Buonasera, ho quasi 28 anni, purtroppo non ho e soprattutto non ho mai avuto una ragazza, non ho mai

25 risposte
Buonasera, ho quasi 28 anni, purtroppo non ho e soprattutto non ho mai avuto una ragazza, non ho mai baciato, ormai sono diventato grande e non ho mai provato l' emozione di uscire con una ragazza la sera le esperienze che hanno fatto tutti, ormai mi sento troppo frustrato e inferiore, non sono vergine perché nell' ultimo anno per 3/4 volte sono andato a prostitute consapevole del fatto che non avrebbe risolto niente sul piano dell' approccio bensì sul piano pratico oltre che un bisogno personale essendo vergine in età adulta, è imbarazzante però è la verità, ho ritenuto di essere troppo inesperto per la mia età tant'è vero che la prima volta è stato un flop, un conto è a 18 anni e un altro a quasi 30, i miei coetanei alla mia età si sono sposati e hanno i figli, io nella vita gestisco un negozio che ha lasciato papà che è morto, e lo faccio come meglio posso con non poche difficoltà, però mi rende prigioniero il che aggrava la mia situazione, per questo vorrei chiudere nonostante il negozio rende, i miei familiari non so assumono le responsabilità, comunque ritorno a quello che ho detto mi sento inferiore rispetto agli altri, la situazione è troppo grave per recuperare, nessuna ragazza vuole un ragazzo frustrato e inesperto e nemmeno io se fossi al posto loro, purtroppo il tempo passa e passa, mi ritrovo così per mia grande colpa indubbiamente ma anche per una famiglia che mi ha negato autostima e libertà
Buongiorno, capisco la sua frustrazione e la sensazione d inferiorità rispetto ai suoi coetanei, ma lei non è solo la sua esperienza sessuale, è tante cose e la sua personalità il suo essere attraente, amabile, interessante dipende da tutte queste cose. Lei si percepisce come un uomo privo di prospettive ma se lavorando su se stesso riuscisse a valorizzare ciò che è, riuscisse ad essere più sicuro pensa che qualcosa potrebbe cambiare? Lei stesso parla di autostima che la sua famiglia le ha negato, allora la invito a riflettere sul fatto che la sua inesperienza sessuale non è la causa dei suoi mali ma una conseguenza della sua mancanza di autostima. Lavori su di sé, si regali un percorso che le permetta di valorizzarsi, di recuperare autostima e vedrà che le cose cambieranno. Resto a disposizione se lo desidera e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa

