Buonasera. Vi scrivo perché mi sento davvero giù di corda e non riesco a tirarmi su. Sono una donna
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Buonasera. Vi scrivo perché mi sento davvero giù di corda e non riesco a tirarmi su. Sono una donna di 26 anni. Lavoro molto sulla mia salute mentale, cerco sempre di tenere sotto controllo il mio cortisolo praticando sport, mangiando sano, facendo yoga, meditazione e lavorando sulla gratitudine. Solo che ultimamente nulla mi aiuta. È tutto nato dal fatto che non mi sento ricambiata dall’unico uomo che finalmente aveva suscitato qualcosa in me. Per mesi ho vissuto in uno stato di apatia post fine relazione e 4 anni. Ero diventata molto “asociale” ed evitante e nessun uomo suscitava il mio interesse…neanche quello che mi avrebbe portato sulla luna. Ma poi ho conosciuto lui, un uomo più grande di me di cui sono sempre stata fisicamente attratta. Con lui c’era una chimica pazzesca e mi ha fatto sentire così viva. Non provavo queste emozioni da quando mi ero messa con il mio ex. Finalmente avevo voglia di cercare di una persona e di fare follie per questa. Ovviamente il nostro rapporto era basato sul sesso e ci vedevamo principalmente per quello. Da precisare che viviamo lontani e che ci possiamo incontrare una settimana al mese. Solo che nel momento in cui abbiamo condiviso qualcosa di più (stare abbracciati sul letto o parlare di cose impegnative) poi lui si è staccato da me. Ci sentiamo sempre per telefono ma poi lui non trova mai del tempo per me. Abbiamo convissuto 4 giorni a settembre ed è andato tutto bene…tralasciando che lui non era molto affettuoso (ha faticato a dormire nel letto con me). Poi ci siamo comunque sentiti. Per messaggio mi propone cose da fare ma poi non concretizza mai. Era qui una settimana e continuava a scrivermi “sì oggi ci vediamo; ti scrivo dopo” e poi non si faceva vivo. Non capisco perché prende l’iniziativa se non è interessato. Gli avevo già detto che se non era più interessato potevamo chiudere tranquillamente ma lui ha negato. Poi ogni volta che ci vediamo per la strada viene a parlarmi con nonchalance. E ora sono triste perché non mi sento valorizzata però lui mi piace così tanto e non riesco a levarmelo dalla testa. Lo so che ha probabilmente altre ragazze ma non riesco a capire perché deve sempre tenermi lì e scrivermi (io non gli scrivo praticamente mai). Continuo a ruminare sulla questione tutto il tempo ma non trovo le risposte e non posso nemmeno parlarne con lui perché non mi prenderebbe sul serio e saprebbe solo dirmi “sai sono molto impegnato non lo faccio di proposito”. Mi sento come se avessi perso qualcuno. Come posso guarire? Ho il lavoro e le mie passioni eppure perché penso sempre a lui!
Buonasera gentile Utente, la situazione che descrive è molto dolorosa e purtroppo, nella sua complessità, non è inusuale. Proprio perché il contesto è stato per lei fonte di risveglio emotivo e di energia positiva, l'attuale ambivalenza e distanza di quest’uomo creano una confusione profonda, in cui sembra faticoso trovare una via d’uscita o un senso.
La sua sofferenza, infatti, può essere acuita dal fatto che il coinvolgimento fisico e il legame emotivo che lei ha provato con quest'uomo abbiano riattivato in lei emozioni positive dopo un lungo periodo di apatia e chiusura. Proprio per questo potrebbe sentire che “perderlo” sia come perdere nuovamente la capacità di sentire ed esprimere passione, ritrovata per la prima volta dopo la fine della precedente relazione. Si tratta di un nodo complesso, in cui entrano in gioco sia il bisogno di riscoprirsi coinvolta, sia la frustrazione di non sentirsi pienamente riconosciuta e valorizzata.
Provi a considerare che, a volte, il rimanere intrappolati in un pensiero insistente può essere anche un modo inconscio di “proteggersi” da nuovi investimenti affettivi, specialmente quando ancora c’è confusione o dolore in merito a una situazione passata. Il coinvolgimento verso di lui potrebbe anche aver attivato in lei delle aspettative, portandola a idealizzare alcuni momenti della relazione o sperare in una disponibilità che, nei fatti, lui non è stato in grado di dimostrarle. È umano sentirsi disorientati e cercare risposte nei suoi atteggiamenti e nel “perché” di certi comportamenti, ma tenga presente che a volte, più che ottenere risposte logiche da lui, può essere importante riconoscere quello che i suoi gesti suscitano realmente in lei.
Infine, può essere utile riconoscere che ciò che la tiene “ancorata” a questa persona non è solo il suo fascino, ma anche la sua risposta emotiva a ciò che lui rappresenta: un segnale che lei è pronta per aprirsi e investire di nuovo, per quanto la situazione specifica sia dolorosa e incerta. Se lavorerà sull’accogliere il suo bisogno di ritrovare il piacere dell'intimità e della connessione emotiva, potrà essere pronta a creare una relazione che le dia realmente il valore che desidera, partendo da ciò che sente di meritare e che, in fondo, già dimostra di cercare.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
La sua sofferenza, infatti, può essere acuita dal fatto che il coinvolgimento fisico e il legame emotivo che lei ha provato con quest'uomo abbiano riattivato in lei emozioni positive dopo un lungo periodo di apatia e chiusura. Proprio per questo potrebbe sentire che “perderlo” sia come perdere nuovamente la capacità di sentire ed esprimere passione, ritrovata per la prima volta dopo la fine della precedente relazione. Si tratta di un nodo complesso, in cui entrano in gioco sia il bisogno di riscoprirsi coinvolta, sia la frustrazione di non sentirsi pienamente riconosciuta e valorizzata.
Provi a considerare che, a volte, il rimanere intrappolati in un pensiero insistente può essere anche un modo inconscio di “proteggersi” da nuovi investimenti affettivi, specialmente quando ancora c’è confusione o dolore in merito a una situazione passata. Il coinvolgimento verso di lui potrebbe anche aver attivato in lei delle aspettative, portandola a idealizzare alcuni momenti della relazione o sperare in una disponibilità che, nei fatti, lui non è stato in grado di dimostrarle. È umano sentirsi disorientati e cercare risposte nei suoi atteggiamenti e nel “perché” di certi comportamenti, ma tenga presente che a volte, più che ottenere risposte logiche da lui, può essere importante riconoscere quello che i suoi gesti suscitano realmente in lei.
Infine, può essere utile riconoscere che ciò che la tiene “ancorata” a questa persona non è solo il suo fascino, ma anche la sua risposta emotiva a ciò che lui rappresenta: un segnale che lei è pronta per aprirsi e investire di nuovo, per quanto la situazione specifica sia dolorosa e incerta. Se lavorerà sull’accogliere il suo bisogno di ritrovare il piacere dell'intimità e della connessione emotiva, potrà essere pronta a creare una relazione che le dia realmente il valore che desidera, partendo da ciò che sente di meritare e che, in fondo, già dimostra di cercare.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Salve, se crede di dover guarire è perchè si sente ferita, probabilmente la relazione è stata vissuta in modo diverso da ciascuno dei due e ora quella che deve elaborare un lutto è soltanto lei.
