Buonasera , mi ritrovo un'altra volta qui a scrivere un lungo messaggio , sono un ragazzo di quasi 2
24
risposte
Buonasera , mi ritrovo un'altra volta qui a scrivere un lungo messaggio , sono un ragazzo di quasi 20 anni.
Ultimamente la mia mente vaga per ricordi passati e finisco sempre per vergognarmi di me stesso per cose che sono successe magari quando avevo 14 anni , tanto da pensare di non meritare di essere amato. Mi aprirò e sarò completamente sincero con voi perché vorrei solo uscire da questo circolo vizioso di sensi di colpa ,anche se infondo penso di meritarmi tutta questa sofferenza , a fatica riesco a fare qualcosa quando ho questi pensieri. Ricordo che quando avevo 14 anni , in prima superiore un mio amico mi fece scoprire il mondo del sex chatting /scambiarsi foto ose ,lui lo faceva con molte ragazze del mio paese . Io , non ricordo neanche se per gioco o per cosa mi aprii un account falso su instagram e incominciai a chiedere alle ragazze del mio paese di cui lui mi raccontava di scambiarsi foto ose , ovviamente nessuna accetto apparte una ragazza , con cui per un periodo sperimentai queste cose . E questa è la prima cosa che ultimamente mi assilla ma non è la cosa per cui soffro di più. Poco dopo, entrai sempre venendo a conoscienza di questo mio amico dei canali su telegram porno , dove però c'erano anche ragazze minorenni(che all'epoca erano pero tutte piu grandi di me),e purtroppo entrai un po in quel giro lì, senza mai però scrivere cose orribili nella chat del gruppo. A circa 16 17 anni , capii quanto tutto quello era sbagliato,che dietro c'erano delle ragazze vere e che probabilmente soffrivano tantissimo per quelle cose, e ora che ne ho quasi 20 provo vergogna per quella parte di me , io non mi rendevo conto di quanto fosse grave la cosa , per me era esattamente come guardare/scambiarsi dei porno , solo che probabilmente sapendo che quelle ragazze avevano poco più di me lo preferivo perché mi faceva più sentire vicino non lo so spiegare .Ora mi faccio schifo da solo per quello , penso di non meritare di essere amato e provo vergogna per me stesso . Sono innamorato di una ragazza, e so che è un amore corrisposto, ma la allontano perché penso che nessuno mai mi amerebbe se conoscesse questi lati di me . Io mi sono sempre comportato in modo da non far soffrire le persone intorno a me , non ho mai sfiorato una ragazza neppure con un fiore e nostante le persone vicino a me mi trovano anche fin troppo buono ed empatico , io mi sento un mostro, spero davvero di poter essere aiutato perché la mia mente sta cedendo .
Ultimamente la mia mente vaga per ricordi passati e finisco sempre per vergognarmi di me stesso per cose che sono successe magari quando avevo 14 anni , tanto da pensare di non meritare di essere amato. Mi aprirò e sarò completamente sincero con voi perché vorrei solo uscire da questo circolo vizioso di sensi di colpa ,anche se infondo penso di meritarmi tutta questa sofferenza , a fatica riesco a fare qualcosa quando ho questi pensieri. Ricordo che quando avevo 14 anni , in prima superiore un mio amico mi fece scoprire il mondo del sex chatting /scambiarsi foto ose ,lui lo faceva con molte ragazze del mio paese . Io , non ricordo neanche se per gioco o per cosa mi aprii un account falso su instagram e incominciai a chiedere alle ragazze del mio paese di cui lui mi raccontava di scambiarsi foto ose , ovviamente nessuna accetto apparte una ragazza , con cui per un periodo sperimentai queste cose . E questa è la prima cosa che ultimamente mi assilla ma non è la cosa per cui soffro di più. Poco dopo, entrai sempre venendo a conoscienza di questo mio amico dei canali su telegram porno , dove però c'erano anche ragazze minorenni(che all'epoca erano pero tutte piu grandi di me),e purtroppo entrai un po in quel giro lì, senza mai però scrivere cose orribili nella chat del gruppo. A circa 16 17 anni , capii quanto tutto quello era sbagliato,che dietro c'erano delle ragazze vere e che probabilmente soffrivano tantissimo per quelle cose, e ora che ne ho quasi 20 provo vergogna per quella parte di me , io non mi rendevo conto di quanto fosse grave la cosa , per me era esattamente come guardare/scambiarsi dei porno , solo che probabilmente sapendo che quelle ragazze avevano poco più di me lo preferivo perché mi faceva più sentire vicino non lo so spiegare .Ora mi faccio schifo da solo per quello , penso di non meritare di essere amato e provo vergogna per me stesso . Sono innamorato di una ragazza, e so che è un amore corrisposto, ma la allontano perché penso che nessuno mai mi amerebbe se conoscesse questi lati di me . Io mi sono sempre comportato in modo da non far soffrire le persone intorno a me , non ho mai sfiorato una ragazza neppure con un fiore e nostante le persone vicino a me mi trovano anche fin troppo buono ed empatico , io mi sento un mostro, spero davvero di poter essere aiutato perché la mia mente sta cedendo .
Gentile
purtroppo molti di noi, Lei compreso, vive portando dentro di sè un giudice molto severo che chiameremo Autocritica. Questa può essere funzionale se "dosata" nella giusta modalità, un pò come il sale nel cibo.
Mi sento di suggerirLe un percorso con un/a Professionista che possa permetterLe di rivivere questi accadimenti con maggiore leggerezza e compassione poichè forse, quello che viene definito da Freud il suo Super-Io, ha delle rigidità importanti e sovrastimate da riportare nel giusto equilibrio
purtroppo molti di noi, Lei compreso, vive portando dentro di sè un giudice molto severo che chiameremo Autocritica. Questa può essere funzionale se "dosata" nella giusta modalità, un pò come il sale nel cibo.
