Buonasera, sono una studentessa universitaria. Mi mancano solo alcuni esami per terminare la magistr

15 risposte
Buonasera, sono una studentessa universitaria. Mi mancano solo alcuni esami per terminare la magistrale, eppure sono alcuni mesi che soffro di un blocco che mi impedisce di andare avanti. Soffro di continue crisi di pianto ogniqualvolta apro i libri e penso sia dovuto al fatto che non mi piace ciò che sto studiando e per questo continuo a rimandare gli esami. Mi sarei dovuta laureare entro questa primavera per essere in tempo, ma non ce la faccio. Non riesco a parlare di queso malessere con i miei genitori, sia perché sono consapevole dei sacrifici che stanno facendo per mantenermi da fuorisede, sia perché loro mi mettono fretta per terminare il prima possibile e questo mi genera ancora più ansia. Vorrei intraprendere un percorso psicologico ma non voglio chiedere loro altri soldi. Sento di essere un fallimento ed una delusione sia per loro che per me stessa. Non so che fare.
Buongiorno, mi dispiace che stia passando questo periodo così difficile: il periodo universitario è davvero complesso e spesso viene sottovalutato l'impatto che può avere sulla nostra salute mentale. Il fatto che lei sia arrivata alla magistrale è ammirevole e degno di nota, non sottovaluti i traguardi raggiunti fino ad ora. Purtroppo possono capitare dei blocchi nel nostro percorso di studi, ha fatto bene a chiedere aiuto (anche solo su una piattaforma onlone). Sebbene non sia presente qui un supporto gratuito, ci sono diversi servizi a cui può rivolgersi gratuitamente: cerchi i consultori della sua zona, dove poter richiedere un percorso di psicoterapia gratuitamente, oppure provi a cercare su internet i numeri di ascolto di supporto psicologico gratuito. Ce ne sono diversi e potrebbero aiutarla a trovare la strada giusta per sbloccarsi. Un grandissimo in bocca al lupo!

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, comprendo il suo disagio in questa sua fase di vita importante.
Il percorso universitario spesso potrebbe non essere lineare negli anni, ma questo potrebbe essere caratterizzato da discontinuità ed interruzioni poiché i nostri stati d’animo cambiano nel tempo come cambiano le nostre priorità ed esigenze.
Da quello che scrive, sembrerebbe emergere un timore del giudizio, o una delusione delle aspettative genitoriali ma chiudersi forse potrebbe solo alimentare il suo malessere. Spesso cci poniamo nella mente dell’altro in modo erroneo, dando per scontato che qualcuno possa pensare determinate cose sulla base di quello che proviamo e pensiamo noi. Ma non è detto che sia così. Pertanto provi a fare un piccolo sforzo intanto di chiedere aiuto da qui la sua situazione potrebbe sbloccarmi solo in senso positivo.
Resto a disposizione per avventurai dubbi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buongiorno gentilissima, grazie per la condivisione. Capisco la situazione descritta, e posso immaginare la fatica che sta provando, soprattutto quando va ad intaccare affetti a noi cari come i genitori. Credo che parlare con un terapeuta potrebbe aiutare a comprendere ed approfondire le motivazioni sottostanti il blocco che sta vivendo.
A disposizione
AV
Gentile utente, capisco che pretendere da se stessi di essere in regola con gli esami non sempre si rivela funzionale e vantaggioso. Comprendo l'imbarazzo di parlarne con i suoi genitori, ma su questo aspetto, penso che i genitori siano pronti ad ascoltare i bisogni dei propri figli e saranno pronti a decidere quale aiuto poter dare alle persone che amano di più al mondo. Il profitto universitario può diventare un elemento scatenante di malessere e disagio personale. Proprio per questo le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo privato o afferente ad una struttura pubblica. E' molto importante prendersi cura della propria salute psicologica, lo è ancora di più per una ragazza giovane che ha un futuro da costruirsi.
Spero di averle dato uno spunto di riflessione, per ulteriori chiarimenti mi può contattare anche online.
Buona giornata
Buonasera e bentrovata. La ringrazio anche io per la sua condivisione.
Per la mia esperienza credo che questo "blocco" sia solo la manifestazione di un disagio più generico legato - come lei stessa sente e dice - alla relazione con i suoi genitori: i suoi sensi di colpa, la paura di deluderli e le aspettative che immagina che loro abbiano su di lei.
Mi è capitato diverse volte di lavorare in situazioni simili ed è possibile riuscire a "sbloccarsi". Deve però effettivamente farsi aiutare. Se ha bisogno, posso aiutarla nella ricerca della persona più adatta, anche considerando la sua situazione economica. Resto a disposizione.
Un saluto.
Francesca Giovannelli
Salve, faccio parte di una iniziativa che consente di accedere a dei colloqui gratuiti si chiama viveremeglio enpap. Un caro saluto e in bocca al lupo
Gentile utente grazie per averci raccontato la situazione "dolorosa" che sta attraversando. Un percorso psicologico penso la potrà aiutare a capire e superare questo momento di stallo che sta vivendo. Capisco il non voler raccontare ai genitori il suo vissuto per non deluderli però ci rifletta un po, forse potrebbe essere una strada da intraprendere per non dover tenere tutto nascosto e sentirsi meno in tensione. Nella sua università c'è la possibilità di rivolgersi al centro di supporto psicologico? Resto a disposizione nel caso avesse bisogno di ulteriori informazioni.
Cordiali saluti.
Dott.ssa VERENA ELISA GOMIERO
Gentilissima, intanto ha scritto qui e, anche se sembra poco, si spostata dalla situazione di stallo. Adesso deve andare avanti, evitare non fa che peggiorare la situazione. Coraggio!
Resto disponibile
Saluti Dott.ssa Silvana Zito
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Gentile utente, l'ansia di fine corso produce un blocco molto comune. Ho affrontato frequentemente il problema di carriere universitarie molto articolate, che si sono arenate proprio alla fine, quando il peggio avrebbe dovuto essere già lasciato alle spalle. E invece... La conclusione di un percorso di studio può essere simbolicamente difficile da affrontare perché costituisce un taglio rispetto al passato e l'assunzione di nuove responsabilità. Può darsi anche, che più semplicemente, si lascino gli esami meno piacevoli da affrontare e questo crea sicuramente disagio e frustrazione. L'aiuto di un professionista, che la sostenga nell'impostazione del lavoro, cercando di capire che cosa si può migliorare, potrebbe essere un'intervento relativamente breve e mirato. Provi a rivolgersi a professionisti che abbiano un prezzo calmierato, oppure al centro pubblico più comodo per lei. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Buongiorno. Mi dispiace per le difficoltà e la sofferenza che sta affrontando. Credo possa essere importante per lei rivolgersi ad un/a professionista in questo momento per accogliere e comprendere le difficoltà che sta sperimentando legate al suo percorso universitario ed i sentimenti che per questo sta provando verso sé stessa. Attraverso l'aiuto di un/a professionista potrebbe inoltre esser facilitata e supportata nel valutare la possibilità di parlare con i propri genitori della situazione che sta vivendo e nell'esplorare e comprendere i sentimenti evocati in lei da questa possibilità. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buongiorno,