Siccome è cosi attenta al benessere psicofisico si occupi al più presto di questa cosa per ritrovare il suo equilibrio.
Potrebbe farsi aiutare con l'ipnosi dato che è già brava con la meditazione.
Buon lavoro
Siccome è cosi attenta al benessere psicofisico si occupi al più presto di questa cosa per ritrovare il suo equilibrio.
Potrebbe farsi aiutare con l'ipnosi dato che è già brava con la meditazione.
Buon lavoro
Grazie per aver condiviso i suoi pensieri ed emozioni. Posso immaginare quanto possa essere difficile gestire questa situazione, soprattutto dopo l'investimento emotivo che ha messo nel cercare di costruire un equilibrio interiore e un rapporto significativo.
Da quello che scrive è evidente il grande impegno che mette nel lavorare su se stessa e nel prendersi cura della tua salute. Questo è un aspetto molto positivo e anche se ora le sembra che questi sforzi non stiano portando i risultati sperati è importante riconoscere il valore del suo percorso.
La situazione che sta vivendo sembra avere radici complesse: da un lato, c'è il desiderio di aprirsi di nuovo agli altri, di sentirsi viva, coinvolta e amata; dall’altro, si scontra con la realtà di un rapporto che forse non soddisfa pienamente il suo bisogno di reciprocità e stabilità emotiva. La delusione che prova è comprensibile, così come il senso di perdita e confusione.
Ruminare sui comportamenti di quest’uomo e cercare di dare un senso alle sue azioni è una reazione comune quando ci sentiamo feriti o respinti. Tuttavia, questo meccanismo di pensiero rischia di farci entrare in un ciclo senza uscita, in cui il nostro benessere viene messo in secondo piano rispetto al bisogno di risposte dall’altra persona. A volte, non ci sono risposte chiare e questo può essere uno dei momenti in cui è più utile rivolgere l’attenzione a se stessa e ai suoi bisogni emotivi, piuttosto che al comportamento dell’altro.
Ha dimostrato grande forza nel prendersi cura di se e forse è proprio questo il momento di rinnovare il suo impegno verso se stessa, riconoscendo che il suo valore non dipende dal riconoscimento di qualcun altro. Forse, anziché focalizzarti sul “perché” delle sue azioni, potrebbe essere più utile spostare l’attenzione su cosa desidera lei da una relazione e cosa la farebbe sentire veramente rispettata e serena. Concentrarsi su questi aspetti può aiutarla a distinguere tra ciò che desidera e ciò che sta ricevendo e a capire se questa relazione può davvero rispondere alle sue necessità.
Non è sola in questa esperienza: molte persone si trovano a vivere sentimenti simili, specialmente quando è coinvolta un’attrazione profonda ma ambivalente. Si prenda il tempo necessario per ascoltare i suoi bisogni e i suoi desideri, anche se ora le sembra difficile, e ricordi che ogni passo che fa verso la consapevolezza è un passo importante per il suo benessere.
Spero che queste riflessioni possano esserle d’aiuto e le auguro di trovare quella pace e serenità che merita.
Da quello che scrive è evidente il grande impegno che mette nel lavorare su se stessa e nel prendersi cura della tua salute. Questo è un aspetto molto positivo e anche se ora le sembra che questi sforzi non stiano portando i risultati sperati è importante riconoscere il valore del suo percorso.
La situazione che sta vivendo sembra avere radici complesse: da un lato, c'è il desiderio di aprirsi di nuovo agli altri, di sentirsi viva, coinvolta e amata; dall’altro, si scontra con la realtà di un rapporto che forse non soddisfa pienamente il suo bisogno di reciprocità e stabilità emotiva. La delusione che prova è comprensibile, così come il senso di perdita e confusione.
Ruminare sui comportamenti di quest’uomo e cercare di dare un senso alle sue azioni è una reazione comune quando ci sentiamo feriti o respinti. Tuttavia, questo meccanismo di pensiero rischia di farci entrare in un ciclo senza uscita, in cui il nostro benessere viene messo in secondo piano rispetto al bisogno di risposte dall’altra persona. A volte, non ci sono risposte chiare e questo può essere uno dei momenti in cui è più utile rivolgere l’attenzione a se stessa e ai suoi bisogni emotivi, piuttosto che al comportamento dell’altro.
Ha dimostrato grande forza nel prendersi cura di se e forse è proprio questo il momento di rinnovare il suo impegno verso se stessa, riconoscendo che il suo valore non dipende dal riconoscimento di qualcun altro. Forse, anziché focalizzarti sul “perché” delle sue azioni, potrebbe essere più utile spostare l’attenzione su cosa desidera lei da una relazione e cosa la farebbe sentire veramente rispettata e serena. Concentrarsi su questi aspetti può aiutarla a distinguere tra ciò che desidera e ciò che sta ricevendo e a capire se questa relazione può davvero rispondere alle sue necessità.
Non è sola in questa esperienza: molte persone si trovano a vivere sentimenti simili, specialmente quando è coinvolta un’attrazione profonda ma ambivalente. Si prenda il tempo necessario per ascoltare i suoi bisogni e i suoi desideri, anche se ora le sembra difficile, e ricordi che ogni passo che fa verso la consapevolezza è un passo importante per il suo benessere.
Spero che queste riflessioni possano esserle d’aiuto e le auguro di trovare quella pace e serenità che merita.
Gentile utente, la ringrazio per la sua condivisone. Comprendo che non sia facile esporsi come ha fatto. La situazione che descrive è complessa e posso immaginare la sofferenza che prova a starci dentro. Credo che per lei la cosa migliore sarebbe concentrarsi sulle motivazioni che la portano a lasciare spazio e potere a questa persona nella sua vita, più che interrogarsi sui motivi del comportamento dell'altro. Le relazioni le costruiamo in due e anche dinamiche che ci fanno soffrire paradossalmente potrebbero avere un senso per noi. Non possiamo controllare l'altro ma possiamo lavorare su di noi e su quello che mettiamo in campo nella relazione. Questa strada, anche se complessa e tortuosa, la potrebbe aiutare a stare meglio.
Un percorso terapeutico sicuramente le potrebbe essere di supporto e grande aiuto in questo processo.
Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Greco
Un percorso terapeutico sicuramente le potrebbe essere di supporto e grande aiuto in questo processo.
Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Greco
Buongiorno!
E' totalmente naturale provare ciò che sta sentendo, dolore e tristezza. Hai investito molto su questa persona ed ora sei rimasta delusa da ciò che avevi idealizzato.
Ti consiglio comunque di fare qualche incontro con uno psicologo così che tu possa individuare le risorse di cui hai bisogno per affrontare questo momento difficile !
E' totalmente naturale provare ciò che sta sentendo, dolore e tristezza. Hai investito molto su questa persona ed ora sei rimasta delusa da ciò che avevi idealizzato.
Ti consiglio comunque di fare qualche incontro con uno psicologo così che tu possa individuare le risorse di cui hai bisogno per affrontare questo momento difficile !
Gentile utente, la ringrazio per aver scritto in merito alla sua situazione. Mi sembra che ci siano molti elementi che meriterebbero uno spazio e un tempo adeguati in un percorso psicologico. Mi hanno incuriosita le sue parole riguardo al fatto che non riesce a non pensare a questo ragazzo anche se dedica del tempo alla sua salute mentale. La invito a non abbandonare le pratiche che la fanno stare bene e mi sento di dirle che quando si ha a che fare con le emozioni, diventa difficile tenerle a bada con dei processi logici o con l'attività fisica. Le emozioni ci dicono qualcosa di noi, quindi può essere utile lasciarle fluire anzichè reprimerle.
