Buonasera da oltre un anno soffro terribilmente di disbiosi .ho effettuato esame ed appare una disbi
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Buonasera da oltre un anno soffro terribilmente di disbiosi .ho effettuato esame ed appare una disbiosi sia putrefattiva che fermentativa...purtroppo rivolgendomi comunque ad un professionista non ho risolto nulla evidentemente non ha colto il mio dolore che non è passeggero ma deve essere curato ed io non so più come...grazie a chi vorrà aiutarmi...
Una disbiosi intestinale persistente può avere un impatto profondo sulla qualità della vita. Quando è presente sia una componente putrefattiva che fermentativa, è fondamentale un approccio altamente personalizzato che non si limiti a integrare probiotici, ma consideri attentamente:
Le abitudini alimentari, valutando eventuali eccessi di fibre fermentabili, zuccheri semplici, proteine animali mal digerite o abitudini scorrette nei pasti.
L’eventuale presenza di SIBO (sovracrescita batterica dell’intestino tenue), che spesso si accompagna alla disbiosi e richiede protocolli mirati.
Lo stato della mucosa intestinale, che può essere infiammata o alterata e necessitare di un supporto specifico con glutamina, zinco, vitamina A o altri composti.
La gestione dello stress, che ha un’influenza diretta sull’asse intestino-cervello e quindi sul microbiota.
La invito a non scoraggiarsi. In molti casi, il successo nel trattamento della disbiosi richiede tempi lunghi, fasi progressive e spesso un lavoro multidisciplinare.
Un piano alimentare cucito su misura, integrato da una strategia di riequilibrio mirata e monitorata nel tempo, può aiutarla a ritrovare stabilità e benessere.
Resto a disposizione per supportarla con un percorso mirato.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Le abitudini alimentari, valutando eventuali eccessi di fibre fermentabili, zuccheri semplici, proteine animali mal digerite o abitudini scorrette nei pasti.
L’eventuale presenza di SIBO (sovracrescita batterica dell’intestino tenue), che spesso si accompagna alla disbiosi e richiede protocolli mirati.
Lo stato della mucosa intestinale, che può essere infiammata o alterata e necessitare di un supporto specifico con glutamina, zinco, vitamina A o altri composti.
La gestione dello stress, che ha un’influenza diretta sull’asse intestino-cervello e quindi sul microbiota.
La invito a non scoraggiarsi. In molti casi, il successo nel trattamento della disbiosi richiede tempi lunghi, fasi progressive e spesso un lavoro multidisciplinare.
Un piano alimentare cucito su misura, integrato da una strategia di riequilibrio mirata e monitorata nel tempo, può aiutarla a ritrovare stabilità e benessere.
Resto a disposizione per supportarla con un percorso mirato.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
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Buonasera. La disbiosi putrefattiva è spesso causata da un eccessivo consumo di proteine e la fermentativa da eccessivo consumo di carboidrati raffinati, accompagnata da scarsità di fibre. Potrebbe anche essere causata da malattie come IBD, morbo di Crohn, celiachia e gluten sensitivity. Essendo condizioni patologiche legate ad infiammazione della mucosa intestinale non basta un alimentazione adeguata, è necessario un trattamento di pulizia intestinale, ripristino del microbiota e riparazione della barriera mucosale.
Buonasera. Bisognerebbe avere qualche informazione in più per poterla aiutare. Se vuole può contattarmi, mi occupo di disbiosi, sindrome dell'intestino irritabile e SIBO/IMO.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Francesca Solito
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Francesca Solito
Gentile utente,
dal suo racconto emerge un quadro di disbiosi intestinale mista, caratterizzata da alterazioni sia fermentative (eccesso di batteri che degradano zuccheri) sia putrefattive (eccesso di batteri che degradano proteine).
Questa situazione può causare gonfiore addominale importante, dolore, alterazione della regolarità intestinale, senso di pesantezza e stanchezza.
