Buongiorno dottori da circa 3 mesi quasi soffro di una confusione terribile nel senso che mi sento d

24 risposte
Buongiorno dottori da circa 3 mesi quasi soffro di una confusione terribile nel senso che mi sento dentro una bolla come se tutto quello che guardo lo vedo come distaccato oppure come se non riesco più ad essere lucido come 3 mesi fa, una sensazione strana da spiegare che per chi non ci passa non può capirlo, ci sono giornate che e più leggero invece giornate come ieri ed oggi che molto forte che sembra di impazzire da un momento a l'altro, tutto questo h24, in più collegato a questo ci sono vuoti di memoria come se mi dimentico fare qualcosa, oppure ricordare cose fatte poco prima, in più in certi momenti non sempre ho sia sbandamenti che pensieri tipo di fare del male a chi ho vicino, ho toccare qualcosa per un determinato di volte, tipo se tocco quella cosa per 3 volte non mi succede quella determinata cosa... come ul'tima cosa non per importanza perchè e fastidiosa anche questa, durante la notte oppure la mattina mi sengono tanti pensieri per la testa del mio passato, della mia ex ecc... volevo chiedere tutto questo da cosa può essere causato? potete gentilmente rispondere in tutti i miei sintomi che avverto, grazie...
Dott. Matteo De Nicolò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con così tanta sincerità quello che sta attraversando. Mi dispiace molto per il periodo difficile che sta vivendo: da ciò che descrive, emerge un vissuto di grande confusione e sofferenza, che immagino possa risultare davvero faticoso da sostenere quotidianamente. L’esperienza che racconta sembra averla attivata profondamente, portando con sé pensieri intrusivi, sensazioni di distacco dalla realtà, momenti di vuoto e di difficoltà nella concentrazione, oltre a rituali che sembrano offrirle un senso temporaneo di controllo. Tutto questo ha sicuramente un impatto importante sulla qualità della sua vita. Per poterle rispondere in modo più completo, tuttavia, sarebbe necessario comprendere meglio il contesto in cui questi sintomi sono emersi, la loro evoluzione e le eventuali esperienze recenti o passate che potrebbero aver contribuito a scatenare questo malessere. Un percorso di terapia psicologica potrebbe rappresentare per lei uno spazio sicuro dove dare voce a ciò che sta vivendo, conoscersi meglio e sviluppare strategie utili per affrontare il presente in modo più consapevole, ponendo le basi per un futuro più sereno. Sarebbe uno spazio interamente dedicato a lei, alla sua storia e alla sua rinascita personale. In caso lo desiderasse, io sono a sua disposizione, sia in presenza che online. Un caro saluto,
Dott. Matteo De Nicoló

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Dr. Riccardo Sirio
Psicologo, Psicologo clinico
Trofarello
Capisco quanto sia difficile e confuso vivere con queste sensazioni, specialmente quando sembrano emergere senza una causa apparente e influenzano profondamente la tua quotidianità. È importante sapere che non sei solo in questo percorso: molte persone affrontano esperienze simili e possono trovare sollievo attraverso un percorso psicologico mirato.
Un primo passo fondamentale è cercare un professionista con cui tu possa sentirti al sicuro e compreso. La relazione terapeutica è cruciale: un terapeuta esperto può aiutarti a esplorare queste sensazioni, comprendere le loro origini e sviluppare strategie per affrontarle. In Piemonte, esistono diverse strutture e professionisti qualificati in grado di offrirti il supporto necessario. Rimango a disposizione.
 Gabriele Lungarella
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Grazie per aver condiviso in modo così aperto ciò che sta vivendo — non è facile trovare le parole quando ci si sente confusi, spaventati e soli.

I sintomi che descrive — la sensazione di essere “dentro una bolla”, il senso di distacco dalla realtà, i pensieri ricorrenti, i vuoti di memoria, gli sbandamenti, i rituali compulsivi e i pensieri disturbanti — possono sembrare molto diversi tra loro, ma in realtà possono appartenere a un quadro comune che merita attenzione specialistica.