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Dott.ssa Lorella Bruni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno sono la dottoressa Bruni dobbiamo valutare quanto sia grave questa sua percezione di inadeguatezza. Intanto inizierei con il domandarmi che periodo di vita sto vivendo e se altri fattori oltre quelli descritti intervengono sulla sua depressione. Da quando ha iniziato ad avere il senso di inadeguatezza? Può rispondermi e tenga in considerazione che è consigliabile vivamente procedere a una psicoterapia
Dott.ssa Mariella Farinella
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, anzi mi permetterei di dire "ciao" vista la tua età.
Capisco perfettamente la tua frustazione e il senso di inadeguatezza, che probabilmente, ti ha accompagnato per molto tempo e per diverse situazioni vissute, facendoti sentire "inadatto" e incapace.
Ti ringrazio molto e dovresti ringraziare anche te stesso, per il coraggio che hai messo nello scrivere su questa bacheca. Questo tuo gesto mi fa capire che tu abbia la volontà di cambiare la tua condizione psicoemotiva e relazionale, ti serve semplicemente un aiuto esterno. E' tempo di cogliere questa apertura e di ascoltare che anche per te ci sono altre possibilità, il tempo non è finito!
Ti consiglio fortemente di cercare concretamente un/una psicoterapeuta, che si farà carico responsabilmente delle tue difficoltà e delle tue emozioni e che potrà aiutarti a vedere ed a gestire - insieme a te, i tuoi bisogni più profondi.
Buona vita!
Resto a tua completa disposizione.
Dott.ssa Mariella Farinella
Dott.ssa Romina Renna Loiacono
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Ciao, il modo in cui ti senti è indubbiamente dovuto al modo in cui ti vedi e percepisci tu, che è sicuramente la parte più importante ma non è detto che gli altri ti vedano così. In primis le persone non sanno necessariamente tutto di te o devono saperlo, la responsabilità che tu metti nel tuo lavoro e nel continuare l'attività di famiglia è bellissima ed importante, l'impegno che ti procura non è la causa della tua insoddisfazione sentimentale, anzi è un dono che puoi utilizzare nell'approccio, alla tua età il fatto di avere una lavoro, di mandare avanti un'attività è una cosa importante. Per cui focalizzati anche sulle cose positive che ti appartengono, anche se impegnative.
Per iniziare a essere visto devi iniziare a vederti tu, non come una persona che non ha raggiunto certo traguardi, che poi sono degli stereotipi anche se importanti nella propria vita. Il consiglio che posso darti, ma ovviamente è parziale perchè non ti conosco, cerca delle cose di te che ti piacciono, e coltiva quella parte, quando comincerai a vederti ad essere più indulgente con te stesso, i tuoi rapporti con gli altri miglioreranno, e poi non si sa mai cosa può accadere
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, comprendo la sua grande frustrazione e difficoltà. Un percorso psicoterapeutico le potrebbe essere d'aiuto, sbloccare la situazione dalle sue parole appare urgente, come lo sono i suoi bisogni irrisolti. Continuare cosi senza affrontare la situazione non farà altro che aumentare la convinzione che sia tardi per tutto!
Resto a disposizione.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott.ssa Chiara Biasi
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno, posso immaginare la frustrazione e la tristezza che sento leggendo questo messaggio, soprattutto in un mondo dove anche l'ambito relazionale/sessuale debba avere certi standard. Inoltre spesso il confronto con gli altri può risultare ancora più doloroso, soprattutto visto che per la società la sua età è quella dove una persona "dovrebbe raggiungere certi obiettivi relazionali o familiari", che spesso pesa ancora di più sul nostro vissuto. Mi dispiace molto per la sua situazione, ma prima di assumere una scelta così importante come chiudere il negozio le consiglierei di affrontare tutte queste tematiche con un professionista.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
La ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e coraggio il suo vissuto. Le sue parole trasmettono quanto stia soffrendo per questa situazione e quanto si senta intrappolato in un circolo di pensieri ed emozioni che alimentano la frustrazione e la percezione di essere in ritardo rispetto agli altri. È importante che lei abbia trovato la forza di raccontare tutto questo, perché significa che dentro di sé ha ancora il desiderio di cambiare le cose e di comprendere meglio come affrontare le difficoltà. Da quello che scrive emerge chiaramente quanto la mancanza di esperienze affettive e sentimentali la faccia sentire diverso o inferiore rispetto ai suoi coetanei. Il confronto con gli altri spesso è doloroso, soprattutto quando si crede che esista un percorso obbligato, un’età giusta per vivere certe esperienze, come se ci fosse un copione che tutti devono seguire. La realtà, però, è che ogni persona ha la propria storia, con i suoi tempi, le sue sfide e i suoi momenti di svolta. Non esistono età prestabilite per amare, per incontrare qualcuno o per sentirsi finalmente liberi di essere sé stessi. Ciò che oggi le sembra una distanza incolmabile rispetto agli altri può, con il giusto lavoro su di sé, trasformarsi in un’opportunità per riscoprire il proprio valore al di là delle esperienze accumulate. Lei descrive anche con grande lucidità come l’attività lavorativa, pur essendo fonte di stabilità economica, sia diventata per lei una sorta di prigione che le impedisce di sentirsi libero e di costruire spazi per la propria vita personale. Questo è un aspetto che merita attenzione. A volte il senso del dovere e le responsabilità possono diventare così ingombranti da farci dimenticare che anche i nostri bisogni, le nostre emozioni e i nostri desideri hanno diritto di esistere. Il primo passo potrebbe essere proprio quello di iniziare a considerare come riappropriarsi, poco per volta, di piccoli spazi per sé stesso, per coltivare interessi, socialità, contatti umani che non abbiano solo a che fare con il lavoro. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, sarebbe importante lavorare sui pensieri rigidi e autocritici che oggi la bloccano e alimentano il senso di inferiorità. Pensieri come “nessuna ragazza vorrebbe uno come me” o “la situazione è troppo grave per recuperare” sono idee che, pur sembrando reali, sono in realtà ipotesi che non sono state ancora messe alla prova nella vita. E rischiano di diventare profezie che si autoavverano proprio perché la spingono a evitare occasioni di apertura verso gli altri. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a riconoscere questi meccanismi e a sostituirli con pensieri più flessibili, che le permettano di vedere nuove possibilità. Mi permetta di dirle, con la massima comprensione: lei non è sbagliato né è “troppo tardi” per lei. Le esperienze che oggi le mancano non definiscono il suo valore come persona. Ciò che può fare, e che sarebbe già un grande passo, è iniziare a trattarsi con un po’ più di gentilezza, come farebbe con un amico che le raccontasse le stesse cose. Nessuno merita di essere giudicato solo per ciò che non ha vissuto, e lei non fa eccezione. Il percorso per ritrovare fiducia in sé stesso potrà richiedere tempo e pazienza, ma non è precluso. Il fatto che lei senta questa sofferenza e voglia trovare una via d’uscita è già il segnale che dentro di sé ha le risorse per iniziare questo cammino. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Angelica Guido
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Caro ragazzo, grazie per la tua sincerità. Quello che vivi non è “imbarazzante” né “senza rimedio”, ma è il risultato di una storia in cui forse non hai ricevuto lo spazio, il sostegno e la fiducia che meritavi. Non sei in ritardo: sei semplicemente carico di peso, e stai cercando un modo per respirare.
Il senso d’inferiorità che provi nasce da un confronto ingiusto e da un dolore mai ascoltato. Non serve cambiare tutto subito, ma iniziare a dare senso a ciò che hai vissuto, e a riconoscere il tuo valore, anche con tutte le ferite.
Non sei solo, e non sei sbagliato. Il cambiamento comincia da uno sguardo diverso su di te. Un caro saluto.
Dott.ssa Laura Bova
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Quartu Sant'Elena
Buonasera,
capisco la sua sensazione rispetto alle dinamiche che descrive, ma quello che ha me dispiace di più è quel senso di rassegnazione che traspare dal suo scritto.
c è sempre tempo per un cambiamento e qualsiasi cammino inizia sempre da un primo passo, faccia questo primo passo!
sarebbe utile indagare le cause che sottostanno alla sua difficoltà nell'approccio con l'altro sesso per poter così lavorarci su per aumentare l'autostima e riprendere appieno controllo della sua vita.
una psicoterapia la potrebbe aiutare in tal senso, sono a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
cordialmente
Dott.ssa Laura Bova
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità la sua esperienza personale, il dolore che la accompagna e le riflessioni profonde sul suo percorso di vita.
Dal suo racconto emergono sentimenti di frustrazione, solitudine e senso di inadeguatezza che sembrano essere diventati, nel tempo, una sorta di peso che ostacola la possibilità di aprirsi con serenità alle relazioni affettive. Comprensibilmente, la mancanza di esperienze affettive significative – unite al senso di responsabilità verso la gestione del negozio di famiglia e al vissuto con i suoi genitori – l'hanno portata a sentirsi bloccato e distante dal percorso degli altri.
È importante dirle che non esiste un’età “giusta” per vivere determinate esperienze e che confrontarsi con gli altri spesso genera un giudizio ingiusto verso se stessi. La sua sofferenza merita ascolto e comprensione, non condanna. Il fatto stesso che lei abbia avuto il coraggio di scrivere queste parole mostra una grande consapevolezza e un desiderio sincero di cambiamento.
Ritrovare fiducia in sé, nella propria storia e nelle proprie possibilità è possibile, ma richiede un accompagnamento delicato e mirato. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere le origini di questo senso di inferiorità, a rielaborare le esperienze familiari che l’hanno condizionata e a riscoprire il suo valore, anche nelle relazioni.
La invito a non restare solo con questo peso e a concedersi lo spazio per essere ascoltato senza giudizio, in un luogo protetto in cui iniziare, passo dopo passo, a costruire una visione nuova di sé e delle proprie possibilità relazionali.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
Ciao, grazie per aver condiviso la tua storia. Non è facile parlare con così tanta onestà di vissuti così intimi, ed è proprio questo coraggio, che forse ora non riconosci come tale, che voglio sottolineare prima di ogni altra cosa.

