Buonasera cari dottori, vi scrivo per chiedervi come interpretare il comportamento del mio ex..a dis

25 risposte
Buonasera cari dottori, vi scrivo per chiedervi come interpretare il comportamento del mio ex..a distanza di tre anni ci siamo incontrati per caso più di una volta e ci sono stati sguardi prolungati,una volta un "ciao" guardandoci negli occhi, stando lontani, una altra volta evitandomi, una altra volta ancora mentre ero con una mia amica mi passa vicino con indifferenza, ma neanche un "come stai" da parte sua.. però quando parlavo con un mio collega, il mio ex stava nelle vicinanze incuriosito non so da cosa, come se stesse ad ascoltare il nostro discorso..è stato lui lasciarmi nel momento in cui ho detto che mia madre stava male.. dicendomi come motivazione "sono stato con te per un impulso, sono un cretino".io purtroppo provo ancora sentimento per lui e questa situazione mi fa star male, piangere..Chiedo il Vostro aiuto, Grazie.
Dott. Giuseppe Ricapito
Psicoterapeuta, Psicologo
Bari
Buonasera, la ringrazio per la sua richiesta.
La questione "interpretazione" è sempre molto rischiosa in campo psicologico poiché nell'interpretare finiamo sempre per sovrascrivere quello che vediamo fare agli altri con ciò che pensiamo e proviamo noi.
Inoltre lei chiede aiuto nell'interpretare una terza persona, il che aggiunge un'altra lente al discorso: c'è il suo ex (che lei ci chiede interpretare), la sua visione e la visione del professionista. Il rischio di valutazioni sbagliate è molto alto in questo caso.
Rimanendo invece su ciò che descrive, sui "fatti", ma soprattutto spostando il fuoco dell'obiettivo su di lei e non sul suo ex ciò che traspare dal suo testo è qualcosa di rimasto un po' irrisolto tra voi, come quando si sbatte un tappeto e la polvere non si è ancora posata del tutto per terra.
Lei ammette di provare ancora del sentimento nei suoi confronti e il suo comportamento cosa le fa pensare? Cosa le fa provare?
Invece di chiedersi cosa vuole lui perché non provare a chiedersi cosa vuole lei?
E magari provi a usare la risposta a questa domanda come bussola per i suoi prossimi movimenti.
Le auguro una buona serata.

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Dott.ssa Ester Negrola
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buonasera, dalle sue parole posso percepire chiaramente quanto questa situazione stia generando in lei confusione e sofferenza. È del tutto comprensibile: incontrare un ex verso il quale si prova ancora un sentimento, soprattutto dopo una separazione avvenuta in un momento così delicato per la sua vita familiare, può riattivare emozioni intense e domande rimaste in sospeso. I comportamenti che descrive (sguardi, evitamenti, apparente indifferenza, momenti di curiosità) possono avere molte spiegazioni: nostalgia, imbarazzo, irrisoltezze emotive o semplicemente confusione da parte sua. Tuttavia, è importante ricordare che questi segnali non indicano necessariamente un desiderio di riavvicinamento...Come lei stessa sottolinea, è stato lui a interrompere la relazione in un momento per lei molto difficile, e lo ha fatto con una motivazione che sembra rimandare a una sua difficoltà nel gestire il coinvolgimento emotivo. Questo è un elemento significativo, perché suggerisce che la sua scelta non sia stata guidata da chiarezza o maturità affettiva. Al centro della sua domanda, però, mi pare di cogliere che non ci sia solo il tentativo di capire “cosa prova lui”, ma soprattutto come sta lei. Ad oggi riferisce di provare ancora un sentimento e di stare molto male: questo merita grande attenzione e cura. È naturale che incontri casuali e comportamenti ambigui possano riaprire ferite che forse non hanno ancora avuto modo di rimarginarsi del tutto. Per questo motivo, le suggerirei di provare, per quanto sia difficile inizialmente, a spostare l’attenzione dai segnali che riceve da lui, e che rischiano di confonderla, a ciò che lei desidera e di cui ha bisogno per ritrovare il suo benessere. Quando il dolore persiste nel tempo, può essere molto utile un percorso psicologico che l’aiuti a elaborare la separazione, comprendere cosa questa relazione abbia rappresentato per lei e recuperare uno spazio di serenità emotiva.
Resto a disposizione se desidera approfondire. Un caro saluto,
Dott.ssa Ester Negrola -Psicologa Clinica
Dott.ssa Martina Scandola
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Dal punto di vista psicoanalitico, il comportamento del tuo ex sembra oscillare tra avvicinamento e ritiro, tipico di una dinamica di ambivalenza affettiva. Gli sguardi prolungati, i saluti sommessi, l’indifferenza apparente e la curiosità verso le tue conversazioni possono riflettere un conflitto interno: da un lato, probabilmente conserva un attaccamento o interesse verso di te; dall’altro, si muove con cautela o evitamento, forse a causa di sensi di colpa, rimpianti o desideri inconsci di protezione della propria immagine.
Il fatto che ti abbia lasciata durante un momento di difficoltà familiare potrebbe aver generato in te un forte senso di abbandono e vulnerabilità, accentuando la persistenza dei sentimenti per lui. Dal suo lato, il comportamento intermittente — vicino ma distante, interessato ma reticente — può indicare una difficoltà a integrare emozioni complesse: un misto di attrazione, rimorso e desiderio di controllo emotivo sulla situazione.
Dal punto di vista del tuo benessere, questi incontri possono riattivare attaccamenti emotivi non risolti, generando dolore e lacrime. La chiave psicoanalitica per affrontare questo tipo di esperienza sta nel raccogliere e nominare le emozioni, riflettere sui propri desideri e bisogni reali, e distinguere tra ciò che appartiene a te e ciò che è legato alla sua storia emotiva. Puoi affrontare la situazione riconoscendo e accogliendo le tue emozioni senza giudicarle, distinguendo tra ciò che senti e il comportamento del tuo ex, preparandoti mentalmente agli incontri casuali, limitando l’impatto emotivo dei suoi gesti ambivalenti, trovando spazi di supporto con amici o un terapeuta, e riflettendo sul tuo attaccamento per capire i bisogni che emergono, in modo da ritrovare gradualmente equilibrio e autonomia emotiva.
Dott. Michele Basigli
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Ciao, grazie per aver condiviso la tua esperienza con così tanta sincerità.
Quello che descrivi è molto comune dopo relazioni significative che finiscono in maniera dolorosa, soprattutto quando permangono sentimenti non risolti e l’altro ex partner mostra comportamenti ambivalenti o contraddittori.