Molti dei vissuti che riporta fanno pensare a una sofferenza psicologica acuta, che potrebbe includere componenti ansiose, dissociative e ossessivo-compulsive, forse legate a un periodo di forte stress o a eventi difficili da elaborare. È importante sottolineare che non è solo, e che ciò che descrive è affrontabile con il giusto supporto.

La presenza di pensieri intrusivi o “strani” (come il bisogno di toccare oggetti per evitare qualcosa, o immagini aggressive involontarie) può essere molto angosciante, ma non significa che lei sia pericoloso o stia “impazzendo”. Anzi, il fatto che li riconosca come disturbanti e non desiderati è un segnale positivo, tipico di ciò che in ambito clinico chiamiamo disturbo ossessivo-compulsivo o fenomeni correlati.

La cosa più importante ora è non rimanere solo con questo peso: le consiglio di rivolgersi quanto prima a uno psicologo psicoterapeuta o a uno psichiatra, che potrà ascoltarla con competenza, in un ambiente protetto, e aiutarla a comprendere meglio l’origine di questi vissuti. Insieme potrete decidere se intraprendere un percorso psicoterapeutico, farmacologico, o integrato.

In molti casi, un trattamento adeguato può portare a un netto miglioramento, anche in tempi relativamente brevi. La prima visita può già fare chiarezza e dare sollievo.

Ha fatto bene a scrivere. Il primo passo è riconoscere che qualcosa non va: il secondo è chiedere aiuto a chi può davvero accompagnarla.

Resto a disposizione per qualsiasi altra domanda,
un caro saluto e un incoraggiamento sincero.
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, la sua descrizione di questa sensazione di distacco e di confusione, accompagnata da vuoti di memoria e pensieri intrusivi, rivela un forte conflitto interno che merita di essere accolto con attenzione. La sensazione di essere dentro una bolla, di tutto vedere da una distanza, può rappresentare una reazione del suo inconscio a un dolore o a un trauma che si cerca di mettere da parte, lasciando che la sua percezione di sé e del mondo si distanzi. I pensieri di fare del male, così come il bisogno di toccare cose ripetutamente per alleviare una sensazione di insicurezza, sono modalità di risposta a emozioni di vulnerabilità e di un bisogno di mantenere un controllo che si sente di perdere. Le ripetizioni e le simulazioni, come toccare più volte lo stesso oggetto, sono spesso tentativi di dialettizzare un disagio che si presenta come ineluttabile, cercando di ridurne la forza. I vuoti di memoria e i pensieri insistenti riguardanti il passato sono segnali di come l'inconscio tenti di comunicare che qualcosa non è ancora stato metabolizzato, che ci sono parti di sé che resistono a essere integrate. In questo contesto, il lavoro di ascolto e di assenza di giudizio di uno spazio terapeutico può aiutare a entrare in contatto con queste parti profonde di sé, permettendo di riconoscere i propri circuiti di funzionamento e di trovare un nuovo modo di stare nel mondo. Se desidera, posso aiutarla a esplorare meglio questi sintomi, in modo da poter riscoprire il senso di sé che si cela dietro questa misteriosa bolla. Sono qui per ascoltarla con attenzione e rispetto.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Dott.ssa Elena Sonsino
Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gentile utente,
i sintomi che descrive – la sensazione di irrealtà o distacco (che può far pensare a fenomeni di derealizzazione o depersonalizzazione), i vuoti di memoria, i pensieri intrusivi e ripetitivi, così come la presenza di ruminazioni sul passato – possono essere segnali di uno stato di disagio psicologico profondo, talvolta legato a condizioni d’ansia o a eventi stressanti. È importante valutare questi vissuti nella loro complessità, considerando anche la Sua storia personale e il significato che attribuisce a ciò che sta vivendo.