Rispetto alla sua domanda, non credo che si tratti di un qualcosa da cui "guarire", ma piuttosto di una situazione che ha sollecitato il suo processo di crescita e di conoscenza di sé.
La invito a contattarmi se volesse ulteriori chiarimenti e Le auguro una buona giornata.
Carlotta Massai
Rispetto alla sua domanda, non credo che si tratti di un qualcosa da cui "guarire", ma piuttosto di una situazione che ha sollecitato il suo processo di crescita e di conoscenza di sé.
La invito a contattarmi se volesse ulteriori chiarimenti e Le auguro una buona giornata.
Carlotta Massai
Gentile utente, la tristezza che prova è perfettamente giustificata ed ha proprio a che fare con quel senso di perdita che descrive. Uno psicologo potrebbe però aiutarla a capire se serve solamente dare tempo alla sua sofferenza di lenirsi da sola oppure se ci sono dei meccanismi che perpetuano il suo sentirsi giù di corda e le rendono difficile svolgere le sua attività sufficientemente bene.
Buonasera, da quanto leggo mi viene come primo passaggio di suggerirle di approfondire la sua idea di coppia necessaria per comprendere cosa cerca in una relazione, e quali dinamiche mette in atto per costruire una relazione. Avere consapevolezza di sè quando si interagisce è importante per agire in modo consapevole. Da quanto racconta sembrerebbe che, anche se lei non ricerca il partner, sia in atteso dell'altro, che concretizzi le proposte che fa, di una spiegazione. Io le suggerisco di porre l'attenzione su di se e chiedersi cosa pensa di perdere e che funzione ha questa persona nella sua vita. Come mai la riconosce vitale, tanto da averla risvegliata, invece di riconoscere, anche dai cambiamenti che ha messo in atto in passato per ripartire, che la vitalità appartiene a se stessa. In ogni relazione oltre a volgere lo sguardo all'altro è necessario soffermarsi su di se. Se ci sentiamo incompleti da soli lo saremo anche in coppia.
Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio. Quello che posso consigliarle è di iniziare un percorso terapeutico dove poter approfondire questa problematica. Il mio approccio consiste in una prima call gratuita telefonica dove viene fatta una prima raccolta anamnestica e viene circoscritta la problematica a cui far seguire un percorso terapeutico. Solitamente nelle prime quattro sedute si individua e si fa una ipotesi per capire assieme da dove potrebbe nascere la problematica e successivamente si può pensare di andare verso un primo benessere psicologico. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi. Cordialità dott. Gaetano Marino
Buon pomeriggio. Il processo di guarigione spesso è un processo lungo, mi chiedo da cosa vorresti guarire, quale sia la domanda specifica. Ciò che mi "arriva" è un lutto per la fine di una relazione che non sembra ancora completamente elaborata e il cercare di sostituire con un nuovo partner. Se all'inizio era, come hai scritto, una relazione di sesso per te le cose sembra siano cambiate; hai voglia di un'intimità che va oltre al contatto fisico... lui sembra tirarsi indietro. A prescindere da lui credo ci sia da capire, come punto iniziale, cosa vuoi tu per te stessa a prescindere da lui. Quali sono i tuoi desideri prima di tutto per te da sola e poi in relazione. La cura maggiore dovrebbe essere prima di tutto per te stessa valorizzandoti e concedendoti la possibilità di stare in una relazione dove ci sia reciprocità e dove siano presenti obiettivi comuni.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa LorenaGhiotto Psicoterapeuta e Psicodrammatista
Rimango a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa LorenaGhiotto Psicoterapeuta e Psicodrammatista
Gentile utente, comprendo la sua sofferenza. Il risveglio delle passioni ha un tono dolce ed è sempre doloroso pensare che si stiano di nuovo per perdere. Da quello che scrive mi sento di consigliarle, innanzitutto, di rivolgersi ad un professionista nella sua zona in modo da fare chiarezza sui suoi sentimenti e i suoi vissuti. Personalmente mi sembra che ci sia un tentativo di cambiare le scelte e i comportamenti dell'altro piuttosto che accettarli e decidere, di conseguenza, quali debbano essere le proprie scelte. Lui puó essere poco interessato o frequentare altre donne. La domanda è: e lei, dato ció, cosa vorrebe fare? Cosa desidera? Ha chiaro che tipo di relazione vorrebbe? Probabilmente lei è riuscita a tenere sotto controllo le sue emozioni con l'iper coinvolgimento in diverse attività ma in casi di relazione affettiva con gli altri le cose non sono entro la sfera del semplice controllo/non controllo. Bisogna andare oltre. Resto disponibile per qualsiasi altro chiarimento e la saluto. Marco Casella.
Gentile utente, buonasera.
Avere consapevolezza della propria attività mentale e ricercare emozioni positive nelle sue attività quotidiane è un notevole merito, ed è bene preservarlo. Non so, perché non lo scrive, se questo deriva da precedenti percorsi psicologici, o da una sua spiccata attenzione per i temi di psicologia del benessere. Ad esempio, lavorare sulla gratitudine può portare grandi benefici e generare felicità, ed è raro farlo con costanza.
Questa consapevolezza non deve diventare tentativo di controllo e intaccare il naturale fluire delle emozioni. La sua espressione "tenere a bada il cortisolo", potrebbe suggerire che, a volte questo ingabbiare le emozioni in un circuito di ricompense e gratificazioni, rende più difficile la loro elaborazione, soprattutto quando sono fonte di disagio e malessere.
Per sintetizzare, riconoscere le emozioni non significa saperle gestire in modo ottimale.
Da quello che ci racconta, la sua forte infatuazione (o innamoramento) per quest'uomo sta mandando in tilt tutto il suo sistema di autodisciplina, di autostima e compassione verso sé stessa. Sapere che lui ha così tante caratteristiche che l'attraggono e che sarebbe un partner ideale, ma al contempo non aver instaurato con lui una relazione stabile e duratura, le crea un conflitto interiore che coinvolge sia il sistema emotivo (paura, ansia per il futuro, senso di mancanza), sia il sistema cognitivo (overthinking, ruminazione, pessimismo e scarsa fiducia in sé stessa).
Tutto ciò non è una sua colpa o responsabilità. E' nella natura umana soffrire per questioni sentimentali e nel vedere non soddisfatti i propri bisogni e desideri. Così come è nella natura della mente umana perdere la bussola emotiva e i valori prioritari di riferimento per ricercare la propria strada per il benessere psicologico personale.
Questa normale fragilità può essere affrontata con efficacia e chiedere aiuto a un professionista può rendere questo processo più consapevole e strutturato, attraverso un metodo e delle strategia opportune.
Valuti la possibilità concreta di un supporto psicologico per uscire da questa spirale discendente di malessere e instabilità emotiva, e per riprendere a lavorare sulla sua soddisfazione di vita.