la scelta di iniziare un percorso di psicoterapia in questo momento della sua vita apparirebbe come una decisione saggia. Sta per terminare il suo corso di studi e questo probabilmente è quello che maggiormente la sta mettendo in crisi, forse perché la mette dopo tanto tempo nella posizione di guardare al suo futuro, alla crescita e se vogliamo alle responsabilità. Potrebbe pensare temporaneamente ad un lavoretto per poter pagarsi delle sedute, nel caso non volesse coinvolgere nessuno in merito a tali riflessioni, oppure in alternativa di parlarne coi suoi. In fondo non ce nulla di male nel avere un momento di esitazione e disagio nella vita, a tutti può capitare. Resto disponibile nel caso anche on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, non la conosco ma mi pare che nella sua vita abbia faticato a fare scelte sue, veramente sentite e si sia adeguata al volere degli altri. Questo è un aspetto che può generare ansia. Non c'è un rimedio "fai da te"perché ricorrere alla volontà come comunemente si pensa diventa quasi una violenza contro se stessi. Se si ha un malessere da combattere non è solo questione di forza di volontà, serve un aiuto. Lei dice che non vuole chiedere ai suoi perché già la fanno studiare ma scrive anche che le mancano pochi esami. Prenderei in considerazione l'idea di rivolgersi ad un servizio pubblico oppure se manca davvero poco alla laurea, concludere gli studi e poi rivolgersi ad uno psicoterapeuta privato che può scegliere lei, per iniziare un percorso. Momentaneamente l'unica cosa che può fare è cercare fra i fiori di bach o quelli australiani, un rimedio che la sorregga in questo momento non lontano dalla meta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, la ringrazio per aver scritto.
La scelta del percorso accademico avviene in un tempo in cui non è sempre possibile prospettare in anticipo se si rivelerà in linea con i nostri interessi e con le prospettive future, condizione che può creare smarrimento e senso di non realizzazione.
Pertanto un percorso terapeutico può rivelarsi una fonte preziosa sia per risoggettivare la strada in corso, esplorando forme possibili per renderla a lei più affine, sia per affrontare la fatica che incontra nel chiedere aiuto ai suoi genitori.
Esistono ad ogni modo centri clinici che propongono, soprattutto ai giovani studenti, tariffe calmierate proprio per rendere sostenibile la terapia.
Con l’augurio che possa trovare il supporto necessario, le porgo un cordiale saluto!
Dott.ssa Di Costanzo

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