Buongiorno cari dottori, volevo chiedere cosa potrebbe trattarsi i miei problemi. Un mese e mezzo f
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Buongiorno cari dottori, volevo chiedere cosa potrebbe trattarsi i miei problemi.
Un mese e mezzo fa stavo male e mi erano già comparsi sintomi simili alla depressione molto lievi però,tutto è sfociato da quando sono tornato a casa dove mi è venuto il pensiero intrusivo sulla scuola che mi creava fastidio e non andava via però fortunatamente se ne andò dopo un oretta però dopo sono diventato apatico,senso di vuoto,pensieri negativi, e anche un senso di irrealtà accompagnati con ansia,però passando dei giorni ho cominciato ad avvertire problemi di memoria e di pensiero praticamente vi spiego,ho cominciato ad avvertire un immagine intrusiva banale che non c'entra nulla della mia vita,difficoltà di controllo dei miei pensieri e appena io mi fisso su un oggetto o su una cosa la mia mente fa più attenzione a quella invece all'ambiente circostante e praticamente si alternano però scompaiono per fare posto ad un altro fastidio.. scusate non sono bravo con le parole non so se mi intendo,praticamente è un circolo vizioso.
La mia domanda è se è normale che io sia depresso ansioso mi faccio venire ste fissazioni che a meno che proprio non riesco a distrarmi non se ne vanno via oppure potrei avere un disturbo ossessivo ? Perché non so se un doc può realmente portare così tanta apatia e ho paura di rimanere così bloccato per tutta la mia vita perché pure i miei pensieri e le mie idee appena mi passa per la testa mi rimangono impresse
Un mese e mezzo fa stavo male e mi erano già comparsi sintomi simili alla depressione molto lievi però,tutto è sfociato da quando sono tornato a casa dove mi è venuto il pensiero intrusivo sulla scuola che mi creava fastidio e non andava via però fortunatamente se ne andò dopo un oretta però dopo sono diventato apatico,senso di vuoto,pensieri negativi, e anche un senso di irrealtà accompagnati con ansia,però passando dei giorni ho cominciato ad avvertire problemi di memoria e di pensiero praticamente vi spiego,ho cominciato ad avvertire un immagine intrusiva banale che non c'entra nulla della mia vita,difficoltà di controllo dei miei pensieri e appena io mi fisso su un oggetto o su una cosa la mia mente fa più attenzione a quella invece all'ambiente circostante e praticamente si alternano però scompaiono per fare posto ad un altro fastidio.. scusate non sono bravo con le parole non so se mi intendo,praticamente è un circolo vizioso.
La mia domanda è se è normale che io sia depresso ansioso mi faccio venire ste fissazioni che a meno che proprio non riesco a distrarmi non se ne vanno via oppure potrei avere un disturbo ossessivo ? Perché non so se un doc può realmente portare così tanta apatia e ho paura di rimanere così bloccato per tutta la mia vita perché pure i miei pensieri e le mie idee appena mi passa per la testa mi rimangono impresse
Buonasera, le diagnosi non si possono fare basandosi su poche informazioni. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico per trovare una risoluzione ai suoi sintomi. Il malessere psicologico non viene mai dal nulla ma ha a che fare con la storia di vita personale che va ascoltata attentamente e compresa.
Dott.ssa Camilla Ballerini
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Buonasera gent.le utente, mi dispiace del momento che sta attraversando. Le informazioni che descrive sono solo inerenti ai sintomi e pochi sul personale e rende difficile fare una diagnosi, così come sembrerebbe richiedere. L'unica cosa chiara è la sua sottintesa richiesta di aiuto per uscire da questo momento difficile. Intraprendere un percorso terapeutico la potrebbe aiutare a capire di più sé stesso e di conseguenza anche i suoi sintomi e il perché. Cordiali saluti RF
Salve, dispiace molto per la situazione ed il disagio espresso Perché comprendo quanto ciò possa essere impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, Dott FDL
Buongiorno.
