Buonasera, ringrazio anticipatamente chi mi risponderà. Da circa una 15ina di giorni, avverto strane
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Buonasera, ringrazio anticipatamente chi mi risponderà. Da circa una 15ina di giorni, avverto strane sensazioni.. ( cercando su internet mi sono ritrovato molto in DEREALIZZAZIONE e DEREALIZZAZIONE) cosa poi confermata da una mia prima visita PSICHIATRICA. Premessa: non è la mia prima esperienza con queste sensazioni. Ricordo di averla già "sperimentata" in adolescenza. ( non ricordo quanto durò e come passò) purtroppo queste sensazioni in alcuni casi sono davvero invalidanti. Sono costantemente presenti a volte più lievi. Il medico psichiatra mi ha confermato
1. Che non è una cosa grave
2. Che il tutto è scaturito dalla mia ansia.
Aggiungo che, ho vissuti momenti di forte stress lavorativo-sentimentale negli ultimi 6 mesi / 1 anno. E questo può essere il motivo per cui "oggi sto cosi". Mi ha prescritto una cura con Xanax da prendere al mattino e aripiprazolo sempre al mattino. Ma sono davvero tentennamente nell'iniziare questa cura poiché si tratta di medicinali (ansiolitici,antipsicotici). Possibile che tutto ciò si possa risolvere con la psicoterapia? Grazie. Sto cercando un appiglio per star meglio ovunque. Vivo giornate di enorme paura e sconcentratezza.
1. Che non è una cosa grave
2. Che il tutto è scaturito dalla mia ansia.
Aggiungo che, ho vissuti momenti di forte stress lavorativo-sentimentale negli ultimi 6 mesi / 1 anno. E questo può essere il motivo per cui "oggi sto cosi". Mi ha prescritto una cura con Xanax da prendere al mattino e aripiprazolo sempre al mattino. Ma sono davvero tentennamente nell'iniziare questa cura poiché si tratta di medicinali (ansiolitici,antipsicotici). Possibile che tutto ciò si possa risolvere con la psicoterapia? Grazie. Sto cercando un appiglio per star meglio ovunque. Vivo giornate di enorme paura e sconcentratezza.
Buonasera, la derealizzazione può essere causata da cadetti fattori, come ad esempio depressione o traumi
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Buonasera, grazie per aver condiviso la tua esperienza con tanta chiarezza e coraggio.
Quello che descrivi – la derealizzazione e la depersonalizzazione – sono fenomeni piuttosto frequenti nei disturbi d’ansia, soprattutto in periodi di forte stress o affaticamento emotivo. Si tratta di sensazioni soggettive molto sgradevoli, perché ti fanno percepire il mondo esterno (o te stesso) come “irreale”, “ovattato” o “distante”, creando molta paura e senso di perdita di controllo. È comprensibile che queste esperienze ti spaventino e ti facciano dubitare della tua salute mentale, ma – come già ti ha detto lo psichiatra – non indicano necessariamente una malattia grave o cronica.
Rispondo alla tua domanda: sì, la psicoterapia può essere molto utile e, in alcuni casi, sufficiente per affrontare la derealizzazione e i sintomi ansiosi. In particolare, gli approcci cognitivi-comportamentali (come la CBT) o le terapie basate sulla Mindfulness possono aiutarti a:
comprendere il significato dei tuoi sintomi
ridurre la paura verso le sensazioni corporee e mentali
imparare strategie pratiche per interrompere il circolo vizioso ansia–derealizzazione
gestire meglio stress e preoccupazioni
Detto questo, se i sintomi sono molto intensi o invalidanti, può essere opportuno valutare anche un supporto farmacologico, almeno per un periodo, così da ridurre l’ansia di base e permetterti di lavorare meglio in psicoterapia. È normale avere timori verso farmaci come l’Aripiprazolo o lo Xanax, ma la scelta di assumerli (o meno) andrebbe fatta insieme al tuo psichiatra, considerando la gravità dei sintomi e il tuo livello di sofferenza attuale. Non è “obbligatorio” prendere farmaci se i sintomi sono gestibili, ma in alcuni casi possono rappresentare un aiuto prezioso.
