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22 risposte
Buonasera, sono un ragazzo di 35 anni, oggi riconosco di avere un problema con me stesso che sta rendendo la mia vita sempre più complicata. Premetto che in passato ho sofferto di ansia ed attacchi di panico che ho curato con farmaci e psicoterapia. Avevo risolto ed ho vissuto serenamente per qualche anno. Negli ultimi mesi, riscontro dei cambiamenti in me. Fondamentalmente riconosco che non mi piaccio a livello estetico, ritengo di essere brutto, molto brutto, specie in viso, naso, labbra, denti, questo frutto di una malformazione avuta da piccolo. Magari penserete di aver sbagliato sezione e che dovrei rivolgermi ad un chirurgo, alcuni aspetti potrei sicuramente risolverli con lui, ma ho paura e rifiuto di operarmi e vado avanti così. Prima non avvertivo fosse un grosso problema, me ne fregavo della gente, dei loro sguardi, anche se fanno male, ma stavo bene con me stesso. Ora però mi sento in crisi, non riesco a guardarmi , a fare una videochiamata, a vedere le mie foto! sono oggettivamente sfigurato lo so, appena mi guardo mi fisso troppo sui miei difetti e non riesco ad uscirmene con razionalità. Vorrei vivere serenamente così come sono, e riuscire ad accettarmi semplicemente così. In più da qualche giorno ho focalizzato altri aspetti di cui prima non avevo piena consapevolezza, non ho molti ricordi del mio passato, ma alcuni sono abbastanza nitidi, sono tutti quei momenti in cui venivo preso in giro dai miei coetanei per via del mio aspetto, battutine, domande e prese in giro tipiche delle scuole medie. Ma non solo quello, ho focalizzato anche dentro di me alcune considerazioni circa la mia situazione, alcuni sguardi, dei dottori quando da piccolo andavo a visita. Io sono uno smemorato di natura, ma i momenti che ho citato sono nitidi, come fosse ieri. Vorrei una vs opinione in merito, vorrei vivere sereno con me stesso. Grazie.
Buongiorno, se lei riconosce di avere una questione irrisolta che vorrebbe approfondire, ha già fatto metà del cammino. L'occhio dell'altro, con cui tutti si confrontano, è spesso un oggetto difficilmente maneggiabile. Da come pone la questione, sembra parlare di un "prima" e un "dopo"; forse qualcosa è accaduto; forse un pensiero particolarmente significativo ha fatto riaffiorare in lei i timori di un tempo; forse i timori sono sempre stati presenti, ma in forme meno evidenti o per lei fastidiose.
Penso che potrebbe giovarsi di un percorso psicoterapeutico.
Un caro saluto, mg

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Buongiorno,
prendere coscienza della nostra sofferenza e porsi come obiettivo l'accettazione di sé sono sicuramente degli ottimi presupposti per iniziare il cammino verso un maggior benessere, anche se a volte incontriamo ostacoli che fatichiamo a superare da soli. Credo che un percorso di psicoterapia con l'EMDR potrebbe aiutarla sia ad elaborare i traumi vissuti da ragazzino, che sono ancora così nitidi e vivi dentro di lei, sia ad accompagnarla verso l'accoglienza positiva di sé stesso, con le caratteristiche che le appartengono.
Se lo desidera, può contattarmi per una consulenza online oppure può valutare se ricontattare il suo vecchio psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Manuela Aloni
Chi sono? Potrebbe essere la domanda di fondo.
Il mio viso sfigurato per un problema che risale all'infanzia, mi rappresenta?
Sono qualcosa di meglio e di diverso da quello che vedono gli altri, del resto il corpo, il viso speciale mi appartengono.
Chi scrive si sente di più dalla semplice diversità fisica, è come se fosse prigioniero delle conseguenze del suo incidente di percorso.
A suo stesso dire un intervento chirurgico potrebbe migloiorare la sua condizione estetica ma non lo vuole affrontare, forse proprio per la paura di perdere la sua identità di oggi, così faticosamente e duramente conquistata.