Raramente i nostri modi di essere problematici e le nostre difficoltà esistenziali possono cadere all'interno di un'unica etichetta diagnostica: é più probabile che siano miste. Comprendo la sua paura, ma potrebbe esserle utile ribaltare il suo punto di vista e iniziare ad affrontare le sue difficoltà, con l'aiuto di un professionista, con l'obiettivo di affrontare e trarre dal suo malessere nuove possibilità per migliorarsi e crescere come persona.
Raramente i nostri modi di essere problematici e le nostre difficoltà esistenziali possono cadere all'interno di un'unica etichetta diagnostica: é più probabile che siano miste. Comprendo la sua paura, ma potrebbe esserle utile ribaltare il suo punto di vista e iniziare ad affrontare le sue difficoltà, con l'aiuto di un professionista, con l'obiettivo di affrontare e trarre dal suo malessere nuove possibilità per migliorarsi e crescere come persona.
Salve, le suggerisco di intraprendere un percorso ad orientamento cognitivo comportamentale per lavorare sui suoi pensieri, sulle emozioni che ne conseguono e sul rimuginio che sembrerebbe stia mantenendo il problema ed alimentando il circolo vizioso.
Resto a disposizione per approfondimenti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Resto a disposizione per approfondimenti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Caro utente ci tengo intanto a tranquillizzarla circa un' auto diagnosi, non si affretti a cercare delle etichette. Mi sembra di capire dalle sue parole che lei è un giovane adulto che sta attraversando un periodo di confusione. Sarebbe curioso poter analizzare insieme la natura delle sue immagini e pensieri intrusivi, così da potergli dare un nuovo significato. Credo che sia importante darsi la possibilità di esplorare. Resto a sua disposizione.
Dott.ssa Gaia Contorni
Dott.ssa Gaia Contorni
Buongiorno, mi dispiace per la sua situazione. Mi sembra di capire che è in un momento difficile della sua vita. Penso sia fondamentale affidarsi a un professionista per una diagnosi e soprattutto per andare ad approfondire e alleviare questi sintomi. Le auguro il meglio. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Rota
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Gentile, percepisco la sofferenza che esprime, mi dispiace davvero per la situazione che riporta e mi rendo conto di quanto possa essere complicato conviverci. La prima cosa che mi sento di consigliarle è un consulto psicologico, anche online, che possa aiutarla ad affrontare il disagio espresso al fine di ritagliarsi uno spazio per comprendere meglio ciò che prova e cosa potrà farla stare meglio, elaborare i pensieri e i vissuti emotivi rivolgendosi ad un esperto con un approccio che si basi sull’accoglienza e ciò che è utile per la persona, valorizzando le sue risorse personali, aiutandola così a divenire artefice del racconto della propria vita, dando al corpo lo spazio e l’ascolto che merita. Iniziare un percorso per sentirsi meglio richiede coraggio, ma è già un importante passo iniziale verso il cambiamento. Resto a disposizione per ulteriori indicazioni e ad incontrarla. Cordiali saluti dott. Paolo Notarangelo
Salve, cerco di capire quello che sta chiedendo: concentrarsi su cose teoricamente che non c'entrano con quello che la circonda la fa sentire più a suo agio e la distoglie da quello che dovrebbe fare. Quello che é giusto fare non viene più a galla, lasciando uno stagno vuoto e indesideroso. Certamente cercare di comprendere insieme ad un professionista può aiutare a notare e a veicolare risposte più funzionali. Grazie , dottor. Benjamin Collins
Gentile utente, il disagio che sta provando è sicuramente intenso e spiacevole. Per rispondere alle sue domande è meglio esplorare tutti questi sintomi in un percorso psicologico, perché in ogni caso, bisogna capire da dove nascono e come mai si sono scatenati in una maniera così forte, in quanto il suo scopo ora è principalmente quello di ridurre la loro gravità.
Se desidera, io resto a sua disposizione anche online, cordiali saluti.
