Buonasera, mia figlia ha 19 mesi. Bimba felice, serena, tanto sveglia e intelligente. Fino ai 12 mes

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Buonasera, mia figlia ha 19 mesi. Bimba felice, serena, tanto sveglia e intelligente. Fino ai 12 mesi è stata sempre con me e con mia madre che mi aiutava. Poi io sono tornata full time e la bimba mi rifiutava molto quando rientravo. Ora le cose si sono stabilizzate e non fa più così. A settembre ha iniziato il nido e ci va super volentieri. In vacanza, prima di iniziare il nido si era molto attaccata a me e così ha fatto per un paio di mesi. Non mi lasciava mai e rifiutava il padre. Ora il contrario, io non esisto più. Non si è mai fatta consolare da me ma solo dal padre, o dalla nonna con la qualche ha un legame fortissimo. Nei momenti di malattia, o tristezza o rabbia della bambina cerca SOLO il padre o la nonna. Se cerco di consolarla io piange ancora di più, mi spinge via e urla papà. Io da quando torno da lavoro a quando vado a dormire mi dedico SOLO a lei. Sono una mamma che gioca tantissimo, la porto al parco, le dedico tutto il mio tempo ecc.. io so di perdere di più la pazienza di mio marito quando lei urla o piange ma addirittura non farsi proprio toccare da me lo trovo anormale. Ora è tanto tempo che mi rifiuta. Come posso recuperare il rapporto? Inutile dire che ci sto malissimo e piango tutti i giorni. È come se abbiamo un ottimo rapporto ma quando si tratta di cose serie non si fida di me..non si sente protetta…io così non mi sento sua madre ma la baby sitter!!
Salve, comprendo il suo dispiacere per la situazione, ma non deve scoraggiarsi. Il mio consiglio è di consultare un terapeuta con una specifica specializzazione in problemi dell'età infantile, che, attraverso la narrazione del percorso di attaccamento della bimba, saprà consigliarla al meglio perchè possa ristabilire un bel rapporto con sua figlia. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti

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Buonasera, stia serena, questo che lei sta vivendo accade spesso. Si ricordi che si può sempre riparare. Lei continui ad esserci senza essere troppo presente, dedicarle "tutto il suo tempo"non sempre è un bene per un figlio perché questo non è sempre possibile e poi il figlio rimane deluso. Assecondi la bambina, se cerca il padre va bene così, lei si avvicini per consolarla ma se la bambina l' allontana la rispetti. Deve avere pazienza, l'importante è esserci. Da ciò che scrive credo che però c'è qualche suo vissuto personale che si attiva e non le permette di dare il giusto peso alla reazione di sua figlia e la invito a chiedere una consulenza. A volte i figli con i loro comportamenti ci riattivano qualche vissuto e questa potrebbe essere una buona occasione di crescita sia per lei che sua figlia. Se vuole sono disponibile on line o a Roma in presenza . Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Buonasera, mi spiace molto per la situazione che sta affrontando. Credo che le sarebbe sicuramente di grande aiuto potersi rivolgere ad un professionista per un percorso di sostegno alla genitorialità in modo da rimettere in circolo le risorse che al momento sembrano 'bloccate' da altre emozioni come la rabbia, la tristezza e la relativa frustrazione. Un abbraccio
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Buonasera, le consiglio di effettuare dei colloqui psicologici, nello specifico con professionisti che si occupano dell’infanzia, per trovare delle strategie per fronteggiare la situazione.
Resto disponibile per maggiori informazioni.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Proietti
Buona sera, non si scoraggi nè si faccia prendere dallo sconforto perchè i bimbi a questa età possono reagire con l'indifferenza al rientro a casa dopo l'assenza del genitore. Ciò sembra essere legato al dolore della separazione (è un po' come farla pagare a mamma che si è allontanata ed anche un tenere a bada l'emozione ). Sicuramente la sua bimba ha capito che nei momenti cruciali di bisogno (di malattia, o di tristezza o rabbia come ha notato ) si rivolge al papà o alla nonna come porto sicuro da cui ricevere sostegno, conforto e protezione. La bambina indirizza al momento verso di loro la sua richiesta di aiuto: accolga ciò come una risorsa, non un limite e soprattutto non in termini di competizione con loro . Stia anche lei vicino, in segno di sostegno, e vicinanza fisica, senza tocco però, se la bimba non lo vuole. Acquisterà pian piano la sicurezza che mamma è presente, e quando lo vorrà, potrà accoglierla anche in questi difficili momenti della sua quotidianità.
Un caro saluto, Cinzia Fiore
Gentuile Utente, non è facile rimanere calmi di fronte al rifiuto di un figlio, ancor più se fatichiamo a comprenderne i motivi come nel suo caso. Quando i bambini sono così piccoli hanno un repertorio molto limitato di reazioni per segnalarci che qualcosa non va, e tra gli strumenti c'è l'assenza di ricerca dell'adulto. Spesso, quando il bambino non sente l'adulto presente come vorrebbe, si "protegge" negando a sé stesso il bisogno dell'adulto, e può apparire disinteressato. Questo ovviamente non ha a che vedere necessariamente con una mancanza reale o volontaria da parte dell'adulto, ma con una mancanza percepita da parte del bambino, che nella centralità che gli appartiene a queste età vuole che la mamma ci sia, punto e basta. Lei ha raccontato di essere dovuta tornare a lavorare full time, e forse per questo la bambina ha reindirizzato la ricerca a papà e nonna? è possibile. Sono fasi transitorie, continui a concedere presenza autentica a sua figlia, e se questo assetto dovesse cristallizzarsi, sarà necessario rivedere quantità e qualità del tempo che passate insieme, anche alla luce degli impegni che il lavoro le comporta. Laddove anche si fosse creata una piccola frattura, è sempre possibile ripararla. Un caro saluto
Gentile utente, immagino che dispiacere sia per una mamma vedere queste reazioni nella sua piccolina. Ma la sua preoccupazione che la bambina abbia un comportamento anormale non è motivata. Infatti, sua figlia sta esprimendo la rabbia per non averla sempre accanto ed esprime anche il timore di rivivere la separazione che ha già sperimentato quando lei ha ripreso il lavoro e dopo l'estate.
Dire che la bambina non si fida di lei e la fa sentire come una baby sitter significa attribuirle quelle che sono le sue paure e le sue frustrazioni. Il senso di colpa e forse anche la frustrazione la fanno piangere ogni giorno, dice. Questo stato emotivo forse è sentito in casa e non aiuta a stemperare la tensione. Come i miei colleghi, anch'io le consiglio di affidarsi ad uno psicologo, per gestire meglio il malessere che la porta a vedersi non riconosciuta nel proprio importante ruolo.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
D
Gentile signora, ciò che prova è assolutamente normale. Capita che, ad un certo momento, quasi senza un motivo apparente, i bambini piccoli scelgano l'altra figura genitoriale rappresentandola esclusiva. Non si allarmi di questo, se il suo rapporto con la bambina è sano, se è ben contenitiva e affettuosa (ma non iperprotettiva!) vedrà che non vi saranno problemi relazionali. Un dialogo col partner è sempre funzionale, gli faccia comprendere il suo disagio nel sentirsi rifiutata, sono certo che saprà capirla e confortarla. Comunque per informazioni e consigli può contattarmi. Saluti. dr. Parri
Buongiorno,

