Buongiorno dottori. Sto insieme a mio marito da 20 anni di cui 15 di matrimonio. Da 5-6 anni a quest
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Buongiorno dottori. Sto insieme a mio marito da 20 anni di cui 15 di matrimonio. Da 5-6 anni a questa parte ho subito abusi verbali molto intensi, era sempre perennemente arrabbiato con me per qualsiasi cosa, anche una constatazione da parte mia diventava un modo per scaricare su di me la sua rabbia repressa, e a volte succedeva anche con i bambini. Tra luglio e agosto ho avuto un inizio di depressione dove non mi alzavo dal letto tranne per preparare i pasti, non mangiavo(anche adesso non mangio) dormivo 3h a notte e ho perso 16 kg in 2 mesi. Decisi di lasciarlo, dopo anni a richiedere una terapia per lui con uno psicologo. Appena mi ero finalmente liberata, lui di punto in bianco decide di fare terapia, e io son ricaduta nella disperazione. Da allora sembra davvero molto cambiato, ma io onestamente non mi fido più di tanto. Più volte rinunciava alla terapia dicendo che mi sente fredda e distaccata, ma questo è il mio modo di proteggermi dopo aver lavorato su me stessa cercando di valorizzarti, facendo cose per me stessa, non volendo che nessuno mini più la mia autostima. Da un lato desidererei che davvero la smettessi o questa terapia, ma da un lato sono io a pregarlo di continuare. Di mezzo ci sono 2 bambini di 8 e 4 anni. Io volevo fare terapia individuale, ma la terapista ci ha detto che è meglio terapia di coppia, onestamente non ne sono tanto sicura. A tutto questo si aggiunge una connessione non verbale con un altro uomo sposato che dura da 3 anni, lo sento così vicino a me che se mi dicesse di andare via con lui lo farei immediatamente, anche se non abbiamo mai parlato, come mi guarda lui e come mi fa sentire, cercandomi costantemente anche in occasioni più pericolose, nel senso addirittura mi cerca quando è con la moglie, mi fa sentire viva e bellissima. Ringrazio sin da ora chiunque mi risponderà, e vorrei sapere soprattutto se è giusto proseguire la terapia di coppia o fare terapia individuale. Grazie
Buongiorno, direi di proseguire con la terapia di coppia e di vedere di chiarire cosa vi sta succedendo. Prima la sua rabbia ora i suoi dubbi, può essere un momento di transizione in cui occorre chiarire, sia che vi lasciate sia che ricomponete dovrete farlo nelle condizioni migliori per voi e per i vostri figli. Veda come va in qualsiasi momento può decidere di proseguire con la terapia individuale. Rimango a disposizione per ogni dubbio o volontà di consultarmi. Buona serata lb
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Se ha dei dubbi sul percorso è utile confrontarsi con il professionista che la segue. Capita, ed è legittimo, che durante un percorso di psicoterapia si ridefiniscano i bisogni e gli obiettivi. Non sempre il percorso di coppia e quello individuale si devono escludere a vicenda.
Saluti
Saluti
Salve, da ciò che racconta si percepisce chiaramente quanto abbia sofferto, ma anche quanta forza ci sia nel suo percorso: dopo anni di svalutazioni e rabbia subita, ha trovato il coraggio di dire basta e di rimettersi al centro, cercando di ritrovare sé stessa. È normale che ora si senta divisa tra la voglia di credere al cambiamento di suo marito e la paura di fidarsi di nuovo: la fiducia, quando è stata ferita, non torna subito, va ricostruita con i fatti e con il tempo.
Rispetto alla terapia, credo che un percorso individuale possa esserle utile in questo momento, per aiutarla a elaborare ciò che ha vissuto, a chiarire i suoi desideri e a capire se davvero ha ancora spazio per questa relazione. La terapia di coppia può essere un percorso da portare avanti contemporaneamente o, se sente che in questo momento non la/vi sta aiutando, può essere ripreso in un secondo momento.
Quanto a quella connessione con l’altro uomo, forse rappresenta proprio un bisogno di sentirsi vista, viva, riconosciuta — qualcosa che per molto tempo le è mancato. Non è qualcosa da giudicare, ma da comprendere: è un segnale del suo desiderio di tornare a sentirsi bene, libera e valorizzata.
In questo momento, più che scegliere tra l’una o l’altra terapia, credo sia importante che scelga di prendersi cura di sé. Da lì, tutto il resto potrà diventare più chiaro
Rispetto alla terapia, credo che un percorso individuale possa esserle utile in questo momento, per aiutarla a elaborare ciò che ha vissuto, a chiarire i suoi desideri e a capire se davvero ha ancora spazio per questa relazione. La terapia di coppia può essere un percorso da portare avanti contemporaneamente o, se sente che in questo momento non la/vi sta aiutando, può essere ripreso in un secondo momento.