Alcuni punti importanti da considerare:
1. Comportamento del tuo ex: quello che osservi (sguardi, brevi saluti, evitamenti, curiosità a distanza) è tipico di chi non ha ancora chiuso emotivamente con una relazione, oppure agisce in maniera inconsapevolmente ambivalente.
Può provare ancora curiosità o interesse, senza però assumersi responsabilità emotiva.
La contraddizione tra apparente attenzione e indifferenza serve spesso a proteggere sé stessi dal riaprire ferite emotive.
Non significa necessariamente che voglia tornare insieme, ma può mantenere un legame inconsapevole attraverso sguardi o piccoli segnali.

2. Come ti fa sentire
È normale che questa situazione provochi dolore, tristezza e pianto. Continuare a sentire attrazione o affetto per qualcuno che ti ha ferito è una reazione umana.
Il tuo sistema emotivo registra ancora la relazione come significativa, quindi ogni contatto, anche minimo, può riaccendere emozioni intense.

3. Strategie per proteggere te stessa
Limitare i contatti e le occasioni di confronto: più l’incontro è casuale o imprevedibile, più il cervello associa emozioni intense a stress e confusione.
Accettare i sentimenti senza giudizio: piangere, sentirsi tristi o arrabbiati non è un fallimento, ma parte del processo di elaborazione.
Scrivere o parlare delle emozioni: mettere per iscritto ciò che provi o parlarne con un’amica fidata può aiutare a dare ordine ai sentimenti.
Focalizzarsi sul presente e su sé stessa: coltivare interessi, relazioni sane e attività che ti diano soddisfazione rafforza la tua indipendenza emotiva.

4. Quando cercare supporto professionale
Se senti che la tristezza o la confusione ti blocca nella vita quotidiana, la psicoterapia può aiutarti a elaborare la rottura, comprendere dinamiche relazionali passate e attuali, e gestire sentimenti residui di attaccamento.

In sintesi: il comportamento del tuo ex è probabilmente ambivalente, riflette confusione o protezione personale, e non necessariamente indica un ritorno o un vero interesse.
Ciò che puoi fare è prenderti cura di te stessa, capire e accettare i tuoi sentimenti, e proteggere il tuo equilibrio emotivo.

