Buonasera, mia figlia ha iniziato la prima media, convinti che sarebbe stata messa in classe con la

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Buonasera, mia figlia ha iniziato la prima media, convinti che sarebbe stata messa in classe con la sua migliore amica (da 8 anni) come richiesto all'iscrizione, ma così non è stato (non per motivi di carattere, perché sono due bambine tranquillissime e le più brave della classe)
Si è ritrovata in una classe di 25 alunni, dove ne conosce due (senza però esserne amica) e tutti gli altri che vengono da un'altra scuola, che si conoscono quasi tutti e dove ognuno ha almeno un amico che aveva scelto all'iscrizione.
Questa cosa a me crea molta rabbia perché non è giusto che lei si trovi in questa situazione e gli altri no, ma soprattutto molta preoccupazione per lei.. perché non ha un carattere espansivo e fa fatica ad inserirsi in un gruppo nuovo..
In questi giorni ho continuato a chiederle i dettagli di chi c'è in classe, se ha parlato con qualcuno ecc...
La mia domanda è se devo lasciarla stare, non farle domande del genere e aspettare di vedere cosa succede col tempo..
Salve, accolgo e comprendo la sua rabbia e capisco quanto possa essere un disagio per voi e per la bambina. Tuttavia ritengo importante sottolineare che come vostra figlia anche molte bambine si ritrovano nella stessa situazione ossia a dover stare in classe con bambine che non conoscono pertanto ritengo opportuno analizzare questa rabbia in profondità e cercare di trasformarla in qualcosa di costruttivo onde evitare che possa rappresentare un ostacolo per la bambina. In fin dei conti, non è detto che in questa classe debba trovarsi necessariamente peggio.
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Salve, sua figlia è fortunata. Considerato che non conosce nessuno in classe, sarà costretta a tirare fuori risorse che forse pensava di non avere, così potrà conoscere tutti conoscendo di più se stessa.
Un caro saluto.
"Ti rendi conto di essere forte solamente quando essere forte è la tua unica scelta"
Buonasera, posso comprendere la sua rabbia e delusione nel constatare che il desiderio è le aspettative sue e di sua figlia sono state disattese. Questa però può essere un'occasione per sua figlia, ma anche una preoccupazione che possa isolarsi. Dipende da entrambe. Il sapere che a casa può confrontarsi ed essere sostenuta, l'aiuterà a stare in classe e ad interagire con gli altri compagni, scoprendo tante similitudini che non immaginava.
Salve comprendo la sua preoccupazione ma proverei a fidarmi delle risorse e delle capacità di sua figlia. È importante fare domande di interesse, magari domande aperte che rispettino comunque quanto sua figlia vuole raccontarle. Vedrà che avrà anche diverse occasioni durante l'anno di confrontarsi con le insegnanti. Qualora dovesse ravvedere aspetti di maggiore difficoltà può sempre chiedere un consulto. Un caro saluto
Buongiorno, la ringrazio per la condivisione. Mi dispiace per la rabbia che sente. Posso comprendere il suo dispiacere per quanto accaduto, che è contrario alle aspettative e alle richieste. Questi episodi avvengono frequentemente a scuola, sta a noi interpretarli in maniera costruttiva. Posto che non è possibile cambiare la situazione, è utile considerare l'occasione come un qualcosa di stimolante. Ciò che ci è ignoto ci fa paura, soprattutto da genitori: meno variabili ci sfuggono al controllo e alla prevedibilità, più ci sentiamo sereni e vediamo i figli al sicuro. Provi a considerare questa situazione come un momento di crescita e di messa in gioco per la figlia. Questa classe può essere vista come una imposizione e una forzatura, eppure potrebbe proprio rivelarsi un'ottima occasione per uscire dalla propria confort zone e scoprire nuove persone e nuovi lati del proprio carattere. Sentire da parte sua un ascolto supportivo, sincero, neutro e non invadente è un ottimo supporto per sua figlia. Provi a mostrarsi neutrale, senza influenzare le risposte o gli atteggiamenti, mi spiego meglio: evitare domande del tipo "ti sei sentita molto sola oggi in classe?", "ti mancano molto i tuoi migliori amici?", "sei riuscita a superare la timidezza?". Si dimostri attenta e supportiva, dando del tempo a sua figlia di prendere le misure con la situazione, la scuola è appena iniziata.