Quanto a quella connessione con l’altro uomo, forse rappresenta proprio un bisogno di sentirsi vista, viva, riconosciuta — qualcosa che per molto tempo le è mancato. Non è qualcosa da giudicare, ma da comprendere: è un segnale del suo desiderio di tornare a sentirsi bene, libera e valorizzata.
In questo momento, più che scegliere tra l’una o l’altra terapia, credo sia importante che scelga di prendersi cura di sé. Da lì, tutto il resto potrà diventare più chiaro
Buonasera, è un tema molto delicato e complesso quello delle relazioni di coppia che chiaramente richiede una conoscenza approfondita della storia della coppia stessa. Ad ogni modo quello che mi sento di dirle riguarda diversi aspetti. Innanzitutto se lei è già seguita da un terapeuta, si domandi perchè chiede un consulto esterno. Nel senso, domandarsi cosa le impedisce di parlarne con il suo terapeuta. Inoltre è necessario comprendere che una relazione non è un posto fisso a stipendio garantito come affermava Erich Fromm. Con questo intendo dire che le relazioni, si modificano nel tempo, avvolte in termini positivi, avvolte in termini negativi ed è fondamentale avdre consapevolezza se la relazione è ormai finita, oppure no. Dal suo racconto si evince molta ambivalenza ( desiderio di restare o desiderio di uscire) da questo rapporto. Si può essere ottimi genitori anche se non siamo più partner. E' fondamentale separare i due piani ( genitoriale e coniugale). La presenza poi di un suo interesse verso un altro uomo richiede altrettanta riflessione. E' sintomo di una crisi, rivalsa verso il partner o il fatto che finalmente si permette di guardare fuori...Ha forse paura del cambiamento ed è comprensibile ma forse è necessario fare un percorso che la sostenga in questa fase di caos interno. Restare per i figli del resto sarebbe un grande errore, soprattutto per loro che non è giusto che portino sulle spalle questo peso. Se resta lo faccia per lei...Ad ogni modo la crisi è anche occasione di rinascita. Non si faccia travolgere dalle paure...e soprattutto intraprenda un percorso. Le faccio tantissimi auguri!
Buonasera signora,
Il suo è un racconto denso che avrebbe bisogno di più tempo per essere rivisto assieme.
Sicuramente la soluzione che lei fantastica rispetto a scappare con l altro uomo, sebbene sia un sogno ad occhi aperti lecito, non credo sia una scelta concreta, né verosimile o consigliabile se agita d impulso. Sappia però che la terapia di coppia non ha nessuna controindicazione rispetto ad un percorso altro individuale con un'altra/o terapeuta. Un caro saluto.
Dott.ssa Cristina Villa
Il suo è un racconto denso che avrebbe bisogno di più tempo per essere rivisto assieme.
Sicuramente la soluzione che lei fantastica rispetto a scappare con l altro uomo, sebbene sia un sogno ad occhi aperti lecito, non credo sia una scelta concreta, né verosimile o consigliabile se agita d impulso. Sappia però che la terapia di coppia non ha nessuna controindicazione rispetto ad un percorso altro individuale con un'altra/o terapeuta. Un caro saluto.
Dott.ssa Cristina Villa
Gentile paziente,
mi dispiace per il momento di grande complessità emotiva e relazionale che sta vivendo.
Dal punto di vista psicoterapeutico, ci sono diversi piani da considerare:
È normale che oggi tu ti senta “fredda” o distaccata — non è mancanza d’amore, ma un meccanismo di protezione. Il fatto che suo marito sembri cambiato può essere confondente, perché la parte ferita di lei desidera credere nel cambiamento, mentre la parte protettiva teme di ricascarci. Questo conflitto interno genera spesso tristezza, confusione, e una perdita di fiducia generale.
La terapia di coppia può essere utile solo se:
la relazione è oggi emotivamente e fisicamente sicura; l’abuso è terminato e riconosciuto; entrambi siete motivati a esplorare responsabilità e ferite in modo autentico.
Nel suo caso, sembra che lei abbia ancora bisogno di uno spazio tutto tuo, dove non deve “proteggere” nessuno, ma dove può elaborare:
il trauma dell’abuso verbale,
la perdita di fiducia,
la sua fatica fisica ed emotiva (la depressione e il disturbo del sonno e dell’alimentazione),
e anche il significato della connessione che sente con quest’altro uomo.
