Buonasera dottoressa Pinna ero interessata alla sua frase nella risposta"organizzazione di personali

10 risposte
Buonasera dottoressa Pinna ero interessata alla sua frase nella risposta"organizzazione di personalità fatta in un certo modo, che nel nucleo boicotta le sue esplorazioni e la sua libertà" cosa intende? Grazie x la risposta
Buongiorno. La cornice teorica di riferimento è quella della comparazione tra i nuclei di personalità secondo Guidano e la Scuola post razionalista e lo sviluppo dei sintomi. Tutti noi possiamo sviluppare ad esempio un sintomo fobico, ma se la dimensione prevalente della mia personalità è per esempio quella depressiva (sento che dovro' fare sempre tutto da sola) allora il sintomo fobico ha una certa funzione (per esempio evito situazioni di grande sforzo, ma non chiedo aiuto). Se viceversa la mia organizzazione di personalità è di tipo ossessivo (continuamente in dubbio se ho fatto oppure ho fatto male) allora il sintomo fobico ha la funzione di non rischiare di sbagliare. Questa è, riduttivamente, la spiegazione alla mia frase

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Detto in parole più semplici significa che la tendenza della persona è quella di non andare incontro alle situazioni e di non voler iniziare alcuna esperienza nuova nella consapevolezza di poter sicuramente sbagliare e quindi di non voler rischiare l'insuccesso. Il rischio di sbagliare, però non è mai pari a zero, quindi bisogna pure osare accettando di poter sbagliare e quindi imparare dalla propria esperienza per poter fare meglio successivamente, sempre che l'eventuale errore non abbia conseguenze devastanti ovviamente.
In tutti noi vi sono aspetti di personalità positivi e negativi; meglio funzionali o disfunzionali affinchè le azioni si traducano in successi o in insuccessi.Se le "parti " negative,prendono il sopravvento,frenano,e rischiano di boicottare i nostri propositi,desideri,e obbiettivi.L'esito è la malattia ,la soffrenza fisica o psicologica.
Carissima, domandarsi è il primo" grande" passo per arrivare a trovare soluzioni e risposte... ed è la prima "chiave" per iniziare a capire dove si "boicotta" la propria crescita senza rendersene conto. Non è una colpa, né spesso è una cosa voluta, ma il nostro cervello in base alle esperienze che fa nella vita prova ad organizzarsi e a gestire le varie situazioni come può e con i mezzi che fino ad ora ha conosciuto, ma questi mezzi e modalità non è detto che siano efficaci, sono semplicemente dei "tentativi" o dei "segnali" che la nostra mente struttura per dirci: "questo è quello che per ora riesco a fare in questa situazione" oppure " attenzione dobbiamo risolvere un problema" ... a volte queste "strutturazioni", questi "comportamenti organizzati" possono diventare automatici facendoci entrare in un circolo vizioso che impedisce di "uscire dalla rotatoria per girare in una nuova via (sempre nostra ma diciamo ... poco sperimentata) e non uscire dalla rotatoria ci blocca nello stesso circuito impedendoci di vedere cosa c'è oltre ... l'impegno di dignità che abbiamo verso noi stessi è avere cura di noi e prometterci il miglio rispetto... da quì riconoscere l'importanza di chiedere aiuto ed un sostegno professionale che possa aiutare a capire come interrompere "quei circuiti" poco utili o farli progredire verso una reale utilità. la sua domanda è per molti il primo passo dove ci si deve concentrare per uscire dalla "rotatoria" ...Le auguro Buone Esperienze di Vita.
Dott.ssa Daniela Guzzino
Ogni persona ha una propria "organizzazione" interna che è il frutto della sua esperienza relazionale, soprattutto precoce e di come ad essa ha reagito. Laddove tale organizzazione è fonte di sofferenza è necessario prenderne coscienza, ed osare anche nuove possibilità: per fare questo è necessario un percorso che richiede un tempo e l'accompagnamento di un terapeuta affinché il lavoro sia efficace ed i risultati duraturi.
Il termine personalità richiama "la persona" cioè la maschera usata nel teatro greco/latino attraverso cui passavano i suoni. La personalità può quindi generare una staticità molto forte nel vivere emozioni, rapporti, prendere decisioni, quando non diventa una parte di noi aperta alla trasformazione. Quando ci troviamo ad "essere sottomessi" dalla nostra personalità sperimentiamo una sorta di blocco nei confronti degli avvenimenti della vita. La condizione ottimale è quella di arrivare a "conoscere" profondamente la propria personalità, in tal modo si può lavorare per renderla più aperta alle trasformazioni a cui la vita ci mette davanti.
Carissima, credo sia importante capire quale è il significato della sua depressione, se è un sintomo in risposta a una condizione di stress particolare, se è parte integrante della sua personalità. Questa è una distinzione fondamentale per valutare il trattamento. poi bisogna anche distinguere tra depressione come sintomo e depressione invece come Disturbo vero e proprio. insomma, credo che con il suo medico debba chiarire questo aspetto per pensare al trattamento.
cordiali saluti
ds cervone
Buongiorno, nel concetto di "sabotatore interno" o "organizzazione patologica di personalità" può stare una risposta alla sua domanda, ovvero una parte del sé che ha vissuto un trauma, un dolore forte, un lutto, un abbandono e che proprio per questo è rimasta infantile e dissociata dal resto della personalità e si muove piena di rabbia e di dolore tentando di distruggere o sabotare le relazioni, le aspirazioni, le realizzazioni sane che il soggetto tenta di mettere in atto. Solo andando a contattare questa parte sofferente e dandogli voce si può cominciare ad essere consapevoli e ad intravedere una strada per un miglioramento.spero di essere stata d'aiuto. saluti
E' sempre molto importante conoscere il significato che ognuno da ai termini che identificano un disagio, più o meno intenso. Non ho visione dell'intero suo quesito, ma dalle risposte dei colleghi penso che nel suo caso sia importante comprendere come e quando si sia presentato il suo disagio che chiama depressivo. Certo, può avre un suo intersse sapere se si tratti di depressione intesa come organizzazione depressiva di personalità che non ha generato trasformazioni funzionali o di temi depressivi legati ad altre organizzazioni, ma ancor di più è importante arrivare a capire e rendersi consapevoli di come, nell'andamento del suo momento di vita, si possa essere ingenerata una sofferenza che invade diversi campi della propria vita. C''è sempre un tema o un nucleo cui siamo particolarmente sensibili e che, in determinati frangenti critici, può non essere compreso al meglio e diporre a soffernze depressive. Un aiuto psicoterapeutico è fortemente auspicabile. Buona giornata.
Buongiorno, considerato anche il livello ed il tenore della sua domanda (non conoscendo il suo problema per intero), credo anche io che le gioverebbe una psicoterapia. Sembra infatti molto disposta ad ascoltarsi ed a porsi interrogativi di rilievo, il che è conditio sine qua non per un percorso simile.
In bocca al lupo
Marta Calderaro

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