Cordialmente, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Gentile utente, la sua preoccupazione è comprensibile. Tuttavia la invito a fidarsi delle risorse di sua figlia, le domandi com'è andata la giornata ma non le faccia sentire la sua preoccupazione rispetto al tema di fare nuove amicizie, potrebbe trasmettere involontariamente la medesima preoccupazione. Piuttosto le chieda come si trova a scuola, di raccontarle la sua giornata. Sua figlia se avrà bisogno, verrà lei stessa a chiedere consiglio. Inoltre sua figlia sta entrando in una fase della vita dove è importante che possa sperimentare e sperimentarsi. Rimanga sintonizzata con lei.
Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, ritengo che, contrariamente a quanto molti genitori richiedono, non sia utile rimanere a contatto sempre con le stesse persone. Può portare a chiusure e timori nei confronti dell'ignoto. È fondamentale imparare ad interagire con persone diverse anche e soprattutto nel caso di sua figlia che è poco espansiva (in parte perché abituata a situazioni note?). Inoltre le suggeriscono di non chiederle nulla in merito ma incoraggiarla a vedere quante opportunità avrà da una classe dove tanti provengono da posti diversi. Spesso l'ansia è più dei genitori che dei più piccoli.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buon giorno e grazie per la sua domanda. Posso comprendere le sue preoccupazioni ma allo stesso tempo sarebbe il caso di stare sempre più vicino a sua figlia non in modo oppressivo ma facendole sentire il suo supporto e appoggio. Sicuro che l’aiuterà a bene integrarsi nella classe e a trascorre dei bei momenti. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Gentile utente, capisco che per un genitore vedere il disagio per il proprio figlio non sia semplice. Comprendo che sua figlia stia affrontando una situazione nuova e complessa. A quell'età il gruppo dei pari riveste un ruolo importante nella costruzione della propria identità personale. Da genitore è utile essere supportiva e accogliente. Far capire di esserci ma allo stesso tempo lasciare spazi di autonomia. Comunicare è fondamentale in famiglia, predisporre spazi di ascolto e di dialogo è una risorsa.
Se sua figlia lo necessità si potrebbe rivolgere ad uno psicologo per essere sostenuta in questa fase delicata della sua vita.
Per dubbi e domande mi può contattare anche online.
Buona giornata
Dott. ssa Melania Filograna
Gent.le utente comprendo la spiacevolezza della situazione, essendoci stata un'aspettativa per l'inizio della scuola con un'amica che sicuramente rappresenta un'ancora si sicurezza. È anche vero che sua figlia può in questo modo provare a sperimentarsi in un ambiente totalmente nuovo per poter tirare fuori nuove risorse. È assolutamente comprensibile la sua preoccupazione, però credo che per aiutare maggiormente sua figlia, potrebbe sostenerla nelle sue paure, infondendole la sicurezza di poter allacciare nuovi rapporti, anche se ora le sembra difficile. Cordiali Saluti. Dott.ssa Galanti
Buongiorno, mi dispiace per l'accaduto e comprendo la rabbia per la situazione e per le condizioni più favorevoli in cui si sono trovati altri bambini. In questo momento, la cosa più importante è che non ingigantisca quanto accaduto agli occhi di sua figlia ma piuttosto la aiuti ad accogliere e gestire le emozioni. Dunque, anziché concentrarsi sui dettagli, su chi siano i compagni di classe o cosa abbia fatto, provi a impostare un dialogo su una comunicazione più emotiva. Le chieda come sta, come si sente, accolga le emozioni negative e la sostenga nelle sue capacità.
Resto a disposizione. Un caro saluto.