Questa connessione, infatti, non va letta solo in chiave romantica: spesso nasce come bisogno di vitalità e riconoscimento dopo anni di svalutazione. Non è tanto la persona in sé, ma come la fa sentire vista e viva ciò che ti attrae — ed è comprensibile, dopo tanto tempo in cui lei si è sentita invisibile.
Probabilmente una terapia individuale sarebbe ora il passo più indicato: per ricostruire un senso di sé autonomo e sicuro; elaborare la rabbia, la paura e la delusione;
capire cosa desidera realmente da te stessa, prima ancora che dalla coppia.
Solo in un secondo momento si può valutare una terapia di coppia, non prima.
È fondamentale che lei possa mettere te stessa al centro, anche per il bene dei tuoi figli. I bambini crescono meglio accanto a un genitore che si sente stabile, autentico e protetto, non dentro una coppia apparentemente unita ma emotivamente tesa.
Prendersi cura della propria salute mentale non è egoismo, ma un atto d’amore verso se stessi e verso di loro.
Saluti
dr. Germi
mi dispiace per il momento di grande complessità emotiva e relazionale che sta vivendo.
Dal punto di vista psicoterapeutico, ci sono diversi piani da considerare:
È normale che oggi tu ti senta “fredda” o distaccata — non è mancanza d’amore, ma un meccanismo di protezione. Il fatto che suo marito sembri cambiato può essere confondente, perché la parte ferita di lei desidera credere nel cambiamento, mentre la parte protettiva teme di ricascarci. Questo conflitto interno genera spesso tristezza, confusione, e una perdita di fiducia generale.
La terapia di coppia può essere utile solo se:
la relazione è oggi emotivamente e fisicamente sicura; l’abuso è terminato e riconosciuto; entrambi siete motivati a esplorare responsabilità e ferite in modo autentico.
Nel suo caso, sembra che lei abbia ancora bisogno di uno spazio tutto tuo, dove non deve “proteggere” nessuno, ma dove può elaborare:
il trauma dell’abuso verbale,
la perdita di fiducia,
la sua fatica fisica ed emotiva (la depressione e il disturbo del sonno e dell’alimentazione),
e anche il significato della connessione che sente con quest’altro uomo.
Questa connessione, infatti, non va letta solo in chiave romantica: spesso nasce come bisogno di vitalità e riconoscimento dopo anni di svalutazione. Non è tanto la persona in sé, ma come la fa sentire vista e viva ciò che ti attrae — ed è comprensibile, dopo tanto tempo in cui lei si è sentita invisibile.
Probabilmente una terapia individuale sarebbe ora il passo più indicato: per ricostruire un senso di sé autonomo e sicuro; elaborare la rabbia, la paura e la delusione;
capire cosa desidera realmente da te stessa, prima ancora che dalla coppia.
Solo in un secondo momento si può valutare una terapia di coppia, non prima.
È fondamentale che lei possa mettere te stessa al centro, anche per il bene dei tuoi figli. I bambini crescono meglio accanto a un genitore che si sente stabile, autentico e protetto, non dentro una coppia apparentemente unita ma emotivamente tesa.
Prendersi cura della propria salute mentale non è egoismo, ma un atto d’amore verso se stessi e verso di loro.
Saluti
dr. Germi
Buongiorno, una terapia di coppia prevede un progetto "di coppia" appunto; i trascorsi della vostra relazione e aspetti della sua vita attuale sembrano orientalLa verso uno spazio personale (e protetto): perché no ?
Buongiorno signora,
la sua e-mail trasmette chiaramente la sua sofferenza e confusione per quanto sta vivendo.
Da una parte vorrebbe continuare il percorso di coppia per tutelare un matrimonio e soprattutto i vostri due figli ancora piccoli, dall'altro sente la vicinanza di un altro uomo da cui si sente capita e apprezzata e desidererebbe un percorso di terapia individuale per sciogliere i suoi nodi interni.
Non credo esista una risposta giusta alla sua domanda ma credo debba trovarla dentro di lei senza farsi influenzare da persone esterne.
Posso supporre che in terapia di coppia fatichi a esprimere i suoi bisogni personali e i suoi desideri che probabilmente in una terapia individuale potrebbero emergere più facilmente in assenza di suo marito.
Le auguro di superare quanto prima questo momento difficile ma colga comunque l'opportunità del supporto della professionista che la segue o la seguirà, sia essa di coppia o individuale
la sua e-mail trasmette chiaramente la sua sofferenza e confusione per quanto sta vivendo.
Da una parte vorrebbe continuare il percorso di coppia per tutelare un matrimonio e soprattutto i vostri due figli ancora piccoli, dall'altro sente la vicinanza di un altro uomo da cui si sente capita e apprezzata e desidererebbe un percorso di terapia individuale per sciogliere i suoi nodi interni.