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Gentile utente, innanzitutto vorrei dirle che mi dispiace per il disagio che sta sperimentando, è evidente da quanto lei scrive che è un momento molto difficile.
Purtroppo i sintomi elencati sono molto generici e pertanto andrebbero approfonditi attraverso una serie di colloqui psicologici. La diagnosi psicologica è un processo complesso e
più lungo di una semplice elencazione di sintomi, in quanto deve tener conto di numerosi aspetti e maggiori dettagli. Inoltre solo grazie ad un'accurata diagnosi sarà poi possibile aiutarla nel modo più adeguato.
Se dovesse avere dubbi o se volesse intraprendere un percorso, resto a sua completa disposizione.
Cordialmente, dott.ssa De Stasio.
Purtroppo i sintomi elencati sono molto generici e pertanto andrebbero approfonditi attraverso una serie di colloqui psicologici. La diagnosi psicologica è un processo complesso e
più lungo di una semplice elencazione di sintomi, in quanto deve tener conto di numerosi aspetti e maggiori dettagli. Inoltre solo grazie ad un'accurata diagnosi sarà poi possibile aiutarla nel modo più adeguato.
Se dovesse avere dubbi o se volesse intraprendere un percorso, resto a sua completa disposizione.
Cordialmente, dott.ssa De Stasio.
Gentile,
comprendo la difficoltà e il malessere di questo periodo che hanno alimentato tutti questi pensieri intrusivi. Potrebbe aiutarla capire meglio cosa è accaduto in questo mese e mezzo e dettagliare l episodio del ritorno a casa. Se vuole interrogare meglio i suoi vissuti, sono disponibile ad un incontro.
La ringrazio e le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Simona Bruno
comprendo la difficoltà e il malessere di questo periodo che hanno alimentato tutti questi pensieri intrusivi. Potrebbe aiutarla capire meglio cosa è accaduto in questo mese e mezzo e dettagliare l episodio del ritorno a casa. Se vuole interrogare meglio i suoi vissuti, sono disponibile ad un incontro.
La ringrazio e le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Simona Bruno
Caro utente, la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto e la sua storia, dalle sue parole si percepisce che sta attraversando un momento difficile.
In tutta sincerità, rispondere alla sua domanda non è facile in quanto non conosco approfonditamente la sua storia e i suoi vissuti.
Un consulto psicologico potrebbe essere un modo efficace per affrontare le sfide che sta vivendo e lavorare insieme per trovare delle soluzioni.
Se le va, possiamo iniziare un percorso psicologico insieme attraverso la videoconsulenza online, sarei felice di aiutarla a trovare le risposte che sta cercando e di sostenerla. La aspetto con piacere e se posso esserle d’aiuto resto a sua disposizione. Un saluto caloroso, Dott.ssa Chiara Esposito.
In tutta sincerità, rispondere alla sua domanda non è facile in quanto non conosco approfonditamente la sua storia e i suoi vissuti.
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Se le va, possiamo iniziare un percorso psicologico insieme attraverso la videoconsulenza online, sarei felice di aiutarla a trovare le risposte che sta cercando e di sostenerla. La aspetto con piacere e se posso esserle d’aiuto resto a sua disposizione. Un saluto caloroso, Dott.ssa Chiara Esposito.
E' evidente che tu stia attraversando un momento difficile e confuso. Ci sono diverse condizioni che potrebbero essere alla base dei sintomi che descrivi, tra cui ansia, depressione, disturbi ossessivo-compulsivi (DOC) e disturbi dissociativi.
In ogni caso, ciò che è importante è trovare aiuto professionale. Ti consiglio di continuare a parlare con il tuo psicologo, esplorando queste preoccupazioni e chiedendo supporto per affrontare i tuoi sintomi. Potresti anche considerare di consultare uno psichiatra, che potrebbe prescrivere farmaci appropriati se necessario. Non arrenderti e continua a cercare aiuto finché non trovi il giusto supporto per te. Qualora volesse orientarsi per una strategia differente mi può contattare con un messaggio privato.