Buonasera. È possibile che sia intervenuto un motivo scatenante che oggi ha riesacerbato questo schema di Insicurezza/Disprezzo/Attacco verso di se' di cui ci parla? Potrebbe essere utile riprendere i contatti con chi in passato è stato al suo fianco nella terapia (sia farmacologicamente che psicologicamente)? È possibile che debba riprendere in mano alcuni elementi, senza troppo timore.
Buongiorno,
ormai le persone sono considerate nel loro insieme, psiche e corpo. Questo, almeno a livello teorico, significa che può e deve esserci un approccio multidisciplinare che possa prevedere nel contempo sia un approccio psicologico sia chirurgico. Quello psicologico la può aiutare ad accettarsi e apprezzarsi per come è, ma anche prepararla per un intervento chirurgico se è quello che vuole. Credo che solo lei potrà decidere se l'intervento chirurgico potrà aiutarla oppure no, senza alcun preconcetto e senza necessariamente l'idea che bisogna accettarsi così come si è.
Ha parlato di numerosi ricordi negativi che certamente influenzano il suo stato di malessere attuale. Le consiglio una terapia EMDR per elaborare questi ricordi e metterla in condizione di decidere se vorrà o meno sottoporsi agli interventi chirurgici che ha citato.
Ha parlato di episodi di presa in giro che possono essere molto pesanti per un ragazzo in crescita che sta formando personalità e autostima.
Resto a disposizione per eventuali cambiamenti.
Cordiali saluti
L'attenzione che è aumentata verso il suo aspetto ora, a 35 anni, probabilmente sollecitata da un trigger ( stimolo) attuale, si riallaccia nella sua ricostruzione a vissuti della sua infanzia che hanno le caratteristiche di un trauma, hanno toccato il suo valore e la percezione di amabilità. Vale la pena di ripercorrere con emdr la dimensione traumatica di quei vissuti. E' altresì possibile che in questo percorso lei a sua volta agganci vissuti collegati alle figure genitoriali, che magari non l'hanno protetta o erano in ansia per il suo problema, senza saperle fornire ai tempi sicurezza e contenimento. ma questa è per ora una ipotesi, resta comunque la possibilità di lavorare in modo focalizzato sulla sua malformazione e sui vissuti di inadeguatezza trattandoli come traumi.
Mara Gallo
Buonasera, capisco quanto sia importante per lei cercare di capire perchè fin'ora lei e riuscito con un aiuto sia psicologico e farmacologico ad accettarsi e stare meno male ed ora non succede più. Molto probabilmente sono successi degli eventi che l'hanno fatta soffrire e non riesce più ad accettarsi. Forse dato che in passato tramite i percorsi che aveva intrapreso era stato meglio perchè non ripercorrere nuovamente la stessa strada? Come gli hanno suggerito le mie colleghe nelle risposte che mi hanno preceduta, cerchi una psicoterapeuta che esegue la terapia EMDR che lavora sui traumi della nostra infanzia, bullismo che abbiamo vissuto e sulla mancanza di accettazione. La saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno. Il suo è un racconto carico di sofferenza, ma anche di resilienza e voglia di cambiamento e rivalsa. In passato ha già tratto beneficio da un percorso di cura e sono convinto che potrebbe trarne ancora molto. Sono stato toccato dalle sue parole in quanto rivelano intelligenza e sensibilità. Lei ha delle buone risorse, le coltivi e non si arrenda. Cordiali saluti, dott. Giorgio Gualazzi.
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Gentile utente. Il suo racconto esprime uno stato mentale e sentimentale caratterizzato da sofferenza, ma anche da un forte senso di riflessività. Sicuramente si intrecciano ricordi del passato con quelli del presente. E' importante capire il momento quando insorgono questi pensieri verso di sé quel momento era un particolare periodo della sua vita a livello di vissuti e emozioni. Ha anche una storia di trattamenti precedenti psicoterapici dalle quali ha avuto dei buoni risultati e questo è un indice di aderenza al trattamento e capacità di risoluzione dei problemi. E' consigliabile un trattamento con la tecnica EMDR dove si trattano ed elaborano vissuti rimasti impressi nella memoria ma anche un trattamento del presente e dell'emotività con un trattamento Cognitivo Comportamentale. In questi giorni difficili tanti colleghi offrono il servizio di psicoterapia online. Cordialmente.