Per ulteriori informazioni su un percorso di questo tipo, la invito a contattarmi, anche per una consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Avere consapevolezza della propria attività mentale e ricercare emozioni positive nelle sue attività quotidiane è un notevole merito, ed è bene preservarlo. Non so, perché non lo scrive, se questo deriva da precedenti percorsi psicologici, o da una sua spiccata attenzione per i temi di psicologia del benessere. Ad esempio, lavorare sulla gratitudine può portare grandi benefici e generare felicità, ed è raro farlo con costanza.
Questa consapevolezza non deve diventare tentativo di controllo e intaccare il naturale fluire delle emozioni. La sua espressione "tenere a bada il cortisolo", potrebbe suggerire che, a volte questo ingabbiare le emozioni in un circuito di ricompense e gratificazioni, rende più difficile la loro elaborazione, soprattutto quando sono fonte di disagio e malessere.
Per sintetizzare, riconoscere le emozioni non significa saperle gestire in modo ottimale.
Da quello che ci racconta, la sua forte infatuazione (o innamoramento) per quest'uomo sta mandando in tilt tutto il suo sistema di autodisciplina, di autostima e compassione verso sé stessa. Sapere che lui ha così tante caratteristiche che l'attraggono e che sarebbe un partner ideale, ma al contempo non aver instaurato con lui una relazione stabile e duratura, le crea un conflitto interiore che coinvolge sia il sistema emotivo (paura, ansia per il futuro, senso di mancanza), sia il sistema cognitivo (overthinking, ruminazione, pessimismo e scarsa fiducia in sé stessa).
Tutto ciò non è una sua colpa o responsabilità. E' nella natura umana soffrire per questioni sentimentali e nel vedere non soddisfatti i propri bisogni e desideri. Così come è nella natura della mente umana perdere la bussola emotiva e i valori prioritari di riferimento per ricercare la propria strada per il benessere psicologico personale.
Questa normale fragilità può essere affrontata con efficacia e chiedere aiuto a un professionista può rendere questo processo più consapevole e strutturato, attraverso un metodo e delle strategia opportune.
Valuti la possibilità concreta di un supporto psicologico per uscire da questa spirale discendente di malessere e instabilità emotiva, e per riprendere a lavorare sulla sua soddisfazione di vita.
Per ulteriori informazioni su un percorso di questo tipo, la invito a contattarmi, anche per una consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Buonasera,
La sua apertura e vulnerabilità nel condividere la sua esperienza sono preziose. È evidente che sta attraversando un momento difficile, reso ancora più complesso dalla connessione intensa che ha sviluppato con questa persona. La frustrazione che prova è del tutto legittima, soprattutto quando un legame emotivo appare così promettente e poi sembra svanire nel silenzio.
La salute mentale richiede cura e attenzione costante, e mi colpisce come stia già facendo un lavoro considerevole su di sé, praticando attività salutari e riflettendo sulla gratitudine. Tuttavia, come spesso accade, anche il nostro migliore impegno può essere ostacolato dalla mancanza di riscontro emotivo che desideriamo in una relazione. La chimica che ha avvertito con quest’uomo evidenzia un bisogno profondo di connessione e di essere vista, e quando questo bisogno non viene soddisfatto, può generare un dolore incolmabile.
La sua sensazione di "perdere qualcuno" è sintomatica dell’importanza che questa persona ha assunto nella sua vita. Può essere utile considerare che il suo attaccamento è alimentato non solo dall'attrazione fisica o dall’amore, ma anche dall'idea di ciò che questa relazione rappresenta per lei: qualcuno che la fa sentire viva e desiderata. È naturale desiderare di ricambiare quelle emozioni intense, ma è fondamentale anche riconoscere il valore di se stessa al di là di questo legame.
La confusione che prova, insieme all’ansia riguardo ai messaggi ambivalenti di lui, suggeriscono che l’incertezza in questo rapporto la tenga intrappolata in una sorta di limbo emotivo. Potrebbe essere vantaggioso riflettere su cosa desidera realmente da questa situazione e da una relazione in generale. Si tratta di un'occasione per chiarire i suoi valori e le sue aspettative, e capire se questo uomo può realmente soddisfare i suoi bisogni emotivi o se è meglio investire in se stessa altrove.
Prenderà tempo, ma potrebbe aiutarla chiedersi: oltre a lui, quali esperienze o persone la fanno sentire viva? Come può coltivare queste parti della sua vita? Anche la pratica della mindfulness, che sembra già praticare, può offrirle uno spazio per osservare i propri pensieri senza giudizio, aiutandola a gestire l'ansia e la ruminazione.
Se desidera approfondire ulteriormente questo argomento o ricevere supporto nello svolgere queste riflessioni, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
La sua apertura e vulnerabilità nel condividere la sua esperienza sono preziose. È evidente che sta attraversando un momento difficile, reso ancora più complesso dalla connessione intensa che ha sviluppato con questa persona. La frustrazione che prova è del tutto legittima, soprattutto quando un legame emotivo appare così promettente e poi sembra svanire nel silenzio.
La salute mentale richiede cura e attenzione costante, e mi colpisce come stia già facendo un lavoro considerevole su di sé, praticando attività salutari e riflettendo sulla gratitudine. Tuttavia, come spesso accade, anche il nostro migliore impegno può essere ostacolato dalla mancanza di riscontro emotivo che desideriamo in una relazione. La chimica che ha avvertito con quest’uomo evidenzia un bisogno profondo di connessione e di essere vista, e quando questo bisogno non viene soddisfatto, può generare un dolore incolmabile.
La sua sensazione di "perdere qualcuno" è sintomatica dell’importanza che questa persona ha assunto nella sua vita. Può essere utile considerare che il suo attaccamento è alimentato non solo dall'attrazione fisica o dall’amore, ma anche dall'idea di ciò che questa relazione rappresenta per lei: qualcuno che la fa sentire viva e desiderata. È naturale desiderare di ricambiare quelle emozioni intense, ma è fondamentale anche riconoscere il valore di se stessa al di là di questo legame.
La confusione che prova, insieme all’ansia riguardo ai messaggi ambivalenti di lui, suggeriscono che l’incertezza in questo rapporto la tenga intrappolata in una sorta di limbo emotivo. Potrebbe essere vantaggioso riflettere su cosa desidera realmente da questa situazione e da una relazione in generale. Si tratta di un'occasione per chiarire i suoi valori e le sue aspettative, e capire se questo uomo può realmente soddisfare i suoi bisogni emotivi o se è meglio investire in se stessa altrove.
Prenderà tempo, ma potrebbe aiutarla chiedersi: oltre a lui, quali esperienze o persone la fanno sentire viva? Come può coltivare queste parti della sua vita? Anche la pratica della mindfulness, che sembra già praticare, può offrirle uno spazio per osservare i propri pensieri senza giudizio, aiutandola a gestire l'ansia e la ruminazione.
Se desidera approfondire ulteriormente questo argomento o ricevere supporto nello svolgere queste riflessioni, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buona sera e garzie per questa sua condivisione . Capisco benissimo come si possa sentire e mi spiace leggerla così giù da farla sentire in uno stato luttuoso, come lei sostiene in chiusura del suo messaggio.
Avrei bisogno di avere più inormazioni su di lei, su come lei percepisce se stessa con lui e senza di lui , nei momenti in cui non state insieme. La motivazione che lo spinge ad agire tale comportamenti, ovviamente non può essere discussa in questa sede (anche perchè mancherebbe l'unico che con certezza ci potrebbe dare delle risposte), possiamo solo interpretare i suoi comportamenti e questo non porterebbe a nulla, se non a confermare le nostre idee. Sarebbe per lei di grande aiuto un colloquio , più che per guarire , per capire cosa vuole lei da se stessa. Non si può guarire se non siamo disposti a lasciare andare il motivo della malattia....per usare le sue parole.
