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Dott.ssa Silvia Giambrone

Via Monteciccardo 23, Roma 00138

Specializzata in Psicopatologia Dinamica dello Sviluppo
Coordinatrice Genitoriale
In formazione presso l'Accademia di Psicoterapia della Famiglia

07/02/2025

Esperienze

Sono una psicologa specializzata in psicopatologia dinamica dello sviluppo, in formazione presso l’Accademia di Psicoterapia della Famiglia ad indirizzo sistemico familiare multigenerazionale.
Mi occupo di sostegno psicologico individuale trattando diverse problematiche: ansia, conflitti in ambito lavorativo, di coppia e familiare, elaborazione di confini, lutti e malattie. Lavoro da vent’anni a supporto di bambini, adolescenti, adulti, genitori naturali, adottivi e affidatari. Ho esperienza nelle situazioni di problematicità e conflittualità familiare, di coppia, genitoriale.
Sono coordinatrice genitoriale. Iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio.
Per leggere il mio curriculum www.psicologafamiliare.com
Altro Su di me

Aree di competenza principali:

  • Psicologia clinica-dinamica
  • Psicologia dell'età evolutiva

Indirizzi (3)

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Prestazioni e prezzi

  • Colloquio psicologico

    Da 60 €

  • Colloquio psicologico di coppia

    100 €

  • Primo colloquio psicologico

    60 €

  • Primo colloquio individuale

    60 €

  • Prima Visita

    60 €

41 recensioni

Tutte le recensioni contano e non possono essere rimosse o modificate dai dottori a proprio piacimento. Scopri come funziona il processo di moderazione delle recensioni. Per saperne di più sulle opinioni
  • E

    Grazie alla dottoressa ho superato un momento davvero molto complicato nella mia vita. Mi ha mostrato con grande empatia e senso di accoglienza cosa mi faceva stare male. Grazie!!!

     • Presso: Porta di Roma Colle Salario colloquio psicologico

    Dott.ssa Silvia Giambrone

    Sono felice di leggere queste belle parole, grazie Elena!


  • M

    La dottoressa Giambrone è stata da subito molto chiara nello spiegarmi tutto, non ero mai stata da una psicologa e all’inizio non ero convinta di iniziare ma poi parlando con lei ho capito che avevo trovato la persona giusta per iniziarlo. La consiglio!

     • Presso: Porta di Roma Colle Salario colloquio psicologico

    Dott.ssa Silvia Giambrone

    Grazie per le belle parole! A presto!


  • S

    Consiglio a tutti la dottoressa. Ho avuto il piacere e la fortuna di fare un percorso con lei. È stata il mio posto sicuro in un momento dove avevo bisogno. Mi sono sentita capita senza essere giudicata e dal primo momento mi sono sentita libera di essere trasparente con lei. Insieme abbiamo iniziato e insieme abbiamo deciso di terminare. È bello riprendere in mano la propria vita e tornare ad essere sereni con se stessi e tutto questo è stato possibile grazie a lei. Se un giorno dovessi riavere il bisogno, una cosa è certa, è al suo studio che busserò. Una professionista che vi auguro di conoscere. Di psicologi ce ne sono tanti ma di persone umane, empatiche e competenti come lei ce ne sono veramente poche.

     • Presso: Porta di Roma Colle Salario superamento di eventi traumatici

    Dott.ssa Silvia Giambrone

    Susanna cara, ci siamo già dette molto a studio, ma sai che è stata una fortuna e un piacere anche per me fare un pezzetto di strada insieme. Grazie!


  • N

    Ho trovato la dottoressa per caso, era vicino a dove lavoro e mi sono sentita di provare. Mi sono subito sentita a mio agio dopo i primi minuti di incontro. Bravissima, capace di ascoltare e di farmi ragionare su dettagli che non avevo notato. Grazie!

     • Presso: Porta di Roma Colle Salario colloquio psicologico

    Dott.ssa Silvia Giambrone

    Che belle parole! Grazie mille


  • S

    Silvia è una psicologa che fa il suo lavoro con grande cura e dedizione. Mi ha fatto da subito sentire a mio agio e accolta anche se ho faticato a parlare ha aspettato i miei tempi e mi sono sentita rispettata.
    Continuerò il percorso, grazie!

     • Presso: Porta di Roma Colle Salario colloquio psicologico

    Dott.ssa Silvia Giambrone

    Grazie mille! Le tue parole mi rendono molto felice.