Purtroppo, la gestione di una disbiosi di questo tipo non può essere affidata a interventi generici come l’assunzione casuale di un probiotico o semplici consigli alimentari standardizzati.
Serve un intervento nutrizionale e integrativo specifico, calibrato sulla tipologia di disbiosi e sulla reattività individuale dell’intestino.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Francesca Ventresca
dal suo racconto emerge un quadro di disbiosi intestinale mista, caratterizzata da alterazioni sia fermentative (eccesso di batteri che degradano zuccheri) sia putrefattive (eccesso di batteri che degradano proteine).
Questa situazione può causare gonfiore addominale importante, dolore, alterazione della regolarità intestinale, senso di pesantezza e stanchezza.
Purtroppo, la gestione di una disbiosi di questo tipo non può essere affidata a interventi generici come l’assunzione casuale di un probiotico o semplici consigli alimentari standardizzati.
Serve un intervento nutrizionale e integrativo specifico, calibrato sulla tipologia di disbiosi e sulla reattività individuale dell’intestino.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Francesca Ventresca
Gentile paziente, il quadro da lei descritto a mio avviso è complesso e naturalmente ci sarebbe bisogno di più informazioni. Io le consiglio innanzitutto di rivolgersi ad un gastroenterologo in modo che le consiglia eventuali esami specifici e poi successivamente ad un nutrizionista. Non sottovaluterei neanche la questione psicologica. Il nostro intestino è il nostro secondo cervello e se non sta bene il cervello non sta bene neanche il nostro intestino e di conseguenza il nostro organismo.
Dott. Nello Arianna
Dott. Nello Arianna
Gentilissima,
Personalmente, le consiglio un wash intestinale con probiotici mirati, noto anche come lavaggio intestinale, è una pratica che può essere considerata in caso di disbiosi, ma deve essere eseguita sotto la supervisione di un nutrizionista.
Questo trattamento può aiutare a rimuovere tossine e residui accumulati nell’intestino, favorendo un ambiente più sano per la flora intestinale.
Per quanto riguarda l’uso di probiotici, questi possono essere utili nel ripristinare l’equilibrio della flora intestinale. Esistono vari ceppi di probiotici, e alcuni possono essere più efficaci per specifiche condizioni di disbiosi. È consigliabile scegliere un integratore di alta qualità e consultare un professionista per individuare il ceppo più adatto alle proprie esigenze.
Inoltre, le consiglio di valutare la dieta Low FODMAP è un approccio alimentare progettato per ridurre i fermentabili, che possono causare sintomi gastrointestinali in alcune persone, inclusi gonfiore, gas e dolore addominale. Questa dieta prevede l’eliminazione temporanea di alimenti ad alto contenuto di FODMAP (carboidrati a catena corta che possono essere difficili da digerire) e può essere utile per identificare quali alimenti scatenano i sintomi.
È importante notare che la dieta Low FODMAP non è pensata per essere seguita a lungo termine, ma piuttosto come un metodo per identificare le intolleranze alimentari e migliorare la gestione dei sintomi. Una volta identificati gli alimenti problematici, è possibile reintrodurli gradualmente e monitorare le reazioni.
In sintesi, un approccio integrato che include un lavaggio intestinale sotto controllo, l’uso di probiotici e l’adozione di una dieta Low FODMAP potrebbe essere utile nella gestione della disbiosi. Tuttavia, è fondamentale discutere queste opzioni con un professionista esperto per garantire un piano personalizzato e sicuro.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Personalmente, le consiglio un wash intestinale con probiotici mirati, noto anche come lavaggio intestinale, è una pratica che può essere considerata in caso di disbiosi, ma deve essere eseguita sotto la supervisione di un nutrizionista.
Questo trattamento può aiutare a rimuovere tossine e residui accumulati nell’intestino, favorendo un ambiente più sano per la flora intestinale.
Per quanto riguarda l’uso di probiotici, questi possono essere utili nel ripristinare l’equilibrio della flora intestinale. Esistono vari ceppi di probiotici, e alcuni possono essere più efficaci per specifiche condizioni di disbiosi. È consigliabile scegliere un integratore di alta qualità e consultare un professionista per individuare il ceppo più adatto alle proprie esigenze.