Le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico: può aiutarla a comprendere meglio l’origine di questi sintomi e a ritrovare uno stato di maggiore equilibrio. Rimango a disposizione per qualsiasi necessità, un caro saluto
Dott. Giuseppe Zucaro
Psicologo, Psicologo clinico
Corato
Ti ringrazio per aver condiviso quello che stai vivendo: descrivi con grande chiarezza e sincerità un disagio che, comprensibilmente, può risultare molto difficile da gestire nel quotidiano.
La sensazione di "confusione", di sentirsi come in una bolla, distaccato dalla realtà, accompagnata da vuoti di memoria, pensieri ricorrenti e comportamenti compulsivi, può essere molto destabilizzante. È importante sottolineare che non sei solo e che ci sono spiegazioni e percorsi che possono aiutare a comprendere e affrontare questi vissuti.
Le sensazioni che descrivi – come la percezione di irrealtà, i pensieri intrusivi e i rituali ripetitivi – possono avere diverse origini e meritano di essere approfondite con attenzione in uno spazio sicuro e dedicato, come quello di un colloquio psicologico.
Proprio per questo, ti suggerisco caldamente di fissare un appuntamento, così da poter valutare insieme, in modo più approfondito e personalizzato, la natura di ciò che stai vivendo e costruire un percorso di supporto adeguato alle sue esigenze.
Il primo passo – che hai già fatto scrivendo – è importante e coraggioso. Ora possiamo proseguire insieme.
Resto a disposizione per fissare un incontro.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
i sintomi che descrive – sensazione di essere “dentro una bolla”, percezione distaccata dalla realtà, difficoltà di concentrazione, vuoti di memoria, pensieri intrusivi e ripetitivi, idee disturbanti e ruminazioni sul passato – sono segnali che non vanno sottovalutati.

La sensazione di irrealtà o di distacco che lei riferisce potrebbe essere riconducibile a uno stato di derealizzazione o depersonalizzazione, spesso legato a forti livelli di ansia o stress emotivo prolungato. Anche la compromissione della lucidità e i vuoti di memoria possono essere correlati a una stanchezza mentale importante o a un quadro di tipo ansioso-depressivo.

I pensieri intrusivi e i gesti ripetitivi (come toccare qualcosa un certo numero di volte) sono fenomeni che in alcuni casi possono rientrare in un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), soprattutto se vissuti con forte disagio e senso di perdita di controllo.

I pensieri aggressivi verso persone care, sebbene molto spaventosi, spesso non rappresentano un reale desiderio di agire ma rientrano anch’essi nel quadro dei pensieri ossessivi, che hanno proprio la caratteristica di essere non voluti e disturbanti.

Infine, la comparsa ricorrente di pensieri legati al passato o alla sua ex può indicare un lavoro emotivo non ancora elaborato, oppure una vulnerabilità depressiva, in cui la mente fatica a stare nel presente e torna continuamente su eventi passati.

Va detto con chiarezza: i sintomi che lei sta vivendo sono reali, e meritano attenzione e supporto professionale. È importante sapere che non si è soli e che molti di questi stati possono essere affrontati e migliorati significativamente con un percorso psicoterapeutico mirato, talvolta affiancato da una valutazione psichiatrica nei casi in cui fosse necessario intervenire anche sul piano farmacologico.

Per questo motivo, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, che possa aiutarla a fare chiarezza sul suo stato e individuare il percorso migliore per ritrovare equilibrio e serenità.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa








Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
Psicologo, Psicologo clinico
Reggio Emilia
Caro utente,
la sensazione di essere in una bolla, di vedere il mondo come se fosse lontano e irreale, il bisogno di fare gesti ripetuti per allontanare la paura, i pensieri che sembrano arrivare senza controllo, il passato che torna senza essere stato invitato: tutto questo non dice soltanto “sto male”. Dice “sto cercando di non perdere me stesso”.
E' importante non guardare solo al sintomo, ma alla storia della persona, alle sue relazioni, alle esperienze che l’hanno portata, lentamente o all’improvviso, a sentirsi “separato” dalla realtà. Spesso il corpo e la mente reagiscono non per fragilità, ma per protezione. Quando qualcosa di profondo non riesce a essere espresso, può trasformarsi in confusione, in pensieri ripetitivi, in paura di impazzire. Io non credo che lei stia impazzendo. Credo che stia cercando un linguaggio nuovo per dire qualcosa che non è stato ancora ascoltato, forse da sé stesso, forse da altri.