  • S

    Silvia ha aiutato me e mio marito a venire fuori da una situazioni difficile con nostro figlio. E' stata molto gentile, accogliente e ci ha permesso di trovare delle soluzioni per gestire i cambiamenti di crescita che stavamo affrontando. La consiglio ai genitori per la sua grande espeirenza e gentilezza

     • Presso: Porta di Roma Colle Salario sostegno alla genitorialità

    Dott.ssa Silvia Giambrone

    Grazie per queste belle parole di stima.


  • G

    Grazie Silvia per l'attenzione che metti nel tuo lavoro e per avermi accolto senza farmi sentire giudicato. Consiglio di prenotare una visita a tutti quelli che hanno bisogno di fare chiarezza nelle loro vite.

     • Presso: Porta di Roma Colle Salario colloquio psicologico

    Dott.ssa Silvia Giambrone

    Grazie Gabriele.


  • M

    La dottoressa Giambrone è stata molto gentile, accogliente e professionale. Mi ha aiutato molto in un momento molto particolare della mia vita

     • Presso: Porta di Roma Colle Salario colloquio psicologico

    Dott.ssa Silvia Giambrone

    La ringrazio molto Marco per queste parole gentili.


  • I

    Ho avuto il primo colloquio proprio stamattina con la dottoressa. Nonostante le mie preoccupazioni ha saputo aiutarmi molto sin da subito. Sono stata a mio agio a parlarle e non mi sono sentita giudicata ma solo ascoltata, ne avevo davvero bisogno. Grazie mille dottoressa per la sua gentilezza

     • Presso: Porta di Roma Colle Salario colloquio psicologico

    Dott.ssa Silvia Giambrone

    Cara Ilaria, è stato un piacere incontrarla. Sono felice che si sia sentita accolta, la aspetto a studio!


  • G

    Ho prenotato online un appuntamento con la Dott.ssa Giambrone in quanto, non avendo la macchina, non avevo la possibilità di andare a studio da lei purtroppo.. ed è stato uno dei motivi per cui ho rimandato sempre l'inizio di un percorso di sostegno psicologico. La Dott.ssa Giambrone fin da subito mi ha accolta con gentilezza e professionalità, è riuscita in poche sedute a chiarirmi concetti che per me erano estremamente complessi. Ormai sono 4 mesi che svolgiamo le sedute e sono molto soddisfatta. La consiglio vivamente.
    Grazie ancora Dott.ssa, ci vediamo la prossima settimana!

     • Presso: Consulenza online colloquio psicologico

    Dott.ssa Silvia Giambrone

    Cara Giulia, le sue parole mi riempiono di gioia. La ringrazio di cuore! Alla prossima seduta!


