Buonasera Dottori, frequento da 4 mesi un coetaneo quarantenne. All'inizio abbiamo avuto un po'di p

24 risposte
Buonasera Dottori,
frequento da 4 mesi un coetaneo quarantenne. All'inizio abbiamo avuto un po'di problemi per via di una sua vecchia fiamma che alla fine si è fatta definitivamente da parte, ma la cosa ha scatenato in me, già dipendente affettiva, problemi di fiducia e paranoia.
Nelle ultime settimane abbiamo avuto delle discussioni nate da miei futili attacchi di gelosia (una collega al lavoro, una tizia provocante seguita su Instagram). Dopo l'ultima, il nostro incontro chiarificatore due giorni fa è stato molto aspro. Ammetto di aver più volte denigrato il partner, di aver ribadito che non mi fido, di aver mosso dubbi sulla nostra storia in considerazione anche della scarsa possibilità di avere una vera vita di coppia : siamo rientrati dall'estero e viviamo entrambi con i genitori quindi non abbiamo un posto nostro per stare insieme a parte hotel e b&b, lui da qualche mese non lavora quindi non possiamo spendere e spandere, viviamo distanti e nessuno dei due guida la macchina, giriamo col suo scooter. Devo dire che nonostante queste difficoltà logistiche lui è sempre stato molto presente, affettuoso e partecipe.
Durante il confronto però era molto spazientito, ha detto che io non sono tranquilla e di conseguenza non faccio stare tranquillo nemmeno lui, che c'è sempre una discussione per gelosia...Gli ho anche fatto notare che la vita di coppia non si può limitare perlopiù a cene e aperitivi e ha detto che essendo da poco uscito da una lunga storia stavolta pensava di andarci piano sperando che la cosa funzionasse meglio. Poichè pressavo per avere quantomeno una manifestazione di sentimento, ha sbottato dicendo che non è innamorato di me, mi vuole bene ma vuole fare le cose con calma. Subito dopo si è pentito e ha detto di aver parlato sull'ondata dello stress. Neppure io sono ancora innamorata di lui, ci conosciamo da pochi mesi, ma magari non tutto avviene sempre come colpo di fulmine, no? Insistevo per avere una risposta sul da farsi e ha detto solo "Non lo so, riflettiamo"...Le sue parole mi hanno ferito e me ne sono andata piantandolo sul posto.
Ora non ci sentiamo, l'unico "contatto" è stato un cuoricino che mi ha mandato oggi in risposta a una mia storia IG...non so se interpretarlo come tentativo di contatto o se l'ha messo così, per affetto.
Fermo restando che io stessa devo valutare come mi sento, se mi manca, se penso ci sia margine per costruire qualcosa in più, ho paura che si sia davvero stancato di me stavolta e non voglia tornare sui suoi passi. Faccio bene a non cercarlo io dopo che mi ha detto che non è innamorato? Credo senza falsa modestia di essere una buona "occasione" per lui, sono una bella ragazza, intelligente, con un buon lavoro, apprezzata da tutti gli amici che mi ha presentato. Solo un po' paranoica :D
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, ho letto tutto il suo racconto. Ritengo che sia indispensabile un supporto psicologico per approfondire ciò che racconta.
Resto in attesa attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott.ssa Erika Antonucci
Psicologo, Psicologo clinico
Cagliari
Gentilissima,
quando parla di sé i termini di "dipendente affettiva" è perché ha ricevuto una diagnosi da un professionista del settore o è un suo modo di descriversi nella relazione con l'altro? Mancanza di fiducia e/o insicurezze non sempre fanno da cornice a qualcosa come una dipendenza.
Sono certa che lei sia una persona di valore ma, al di là di questo, l'unica cosa che possiamo controllare è ciò che noi vogliamo da una relazione e comunicare con il partner rispetto ai nostri desideri e bisogni. Questo non è sempre sufficiente affinché l'altro ci dia ciò che cerchiamo, dato che l'altro non possiamo né controllarlo né cambiarlo. Pertanto, per rispondere alla sua domanda, è l'altro che potrà valutare e decidere cosa è una buona "occasione" per sé e cosa desidera. Se fa a bene a non cercarlo o no, nessuno potrà dirglielo, lei cosa vuole per sé?