Il messaggio più importante è che non sei solo e che esistono cure efficaci. È possibile stare meglio e tornare a sentirsi presenti e radicati nella realtà. Ti consiglio di non affrontare da solo questa situazione e di intraprendere un percorso psicoterapeutico, anche per sciogliere i tuoi dubbi sulla terapia farmacologica.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire e avere un supporto personalizzato, rivolgersi ad uno specialista.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Quello che descrivi – la derealizzazione e la depersonalizzazione – sono fenomeni piuttosto frequenti nei disturbi d’ansia, soprattutto in periodi di forte stress o affaticamento emotivo. Si tratta di sensazioni soggettive molto sgradevoli, perché ti fanno percepire il mondo esterno (o te stesso) come “irreale”, “ovattato” o “distante”, creando molta paura e senso di perdita di controllo. È comprensibile che queste esperienze ti spaventino e ti facciano dubitare della tua salute mentale, ma – come già ti ha detto lo psichiatra – non indicano necessariamente una malattia grave o cronica.
Rispondo alla tua domanda: sì, la psicoterapia può essere molto utile e, in alcuni casi, sufficiente per affrontare la derealizzazione e i sintomi ansiosi. In particolare, gli approcci cognitivi-comportamentali (come la CBT) o le terapie basate sulla Mindfulness possono aiutarti a:
comprendere il significato dei tuoi sintomi
ridurre la paura verso le sensazioni corporee e mentali
imparare strategie pratiche per interrompere il circolo vizioso ansia–derealizzazione
gestire meglio stress e preoccupazioni
Detto questo, se i sintomi sono molto intensi o invalidanti, può essere opportuno valutare anche un supporto farmacologico, almeno per un periodo, così da ridurre l’ansia di base e permetterti di lavorare meglio in psicoterapia. È normale avere timori verso farmaci come l’Aripiprazolo o lo Xanax, ma la scelta di assumerli (o meno) andrebbe fatta insieme al tuo psichiatra, considerando la gravità dei sintomi e il tuo livello di sofferenza attuale. Non è “obbligatorio” prendere farmaci se i sintomi sono gestibili, ma in alcuni casi possono rappresentare un aiuto prezioso.
Il messaggio più importante è che non sei solo e che esistono cure efficaci. È possibile stare meglio e tornare a sentirsi presenti e radicati nella realtà. Ti consiglio di non affrontare da solo questa situazione e di intraprendere un percorso psicoterapeutico, anche per sciogliere i tuoi dubbi sulla terapia farmacologica.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire e avere un supporto personalizzato, rivolgersi ad uno specialista.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buonasera e grazie per la sua condivisione. Non deve essere facile convivere con le sensazioni che descrive ma il passaggio fatto con lo psichiatra credo possa essere stato importante per iniziare ad affrontare questo momento di grande fatica emotiva e a prendersi cura di sè. Capisco le titubanze relative ai farmaci, che possono spaventare, ma possono anche essere considerati validi "alleati" quando la sofferenza si fa tanto pesante. Associati poi ad un percorso psicoterapeutico possono sostenere la persone nel processo di cura di sè.
Un saluto,
Dottoressa Livia Sterza
Un saluto,
Dottoressa Livia Sterza
Salve, sono la dott.ssa Elda Valente, il suo messaggio mi ha colpita molto poiché sento una forte paura sia nell’inizio della terapia farmacologica, ma anche nei confronti di un lavoro di psicoterapia che (con la persona adatta a lei) le potrebbe apportare uno stato diverso nella sofferenza che porta ad oggi, ma anche nella conoscenza di se, e questo genera davvero paura poiché potrebbe emergere qualcosa di doloroso che però andrebbe trattato accolto e metabolizzato. Resto a disposizione, cordialmente. Dott.ssa Elda Valente
Buonasera, provi ad immaginare la cura farmacologica come un supporto momentaneo per sostenerla in una condizione di bisogno.