Dott. Emiliano Tavanxhiu
Buongiorno, capisco la sua sofferenza. Lei scrive di aver percepito dei cambiamenti negli ultimi mesi. Forse è accaduto qualcosa che l'ha fatto soffrire facendo riaffiorare insicurezza e vecchi ricordi traumatici? Credo che essere consapevoli di una sofferenza e di difficoltà come può essere la non accettazione di sé sia il primo passo per intraprendere un percorso che porti alla soluzione. Pertanto la invito a prendere contatti con uno psicoterapeuta per elaborare i traumi della sua infanzia e lavorare sull'autostima e l'accettazione di sé.
Cordialmente.
Rosaria Campisi
Buongiorno, dalle sue parole si evince il suo malessere. Infatti per sentirci bene dentro è necessario che tra dentro e fuori ci sia armonia. Come gli altri mie colleghi hanno scritto, deve esserci stato nell'ultimo periodo un evento scatenante, qualcosa che è cambiato o è accaduto e le ha creato questi pensieri di insoddisfazione del suo aspetto fisico e allora è giusto capire cosa è successo e perché ha suscitato in lei questa reazione.
Avendo già avuto esperienza di un percorso di psicoterapia potrebbe provare a prendere in considerazione di riprendere con il professionista che l'ha seguita e conosce già una parte della sua storia, o cercare un altro professionista per intraprendere un percorso ex novo e farsi aiutare a ritrovare il benessere che tanto le manca e ricerca.
Cordialmente, dott.ssa Cristina Polizzi.
Buonasera! Sarebbe interessante sapere cosa sia successo negli ultimi mesi che la fa sentire diverso da prima. Ha già affrontato la sua terapia per l'ansia e questo è un merito nei confronti di se stesso. Perché non riprendere un nuovo percorso per ciò che lei descrive? Sicuramente le gioverebbe e renderebbe i suoi ricordi vividi collocabili in un passato che ora può affrontare in modo diverso, con più strumenti.
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, il corpo diviene spesso teatro e luogo di espressione della sofferenza psichica, terreno di battaglia in cui si giocano conflitti inconsci molto intensi che possono mettere a dura prova la salute psichica. Credo sia importante riprendere un lavoro psicoterapeutico che possa affrontare e sciogliere tali nodi conflittuali. Un saluto, G. S.
Buongiorno,
forse finora ha spostato la sua attenzione altrove: ansia, attacchi di panico e per il resto dice di aver vissuto abbastanza serenamente. Mi viene da chiedermi come mai solo ora ha iniziato a guardarsi e a ricordarsi di come gli altri l'hanno guardato e purtroppo talvolta deriso. Ovviamente la presa di coscienza comporta un grande dolore, nonostante sia un'evoluzione.. un passo avanti.
L'altra questione è che nonostante il dolore, lei non vuole un cambiamento estetico, esterno: la chirurgia, ne desidera uno più profondo: potersi accettare per quello che è. Credo che questo passi dallo "sguardo".. il suo e quello degli altri che per lei sono significativi. Questo cambiamento interno credo possa avvenire solo attraverso un percorso psicoterapeutico.
Spero di esserLe stata d'aiuto!