Rimango a disposizione se desidera lavorare insieme per dare un significato a ciò che sta vivendo.
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità ciò che sta attraversando. È evidente quanto le sensazioni che sta provando siano destabilizzanti, e capisco perfettamente quanto possa sentirsi smarrito nel cercare di dare un senso a tutto questo. La confusione mentale che descrive, il sentirsi dentro una bolla o come se il mondo attorno a lei fosse distante o irreale, è una condizione che, nel linguaggio clinico, viene spesso descritta come derealizzazione o depersonalizzazione. Si tratta di esperienze comuni in stati di ansia molto intensa o protratta nel tempo. Quando la mente si trova costantemente sotto pressione, può mettere in atto questi meccanismi come forma di protezione, anche se per chi li vive risultano spaventosi e stranianti. È come se la realtà venisse ovattata per attutire l’impatto emotivo, ma questo stesso processo diventa fonte di disagio. I vuoti di memoria, la difficoltà a mantenere la concentrazione o a ricordare ciò che ha fatto da poco, possono essere legati a questo stato di sovraccarico ansioso. L’ansia, specie quando è costante e molto intensa, assorbe energie cognitive importanti, rendendo più difficile essere presenti a sé stessi, organizzare i pensieri e consolidare le informazioni nella memoria. I pensieri intrusivi che descrive, come quelli aggressivi o la necessità di toccare qualcosa un certo numero di volte per evitare un evento negativo, rientrano spesso in un quadro di tipo ossessivo-compulsivo. È importante sottolineare che avere pensieri disturbanti o sgradevoli non significa desiderare davvero di metterli in atto. La mente umana, sotto stress, può generare pensieri del tutto involontari, spesso proprio in contrasto con i propri valori più profondi, e proprio per questo così angoscianti. In un orientamento cognitivo-comportamentale si lavora molto su questo tipo di pensieri, aiutando la persona a riconoscere il loro significato, a non identificarvisi e a non spaventarsi per la loro presenza. Spesso ciò che alimenta maggiormente questi pensieri è proprio la paura di averli e il tentativo di controllarli. Anche la rimuginazione su aspetti del passato, come la sua ex o eventi già vissuti, è un segnale che la sua mente è molto attiva, forse troppo, ma in modo non funzionale. I pensieri ripetitivi sul passato o su situazioni dolorose sono spesso un modo attraverso cui la mente cerca di “risolvere” qualcosa che però non può più essere cambiato. Questo processo però, anziché portare chiarezza, la tiene intrappolato in una spirale di disagio. Tutti questi sintomi insieme possono certamente sembrare gravi e preoccupanti, ma la buona notizia è che sono trattabili. Molte delle persone che attraversano situazioni simili alla sua trovano un enorme sollievo proprio grazie a un percorso psicoterapeutico. Un percorso cognitivo-comportamentale, in particolare, può essere molto efficace perché agisce sia sui pensieri disfunzionali che alimentano l’ansia e la confusione, sia sui comportamenti evitanti o compulsivi che le tolgono libertà e serenità. Le consiglio con forza di rivolgersi a uno psicoterapeuta esperto: non deve affrontare tutto questo da solo. In terapia si lavora, passo dopo passo, per comprendere l’origine dei sintomi, per dare un nome e un senso a ciò che sembra solo confusione, e per costruire strumenti concreti di gestione. Il fatto che ci siano giorni in cui le sensazioni sono più leggere è un ottimo segnale: significa che la sua mente è ancora capace di uscire da quello stato, e che c’è margine per migliorare. Non è impazzito, e non sta per impazzire. Sta semplicemente vivendo un periodo di profondo squilibrio emotivo e mentale, ma da questo tipo di sofferenza si può guarire. La sua consapevolezza e la sua voglia di capire cosa sta succedendo sono già una base solida da cui partire. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, mi dispiace per il disagio che sta vivendo. Sembra presentare sia sintomi dissociativi, come la confusione, l'amnesia, che ossessivi al limite dello psicotico. Le consiglio vivamente di rivolgersi ad uno specialista per una diagnosi e confronto al fine di iniziare un percorso terapeutico. Possono essere causati da un malessere sia mentale che emotivo e dallo stress fisico conseguente che gestisce tramite la sintomatologia.
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello.
Dott.ssa Eva Donnini
Psicologo, Psicologo clinico
Grosseto
Buongiorno, per rispondere ala sua domanda sarebbe necessaria qualche informazione in più, cosa è successo nell'ultimo periodo che può averla attivata in questo senso? i sintomi potrebbero essere tutti riconducibili allo stesso problema come no, non bastano queste informazioni iper essere precisi, inoltre consiglio di escludere qualsiasi causa organica con il suo metodo e successivamente potrebbe iniziare un percorso psicoterapico con l'obiettivo di cogliere eventuali fattori di scompenso.
Grazie, resto a disposizione.
Dott. Edoardo Sonnino
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, Quello che sta vivendo sembra essere una crisi profonda della sua esperienza interiore, in cui sintomi come la confusione, distacco dalla realtà, vuoti di memoria e pensieri intrusivi possono rappresentare segnali di un conflitto psichico non risolto.
La sua mente, forse sovraccaricata da emozioni dolorose o da esperienze passate non elaborate, sta cercando un modo per proteggersi o per comunicare un disagio più profondo.
I pensieri aggressivi e le compulsioni non indicano per forza un pericolo reale, ma possono essere manifestazioni simboliche di ansia, senso di colpa o bisogno di controllo. Un percorso in psicoterapia, potrebbe aiutarla a dare senso a ciò che sta attraversando, esplorando le radici emotive di questi vissuti e accompagnandola verso una maggiore comprensione di se stesso.
Dott.ssa Sonia Zangarini
Psicologo, Professional counselor, Psicologo clinico
Napoli
Buongiorno, grazie per aver avuto il coraggio di raccontare quello che sta vivendo. Mettere in parole sensazioni così difficili può essere complicato e stancante, soprattutto quando ci si sente “dentro una bolla”, confusi, e con la paura di perdere il controllo.