Rimango a Sua completa disposizione.
Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera — grazie per aver condiviso una situazione così dolorosa. Provo a rispondere in modo chiaro e pratico.
Come interpretare il suo comportamento
Quello che descrivi — sguardi prolungati, occasionali saluti intensi, poi evitamento e indifferenza — è tipico di segnali ambivalenti. Può significare molte cose: colpa o rimorso da parte sua (da qui gli sguardi), confusione sui propri sentimenti, desiderio di controllo emotivo, oppure semplicemente interesse passeggero unito a paura di impegnarsi. Il fatto che ti abbia lasciata in un momento di grande fragilità (quando tua madre stava male) e che ti abbia etichettata come “un impulso” fa però pensare a una scelta consapevole e a una scarsa capacità sua di prendersi la responsabilità delle conseguenze emotive.
Perché ti fa male
È normale: l’ambivalenza altrui mantiene la speranza attiva e alimenta il rimuginio — cioè continui a chiederti “cosa vuol dire?”, sperando in un chiarimento che spesso non arriva. Questo genera tristezza, rabbia, ansia e pianto. Il dolore è legittimo.
Cosa puoi fare subito (consigli pratici e concreti)


Dai un nome alle emozioni: scrivi cosa provi (rabbia, tristezza, confusione). Aiuta a fare ordine dentro.


Limita l’esposizione: se gli incontri casuali ti fanno male, prova a modificare percorsi/social o a chiedere alle amiche di evitare situazioni che lo favoriscono.


Riduci il ruminio: quando ti sorprendi a pensare a lui, sposta l’attenzione con un’azione concreta (passeggiata, esercizio, chiamata a un’amica).


Confida a qualcuno: parlare con una persona di fiducia aiuta a sentirsi meno isolata.


Stabilisci confini mentali e pratici: ricorda a te stessa cosa meriti — rispetto e chiarezza — e valuta se è saggio riaprire un’interazione con chi ti ha ferita.


Se pensi di voler chiarire con lui: fallo solo se vuoi conoscere la verità per te stessa (non per riconquistarlo) e solo in un momento in cui ti senti stabile. Preparati mentalmente che potresti non ottenere le risposte che speri.