Mi sento di suggerirLe un percorso con un/a Professionista che possa permetterLe di rivivere questi accadimenti con maggiore leggerezza e compassione poichè forse, quello che viene definito da Freud il suo Super-Io, ha delle rigidità importanti e sovrastimate da riportare nel giusto equilibrio
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Gent.mo,
Mi sembra che stia affrontando un conflitto interiore molto doloroso, ma anche significativo. Cosa pensa che accadrebbe se iniziasse a vedere quella parte del suo passato non come qualcosa che definisce chi è, ma come un’esperienza che può essere rielaborata e compresa in modo diverso? Che impatto potrebbe avere, secondo lei, se iniziasse ad accettare che il suo valore non è determinato dagli errori passati, ma da come decide di evolversi e di affrontare se stesso oggi?
Un caro saluto,
Dr. De Giorgi Giorgio
Mi sembra che stia affrontando un conflitto interiore molto doloroso, ma anche significativo. Cosa pensa che accadrebbe se iniziasse a vedere quella parte del suo passato non come qualcosa che definisce chi è, ma come un’esperienza che può essere rielaborata e compresa in modo diverso? Che impatto potrebbe avere, secondo lei, se iniziasse ad accettare che il suo valore non è determinato dagli errori passati, ma da come decide di evolversi e di affrontare se stesso oggi?
Un caro saluto,
Dr. De Giorgi Giorgio
Da quello che racconta in superficie sembra che quello ha fatto sia un classico comportamento da ragazzo adolescente che vuole conoscere la sessualità. Ma vive di sensi di colpa e non credo che provengano dalla sua esperienza adolescenziale. Piuttosto credo che sia un fattore da indagare nelle sua infanzia sul perchè non merita di essere amato. SE può permetterselo faccia un percorso psicologico che le consenta di conoscere meglio la sua parte buia.
Buonasera, è normale che la mente vaghi, la mente è fatta per questo e lo fa spesso, anche quando ci fa soffrire o fare cose poco belle, lo fa esclusivamente per proteggerci o rispondere ad un nostro bisogno. Il passato spesso tende a riemergere perché nel presente qualcosa lo ha richiamato, sarebbe importante fare questo collegamento per capire meglio. Lei sta elaborando ricordi di un giovane adolescente con la mente di un giovane adulto, la sua razionalità e morale sono diverse e più mature rispetto al momento dei fatti che narra e quella che avverte è una dissonanza tra cosa pensava all’ora e cosa può pensare adesso. E’ normale ed è ancora più normale che lei possa sentirsi a disagio a pensare a certi ricordi. Ciò che è però degno di attenzione è l’invadenza che permette a certi pensieri rispetto a relazioni sane e positive che potrebbe avere ad oggi, si sta lasciando definire integralmente e in modo pervasivo da alcuni episodi del passato, che non possono descrivere la complessità di un individuo che è di più di alcune azioni commesse. Cerchi di lavorare su questi sensi di colpa eccessivi che certo non possono modificare il passato, di approfittarne per migliorarsi come persona e di non essere troppo severo con se stesso, mi sembra che le persone intorno a lei la vedono diversamente dal mostro che si descrive, occorre un lavoro di riconciliazione interno e alla sua giovane età è più che possibile.
Rimango a disposizione.
Rimango a disposizione.
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per la fiducia e la sincerità con cui ha deciso di condividere il suo vissuto. Posso sentire il peso del senso di colpa e della vergogna che sta provando, ed è chiaro che questi sentimenti la stanno facendo soffrire profondamente. Ciò che mi colpisce nelle sue parole è la severità con cui giudica se stesso, al punto da sentirsi indegno di amore e affetto.
Vorrei invitarla a guardare il suo passato con maggiore comprensione. A 14 anni si era ancora nel pieno dell'adolescenza, un periodo in cui la curiosità, l'influenza degli amici e la ricerca di esperienze nuove possono portare a scelte di cui solo con la maturità si colgono le reali implicazioni. Ciò che oggi la tormenta non è tanto il passato in sé, ma il modo in cui lo sta interpretando. Il fatto che si renda conto dell'errore, che provi empatia per le persone coinvolte e che desideri così intensamente essere una persona migliore dimostra chiaramente che ha sviluppato una consapevolezza diversa.
La vergogna può essere un'emozione utile quando ci aiuta a riconoscere e correggere i nostri comportamenti, ma quando diventa opprimente e ci impedisce di andare avanti, rischia di trasformarsi in un peso ingiusto. Lei non è il ragazzo di 14 anni che ha compiuto quelle azioni: è una persona cresciuta, capace di riflettere, di provare rimorso e di scegliere chi vuole essere oggi. Nessuno di noi è definito solo dagli errori del passato.
Il timore di non meritare l'amore e il desiderio di allontanare chi le vuole bene sono segnali che questo senso di colpa sta minando profondamente la sua autostima. Ma mi chiedo: se una persona a cui vuole bene le confidasse qualcosa di simile, la giudicherebbe con la stessa durezza con cui sta giudicando se stesso? O le direbbe che tutti possiamo sbagliare e che ciò che conta è il percorso che scegliamo di intraprendere dopo?
Se sente che questi pensieri stanno diventando troppo pesanti da gestire da solo, potrebbe essere utile parlarne con un professionista, in un luogo sicuro in cui possa esplorare queste emozioni senza il timore di essere giudicato. Non perché ci sia qualcosa di sbagliato in lei, ma perché merita di stare meglio e di vedere se stesso con maggiore gentilezza.
Lei non è un mostro. È una persona che sta facendo i conti con il proprio passato con grande coraggio e onestà. E questo è già un passo fondamentale verso il benessere.