I sintomi che descrive – la sensazione di distacco dalla realtà, i vuoti di memoria, i pensieri intrusivi e ripetitivi, l'ansia intensa e la presenza costante di pensieri legati al passato – sono segnali importanti che meritano attenzione. Non sono “stranezze”: si tratta di esperienze che, seppur diverse per ognuno, possono avere cause psicologiche e neurobiologiche che vanno comprese e trattate con un aiuto adeguato.

Il primo passo utile potrebbe essere quello di affiancare ad un’eventuale valutazione psichiatrica anche un percorso di sostegno psicologico, che le permetta di esplorare, accompagnato, ciò che sta vivendo e trovare strumenti per gestire e comprendere meglio ciò che le accade.

Non è “impazzire”: è il modo in cui la sua mente e il suo corpo stanno chiedendo ascolto e cura.

Scelga con cura chi possa accompagnarla in questo percorso, con rispetto e senza giudizio.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sonia Zangarini
Psicologa / Counselor
Dott.ssa Federica Bellò
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Treviso
Mi dispiace sapere che stai attraversando un periodo così difficile. I sintomi che descrivi—sensazione di vivere in una "bolla", percezione distaccata della realtà, difficoltà di concentrazione, vuoti di memoria, pensieri intrusivi e compulsioni—possono essere molto angoscianti. Questi sintomi potrebbero essere associati a condizioni come la derealizzazione, la depersonalizzazione e il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)
Questi sintomi possono essere scatenati da stress intenso, traumi, ansia o depressione. Spesso rappresentano meccanismi di difesa del cervello in risposta a esperienze emotivamente travolgenti.
Questi sintomi possono causare notevole disagio e interferire con la vita quotidiana e per questo ti consiglio una psicoterapia che possa trattare questi disturbi.
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la sua descrizione è molto chiara e, nonostante la complessità del vissuto che sta attraversando, trasmette il suo grande bisogno di comprensione, di chiarezza e soprattutto di sollievo. Capisco quanto possa essere difficile convivere con una sensazione costante di confusione, distacco dalla realtà, pensieri intrusivi e comportamenti che non sente come del tutto “suoi”, ma quasi imposti dalla mente, in una sorta di circolo che logora energia e serenità.