Inoltre, le consiglio di valutare la dieta Low FODMAP è un approccio alimentare progettato per ridurre i fermentabili, che possono causare sintomi gastrointestinali in alcune persone, inclusi gonfiore, gas e dolore addominale. Questa dieta prevede l’eliminazione temporanea di alimenti ad alto contenuto di FODMAP (carboidrati a catena corta che possono essere difficili da digerire) e può essere utile per identificare quali alimenti scatenano i sintomi.
È importante notare che la dieta Low FODMAP non è pensata per essere seguita a lungo termine, ma piuttosto come un metodo per identificare le intolleranze alimentari e migliorare la gestione dei sintomi. Una volta identificati gli alimenti problematici, è possibile reintrodurli gradualmente e monitorare le reazioni.
In sintesi, un approccio integrato che include un lavaggio intestinale sotto controllo, l’uso di probiotici e l’adozione di una dieta Low FODMAP potrebbe essere utile nella gestione della disbiosi. Tuttavia, è fondamentale discutere queste opzioni con un professionista esperto per garantire un piano personalizzato e sicuro.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Gentile paziente, capisco molto bene il disagio che porta una disbiosi. Sicuramente la modifica dello stille di vita è necessaria. La dieta deve essere quindi mirata per entrambi i tipi di disbiosi. Riduca i substrati fermentativi e putrefattivi (zuccheri raffinati, alcol, troppa carne rossa), faccia attenzione a non togliere le fibre completamente (ma modulate: prediligi carote, zucchine, finocchi, riso basmati, patata) e favorisca il microbiota buono (es. amidi resistenti, semi di lino macinati, olio extravergine). Eviti: cipolla, aglio, cavoli, legumi interi, latte, dolci industriali, formaggi stagionati, affettati. Abbinerei alla dieta anche un probiotico che aiuti a ripristinare la flora. Meglio se a base di Saccharomyces boulardii, Bacillus clausii e Bifidobacterium longum, Lactobacillus plantarum, Bifidobacterium breve. Sicuramente meglio farsi consigliare da un professionista, dopo averla visitata. Inoltre, lo stress influisce tantissimo sui sintomi intestinali, per cui le consiglio di praticare attività fisica e tecniche di rilassamento (yoga - meditazione). Spero di essere stata d'aiuto, Dott.ssa Antonella Monteleone.
Buongiorno, se la disbiosi è fermentativa oltre che putrefattiva, sta a significare che sussiste una sovracrescita dei batteri nell'intestino tenue (SIBO). Bisognerebbe fare un'anamnesi accurata per individuare possibili fattori di infiammazione, prima di curare queste alterazioni e costruire una dieta specifica coadiuvata da probiotici idonei al suo caso.
Gentile paziente,
mi dispiace leggere quanto sta attraversando. La disbiosi intestinale può essere davvero debilitante, soprattutto quando persiste a lungo e impatta sulla qualità della vita.
In questi casi, il primo passo fondamentale è un’accurata valutazione da parte di un gastroenterologo, in modo da escludere eventuali condizioni organiche associate e approfondire la natura della disbiosi. Successivamente, è possibile impostare un percorso nutrizionale personalizzato, costruito sulla base dei suoi sintomi, delle analisi e delle sue abitudini alimentari.
Purtroppo non esistono indicazioni valide per tutti: ogni situazione va analizzata nel dettaglio. Con un approccio integrato, che consideri sia l’alimentazione che lo stile di vita, è possibile trovare strategie efficaci e durature.
Resto a disposizione se desidera approfondire,
Un cordiale saluto
Ilaria
mi dispiace leggere quanto sta attraversando. La disbiosi intestinale può essere davvero debilitante, soprattutto quando persiste a lungo e impatta sulla qualità della vita.
