Buongiorno a tutti, ho questo problema. Io e il padre delle mie figlie ci siamo separati da quattro
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Buongiorno a tutti, ho questo problema. Io e il padre delle mie figlie ci siamo separati da quattro mesi l’altro giorno dopo mesi di distacco fisico lui si è seduto di fianco a me e ha iniziato a baciarmi sul collo, Io l’ho allontanato chiedendogli cosa significasse questo e lui mi ha risposto che in questo momento gli andava così, onestamente a me manca molto e ho ceduto e da dei semplici baci siamo finiti per toccarci sessualmente. Questo mi ha mandato in estrema confusione.il giorno dopo l’ho fatto venire a casa per cercare di capire lui mi ha detto che questo non era un ritorno, ma che in quel momento gli andava così, ma che non esclude nulla per il futuro, siamo stati insieme e nel mentre mi ha proposto di continuare a vederci sessualmente, anche se verranno nuovi compagni e nuove compagne nella nostra vita. Non vi nascondo che la cosa mi lascia in una confusione totale perché non riesco a capire se lui voglia semplicemente che non ci facciamo la guerra con gli avvocati e sa che questo è il mio punto debole nei suoi confronti, se ha un bisogno smisurato di sesso (secondo me mi ha lasciato per una più giovane)oppure se è incerto se riprovarci o meno. Vorrei sapere se qualcuno di voi mi può aiutare a capire meglio la situazione e come poterne venire a capo. Io sono disposta a fare un percorso psicologico però penso che forse prima di tutti lo debba fare lui però, quando inizio separazione gliel’ho proposto lui mi ha detto assolutamente no
Comprendo la confusione e l’altalena di emozioni che può provare: da un lato il desiderio e la mancanza di una persona con cui ha condiviso una parte importante della sua vita, dall’altro la necessità di tutelarsi e capire con chiarezza cosa sta accadendo. È proprio in questo spazio ambiguo, in cui gesti intimi si intrecciano con messaggi contraddittori, che spesso si genera quella sensazione di smarrimento che lei descrive così bene.
In queste dinamiche spesso entrano in gioco due livelli diversi. Da un lato c’è il piano razionale, che cerca di comprendere i comportamenti dell’altro e di trovare spiegazioni coerenti; dall’altro c’è il piano emotivo, che viene riattivato da gesti affettuosi e intimi, riaccendendo speranze, paure e bisogni profondi di vicinanza. Non è raro, dopo una separazione recente, che le due persone vivano una fase “intermedia” in cui i confini della relazione diventano sfumati: si è separati nella definizione formale, ma non ancora del tutto sul piano emotivo e corporeo.
Da come ne parla, sembra che lui lasci volutamente aperta ogni possibilità futura, ma senza compiere passi concreti in nessuna direzione, mentre le propone una forma di relazione sessuale “parallela” a future storie sentimentali, che evidentemente per lei non è neutra né semplice da sostenere.
In questo momento può essere utile riportare l’attenzione su di sé, sui propri bisogni e sui propri limiti. Non si tratta tanto di capire cosa prova o cosa vuole lui — che al momento appare contraddittorio — ma di chiarire con sé stessa che tipo di rapporto lei è disposta a mantenere, quali sono i confini che la proteggono e la rispettano, e cosa rischia di ferirla se questi confini vengono oltrepassati. Quando i sentimenti sono ancora vivi, è normale faticare a mantenere lucidità, ma è proprio in questi momenti che una posizione chiara, anche se difficile, diventa fondamentale per non rimanere intrappolati in situazioni ambigue.
In queste dinamiche spesso entrano in gioco due livelli diversi. Da un lato c’è il piano razionale, che cerca di comprendere i comportamenti dell’altro e di trovare spiegazioni coerenti; dall’altro c’è il piano emotivo, che viene riattivato da gesti affettuosi e intimi, riaccendendo speranze, paure e bisogni profondi di vicinanza. Non è raro, dopo una separazione recente, che le due persone vivano una fase “intermedia” in cui i confini della relazione diventano sfumati: si è separati nella definizione formale, ma non ancora del tutto sul piano emotivo e corporeo.
Da come ne parla, sembra che lui lasci volutamente aperta ogni possibilità futura, ma senza compiere passi concreti in nessuna direzione, mentre le propone una forma di relazione sessuale “parallela” a future storie sentimentali, che evidentemente per lei non è neutra né semplice da sostenere.
In questo momento può essere utile riportare l’attenzione su di sé, sui propri bisogni e sui propri limiti. Non si tratta tanto di capire cosa prova o cosa vuole lui — che al momento appare contraddittorio — ma di chiarire con sé stessa che tipo di rapporto lei è disposta a mantenere, quali sono i confini che la proteggono e la rispettano, e cosa rischia di ferirla se questi confini vengono oltrepassati. Quando i sentimenti sono ancora vivi, è normale faticare a mantenere lucidità, ma è proprio in questi momenti che una posizione chiara, anche se difficile, diventa fondamentale per non rimanere intrappolati in situazioni ambigue.
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Buongiorno,
quello che stai vivendo è comprensibilmente molto confuso e emotivamente intenso. Dopo una separazione, soprattutto quando ci sono figli in comune, è normale sentire un forte attaccamento e desiderio di vicinanza verso il partner, anche se razionalmente sappiamo che la relazione è conclusa. Il fatto che tu abbia ceduto a contatti fisici con lui non significa che tu abbia sbagliato, ma piuttosto che il tuo cervello e il tuo cuore stanno reagendo a sentimenti complessi e ambivalenti.
Dal racconto che fai, lui sembra muoversi in modo impulsivo e legato al momento, senza assumersi un impegno concreto. Le sue parole indicano incertezza: propone incontri sessuali, lascia aperta la possibilità di avere altri partner e non chiarisce se desidera realmente un ritorno. Questo tipo di comportamento può generare molta confusione e mettere in dubbio la tua sicurezza emotiva, perché mescola desiderio, attaccamento e ambiguità.
È importante comprendere che coinvolgerti in questa dinamica, senza chiarezza reciproca, rischia di aumentare ansia, frustrazione e senso di dipendenza emotiva. Anche se può essere difficile, è fondamentale stabilire dei confini chiari per proteggere te stessa e il tuo equilibrio emotivo. In questo contesto, un percorso psicologico può essere estremamente utile: ti permette di gestire le emozioni intense, fare chiarezza sui tuoi bisogni e prendere decisioni che siano davvero in linea con il tuo benessere, indipendentemente dalle scelte di lui.