Non ci sono rischi per quanto riguarda dipendenza e assuefazione.
La psicoterapia è uno strumento, una possibilità per rimettere ordine e ritrovare sicurezza.
Saluti
Non ci sono rischi per quanto riguarda dipendenza e assuefazione.
La psicoterapia è uno strumento, una possibilità per rimettere ordine e ritrovare sicurezza.
Saluti
Gentile Anonimo,
Sicuramente la psicoterapia è un ottimo strumento per comprendere e affrontare cio' che Le sta accadendo e per avere gli strumenti per migliorare la qualità della Sua vita.
L' ansia e lo stress possono essere superati con un valido percorso con un professionista, per poter avere la visione d' insieme per superare le sue paure e ritrovare il benessere e la concentrazione. Se volesse approfondire sono a Sua completa disposizione. Buona serata.
Sicuramente la psicoterapia è un ottimo strumento per comprendere e affrontare cio' che Le sta accadendo e per avere gli strumenti per migliorare la qualità della Sua vita.
L' ansia e lo stress possono essere superati con un valido percorso con un professionista, per poter avere la visione d' insieme per superare le sue paure e ritrovare il benessere e la concentrazione. Se volesse approfondire sono a Sua completa disposizione. Buona serata.
Salve, sono il Dott. Ciuffi. Come le ha detto lo psichiatra questi stati dell'essere possono derivare da vari fattori, tra i quali ansia e distress (stress negativo). Nella mia pratica clinica ho seguito persone che hanno attraversato un periodo di depersonalizzazione e derealizzazione e hanno iniziato una psicoterapia che con il tempo ha dato buoni risultati. Inoltre, le posso dire, sempre dall'esperienza clinica che a volte è consigliabile iniziare una psicoterapia insieme al trattamento farmacologico e, successivamente, sempre sotto il consiglio medico di uno psichiatra iniziare a scalare le medicine. Spero di essere stato esaustivo. Grazie. Un saluto.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso ciò che sta vivendo in questo momento della sua vita. Il fatto di aver chiesto aiuto ad uno specialista è un passo importante verso un percorso di cura.
Le sensazioni di derealizzazione e/o depersonalizzazione, pur essendo spaventose e destabilizzanti, sono spesso sintomi transitori che possono manifestarsi in risposta ad ansia e vissuti emotivi non elaborati, come le ha rimandato anche il collega.
Il fatto che queste esperienze siano comparse anche in adolescenza può suggerire la presenza di una modalità personale di risposta allo stress che meriterebbe di essere esplorata.
È comprensibile nutrire dubbi o timori rispetto a una terapia farmacologica, soprattutto all’inizio. La prescrizione del suo psichiatra non va intesa come una condanna o come l’unica via possibile, ma può rappresentare un sostegno temporaneo per attenuare la sofferenza e permettere alla psicoterapia di agire in profondità nel tempo. La scelta di iniziare o meno una cura farmacologica va affrontata dialogando apertamente con lo psichiatra e integrando – se possibile – il lavoro con una figura psicoterapeutica.
Un saluto.
Le sensazioni di derealizzazione e/o depersonalizzazione, pur essendo spaventose e destabilizzanti, sono spesso sintomi transitori che possono manifestarsi in risposta ad ansia e vissuti emotivi non elaborati, come le ha rimandato anche il collega.
Il fatto che queste esperienze siano comparse anche in adolescenza può suggerire la presenza di una modalità personale di risposta allo stress che meriterebbe di essere esplorata.
È comprensibile nutrire dubbi o timori rispetto a una terapia farmacologica, soprattutto all’inizio. La prescrizione del suo psichiatra non va intesa come una condanna o come l’unica via possibile, ma può rappresentare un sostegno temporaneo per attenuare la sofferenza e permettere alla psicoterapia di agire in profondità nel tempo. La scelta di iniziare o meno una cura farmacologica va affrontata dialogando apertamente con lo psichiatra e integrando – se possibile – il lavoro con una figura psicoterapeutica.