In ogni caso, ciò che è importante è trovare aiuto professionale. Ti consiglio di continuare a parlare con il tuo psicologo, esplorando queste preoccupazioni e chiedendo supporto per affrontare i tuoi sintomi. Potresti anche considerare di consultare uno psichiatra, che potrebbe prescrivere farmaci appropriati se necessario. Non arrenderti e continua a cercare aiuto finché non trovi il giusto supporto per te. Qualora volesse orientarsi per una strategia differente mi può contattare con un messaggio privato.
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Buongiorno. Si percepisce la sofferenza che prova in questo momento, ma soprattutto la difficoltà a definire quello che sta vivendo. Il dubbio non fa altro che acuire il malessere, perché in un certo qual modo le fa perdere punti di riferimento. Una diagnosi e un eventuale trattamento terapeutico adeguato, però, passano attraverso una valutazione clinica, che le suggerisco di intraprendere appena possibile. Resto a disposizione. Cordialmente, dott. RC
Gentile utente, capisco che vorrebbe una risposta immediata, ma purtroppo non posso fare altro che consigliarle di intraprendere un percorso diagnostico serio che possa darle tutte le risposte che cerca e di cui ha bisogno, e di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a gestire questi sintomi. Un saluto, dott.ssa Chiara Cuoco
I sintomi che descrivi, come apatia, senso di vuoto, pensieri negativi, ansia, disturbi di memoria e fissazioni intrusive, potrebbero essere indicativi di un disturbo dell'umore come la depressione o un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). È importante consultare uno psicologo per una valutazione accurata e una diagnosi corretta. Un professionista sarà in grado di fornirti un supporto adeguato e consigliarti un trattamento personalizzato. Non devi affrontare tutto da solo, l'aiuto è disponibile.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Rimango a disposizione,
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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
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Gentile, la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto, indubbiamente deve essere stato molto difficile. Comprendo la necessità di cercare informazioni circa disturbi psicopatologi ( quali appunto la depressione) però l'azione migliore che può intraprendere è l'inizio o la continuazione di un percorso psicologico per fare degli affondi e approfondire al meglio il vissuto complesso che lei porta alla nostra attenzione. Accompagnare l'inizio di questo percorso con una valutazione psicodiagnostica potrebbe essere utile. Un caro saluto. Dott. Ciampone Emanuele
Buongiorno, spesso la sofferenza è invisibile agli occhi degli altri ma le assicuro che, se ne parla con un professionista, non verrà mai in alcun modo giudicato ma altresì accolto nel racconto dei suoi vissuti. Si è spiegato molto bene nella domanda ma merita di ulteriori approfondimenti. La sofferenza psicologica è importante tanto quanto quella fisica ed è per questo che la invito a prendere appuntamento con un professionista per intraprendere un percorso di psicoterapia per la risoluzione delle sue problematiche riportate. La attendiamo a braccia aperte.
Un caro saluto e Le auguro buon tutto!
Un caro saluto e Le auguro buon tutto!
Gentile utente, grazie per aver condiviso le sue problematiche.
Purtroppo dalla sua narrazione si fa fatica a comprendere cosa sia effettivamente accaduto e quali potrebbero essere stati i fattori scatenanti di quelli che lei descrive come sintomi simili alla depressione.
Inoltre va notato che i pensieri intrusivi possono essere normali nella vita quotidiana, in particolare in condizioni stressanti, e può essere difficile distogliere l'attenzione da essi, perché tendono ad imporsi sulla coscienza, soprattutto se ci si sforza di non pensarci (un po' come dirsi di non pensare a un elefante bianco: praticamente impossibile!).
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio cosa le sta succedendo, analizzandone le cause sottostanti. Per parlare di disturbo tuttavia si fa riferimento al criterio della frequenza, del disagio e della compromissione nel funzionamento scolastico, lavorativo o sociale, che deve essere significativo.
Purtroppo dalla sua narrazione si fa fatica a comprendere cosa sia effettivamente accaduto e quali potrebbero essere stati i fattori scatenanti di quelli che lei descrive come sintomi simili alla depressione.