Rimango a disposizione, qualora volesse approfondire ulteriormente questi temi.
Dott. Luca Vocino
Vorrei invitarla a guardare il suo passato con maggiore comprensione. A 14 anni si era ancora nel pieno dell'adolescenza, un periodo in cui la curiosità, l'influenza degli amici e la ricerca di esperienze nuove possono portare a scelte di cui solo con la maturità si colgono le reali implicazioni. Ciò che oggi la tormenta non è tanto il passato in sé, ma il modo in cui lo sta interpretando. Il fatto che si renda conto dell'errore, che provi empatia per le persone coinvolte e che desideri così intensamente essere una persona migliore dimostra chiaramente che ha sviluppato una consapevolezza diversa.
La vergogna può essere un'emozione utile quando ci aiuta a riconoscere e correggere i nostri comportamenti, ma quando diventa opprimente e ci impedisce di andare avanti, rischia di trasformarsi in un peso ingiusto. Lei non è il ragazzo di 14 anni che ha compiuto quelle azioni: è una persona cresciuta, capace di riflettere, di provare rimorso e di scegliere chi vuole essere oggi. Nessuno di noi è definito solo dagli errori del passato.
Il timore di non meritare l'amore e il desiderio di allontanare chi le vuole bene sono segnali che questo senso di colpa sta minando profondamente la sua autostima. Ma mi chiedo: se una persona a cui vuole bene le confidasse qualcosa di simile, la giudicherebbe con la stessa durezza con cui sta giudicando se stesso? O le direbbe che tutti possiamo sbagliare e che ciò che conta è il percorso che scegliamo di intraprendere dopo?
Se sente che questi pensieri stanno diventando troppo pesanti da gestire da solo, potrebbe essere utile parlarne con un professionista, in un luogo sicuro in cui possa esplorare queste emozioni senza il timore di essere giudicato. Non perché ci sia qualcosa di sbagliato in lei, ma perché merita di stare meglio e di vedere se stesso con maggiore gentilezza.
Lei non è un mostro. È una persona che sta facendo i conti con il proprio passato con grande coraggio e onestà. E questo è già un passo fondamentale verso il benessere.
Rimango a disposizione, qualora volesse approfondire ulteriormente questi temi.
Dott. Luca Vocino
Buonasera anonimo,
ho letto il suo sfogo e non vedo un mostro dietro le righe ma vedo solo un giovane adulto schiacciato dai sensi di colpa.
In adolescenza è normale sperimentare cose nuove e voler approfondire l'area sessuale. Conosciamo il nostro corpo attraverso l'altro e la giovane età di quelle ragazze che più si avvicinava alla sua, le ha reso più sostenibile questa esplorazione. Quelle ragazze erano consapevoli di quello che stavano facendo e le vere colpe le ha il creatore di quel canale che ha trasgredito la legge ma qui non entro in merito perchè non è questo il mio campo e penso neppure il suo. Non possiamo lavorare su quello che è successo in passato ma possiamo lavorare sul presente. Su quel che può fare lei oggi per riuscire a liberarsi di questo zaino pesante che porta sulle spalle e non le consente di vedere le bellezze della montagna perchè lei è schiacciato al suolo ancorato a valle. Dovrebbe iniziare un percorso di terapia individuale per poter iniziare a rendere piu leggero quello zaino.
Cari saluti
ho letto il suo sfogo e non vedo un mostro dietro le righe ma vedo solo un giovane adulto schiacciato dai sensi di colpa.
In adolescenza è normale sperimentare cose nuove e voler approfondire l'area sessuale. Conosciamo il nostro corpo attraverso l'altro e la giovane età di quelle ragazze che più si avvicinava alla sua, le ha reso più sostenibile questa esplorazione. Quelle ragazze erano consapevoli di quello che stavano facendo e le vere colpe le ha il creatore di quel canale che ha trasgredito la legge ma qui non entro in merito perchè non è questo il mio campo e penso neppure il suo. Non possiamo lavorare su quello che è successo in passato ma possiamo lavorare sul presente. Su quel che può fare lei oggi per riuscire a liberarsi di questo zaino pesante che porta sulle spalle e non le consente di vedere le bellezze della montagna perchè lei è schiacciato al suolo ancorato a valle. Dovrebbe iniziare un percorso di terapia individuale per poter iniziare a rendere piu leggero quello zaino.