Un saluto.
Buongiorno, se la diagnosi è corretta, cioè se i sintomi descritti sono di matrice ansiosa, allora si, è possibile intervenire con una psicoterapia che esorterei ad iniziare il prima possibile. In ogni caso mi avvarrei anche dell'appoggio farmacologico inizialmente. Per quanto riguarda il discorso "antipsicotico" non mi preoccuperei troppo, immagino che il dosaggio sia molto basso.
Buongiorno, il trattamento farmacologico può attenuare in modo più rapido i sintomi ma è necessario affiancare un percorso di psicoterapia per lavorare sulle cause.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
l'ansia intensa e lo stress seppur conseguente ad un periodo di difficoltà lavorativa, relazionale/sentimentale, può essere legata anche a sensazioni di distacco o irrealtà rispetto l'ambiente circostante. Le strane sensazioni che sta provando in questo periodo e di cui è consapevole, meritano di essere approfondite. Tenga in considerazione il consiglio farmacologico dello psichiatra a cui si è rivolto, ma al tempo stesso le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia, orientato alla gestione dello stress e con tecniche psicocorporee che possono aiutarla nel sentire il proprio corpo e le sensazioni, allontanando gli episodi di derealizzazione presenti in questo momento.
Dott.ssa Virginia Mancini
l'ansia intensa e lo stress seppur conseguente ad un periodo di difficoltà lavorativa, relazionale/sentimentale, può essere legata anche a sensazioni di distacco o irrealtà rispetto l'ambiente circostante. Le strane sensazioni che sta provando in questo periodo e di cui è consapevole, meritano di essere approfondite. Tenga in considerazione il consiglio farmacologico dello psichiatra a cui si è rivolto, ma al tempo stesso le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia, orientato alla gestione dello stress e con tecniche psicocorporee che possono aiutarla nel sentire il proprio corpo e le sensazioni, allontanando gli episodi di derealizzazione presenti in questo momento.
Dott.ssa Virginia Mancini
Buonasera, la psicoterapia l'aiuterà a stare meglio. I farmaci non sono intelligenti pertanto non possono elaborare contenuti sottostanti che possono influenzare il suo benessere mentale. Le consiglierei di associare alla terapia farmacologica anche la psicoterapia. Le linee guida nazionali e internazionali raccomandano la psicoterapia come metodo elettivo per la cura di diversi disturbi mentali. Detto ciò, tragga lei stesso le conclusioni. Le auguro ogni bene. Dott. Feliciano Lizzadro
Buonasera,
grazie per aver condiviso con tanta lucidità quello che sta vivendo. Le sensazioni che descrive, come la derealizzazione e il senso costante di paura o confusione, possono essere molto spiazzanti, ma — come le ha giustamente spiegato anche lo psichiatra — sono spesso espressione di un forte stato ansioso e non indicano una condizione grave o irreversibile.
È positivo che lei abbia già fatto una prima valutazione e stia considerando con attenzione il percorso terapeutico. È comprensibile avere qualche esitazione all’idea di iniziare una cura farmacologica: porsi domande è parte di un approccio consapevole alla propria salute. In molti casi, i farmaci possono essere un supporto prezioso per ridurre i sintomi e permettere alla persona di affrontare più serenamente anche un percorso psicoterapeutico.
La psicoterapia, dal canto suo, può aiutarla a comprendere meglio le origini del suo malessere, a elaborare gli eventi stressanti vissuti negli ultimi mesi e a trovare strumenti per ritrovare equilibrio e centratura nel quotidiano. Spesso l’integrazione tra i due approcci (farmacologico e psicologico) è la via più efficace.
Se sente il bisogno di un confronto più approfondito o di iniziare un percorso su misura per lei, resto volentieri a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
grazie per aver condiviso con tanta lucidità quello che sta vivendo. Le sensazioni che descrive, come la derealizzazione e il senso costante di paura o confusione, possono essere molto spiazzanti, ma — come le ha giustamente spiegato anche lo psichiatra — sono spesso espressione di un forte stato ansioso e non indicano una condizione grave o irreversibile.
