relazione con il proprio terapeuta. Le consiglierei di condividere i suoi vissuti e i suoi pensieri con il suo terapeuta al fine di poter comprendere l"origine e se necessario riformulare insieme gli obiettivi e le condizioni al fine del raggiungimento degli stessi.
In bocca al lupo
Dott.ssa Federica Di Censi
Salve, capisco che sentirsi strana e avere gli attacchi di panico non sia piacevole, comprendo il disagio. L'ansia è un'emozione che può diventare disfunzionale quando diventa frequente e intensa. Individuare i pensieri che le passano per la mente, sottoforma di dialogo con se stessa, è un obiettivo importante per uscire dal circolo del panico e dell'ansia. Ha riferito la paura di diventare pazza e probabilmente questo pensiero la sottopone ad ulteriore ansia e paura di vedere confermato questa idea.
Sono sicura che con il percorso psicologico intrapreso starà meglio.
In bocca al lupo
Buona giornata
Sono sicura che con il percorso psicologico intrapreso starà meglio.
In bocca al lupo
Buona giornata
Buongiorno, posso comprendere il suo disagio e me ne dispiaccio. Se ha già iniziato un percorso terapeutico si senta libera di riferire tutti i suoi disagi al suo terapeuta in modo che possa capire i suoi pensieri e i suoi stati emotivi. E' indispensabile aver fiducia del proprio terapeuta per sentirsi meglio... poi deciderete insieme quale strada percorrere. Saluti. Dott.ssa Debora Manoni
Cara ragazza,
le difficoltà di cui parla sono l'espressione sintomatica di un disturbo d'ansia. La terapia per i Disturbi d’ansia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia. La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra. La psicoterapia è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo i Disturbi d’ansia. Chi soffre di ansia interpreta erroneamente le proprie sensazioni e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto della psicoterapia vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di viverla appunto. Continui la psicoterapia cominciata, e si confronti con il collega anche sulla possibilità in questo momento di un supporto farmacologico, vedrà che con il tempo riuscirà ad allentare la morsa dei suoi sintomi.
Cari Saluti
Dottor. Diego Ferrara
le difficoltà di cui parla sono l'espressione sintomatica di un disturbo d'ansia. La terapia per i Disturbi d’ansia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia. La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra. La psicoterapia è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo i Disturbi d’ansia. Chi soffre di ansia interpreta erroneamente le proprie sensazioni e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto della psicoterapia vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di viverla appunto. Continui la psicoterapia cominciata, e si confronti con il collega anche sulla possibilità in questo momento di un supporto farmacologico, vedrà che con il tempo riuscirà ad allentare la morsa dei suoi sintomi.
Cari Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica. Cordiali saluti
Cara scrittrice, iniziare un percorso psicologico o psicoterapeutico vuol dire iniziare a prendere in considerazione l'idea di lasciare il mondo come lo abbiamo sempre conosciuto e vissuto e iniziare a vivere il mondo in una maniera del tutto nuova, non più triste o più felice, semplicemente nuovo.
I momenti di ansia circa la terapia non sono rari, anzi il contrario, ma ne parli con il suo terapeuta, lo renda partecipe di questi pensieri e renda questa relazione, con l'aiuto del suo terapeuta, una relazione di aiuto a tutti gli effetti.
Cari Saluti.
I momenti di ansia circa la terapia non sono rari, anzi il contrario, ma ne parli con il suo terapeuta, lo renda partecipe di questi pensieri e renda questa relazione, con l'aiuto del suo terapeuta, una relazione di aiuto a tutti gli effetti.
Cari Saluti.
Buongiorno, l'unico consiglio che darei ad una persona che descrive la situazione di cui sta parlando è quello di ritagliarsi uno spazio in cui provare a dare forma alla propria sofferenza. Lei lo sta già facendo con uno psicologo, quindi abbia fiducia nel vostro lavoro. Ascoltare troppi pareri differenti non può far altro che aumentare la confusione e le difficoltà. Parli a cuore aperto col suo terapeuta senza timori o censure e insieme proverete a trovare la soluzione migliore per lei. Cordialmente, Dott. Andrea Brumana
Salve, per tranquillizzarla lei non sta diventando pazza ma soffre di ansia e attacchi di panico, patologie molto diffuse e quindi stia serena. Negli ultimi anni sono stati fatti enormi progressi nella cura di ansia e attacchi di panico ed essendo la mia specializzazione, le assicuro che si risolvono definitivamente con giusti sistemi e con terapie brevi. Sono sicuro che il suo psicologo potrà ben spiegarle il tutto e guidarla verso la risoluzione del suo disagio. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buonasera, grazie per aver condiviso con noi questo suo momento di difficoltà.