Ciò che stai vivendo non è “imbarazzante” o “irrimediabile”: è umano. Non esiste una scadenza per l’amore, per il desiderio di intimità o per il bisogno di sentirsi riconosciuti. Nessuna esperienza vissuta “in ritardo” toglie valore alla tua persona. Il confronto con gli altri, seppur inevitabile, spesso è anche molto ingannevole: ognuno ha i propri tempi, i propri blocchi, le proprie fragilità — solo che molti non li raccontano.

La sofferenza che esprimi, però, è reale e merita ascolto. Non perché tu debba “aggiustarti”, ma perché meriti di uscire da questa solitudine, da questa sensazione di essere fuori dal giro, escluso da qualcosa di importante. È difficile sentirsi indietro mentre il mondo intorno sembra andare avanti. Ma questo non significa che tu non abbia una direzione possibile, tutta tua.

Vorrei dirti con chiarezza: non sei “troppo tardi” per niente. L’intimità — vera, profonda — non nasce da prestazioni perfette o da esperienze collezionate, ma dalla possibilità di mostrarsi autentici, anche vulnerabili. E tu hai già iniziato a farlo scrivendo questa richiesta.
Quando ci si sente bloccati o in ritardo rispetto agli altri, può succedere che l’attenzione si concentri molto su ciò che manca, su ciò che non è andato. In certi momenti, può essere utile anche volgere lo sguardo altrove — ad esempio, a ciò che si desidera, o a quelle parti di sé che, nonostante tutto, stanno ancora cercando un contatto, un cambiamento, un’apertura.

Non serve rivoluzionare tutto. Forse potrebbe voler dire iniziare a parlare con qualcuno di fidato. Oppure creare contatti nuovi fuori dall’ambiente familiare. O, ancora, chiedere un supporto psicologico per fare chiarezza su cosa ti ha ferito e cosa invece può essere trasformato in forza.

Perché, vedi, anche se oggi ti senti “bloccato”, in realtà stai già cercando una via. Hai voglia di connessione, di vicinanza, di libertà. E queste sono forze vitali preziose. Non c’è nulla di sbagliato in te. C’è un dolore che chiede ascolto, e una storia che merita di essere scritta con più tenerezza verso te stesso.

Qualora sentissi la necessità di approfondire le diverse tematiche e problematicità puoi contattarmi. Ti mando un caro saluto
Caro utente,
grazie per aver condiviso con tanto coraggio e sincerità il suo vissuto. Le parole che ha usato raccontano un dolore profondo, un senso di solitudine e frustrazione che merita ascolto, non giudizio.

Non è mai “troppo tardi” per iniziare a prendersi cura di sé e della propria storia. Ogni percorso di vita ha tempi unici e non sempre lineari, e il confronto con gli altri spesso rischia di amplificare la sofferenza, anziché offrire uno stimolo gentile al cambiamento.

Il fatto che lei abbia riconosciuto il suo bisogno affettivo, il suo desiderio di intimità autentica e di connessione reale, ci dice molto di quanto lei sia vivo, sensibile e capace di riflettere in profondità. Il ricorso alle prostitute, che lei descrive con lucidità, è stato forse un tentativo di placare una solitudine più grande, un bisogno umano di contatto e riconoscimento. Ma la verità è che la parte più ferita dentro di noi non cerca solo esperienze fisiche: ha bisogno di sentirsi vista, accolta e rispettata.

Lei parla anche del peso di responsabilità familiari che sente di portare da solo, e questo aspetto sembra legarsi fortemente alla sensazione di non avere libertà o spazio per sé. Il senso di inferiorità e la mancanza di autostima che descrive spesso affondano le radici proprio in contesti familiari dove non c’è stato spazio per l’espressione del proprio valore personale.

Vorrei invitarla a considerare un percorso di consulenza psicologica, come un atto di cura verso sé stesso, non perché “c’è qualcosa da aggiustare”, ma perché c’è qualcosa di prezioso da ascoltare e far emergere.
Le emozioni che oggi sente come un peso — la vergogna, la rabbia, la tristezza — possono diventare, se accolte in uno spazio sicuro, strumenti di trasformazione.

Non è mai troppo tardi per iniziare un cammino verso una vita più libera e più piena, dove possa riconoscersi come degno di amore, relazioni vere e rispetto.

Se sente che è arrivato il momento di essere accompagnato in questo percorso, sono qui.