Quello che descrive: la percezione alterata del mondo circostante come fosse "dentro una bolla", l’annebbiamento mentale, i vuoti di memoria, i pensieri indesiderati (come il timore di poter fare del male a qualcuno) e i gesti ripetitivi compiuti con la speranza di tenere lontano qualcosa di temuto, sembra indicare la presenza di un quadro ansioso complesso, potenzialmente con tratti dissociativi e ossessivo-compulsivi. Inoltre, la presenza di pensieri ricorrenti e invadenti nelle prime ore del giorno, spesso legati a esperienze passate dolorose, può far pensare anche a una componente depressiva sottostante o a uno stato di stress post-traumatico non del tutto elaborato.

Va però detto con chiarezza che questi sintomi non sono “segnali di pazzia” (come spesso si teme quando si vive uno stato così alterato) ma indicatori di un disagio psichico che, se affrontato con gli strumenti giusti, può migliorare. Il fatto che sia in grado di descrivere il suo stato e porre domande dimostra che conserva una buona consapevolezza di sé e che sta cercando attivamente un aiuto: questo è un aspetto cruciale, che fa già parte del processo di cura.

Le consiglierei vivamente di rivolgersi a uno specialista, se possibile con un approccio integrato, capace cioè di valutare sia la dimensione farmacologica (qualora necessaria) che quella psicoterapeutica. Non è raro che condizioni come quella che descrive inizino in modo sfumato e vengano sottovalutate, ma il trattamento tempestivo può davvero fare la differenza, anche nel ricostruire un senso di continuità mentale e di presenza nel mondo, che oggi le sembra compromesso.

Si prenda cura di sé. So che può fare paura, ma non è solo, e soprattutto non è senza strumenti. Esistono percorsi efficaci, validati scientificamente, che aiutano a rimettere ordine dove ora c’è caos, a ritrovare una stabilità e, soprattutto, un senso di sé più saldo e libero da questi pensieri e sintomi invadenti.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott. Francesco Paolo Coppola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
quello che descrivi è molto intenso, e capisco quanto possa far sentire spaesati. La sensazione di vivere “dentro una bolla”, i pensieri ossessivi, i vuoti di memoria e gli sbalzi percettivi non sono banali né immaginari: sono segnali reali di un sistema interno in difficoltà che chiede aiuto.

Il primo passo fondamentale è quello di fare una valutazione psichiatrica, per capire se c’è bisogno di un supporto farmacologico specifico.
In parallelo, un percorso psicologico può aiutarti a dare senso a tutto questo, a esplorare con rispetto e presenza ciò che stai vivendo e ritrovare un centro stabile dentro di te.

Questi sintomi non definiscono chi sei. Sono esperienze che possono essere attraversate e trasformate con l’aiuto giusto.

Se vuoi parlarne, ci sono.
Con rispetto, Dott. francesco Paolo Coppola (Napoli sedute on line e in presenza)
Dott. Francesco Pompei
Psicologo, Psicoterapeuta
Verona
Gentilissimo,
dai sintomi che descrive, le consiglierei di rivolgersi a uno psichiatra per una valutazione specialistica.