Non possiamo sapere con certezza quali siano le sue motivazioni: potrebbe desiderare solo soddisfazione immediata, oppure essere incerto sul futuro della relazione. L’unica cosa certa è che la situazione così com’è può creare confusione e destabilizzazione per te. Per questo, concentrare le energie sul tuo benessere, sui tuoi sentimenti e sul modo in cui vuoi gestire la relazione con lui è la scelta più protettiva. Anche se lui rifiuta un percorso psicologico, il tuo percorso da sola può darti strumenti preziosi per stabilire confini sani, gestire la confusione e rafforzare la tua autonomia emotiva.
Se vuoi sono a disposizione per aiutarti a trasformare questa comprensione in una strategia concreta per stabilire confini chiari e sentirti più sicura nelle interazioni con lui.
Saluti
quello che stai vivendo è comprensibilmente molto confuso e emotivamente intenso. Dopo una separazione, soprattutto quando ci sono figli in comune, è normale sentire un forte attaccamento e desiderio di vicinanza verso il partner, anche se razionalmente sappiamo che la relazione è conclusa. Il fatto che tu abbia ceduto a contatti fisici con lui non significa che tu abbia sbagliato, ma piuttosto che il tuo cervello e il tuo cuore stanno reagendo a sentimenti complessi e ambivalenti.
Dal racconto che fai, lui sembra muoversi in modo impulsivo e legato al momento, senza assumersi un impegno concreto. Le sue parole indicano incertezza: propone incontri sessuali, lascia aperta la possibilità di avere altri partner e non chiarisce se desidera realmente un ritorno. Questo tipo di comportamento può generare molta confusione e mettere in dubbio la tua sicurezza emotiva, perché mescola desiderio, attaccamento e ambiguità.
È importante comprendere che coinvolgerti in questa dinamica, senza chiarezza reciproca, rischia di aumentare ansia, frustrazione e senso di dipendenza emotiva. Anche se può essere difficile, è fondamentale stabilire dei confini chiari per proteggere te stessa e il tuo equilibrio emotivo. In questo contesto, un percorso psicologico può essere estremamente utile: ti permette di gestire le emozioni intense, fare chiarezza sui tuoi bisogni e prendere decisioni che siano davvero in linea con il tuo benessere, indipendentemente dalle scelte di lui.
Non possiamo sapere con certezza quali siano le sue motivazioni: potrebbe desiderare solo soddisfazione immediata, oppure essere incerto sul futuro della relazione. L’unica cosa certa è che la situazione così com’è può creare confusione e destabilizzazione per te. Per questo, concentrare le energie sul tuo benessere, sui tuoi sentimenti e sul modo in cui vuoi gestire la relazione con lui è la scelta più protettiva. Anche se lui rifiuta un percorso psicologico, il tuo percorso da sola può darti strumenti preziosi per stabilire confini sani, gestire la confusione e rafforzare la tua autonomia emotiva.
Se vuoi sono a disposizione per aiutarti a trasformare questa comprensione in una strategia concreta per stabilire confini chiari e sentirti più sicura nelle interazioni con lui.
Saluti
Gentile utente,
la situazione che descrive riflette una dinamica relazionale che, per come la descrive, sembra rimanere ambigua e in cui i confini tra passato e presente restano sfumati, generando in lei uno stato di confusione e vulnerabilità emotiva.
Il comportamento del suo ex partner, centrato sui propri bisogni momentanei e privo di chiarezza affettiva, rischia di mantenerla in una posizione di attesa e incertezza. In questo contesto, un percorso psicologico individuale può aiutarla a ricentrarsi, ridefinire i confini relazionali e tutelare il proprio benessere, indipendentemente dalle scelte dell’altro. Questo potrebbe essere utile per capire come proseguire e come lei desidera posizionarsi all’interno della situazione attuale.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o necessità di confronto circa la mia risposta,
un cordiale saluto - dott.ssa Paola Grasso
la situazione che descrive riflette una dinamica relazionale che, per come la descrive, sembra rimanere ambigua e in cui i confini tra passato e presente restano sfumati, generando in lei uno stato di confusione e vulnerabilità emotiva.
Il comportamento del suo ex partner, centrato sui propri bisogni momentanei e privo di chiarezza affettiva, rischia di mantenerla in una posizione di attesa e incertezza. In questo contesto, un percorso psicologico individuale può aiutarla a ricentrarsi, ridefinire i confini relazionali e tutelare il proprio benessere, indipendentemente dalle scelte dell’altro. Questo potrebbe essere utile per capire come proseguire e come lei desidera posizionarsi all’interno della situazione attuale.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o necessità di confronto circa la mia risposta,
un cordiale saluto - dott.ssa Paola Grasso
Cara,
quello che descrivi è un momento molto delicato, in cui la confusione emotiva è del tutto comprensibile. Dopo una separazione, il corpo e il cuore spesso “ricordano” la vicinanza dell’altro, e questo può rendere difficile distinguere ciò che nasce dal bisogno di contatto e ciò che invece risponde a un reale desiderio di ricostruire la relazione.
È importante che in questo momento tu possa fermarti e ascoltare i tuoi bisogni e i tuoi limiti, al di là di ciò che lui desidera o propone. Chiederti cosa ti fa bene, cosa ti ferisce e cosa ti confonde può essere un primo passo per ritrovare equilibrio e proteggere la tua serenità emotiva.
Un percorso di supporto psicologico può aiutarti a fare chiarezza, riconoscere le tue vulnerabilità e costruire confini più solidi nelle relazioni, soprattutto quando ci sono legami familiari ancora vivi come nel vostro caso.
Se senti il bisogno di uno spazio protetto per esplorare questi vissuti, possiamo lavorarci insieme in un percorso di sostegno psicologico, per accompagnarti a ritrovare centratura e autonomia affettiva.
quello che descrivi è un momento molto delicato, in cui la confusione emotiva è del tutto comprensibile. Dopo una separazione, il corpo e il cuore spesso “ricordano” la vicinanza dell’altro, e questo può rendere difficile distinguere ciò che nasce dal bisogno di contatto e ciò che invece risponde a un reale desiderio di ricostruire la relazione.
È importante che in questo momento tu possa fermarti e ascoltare i tuoi bisogni e i tuoi limiti, al di là di ciò che lui desidera o propone. Chiederti cosa ti fa bene, cosa ti ferisce e cosa ti confonde può essere un primo passo per ritrovare equilibrio e proteggere la tua serenità emotiva.
Un percorso di supporto psicologico può aiutarti a fare chiarezza, riconoscere le tue vulnerabilità e costruire confini più solidi nelle relazioni, soprattutto quando ci sono legami familiari ancora vivi come nel vostro caso.
Se senti il bisogno di uno spazio protetto per esplorare questi vissuti, possiamo lavorarci insieme in un percorso di sostegno psicologico, per accompagnarti a ritrovare centratura e autonomia affettiva.