È positivo che lei abbia già fatto una prima valutazione e stia considerando con attenzione il percorso terapeutico. È comprensibile avere qualche esitazione all’idea di iniziare una cura farmacologica: porsi domande è parte di un approccio consapevole alla propria salute. In molti casi, i farmaci possono essere un supporto prezioso per ridurre i sintomi e permettere alla persona di affrontare più serenamente anche un percorso psicoterapeutico.
La psicoterapia, dal canto suo, può aiutarla a comprendere meglio le origini del suo malessere, a elaborare gli eventi stressanti vissuti negli ultimi mesi e a trovare strumenti per ritrovare equilibrio e centratura nel quotidiano. Spesso l’integrazione tra i due approcci (farmacologico e psicologico) è la via più efficace.
Se sente il bisogno di un confronto più approfondito o di iniziare un percorso su misura per lei, resto volentieri a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Buonasera. La derealizzazione è una sintomatologia psicologica. Tuttavia, se durante la visita psichiatrica è stato valutato l'apporto farmacologico, evidentemente esiste anche una diagnosi psichiatrica. Che tipo di disturbo è stato diagnosticato? Se non si fida di questa prima visita, può rivolgersi ad un altro specialista. Ad ogni modo, il farmaco non è da condannare a priori. In alcuni casi, senza il supporto farmacologico la stessa psicoterapia non è utile. Bisogna valutare caso per caso naturalmente. Per ogni dubbio o ulteriori chiarimenti, resto a disposizione anche per un consulto online.
Cordialmente
Maria Betteghella
Cordialmente
Maria Betteghella
Buonasera,
quello che sta vivendo è più comune di quanto si pensi, anche se può essere estremamente destabilizzante. I sintomi di derealizzazione e depersonalizzazione – quel senso di irrealtà, distacco da sé e dall’ambiente – spesso sono manifestazioni acute dell’ansia, soprattutto in periodi di forte stress emotivo, come lei stesso ha descritto.
È importante sapere che non sono segnali di “pazzia” né indicano una condizione irreversibile. Al contrario, spesso rappresentano un meccanismo della mente per proteggersi da un carico emotivo troppo elevato.
La psicoterapia può essere molto efficace in questi casi:
aiuta a riconoscere e regolare le emozioni sottostanti,
a ristrutturare i pensieri catastrofici,
e soprattutto a riprendere contatto con sé stessi e con il presente.
La cura farmacologica può offrire un sollievo temporaneo e supportare il percorso, ma non è obbligatoria per tutti: la scelta tra farmaco e psicoterapia (o entrambi) va valutata caso per caso, insieme a uno specialista.
Il suo bisogno di “un appiglio ovunque” è umano e comprensibile. Non è solo. Esistono percorsi profondi e mirati che possono aiutarla a uscire da questo stato e a ritrovare stabilità.
quello che sta vivendo è più comune di quanto si pensi, anche se può essere estremamente destabilizzante. I sintomi di derealizzazione e depersonalizzazione – quel senso di irrealtà, distacco da sé e dall’ambiente – spesso sono manifestazioni acute dell’ansia, soprattutto in periodi di forte stress emotivo, come lei stesso ha descritto.
È importante sapere che non sono segnali di “pazzia” né indicano una condizione irreversibile. Al contrario, spesso rappresentano un meccanismo della mente per proteggersi da un carico emotivo troppo elevato.
La psicoterapia può essere molto efficace in questi casi:
aiuta a riconoscere e regolare le emozioni sottostanti,
a ristrutturare i pensieri catastrofici,
e soprattutto a riprendere contatto con sé stessi e con il presente.
La cura farmacologica può offrire un sollievo temporaneo e supportare il percorso, ma non è obbligatoria per tutti: la scelta tra farmaco e psicoterapia (o entrambi) va valutata caso per caso, insieme a uno specialista.