Cordialmente.
Gentilissimo, la sua fatica e sofferenza di questo periodo si percepiscono fortemente. Relativamente ai suoi sintomi, è difficile poter definire a priori la causa/cause poichè sarebbe necessario un colloquio psicologico, ma è molto probabile che nell'ultimo periodo si sia trovato ad affrontare una o più situazioni particolarmente per lei stressanti e che in un certo senso sta cercando di gestire attraverso i sintomi da lei descritti. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per poter trovare nuovamente la sua serenità. Cordiali saluti
Dott. Domenico Mattiello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buongiorno, da quanto descrive, i sintomi che riferisce – come la sensazione di distacco dalla realtà, vuoti di memoria, pensieri ripetitivi e comportamenti compulsivi (come toccare più volte qualcosa) – possono far pensare a una forma di disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) o a pensieri ossessivi. È importante però sottolineare che per una diagnosi accurata sono necessari approfondimenti clinici personalizzati, che solo un percorso con uno psicologo psicoterapeuta può offrire. Le consiglio quindi di rivolgersi a uno specialista per valutare meglio la situazione e, se necessario, iniziare un percorso di psicoterapia che la aiuti a comprendere e gestire questi sintomi, migliorando il suo benessere quotidiano.

Resto a disposizione per un primo colloquio conoscitivo se desidera.

Un caro saluto,
Dott. Domenico Mattiello
Psicologo – Psicoterapeuta
Gentile utente, i sintomi che lei descrive sembrano veramente fastidiosi. Visto che parla di perdita di memoria sarebbe opportuno fare una visita medica presso uno specialista, dopodichè se decide sarebbe opportuno intraprendere un percorso terapeutico con uno psicologo/psicoterapeuta per comprendere insieme la causa di questi sintomi. Resto a disposizione per ulteriori informazioni.
Dott.ssa Floriana Ricciardi
Psicologo, Psicologo clinico
Venegono Inferiore
Gentile utente, la descrizione fatta qui della sua sintomatologia potrebbe far pensare ad un Disturbo da Attacchi di Panico con una componente ossessivo-compulsiva. E' fondamentale che lei si rivolga ad un professionista. Ora le sembra che non ci sia una soluzione, ma in realtà lei può stare molto meglio. Si affidi. In bocca al lupo.
Cordialmente.
dr.ssa Floriana Ricciardi
Dott.ssa Mariapaola Anania
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente capisco quanto sia difficile vivere una situazione di questo tipo. Mi pare di capire che sta vivendo un periodo di forte ansia accompagnata da pensieri e comportamenti ossessivi. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per poter approfondire meglio la problematica e insieme a lui costruire un percorso personalizzato, con obiettivi mirati. Nel caso volesse maggiori info, resto a sua disposizione. Le ricordo che è possibile prenotare un colloquio sia online che in presenza. In bocca al lupo.
Dott. ssa Mariapaola Anania, psicologa e psico sessuologa clinica, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in formazione.
Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Salve, le consiglio, se se la sente, di rivolgersi ad un professionista (psicologo/psichiatra) per una maggiore comprensione di ciò che le accade, e perchè le accade in questo momento della sua vita
Dott.ssa Stella Gelli
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Milano
Buongiorno,
da ciò che descrive emerge un vissuto molto intenso: sensazioni di confusione, distacco, difficoltà a sentirsi “presente”, pensieri intrusivi e comportamenti ripetitivi che sembrano avere la funzione di ridurre l’ansia. Capisco quanto tutto questo possa risultare spaventoso e faticoso da affrontare da solo.
Esperienze come la derealizzazione, la fatica a restare centrati, la comparsa di pensieri non voluti o ricordi che affiorano con forza possono manifestarsi in periodi di forte stress, tensione emotiva o dopo momenti significativi della propria vita. Non sono “anomalie”, ma modalità con cui la mente cerca, seppur in modo disordinato, di gestire qualcosa che la sta sovraccaricando.
Per comprenderne meglio l’origine e poter costruire insieme nuove modalità di regolazione, sarebbe importante un incontro di valutazione. Un percorso psicologico può aiutare a ritrovare stabilità, radicamento nel presente e maggiore chiarezza interna, attraverso un lavoro di esplorazione guidata dei propri stati interni.
Resto a disposizione per qualsiasi approfondimento.
Un caro saluto,
Dott.ssa Stella Gelli

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