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Dalla sua descrizione emerge una forte ambivalenza: contatti fisici non concordati dopo la separazione, parole che negano un ritorno ma lasciano porte aperte, e una proposta di incontri sessuali che la lascia disorientata.
Queste azioni possono riattivare bisogni affettivi e, allo stesso tempo, mettere in crisi confini e sicurezza personale.
La domanda su “che cosa vuole” il padre delle sue figlie può avere più risposte: desiderio momentaneo, strategia relazionale, ambivalenza rispetto al futuro o dinamiche di potere.
Più utile in questo momento può essere capire che cosa lei sente di poter accettare, quali limiti vuole tutelare e che tipo di relazione — se ce ne sarà una — sarebbe coerente con i suoi valori.
Lavorare sul significato emotivo di questi incontri e sui confini che desidera mettere può ridurre la confusione e restituirle maggiore chiarezza nelle scelte.
Se lo desidera, possiamo esplorare insieme questi aspetti in un primo colloquio chiarificatore; può prenotare un appuntamento, anche online.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto, Dott. Mauro Terracciano.
Dalla sua descrizione emerge una forte ambivalenza: contatti fisici non concordati dopo la separazione, parole che negano un ritorno ma lasciano porte aperte, e una proposta di incontri sessuali che la lascia disorientata.
Queste azioni possono riattivare bisogni affettivi e, allo stesso tempo, mettere in crisi confini e sicurezza personale.
La domanda su “che cosa vuole” il padre delle sue figlie può avere più risposte: desiderio momentaneo, strategia relazionale, ambivalenza rispetto al futuro o dinamiche di potere.
Più utile in questo momento può essere capire che cosa lei sente di poter accettare, quali limiti vuole tutelare e che tipo di relazione — se ce ne sarà una — sarebbe coerente con i suoi valori.
Lavorare sul significato emotivo di questi incontri e sui confini che desidera mettere può ridurre la confusione e restituirle maggiore chiarezza nelle scelte.
Se lo desidera, possiamo esplorare insieme questi aspetti in un primo colloquio chiarificatore; può prenotare un appuntamento, anche online.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto, Dott. Mauro Terracciano.
Buongiorno signora.
La separazione della coppia è un processo complesso, difficile. I comportamenti da lei descritti aumentano la difficoltà e, come lei sottolinea, la confusione.
Lasciando al padre delle sue figlie la decisione autonoma di un eventuale percorso psicologico, è importante la sua motivazione personale a questo tipo di percorso, che la invito a iniziare presto. La sua confusione riguarda lei e la sua interiorità, non riguarda il padre delle sue figlie.
La separazione della coppia è un processo complesso, difficile. I comportamenti da lei descritti aumentano la difficoltà e, come lei sottolinea, la confusione.
Lasciando al padre delle sue figlie la decisione autonoma di un eventuale percorso psicologico, è importante la sua motivazione personale a questo tipo di percorso, che la invito a iniziare presto. La sua confusione riguarda lei e la sua interiorità, non riguarda il padre delle sue figlie.
Buongiorno posso comprendere la sua confusione visto che da quello che ho capito è stato suo marito a lasciarla e ora intenta degli approcci sessuali. Credo sia importante che lei si protegga da situazioni che la espongono a sofferenze ulteriori a quelle che ha già provato. Forse è difficile capire cosa frulli per la testa di suo marito, anche perché quando viene interrogato in merito, la risposta è piuttosto vaga e incomprensibile..quello che lei può fare è cercare di comprendere se stessa, guardandosi dentro per capire cosa prova, ad esempio come si sente al termine di questi incontri sessuali, cosa prova all'idea che questi incontri siano occasionali e che non necessariamente porteranno ad un seguito nella vostra relazione. Di certo un percorso psicologico può farle bene anche per un confronto con una persona neutrale rispetto alle vostre vite, ancora meglio sarebbe una mediazione di coppia, ma se questo signore si rifiuta, prenda comunque in considerazione la possibilità di iniziare un percorso personale. Questo la farà sentire meno sola e la aiuterà ad avere maggiore consapevolezza di sé, per fare le scelte giuste. Se vuole mi faccia sapere come va anche attraverso i canali che questa piattaforma mette a disposizione. Cordialità
Gentile utente, comprendo bene la confusione e il dolore che può generare una situazione come quella che descrive. Quando ci si separa, il corpo e la mente faticano a trovare un nuovo equilibrio, soprattutto se rimane un legame affettivo e fisico con l’ex partner. L’episodio che racconta sembra riattivare bisogni profondi di vicinanza e sicurezza, ma anche una forte ambivalenza emotiva.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a esplorare cosa rappresenta oggi questo legame per lei, a riconoscere i suoi bisogni emotivi e a ritrovare una posizione più chiara e autonoma rispetto a lui. Non è necessario che il suo ex accetti di farsi aiutare: iniziare da sé può già fare una grande differenza.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a esplorare cosa rappresenta oggi questo legame per lei, a riconoscere i suoi bisogni emotivi e a ritrovare una posizione più chiara e autonoma rispetto a lui. Non è necessario che il suo ex accetti di farsi aiutare: iniziare da sé può già fare una grande differenza.
Buona sera,
sicuramente un elemento principale è la situazione di confusione che si è creata, un percorso psicologico potrebbe aiutare a dare un ordine a questa confusione così da acquisire maggiore autonomia per prendere una scelta e per giungere ad una consapevolezza personale.
Resto a disposizione, anche online
cordiali saluti,
Dott.ssa Angelica Venanzetti
sicuramente un elemento principale è la situazione di confusione che si è creata, un percorso psicologico potrebbe aiutare a dare un ordine a questa confusione così da acquisire maggiore autonomia per prendere una scelta e per giungere ad una consapevolezza personale.
Resto a disposizione, anche online
cordiali saluti,
Dott.ssa Angelica Venanzetti
Buongiorno,
comprendo bene la confusione e la sofferenza che sta provando: dopo una separazione è normale che i confini emotivi e fisici con l’ex partner diventino sfumati, soprattutto quando persistono affetto, attrazione o speranza di un possibile riavvicinamento. Tuttavia, dal comportamento che descrive, sembra che il suo ex compagno non stia cercando un ritorno di coppia stabile, ma un legame fisico privo di impegno emotivo, lasciando a lei il peso della confusione e delle aspettative.
Per tutelarsi, le consiglierei di fermarsi un momento e riflettere su cosa desidera davvero e su cosa la fa stare bene, al di là di ciò che lui propone. Accettare una relazione “senza definizione” rischia di prolungare la sofferenza e di impedirle di elaborare davvero la separazione.