Cari saluti
Buonasera, capisco profondamente la sofferenza che sta vivendo e il peso che sta portando dentro di sé. Il fatto che si stia interrogando in modo così intenso su questi episodi passati, che senta il bisogno di essere completamente sincero e che provi una tale vergogna, dimostra che è una persona dotata di una profonda sensibilità e consapevolezza morale. Questi non sono tratti di chi ha un "lato oscuro", ma piuttosto di qualcuno che desidera essere migliore e che sta cercando di comprendere e dare un senso ai propri comportamenti passati. Ciò che sta vivendo sembra un ciclo di pensieri intrusivi e di autocritica severa, tipico di un processo chiamato "ruminazione". La sua mente si aggrappa a ricordi del passato e li rilegge con gli occhi della persona che è oggi, con una consapevolezza e una maturità che allora non aveva ancora sviluppato. Questo la porta a giudicarsi con estrema durezza, fino a convincersi di non meritare amore o di essere una persona sbagliata. Ma si fermi un momento e provi a guardare questi eventi con un approccio più equilibrato: era un ragazzo molto giovane, inesperto, immerso in un contesto in cui certi comportamenti venivano normalizzati da chi le stava intorno. Non aveva la maturità necessaria per comprendere fino in fondo le implicazioni di ciò che faceva. Non era guidato da cattiveria o dall’intenzione di far soffrire qualcuno, ma da curiosità, inesperienza, forse dal bisogno di sentirsi parte di un gruppo e di sperimentare qualcosa che in quel momento le sembrava lontano nella vita reale. Un aspetto molto importante da notare è che, crescendo, ha sviluppato una consapevolezza etica sempre più forte, al punto da distaccarsi da certi ambienti e arrivare oggi a provare vergogna per quegli episodi. Questa è la prova più chiara del fatto che non è la persona che si sta raccontando con tanta durezza. Si chieda: se davvero avesse un lato oscuro, proverebbe tutto questo dolore? Si tormenterebbe così tanto per qualcosa che appartiene al passato? La risposta è no. Il problema ora non è tanto ciò che ha fatto da adolescente, ma il modo in cui lo sta usando per definirsi oggi. Il senso di colpa e la vergogna hanno una funzione: ci aiutano a capire quando abbiamo sbagliato, ma se diventano schiaccianti e assoluti, ci impediscono di crescere. Forse una parte di lei sente di dover continuare a punirsi, come se solo così potesse "espiare" quegli errori, ma la verità è che ciò che è stato non può essere cambiato. Ciò che invece può cambiare è il modo in cui sceglie di vedersi e di trattarsi. Ha detto di essere innamorato di una ragazza e di sentirsi ricambiato, ma di avere paura di avvicinarsi perché pensa di non meritare amore. Forse si sta privando di qualcosa di bello proprio perché ha paura che, se venisse visto per intero, non sarebbe accettato. Ma si chieda: se la situazione fosse ribaltata e fosse lei a scoprire che una persona a cui tiene ha fatto qualcosa di simile in passato, la condannerebbe per sempre o le permetterebbe di essere definita dalla persona che è oggi? Se questi pensieri la stanno schiacciando al punto da farle perdere la stima di sé e interferire con la sua vita quotidiana, potrebbe essere utile parlarne con un professionista in modo più approfondito. La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, lavora proprio su questi pensieri disfunzionali, aiutando a ristrutturarli in un modo più realistico ed equilibrato. Lei non è definito dai suoi errori adolescenziali, ma da come sceglie di vivere e di trattare gli altri nel presente. La sua sensibilità, il suo senso di giustizia e la sua capacità di provare empatia sono le cose che la caratterizzano oggi, e meritano di essere riconosciute e valorizzate. Le auguro il meglio. Dott. Andrea Boggero
È comprensibile che tu stia vivendo un momento di grande sofferenza interiore, legato ai sensi di colpa per il tuo passato. È importante riconoscere che l'adolescenza è una fase della vita in cui si sperimenta, si commettono errori e si imparano lezioni importanti. Il fatto che tu oggi sta provando disagio e sta riflettendo su queste esperienze dimostra una forte consapevolezza e crescita personale.
Sentirsi in colpa per azioni passate può essere doloroso, ma non significa che tu non meriti amore o felicità. L'autocompassione è fondamentale: tutti commettiamo errori, ma ciò che conta è il modo in cui scegliamo di affrontarli e imparare da essi. Ti incoraggiamo a non isolarti ea non lasciare che questi pensieri influenzino il tuo valore come persona o le tue relazioni affettive.
Per approfondire questi vissuti ed elaborare meglio le emozioni che ne derivano, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista, che possa aiutarti a trovare un equilibrio interiore ea costruire un percorso di maggiore serenità e accettazione di te stesso.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Sentirsi in colpa per azioni passate può essere doloroso, ma non significa che tu non meriti amore o felicità. L'autocompassione è fondamentale: tutti commettiamo errori, ma ciò che conta è il modo in cui scegliamo di affrontarli e imparare da essi. Ti incoraggiamo a non isolarti ea non lasciare che questi pensieri influenzino il tuo valore come persona o le tue relazioni affettive.
Per approfondire questi vissuti ed elaborare meglio le emozioni che ne derivano, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista, che possa aiutarti a trovare un equilibrio interiore ea costruire un percorso di maggiore serenità e accettazione di te stesso.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile utente,
La ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità i suoi pensieri e il suo vissuto. Capisco quanto possa essere difficile convivere con questi sentimenti di colpa e vergogna, soprattutto quando emergono da esperienze passate che oggi vede con maggiore consapevolezza.
Ciò che descrive dimostra una crescita personale e una capacità di riflessione molto profonde. Il fatto che oggi provi disagio per quelle esperienze indica che ha sviluppato una forte sensibilità etica e morale, e questo è un segnale positivo: significa che ha compreso il valore del rispetto per sé stesso e per gli altri. Tuttavia, il dolore che prova e la convinzione di non meritare amore sembrano essere diventati un peso troppo grande, che la porta a isolarsi e a giudicarsi in modo estremamente severo.
Il senso di colpa, se riconosciuto e compreso, può essere trasformato in uno stimolo per crescere e migliorarsi, ma quando diventa paralizzante rischia di impedirle di vivere serenamente il presente. Il passato non può essere cambiato, ma ciò che conta è il modo in cui oggi sceglie di affrontarlo e di costruire il suo futuro.
Credo che un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a rielaborare questi vissuti in modo più sano, a ridurre il peso della vergogna e a ritrovare fiducia in sé stesso. Non è solo il suo passato a definirla, ma anche le scelte che fa oggi e il desiderio di essere una persona migliore. Nessuno è perfetto, e il valore di un individuo non si misura dagli errori commessi, ma dalla sua capacità di riconoscerli e di crescere.
Se sente che la sofferenza sta diventando troppo pesante da affrontare da solo, non esiti a cercare un confronto professionale: merita di stare meglio e di concedersi la possibilità di essere amato, prima di tutto da sé stesso.
Cordiali saluti.
La ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità i suoi pensieri e il suo vissuto. Capisco quanto possa essere difficile convivere con questi sentimenti di colpa e vergogna, soprattutto quando emergono da esperienze passate che oggi vede con maggiore consapevolezza.
Ciò che descrive dimostra una crescita personale e una capacità di riflessione molto profonde. Il fatto che oggi provi disagio per quelle esperienze indica che ha sviluppato una forte sensibilità etica e morale, e questo è un segnale positivo: significa che ha compreso il valore del rispetto per sé stesso e per gli altri. Tuttavia, il dolore che prova e la convinzione di non meritare amore sembrano essere diventati un peso troppo grande, che la porta a isolarsi e a giudicarsi in modo estremamente severo.
Il senso di colpa, se riconosciuto e compreso, può essere trasformato in uno stimolo per crescere e migliorarsi, ma quando diventa paralizzante rischia di impedirle di vivere serenamente il presente. Il passato non può essere cambiato, ma ciò che conta è il modo in cui oggi sceglie di affrontarlo e di costruire il suo futuro.
Credo che un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a rielaborare questi vissuti in modo più sano, a ridurre il peso della vergogna e a ritrovare fiducia in sé stesso. Non è solo il suo passato a definirla, ma anche le scelte che fa oggi e il desiderio di essere una persona migliore. Nessuno è perfetto, e il valore di un individuo non si misura dagli errori commessi, ma dalla sua capacità di riconoscerli e di crescere.
Se sente che la sofferenza sta diventando troppo pesante da affrontare da solo, non esiti a cercare un confronto professionale: merita di stare meglio e di concedersi la possibilità di essere amato, prima di tutto da sé stesso.
Cordiali saluti.
Ciao, ti ringrazio per aver trovato il coraggio di raccontare la tua storia. Leggendoti, quello che emerge non è tanto ciò che è accaduto nel passato, ma il peso con cui lo stai portando dentro di te oggi. Il senso di colpa è un’emozione potente: può aiutarci a riflettere, a riconoscere che avremmo potuto agire diversamente, ma quando diventa schiacciante rischia di bloccarci, impedendoci di trasformare il nostro vissuto in qualcosa di comprensibile e integrabile.
La colpa ti sta dicendo che sei cambiato, che hai acquisito una consapevolezza nuova. Ma questo cambiamento non può avvenire solo attraverso il tormento. Guardare il passato con occhi diversi non significa negarlo, ma comprenderlo in modo più maturo. A 14 anni non avevi gli strumenti per renderti conto della portata delle tue azioni; oggi, a 20 anni, hai la possibilità di indirizzare ciò che allora ti sfuggiva.
Mi colpisce che tu ti definisca un ‘mostro’. Sai, la parola ‘mostro’ viene da monstrum, che significa ‘mostrare’. Forse quello che è accaduto è che un aspetto profondo della tua sessualità si è mostrato a te per la prima volta, e tu ne sei rimasto spaventato. E non parlo certo della tua condotta che, da come descrivi, sembra quella tipica di un adolescente che comincia le sue esplorazioni con una persona coetanea. Non voglio sminuire il tuo vissuto, ma ridimensionarlo; sai, un tempo, ci si nascondeva nei fienili delle fattorie, ci si sbirciava dalle finestre o dai buchi delle serrature, ci si scriveva lettere ardenti. Oggi ci sono i social. Il desiderio sessuale, quando affiora e si mostra con la sua energia, può sembrare qualcosa di estraneo, quasi minaccioso, una forza imperiosa che ci controlla. Ma il desiderio non è nemico: è una forza vitale, e il tuo compito ora è dargli una direzione, senza lasciarti schiacciare dalla paura di ciò che è stato.
Oggi puoi scegliere di vivere il desiderio in una dimensione più stabile, più matura, che tenga conto non solo dell’impulso, ma anche del legame con l’altro. E questo non significa cancellare il passato, ma farlo diventare parte di una storia più grande, che non si esaurisce in un solo capitolo.
Buona vita!
Antonella D'Orlando
La colpa ti sta dicendo che sei cambiato, che hai acquisito una consapevolezza nuova. Ma questo cambiamento non può avvenire solo attraverso il tormento. Guardare il passato con occhi diversi non significa negarlo, ma comprenderlo in modo più maturo. A 14 anni non avevi gli strumenti per renderti conto della portata delle tue azioni; oggi, a 20 anni, hai la possibilità di indirizzare ciò che allora ti sfuggiva.
Mi colpisce che tu ti definisca un ‘mostro’. Sai, la parola ‘mostro’ viene da monstrum, che significa ‘mostrare’. Forse quello che è accaduto è che un aspetto profondo della tua sessualità si è mostrato a te per la prima volta, e tu ne sei rimasto spaventato. E non parlo certo della tua condotta che, da come descrivi, sembra quella tipica di un adolescente che comincia le sue esplorazioni con una persona coetanea. Non voglio sminuire il tuo vissuto, ma ridimensionarlo; sai, un tempo, ci si nascondeva nei fienili delle fattorie, ci si sbirciava dalle finestre o dai buchi delle serrature, ci si scriveva lettere ardenti. Oggi ci sono i social. Il desiderio sessuale, quando affiora e si mostra con la sua energia, può sembrare qualcosa di estraneo, quasi minaccioso, una forza imperiosa che ci controlla. Ma il desiderio non è nemico: è una forza vitale, e il tuo compito ora è dargli una direzione, senza lasciarti schiacciare dalla paura di ciò che è stato.
Oggi puoi scegliere di vivere il desiderio in una dimensione più stabile, più matura, che tenga conto non solo dell’impulso, ma anche del legame con l’altro. E questo non significa cancellare il passato, ma farlo diventare parte di una storia più grande, che non si esaurisce in un solo capitolo.
Buona vita!