Un caro saluto
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Cara utente, nessuno di noi le potrà dire cosa è meglio fare, poichè solo lei sa cosa è meglio per lei. Mi sento però di dirle che a prescindere dal nome che lei vuole dare alla sua fatica, forse i suoi timori e lei sue preoccupazioni le dicono qualcosa. Potrebbe essere per lei importante riflettere su ciò che le accade in queste situazioni, a prescindere da questa relazione in sè e per sè. Cogliere questa elementi di sè potrebbe essere per le un momento importante per conoscersi e comprendersi. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Katia Delle Monache
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Genova
Gentilissima, in chiusura si definisce 'paranoica' in una modalità scherzosa (vista la faccina che correda l'etichetta), però immagino che per utilizzare un aggettivo del genere forse riconosce di possedere delle caratteristiche di sospettosità o di non fiducia verso l'altro (forse in generale?). Come si sentirebbe se il suo compagno non si fidasse di lei? Se mettesse continuamente in dubbio i sentimenti che ha per lui? Se mettesse continuamente in dubbio il valore della vostra storia? Le faccio queste domande perché potrebbe essere utile per lei mettersi nei panni del suo compagno e cercare di capire alcune sue reazioni. Tenga presente che nella coppia si è sempre in due a determinare certe dinamiche relazionali, forse il modo migliore per costruire qualcosa di stabile e duraturo è attivare la parte adulta di se stessi e assumersi le proprie responsabilità, altrimenti si rischia di allontanarsi e perdersi. A volte la paura fa si che gli individui dimentichino di comportarsi da adulti e si trovino in balia di meccanismi di difesa che non favoriscono la crescita del rapporto, ma al contrario lo minano alla base. Potrebbe essere utile per lei comprendere, con l'aiuto di un professionista, la natura dei suoi comportamenti verso il suo partner e provare a scoprire uno stile comunicativo e relazionale che le consenta di costruire un clima di coppia più sereno e appagante. Auguro a lei e il suo compagno di vincere le paure che in questo momento stanno avendo la meglio sul rapporto e che riusciate a conquistare la serenità che meritate. Un caro saluto
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, la gelosia non è una buona alleata in generale per far evolvere positivamente una relazione. Forse aprire una riflessione sul perché necessita di conferme importanti all'inizio di una conoscenza potrebbe aiutarla a gestire meglio questo rapporto. Essere consapevoli di quali emozioni ci muovono e da dove vengono può aiutare a non riversarle sull'altro generando un effetto negativo sulla direzione voluta.
Resto a disposizione, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott. DAVIDE PAPARELLA
Psicologo, Psicologo clinico
Ruvo di Puglia
Gentile utente, ci sono delle cose positive in questa relazione? Può provare a cercarle dentro di se, se ci sono bene...altrimenti è davanti ad un bivio. Nessuno di noi le potrà dire cosa è meglio fare, poichè solo lei sa cosa è meglio per lei. Rifletta su ciò che le accade in queste situazioni, a prescindere da questa relazione in sè e per sè. Cogliere questa elementi di sè potrebbe essere per le un momento importante per conoscersi e comprendersi. Rimango a sua disposizione Dott. Davide PAPARELLA
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, credo che più che focalizzarsi su ciò che provi lui, debba avere chiarezza di ciò che vorrebbe lei da una relazione e, soprattutto, vedere se questa"sfiducia" è creata da questa nuova relazione o è insita in lei. Eventualmente potrebbe prendere in considerazione l'idea di approfondire con un professionista l'origine di questa gelosia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Stefano Recchia
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Roma
Buongiorno. La vostra è una storia agli inizi (vi frequentate da quattro mesi) e sicuramente le situazioni che descrive (gelosia, mancanza di vita indipendente da parte di entrambi, mancanza del lavoro e insicurezza sul rapporto da parte di lui) non aiutano. E' importante un confronto serio tra voi due evitando di dare interpretazioni a reazioni espresse sui social che sono sempre fuorvianti. Il confronto e il chiarimento franco aiutano sempre a capire meglio il pensiero di ciascuno. La saluto. Dott. Stefano Recchia
Dott.ssa Anna Russo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Cara utente, dal suo racconto emerge molto il suo bisogno di cura, affetto e attenzioni. Dimensioni che nella coppia ci sono ma diversi da alcune ferite del passato che ancora è possibile che vengano portato riportate nella coppia.