Il suo bisogno di “un appiglio ovunque” è umano e comprensibile. Non è solo. Esistono percorsi profondi e mirati che possono aiutarla a uscire da questo stato e a ritrovare stabilità.
Buongiorno! Considerato i limiti del contesto e dello strumento, proverò ad offrire un piccolo contributo di pensiero. Innanzitutto, mi lasci dire che ha fatto benissimo ad affidarsi a qualcuno che si prendesse cura di lei. Sin dall'adolescenza, sono presenti questi vissuti e queste sensazioni che posso generalizzarsi, diventare invalidanti e compromettere la qualità della vita. Capisco sia spaventato e preoccupato, ma mi chiedevo se avesse avuto modo di parlarne con lo psichiatra. Sarebbe stata un’occasione preziosa per dare voce ai sui dubbi, alle sue paure, ma anche per confrontarsi sulla necessità di una psicoterapia. I farmaci funzionano molto bene per alcune cose e meno per altre, quindi con il suo Dottore potrà valutare l’opportunità e l’orientamento della psicoterapia. Un lavoro integrato, rivolto alla totalità (unicità) della sua persona e al suo benessere, permetterà di “aggiustare” passo dopo passo sia la farmacoterapia che il lavoro psicologico. In bocca al lupo
Buonasera, quando si hanno questi sintomi i farmaci sono essenziali, altrimenti non si riesce a portare avanti il lavoro della psicoterapia. andando avanti con la terapia stessa, si affrontano i sintomi ed emergono le cause e i farmaci si possono ridurre e poi smettere. inizi con coraggio, ma insieme ad una terapia. Buona serata
dott.ssa paola marinelli
dott.ssa paola marinelli
Francesco Paolo Coppola, (Napoli on line o in presenza),
Stress farmaci e terapia
Quando lo stress diventa così intenso da alterare la percezione — come nei casi di derealizzazione — può essere utile iniziare anche una cura farmacologica.
Ma è fondamentale chiarire che il farmaco non “cura” l’origine profonda del disagio: al massimo sospende il rumore, crea una tregua, un sollievo temporaneo.
La psicoterapia, invece, ha un altro scopo:
ti invita a osservare la tua partecipazione attiva alla costruzione dello stress,
a riconoscere le convinzioni rigide, i pensieri ripetitivi, le aspettative che hai su te stesso e sul mondo — e che senza accorgertene finiscono per diventare una gabbia.
Il sintomo, allora, non è un errore della mente.
È una richiesta di verità.
Un invito a cambiare il modo in cui ti relazioni a te stesso, agli altri, alla realtà.
La terapia non è solo ascolto. È coscienza.
E la coscienza, una volta attivata, comincia a sciogliere quella nebbia che oggi ti sembra invalicabile.
Sono Francesco Coppola, "psicologonapoli org", psicologo e psicoterapeuta.
Ricevo a Napoli (in presenza) oppure online in tutta Italia.
Per ulteriori informazioni sul mio metodo, sui miei scritti e sul mio sito, puoi visitare il mio profilo MioDottore.
Queste parole, da sole, restano teoria — lo so.
Senza un lavoro costante su di te, una spiegazione non basta.
I cambiamenti non avvengono in un giorno, ma passo dopo passo.
E io ci sono, se vuoi farli insieme.
Si consiglia a tutti anche una valutazione medica o psichiatrica di fiducia,
per escludere eventuali cause fisiche, metaboliche o neurologiche che possano influenzare lo stato emotivo e percettivo.
Avere un quadro clinico chiaro è sempre un aiuto concreto per orientarsi meglio.
(Parole totali: 375)
Se vuoi, posso aggiungere un piccolo esercizio di consapevolezza o meditazione in chiusura. Vuoi?
Stress farmaci e terapia
Quando lo stress diventa così intenso da alterare la percezione — come nei casi di derealizzazione — può essere utile iniziare anche una cura farmacologica.
Ma è fondamentale chiarire che il farmaco non “cura” l’origine profonda del disagio: al massimo sospende il rumore, crea una tregua, un sollievo temporaneo.