Un caro saluto,
Dott.ssa FLS
Dr. Riccardo Sirio
Psicologo, Psicologo clinico
Trofarello
Buongiorno,
capisco il dolore e la frustrazione che provi. Sentirsi inadeguati o diversi dagli altri è comune, ma non definisce il tuo valore. Molti adulti affrontano difficoltà simili nelle relazioni e nella sessualità.
La frustrazione sessuale può manifestarsi in vari modi, tra cui irritabilità, ansia o evitamento delle situazioni intime. È importante riconoscere questi segnali e affrontarli senza vergogna. Parlare apertamente dei propri sentimenti e desideri con un professionista può essere un passo fondamentale per comprendere e gestire queste emozioni.
Ricorda che ogni percorso è unico e non esiste una "tempistica" fissa per le esperienze emotive o sessuali. Con il giusto supporto, è possibile superare le difficoltà e costruire relazioni soddisfacenti e autentiche.
Se desideri, posso aiutarti. Rimango a disposizione.
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gent.mo, considerate le sue parole potrebbe essere utile consultare uno specialista che la aiuti a capire i sentimenti di insicurezza, inadeguatezza e inferiorità che sperimenta. Dopo un'accurata consultazione, potrebbe essere indicato un periodo di psicoterapia che la accompagni a trovare gradualmente un modo soddisfacente di vivere la sua vita. SG
Dott.ssa Marta Avolio
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Sentirsi 'indietro' rispetto agli altri può diventare schiacciante, soprattutto quando si ha la sensazione di non aver avuto gli strumenti o le condizioni giuste per costruire una vita affettiva soddisfacente. Ma questa sensazione non è un punto di arrivo: è un punto da cui ripartire. E farlo, in uno spazio terapeutico, può fare davvero la differenza.
Iniziare un percorso insieme non significa lavorare solo sulla “mancanza di esperienze”, ma su quello che queste mancanze hanno rappresentato per te: cosa ti è mancato per sentirti libero, desiderabile, sicuro nel mondo e nelle relazioni. Esploreremo insieme i legami familiari, la storia che ti ha portato fin qui, e costruiremo nuove basi per un senso di valore personale che non dipenda dal confronto con gli altri, ma da ciò che tu sei, oggi. Non è troppo tardi. Non è 'irrecuperabile'. E non sei solo.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, da quanto si legge si percepisce il difficile vissuto che traspare da queste parole. Il fatto che lei stia scrivendo su questa piattaforma oltre a dimostrare molto coraggio dimostra anche il fatto che c'è una parte di lei che è consapevole di poter cambiare le cose o cosa pensa di lei stesso. I temi che ha portato possono portare con se molta vergogna e proprio per questo tante persone vivono sofferenze simili pensando di essere soli, ma non è cosi. Sicuramente alcune sue vicissitudini sia familiari che lavorative l'hanno portata a crearsi un percorso diverso da quello che sembra essere condiviso dalla maggior parte delle persone, ma questo non dice nulla sulla sua inferiorità o sul suo valore. Se da un lato c'è uno sguardo duro verso sè stesso con emozioni negative annesse (" è troppo grave da recuperare") dall'altro ribadisco di notare una parte improntata alla speranza e alla ricerca di una relazione autentica che possa appagarla sotto diversi punti di vista. Per iniziare a nutrire questo suo lato può pensare di intraprende un percorso che faccia luce sui suoi desideri, la sua storia personale, e un training di abilità sociale. Spero di averla aiutata.
Dott.ssa Simona Ilardo
Psicologo, Psicologo clinico
Bagnoli
Ciao! Non mollare
Hai avuto molto coraggio a scrivere tutto questo .
Non sei solo . Come hai detto hai tante responsabilità che gravano sulle tue spalle e poca spensieratezza .
Lo so sei in difficoltà ma credimi lo sono tanti ragazzi non tutti aderiscono agli standard imposti dalla società . E come hai detto tu hai l'esigenza di sviluppare relazioni significative non soltanto di fare esperienze .
A tal proposito la terapia ti aiuterà
Cerca un terapeuta con cui poter fare un lavoro su di te
Sei giovanissimo credimi
Devi avere fiducia . Parlando di te ,tutto ti sembrerà più semplice .
E credimi anche se ti sembra impossibile troverai la persona per te . Ma per prima cosa quella persona devi essere tu .
Fatti aiutare da un professionista
Resto a disposizione anche online
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente si dia del tempo, nel momento opportuno arriveranno.
Se volesse parlarne, sono a disposizione.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera,
capisco profondamente il senso di frustrazione e di solitudine che esprimi. È importante riconoscere che molte persone vivono situazioni simili, anche se spesso non se ne parla apertamente. Non è mai troppo tardi per iniziare un percorso di crescita personale e per lavorare sull’autostima e sulle competenze relazionali, che sono aspetti fondamentali per costruire rapporti affettivi sani e soddisfacenti. La tua consapevolezza e il coraggio con cui hai condiviso questa difficoltà sono già un primo passo importante.