Un percorso psicologico personale può aiutarla molto: non perché “il problema” sia solo suo, ma perché le darebbe uno spazio protetto per capire i suoi bisogni affettivi, rafforzare i confini e imparare a gestire meglio la relazione con lui. Il cambiamento di lui, se mai avverrà, dovrà partire da una sua scelta, non da un suo tentativo di “convincerlo”. Dr. Giuseppe Mirabella
comprendo bene la confusione e la sofferenza che sta provando: dopo una separazione è normale che i confini emotivi e fisici con l’ex partner diventino sfumati, soprattutto quando persistono affetto, attrazione o speranza di un possibile riavvicinamento. Tuttavia, dal comportamento che descrive, sembra che il suo ex compagno non stia cercando un ritorno di coppia stabile, ma un legame fisico privo di impegno emotivo, lasciando a lei il peso della confusione e delle aspettative.
Per tutelarsi, le consiglierei di fermarsi un momento e riflettere su cosa desidera davvero e su cosa la fa stare bene, al di là di ciò che lui propone. Accettare una relazione “senza definizione” rischia di prolungare la sofferenza e di impedirle di elaborare davvero la separazione.
Un percorso psicologico personale può aiutarla molto: non perché “il problema” sia solo suo, ma perché le darebbe uno spazio protetto per capire i suoi bisogni affettivi, rafforzare i confini e imparare a gestire meglio la relazione con lui. Il cambiamento di lui, se mai avverrà, dovrà partire da una sua scelta, non da un suo tentativo di “convincerlo”. Dr. Giuseppe Mirabella
Gentile Signora,
Comprendo quanto questa situazione possa generare confusione emotiva, soprattutto quando si intrecciano sentimenti non ancora del tutto risolti, desiderio, affetto e la complessità di una separazione recente.
Dal suo racconto emerge chiaramente che lei è coinvolta emotivamente e che sta cercando di dare un significato ai comportamenti del suo ex compagno. È assolutamente umano desiderare chiarezza, ma purtroppo non sempre abbiamo il controllo sulle intenzioni o sulla disponibilità dell’altro a essere trasparente o a intraprendere un percorso di riflessione.
Ciò che invece può fare, e che mi pare stia già iniziando a considerare , è prendersi cura di sé. Iniziare un percorso psicologico può essere uno spazio protetto in cui esplorare i propri bisogni, chiarire i propri confini, dare un senso a ciò che sta accadendo, e soprattutto rimettere al centro sé stessa, dopo una separazione che probabilmente ha lasciato molte domande aperte.
Comprendo anche il suo pensiero sul fatto che “dovrebbe iniziare prima lui”. Tuttavia, spesso il cambiamento parte proprio da chi è pronto ad assumersi la responsabilità del proprio benessere. Non possiamo costringere l’altro a mettersi in discussione, ma possiamo scegliere di farlo per noi stessi.
Se desidera, possiamo fissare un primo colloquio per approfondire insieme questo momento della sua vita e capire come affrontarlo nel modo più rispettoso dei suoi sentimenti e dei suoi limiti.
Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Greta Pisano
Psicologa – Psicoterapeuta
Comprendo quanto questa situazione possa generare confusione emotiva, soprattutto quando si intrecciano sentimenti non ancora del tutto risolti, desiderio, affetto e la complessità di una separazione recente.
Dal suo racconto emerge chiaramente che lei è coinvolta emotivamente e che sta cercando di dare un significato ai comportamenti del suo ex compagno. È assolutamente umano desiderare chiarezza, ma purtroppo non sempre abbiamo il controllo sulle intenzioni o sulla disponibilità dell’altro a essere trasparente o a intraprendere un percorso di riflessione.
Ciò che invece può fare, e che mi pare stia già iniziando a considerare , è prendersi cura di sé. Iniziare un percorso psicologico può essere uno spazio protetto in cui esplorare i propri bisogni, chiarire i propri confini, dare un senso a ciò che sta accadendo, e soprattutto rimettere al centro sé stessa, dopo una separazione che probabilmente ha lasciato molte domande aperte.
Comprendo anche il suo pensiero sul fatto che “dovrebbe iniziare prima lui”. Tuttavia, spesso il cambiamento parte proprio da chi è pronto ad assumersi la responsabilità del proprio benessere. Non possiamo costringere l’altro a mettersi in discussione, ma possiamo scegliere di farlo per noi stessi.
Se desidera, possiamo fissare un primo colloquio per approfondire insieme questo momento della sua vita e capire come affrontarlo nel modo più rispettoso dei suoi sentimenti e dei suoi limiti.
Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Greta Pisano
Psicologa – Psicoterapeuta
Buonasera, sono disponibile a capire meglio la situazione e come poterne venire a capo insieme. Purtroppo è al di fuori delle sue responsabilità il fatto che il padre delle sue figlie faccia o no un percorso psicologico, nonostante si possa studiare come comunicare al meglio con lui al fine di fargli capire quanto un percorso possa giovare non solo a lui ma anche all'interazione con le figlie e anche con lei. Dal suo racconto mi è arrivato come un punto prioritario il fatto di mettersi in protezione nei confronti del padre delle sue figlie, affinché non si approfitti del suo punto debole. Un altro punto importante, che ritorna in più parti del suo racconto, è quello della confusione. Quindi ritengo che un percorso possa giovarle anche per trovare la chiarezza. Mi faccia sapere in caso fosse interessata, sono a sua disposizione. Le auguro una buona serata.
Ciao,
quello che descrivi è una situazione molto delicata e comprensibilmente fonte di grande confusione emotiva. Dopo una separazione, è comune provare ancora un forte legame con l’ex partner, sia sul piano affettivo che fisico. Tuttavia, quando uno dei due mantiene un atteggiamento ambiguo — come nel caso di “volerlo solo quando gli va” o “non escludere nulla per il futuro” — è facile rimanere intrappolati in una dinamica che genera sofferenza, speranza e disorientamento.
Da quello che racconti, sembra che tu stia cercando chiarezza e stabilità, mentre lui si muove su un piano più impulsivo o confuso, lasciando aperte troppe possibilità. In queste situazioni, è importante proteggere i propri confini emotivi e chiedersi cosa ti fa realmente stare bene, indipendentemente da ciò che lui desidera.
Il fatto che tu stia valutando un percorso psicologico è un passo molto importante: può aiutarti a rimettere ordine nei tuoi pensieri, comprendere i tuoi bisogni profondi e trovare strategie per gestire questo legame in modo più sano.
Anche se sarebbe utile che lui facesse lo stesso percorso, è già molto significativo che tu voglia prenderti cura di te stessa e della tua serenità.
È consigliato, per approfondire e affrontare in modo mirato questa situazione, rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quello che descrivi è una situazione molto delicata e comprensibilmente fonte di grande confusione emotiva. Dopo una separazione, è comune provare ancora un forte legame con l’ex partner, sia sul piano affettivo che fisico. Tuttavia, quando uno dei due mantiene un atteggiamento ambiguo — come nel caso di “volerlo solo quando gli va” o “non escludere nulla per il futuro” — è facile rimanere intrappolati in una dinamica che genera sofferenza, speranza e disorientamento.