Riporto le sue parole: Continuo a ruminare sulla questione tutto il tempo ma non trovo le risposte e non posso nemmeno parlarne con lui perché non mi prenderebbe sul serio e saprebbe solo dirmi “sai sono molto impegnato non lo faccio di proposito”, credo parta dala domanda sbagliata....le risposte che cerca quali sono? vuole sentirsi dire che non vuole impegnarsi? che non ha tempo ? che preferisce questo tipo di relazione ? sarebbe forse più funzionale chiedersi: io mi voglio impegnare? io ho tempo per me? io voglio questo tipo di relazione?
Se volesse parlarne , sarei lieta di ascoltarla.
Spero di averle fatto sorgere il dubbio che è lei a doversi delle risposte e non lui a doverle dare.
cari saluti
dott.ssa Giusi Vicino
Avrei bisogno di avere più inormazioni su di lei, su come lei percepisce se stessa con lui e senza di lui , nei momenti in cui non state insieme. La motivazione che lo spinge ad agire tale comportamenti, ovviamente non può essere discussa in questa sede (anche perchè mancherebbe l'unico che con certezza ci potrebbe dare delle risposte), possiamo solo interpretare i suoi comportamenti e questo non porterebbe a nulla, se non a confermare le nostre idee. Sarebbe per lei di grande aiuto un colloquio , più che per guarire , per capire cosa vuole lei da se stessa. Non si può guarire se non siamo disposti a lasciare andare il motivo della malattia....per usare le sue parole.
Riporto le sue parole: Continuo a ruminare sulla questione tutto il tempo ma non trovo le risposte e non posso nemmeno parlarne con lui perché non mi prenderebbe sul serio e saprebbe solo dirmi “sai sono molto impegnato non lo faccio di proposito”, credo parta dala domanda sbagliata....le risposte che cerca quali sono? vuole sentirsi dire che non vuole impegnarsi? che non ha tempo ? che preferisce questo tipo di relazione ? sarebbe forse più funzionale chiedersi: io mi voglio impegnare? io ho tempo per me? io voglio questo tipo di relazione?
Se volesse parlarne , sarei lieta di ascoltarla.
Spero di averle fatto sorgere il dubbio che è lei a doversi delle risposte e non lui a doverle dare.
cari saluti
dott.ssa Giusi Vicino
Gentile utente, ho letto ciò che ha scritto. Intraprendere un percorso di supporto psicologico potrebbe esserle molto utile.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buonasera,
grazie per aver condiviso con tanta apertura i suoi pensieri e le sue emozioni. Da ciò che racconta emerge con forza quanto abbia investito energie e impegno nel suo benessere interiore.
Riguardo alla situazione che sta vivendo, è del tutto naturale che un incontro che ha risvegliato emozioni intense la faccia sentire più coinvolta e, allo stesso tempo, vulnerabile. Il legame con quest’uomo sembra essere stato per lei una fonte di emozioni vive e autentiche, che le hanno ridato una sensazione di vitalità dopo un periodo di chiusura. È importante però, soprattutto in un momento delicato come questo, ricordare che non possiamo controllare i pensieri, le azioni o i sentimenti di un’altra persona, per quanto vorremmo e per quanto ci sembri logico che i nostri gesti vengano ricambiati con altrettanta chiarezza e presenza.
Proprio per questo, uno spunto utile potrebbe essere quello di soffermarsi a valutare i suoi bisogni e i confini emotivi che ritiene fondamentali per stare bene in una relazione. Si chiede spesso come mai lui si comporti in questo modo, e sembra quasi bloccata in un tentativo di interpretare le sue intenzioni; tuttavia, la risposta può risiedere più nella chiarezza che lei decide di offrire a se stessa rispetto a ciò che è disposta a tollerare o meno per il proprio benessere emotivo. Spesso, quando una persona ci piace, tendiamo a mettere in secondo piano i nostri desideri più profondi, accettando un comportamento che, al di là dell’attrazione, finisce per farci sentire svalorizzati e insoddisfatti.
Non è mai facile mettere confini, ma farlo con gentilezza e rispetto verso se stessa le consentirebbe di proteggere quella parte di sé che ha bisogno di sentirsi vista, accolta e apprezzata. Si è già dimostrata molto resiliente e attenta ai suoi bisogni: questa potrebbe essere un’occasione per riscoprire quanto può essere gratificante mettere al primo posto ciò che le fa davvero bene.
Nel frattempo, è normale che la mente tenda a ruminare su ciò che ci turba e ci sembra irrisolto. La invito però a considerare che, sebbene i pensieri tornino spesso a lui, può sempre ricondurli al presente, alle attività che la fanno sentire viva e appagata. Con il tempo, e a piccoli passi, questo potrebbe aiutarla a spostare l’attenzione dai “perché” del comportamento altrui verso la bellezza del suo percorso personale, senza bisogno di risposte esterne.
Ritrovare la serenità potrebbe significare investire ancora di più su quegli aspetti della sua vita che l’appagano veramente e coltivare quel rispetto profondo per sé che l’ha già portata molto lontano.
Resto a disposizione se avrà voglia di approfondire ancora.
Cari saluti,
Dott.ssa Alessandra Arena
grazie per aver condiviso con tanta apertura i suoi pensieri e le sue emozioni. Da ciò che racconta emerge con forza quanto abbia investito energie e impegno nel suo benessere interiore.
Riguardo alla situazione che sta vivendo, è del tutto naturale che un incontro che ha risvegliato emozioni intense la faccia sentire più coinvolta e, allo stesso tempo, vulnerabile. Il legame con quest’uomo sembra essere stato per lei una fonte di emozioni vive e autentiche, che le hanno ridato una sensazione di vitalità dopo un periodo di chiusura. È importante però, soprattutto in un momento delicato come questo, ricordare che non possiamo controllare i pensieri, le azioni o i sentimenti di un’altra persona, per quanto vorremmo e per quanto ci sembri logico che i nostri gesti vengano ricambiati con altrettanta chiarezza e presenza.
Proprio per questo, uno spunto utile potrebbe essere quello di soffermarsi a valutare i suoi bisogni e i confini emotivi che ritiene fondamentali per stare bene in una relazione. Si chiede spesso come mai lui si comporti in questo modo, e sembra quasi bloccata in un tentativo di interpretare le sue intenzioni; tuttavia, la risposta può risiedere più nella chiarezza che lei decide di offrire a se stessa rispetto a ciò che è disposta a tollerare o meno per il proprio benessere emotivo. Spesso, quando una persona ci piace, tendiamo a mettere in secondo piano i nostri desideri più profondi, accettando un comportamento che, al di là dell’attrazione, finisce per farci sentire svalorizzati e insoddisfatti.
Non è mai facile mettere confini, ma farlo con gentilezza e rispetto verso se stessa le consentirebbe di proteggere quella parte di sé che ha bisogno di sentirsi vista, accolta e apprezzata. Si è già dimostrata molto resiliente e attenta ai suoi bisogni: questa potrebbe essere un’occasione per riscoprire quanto può essere gratificante mettere al primo posto ciò che le fa davvero bene.