In questi casi, il primo passo fondamentale è un’accurata valutazione da parte di un gastroenterologo, in modo da escludere eventuali condizioni organiche associate e approfondire la natura della disbiosi. Successivamente, è possibile impostare un percorso nutrizionale personalizzato, costruito sulla base dei suoi sintomi, delle analisi e delle sue abitudini alimentari.
Purtroppo non esistono indicazioni valide per tutti: ogni situazione va analizzata nel dettaglio. Con un approccio integrato, che consideri sia l’alimentazione che lo stile di vita, è possibile trovare strategie efficaci e durature.
Resto a disposizione se desidera approfondire,
Un cordiale saluto
Ilaria
La disbiosi mista (putrefattiva e fermentativa) richiede un approccio bifasico: prima riduzione della fermentazione con dieta low-FODMAP e enzimi digestivi, poi riparazione dell'ecosistema intestinale con probiotici specifici e prebiotici selettivi introdotti gradualmente, oltre all'identificazione dei trigger personali.
Dott.ssa Barzaghi Federica
Dott.ssa Barzaghi Federica
Buongiorno
In seguito ad accurata anamnesi, si potrà trovare una soluzione per la sua situazione
Nel caso, mi contatti per fissare un appuntamento
Grazie mille
In seguito ad accurata anamnesi, si potrà trovare una soluzione per la sua situazione
Nel caso, mi contatti per fissare un appuntamento
Grazie mille
Gentilissimo Paziente, grazie per la domanda. In questi casi bisognerebbe seguire un percorso particolare , che pulisca l'intestino e lo ripopoli con la corretta flora batterica. E' un percorso molto lungo, che richiede sia l'aggiunta di integratori, sia l'elaborazione di diete specifiche, che andranno modificate in base ai suoi miglioramenti. Mi faccia sapere. Un saluto. Dott.ssa Cristina Mucci
Buonasera,
comprendo il suo disagio e la difficoltà che sta vivendo da oltre un anno a causa della disbiosi intestinale. Come le avranno già spiegato, la disbiosi è uno squilibrio del microbiota intestinale che può causare sintomi persistenti e fastidiosi, ma è importante sapere che esistono strategie efficaci per affrontarla.
La prima cosa da fare è ristabilire l'equilibrio del suo intestino attraverso un approccio combinato che prevede:
- Integrazione mirata di probiotici: i probiotici sono microrganismi benefici che aiutano a riequilibrare la flora intestinale, contrastando i batteri nocivi e rafforzando le difese immunitarie. È fondamentale però che la scelta dei probiotici sia specifica e personalizzata in base al tipo di disbiosi rilevata, perché un trattamento generico può non essere efficace o addirittura controproducente!!
- Dieta equilibrata: un’alimentazione bilanciata deve essere alla base . Si consiglia di preferire alimenti ricchi di fibre prebiotiche (frutta, verdura, legumi, cereali integrali), limitare zuccheri semplici e grassi saturi, e adottare pasti regolari. In generale è importante mantenere uno stile di vita sano: attività fisica regolare e gestione dello stress possono contribuire a mantenere l’equilibrio del microbiota intestinale.
È fondamentale affidarsi a un professionista specializzato (nutrizionista, gastroenterologo o medico esperto in microbiota) che possa valutare in modo approfondito la sua situazione, eventualmente con esami specifici di secondo livello per identificare i ceppi batterici coinvolti e personalizzare la terapia. La disbiosi non è un concetto univoco e va indagata con precisione per evitare trattamenti inefficaci o dannosi.
Se ha già consultato un professionista senza risultati, le suggerisco di cercare un secondo parere, preferibilmente da un esperto che possa offrire un percorso terapeutico completo e personalizzato, comprendente dieta, probiotici specifici e, se necessario, altri trattamenti di supporto.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Michela Pilia
comprendo il suo disagio e la difficoltà che sta vivendo da oltre un anno a causa della disbiosi intestinale. Come le avranno già spiegato, la disbiosi è uno squilibrio del microbiota intestinale che può causare sintomi persistenti e fastidiosi, ma è importante sapere che esistono strategie efficaci per affrontarla.
