Conduco la mia attività clinica come Psicologo e Psicoterapeuta, da libero professionista, dove mi occupo di consulenza psicologica, sostegno psicologico e psicoterapia rivolti ad adolescenti e adulti con difficoltà esistenziali o legate ai disturbi d’ansia, fobici, ipocondriaci, depressivi, ossessivo-compulsivi e dell’alimentazione e della nutrizione.
Mi occupo, inoltre, di Valutazione Psicologica per l’Idoneità alla Chirurgia Bariatrica e di Psicologia dello Sport e Mental Coaching.
In passato, mi sono occupato, per oltre 15 anni, di disagio minorile lavorando in una comunità per minori. Questa esperienza ha accresciuto le mie competenze e la capacità di affrontare situazioni di difficoltà che coinvolgono bambini, adolescenti e i loro genitori.
Mi sono laureato in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione presso l’Università degli studi di Pavia.
Alla formazione universitaria ne ho affiancata una personale, che mi ha portato ad approfondire la diagnosi neuropsicologica, la psicodiagnosi in età evolutiva e la conoscenza di diversi test.
Dal 2012 al 2014 ho frequentato un corso sulla gestione del conflitto e sul suo utilizzo come risorsa per aiutare a crescere e lavorare in gruppo, a cui poi è seguito un master sui disturbi dell’apprendimento.
Da inizio 2016 a fine 2019 ho frequentato la Scuola Lombarda di Psicoterapia (SLOP), scuola di specializzazione a indirizzo Cognitivo Neuropsicologico.
Nel 2022 ho frequentato il Master in Psicologia dello Sport e in Mental Coaching promosso dal C.I.S.S.P.A.T. (Centro Italiano Studio Sviluppo Psicoterapie a Breve Termine), per poter intervenire e rispondere alle esigenze psicologiche delle persone in ambito sportivo.
L’approccio Cognitivo Neuropsicologico
L’approccio cognitivo neuropsicologico si basa su due fondamenti teorici.
A) interdisciplinarità e scientificità, la PCN fonda la propria teoria e la propria procedura clinica su risultati sperimentali e clinici afferenti da diverse discipline (neuroscienze, fenomenologia, psicologi del Sé, antropologia, psichiatria, ecc.) che permettono l’emergere di un quadro teorico complesso e interdisciplinare che consente una migliore comprensione dell’individuo;
B) rispetto dell’individualità, attraverso l’utilizzo del metodo ermeneutico-fenomenologico evita di ridurre l’esperienza individuale e la soggettività della persona a un modello teorico ideale tipico delle scienze psicologiche che tende a oggettivare la persona eliminandone l’individualità.
Il percorso terapeutico
Generalmente, i primi colloqui si concentrano sull’approfondimento delle problematiche portate dal paziente, che tendenzialmente riguardano i sintomi o le difficoltà incontrate nella propria esistenza, e su una prima rifigurazione (apertura di nuove possibilità di senso) del testo portato in seduta dalla persona: questo permette una prima riappropriazione identitaria della propria esperienza che pone le prime basi per il cambiamento e la trasformazione di Sé.
Dopodiché, ove possibile, si concorderanno gli obiettivi, modalità e tempi con cui raggiungerli. Di prassi, assegno dei compiti per casa (diario, compiti esperienziali) che hanno lo scopo di permettere di lavorare sull’esperienza fattuale e far sperimentare all’individuo esperienze potenzialmente terapeutiche.
Le sedute durano 50 minuti, mentre la durata della terapia sarà responsabilità del paziente deciderla: non ci sono delle tempistiche prestabilite, ma sarà la persona a decidere quando sarà il momento di interrompere la terapia.