Nel frattempo, è normale che la mente tenda a ruminare su ciò che ci turba e ci sembra irrisolto. La invito però a considerare che, sebbene i pensieri tornino spesso a lui, può sempre ricondurli al presente, alle attività che la fanno sentire viva e appagata. Con il tempo, e a piccoli passi, questo potrebbe aiutarla a spostare l’attenzione dai “perché” del comportamento altrui verso la bellezza del suo percorso personale, senza bisogno di risposte esterne.
Ritrovare la serenità potrebbe significare investire ancora di più su quegli aspetti della sua vita che l’appagano veramente e coltivare quel rispetto profondo per sé che l’ha già portata molto lontano.
Resto a disposizione se avrà voglia di approfondire ancora.
Cari saluti,
Dott.ssa Alessandra Arena
Grazie per aver condiviso una parte così intima e delicata della tua vita. Prima di tutto, voglio dirti che è assolutamente normale sentirsi sopraffatti da emozioni così intense e situazioni che sembrano senza risposta.
Dalle tue parole traspare chiaramente che hai investito molto in te stessa, lavorando sulla tua salute mentale, sul tuo benessere fisico e sul mantenere un equilibrio. Questo è un segnale di grande forza e consapevolezza, e meriti di riconoscere quanto tu stia già facendo per il tuo bene. Tuttavia, anche le persone più resilienti possono sentirsi vulnerabili quando si tratta di relazioni e affetti.
Riconosci il tuo valore! Quando ci sentiamo legati a qualcuno che non ci dà l’attenzione e l’affetto che desideriamo, è facile perdere di vista quanto valiamo davvero. Ricordati che meriti qualcuno che riconosca e apprezzi tutto ciò che sei, senza incertezze. La tua bellezza interiore, la tua determinazione e il tuo impegno meritano rispetto e considerazione.
Accetta le tue emozioni senza giudicarle. È normale sentirsi tristi, frustrati e confusi quando una relazione non soddisfa le nostre aspettative. Permettiti di vivere queste emozioni senza colpevolizzarti. Non c’è nulla di sbagliato nel provare dolore o confusione.
Rifletti sulla reciprocità. Quello che descrivi sembra essere un rapporto che manca di reciprocità. Anche se tra voi c’è stata una connessione e momenti che ti hanno fatta sentire viva, il modo in cui lui gestisce la situazione potrebbe non rispondere ai tuoi bisogni emotivi. È importante chiederti se questa relazione, per come è ora, possa realmente darti la felicità e la serenità che cerchi.
Lascia andare la necessità di risposte. Spesso, ruminare sui “perché” e cercare di comprendere le motivazioni altrui può portarci in un circolo vizioso. Potresti non ottenere mai una risposta chiara da lui, e va bene così. Non è qualcosa che è nel tuo “controllo”. Quello che conta ora è come scegli di prenderti cura di te stessa.
Concentrati su ciò su cui puoi avere potere. Sai già che sei capace di coltivare passioni e interessi che ti portano gioia. Prova a dedicare tempo alle persone che ti fanno sentire amata e supportata. Non sentirti in colpa se ci sono giorni in cui pensi ancora a lui; fa parte del processo di guarigione.
Prendi in considerazione il supporto professionale. Anche se stai già facendo un lavoro straordinario sulla tua salute mentale, un terapeuta potrebbe aiutarti a esplorare più a fondo queste emozioni e guidarti verso una comprensione più profonda di ciò di cui hai bisogno per orientarti al meglio.
Infine, ricordati che non sei sola in questo viaggio. Molte persone hanno vissuto esperienze simili e, con il tempo e il giusto supporto, sono riuscite a ritrovare il loro equilibrio. Sei una persona forte e meriti di sentirti amata e valorizzata, sempre.
Credo che chiarendo dentro te stessa che cosa realmente vuoi, che tipo di relazione ti nutre in profondità, alla fine saprai scegliere davvero la strada migliore per te stessa. Ti auguro il meglio. Dott.ssa Simona Vanetti
Dalle tue parole traspare chiaramente che hai investito molto in te stessa, lavorando sulla tua salute mentale, sul tuo benessere fisico e sul mantenere un equilibrio. Questo è un segnale di grande forza e consapevolezza, e meriti di riconoscere quanto tu stia già facendo per il tuo bene. Tuttavia, anche le persone più resilienti possono sentirsi vulnerabili quando si tratta di relazioni e affetti.
Riconosci il tuo valore! Quando ci sentiamo legati a qualcuno che non ci dà l’attenzione e l’affetto che desideriamo, è facile perdere di vista quanto valiamo davvero. Ricordati che meriti qualcuno che riconosca e apprezzi tutto ciò che sei, senza incertezze. La tua bellezza interiore, la tua determinazione e il tuo impegno meritano rispetto e considerazione.
Accetta le tue emozioni senza giudicarle. È normale sentirsi tristi, frustrati e confusi quando una relazione non soddisfa le nostre aspettative. Permettiti di vivere queste emozioni senza colpevolizzarti. Non c’è nulla di sbagliato nel provare dolore o confusione.
Rifletti sulla reciprocità. Quello che descrivi sembra essere un rapporto che manca di reciprocità. Anche se tra voi c’è stata una connessione e momenti che ti hanno fatta sentire viva, il modo in cui lui gestisce la situazione potrebbe non rispondere ai tuoi bisogni emotivi. È importante chiederti se questa relazione, per come è ora, possa realmente darti la felicità e la serenità che cerchi.
Lascia andare la necessità di risposte. Spesso, ruminare sui “perché” e cercare di comprendere le motivazioni altrui può portarci in un circolo vizioso. Potresti non ottenere mai una risposta chiara da lui, e va bene così. Non è qualcosa che è nel tuo “controllo”. Quello che conta ora è come scegli di prenderti cura di te stessa.
Concentrati su ciò su cui puoi avere potere. Sai già che sei capace di coltivare passioni e interessi che ti portano gioia. Prova a dedicare tempo alle persone che ti fanno sentire amata e supportata. Non sentirti in colpa se ci sono giorni in cui pensi ancora a lui; fa parte del processo di guarigione.
Prendi in considerazione il supporto professionale. Anche se stai già facendo un lavoro straordinario sulla tua salute mentale, un terapeuta potrebbe aiutarti a esplorare più a fondo queste emozioni e guidarti verso una comprensione più profonda di ciò di cui hai bisogno per orientarti al meglio.
Infine, ricordati che non sei sola in questo viaggio. Molte persone hanno vissuto esperienze simili e, con il tempo e il giusto supporto, sono riuscite a ritrovare il loro equilibrio. Sei una persona forte e meriti di sentirti amata e valorizzata, sempre.