molto probabilmente sua figlia ha accusato molto il suo ritorno a lavoro e mal elaborato il suo "allontanarsi". Sicuramente dedicarle tante attenzioni, quando è a casa con lei, può rassicurare la bambina, ma tenga conto che i cambiamenti a questa età sono velocissimi, per tanto è probabile che a breve tornerà ad esser una bambina che desidera aver vicino la madre come un tempo. Aggiungo..... pian piano che la bambina imparerà a parlare e diverrà più consapevole lei può aprire un canale comunicativo con sua figlia e spiegarle l importanza del suo lavoro anche per la vostra famiglia. I bambini vanno rassicurati, e soprattutto devono sapere alcune cose proprio perché spesso non capiscono ancora le ragioni di alcune cose, come ad esempio una madre che ha meno tempo perché lavora.
Nella speranza di aver orientato la sua domanda.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, capisco e comprendo il suo malessere, ma penso che sia importante capire alcune dinamiche famigliari per comprendere perché la bambina abbia alternato momenti di maggior attaccamento con lei e un rifiuto per il papà e adesso viceversa. Immagino che anche per il papà sia stato un dispiacere sentirsi rifiutato. Capire ed approfondire il legame fortissimo con la nonna e il suo legame con la sua mamma. Questo per farle comprendere che non possiamo soffermarci solo su quello che ci ha descritto, ma le domande da porle per comprendere meglio la situazione sono molte. Posso consigliarle di chiedere una consulenza ad un terapeuta specializzato in età evolutiva che possa aiutare lei e il papà a comprendere meglio la situazione e la relazione con la vostra bambina. Resto a disposizione per maggiori informazioni. Cordiali saluti. Dott.ssa Enrica Grande
Gentile utente, si sente molto forte la sua sofferenza e il suo dspiacere. Comprendo quanto possa essere difficile per una mamma non essere più ''vista'' per come si vorebbe, ma queste sue paure seppur legittime hanno molto a che fare con il suo vissuto più che con quello della bimba.
La bimba sta solo affidandosi ad altre figure di riferimento, sta costruendo altri legami, ed è una risorsa potersi affidare ad altre persone che la possano aiutare nell'accudimento. Colga questo come un'opportunità di cresita per la piccola ma anche per se stessa.
Le consiglio in ogni caso di condividere questa sua sofferenza con qualcuno che possa sostenerla e supportarla in maniera accogliente.
Buongiorno, immagino che essere rifiutati da una figlia sia straziante. Io le consiglio di chiedere aiuto al papà e alla nonna della bimba in modo da incoraggiare la bimba a stare con lei. Potete iniziare essendo presenti mamma papà e bimba per esempio e il papà può coinvolgere la mamma in un momento tranquillo come il gioco fino ad arrivare a momenti di fatica emotiva della bimba. Così sua figlia capirà che tutti si fidano di lei e questo potrebbe aiutarla piano piano ad avvicinarsi a lei. L'importante è non forzare la bimba a stare con lei ma farle capire che lei è presente come segno di affetto verso la bimba che potrebbe sentirsi abbandonata per via del lavoro o altro. Se continuerà a faticare nella gestione delle sue emozioni e dei comportamenti della sua bimba potrebbe esserle utile una consulenza genitoriale per capire quali strategie attuare a fini del benessere di tutti. Buona giornata
Buongiorno, comprendo il suo dolore e il senso di impotenza nel non riuscire a trovare un punto di contatto profondo con sua figlia,nonostante le attenzioni che le dà. Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta infantile in modo da fare una valutazione di sua figlia. In tal modo potrà darle indicazioni utili su come comportarsi. Non farlo, a mio parere, è come tentare varie soluzioni alla cieca, sparando a caso senza rimediare alle reali motivazioni che neanche sua figlia può verbalizzare.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentilissima utente, comprendo benissimo il suo vissuto e il suo sentirsi rifiutata. Tuttavia la invito innanzitutto a non focalizzare lo sguardo solo su di lei ma su sua figlia. Quando i bambini piangono ed urlano ci stanno comunicando qualcosa che non sanno dire, sarebbe quindi importante che lei possa aiutare sua figlia ad esprimersi. E' possibile che il suo rientro a lavoro abbia significato per sua figlia " la mamma mi abbandona?" Se è così, lei è sua figlia provate la stessa cosa e non riuscite a comunicarvi ciò che provate. La invito a valutare una consulenza genitoriale e affrontare le sue emozioni per aiutare anche sua figlia. Se vorrà sono disponibile. Le faccio i miei migliori auguri!

Mi dispiace sentire che stai vivendo questa situazione difficile con tua figlia. È comprensibile che ti senta frustrata e ferita dal fatto che tua figlia sembri preferire il padre e la nonna in momenti di malattia, tristezza o rabbia. Vorrei offrirti alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a rafforzare il tuo rapporto con tua figlia.

Innanzitutto, è importante mantenere la calma quando tua figlia manifesta rifiuto nei tuoi confronti. Cerca di non prendere il suo comportamento come un rifiuto personale, poiché i bambini possono essere imprevedibili nel modo in cui si comportano e si esprimono emotivamente.

Offri supporto emotivo a tua figlia, cercando di comprendere le sue emozioni e offrendole conforto quando è triste o arrabbiata. Mostra la tua disponibilità ad aiutarla, ma rispetta anche il suo bisogno di cercare conforto dal padre o dalla nonna. In questo modo, le fai sapere che sei lì per lei se ne ha bisogno, senza forzarla ad accettare il tuo aiuto.

Continua a dedicare del tempo di qualità con tua figlia, giocando insieme, portandola al parco e partecipando ad attività che entrambe apprezzate. Questo ti permetterà di creare momenti piacevoli e positivi insieme, contribuendo gradualmente a rafforzare il tuo rapporto.

Inoltre, non considerare il coinvolgimento del padre e della nonna come una minaccia al tuo ruolo di madre. Al contrario, incoraggia il rapporto tra tua figlia, il padre e la nonna, mostrando un atteggiamento positivo nei loro confronti. In questo modo, contribuirai a creare un ambiente di sostegno familiare.

Infine, mostra pazienza e costanza nel tuo approccio. Il recupero del rapporto richiederà tempo, quindi non arrenderti e continua a dimostrare il tuo amore, la tua attenzione e la tua dedizione verso tua figlia. Ricorda che sei una madre amorevole e che il legame con tua figlia può evolversi nel tempo.