La prima cosa da fare è ristabilire l'equilibrio del suo intestino attraverso un approccio combinato che prevede:
- Integrazione mirata di probiotici: i probiotici sono microrganismi benefici che aiutano a riequilibrare la flora intestinale, contrastando i batteri nocivi e rafforzando le difese immunitarie. È fondamentale però che la scelta dei probiotici sia specifica e personalizzata in base al tipo di disbiosi rilevata, perché un trattamento generico può non essere efficace o addirittura controproducente!!
- Dieta equilibrata: un’alimentazione bilanciata deve essere alla base . Si consiglia di preferire alimenti ricchi di fibre prebiotiche (frutta, verdura, legumi, cereali integrali), limitare zuccheri semplici e grassi saturi, e adottare pasti regolari. In generale è importante mantenere uno stile di vita sano: attività fisica regolare e gestione dello stress possono contribuire a mantenere l’equilibrio del microbiota intestinale.
È fondamentale affidarsi a un professionista specializzato (nutrizionista, gastroenterologo o medico esperto in microbiota) che possa valutare in modo approfondito la sua situazione, eventualmente con esami specifici di secondo livello per identificare i ceppi batterici coinvolti e personalizzare la terapia. La disbiosi non è un concetto univoco e va indagata con precisione per evitare trattamenti inefficaci o dannosi.
Se ha già consultato un professionista senza risultati, le suggerisco di cercare un secondo parere, preferibilmente da un esperto che possa offrire un percorso terapeutico completo e personalizzato, comprendente dieta, probiotici specifici e, se necessario, altri trattamenti di supporto.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Michela Pilia
Buonasera, forse è il caso di rivolgersi ad un altro professionista! Non si disperi, forse è solo stato seguito male, non significa che sarà così anche in futuro. Io seguo moltissimi pazienti con disbiosi perfettamente rientrata con dieta fodmap e uso proprio di probiotici
Buonasera, è probabile che il test che ha effettuato non fosse abbastanza approfondito. Le consiglio di cercare un nutrizionista che si appoggi a laboratori con alti standard, come Valsambro. Dal loro sito è anche possibile acquistare il kit di autoprelievo, in completa autonomia, per poi inviarlo al laboratorio per le analisi. Rilasciano direttamente una cura naturale specifica caso per caso.
Salve, capisco profondamente la sua frustrazione: convivere con una disbiosi intestinale da tempo senza trovare sollievo può essere davvero debilitante. Sarebbe importante analizzare insieme:
eventuali esami già fatti, dieta attuale, farmaci/integratori assunti e con che effetto, sintomi prevalenti (gonfiore, alvo, dolore, etc.),e il suo stile di vita in generale.
Se lo desidera, posso aiutarla a rivedere tutto e impostare un piano completo, progressivo e sostenibile, mi occupo da tempo di microbiota e disbiosi.
eventuali esami già fatti, dieta attuale, farmaci/integratori assunti e con che effetto, sintomi prevalenti (gonfiore, alvo, dolore, etc.),e il suo stile di vita in generale.
Se lo desidera, posso aiutarla a rivedere tutto e impostare un piano completo, progressivo e sostenibile, mi occupo da tempo di microbiota e disbiosi.
Ciao, mi dispiace molto per la situazione che stai vivendo. La disbiosi, soprattutto se di tipo putrefattivo e fermentativo, può essere davvero debilitante e difficile da gestire, e mi rendo conto che il fatto che tu non abbia trovato sollievo non faccia che aumentare il disagio.
In caso di disbiosi di questo tipo, il trattamento deve essere mirato e personalizzato, poiché può essere causato da diversi fattori (alimentazione, stress, alterazioni della motilità intestinale, ecc.). Non sempre il trattamento standard è sufficiente, e una valutazione approfondita della tua flora intestinale e della tua dieta potrebbe essere fondamentale per trovare la causa principale.