Da quello che racconti, sembra che tu stia cercando chiarezza e stabilità, mentre lui si muove su un piano più impulsivo o confuso, lasciando aperte troppe possibilità. In queste situazioni, è importante proteggere i propri confini emotivi e chiedersi cosa ti fa realmente stare bene, indipendentemente da ciò che lui desidera.
Il fatto che tu stia valutando un percorso psicologico è un passo molto importante: può aiutarti a rimettere ordine nei tuoi pensieri, comprendere i tuoi bisogni profondi e trovare strategie per gestire questo legame in modo più sano.
Anche se sarebbe utile che lui facesse lo stesso percorso, è già molto significativo che tu voglia prenderti cura di te stessa e della tua serenità.
È consigliato, per approfondire e affrontare in modo mirato questa situazione, rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile,
dalle sue parole emerge con chiarezza una situazione di forte coinvolgimento emotivo e confusione affettiva, perfettamente comprensibile data la storia che la lega al padre delle sue figlie. Dopo una separazione, infatti, il confine tra l’affetto, la nostalgia e il desiderio fisico può diventare molto sottile, specialmente quando permangono sentimenti irrisolti e un legame familiare che continua a mantenere un contatto costante.
Il comportamento del suo ex compagno — avvicinarsi fisicamente, proporre un’intimità sessuale “senza implicazioni affettive” e contemporaneamente mantenere un atteggiamento ambiguo (“non è un ritorno, ma non escludo nulla per il futuro”) — può avere un effetto profondamente disorientante. È comprensibile che lei si senta confusa, perché il suo bisogno di chiarezza e di stabilità affettiva entra in conflitto con una proposta che invece alimenta incertezza e dipendenza emotiva.
È importante che lei riconosca il proprio valore e i propri bisogni, chiedendosi non tanto cosa voglia lui, ma cosa desidera e di cosa ha bisogno lei per stare bene. Accettare una relazione “senza definizione” con una persona da cui si è appena separata rischia di prolungare il dolore e di ostacolare il processo di elaborazione della separazione. Non si tratta solo di un piano fisico, ma di un piano emotivo molto più profondo: ogni nuovo contatto rischia di riaprire ferite che stanno appena iniziando a rimarginarsi.
La disponibilità che lei mostra a intraprendere un percorso psicologico personale è un segnale molto positivo. Anche se sarebbe auspicabile che lui facesse un percorso di riflessione, è importante partire da sé.
Le suggerisco di prendersi del tempo per sé, senza sentirsi in dovere di assecondare proposte che non la fanno sentire serena. Riconquistare la propria libertà emotiva è il primo passo per ritrovare equilibrio e dignità nelle relazioni future.
Cordialmente,
Dottoressa Gloria Giacomin
dalle sue parole emerge con chiarezza una situazione di forte coinvolgimento emotivo e confusione affettiva, perfettamente comprensibile data la storia che la lega al padre delle sue figlie. Dopo una separazione, infatti, il confine tra l’affetto, la nostalgia e il desiderio fisico può diventare molto sottile, specialmente quando permangono sentimenti irrisolti e un legame familiare che continua a mantenere un contatto costante.
Il comportamento del suo ex compagno — avvicinarsi fisicamente, proporre un’intimità sessuale “senza implicazioni affettive” e contemporaneamente mantenere un atteggiamento ambiguo (“non è un ritorno, ma non escludo nulla per il futuro”) — può avere un effetto profondamente disorientante. È comprensibile che lei si senta confusa, perché il suo bisogno di chiarezza e di stabilità affettiva entra in conflitto con una proposta che invece alimenta incertezza e dipendenza emotiva.
È importante che lei riconosca il proprio valore e i propri bisogni, chiedendosi non tanto cosa voglia lui, ma cosa desidera e di cosa ha bisogno lei per stare bene. Accettare una relazione “senza definizione” con una persona da cui si è appena separata rischia di prolungare il dolore e di ostacolare il processo di elaborazione della separazione. Non si tratta solo di un piano fisico, ma di un piano emotivo molto più profondo: ogni nuovo contatto rischia di riaprire ferite che stanno appena iniziando a rimarginarsi.
La disponibilità che lei mostra a intraprendere un percorso psicologico personale è un segnale molto positivo. Anche se sarebbe auspicabile che lui facesse un percorso di riflessione, è importante partire da sé.
Le suggerisco di prendersi del tempo per sé, senza sentirsi in dovere di assecondare proposte che non la fanno sentire serena. Riconquistare la propria libertà emotiva è il primo passo per ritrovare equilibrio e dignità nelle relazioni future.
Cordialmente,
Dottoressa Gloria Giacomin
Buongiorno,
capisco quanto possa essere difficile vivere una situazione così carica di emozioni contrastanti. Dopo una separazione è normale provare nostalgia, confusione e il desiderio di ritrovare un legame che per tanto tempo ha rappresentato una parte importante della propria vita. È altrettanto comprensibile che il comportamento del suo ex compagno l’abbia spiazzata: gesti fisici affettuosi seguiti da un messaggio di distanza possono generare grande incertezza e riaprire ferite ancora recenti.
In questo momento può esserle utile concentrarsi su di sé, cercando di capire cosa desidera davvero e cosa le fa stare bene, più che tentare di interpretare le intenzioni dell’altro. È un modo per riprendere il controllo della situazione e proteggersi da dinamiche che rischiano di farla soffrire ancora.
Se sente che la confusione o il dolore stanno diventando difficili da gestire, un percorso psicologico può aiutarla a ritrovare chiarezza e stabilità emotiva in tempi brevi, lavorando su come definire confini chiari e scelte coerenti con i suoi bisogni.
Un caro saluto,
Melania Monaco
capisco quanto possa essere difficile vivere una situazione così carica di emozioni contrastanti. Dopo una separazione è normale provare nostalgia, confusione e il desiderio di ritrovare un legame che per tanto tempo ha rappresentato una parte importante della propria vita. È altrettanto comprensibile che il comportamento del suo ex compagno l’abbia spiazzata: gesti fisici affettuosi seguiti da un messaggio di distanza possono generare grande incertezza e riaprire ferite ancora recenti.
In questo momento può esserle utile concentrarsi su di sé, cercando di capire cosa desidera davvero e cosa le fa stare bene, più che tentare di interpretare le intenzioni dell’altro. È un modo per riprendere il controllo della situazione e proteggersi da dinamiche che rischiano di farla soffrire ancora.