Se, nonostante i tuoi sforzi, la situazione non migliora o persiste il tuo disagio emotivo, potrebbe essere utile consultare uno psicologo o un esperto nel campo dell'infanzia. Possono offrirti ulteriori consigli personalizzati e supporto per superare questa difficoltà.

Ricorda che sei una madre straordinaria e che il legame con tua figlia può crescere e svilupparsi nel corso del tempo. Non scoraggiarti e continua a fare del tuo meglio per stabilire una connessione significativa con lei.
Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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Buongiorno, mi concentrei sul malessere che questa situazione le provoca. Una maggiore serenità, oltretutto, renderebbe migliore anche il rapporto con sua figlia. Intraprendere un percorso con un collega l'aiuterebbe a rielaborare i suoi vissuti.
Dott. Marco Cenci
Capire che tua figlia sembra preferire altre figure di riferimento può essere difficile e doloroso per un genitore. Tuttavia, è importante ricordare che i comportamenti che stai descrivendo sono abbastanza comuni nei bambini piccoli e spesso riflettono solo una fase del loro sviluppo emotivo e sociale. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a navigare questa situazione:

Ricorda che è una Fase: I bambini piccoli spesso passano attraverso fasi in cui mostrano preferenza per un genitore o un caregiver. Questo non riflette necessariamente la qualità del tuo legame con tua figlia, ma è più una parte normale del loro sviluppo.
Continua a Essere Presente: Anche se tua figlia sembra preferire altri, continua a essere una presenza amorevole e costante nella sua vita. Le routine quotidiane, il gioco, e il tempo trascorso insieme sono tutti importanti per costruire e mantenere il legame.
Non Prendertela Personalmente: Cerca di non prendere personalmente il comportamento di tua figlia. I bambini piccoli non hanno ancora sviluppato la piena capacità di gestire e esprimere i loro sentimenti e possono reagire in modi che sono difficili da comprendere per gli adulti.
Momenti di Qualità: Crea momenti speciali tra te e tua figlia, attività che sono solo vostre. Questo può aiutare a rafforzare il vostro legame.
Gestisci la Tua Frustrazione: È normale sentirsi frustrati o tristi in questa situazione. Cerca di trovare modi sani per gestire questi sentimenti, come parlare con un amico fidato o praticare attività che ti rilassano.
Coinvolgi il Partner e la Nonna: Parla con tuo marito e tua madre della situazione. Potrebbero aiutare includendoti nelle attività o passando la bambina a te in momenti di calma per rafforzare il legame.
Consistenza nelle Risposte: Sii coerente nel modo in cui rispondi ai suoi bisogni. Anche se lei rifiuta il tuo conforto, continua a offrirglielo. Con il tempo, capirà che può contare su di te in ogni situazione.
Valuta l'Ambiente Familiare: A volte, il comportamento di un bambino può essere influenzato da tensioni o dinamiche familiari. Assicurati che l'ambiente domestico sia tranquillo e positivo.
Consulta un Esperto: Se hai preoccupazioni persistenti, potrebbe essere utile parlare con un pediatra o un consulente specializzato nello sviluppo infantile. Possono offrire prospettive e consigli specifici per la tua situazione.
Ricorda, sei una madre amorevole e impegnata, e il tuo legame con tua figlia è unico e prezioso. Le fasi di preferenza possono cambiare con il tempo e non definiscono l'intera relazione tra te e tua figlia.
Gentilissima, il vissuto legato a questo momento che lei stessa ha definito di rifiuto da parte di sua figlia nei suoi confronti è comprensibilmente doloroso oltre che legittimo. Merita di essere ascoltato e approfondito, se ha modo, proprio a partire dall'interno del nucleo familiare. Provi a creare occasioni nelle quali, in momenti di bisogno, compartecipa alla funzione di cura con la figura che la bambina ha individuato in quel frangente. In queste occasioni sono comunque da tenere in considerazione anche i vissuti della bambina stessa, che nei suoi comportamenti si fa portatrice di messaggi. Lei ne ha dato una chiave di lettura che sembra vedere dolorosamente svalutato il proprio ruolo di madre. Mi domando se con l'aiuto di uno specialista non potrebbe approfondirla o esplorarne di nuove, ripercorrendo all'interno di un programma di supporto genitoriale non solo questo ultimo periodo, ma tutta la vostra relazione. In questo senso, per favorire nella bambina quel senso di "fiducia e protezione" di cui ha parlato, potrebbe essere utile partire proprio da Lei. Poter riflettere sul proprio personale modo di essere madre (e su come si è stati figli) potrebbe rivelarsi fonte di nuove forme attraverso le quali ri-sintonizzarsi con sua figlia e "recuperare" il vostro prezioso rapporto. Se volesse approfondire, resto a disposizione. Dott.ssa E.B.

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