Come le ha già scritto qualche collega, i risultati non sono immediati, ma questi attacchi potrebbero essere il sintomo di qualcosa che si sta muovendo. All'inizio di un percorso psicologico si può avere la sensazione che le cose vadano peggio di prima, ma questo può dipendere dal fatto che si tirano fuori cose importanti che sono rimaste sommerse per molto tempo. Non abbia paura di parlare con la sua terapeuta di questo, si affidi completamente e totalmente a lei, senza timore.
Per l'ansia, nei casi più gravi, potrebbe essere necessario integrare la terapia psicologica con quella farmacologica, per un periodo più o meno lungo, per equilibrare il suo organismo. Se sarà necessario, la sua terapeuta saprà inviarla a uno psichiatra per farsi fare la prescrizione.
Lei sta attraversando un periodo difficile, parlarne e chiedere aiuto è il passo più importante. Coraggio! Le assicuro che la luce in fondo al tunnel c'è, anche se in questo momento lei non riesce a vederla.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Dott.ssa Fabiola Ribechini
Come le ha già scritto qualche collega, i risultati non sono immediati, ma questi attacchi potrebbero essere il sintomo di qualcosa che si sta muovendo. All'inizio di un percorso psicologico si può avere la sensazione che le cose vadano peggio di prima, ma questo può dipendere dal fatto che si tirano fuori cose importanti che sono rimaste sommerse per molto tempo. Non abbia paura di parlare con la sua terapeuta di questo, si affidi completamente e totalmente a lei, senza timore.
Per l'ansia, nei casi più gravi, potrebbe essere necessario integrare la terapia psicologica con quella farmacologica, per un periodo più o meno lungo, per equilibrare il suo organismo. Se sarà necessario, la sua terapeuta saprà inviarla a uno psichiatra per farsi fare la prescrizione.
Lei sta attraversando un periodo difficile, parlarne e chiedere aiuto è il passo più importante. Coraggio! Le assicuro che la luce in fondo al tunnel c'è, anche se in questo momento lei non riesce a vederla.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Dott.ssa Fabiola Ribechini
Buongiorno, mi dispiace molto per questa situazione così difficile che sta vivendo.
Provi a parlarne con il suo psicologo: è importante in terapia discutere proprio di questi argomenti e stati d'animo.
Può capitare che il momento della terapia sia impegnativo, stressante, anche spaventoso a volte, perché attiva tante emozioni, vissuti, ricordi, esperienze con cui non è facile entrare in contatto.
Quindi parlarne insieme, potrà aiutarla a trovare sia una spiegazione sia un sostegno.
Le auguro una buona serata, un caro saluto.
Dott.ssa Alice Carbone
Provi a parlarne con il suo psicologo: è importante in terapia discutere proprio di questi argomenti e stati d'animo.
Può capitare che il momento della terapia sia impegnativo, stressante, anche spaventoso a volte, perché attiva tante emozioni, vissuti, ricordi, esperienze con cui non è facile entrare in contatto.
Quindi parlarne insieme, potrà aiutarla a trovare sia una spiegazione sia un sostegno.
Le auguro una buona serata, un caro saluto.