Inoltre va notato che i pensieri intrusivi possono essere normali nella vita quotidiana, in particolare in condizioni stressanti, e può essere difficile distogliere l'attenzione da essi, perché tendono ad imporsi sulla coscienza, soprattutto se ci si sforza di non pensarci (un po' come dirsi di non pensare a un elefante bianco: praticamente impossibile!).
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio cosa le sta succedendo, analizzandone le cause sottostanti. Per parlare di disturbo tuttavia si fa riferimento al criterio della frequenza, del disagio e della compromissione nel funzionamento scolastico, lavorativo o sociale, che deve essere significativo.
Buongiorno, grazie per aver condiviso con tanta sincerità e umiltà ciò che sta vivendo. Le sue parole trasmettono una reale sofferenza ma anche una forte consapevolezza di sé, un desiderio di capire, di dare un senso a ciò che sta provando. E già questo, mi permetta di dirlo, è un primo passo molto importante. I sintomi che descrive, come l’apatia, il senso di vuoto, la difficoltà nel controllare i pensieri, l’ansia, le immagini intrusive, i problemi di concentrazione e memoria, possono effettivamente appartenere a più disturbi psicologici, e non sempre è semplice, all’inizio, distinguere nettamente cosa appartenga a cosa. Tuttavia, all’interno di un approccio cognitivo-comportamentale, cerchiamo di osservare il modo in cui i pensieri, le emozioni e i comportamenti interagiscono tra loro, alimentando determinati schemi di funzionamento. Lei parla di pensieri intrusivi che si fissano nella mente, anche se sono banali o non hanno un reale significato nella sua vita, e di come questi creino disagio, fatica, difficoltà nel restare concentrato su ciò che sta facendo o sull’ambiente attorno. Questo fenomeno è piuttosto tipico di quella che in ambito clinico chiamiamo ruminazione o pensiero ossessivo. È come se la mente entrasse in una sorta di "loop" in cui non riesce a lasciar andare un contenuto mentale, anche quando questo appare assurdo, distante o addirittura privo di senso. E quando questo accade in modo ripetuto, può certamente favorire un senso di distacco emotivo, apatia e confusione, perché il cervello è come se venisse sovraccaricato, e la persona si sente progressivamente svuotata, come se non riuscisse più a vivere in modo pieno. In particolare, quando ci troviamo in questo tipo di situazione, è possibile che siano presenti tratti del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), in cui la componente ossessiva non sempre si manifesta con comportamenti visibili, ma molto spesso con ruminazioni, controlli mentali, ricerca di rassicurazioni e ipercontrollo dei propri pensieri. Non è raro, in questi casi, sentire che ogni pensiero sembra "stampato" nella mente, che tutto diventa difficile da scrollarsi di dosso, e che più si cerca di respingere qualcosa, più quella cosa torna in primo piano. Detto questo, non possiamo però ridurre la sua esperienza solo a un’etichetta diagnostica. Lei sta raccontando una complessità fatta anche di ansia, di umore basso, di una generale perdita di significato, ed è fondamentale guardare a questo insieme come a un equilibrio che si è alterato e che ora chiede di essere compreso e ristrutturato. Dal punto di vista terapeutico, l’approccio cognitivo-comportamentale può lavorare in modo molto efficace su questi aspetti. Si lavora insegnando alla persona a osservare i pensieri per quello che sono, semplici eventi mentali, senza doverli controllare o analizzare in continuazione. Tecniche come la Mindfulness, l’accettazione dei contenuti mentali, e l’esposizione senza risposta di evitamento, sono strumenti che aiutano a "disinnescare" questi meccanismi automatici. Parallelamente, è importante intervenire anche sul senso di apatia e vuoto, ricostruendo gradualmente attività significative, obiettivi concreti e una quotidianità che possa ridare forma e direzione alla sua vita. Ciò che prova non è una condanna e non è affatto detto che rimarrà così per sempre. So che può sembrare difficile da credere quando ci si sente bloccati, ma moltissime persone che hanno attraversato fasi simili alla sua hanno trovato, attraverso un lavoro strutturato e costante, un equilibrio nuovo, una vita di nuovo vissuta a pieno. Non è una questione di forza di volontà o di "difetto personale", ma di apprendere un nuovo modo di stare con i propri pensieri, di uscire dai circoli viziosi che si sono instaurati. Le consiglio caldamente di rivolgersi a un professionista cognitivo-comportamentale, se non lo sta già facendo, per valutare insieme un percorso che includa anche strategie pratiche per gestire l'intrusività mentale e la compromissione dell’umore. Non è necessario avere tutto chiaro da subito: il punto è cominciare, e farlo accompagnati. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Capisco bene la tua preoccupazione — e anche la fatica che si sente tra le righe del tuo messaggio. Quello che descrivi, cioè la presenza costante di pensieri intrusivi, la difficoltà a spostarvi l’attenzione, il senso di irrealtà e il vuoto emotivo, può effettivamente far pensare a una combinazione di ansia, depressione e tratti ossessivi.