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
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Gentile Utente, i suoi timori sono comprensibili, e sicuramente sarebbe stato più di sollievo sapere che sua figlia avesse una "alleata" nel nuovo percorso che sta iniziando. Detto ciò la posizione giusta l'ha già suggerita lei alla fine del suo messaggio: osserviamo come sua figlia vivrà questo inserimento. Allo stato attuale stiamo anticipando, per premura, possibili difficoltà che ancora non si sono verificate; se la ragazza lamenterà qualcosa, faremo qualcosa certamente, oppure per contro potremmo scoprirla più solida e adattabile di quello che ora stiamo sentendo. Un caro saluto
Salve,
molto spesso capita che noi genitori, nel tentativo di proteggere i nostri figli e di offrire loro loro le condizioni migliori di vita, ci preoccupiamo in anticipo per cose che non necessariamente avranno esito negativo. Situazioni come questa capitano, nella vita ne capiteranno, ma riporre fiducia nelle risorse e nella capacità dei propri figli può essere un inizio. Credere che starà bene in quella classe e che farà nuove amicizie pone un seme per la fiducia che sua figlia riporrà in se stessa.
Le auguro di riuscire a vedere il lato positivo della situazione,.
Dott.ssa Rachele Sales
Buongiorno,

quando avviene un cambiamento di questo tipo bisogna aspettare e vedere cosa succede col tempo. Tenga presente che i ragazzi hanno una capacita di adattamento superiore rispetto agli adulti, e alle volte anche simpatie nuove possono prendere il posto di quelle precedenti con molta semplicità. Non viva il cambiamento con preoccupazione, ma piuttosto guardi al cambiamento come un opportunità di crescita per sua figlia. Trasmetta serenità in tal senso, e cerchi di non prevenire l'evolversi di possibili relazioni.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, credo che la non corrispondenza di aspettative, sia una tematica frequente da affrontare nella vita e questa può essere una occasione per sua figlia di imparare a gestire la frustrazione e crescere, con la vostra guida ed il vostro aiuto.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Buongiorno, posso comprendere la sua preoccupazione da mamma che sua figlia si trovi bene e sia contenta. Il timore, però, è che stia vivendo lei quest'ansia e preoccupazione, sapendo che sua figlia è introversa e fa fatica (potrebbe esserlo perché sempre in una confort zone?!) Per rispondere alla sua domanda, il mio consiglio è quello di non chiedere costantemente a sua figlia dettagli rispetto alla giornata scolastica solo per le sue relazioni sociali: il rischio è di passarle l'ansia che sta vivendo lei e di farle vivere come un problema la sua introversione e il fatto di non conoscere nessuno.
Al contrario, la invito a cogliere la possibilità per sua figlia di attivare le proprie risorse: la incoraggi a vedere il positivo di conoscere compagni nuovi, che succede spesso di trovarsi in contesti nuovi dove non si conosce nessuno, ma che non è un problema, ci si prende il tempo che serve per aprirci, senza fretta.
La supporti per l'inizio di questo nuovo percorso scolastico, senza oppressioni ma con vicinanza: sarà sua figlia a poterle chiedere consigli se ne avrà bisogno. L'ansia anticipatoria non aiuta: aspetti che ci siano eventuali problematiche per aiutare sua figlia a superarle.
Resto a disposizione per qualunque ulteriore chiarimento o bisogno, lavoro anche con adolescenti, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buongiorno, comprendo la sua rabbia e la sua preoccupazione, però, come suggerito anche dai colleghi, questa potrebbe essere un’opportunità per sua figlia per attivare e sviluppare risorse e capacità interne. Provate a cambiare prospettiva e vedere questa situazione come occasione di crescita. La comunicazione in famiglia é preziosa, quindi ciò che mi sento di dirle é di continuare a rimanere in ascolto di sua figlia, fornendole supporto e sostegno.
Cordialmente, Dott.ssa Marcella Boscolo
Buongiorno gentilissima, essendo una terapeuta infantile capisco e comprendo la situazione descritta, soprattutto in questo periodo molto complicato dell'anno scolastico.