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 44 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno, spero non sia un problema desiderare di rimanere anonimo. Non so più come gestire i rapporti di lavoro in un ambiente di venticinque persone in cui non mi sento più libero di vivere chi voglio perché mi sento gli occhi addosso (e commenti) di 3-4 di loro e il loro agire di conseguenza per rovinarmi le amicizie che riesco a crearmi. Porto solo due esempi, ho legato con un ragazzo molto più piccolo che potrebbe essermi nipote, mi vuole un bene dell'anima, l'arrivo di un altro suo coetaneo che già conoscevo ha fatto scattare in quest'ultimo gelosie da portarlo a frequentarsi con lui e dopo alcuni mesi l'ho sentito vantarsi con me come se me l'avesse sottratto per via della mia età dissimile alla loro. Li per li la sua frase mi fece riflettere ma poi non ci ho dato peso perché fui stesso io a consigliargli di frequentarsi coi colleghi della sua età in modo fa crearsi la sua cerchia di amici e non isolarsi vivendo tutti noi fuori regione. Poi questo mio "nipotino" un giorno mi ha letteralmente sorpreso.. a un aperitivo inizia a farmi capire che secondo lui quel collega aveva un atteggiamento controllante, ovvero che vedendogli avere buoni rapporti con me, iniziava a tartassarlo per stare assieme ma quando aveva altre uscite non lo coinvolgeva minimamente e che nei miei confronti gli risultava ingiustamente screditante, come per isolarmi, arrivando a parlare di narcisismo ma per me era esagerata come espressione. Lui allora ha capito il gioco e spontaneamente gli ha fatto comprendere di non essere disponibile con lui con quelle modalità. Siamo andati avanti, ha continuato a coinvolgermi e io per non farlo sentire solo ho cercato di organizzare pranzi da me o uscite assieme. Adesso quell'altro collega si è staccato da lui e ha iniziato a bombardare un'altra collega emotivamente molto legata a me e io a lei, ci confidiamo su ogni aspetto di vita.vissuta e quotidiana, e che abbiamo portato anche fuori lavoro con una frequentazione light. Una delle frasi che mi ha fatto scattare il campanello d'allarme è stato quando il ragazzo manipolativo provocatoriamente nei suoi confronti dinanzi a tutti le ha fatto notare che non se li fila ma preferisce farsi i rapporti per conto suo (ovvero con me) come per riprenderla dolcemente e poi in altra occasione dinanzi a lei vantandosi di avergli aperto persino le porte di casa (cosa che anche io ho vissuto ma senza vanto alcuno, trovandola una cosa di una normalità assoluta). All'improvviso ha iniziato ad essere aggressivo nei miei confronti (io che in passato l'ho aiutato a diventare effettivo), altamente screditante, tentando di isolarmi, lei niente, sorrideva senza capire. Gliel'ho lasciato fare anche perché fino a due giorni prima era venuto proprio da me a chiedermi favori per essere ospitato e aiutato a cercare un appartamento, mi stonava ho pensato sono ragazzi e me ne sono fregato. Però al tempo stesso notando la mia amica ben più grande di lui particolarmente presa dalla sua pomposa e arrogante simpatia, le ho fatto un discorsetto preventivo facendole capire che stava tentando di portarsela nella sua combriccola invitandola a uscire assieme (cosa che la ragazza ha sempre fatto con me per sua iniziativa), spiegandole che era un concetto non solo mio (raccontandole l'argomentazione dell'altro mio "nipotino" che invece da solo aveva aperto gli occhi), raccontandole tutti i gesti screditanti che avevo subíto precendentemente, e lei meravigliatasi mi ha risposto che non sapeva di tutto questo perché lei vive i rapporti più spontaneamente, scusandosi per avermi ferito, che non sarebbe cambiato nulla nei miei confronti perché nessuno avrebbe mai fatto cambiare idea su di me perché ha tanta stima e che adesso che aveva capito, di regolarsi di conseguenza. Io le ho garantito che per me avrebbe potuto fare tutto ciò che voleva, e che se preferiva altre compagnie per le quali io non avevo spazio, di non scandalizzarsi nel vedere anche me ricrearmi spazi più tranquillo e benevoli nei miei confronti. Un mesetto di tregua in cui lei ha preso le distanze da lui, in cui lui l'ho sentito diverse volte lamentarsene con altri e guardarla con occhi cotti, lui ha iniziato quindi a riavvicinarsi a me in modalità bonaria come avesse percepito che per avvicinarsi a lei doveva accettare la nostra amicizia, dopodiché lei sta di nuovo cedendo nel cercarlo (perché lui in chat le scrive tutti i giorni facendola divertire) pur continuando a dare a me il consueto spazio. Lui se vede che arrivo io a parlarle subìto si fa da parte, ma se non ci sono diventa comunella a cui lei da seguito. Nessun problema, alla fine siamo comunque colleghi non c'è un rapporto sentimentale concreto atto a giustificare ulteriori confronti e a prescindere dal più o meno vero interessamento da parte della ragazza, io ho ridotto il legame e la tratto come altre colleghe, scaturendo in lei anche un risentimento evidente al punto tale da cercarlo proprio dinanzi a me come per volermi ferire (e gia questo..). Adesso ci stiamo riavvicinando per cercare un nuovo equilibrio ma non so come gestire la situazione, onestamente non ho assolutamente alcuna voglia di partecipare nemmeno PASSIVAMENTE a questi giochetti infantili e logoranti. Preferisco essere superiore e andare avanti, chi veramente mi vuol bene appresso mi viene. La domanda.. cosa posso fare per evitare di essere bersagliato costantemente da questi attacchi diretti? Intervenire su di lei l'ho fatto e non è il caso di diventare petulante, se un ragazzo di 18 anni da solo ha capito gli intenti mentre lei ben più grande si fa travolgere, mi faccio due domande e mi do anche due risposte, inoltre se chiudo, lei va in crisi mistica e me la farei persino nemica... Intervenire nei rapporti con lui invece non so in che modo né se sia realmente opportuno. E poi intervenire su di me, dovrei fregarmene altamente e invece me ne dispiaccio nel sentirmi innanzitutto sempre bersagliato, fatto sempre oggetto si divisione, e anche per il rapporto vero e sincero che eravamo riusciti a creare con questa ragazza dolcissima, non potrei parlarne male eccetto questo suo aspetto.
Grazie a chi vorrà dedicarmi la propria disponibilità.