Credo che chiarendo dentro te stessa che cosa realmente vuoi, che tipo di relazione ti nutre in profondità, alla fine saprai scegliere davvero la strada migliore per te stessa. Ti auguro il meglio. Dott.ssa Simona Vanetti
Posso capire quanto sia frustrante sentirsi bloccata in un pensiero che non lascia spazio a tutto il resto, specialmente quando sta già lavorando molto su sé stessa. Da quello che descrive, sembra che questa relazione abbia riacceso qualcosa di profondo, un desiderio di connessione e vicinanza che forse non sentiva da tempo. Questo risveglio emotivo può essere davvero travolgente e riempire un vuoto, rendendo difficile accettare l’idea che l’altra persona possa non ricambiare con la stessa intensità. È naturale, in queste situazioni, cercare risposte per capire perché lui si comporti in modo così ambivalente, come quando si mostra interessato ma poi si ritrae. Questo alternarsi di segnali può essere molto destabilizzante, perché alimenta speranza e, allo stesso tempo, delusione. A volte, in relazioni che sembrano “in bilico,” si finisce per costruire aspettative e cercare di decifrare ogni segnale, ogni messaggio, con l’obiettivo di trovare un senso e magari sperare che, un giorno, anche lui possa volere le stesse cose. Questa intensità emotiva, però, ci dà anche l’opportunità di esplorare qualcosa di profondo dentro di noi. Spesso, l’attaccamento a una persona non è solo per quella persona in sé, ma per il significato che le diamo e per i bisogni che pensiamo potrebbe soddisfare. In questo caso, può darsi che lui rappresenti un desiderio di rivitalizzazione dopo la chiusura di una relazione importante e un periodo di distacco. In un certo senso, potrebbe trattarsi anche di una riattivazione di bisogni di connessione e sicurezza che, proprio perché a lungo trascurati, ora sembrano così urgenti. Ci sono due aspetti che potrebbe esplorare ulteriormente: uno è la ragione per cui continua a pensare a lui, nonostante le indifferenze o gli allontanamenti. Potrebbe chiedersi se è perché, in fondo, lui rappresenta una possibilità di sentirsi apprezzata, desiderata, oppure una via per riscoprire lati di sé che le sono mancati. L’altro aspetto è come questa relazione la porta a percepire sé stessa: si sente a volte meno valorizzata, e questo ha un impatto su come pensa di meritare l’attenzione e l’amore degli altri. Infine, non c’è nulla di sbagliato nel sentirsi attratta da una persona che risveglia desideri e emozioni, ma quando questa dinamica diventa fonte di frustrazione, potrebbe essere utile riflettere su come può recuperare quella vitalità e quei sentimenti dentro di sé, senza dipendere dagli umori e dalle risposte di un’altra persona. Ha già risorse importanti (il lavoro su di sé, le passioni e gli interessi) e potrebbe trarne ancora più forza, focalizzandosi su ciò che realmente desidera in una relazione. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Carissima, quella che descrive è una situazione difficile e che porta sicuramente ad avere dei pensieri fissi ed intrusivi dai quali è difficile staccarsi. Questo uomo all'inizio le ha dato quella sensazione di luna di miele mentre ora, quando le cose cominciavano a farsi un po' più serie e ad andare oltre la pura relazione sessuale, ha deciso di distaccarsi lasciandola, a mio avviso, in balia. Lei dice che questo uomo la fa stare bene ma la invito a ragionare sui pensieri che ha su di lui e sulla vostra situazione e relazione. Dalle sue parole evinco che la situazione la fa soffrire e non poco e che, come dice lei, si sente non valorizzata e compresa, forse non presa in considerazione. Potrebbe essere utile ragionare sul perchè lei si senta attratta da lui e da questa situazione... cosa la spinge a continuare dopo essere già stata male per un periodo a causa della fine della relazione con il suo ex...
Se avesse bisogno di un consulto, non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Ludovica Artuso
Se avesse bisogno di un consulto, non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Ludovica Artuso
Buonasera,
grazie per aver condiviso questo momento così intenso e doloroso. Dalle sue parole emerge quanto questo legame abbia riacceso in lei la voglia di aprirsi emotivamente, un sentimento che può davvero sembrare raro e speciale, soprattutto dopo un periodo di apatia e chiusura. La delusione e la frustrazione che ora sta provando sono comprensibili, perché dopo essersi esposta emotivamente e aver investito nella relazione, sembra che il suo interesse e i suoi sentimenti non siano corrisposti allo stesso livello.
Situazioni come la sua, in cui c’è una forte attrazione e al contempo una distanza emotiva dall’altra persona, possono risultare molto difficili da elaborare, perché generano aspettative e speranze che poi, in modo ripetitivo, vengono deluse. È possibile che questa relazione le stia riattivando emozioni antiche, come il bisogno di sentirsi accettata, valorizzata e riconosciuta. Questi sentimenti possono diventare centrali quando ci troviamo in una relazione in cui il partner sembra rispondere con ambiguità: un po’ di vicinanza seguita dalla distanza può creare confusione e una sorta di dipendenza emotiva, amplificata dal bisogno di cercare risposte e spiegazioni.
Anche se può essere difficile accettarlo, questo tipo di ambiguità e di “disponibilità a metà” è spesso più legato ai limiti dell’altra persona che a una mancanza in lei. Il suo valore, la sua disponibilità a costruire una connessione autentica e il desiderio di sentirsi riconosciuta non vengono meno solo perché l’altro non riesce a corrisponderli.
Per superare questa fase e ridurre la ruminazione continua, può essere utile concentrarsi sul coltivare il rapporto con se stessa e ascoltare cosa davvero desidera per sé. Sembra che il suo interesse per il benessere personale sia già ben radicato, attraverso sport, yoga e meditazione. Questo può diventare un punto di partenza per rivolgere il focus dall’esterno all’interno, chiedendosi come si sente realmente nelle sue relazioni e cosa vorrebbe in una persona che possa sostenerla e apprezzarla pienamente.
Nel momento in cui riesce a identificare questi bisogni, può essere più semplice mettere una distanza emotiva rispetto a persone che non sono capaci di dare quel che lei desidera. Nel tempo, può considerare anche di esplorare con un terapeuta come questa esperienza stia influendo su di lei e come le possa insegnare a definire con maggiore chiarezza i confini tra ciò che desidera dare e ciò che desidera ricevere.
Questi passi, per quanto graduali e impegnativi, le consentiranno di fare chiarezza e costruire relazioni in cui sentirsi valorizzata.
Dott.ssa Federica Emiliani
grazie per aver condiviso questo momento così intenso e doloroso. Dalle sue parole emerge quanto questo legame abbia riacceso in lei la voglia di aprirsi emotivamente, un sentimento che può davvero sembrare raro e speciale, soprattutto dopo un periodo di apatia e chiusura. La delusione e la frustrazione che ora sta provando sono comprensibili, perché dopo essersi esposta emotivamente e aver investito nella relazione, sembra che il suo interesse e i suoi sentimenti non siano corrisposti allo stesso livello.
Situazioni come la sua, in cui c’è una forte attrazione e al contempo una distanza emotiva dall’altra persona, possono risultare molto difficili da elaborare, perché generano aspettative e speranze che poi, in modo ripetitivo, vengono deluse. È possibile che questa relazione le stia riattivando emozioni antiche, come il bisogno di sentirsi accettata, valorizzata e riconosciuta. Questi sentimenti possono diventare centrali quando ci troviamo in una relazione in cui il partner sembra rispondere con ambiguità: un po’ di vicinanza seguita dalla distanza può creare confusione e una sorta di dipendenza emotiva, amplificata dal bisogno di cercare risposte e spiegazioni.
Anche se può essere difficile accettarlo, questo tipo di ambiguità e di “disponibilità a metà” è spesso più legato ai limiti dell’altra persona che a una mancanza in lei. Il suo valore, la sua disponibilità a costruire una connessione autentica e il desiderio di sentirsi riconosciuta non vengono meno solo perché l’altro non riesce a corrisponderli.