Comprendo i suoi vissuti da mamma, e credo che potrebbe essere utile per sua figlia, se la situazione dovesse peggiorare, di poter parlare con uno specialista, in modo da trovare strategie per affrontare le difficoltà e individuare le proprie risorse
resto a disposizione!
AV
Salve, è comprensibile che lei sia preoccupata per questa nuova esperienza di sua figla
ed arrabbiata perchè la situazione poteva essere facilitata dalla presenza di una persona nota,
com'è stato, tra l'altro, per gli altri ragazzi.
Troppa preoccupazione però potrebbe non essere di incoraggiamento per sua figlia,
se sente che la propria madre non ha fiducia nella sua capacità di confrontarsi con quest'esperienza
non vivrà ciò come un rinforzo rispetto alla propria immagine di sé, inoiltre
sua figlia potrebbe trovarsi con il duplice compito di vivere questo nuovo inserimento e
di trovare il modo di non far preoccupare eccessivemente la madre,
per cui anzichè aprirsi potrebbe persino celare eventuali problemi per non impensierirla ulteriormente.
Potrebbe aspettare di vedere come va, incuriosirsi rispetto ai racconti che sua figlia le porta del
contesto scolastico senza assumere una posizione eccessivamente indagatrice o preoccupata.
Provi anche a considerare che questa potrebbe non essere un'esperiza negativa anzi un'occasione
per sviluppare le proprie risorse ed avere maggior fiducia in sé.
Cordiali Saluti
Salve,
Mi spiace per quello che è successo a sua figlia Nonostante le cose siano andate così potrebbe in futuro essere una valida opportunità di crescita, interazione e socializzazione.
Provi a lasciare libera sua figlia per il momento, magari le cose si sistemano.Qualora ci fossero problemi dono disponibile ad aiutarla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno, più che comprensibile la rabbia di sua figlia. A volte le scuole si muovono cosi anche per non mettere due prime della classe nella stessa classe ma per distribuire i migliori in diverse sezioni
Potremmo ebbe essere importante lasciare a sua figlia la possibilità di costruire nuovi legami, immaginando che le cose possano andare bene, dando fiducia a sua figlia.
Eventualmente possiamo sentirci e nel breve e verificare come vadano le cose
Io sono a sua disposizione

Grazie
Erwin Migliari
Gentile signora. Comprendo la sua apprensione. Il passaggio alle medie è un bel cambiamento per i giovani studenti che devono affrontarlo. Come fosse un primo passaggio un po' più fuori dall'età infantile fatta di protezione, continuità e familiarità, e un po' più vicino al mondo privo della protezione di casa. Per empatia, per sensibilità o per amore spesso sono anche i genitori ad angosciarsi perchè anche a loro è richiesto affrontare un po' di più la prova della separazione. Il mio consiglio è di dare fiducia a sua figlia: i ragazzini sanno cavarsela, è questo in fondo il loro compito come quello di chiunque nella vita, e sebbene il primo impatto possa essere frastornante, quella scuola, quella classe, quel gruppo sconosciuto di coetaneti è chiamato a diventare il suo proprio luogo di appartenenza e di amicizie. Non le faccia l'interrogatorio ogni giorno, quindi; non vada alla ricerca della sua felicità o del suo disagio, della sua angoscia, del segno del fallimento nel suo processo di apertura al mondo. Si interessi, naturalmente, e offra ascolto e conforto all'occorenza, ma abbia fiducia nella possibilità di sua figlia di superare lo spaesamento iniziale: si tratta di una novità vitale e positiva non di un trauma angosciante. un saluto
Buonasera,
comprendo la sua preoccupazione ma non è detto che coincida con quella di sua figlia. Provi a vedere come vanno le cose interessandosi alla vita di classe senza troppa enfasi sul tema in oggetto. Magari sua figlia la stupirà! L’età della preadolescenza è ricca di cambiamenti e nuove conquiste. Quel che sembra un ostacolo può diventare opportunità di crescita…
Le faccio i miei migliori auguri
Buongiorno, mi allineo a quanto espresso da molti colleghi così da evitare di ripetermi. Anche io sottolineo l'importanza di ritagliarsi uno spazio d'ascolto in cui poter dar voce e libero sfogo ai propri vissuti. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Gentile Utente,
sicuramente monitorare sua figlia su come sta in un contesto così nuovo come la prima media é una buona cosa, a maggior ragione visto che anche lei si sentirà spaesata non avendo la sua amica come ancora.