Sento di consigliarle di valutare l'inizio di un percorso di terapia relazionale, in modo da vivere con più tranquillità la relazione di coppia.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti,
Cordialmente, Dott.ssa Anna Russo
Dott. Domenico Mattiello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Salve, mi chiedo se l'autoattribuzione dei suoi attacchi di gelosia come 'futili' potrebbe suggerire una minimizzazione dei propri stati emotivi. La volontà di chiarire la situazione con il partner è un segno di consapevolezza, anche se è terminato in modo conflittuale. Valuterei la possibilità di una mediazione psicologica per esplorare in modo più approfondito le dinamiche relazionali. La dichiarazione di mancanza di fiducia andrebbe esplorata più a fondo, considerando che la fiducia è un processo graduale e complesso che richiede tempo per svilupparsi. La discussione potrebbe essere stata scaturita dalla minaccia di chiusura, generando una ferita legata al rifiuto percepito. La chiarezza sulla propria posizione nei confronti della relazione e dei desideri personali è essenziale e potrebbe richiedere un'analisi approfondita dei bisogni e delle vulnerabilità personali. Infine, suggerirei di evitare l'approccio basato su 'strategie' e di incoraggiare un'espressione aperta e autentica dei sentimenti e dei desideri. Questa situazione potrebbe essere un'opportunità per intraprendere un percorso di analisi personale, al fine di comprendere più a fondo i bisogni e i desideri personali. Cordiali saluti, DM
Dott.ssa Cristina Sinno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera e grazie per la condivisione. Mi rendo conto che spiegare una situazione sentimentale, un pò ingarbugliata, in poche righe non è facile, infatti noto che ci sono parecchi elementi mancanti. Il punto focale è che Lei riconosce di avere qualche problema nel fidarsi o meno, ed è da qui che bisogna partire, dandosi la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapia. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o per terapia online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Dott.ssa Greta Loiodice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Cara utente, da ciò che ha condiviso capisco la difficoltà e la tensione che sta vivendo. Mi sembra che la domanda che ha posto porti con sé un bisogno di sicurezza che meriterebbe essere approfondito. Non potendo sapere quali siano i pensieri e le intenzioni del suo partner, la invito a riflettere su cosa aiuterebbe lei a raggiungere una maggiore tranquillità in questa situazione di momentaneo distacco.
Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le tematiche qui riportate. Provi a parlarne con il suo compagno, potrebbe aiutare entrambi nel vivere il vostro rapporto con maggior serenità e fiducia, visto i precedenti trascorsi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera. È comprensibile che la situazione sia emotivamente intensa per entrambi. È importante dare spazio alle emozioni e riflettere su ciò che desidera veramente in una relazione. Se si sente ferita dalle parole di lui e ha bisogno di tempo per valutare i propri sentimenti, è legittimo prendersi una pausa e non cercarlo attivamente. Questo periodo di distanza potrebbe dare a entrambi l'opportunità di riflettere sulla relazione e sulle aspettative reciproche. Successivamente, potrebbe essere utile avere una conversazione aperta e sincera per esplorare i sentimenti di entrambi e trovare un terreno comune. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dr. Mauro Terracciano
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Salve gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione. I rapporti di coppia, soprattutto quando superano la fase della prima conoscenza, sono sempre molto critici perché spesso ci mettono in contatto con parti di noi che non riusciamo pienamente ad accogliere. Per quanto riguarda il suo racconto credo che potrebbe esserle utile esplorare con un professionista i suoi vissuti riguardo a insicurezza e possessività. Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto. Dott Mauro Terracciano
Dott.ssa Serena Cei
Psicologo, Psicologo clinico
Cascina
Salve, mi dispiace per la situazione descritta e per il suo malessere: ogni relazione è unica e ci pone continuamente interrogativi, soprattutto su di noi. Dal suo racconto ho colto molta insicurezza, forse dovuta alla confusione mentale che sente in questo momento, confusione inerente la relazione ma forse sopratutto riferita ai suoi bisogni e desideri. Il consiglio che mi sento di darle è cercare di fare chiarezza dentro di sé, in autonomia o con l'aiuto di un professionista, in modo da vivere più serenamente il rapporto, comprenderlo meglio, ma in primis in modo da dare ascolto alla proprie necessità. Un caro saluto
Dott.ssa Gabriella Sapienza
Psicologo, Psicologo clinico
Catania
Salve, ho potuto leggere tutta la storia.
Credo in questo caso che sia necessario approfondire con delle sedute per quanto riguarda il termine "Dipendenza affettiva" che va sempre preso con le pinze se non diagnosticato.
Io credo inoltre che in una coppia non ci si debba soffermare sul "sono o non sono una buona opportunità per il partner", ma che si debba svolgere un lavoro che riguardi intanto la presenza di un vero interesse l'un per l'altro ed eventualmente comprendere fra voi quale sia il modo giusto per poter vivere la vostra relazione.
Rimango a disposizione per ulteriori informazioni.
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Cara,
la situazione è complessa, ma è importante riflettere su ciò che vuoi davvero da questa relazione. La gelosia e la mancanza di fiducia che descrivi potrebbero minare il rapporto, ma lavorarci su è possibile se entrambi siete disposti.
Il fatto che lui non si senta innamorato ora non significa che non provi affetto o interesse. Tuttavia, costringerlo a definire i sentimenti potrebbe allontanarlo. Lascia spazio a entrambi per riflettere senza pressione.
Rimani autentica, chiediti se questa relazione ti fa stare bene davvero e agisci in base a ciò che senti, non solo alla paura di perderlo. Un abbarccio.
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso la sua esperienza, capisco quanto possa essere difficile affrontare questa situazione. Quello che descrive sembra riflettere insicurezze e bisogni emotivi profondi della sua ragazza, che possono manifestarsi come comportamenti possessivi o richieste eccessive. Tuttavia, è importante ricordare che in una relazione sana deve esserci equilibrio: il rispetto per i suoi legami familiari e la sua autonomia è fondamentale, così come il bisogno di sentirsi amati e importanti. Può essere utile parlarle in un momento sereno, spiegandole con calma che il suo affetto per lei non toglie nulla all'amore e alla gratitudine verso la sua famiglia. È possibile che queste richieste derivino da paure o insicurezze che lei stessa potrebbe non riconoscere pienamente. Valuti anche se potrebbe essere utile proporle un percorso di coppia o individuale, per aiutarla a comprendere e gestire meglio i suoi timori. È importante che entrambi vi sentiate ascoltati e rispettati nella relazione.