Se sente che la confusione o il dolore stanno diventando difficili da gestire, un percorso psicologico può aiutarla a ritrovare chiarezza e stabilità emotiva in tempi brevi, lavorando su come definire confini chiari e scelte coerenti con i suoi bisogni.
Un caro saluto,
Melania Monaco
Buongiorno,
Comprendo pienamente il suo stato di confusione e la difficoltà di gestire una situazione così carica di emozioni contrastanti. Sicuramente un percorso psicologico può esserle molto utile per ritrovare chiarezza e stabilità. Sono disponibile ad accompagnarla in questo cammino, se lo desidera.
Dott.ssa Barcella
Comprendo pienamente il suo stato di confusione e la difficoltà di gestire una situazione così carica di emozioni contrastanti. Sicuramente un percorso psicologico può esserle molto utile per ritrovare chiarezza e stabilità. Sono disponibile ad accompagnarla in questo cammino, se lo desidera.
Dott.ssa Barcella
Buongiorno, è un tema molto delicato e non sempre tutti vogliono intraprendere un percorso che tocca livelli profondi. Questo però non implica che anche lei non lo possa intraprendere ma solo per cercare di fare chiarezza in sè così da non assecondare il suo ex ma semplicemente per prendere le sue decisioni indipendentemente da lui. La confusione è normale perchè è successo da poco ma piano piano andrà dissipata così da prendere le decisioni più giuste per lei.
Rimango a disposizione se ha voglia di parlarne,
Dott.ssa Casumaro Giada
Rimango a disposizione se ha voglia di parlarne,
Dott.ssa Casumaro Giada
Buongiorno,
capisco bene la confusione e il turbamento che sta vivendo. Dopo una separazione è naturale che i confini restino sfumati, soprattutto quando ci sono ancora affetto, attrazione e una storia condivisa. Tuttavia, ciò che racconta sembra metterla in una posizione di incertezza, in cui lui decide i termini del rapporto e lei si ritrova a subirli più che a sceglierli. È importante che si fermi ad ascoltare i propri bisogni, ciò che desidera davvero e ciò che la fa stare bene, al di là di ciò che lui vuole o propone. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza e a ritrovare un equilibrio, partendo da sé e non dalle sue decisioni.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Elena Dati
capisco bene la confusione e il turbamento che sta vivendo. Dopo una separazione è naturale che i confini restino sfumati, soprattutto quando ci sono ancora affetto, attrazione e una storia condivisa. Tuttavia, ciò che racconta sembra metterla in una posizione di incertezza, in cui lui decide i termini del rapporto e lei si ritrova a subirli più che a sceglierli. È importante che si fermi ad ascoltare i propri bisogni, ciò che desidera davvero e ciò che la fa stare bene, al di là di ciò che lui vuole o propone. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza e a ritrovare un equilibrio, partendo da sé e non dalle sue decisioni.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Elena Dati
Gentilissima, grazie per aver condiviso il suo vissuto e di aver raccontato un ambito così intimo e delicato della sua vita.
Comprendo quanto questa situazione possa averla confusa e toccata nel profondo. Quando una relazione importante termina, ma restano ancora legami affettivi, fisici e familiari, è naturale che le emozioni si intreccino e che sia difficile distinguere il desiderio, l’abitudine, l’attaccamento e la speranza. Il suo bisogno di capire “che cosa significhi” ciò che è accaduto mostra quanto lei stia cercando coerenza e chiarezza, in un momento in cui l’altro, invece, sembra muoversi in modo contraddittorio e ambiguo.
Mi colpisce come, nel suo racconto, emerga molta attenzione su ciò che lui pensa, desidera o potrebbe fare , ed è comprensibile, perché la sua mente sta cercando di trovare un senso in un comportamento che la destabilizza. Tuttavia, potrebbe esserle utile spostare gradualmente l’attenzione da “cosa vuole lui” a “cosa provo e cosa voglio io, oggi”.
Qual è il suo bisogno in questo momento? Sicurezza? Chiarezza? Rispetto? Affetto?
Quando riesce a identificare il bisogno sottostante, diventa più facile riconoscere quali comportamenti la avvicinano a quel bisogno e quali, invece, la allontanano.
Può essere utile osservare come il suo pensiero (“forse lo fa perché vuole manipolarmi” / “forse perché non sa cosa vuole”) la porti inevitabilmente a cercare risposte in lui, invece di restare in contatto con ciò che lei sente. Un passo importante può essere riconoscere che la chiarezza non dipende da ciò che lui dice o fa, ma da ciò che lei decide di accettare o di mettere come limite.
È significativo anche che lei abbia colto subito la confusione che questo incontro le ha generato, questo è già un segnale di consapevolezza e di lucidità, anche se ora può sembrare complesso. Forse può provare a chiedersi, con dolcezza, senza giudizio, cosa l'ha destabilizzata di più in tutto questo, se il gesto in sé, la mancanza di coerenza, la sensazione di aver ceduto? Le risposte a queste domande possono aiutarla a comprendere meglio se stessa e a orientare le sue scelte future in modo più coerente con i propri valori.
Si conceda tempo, gentilezza e ascolto, la chiarezza spesso arriva non quando l’altro cambia, ma quando noi impariamo a riconoscere ciò che davvero meritiamo e non siamo più disposti a ridurre il nostro valore in funzione di qualcun altro .
Le auguro di ritrovare il suo equilibrio e la sua serenità! Un caro saluto
Comprendo quanto questa situazione possa averla confusa e toccata nel profondo. Quando una relazione importante termina, ma restano ancora legami affettivi, fisici e familiari, è naturale che le emozioni si intreccino e che sia difficile distinguere il desiderio, l’abitudine, l’attaccamento e la speranza. Il suo bisogno di capire “che cosa significhi” ciò che è accaduto mostra quanto lei stia cercando coerenza e chiarezza, in un momento in cui l’altro, invece, sembra muoversi in modo contraddittorio e ambiguo.
Mi colpisce come, nel suo racconto, emerga molta attenzione su ciò che lui pensa, desidera o potrebbe fare , ed è comprensibile, perché la sua mente sta cercando di trovare un senso in un comportamento che la destabilizza. Tuttavia, potrebbe esserle utile spostare gradualmente l’attenzione da “cosa vuole lui” a “cosa provo e cosa voglio io, oggi”.
Qual è il suo bisogno in questo momento? Sicurezza? Chiarezza? Rispetto? Affetto?
Quando riesce a identificare il bisogno sottostante, diventa più facile riconoscere quali comportamenti la avvicinano a quel bisogno e quali, invece, la allontanano.
Può essere utile osservare come il suo pensiero (“forse lo fa perché vuole manipolarmi” / “forse perché non sa cosa vuole”) la porti inevitabilmente a cercare risposte in lui, invece di restare in contatto con ciò che lei sente. Un passo importante può essere riconoscere che la chiarezza non dipende da ciò che lui dice o fa, ma da ciò che lei decide di accettare o di mettere come limite.