Dott.ssa Alice Carbone
Buongiorno, sì l'ansia può creare questi disturbi. Inoltre i cambiamenti non sono mai lineari e progressivi ma spesso capita che ci siano degli alti e dei bassi che preparano ad ulteriori miglioramenti. Ha fatto benissimo ad iniziare un percorso e valuterei insieme al suo terapeuta se affiancare, o meno, una terapia farmacologica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua esperienza in modo così aperto; comprendo che questa sensazione di "stranezza" possa essere davvero difficile e spaventosa da affrontare, soprattutto considerando l'ansia intensa che la sta accompagnando. Trovarsi a vivere questi sintomi, specialmente mentre sta lavorando sulla sua ansia in terapia, può far sorgere molti dubbi e paure, come quello di “perdere il controllo” o “diventare pazza,” timori che sono in realtà comuni in chi soffre di disturbi ansiosi. Vorrei rassicurarla: queste sensazioni che descrive, come il sentirsi un po' “stralunata” o non del tutto presente, sono reazioni che molte persone sperimentano quando si trovano in periodi di grande stress o ansia. Si tratta di fenomeni chiamati “derealizzazione” o “depersonalizzazione,” e anche se sono sicuramente spiacevoli, non indicano nulla di pericoloso o permanente. Piuttosto, queste sensazioni rappresentano un modo che il corpo e la mente hanno di proteggersi dall'eccesso di attivazione emotiva, come una “pausa” temporanea per non sovraccaricare i nostri sistemi. A volte, quando si inizia un percorso psicologico, può accadere di avvertire un aumento temporaneo dei sintomi: può sembrare paradossale, ma in realtà si tratta di una fase comune e normale. Quando iniziamo a parlare di temi che finora abbiamo tenuto nascosti o che ci hanno fatto soffrire, è normale che le emozioni emergano con intensità. È come aprire un “cassetto emotivo” che abbiamo tenuto chiuso a lungo; all’inizio può sembrare che i sentimenti esplodano, ma poco a poco, con il sostegno della terapia, questi si fanno più gestibili. Il fatto che si sia rivolta a uno psicologo è un passo molto importante e coraggioso, che le dà la possibilità di affrontare non solo i sintomi, ma anche le cause profonde dell’ansia. La terapia cognitivo-comportamentale offre diverse tecniche per aiutare a interrompere questo “circolo dell’ansia,” come ad esempio esercizi di rilassamento e strategie per gestire i pensieri automatici negativi. Queste strategie richiedono un po’ di tempo per essere efficaci, ma possono portare a un grande sollievo. La invito a discutere apertamente di queste preoccupazioni con il suo psicologo, esprimendo tutte le sue paure e dubbi. Sentirsi compresi e guidati in questi momenti di incertezza può fare una grande differenza, e sono sicuro che col tempo riuscirà a gestire e ridurre i sintomi, fino a tornare a sentirsi meglio. È un percorso che richiede pazienza e cura verso se stessi, e già il fatto di aver intrapreso questo cammino dimostra una grande forza. Resto a disposizione. Le auguro il meglio. Dott. Andrea Boggero
Gentilissima,
Può essere assolutamente normale che la sua situazione venga da lei percepita come "peggiorata", dal momento in cui ha iniziato a lavorare sul suo problema, con il suo psicologo. Non è necessariamente un caso che abbia provato agitazione già dalla mattina del suo ultimo appuntamento con il collega, ed una volta giunta in studio si sia presentato un lieve attacco di panico.
Potrebbe significare che ha retto tutta la giornata e si è permessa di "cedere" nel luogo che lei considera "protetto", dove è possibile ricevere l'aiuto che le serve.
Voglio sollevarla nel dirle che mano a mano che i nodi verranno sciolti, la sua situazione troverà un equilibrio, ed entrare in studio, dal suo psicologo, non sarà solamente un luogo dove potersi lasciare andare, ma anche dove potersi ritrovare.
Saluti.
Può essere assolutamente normale che la sua situazione venga da lei percepita come "peggiorata", dal momento in cui ha iniziato a lavorare sul suo problema, con il suo psicologo. Non è necessariamente un caso che abbia provato agitazione già dalla mattina del suo ultimo appuntamento con il collega, ed una volta giunta in studio si sia presentato un lieve attacco di panico.
Potrebbe significare che ha retto tutta la giornata e si è permessa di "cedere" nel luogo che lei considera "protetto", dove è possibile ricevere l'aiuto che le serve.
Voglio sollevarla nel dirle che mano a mano che i nodi verranno sciolti, la sua situazione troverà un equilibrio, ed entrare in studio, dal suo psicologo, non sarà solamente un luogo dove potersi lasciare andare, ma anche dove potersi ritrovare.
Saluti.
Buongiorno, la sensazione di "stralunatezza" che descrive può essere un effetto comune durante periodi di forte ansia o stress, specialmente quando si sta affrontando un trattamento psicologico. L'ansia può manifestarsi in vari modi, incluso il disagio fisico e mentale, come la difficoltà di concentrarsi o la paura di perdere il controllo. È possibile che la terapia stia riattivando emozioni recondite, causando un temporaneo aumento del disagio. È importante parlarne con il suo psicologo, in modo da affrontare insieme questa reazione. Con il tempo, e con il giusto supporto, questi sintomi dovrebbero migliorare.