Antonella D'Orlando
Ciao,
ho letto il tuo messaggio e capisco la profonda sofferenza e vergogna che provi ma ti assicuro che non devi sentirti un mostro assolutamente. Può succedere nella vita soprattutto durante adolescenza che è una fase di crescita molto delicata e complessa per via dei molteplici cambiamenti che comporta nella vita di un ragazzo o ragazza che possiamo commettere degli errori più o meno gravi ma ciò non significano che siamo una cattiva o brutta persona e soprattutto dagli sbagli si può imparare, rinascere e divenire migliori. Per tale ragione ti invito ad intraprendere un percorso di sostegno psicologico all'interno del quale potrai confrontarti in modo costruttivo con te stesso, imparare a perdonarti ed amarti, esprimere ed affrontare la tua sofferenza e senso di colpa che sicuramente sono legati anche ad aspetti inconsapevoli che tu non sai. Inizia questo percorso soprattutto se ti sei accorto che la tua mente sta cedendo, hai una vita davanti e meriti di essere felice ma non puoi esserlo se prima non ti prendi cura della tua saluta psicofisica ed emotiva e soprattutto se non sei felice dentro di te. Io per qualsiasi cosa resto a tua completa disposizione, scrivimi senza alcun problema sarò ben lieta di poterti rispondere e se fosse aiutare. Io lavoro a Roma presso il mio studio ogni mercoledì ma lavoro anche tramite modalità online sia con pazienti/clienti della mia città sia di altre città. La prima consulenza è sempre gratuita sia online sia in presenza. Ti auguro davvero di riuscire ad imparare ad amarti, di perdonarti e di trovare la tua felicità.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
ho letto il tuo messaggio e capisco la profonda sofferenza e vergogna che provi ma ti assicuro che non devi sentirti un mostro assolutamente. Può succedere nella vita soprattutto durante adolescenza che è una fase di crescita molto delicata e complessa per via dei molteplici cambiamenti che comporta nella vita di un ragazzo o ragazza che possiamo commettere degli errori più o meno gravi ma ciò non significano che siamo una cattiva o brutta persona e soprattutto dagli sbagli si può imparare, rinascere e divenire migliori. Per tale ragione ti invito ad intraprendere un percorso di sostegno psicologico all'interno del quale potrai confrontarti in modo costruttivo con te stesso, imparare a perdonarti ed amarti, esprimere ed affrontare la tua sofferenza e senso di colpa che sicuramente sono legati anche ad aspetti inconsapevoli che tu non sai. Inizia questo percorso soprattutto se ti sei accorto che la tua mente sta cedendo, hai una vita davanti e meriti di essere felice ma non puoi esserlo se prima non ti prendi cura della tua saluta psicofisica ed emotiva e soprattutto se non sei felice dentro di te. Io per qualsiasi cosa resto a tua completa disposizione, scrivimi senza alcun problema sarò ben lieta di poterti rispondere e se fosse aiutare. Io lavoro a Roma presso il mio studio ogni mercoledì ma lavoro anche tramite modalità online sia con pazienti/clienti della mia città sia di altre città. La prima consulenza è sempre gratuita sia online sia in presenza. Ti auguro davvero di riuscire ad imparare ad amarti, di perdonarti e di trovare la tua felicità.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
Buongiorno!
Credo sia importante che ad un certo punto tu ti sia iniziato ad interrogare sull'eticità del tuo agito, ti sei fatto delle domande. Mettersi in discussione e modificare la propria condotta è segno di intelligenza e di desiderio di migliorarsi sempre.
Ad ogni modo ti consiglierei di iniziare un percorso con uno/a psicoterapeuta per andare a lavorare sull'autostima, ogni essere umano merita di essere amato!
In bocca al lupo
Credo sia importante che ad un certo punto tu ti sia iniziato ad interrogare sull'eticità del tuo agito, ti sei fatto delle domande. Mettersi in discussione e modificare la propria condotta è segno di intelligenza e di desiderio di migliorarsi sempre.
Ad ogni modo ti consiglierei di iniziare un percorso con uno/a psicoterapeuta per andare a lavorare sull'autostima, ogni essere umano merita di essere amato!
In bocca al lupo
Gentile ragazzo di 20 anni, quella cosa che ti affligge come senso di colpa e vergogna ha a che fare sicuramente con una presa di coscienza di qualcosa che è bene elaborare, non solo per poter crescere come uomo ma anche come cittadino che ha un'etica e dei valori. Ti consiglio vivamente di parlarne con un professionista perchè è il modo migliore per poter trasformare questo materiale per cui provi vergogna in un ricco concime per dare vita a cose buone e di valore, e come diceva Fabrizio De André "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori". Se vuoi approfondire io ricevo anche online. Un caro saluto.
Dott.ssa Francesca Carfora
Dott.ssa Francesca Carfora
Buonasera, la ringrazio per il suo racconto che sembra descrivere un vortice di pensieri e sentimenti molto intenso. La vergogna, il senso di colpa e la paura di non meritare amore sono emozioni potenti, ma vorrei invitarla a considerare che non lei non è definito solo da alcuni episodi del suo passato: gioca un ruolo importante nella partita anche il suo modo di comprendersi e di crescere come persona.
Sembra che il suo desiderio abbia già fatto un passo fondamentale: riconoscere il disagio che prova e voler affrontarlo. Questo dimostrerebbe che è consapevole e desideroso di dare un nuovo significato alla sua storia, invece di rimanerne prigioniero. La questione dell'empatia può essere occasione per comprendere cose nuove della sua storia, nei confronti del vivere sereno i propri affetti e il rapporto con se stessi. Il suo desiderio può essere accolto in uno spazio dedicato.