Non credo esista una risposta giusta alla sua domanda ma credo debba trovarla dentro di lei senza farsi influenzare da persone esterne.
Posso supporre che in terapia di coppia fatichi a esprimere i suoi bisogni personali e i suoi desideri che probabilmente in una terapia individuale potrebbero emergere più facilmente in assenza di suo marito.
Le auguro di superare quanto prima questo momento difficile ma colga comunque l'opportunità del supporto della professionista che la segue o la seguirà, sia essa di coppia o individuale
Salve, se sente la necessità di una terapia individuale potrebbe comunque avviarla. Questo non significherebbe abbandonare la terapia di coppia, perché sono due terapie diverse e distinte, ma darle probabilmente un altro significato.
Salve,
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con suo marito, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con suo marito, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, il continuare o meno la terapia di coppia dipende esclusivamente dal suo sentire e dal suo benessere. Mi sento di darle solo qualche spunto di riflessione: una terapia (sia individuale che di coppia) da i suoi frutti quando si è motivati, ci si mette in gioco, si è disposti a “lavorare” per un obiettivo. Se sente che queste non sono le sue intenzioni, probabilmente anche con il più bravo dei professionisti non raggiungerà i suoi obiettivi.
A proposito dei 2 bambini di cui parla, immagino la sua preoccupazione. I bambini hanno straordinarie capacità nel percepire il clima emotivo della propria famiglia, sentono anche quello che non viene detto o che cerchiamo di mascherare. E spesso, anche se non riescono ad esprimerlo, sono preoccupati se vedono i genitori tristi e insoddisfatti.
Per quanto sia il sogno di tutti figli quello di avere una famiglia uniti, ciò che conta per il loro benessere primario è l’essere genitori felici.
Spero di esserle stata utile.
A proposito dei 2 bambini di cui parla, immagino la sua preoccupazione. I bambini hanno straordinarie capacità nel percepire il clima emotivo della propria famiglia, sentono anche quello che non viene detto o che cerchiamo di mascherare. E spesso, anche se non riescono ad esprimerlo, sono preoccupati se vedono i genitori tristi e insoddisfatti.
Per quanto sia il sogno di tutti figli quello di avere una famiglia uniti, ciò che conta per il loro benessere primario è l’essere genitori felici.
Spero di esserle stata utile.
Buonasera, credo che le sarebbe utile una terapia individuale per affrontare i traumi subiti durante il suo matrimonio. Traumi che potrebbero essere affrontati e rielaborati eventualmente mediante terapia Emdr.
Gentile Signora,
se la terapeuta che vi segue ritiene che quel tipo di setting possa essere utile, è certamente perché intravede in esso una possibilità di confronto costruttivo tra di voi.
Tuttavia, un percorso terapeutico non esclude necessariamente un altro. Se avverte il bisogno di uno spazio più personale e individuale, può comunque valutare la possibilità di contattare un altro professionista.
Le suggerisco, in ogni caso, di condividere tale eventuale decisione con la terapeuta che attualmente vi sta seguendo.
se la terapeuta che vi segue ritiene che quel tipo di setting possa essere utile, è certamente perché intravede in esso una possibilità di confronto costruttivo tra di voi.
Tuttavia, un percorso terapeutico non esclude necessariamente un altro. Se avverte il bisogno di uno spazio più personale e individuale, può comunque valutare la possibilità di contattare un altro professionista.
Le suggerisco, in ogni caso, di condividere tale eventuale decisione con la terapeuta che attualmente vi sta seguendo.
Gentile signora credo che potrebbe esserle utile fare comunque una psicoterapia personale per meglio comprendere sé stessa , i suoi bisogni e capire in che direzione andare
Buongiorno, le consiglierei in ogni caso la terapia di coppia, considerando che ci sono anche due figli che necessitano di avere due genitori presenti e attenti per la loro crescita.
Cordialità.
Cordialità.
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità la sua storia.
È comprensibile che oggi si senta divisa tra il desiderio di dare ancora una possibilità alla relazione e il bisogno di proteggersi. Anche il fatto che suo marito abbia iniziato un percorso terapeutico può suscitare emozioni contrastanti: speranza, ma anche paura di illudersi nuovamente.
In situazioni come la sua, può essere utile un lavoro individuale per aiutarla a comprendere meglio i suoi bisogni, le sue paure e i confini che desidera mantenere, prima di valutare un eventuale percorso di coppia. La terapia di coppia può essere efficace solo se entrambi i partner sono pronti a mettersi in discussione, ma non deve mai sostituire il percorso personale di chi ha subito a lungo forme di abuso o svalutazione.