Quello che descrivi – sentirsi strani, scollegati o confusi – può effettivamente emergere nei momenti di forte stress emotivo, e non è raro che accada quando si inizia un percorso psicologico. Parlare di certe emozioni può renderti più vulnerabile all’inizio, ma questo non è necessariamente un segno di peggioramento. È importante dare tempo al percorso terapeutico e comunicare al tuo psicologo tutto ciò che provi, inclusa la paura che queste sensazioni possano non passare. Stai già facendo un passo significativo nel prenderti cura di te.
Gentile utente,
la sensazione che descrive — sentirsi “stralunata”, come se la mente fosse distante o “non del tutto presente” — è un’esperienza molto frequente in chi vive periodi di ansia intensa o attacchi di panico. Si tratta di una reazione del sistema nervoso allo stress, non di un segnale di perdita di contatto con la realtà. In momenti di forte allerta, il cervello tende a “disconnettere” parzialmente per proteggersi dall’eccesso di tensione: è un meccanismo temporaneo, che può far sentire confusi o irreali, ma non indica che stia “impazzendo”.
Il fatto che queste sensazioni compaiano dopo le sedute è abbastanza comune. Quando si inizia un percorso psicologico, vengono toccate emozioni e pensieri profondi che possono riattivare l’ansia prima di portare beneficio. È una fase di riassestamento emotivo che con il tempo tende a stabilizzarsi, soprattutto se riesce a parlarne apertamente con il suo terapeuta.
Può esserle utile:
– accogliere la sensazione senza giudicarla, ricordandosi che è solo un effetto momentaneo dell’attivazione ansiosa;
– evitare di monitorarsi continuamente, perché il controllo amplifica la percezione del disagio;
– regolare la respirazione, inspirando lentamente dal naso e espirando dalla bocca più a lungo;
– mantenere una routine regolare, con sonno, alimentazione e momenti di movimento o attività rilassanti;
– condividere con il suo psicologo anche la paura di “diventare pazza”: farlo aiuta a comprenderla e ridimensionarla.
Queste sensazioni, pur spiacevoli, non sono pericolose né irreversibili. Indicano solo che sta attraversando un periodo di forte tensione, ma anche che sta già facendo la cosa giusta nel chiedere aiuto. Con il tempo e la continuità del percorso, la mente imparerà a fidarsi di nuovo del proprio equilibrio.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
la sensazione che descrive — sentirsi “stralunata”, come se la mente fosse distante o “non del tutto presente” — è un’esperienza molto frequente in chi vive periodi di ansia intensa o attacchi di panico. Si tratta di una reazione del sistema nervoso allo stress, non di un segnale di perdita di contatto con la realtà. In momenti di forte allerta, il cervello tende a “disconnettere” parzialmente per proteggersi dall’eccesso di tensione: è un meccanismo temporaneo, che può far sentire confusi o irreali, ma non indica che stia “impazzendo”.
Il fatto che queste sensazioni compaiano dopo le sedute è abbastanza comune. Quando si inizia un percorso psicologico, vengono toccate emozioni e pensieri profondi che possono riattivare l’ansia prima di portare beneficio. È una fase di riassestamento emotivo che con il tempo tende a stabilizzarsi, soprattutto se riesce a parlarne apertamente con il suo terapeuta.
Può esserle utile:
– accogliere la sensazione senza giudicarla, ricordandosi che è solo un effetto momentaneo dell’attivazione ansiosa;
– evitare di monitorarsi continuamente, perché il controllo amplifica la percezione del disagio;
– regolare la respirazione, inspirando lentamente dal naso e espirando dalla bocca più a lungo;
– mantenere una routine regolare, con sonno, alimentazione e momenti di movimento o attività rilassanti;
– condividere con il suo psicologo anche la paura di “diventare pazza”: farlo aiuta a comprenderla e ridimensionarla.
Queste sensazioni, pur spiacevoli, non sono pericolose né irreversibili. Indicano solo che sta attraversando un periodo di forte tensione, ma anche che sta già facendo la cosa giusta nel chiedere aiuto. Con il tempo e la continuità del percorso, la mente imparerà a fidarsi di nuovo del proprio equilibrio.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
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