Rosanna De Pace
Gentile Utente, ciò che ci racconta porta all'attenzione un inserimento sociale e relazionale piuttosto duro. Il ricordo degli sguardi, delle battutine, hanno frustrato il naturale senso di inclusione, andando a generare una rappresentazione di sé come brutto, rifiutato ed escluso. Ci parla di alcuni difetti fisici, che però a mio modo di vedere passano in secondo piano, nel senso che hanno cominciato a rappresentare un problema in seguito ai segnali di rifiuto degli altri intorno a lei; oggi, è il suo stesso sguardo ad essere critico verso di sé, ed è questo l'aspetto sul quale avrà potere di cambiamento, mentre nulla potremo rispetto la sfortuna di aver incontrato figure così invalidanti sul suo percorso. Gli ingredienti ci sono tutti, la "ricetta" potrebbe provare a definirla con uno Psicoterapeuta, permettendosi finalmente di stare all'interno di una relazione positiva e d'aiuto. Un caro augurio di buona fortuna
Ciao, la terapia psicologica è qualcosa che non si può mai considerare conclusa del tutto. Ogni fase della vita contiene al suo interno una serie di crisi più o meno grandi durante le quali si può ricadere nei vecchi problemi o che può farne nascere di nuovi. Non c'è nulla di cui spaventarsi, è normale. La vecchia terapia ti ha aiutato a superare una fase, ora probabilmente sarebbe necessario ricominciare (con lo stesso terapeuta o con uno diverso) in quanto si stanno manifestando nuovi disagi. E' difficile per tutti accettare i propri difetti, anche le persone più "belle" ne trovano e per questo la chirurgia estetica sta spopolando. Se poi tu hai anche un problema "oggettivo" dato da una malformazione non è insolito avere difficoltà nell'accettarsi e nel guardarsi. E' ovvio che questo ti causi sofferenza, ma non sei solo. La maggior parte delle persone, a volte senza motivo, non riesce a guardarsi nelle foto o è stata presa in giro da piccola per cose più o meno reali. Ma alla fine, ognuno di noi è fatto com'è fatto e siano "programmati" per amarci esattamente come siamo. Il problema è che la critica estetica non è qualcosa di innato, che nasce da dentro. E' qualcosa che nasce dall'occhio dell'altro. Iniziamo a non piacerci quando qualcuno ci dice che non gli piacciamo e col tempo ci convinciamo che siamo noi a non amarci, ma la verità è che, per natura, noi ci amiamo esattamente per come siamo, ma ci facciamo convincere dagli altri che c'è qualcosa dentro di noi che non è come dovrebbe essere.
Ti consiglio di ricominciare un percorso terapeutico per tornare ad essere sereno e in equilibrio con ciò che è davvero dentro di te.
Ti abbraccio
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Gentile utente, descrive molto bene il carico di sofferenza che sta portando su di sé in questo ultimo periodo e mi sembra che ci siano delle differenze con i "sintomi" che provava anni fa e con cui era riuscito a raggiungere un buon compromesso grazie a farmaci e terapia. Perché non ritentare? Credo che lei abbia una prima risorsa davvero preziosa: quella di saper chiedere aiuto. L'ha utilizzata molto bene allora e la sta utilizzando ancora oggi portando qua la sua fatica e le sue domande.
Potrebbe essere giunto il momento di fare ancora un pezzo di strada attraverso una psicoterapia, per poter tornare a vivere con un buon livello di serenità!
Un caro saluto,
Marcella
Buonasera, quello che ti consiglio è di non fare con te stesso quello che gli altri hanno fatto con te. Se sei il primo a non accettarti e a guardarti con sguardo critico e giudicante è facile che vedrai nello sguardo degli altri la stessa cosa. Impara tu a volerti bene esattamente così come sei, e le occhiate degli altri diminuiranno il loro impatto su di te. Il bello è negli occhi di chi guarda. Inizia a guardarti con amore.
Silvia Polizzi Andreeff
Salve,
credo che debba riprendere la psicoterapia, magari anche con lo stesso professionista se si è trovato bene, in quanto se ha superato il problema dell'ansia e degli attacchi di panico ora è subentrato un altro problema su cui lavorare.
Saluti.
Salve, come mai ha interrotto la psicoterapia precedente? È successo qualcosa o semplicemente si è sentita meglio e quindi ha deciso di smettere?
Comunque potrebbe riprendere la psicoterapia e affrontare questi dubbi.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, le consiglio di riprendere la terapia, preferibilmente con il professionista che ha scelto. Nel suo racconto c'è molta sofferenza che merita di essere esplorata.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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