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, credo che prima di lavorare sul suo rapporto di coppia, lei abbia bisogno di lavorare su se stessa con l'aiuto di un percorso psicologico. Cordiali saluti.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, quello che racconta trasmette in modo molto vivido quanto sia coinvolta emotivamente in questa relazione e quanto stia cercando di orientarsi tra il desiderio di costruire qualcosa di significativo e la fatica di gestire insicurezze, aspettative e vissuti legati alla fiducia. Mi colpisce il suo desiderio sincero di comprendere se stessa, le sue emozioni, ma anche le dinamiche relazionali che si sono instaurate. È un percorso delicato, e parlarne è già un passo molto importante verso una maggiore consapevolezza. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, possiamo considerare che spesso sono le credenze e gli schemi che abbiamo interiorizzato nel corso della nostra vita a influenzare profondamente il nostro modo di vivere le relazioni. Quando lei racconta di sé come una persona “dipendente affettiva” e “paranoica”, in realtà sta già individuando alcuni meccanismi che potrebbero spingerla a cercare conferme continue, a interpretare piccoli segnali in modo ansiogeno, o a vivere le distanze e le incertezze come minacce personali. Tutto questo non dipende da una debolezza di carattere, ma da una storia interiore fatta, probabilmente, di bisogni affettivi non sempre soddisfatti, di paure di essere abbandonata, di insicurezze costruite nel tempo. Le sue reazioni di gelosia, i dubbi, le richieste di rassicurazione, la tensione emotiva che ne consegue, non sono “futili” come lei le definisce: sono espressioni di una parte vulnerabile di sé che chiede ascolto e che, proprio attraverso la relazione, cerca di sentirsi al sicuro. Tuttavia, come probabilmente avrà già intuito, quando questo bisogno diventa costante e assillante, rischia di logorare il legame invece che rafforzarlo, alimentando nell’altro un senso di pressione, di giudizio e di impotenza. Dal racconto emerge che il suo partner, pur tra mille difficoltà pratiche, ha cercato di esserci. Allo stesso tempo, il suo atteggiamento sembra essere un misto tra il desiderio di costruire qualcosa e la paura di essere nuovamente inghiottito da una dinamica relazionale troppo intensa, forse simile a quella già vissuta nella sua relazione precedente. È possibile che lui abbia bisogno di tempo, spazio e una modalità relazionale meno centrata sul bisogno di conferme e più orientata alla reciproca conoscenza graduale, senza forzature. Le sue parole, “non sono innamorato ma ti voglio bene”, vanno prese nella loro complessità: da un lato sono dolorose da ascoltare, soprattutto se si è in cerca di definizioni e certezze, ma dall’altro potrebbero rappresentare un tentativo di onestà, anche se goffo e dettato dallo stress. In molti casi l’innamoramento non è immediato, e c’è bisogno di tempo per capire se un legame può trasformarsi in qualcosa di più profondo. Ma questo tempo ha bisogno di essere abitato in modo sereno, non soffocato dall’ansia di dover decidere subito cosa si è o cosa si sarà. Il suo istinto di non cercarlo subito può essere sano, se nasce dal desiderio di rispettare i suoi tempi ma anche di rispettare se stessa. Potrebbe usare questo momento di distanza per esplorare davvero come si sente, non solo quanto le manca, ma anche quanto si sente accolta, rispettata e valorizzata in questa relazione. Sentirsi “una buona occasione per lui” è importante, ma dovrebbe essere ancora più importante capire se questo legame le permette di essere la versione migliore e più libera di sé, non quella che costantemente chiede approvazione o teme di non bastare. Dal punto di vista terapeutico, lavorare sulla gestione della gelosia, sull’autostima, sulla regolazione emotiva e sui pensieri automatici legati al timore di non essere scelta o di essere abbandonata potrebbe aiutarla molto. Le relazioni possono essere grandi occasioni di crescita, ma solo se riusciamo a viverle da un posto interiore in cui non chiediamo all’altro di sanare le nostre ferite, ma lo invitiamo a camminare con noi, alla pari. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buonasera credo che il suo coetaneo sia stato chiaro nel dirle che non è innamorato di lei e che essendo uscito da una storia importante, ha bisogno di fare le cose con calma.
Personalmente gli concederei del tempo per riflettere e sopratutto credo sarebbe opportuno lo prendesse anche lei. Esca con gli amici, si dedichi al suo lavoro e a ciò che ama fare, si prenda del tempo per sè.
E poi si vedrà...
Sperando di esserle stata utile la saluto cordialmente.

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