Se le fa piacere possiamo fissare un incontro per esplorare insieme questi vissuti con maggiore calma e senza giudizio.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto
Sembra che il suo desiderio abbia già fatto un passo fondamentale: riconoscere il disagio che prova e voler affrontarlo. Questo dimostrerebbe che è consapevole e desideroso di dare un nuovo significato alla sua storia, invece di rimanerne prigioniero. La questione dell'empatia può essere occasione per comprendere cose nuove della sua storia, nei confronti del vivere sereno i propri affetti e il rapporto con se stessi. Il suo desiderio può essere accolto in uno spazio dedicato.
Se le fa piacere possiamo fissare un incontro per esplorare insieme questi vissuti con maggiore calma e senza giudizio.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Grazie per la sua sincerità. È doloroso portare il peso della vergogna, ma il senso di colpa che prova dimostra la sua crescita e la sua consapevolezza. Gli errori del passato non definiscono chi è oggi, e punirsi continuamente non la aiuterà a cambiare. Affrontare questi pensieri con un professionista potrebbe darle strumenti per elaborare ciò che prova e permettersi di vivere con più serenità. Merita amore e possibilità di riscatto, come chiunque. Non si isoli: condividere questo dolore è già un primo passo verso la guarigione.
Comprendo profondamente il tuo disagio e la lotta interiore che stai vivendo. È importante riconoscere che la vergogna e il senso di colpa che provi sono segnali di un conflitto interiore significativo. Le azioni che hai compiuto in passato, sebbene tu le percepisca come gravi, sembrano essere state il risultato di una mancanza di consapevolezza e di una comprensione limitata delle conseguenze.
Il fatto che tu provi rimorso e che tu abbia sviluppato una forte empatia verso le vittime indica una crescita personale significativa. La tua capacità di riconoscere l'errore e di sentirti responsabile è un passo fondamentale verso la guarigione.
È essenziale che tu ti permetta di perdonare te stesso. Il passato non può essere cambiato, ma può essere elaborato e integrato nella tua storia personale in modo costruttivo. La tua paura di non essere amato è comprensibile, ma è importante ricordare che tutti commettiamo errori. La tua disponibilità a confrontarti con il tuo passato e a crescere come persona è un segno di forza e di integrità.
Ti incoraggio a cercare un supporto psicologico professionale. Un terapeuta può aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti, a elaborare il senso di colpa e a sviluppare strategie per gestire i pensieri negativi.
Il fatto che tu provi rimorso e che tu abbia sviluppato una forte empatia verso le vittime indica una crescita personale significativa. La tua capacità di riconoscere l'errore e di sentirti responsabile è un passo fondamentale verso la guarigione.
È essenziale che tu ti permetta di perdonare te stesso. Il passato non può essere cambiato, ma può essere elaborato e integrato nella tua storia personale in modo costruttivo. La tua paura di non essere amato è comprensibile, ma è importante ricordare che tutti commettiamo errori. La tua disponibilità a confrontarti con il tuo passato e a crescere come persona è un segno di forza e di integrità.
Ti incoraggio a cercare un supporto psicologico professionale. Un terapeuta può aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti, a elaborare il senso di colpa e a sviluppare strategie per gestire i pensieri negativi.
La ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e apertura le sue preoccupazioni. Comprendo che stia attraversando un momento di grande difficoltà, caratterizzato da sensi di colpa e vergogna riguardo comportamenti passati che ora giudica come sbagliati. È importante sottolineare che il processo di maturazione psicologica implica il riconoscimento dei propri errori, ma ciò non deve tradursi in una condanna definitiva della propria persona. Provare vergogna per azioni passate è umano, ma non deve definire il proprio valore.In merito ai comportamenti descritti, è fondamentale comprendere che a quell’età si è in una fase di esplorazione e confusione, e talvolta si prendono decisioni senza piena consapevolezza delle implicazioni. Il fatto che ora si riconosca la gravità di certe situazioni è un segnale di crescita e di una maggiore consapevolezza. Questo è un processo naturale nel percorso di maturazione, e il rimorso che sente può essere visto come un passo verso una maggiore responsabilità verso sé stesso e gli altri.I suoi pensieri riguardo al non meritare amore sono comprensibili, ma è importante riflettere sul fatto che il valore di una persona non è determinato esclusivamente dai propri errori passati. È il comportamento e la consapevolezza che si sviluppano nel presente a definire chi siamo. Nessuno è perfetto, e il vero cambiamento avviene attraverso il riconoscimento delle proprie difficoltà e il lavoro per migliorarsi, non attraverso il rimanere ancorati ai propri errori.Le suggerisco vivamente di intraprendere un percorso terapeutico, che le consentirà di affrontare e lavorare su questi sentimenti di vergogna e di auto-condanna. Un terapeuta qualificato potrà supportarla nel comprendere meglio le sue emozioni e nell’apprendere modalità più funzionali di gestione dei suoi pensieri.
Confidi nel fatto che il cambiamento è possibile e che, con il giusto sostegno, potrà superare questo periodo di difficoltà.
Confidi nel fatto che il cambiamento è possibile e che, con il giusto sostegno, potrà superare questo periodo di difficoltà.
salve, forse dovrebbe cercare di perdonarsi, quando siamo adolescenti capita spesso di avere comportamenti non proprio corretti. Questo non lo dico per giustificarlo, ma per poter permettere a lei di guardarsi da un'altra angolazione. Forse sarebbe bene farsi aiutare da un professionista, per poter sciogliere questi sensi di colpa e chiarire finalmente la sua posizione con la sua attuale compagnia. Per qualsiasi chiarimento rimango a disposizione. Dott.ssa Gabriella Cascinelli
Buongiorno. Ogni essere umano, nessuno escluso, possiede un lato oscuro. Il grande psicoanalista Jung la chiamava “ombra”. Più lei si sforza di allontanare le sue zone d’ombra, ossia quei pensieri ed emozioni che reputa inaccettabili e più questi si ripresenteranno amplificati creando tensioni interiori e conflitti con gli altri.