È significativo anche che lei abbia colto subito la confusione che questo incontro le ha generato, questo è già un segnale di consapevolezza e di lucidità, anche se ora può sembrare complesso. Forse può provare a chiedersi, con dolcezza, senza giudizio, cosa l'ha destabilizzata di più in tutto questo, se il gesto in sé, la mancanza di coerenza, la sensazione di aver ceduto? Le risposte a queste domande possono aiutarla a comprendere meglio se stessa e a orientare le sue scelte future in modo più coerente con i propri valori.
Si conceda tempo, gentilezza e ascolto, la chiarezza spesso arriva non quando l’altro cambia, ma quando noi impariamo a riconoscere ciò che davvero meritiamo e non siamo più disposti a ridurre il nostro valore in funzione di qualcun altro .
Le auguro di ritrovare il suo equilibrio e la sua serenità! Un caro saluto
Ciò che descrive mostra quanto lei sia ancora legata affettivamente, mentre il suo ex compagno sembra muoversi in modo impulsivo, seguendo il proprio desiderio del momento senza considerare davvero l’impatto emotivo che questo ha su di lei.
Il fatto che lui le dica “mi andava così” e proponga una relazione solo fisica, mantenendo aperta la possibilità di altri partner, indica che al momento non sta cercando un legame stabile, ma una forma di vicinanza che gli permetta di non perdere del tutto il controllo o il contatto. È comprensibile che questo la disorienti, ma è importante riconoscere che dietro la sua proposta non sembra esserci un reale desiderio di ricostruire la relazione.
In questo momento la priorità è proteggere la sua dignità e la sua serenità emotiva. Accettare questo tipo di rapporto “a metà” rischia di farla soffrire ancora di più, perché la tiene legata a una speranza che lui non sembra condividere.
Un prcorso psicologico per lei può essere davvero utile ad aiutarla a elaborare la separazione, comprendere i suoi bisogni e rafforzare i suoi confini emotivi. Il lavoro su di sé è sempre il punto di partenza più solido.
Se vuole, posso aiutarla a chiarire quali segnali osservare per capire se c’è davvero spazio per un dialogo costruttivo con lui, oppure se è tempo di concentrarsi solo su di sé.
Il fatto che lui le dica “mi andava così” e proponga una relazione solo fisica, mantenendo aperta la possibilità di altri partner, indica che al momento non sta cercando un legame stabile, ma una forma di vicinanza che gli permetta di non perdere del tutto il controllo o il contatto. È comprensibile che questo la disorienti, ma è importante riconoscere che dietro la sua proposta non sembra esserci un reale desiderio di ricostruire la relazione.
In questo momento la priorità è proteggere la sua dignità e la sua serenità emotiva. Accettare questo tipo di rapporto “a metà” rischia di farla soffrire ancora di più, perché la tiene legata a una speranza che lui non sembra condividere.
Un prcorso psicologico per lei può essere davvero utile ad aiutarla a elaborare la separazione, comprendere i suoi bisogni e rafforzare i suoi confini emotivi. Il lavoro su di sé è sempre il punto di partenza più solido.
Se vuole, posso aiutarla a chiarire quali segnali osservare per capire se c’è davvero spazio per un dialogo costruttivo con lui, oppure se è tempo di concentrarsi solo su di sé.
Gentile Sig.ra,
Dopo una separazione recente, è molto frequente oscillare tra il desiderio di riavvicinamento e la necessità di prendere le distanze, sopratutto quando c'è ancora un legame profondo e la presenza dei figli mantiene un contatto costante.
Anche se la relazione è formalmente conclusa, quando il corpo torna a farsi strumento di contatto, si riattivano emozioni intense e talvolta contraddittorie.
Il fatto che il suo ex compagno le dica “mi andava così” può essere vissuto da lei come una forma di ambiguità: da un lato sembra esprimere un bisogno momentaneo, dall’altro la lascia in sospeso, alimentando speranza e confusione.
Un percorso psicologico può diventare uno spazio protetto in cui fermarsi, ascoltare le proprie emozioni e capire meglio cosa sta succedendo dentro di sé, per ritrovare stabilità e scegliere in modo più consapevole come affrontare questa nuova fase della sua vita.
Resto a disposizione
Dott.ssa Michela Garritano
Dopo una separazione recente, è molto frequente oscillare tra il desiderio di riavvicinamento e la necessità di prendere le distanze, sopratutto quando c'è ancora un legame profondo e la presenza dei figli mantiene un contatto costante.
Anche se la relazione è formalmente conclusa, quando il corpo torna a farsi strumento di contatto, si riattivano emozioni intense e talvolta contraddittorie.
Il fatto che il suo ex compagno le dica “mi andava così” può essere vissuto da lei come una forma di ambiguità: da un lato sembra esprimere un bisogno momentaneo, dall’altro la lascia in sospeso, alimentando speranza e confusione.
Un percorso psicologico può diventare uno spazio protetto in cui fermarsi, ascoltare le proprie emozioni e capire meglio cosa sta succedendo dentro di sé, per ritrovare stabilità e scegliere in modo più consapevole come affrontare questa nuova fase della sua vita.
Resto a disposizione
Dott.ssa Michela Garritano
Salve, immagino quanto questo episodio l’abbia scossa e confusa, soprattutto perché riapre ferite ancora vive. Nel leggerla, però, colpisce quanto il suo sguardo sia rivolto principalmente a lui, più che a sé stessa. Mi spiego: da ciò che racconta, il suo ex sembra sapere bene cosa desidera al momento — una relazione solo sessuale, non esclusiva né sentimentale — e glielo ha comunicato chiaramente, così come il fatto di non voler intraprendere alcun percorso psicologico. In tutto questo, lei sembra rimanere sullo sfondo, adattandosi ai suoi bisogni e mettendo da parte i propri. Ma così facendo potrebbe solo farsi del male, restando intrappolata in una dinamica ambigua che non le consente né di ricostruire né di lasciar andare.
Le consiglierei quindi di provare a riportare il focus su di sé, magari con l’aiuto di un percorso psicologico, per comprendere cosa desidera davvero e non restare in balia di un flusso che non le appartiene.
Le consiglierei quindi di provare a riportare il focus su di sé, magari con l’aiuto di un percorso psicologico, per comprendere cosa desidera davvero e non restare in balia di un flusso che non le appartiene.