Le suggerirei, quindi, di valutare la possibilità di una terapia individuale, in modo che possa avere uno spazio sicuro e neutrale per sé, indipendentemente dalle scelte del suo partner.
La presenza dei bambini rende ancora più importante prendersi cura del proprio benessere emotivo, poiché il suo equilibrio sarà una risorsa anche per loro.
Un caro saluto,
Dott. Stefano Lagona
grazie per aver condiviso con tanta sincerità la sua storia.
È comprensibile che oggi si senta divisa tra il desiderio di dare ancora una possibilità alla relazione e il bisogno di proteggersi. Anche il fatto che suo marito abbia iniziato un percorso terapeutico può suscitare emozioni contrastanti: speranza, ma anche paura di illudersi nuovamente.
In situazioni come la sua, può essere utile un lavoro individuale per aiutarla a comprendere meglio i suoi bisogni, le sue paure e i confini che desidera mantenere, prima di valutare un eventuale percorso di coppia. La terapia di coppia può essere efficace solo se entrambi i partner sono pronti a mettersi in discussione, ma non deve mai sostituire il percorso personale di chi ha subito a lungo forme di abuso o svalutazione.
Le suggerirei, quindi, di valutare la possibilità di una terapia individuale, in modo che possa avere uno spazio sicuro e neutrale per sé, indipendentemente dalle scelte del suo partner.
La presenza dei bambini rende ancora più importante prendersi cura del proprio benessere emotivo, poiché il suo equilibrio sarà una risorsa anche per loro.
Un caro saluto,
Dott. Stefano Lagona
Salve, a mio parere le sarebbe utile una terapia individuale. Noto come lei abbia comunque un grande attaccamento a quest'uomo nonostante l'atteggiamento ostile, come anche non può non considerare i suoi 2 figli che certo soffrono nel vedervi litigare. é da tantissimi anni che lei valuta un allontanamento e riferisce pure di essere stata molto depressa. é fondamentale che continui la terapia anche di coppia e che valuti l'idea di allontanarsi da suo marito. Sarà importante anche riflettere sul perché lei abbia un amante. Noto come abbia difficoltà a rimanere da sola o a lasciare qualcuno.
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello.
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello.
Gent.ma, una psicoterapia individuale può certamente aiutarla molto nel riordinare i suoi pensieri, a capire meglio sé stessa, i suoi sentimenti, a rivedere le sue esperienze (attuali e trascorse) e a ritrovare un equilibrio personale che le consenta di pervenire a decisioni che sente significative per la sua vita. Se sente il desiderio di queste cose, prenda un appuntamento con uno psicoterapeuta così che si possa meglio valutare la sua situazione personale e prospettarle un lavoro psicoterapeutico per sé. SG
Gentile signora, è difficile quando ci sono i figli scegliere fi separarsi, ma a volte è più sano che restare insieme per forza.
Da ciò che scrive sembra confusa sul da farsi e mi arriva la sensazione che abbia lasciato il suo percorso terapeutico individuale a meta strada, senza volerlo.
Io le suggerisco di riprendere la sua terapia i di ideale, senza per questo lasciare quella di coppia, una non esclude l'altra.
Un caro saluto
Claudia m
Da ciò che scrive sembra confusa sul da farsi e mi arriva la sensazione che abbia lasciato il suo percorso terapeutico individuale a meta strada, senza volerlo.
Io le suggerisco di riprendere la sua terapia i di ideale, senza per questo lasciare quella di coppia, una non esclude l'altra.
Un caro saluto
Claudia m
La terapia di coppia deve basarsi sulla onestà intellettuale dei due partecipanti che credono fermamente nella possibilità di ricostruire un legame che nel tempo si è deteriorato. Allo stato attuale credo che lei sia in una situazione nella quale non sarebbe onesto, seppure in presenza di due figli, andare in terapia di coppia solo per far contento qualcuno sapendo di non essere sicura del voler provare a recuperare il rapporto. La presenza di quest'uomo che la fare stare bene con briciole di attenzione in quanto anch'egli impegnato in una relazione non è certamente un punto di forza e il suo umore e disturbi alimentari le dicono quanto lei sia fragile ( attenzione alle trappole di legami intricati perchè non portano quasi mai esiti positivi). Detto cio credo che sia opportuno che lei non partecipi ad una terapia di coppia ma inizia un percorso individuale dove consapevolmente affrontare i propri pensieri, le emozioni, e i propri comportamenti alla luce del momento presente e solo dopo decidere quale sia la scelta da portare avanti.
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