Gentile utente,
innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con profondità e sincerità un vissuto tanto complesso e approfondito, è comprensibile che si senta incerto e insicuro. Da un punto di vista sistemico-relazionale, ciò che lei porta non è solo la manifestazione di dinamiche interpersonali all'interno di un contesto lavorativo, ma anche l’intreccio profondo tra identità, appartenenze, ruoli relazionali e bisogni affettivi che cercano spazio di espressione all'interno di un micro-sistema sociale.
Ho alcune domande per lei: qual è il confine tra ciò che desidera condividere e ciò che si sente costretto a difendere?
In quali dinamiche rischia di entrare in reazione con l'altro anzichè esprimere esplicitamente ciò che prova? Quali legami vuole davvero preservare? E a quale prezzo?

Nel modello sistemico, l’asimmetria nei bisogni relazionali genera spesso sofferenza. La chiave sta nel legittimare la distanza come strumento sano di regolazione emotiva:
a tal fine è utile evitare confronti ripetuti con chi ha già manifestato scarsa disponibilità all’ascolto profondo. Può invece rendere trasparente la Sua posizione in modo assertivo senza bisogno di giustificare ogni sua scelta.
L'invito è a domandarsi se è possibile per lei cambiare postura, magari focalizzandosi su altri rapporti extra-lavorativi e sul mantenere invece i rapporti lavorativi più sani ed equilibrati possibile (anche a costo di essere più distaccato).
Resto disponibile per ulteriori approfondimenti, anche in merito a strategie comunicative specifiche da adottare o per un’analisi più ampia dei pattern relazionali vissuti.
Saluti,
Dottoressa Silvia Giambrone

Dott.ssa Silvia Giambrone

è brutto se voglio andare a letto con un uomo (impegnato) senza però dirgli prima che sono vergine? Mi piace molto esteticamente e mi piacerebbe se tra noi succedesse qualcosa, ho questa sensazione/idea... lui anche prova una forte attrazione e vorrebbe concedersi quest'avventura di una notte, con la convinzione che tra noi non possa esserci mai nulla di serio. Io da una parte per un periodo di tempo ho sperato che ci fosse altro, poi mi sono rassegnata. Ma ora continuo a pensare che forse lui è quello "giusto" per sbloccarmi da questo stallo che vivo nelle relazioni dato che non ne ho mia avuta una e sono quasi trent'enne.
cosa posso fare? come arrivare a prendere una decisione consapevole? testa o cuore? ragione o istinto?

Cara utente,
la questione non è se "è brutto" o no andare a letto con un uomo impegnato quanto piuttosto concentrarci sui motivi della sua riflessione al riguardo. Nel suo racconto si intrecciano molte dimensioni: il desiderio, l’autenticità, il bisogno di esperienza e la ricerca di senso in una scelta che riguarda sia il corpo che la propria storia personale. In un’ottica sistemico-relazionale, ogni scelta relazionale ha un significato che va oltre l'evento in sé: parla di lei, del suo rapporto con la propria identità affettiva e sessuale, dei modelli relazionali appresi e del modo in cui si posiziona rispetto all'altro e ai legami.
La invito quindi ad una riflessione rispetto proprio a questi temi, cosa significa per lei trovare quello "giusto" e cosa invece "sbloccarsi nelle relazioni". Leggo nelle sue parole una certa "corsa" alla ricerca del tempo perduto.
Il fatto che lui sia impegnato e che la relazione sia esplicitamente definita da lui come “non seria” apre una riflessione sulla reciprocità e sull'asimmetria: non tanto in termini morali, quanto rispetto al potenziale impatto emotivo per lei. La sessualità, soprattutto se vissuta come soglia significativa (come nel caso della prima volta), può avere risonanze profonde non solo fisiche, ma anche simboliche. Si interroga infatti se sia giusto o meno condividere un'informazione così personale, che riguarda la sua intimità più profonda. Non è una questione di obbligo, ma di coerenza con ciò che sente essere rispettoso per sé.

Il tema centrale non è quindi “testa o cuore” una decisione consapevole non è mai solo istinto né solo razionalità, ma l’ascolto profondo di sé e del proprio valore, al di là di quello che l’altro può o non può offrire.
Resto a disposizione per approfondimenti. Saluti

Dott.ssa Silvia Giambrone
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