Buongiorno carissima utente, grazie per essersi rivolta qui innanzi tutto. Basandomi su quello che mi racconta, mi sembra chiaro che sarebbe necessario approfondire la sua storia, quella del suo compagno e quella che avete avuto e costruito insieme, al fine di comprenderne dinamiche ed emozioni associate... Non posso risponderle rispetto a quali siano le intenzioni sottostanti al comportamento del suo ex compagno, che forse dovrebbe in primis fare un lavoro su di sé ed interrogarsi sulle proprie questioni, ma potremmo lavorare su di lei, su quali emozioni e meccanismi la tengono ancora a lui, su quale futuro immagina lei possibile costruire per sè stessa e per le sue figlie... E' importante e necessario avere un progetto costruttivo, chiaro, stabile, cosa che non sembra il suo ex compagno essere in grado di darle (almeno da questo pezzo di storia che racconta qui). Mi domando allora se forse il suo percorso psicologico non dovrebbe vertere sulla sua "indipendenza" da quest'uomo e focalizzarsi quindi sul benessere proprio e delle vostre figlie, poiché tutte meritate equilibrio, serenità e pace, non confusione, compromessi o dubbi... Questo è il tipo di lavoro che immagino, da questa presentazione, sarebbe possibile fare con lei, al fine di sostenerla emotivamente e psicologicamente. Nel frattempo, chissà, si potrebbero anche rendere più chiare alcuni comportamenti ed atteggiamenti del suo ex compagno.
Se vorrà, mi troverà volentieri a sua disposizione...
Chiara Visalli - Psicologa Clinico Dinamica
Se vorrà, mi troverà volentieri a sua disposizione...
Chiara Visalli - Psicologa Clinico Dinamica
Buon pomeriggio, dopo una separazione avvenuta quattro mesi fa, tu e il padre delle tue figlie avete avuto un contatto fisico e sessuale che ti ha lasciata molto confusa. Lui ha chiarito che non si tratta di un ritorno di coppia, ma di un momento che "gli andava così", proponendoti di continuare a vedervi sessualmente anche se entrassero nuove persone nelle vostre vite.
Tu provi ancora un forte legame, ti manca, ma non riesci a capire le sue reali intenzioni: se sta approfittando della tua vulnerabilità, se è solo attrazione fisica, o se è incerto su un possibile ritorno.
Vorresti fare chiarezza e sei disposta ad iniziare un percorso psicologico, anche se pensi che forse per primo dovrebbe farlo lui — cosa che lui rifiuta.
Stai cercando aiuto per capire come affrontare questa situazione e uscirne senza farti del male. Se senti il bisogno di prenderti cura di te io ci sono. Un caro saluto.
Tu provi ancora un forte legame, ti manca, ma non riesci a capire le sue reali intenzioni: se sta approfittando della tua vulnerabilità, se è solo attrazione fisica, o se è incerto su un possibile ritorno.
Vorresti fare chiarezza e sei disposta ad iniziare un percorso psicologico, anche se pensi che forse per primo dovrebbe farlo lui — cosa che lui rifiuta.
Stai cercando aiuto per capire come affrontare questa situazione e uscirne senza farti del male. Se senti il bisogno di prenderti cura di te io ci sono. Un caro saluto.
Capisco la sua confusione, e la situazione che descrive è più comune di quanto si pensi, quando una relazione finisce ma rimangono forti legami emotivi, fisici o familiari, i confini diventano molto difficili da gestire. In questo caso, il comportamento del suo ex compagno è un segnale di ambiguità che rischia di farle molto male, soprattutto perché lei è ancora emotivamente coinvolta.
Da come scrive, sembra che lui stia cercando un modo per mantenere un legame di controllo o di comodità, piuttosto che una vera riconciliazione. Quando propone di continuare a vedersi sessualmente anche se ci saranno altri partner, mostra un bisogno di tenere aperta una porta senza assumersi la responsabilità affettiva di un ritorno. Questo la mette inevitabilmente in una posizione di vulnerabilità, perché per lei il contatto con lui non è neutro, riattiva sentimenti, speranze e dolore.
Il rischio è di restare intrappolata in una relazione a metà, dove lei prova ancora amore e attaccamento, mentre lui si muove liberamente secondo il proprio bisogno del momento. È comprensibile che voglia cercare di capire cosa prova, ma l’unico modo per farlo davvero è ristabilire dei confini chiari, anche se dolorosi.
Può dirsi che non è disponibile a un rapporto fisico senza chiarezza emotiva come atto di rispetto verso sé stessa.
Ha ragione nel dire che un percorso psicologico potrebbe aiutarla, in questo momento lei ha bisogno di proteggersi, ricostruire la propria stabilità emotiva e capire perché tende a cedere nei momenti di vicinanza. Un lavoro personale le darebbe forza e lucidità per gestire la situazione in modo più consapevole, qualunque cosa lui decida di fare in futuro. Un caro saluto
Da come scrive, sembra che lui stia cercando un modo per mantenere un legame di controllo o di comodità, piuttosto che una vera riconciliazione. Quando propone di continuare a vedersi sessualmente anche se ci saranno altri partner, mostra un bisogno di tenere aperta una porta senza assumersi la responsabilità affettiva di un ritorno. Questo la mette inevitabilmente in una posizione di vulnerabilità, perché per lei il contatto con lui non è neutro, riattiva sentimenti, speranze e dolore.
Il rischio è di restare intrappolata in una relazione a metà, dove lei prova ancora amore e attaccamento, mentre lui si muove liberamente secondo il proprio bisogno del momento. È comprensibile che voglia cercare di capire cosa prova, ma l’unico modo per farlo davvero è ristabilire dei confini chiari, anche se dolorosi.
Può dirsi che non è disponibile a un rapporto fisico senza chiarezza emotiva come atto di rispetto verso sé stessa.
Ha ragione nel dire che un percorso psicologico potrebbe aiutarla, in questo momento lei ha bisogno di proteggersi, ricostruire la propria stabilità emotiva e capire perché tende a cedere nei momenti di vicinanza. Un lavoro personale le darebbe forza e lucidità per gestire la situazione in modo più consapevole, qualunque cosa lui decida di fare in futuro. Un caro saluto
Buongiorno,
io penso che la "guerra con gli avvocati" non la voglia nessuno dei due.
Certo la richiesta molto "comoda" di vedervi per occasioni meramente fisiche e basta non mi sembra opportuna, vista la tua confusione,
Credo che il percorso lo dovresti iniziare intanto tu per capire cosa stia accadendo e perché, soprattutto per salvaguardare le vostre figlie ed il tuo futuro.
Un caro saluto
Lavinia
io penso che la "guerra con gli avvocati" non la voglia nessuno dei due.
Certo la richiesta molto "comoda" di vedervi per occasioni meramente fisiche e basta non mi sembra opportuna, vista la tua confusione,
Credo che il percorso lo dovresti iniziare intanto tu per capire cosa stia accadendo e perché, soprattutto per salvaguardare le vostre figlie ed il tuo futuro.
Un caro saluto
Lavinia
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