Gestire un’attività impegnativa come quella che hai ereditato e allo stesso tempo affrontare il peso delle responsabilità familiari non è semplice, e queste sfide possono influire molto sul tuo benessere emotivo e sulla percezione di te stesso. Sentirsi inferiori o bloccati è comprensibile, ma questo non significa che la situazione sia irrecuperabile. Con il giusto supporto, si può lavorare per superare queste difficoltà, ritrovare la fiducia in sé stessi e aprirsi alle relazioni in modo autentico e appagante.

Sarebbe utile e consigliato, per approfondire e affrontare in modo efficace queste tematiche, rivolgersi a uno specialista che possa accompagnarti in un percorso mirato di psicoterapia.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Samuele Casalis
Psicologo, Psicologo clinico
Alba
Hai quasi 30 anni e senti di aver perso esperienze importanti come una relazione, un primo bacio, o semplicemente il contatto autentico con una donna e ciò ti crea disagio.
Non sei solo. Spesso blocchi emotivi, mancanza di autostima o un contesto familiare limitante possono ridurre la nostra autoefficacia relazionale, facendoci sentire fuori tempo massimo.

Ma c’è una buona notizia: non è mai troppo tardi per ripartire.

Con un percorso mirato, puoi:

Sbloccare la timidezza e migliorare la comunicazione interpersonale

Aumentare la fiducia in te stesso nelle dinamiche di coppia

Trasformare la frustrazione in esperienza e consapevolezza

Prenota un primo incontro con me per capire come lavorare su questi aspetti insieme.
Dott.ssa Carmen Linda Chillemi
Psicologo, Psicologo clinico
Santa Teresa di Riva
Il consiglio che le posso dare è sicuramente quello di iniziare un percorso di terapia personale. Non è facile così a due parole trovare una risposta. Il suo livello di autostima è sicuramente "toccato" dal suo passato, dal lutto che si porta dietro, lei si è dovuto prendere carico "del negozio" trascurando la sua vita personale, e di tutti gli oneri familiari che gli sono toccati. Deve acquisire un pò di autostima in più e "un pò di fanciullezza" che ha perso per delle "giuste" cause. Apprezzo la sua schiettezza e onestà. Resto a disposizione!
Dott.ssa Stefania Conti
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buonasera,
grazie per aver trovato la forza di raccontare la sua storia con tanta sincerità. Quello che descrive è un dolore profondo, e sentire questo senso di frustrazione e di inferiorità dopo tanti anni di solitudine affettiva è più che comprensibile. Lei sente il peso del tempo che passa, del confronto con gli altri, e delle difficoltà che ha dovuto affrontare, sia personali che familiari.

Vorrei dirle con grande chiarezza che non esiste un’età “giusta” per vivere le prime esperienze sentimentali o intime. Ogni storia personale ha il suo percorso, i suoi tempi e le sue complessità. La vita non segue un copione uguale per tutti. So che il pensiero ricorrente è: «ormai è troppo tardi» — ma in realtà, la possibilità di costruire relazioni significative esiste sempre, a qualsiasi età.

Anche la scelta di andare a prostitute non va vista con vergogna o giudizio: è stata una modalità che, in quel momento, ha cercato di colmare un bisogno. Ma lei sa bene che il desiderio più profondo non è solo fisico, ma è il desiderio di contatto umano vero, di condivisione autentica, di affetto.

Mi colpisce la lucidità con cui riconosce che parte di queste difficoltà arrivano anche da un contesto familiare che non ha saputo trasmetterle abbastanza sicurezza e autonomia. La mancanza di autostima che si porta dietro non è "colpa" sua, ma un'eredità pesante che ora sente il bisogno di superare.

Le garantisco che tutto questo si può affrontare. Non esiste una situazione troppo grave per essere recuperata, anche se oggi le sembra di sì. Ci sono percorsi che aiutano a lavorare sull’autostima, sulle paure relazionali, sulla vergogna che spesso blocca l’inizio di nuove esperienze.

Se lo desidera, possiamo incontrarci e cominciare a lavorare insieme su questi temi. Passo dopo passo, con rispetto e senza fretta, è possibile alleggerire questo peso e aprire nuove strade. Quando vuole, sono qui.
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, le consiglio un percorso psicologico che l'aiuti a ritrovare fiducia in se stesso. Cordiali saluti.
Buongiorno, mi dispiace molto che lei si senta così. Mi sembra di aver capito che ci sono diverse questioni su cui vale la pena riflettere. Quello che le posso consigliare è di iniziare un percorso psicologico che la aiuti sicuramente a stare meglio.

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