La psicoterapia, invece, ha un altro scopo:
ti invita a osservare la tua partecipazione attiva alla costruzione dello stress,
a riconoscere le convinzioni rigide, i pensieri ripetitivi, le aspettative che hai su te stesso e sul mondo — e che senza accorgertene finiscono per diventare una gabbia.
Il sintomo, allora, non è un errore della mente.
È una richiesta di verità.
Un invito a cambiare il modo in cui ti relazioni a te stesso, agli altri, alla realtà.
La terapia non è solo ascolto. È coscienza.
E la coscienza, una volta attivata, comincia a sciogliere quella nebbia che oggi ti sembra invalicabile.
Sono Francesco Coppola, "psicologonapoli org", psicologo e psicoterapeuta.
Ricevo a Napoli (in presenza) oppure online in tutta Italia.
Per ulteriori informazioni sul mio metodo, sui miei scritti e sul mio sito, puoi visitare il mio profilo MioDottore.
Queste parole, da sole, restano teoria — lo so.
Senza un lavoro costante su di te, una spiegazione non basta.
I cambiamenti non avvengono in un giorno, ma passo dopo passo.
E io ci sono, se vuoi farli insieme.
Si consiglia a tutti anche una valutazione medica o psichiatrica di fiducia,
per escludere eventuali cause fisiche, metaboliche o neurologiche che possano influenzare lo stato emotivo e percettivo.
Avere un quadro clinico chiaro è sempre un aiuto concreto per orientarsi meglio.
(Parole totali: 375)
Se vuoi, posso aggiungere un piccolo esercizio di consapevolezza o meditazione in chiusura. Vuoi?
Gentile utente di mio dottore,
dai disturbi d'ansia è possibile guarire attraverso l'ausilio integrato di farmacoterapia e psicoterapia. Inizi pure la cura somministrata dallo psichiatra e allo stesso tempo cominci pure una psicoterapia, vedrà che con il tempo riuscirà ad uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
dai disturbi d'ansia è possibile guarire attraverso l'ausilio integrato di farmacoterapia e psicoterapia. Inizi pure la cura somministrata dallo psichiatra e allo stesso tempo cominci pure una psicoterapia, vedrà che con il tempo riuscirà ad uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Utente,
la derealizzazione, ovvero la sensazione che talvolta il mondo circostante sia irreale, può tranquillamente essere tratta con psicoterapia spesso affiancata da farmaci per gestire ansia o depressione associata.
Si procede nel lavoro per identificare e modificare pensieri e/o comportamenti disfunzionali, sviluppare strategie per affrontarla. Il lavoro si concentra sull'esplorazione di esperienze e conflitti che potrebbero aver contribuito all'insoregenza della sintomatologia.
Una buona psicoterapia può sicuramente stabilizzare la sua condizione, ridurre i sintomi e aiutare ad elaborare specifici vissuti.
Penso sia buono per lei aver chiesto una valutazione psichiatrica e credo sia importante scegliere di poter ricostruire e rinforzare alcuni aspetti della sua personalità mediante un lavoro terapeutico.
Cordiali saluti
la derealizzazione, ovvero la sensazione che talvolta il mondo circostante sia irreale, può tranquillamente essere tratta con psicoterapia spesso affiancata da farmaci per gestire ansia o depressione associata.
Si procede nel lavoro per identificare e modificare pensieri e/o comportamenti disfunzionali, sviluppare strategie per affrontarla. Il lavoro si concentra sull'esplorazione di esperienze e conflitti che potrebbero aver contribuito all'insoregenza della sintomatologia.
Una buona psicoterapia può sicuramente stabilizzare la sua condizione, ridurre i sintomi e aiutare ad elaborare specifici vissuti.
Penso sia buono per lei aver chiesto una valutazione psichiatrica e credo sia importante scegliere di poter ricostruire e rinforzare alcuni aspetti della sua personalità mediante un lavoro terapeutico.
Cordiali saluti
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