Nei periodi in cui l’ansia è molto alta, la mente tende a “agganciarsi” a stimoli o immagini banali e a rimuginarci sopra, nel tentativo di ritrovare controllo. Questo circolo vizioso genera poi stanchezza mentale, apatia e la sensazione di essere “distaccato” o “bloccato”. Il fatto che i pensieri cambino tema ma restino sempre intrusivi è proprio una caratteristica dei disturbi ossessivi, mentre la perdita di piacere e di energia che senti spesso accompagna gli stati depressivi reattivi all’ansia prolungata.
Detto questo, non devi spaventarti: non sei destinato a restare così. Questi sintomi possono migliorare molto con un percorso terapeutico mirato, spesso combinando psicoterapia cognitivo-comportamentale o metacognitiva (per imparare a gestire i pensieri intrusivi senza combatterli) e, se necessario, una valutazione psichiatrica per capire se un aiuto farmacologico temporaneo possa stabilizzare l’umore e ridurre l’iperattività mentale.
Il tuo corpo e la tua mente stanno solo segnalando che da soli non riescono più a “regolare” la tensione interna. Con il giusto aiuto — e la costanza di un percorso personalizzato — è assolutamente possibile uscire da questo stato e ritrovare lucidità, calma e presenza. Parlane con il tuo psicologo o rivolgiti a un centro di salute mentale o a uno psichiatra: non è una condanna, ma il primo passo concreto per stare meglio.
Nei periodi in cui l’ansia è molto alta, la mente tende a “agganciarsi” a stimoli o immagini banali e a rimuginarci sopra, nel tentativo di ritrovare controllo. Questo circolo vizioso genera poi stanchezza mentale, apatia e la sensazione di essere “distaccato” o “bloccato”. Il fatto che i pensieri cambino tema ma restino sempre intrusivi è proprio una caratteristica dei disturbi ossessivi, mentre la perdita di piacere e di energia che senti spesso accompagna gli stati depressivi reattivi all’ansia prolungata.
Detto questo, non devi spaventarti: non sei destinato a restare così. Questi sintomi possono migliorare molto con un percorso terapeutico mirato, spesso combinando psicoterapia cognitivo-comportamentale o metacognitiva (per imparare a gestire i pensieri intrusivi senza combatterli) e, se necessario, una valutazione psichiatrica per capire se un aiuto farmacologico temporaneo possa stabilizzare l’umore e ridurre l’iperattività mentale.
Il tuo corpo e la tua mente stanno solo segnalando che da soli non riescono più a “regolare” la tensione interna. Con il giusto aiuto — e la costanza di un percorso personalizzato — è assolutamente possibile uscire da questo stato e ritrovare lucidità, calma e presenza. Parlane con il tuo psicologo o rivolgiti a un centro di salute mentale o a uno psichiatra: non è una condanna, ma il primo passo concreto per stare meglio.
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