Alcuni aspetti che potrebbero essere rilevanti da considerare:
1. Bilanciamento tra probiotici e prebiotici: I probiotici sono batteri benefici che possono aiutare a riequilibrare la flora intestinale. Tuttavia, un eccesso di alcuni ceppi probiotici può a volte peggiorare la situazione in caso di disbiosi fermentativa, quindi è importante scegliere ceppi specifici per il tuo caso. I prebiotici, che alimentano i batteri buoni, sono altrettanto fondamentali.
2. Dieta FODMAP: La dieta a basso contenuto di FODMAP è molto utile per ridurre il gonfiore e la fermentazione intestinale. Questa dieta elimina temporaneamente alcuni zuccheri difficili da digerire che possono alimentare la disbiosi fermentativa MA è da analizzare e scegliere rispetto al tipo di disbiosi che hai (è del tenue o del crasso? - hai fatto analisi di scatolo ed indicano?)
3. Trattamento mirato per il tipo di disbiosi: La disbiosi putrefattiva, che è legata a una proliferazione di batteri che decompongono le proteine, potrebbe richiedere un focus maggiore su una dieta a bassa fermentazione proteica e un supporto digestivo come gli enzimi digestivi.
A volte la disbiosi può essere un sintomo di altre condizioni, come l'intolleranza al lattosio, l'intolleranza al glutine o altre patologie gastrointestinali.
Se il trattamento attuale non ha funzionato, potrebbe essere utile cercare un professionista che si occupi specificamente di gastroenterologia funzionale o di nutrizione clinica, che possa offrirti un piano più approfondito e personalizzato, per trovare la giusta strategia che è fondamentale.
Se desideri, sono specializzata in questo campo e posso aiutarti a creare un piano alimentare personalizzato o suggerirti altre soluzioni più mirate in base ai tuoi sintomi.
A presto
In caso di disbiosi di questo tipo, il trattamento deve essere mirato e personalizzato, poiché può essere causato da diversi fattori (alimentazione, stress, alterazioni della motilità intestinale, ecc.). Non sempre il trattamento standard è sufficiente, e una valutazione approfondita della tua flora intestinale e della tua dieta potrebbe essere fondamentale per trovare la causa principale.
Alcuni aspetti che potrebbero essere rilevanti da considerare:
1. Bilanciamento tra probiotici e prebiotici: I probiotici sono batteri benefici che possono aiutare a riequilibrare la flora intestinale. Tuttavia, un eccesso di alcuni ceppi probiotici può a volte peggiorare la situazione in caso di disbiosi fermentativa, quindi è importante scegliere ceppi specifici per il tuo caso. I prebiotici, che alimentano i batteri buoni, sono altrettanto fondamentali.
2. Dieta FODMAP: La dieta a basso contenuto di FODMAP è molto utile per ridurre il gonfiore e la fermentazione intestinale. Questa dieta elimina temporaneamente alcuni zuccheri difficili da digerire che possono alimentare la disbiosi fermentativa MA è da analizzare e scegliere rispetto al tipo di disbiosi che hai (è del tenue o del crasso? - hai fatto analisi di scatolo ed indicano?)
3. Trattamento mirato per il tipo di disbiosi: La disbiosi putrefattiva, che è legata a una proliferazione di batteri che decompongono le proteine, potrebbe richiedere un focus maggiore su una dieta a bassa fermentazione proteica e un supporto digestivo come gli enzimi digestivi.
A volte la disbiosi può essere un sintomo di altre condizioni, come l'intolleranza al lattosio, l'intolleranza al glutine o altre patologie gastrointestinali.
Se il trattamento attuale non ha funzionato, potrebbe essere utile cercare un professionista che si occupi specificamente di gastroenterologia funzionale o di nutrizione clinica, che possa offrirti un piano più approfondito e personalizzato, per trovare la giusta strategia che è fondamentale.
Se desideri, sono specializzata in questo campo e posso aiutarti a creare un piano alimentare personalizzato o suggerirti altre soluzioni più mirate in base ai tuoi sintomi.
A presto
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