La vera sfida consiste proprio nell’accettare quelle parti di sè imperfette senza giudicarle. Le consiglio di essere più gentile e compassionevole nei confronti di se stesso. Si tratta di un percorso non facile ma necessario per vivere in modo pieno e autentico.
La vera sfida consiste proprio nell’accettare quelle parti di sè imperfette senza giudicarle. Le consiglio di essere più gentile e compassionevole nei confronti di se stesso. Si tratta di un percorso non facile ma necessario per vivere in modo pieno e autentico.
Buonasera. Capisco quanto possa essere difficile convivere con questi pensieri e con il senso di colpa che provi. Da quello che racconti, sembra che tu stia guardando al passato con occhi molto diversi rispetto a quelli di allora, segno che sei cambiato e che hai sviluppato una maggiore consapevolezza.
Ti chiedo: credi che il dolore che provi oggi possa servire a punirti o piuttosto a guidarti verso una versione di te più matura e responsabile? Ti sembra utile continuare a negarti l’amore e le relazioni, come se fossi solo il risultato di quelle esperienze passate?
Se fosse un amico a raccontarti una storia simile, cosa gli diresti? Lo condanneresti per sempre o cercheresti di aiutarlo a perdonarsi e ad andare avanti?
Forse il punto non è se meriti di essere amato, ma se puoi permetterti di accogliere l’affetto degli altri senza lasciare che il passato definisca chi sei oggi. Un percorso di supporto potrebbe aiutarti a fare pace con questi pensieri e a ritrovare uno spazio per te stesso, senza sentirti prigioniero di ciò che è stato.
Ti chiedo: credi che il dolore che provi oggi possa servire a punirti o piuttosto a guidarti verso una versione di te più matura e responsabile? Ti sembra utile continuare a negarti l’amore e le relazioni, come se fossi solo il risultato di quelle esperienze passate?
Se fosse un amico a raccontarti una storia simile, cosa gli diresti? Lo condanneresti per sempre o cercheresti di aiutarlo a perdonarsi e ad andare avanti?
Forse il punto non è se meriti di essere amato, ma se puoi permetterti di accogliere l’affetto degli altri senza lasciare che il passato definisca chi sei oggi. Un percorso di supporto potrebbe aiutarti a fare pace con questi pensieri e a ritrovare uno spazio per te stesso, senza sentirti prigioniero di ciò che è stato.
Grazie per aver condiviso una parte così profonda e dolorosa della tua storia. So che non è facile parlare di esperienze che continuano a farti soffrire, e voglio dirti che meriti di essere ascoltato e compreso. È normale che i ricordi del passato possano riaffiorare, soprattutto se hanno segnato momenti difficili, e che questo ti faccia sentire indegno d'amore. Mi domando: quali sono le sensazioni o i pensieri specifici che emergono quando ripensi a quei momenti? Riesci a individuare se ci sono situazioni nel presente che in qualche modo richiamano quelle emozioni?
Mi interessa anche sapere se ci sono stati momenti, per quanto piccoli, in cui sei riuscito a sentirti degno o apprezzato, magari attraverso la gentilezza che dimostri verso gli altri. Come potresti permetterti di offrire a te stesso quella stessa compassione? Sarebbe utile esplorare insieme queste domande, magari con l’aiuto di un professionista, per trovare strategie che ti aiutino a spezzare questo circolo di sensi di colpa e a costruire un rapporto più positivo con te stesso. Come ti senti all'idea di intraprendere questo percorso di accettazione?
Mi interessa anche sapere se ci sono stati momenti, per quanto piccoli, in cui sei riuscito a sentirti degno o apprezzato, magari attraverso la gentilezza che dimostri verso gli altri. Come potresti permetterti di offrire a te stesso quella stessa compassione? Sarebbe utile esplorare insieme queste domande, magari con l’aiuto di un professionista, per trovare strategie che ti aiutino a spezzare questo circolo di sensi di colpa e a costruire un rapporto più positivo con te stesso. Come ti senti all'idea di intraprendere questo percorso di accettazione?
Ciao,
Avrei il piacere di sentirti in privato, ti andrebbe?
Dott.ssa Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in sede a palermo
Avrei il piacere di sentirti in privato, ti andrebbe?
Dott.ssa Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in sede a palermo
Gentile utente, quello che descrive riguarda comportamenti avvenuti in giovane età, in piena adolescenza, momento in cui non si ha piena consapevolezza delle conseguenze. Il fatto che oggi provi vergogna, senso di colpa e desiderio di essere una persona migliore è un segnale importante: significa che quei valori che oggi sente suoi all'epoca non erano ancora formati. I sensi di colpa, tuttavia, quando diventano così forti e persistenti, rischiano di bloccarla e farle credere di "non meritare amore", cosa non vera. Oggi lei è un ragazzo diverso da quello di allora, maturo e consapevole. Servirebbe lavorare sul perdono verso sè stesso e su come interrompere questo circolo di autocondanna che la sta facendo soffrire.
Se sente che potrebbe essere utile parlarne in uno spazio sicuro, guidato, accolto e ascoltato privo di giudizi, mi contatti senza esitare; possiamo approfondire e fare un percorso insieme.
Un saluto
Dott.ssa Laura Bergamini
Psicologa - Psicodiagnosta
Se sente che potrebbe essere utile parlarne in uno spazio sicuro, guidato, accolto e ascoltato privo di giudizi, mi contatti senza esitare; possiamo approfondire e fare un percorso insieme.
Un saluto
Dott.ssa Laura Bergamini
Psicologa - Psicodiagnosta
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.