Non investirei troppo nel farle domande specifiche come se ha parlato con qualcuno perché temo questo accresca in lei l’idea che debba per forza parlare e socializzare, quindi se non ci riesce c’è un problema (e per i bambini se c’è un problema significa che sono loro il problema).
Consiglierei quindi di porsi in una posizione supportiva in cui qualsiasi problema riporti sua figlia ovviamente ci si attiva e ci si interessa ma non prima che sia lei a portarlo come problema.
Lei é chiaramente preoccupata per sua figlia ed é una cosa naturale, il rischio nel fare troppe domande é che sua figlia colga questa preoccupazione (i bambini sono ingenui ma molto attenti a queste cose) e la faccia sua, cosa di cui non ha chiaramente bisogno.
Provi a vedere come va e faccia sentire a sua figlia che crede in lei, forse questa sarà l’occasione di farsi nuovi amici, forse invece purtroppo avrà delle difficoltà. Nel primo caso sarà sollevata, nel secondo interverrà, in entrambi i casi sarà sua figlia a mostrarglielo.

spero di essere stato utile, é un discorso comunque complesso se avesse altri dubbi mi scriva pure in chat.

Mauro Simonetti
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione ed il suo desiderio di proteggere sua figlia, i bambini tuttavia sono estremamente resilienti ed hanno la capacità di fare fronte alle nuove situazioni, ciò avviene in maniera più fluida e spontanea laddove sentono di essere spalleggiati, sostenuti. È umano sentirsi frustrati e arrabbiati quando non si ottiene ciò che si desidera o quando si ritiene di avere subito un torto, tuttavia affezionarsi troppo a questa narrazione rischia di non permettere di vedere le opportunità che la situazione può offrire, come ad esempio la possibilità di conoscere persone nuove, la consapevolezza di essere in grado di affrontare una situazione difficile e superarla. Continuare a porre l'attenzione su ciò che è mancato o continuare a fare tante domande rischia di indurre il pensiero che qualcosa non vada e quindi di attivare o aumentare la preoccupazione. Sua figlia in questo percorso non è sola perché ha accanto una mamma attenta ai suoi bisogni e che la può sostenere in questo delicato passaggio, mantenendo sempre l'attenzione sugli stati d'animo della bambina. Saluti Dr.ssa Michela Campioli
Buongiorno. È comprensibile la rabbia che lei provi nei confronti di chi dirige la scuola per un trattamento che lei ritiene diverso rispetto ai compagni di scuola, tuttavia può essere l'occasione per fare nuove amicizie e mettere alla prova la capacità di sua figlia di adattarsi a una situazione nuova in cui non vi è la protezione assicurata dalla presenza delle vecchie compagne di classe. Può monitorare l'andamento del percorso di inserimento facendo domande a sua figlia e cercando di stare attenta a non essere troppo insistente. Probabilmente potrà constatare che le risorse della ragazza sono sufficienti a superare eventuali difficoltà. Resto a disposizione per un consulenza. Cordiali saluti. Dr. Roberto Clemenza
Carissima
Mi accodo ai colleghi. Capisco la sua frustrazione ma si tratta di una situazione comune che può capitare. Questo non deve scoraggiare nessuno perché è qui che possono svilupparsi delle opportunità di crescita significative da parte di sua figlia. Per quanto riguarda lei, mi sbilancio nel consigliarle di sostenerla senza rimarcare oppressivamente la necessità di parlare con qualcuno. Rischia, altrimenti, di sfociare in un obiettivo percepito come obbligato, che può essere vissuto con pressione o angoscia. La sostenga emotivamente nello studio e chieda ogni tanto se ha fatto amicizia (sottolineo "ogni tanto").
Rimango a disposizione, anche online.
GM

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