Per superare questa fase e ridurre la ruminazione continua, può essere utile concentrarsi sul coltivare il rapporto con se stessa e ascoltare cosa davvero desidera per sé. Sembra che il suo interesse per il benessere personale sia già ben radicato, attraverso sport, yoga e meditazione. Questo può diventare un punto di partenza per rivolgere il focus dall’esterno all’interno, chiedendosi come si sente realmente nelle sue relazioni e cosa vorrebbe in una persona che possa sostenerla e apprezzarla pienamente.
Nel momento in cui riesce a identificare questi bisogni, può essere più semplice mettere una distanza emotiva rispetto a persone che non sono capaci di dare quel che lei desidera. Nel tempo, può considerare anche di esplorare con un terapeuta come questa esperienza stia influendo su di lei e come le possa insegnare a definire con maggiore chiarezza i confini tra ciò che desidera dare e ciò che desidera ricevere.
Questi passi, per quanto graduali e impegnativi, le consentiranno di fare chiarezza e costruire relazioni in cui sentirsi valorizzata.
Dott.ssa Federica Emiliani
Comprendo il senso di frustrazione e confusione che sta vivendo. Quando investiamo emozionalmente in una persona che risveglia sentimenti intensi, è difficile accettare una relazione che non evolve come desideriamo, specie se si sperimenta una connessione che sembrava dare nuova vita a sentimenti assopiti da tempo. Inoltre, il bisogno di stabilità e reciprocità che esprime è naturale e comprensibile, così come il desiderio di essere valorizzata.
Quando una relazione si sviluppa principalmente sul piano fisico, come sembra essere il caso, spesso si crea un disallineamento tra ciò che ciascuno dei partner cerca o è disposto a dare. Lui, ad esempio, potrebbe avere un atteggiamento ambivalente per diversi motivi personali, e questo non è qualcosa che può controllare direttamente. Ciò che può fare, invece, è focalizzarsi su come questo legame la fa sentire: percepire di non essere valorizzata può essere un segnale significativo su cui riflettere.
In queste circostanze, concentrarsi sulla propria autostima e sui propri bisogni è essenziale per preservare il suo equilibrio. Rafforzare il suo benessere significa anche evitare relazioni che creano un senso di insicurezza o che non rispondono alle sue aspettative. Trovare una maggiore consapevolezza dei suoi desideri può aiutarla a ridurre quella "ruminazione mentale" che tende a tenere viva la sua attenzione su di lui, lasciando spazio a esperienze più appaganti.
Se sente che sarebbe utile, posso aiutarla a esplorare questi aspetti in modo più profondo, per accompagnarla a superare questo momento e a costruire relazioni più equilibrate in futuro.
Quando una relazione si sviluppa principalmente sul piano fisico, come sembra essere il caso, spesso si crea un disallineamento tra ciò che ciascuno dei partner cerca o è disposto a dare. Lui, ad esempio, potrebbe avere un atteggiamento ambivalente per diversi motivi personali, e questo non è qualcosa che può controllare direttamente. Ciò che può fare, invece, è focalizzarsi su come questo legame la fa sentire: percepire di non essere valorizzata può essere un segnale significativo su cui riflettere.
In queste circostanze, concentrarsi sulla propria autostima e sui propri bisogni è essenziale per preservare il suo equilibrio. Rafforzare il suo benessere significa anche evitare relazioni che creano un senso di insicurezza o che non rispondono alle sue aspettative. Trovare una maggiore consapevolezza dei suoi desideri può aiutarla a ridurre quella "ruminazione mentale" che tende a tenere viva la sua attenzione su di lui, lasciando spazio a esperienze più appaganti.
Se sente che sarebbe utile, posso aiutarla a esplorare questi aspetti in modo più profondo, per accompagnarla a superare questo momento e a costruire relazioni più equilibrate in futuro.
Gentile utente, condivido gran parte delle osservazioni fatte dai colleghi, sottolineando l’importanza di un approccio professionale che si basi su una comprensione profonda e non giudicante del vissuto del paziente.
Cordiali Saluti
Dottor Mauro Vargiu
Cordiali Saluti
Dottor Mauro Vargiu
Il modo in cui ti senti non è esagerato né sbagliato: quando si riaccende il desiderio dopo un periodo di chiusura emotiva, ogni segnale di disinteresse diventa più doloroso del solito. È come se questa persona avesse rappresentato una possibilità di rinascita, più che una semplice relazione.
Il problema è ciò che ha riattivato in te: dopo anni di apatia e fatica emotiva, aver provato di nuovo vitalità, attrazione e connessione ti ha fatto sperare di ritrovare una parte di te che credevi perduta: penso che questo possa essere il motivo per il quale la sua incoerenza ti ferisce così profondamente; non stai perdendo un uomo accanto a te, ma l’immagine di ciò che pensavi di poter ricostruire.
Dai comportamenti che descrivi emerge un pattern molto chiaro: lui è presente quando gli fa comodo, sparisce quando dovrebbe assumersi una responsabilità emotiva, ti coinvolge quel tanto che basta per non chiudere il rapporto ma non abbastanza da costruire qualcosa, potrebbe essere una forma di evitamento affettivo.
La ruminazione nasce esattamente da questo:
• non hai avuto una vera fine,
• non c’è stato un chiarimento onesto,
• lui manda segnali contrastanti,
• e tu eri emotivamente molto fragile quando è arrivato.
È normale che la mente continui a cercare risposte.
Guarire, in questo caso, non significa spegnere i sentimenti con la forza, ma lavorare su due aspetti:
- dare un significato diverso a ciò che è successo: non è stato un amore mancato, ma un incontro che ha risvegliato parti di te;
- ricostruire la tua sicurezza emotiva, così da non legare il tuo valore all’interesse di qualcuno che non è in grado di portare stabilità.
Il problema è ciò che ha riattivato in te: dopo anni di apatia e fatica emotiva, aver provato di nuovo vitalità, attrazione e connessione ti ha fatto sperare di ritrovare una parte di te che credevi perduta: penso che questo possa essere il motivo per il quale la sua incoerenza ti ferisce così profondamente; non stai perdendo un uomo accanto a te, ma l’immagine di ciò che pensavi di poter ricostruire.
Dai comportamenti che descrivi emerge un pattern molto chiaro: lui è presente quando gli fa comodo, sparisce quando dovrebbe assumersi una responsabilità emotiva, ti coinvolge quel tanto che basta per non chiudere il rapporto ma non abbastanza da costruire qualcosa, potrebbe essere una forma di evitamento affettivo.
La ruminazione nasce esattamente da questo:
• non hai avuto una vera fine,
• non c’è stato un chiarimento onesto,
• lui manda segnali contrastanti,
• e tu eri emotivamente molto fragile quando è arrivato.
È normale che la mente continui a cercare risposte.
Guarire, in questo caso, non significa spegnere i sentimenti con la forza, ma lavorare su due aspetti:
- dare un significato diverso a ciò che è successo: non è stato un amore mancato, ma un incontro che ha risvegliato parti di te;
- ricostruire la tua sicurezza emotiva, così da non legare il tuo valore all’interesse di qualcuno che non è in grado di portare stabilità.
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