Quando rivolgersi a uno specialista
Se questo stato ti impedisce di vivere, dormire o svolgere le attività quotidiane, oppure se il dolore si protrae e il pianto è molto frequente, è utile parlare con uno psicologo/psicoterapeuta. Un percorso può aiutarti a elaborare l’abbandono, riconoscere pattern relazionali e costruire strategie per riprendere il controllo emotivo. In presenza di ricordi traumatici legati alla rottura, tecniche come l’EMDR (quando indicate) possono essere utili, ma va valutato caso per caso.
È comunque consigliabile approfondire con uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Margherita Atzori
Psicologo, Psicologo clinico
Aprilia
Buonasera, comprendo che gli sguardi, gli avvicinamenti e le distanze, l’alternanza tra apparentemente incuriosito e indifferente può generare molte domande ma In questo momento il punto centrale non dovrebbe essere “che cosa significa il suo comportamento?”, ma come stai e cosa ti sta accadendo interiormente.
In questi casi, non è l’altro che dobbiamo comprendere, ma noi stessi. Iniziare un percorso psicologico in questo momento di confusione può aiutarti a comprendere meglio sentimenti e bisogni, dare spazio al dolore legato alla separazione, ritrovare un senso di stabilità e di autostima al di là dell’altro, chiudere un capitolo, per poter aprire gradualmente il successivo. Buona riflessione, resto a disposizione!
Dott. Leonardo Iacovone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, ha avuto modo di riparlare con il suo ex riguardo questi suoi atteggiamenti apparentemente incoerenti? Purtroppo non mi sento di trarre inferenze sul suo comportamento sulla base di queste info, ciò che mi interessa è come lei sta vivendo questa situazione e come la affronta. La rottura è sempre un momento molto delicato e frustrante da superare che fa emergere aspetti di noi che tendono a presentarsi in altre relazioni sentimentali. Qualora decidesse di affrontare insieme questo momento, si senta libera di contattarmi. Un caro saluto
Dott. Innocenzo Capodicasa
Psicoterapeuta, Psicologo
Bologna
Gentile paziente anonimo,quello che descrivi mostra un comportamento oscillante, tipico di una persona che non ha una posizione emotiva definita.
Gli sguardi prolungati, la presenza nelle vicinanze, l’apparente curiosità mentre parlavi con un collega suggeriscono che una parte di lui mantiene un interesse emotivo residuo, ma non un interesse relazionale ("sono stato con te per un impulso").
Questi segnali non indicano intenzione, ma ambivalenza: un misto di curiosità, nostalgia, forse anche senso di colpa, senza però il desiderio o la capacità di ristabilire un contatto maturo.
Poi bisognere esplorare cosa succede dentro di lei quando lo rivede, dove si colloca la sua ferita, e cosa la lega ancora a questa figura.
Dott.ssa Andrea Beatrice Galeazzi
Psicologo, Psicologo clinico
Lonate Pozzolo
La tua storia porta tante tematiche ed emozioni, che portano sofferenza e disagio. Ci sono sicuramente tanti nodi da sciogliere, per permetterti di raggiungere maggiore serenità. Sicuramente un percorso terapeutico potrebbe esserti di supporto per raggiungere le consapevolezze che riporti di necessitare. Rimango a disposizione per qualsiasi informazione o chiarimento
Dr. Federico Alunni
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Buonasera, grazie per la sua condivisione. Riesco a immaginare quanto questa situazione possa farla soffrire. Spesso, quando i sentimenti non sono del tutto elaborati, ogni gesto dell’altro rischia di essere caricato di significato e di riaprire domande che erano rimaste sospese.
Da ciò che racconta, il comportamento del suo ex appare discontinuo e ambivalente: a volte cerca il contatto con lo sguardo, altre evita, altre ancora sembra osservare da lontano. Questi movimenti non necessariamente parlano di un sentimento, ma potrebbero indicare confusione, curiosità o difficoltà nel reggere un incontro diretto.
Quando in una storia ci sono ferite o sensi di colpa irrisolti, è comune vedere avvicinamenti e ritirate improvvise: è il modo in cui si prova a gestire emozioni che non si sanno nominare.
Detto questo, è importante guardare anche alla coerenza del comportamento nel tempo: lui ha scelto di interrompere la relazione, lo ha fatto in un momento per lei delicato, e negli anni non ha mai assunto iniziative chiare per riavvicinarsi (sicuramente ci saranno state tantissime altre dinamiche sotto, ma comunque non espresse). Quindi questo è un dato più solido degli sguardi casuali o dei piccoli segnali, che rischiano di generare false speranze.
La sua sofferenza va accolta con rispetto: quando un legame non è del tutto “chiuso”, è normale che il corpo e la mente continuino a reagire. Forse, più che interpretare cosa prova lui, potrebbe essere utile chiedersi cosa suscita in lei questa alternanza, quali bisogni rimangono aperti e cosa le permetterebbe di stare meglio adesso.
Dott.ssa Susanna Brandolini
Psicologo, Psicologo clinico
Treviso
Buongiorno,
capisco quanto possa essere doloroso ritrovarsi, dopo anni, ancora coinvolta emotivamente in una relazione che si è chiusa in modo brusco e poco chiaro. Il modo in cui descrive questi incontri casuali, gli sguardi, i cambiamenti di atteggiamento, l’indifferenza alternata a una sorta di curiosità silenziosa… tutto questo può creare una grande confusione emotiva, soprattutto quando il sentimento da parte sua è ancora vivo.
Il comportamento del suo ex sembra oscillare: a volte compare un gesto minimo di apertura, altre volte evita il contatto, altre ancora sembra controllare da lontano cosa lei stia facendo o con chi parli. Queste oscillazioni, però, parlano più del suo mondo interno che del vostro rapporto. Non indicano necessariamente un desiderio di tornare, né una reale volontà di riallacciare un dialogo: sembrano piuttosto segnali di una persona che non ha ancora elaborato del tutto il passato, ma che allo stesso tempo non riesce ad assumersi la responsabilità di un confronto sincero.
La frase con cui lui ha chiuso la relazione “sono stato con te per un impulso, sono un cretino” è stata probabilmente il modo più veloce che ha trovato per tirarsi fuori da una situazione che non sapeva gestire, soprattutto in un momento delicato per lei, quando aveva bisogno di sostegno per la malattia di sua madre. Questo tipo di reazione racconta molto di lui: una difficoltà a rimanere quando le emozioni diventano intense, un’incapacità di affrontare la vulnerabilità propria e altrui.
Il dolore che prova oggi è comprensibile. Quando i sentimenti non si sono del tutto spenti, ogni piccolo gesto viene analizzato, ogni sguardo caricato di significati. La cosa più difficile è accettare che ciò che lei prova non corrisponde necessariamente alle intenzioni dell’altro. E che quello che lui mostra, oggi, non è un amore trattenuto, ma una forma di ambivalenza che rischia di tenerla sospesa, senza darle né vicinanza né una chiusura autentica.
Ciò che può veramente aiutarla, in questo momento, è rivolgere l’attenzione più su di sé che su di lui. Comprendere cosa la tiene legata, cosa le fa ancora credere che ogni suo gesto possa essere un segnale, cosa la fa soffrire così profondamente. Non perché lei sia fragile, ma perché quando una ferita non viene elaborata, basta poco per riaprirla.

Un saluto,
Dott.ssa Susanna Brandolini
Gentile utente, da ciò che descrive lei ancora ha dei risentimenti riguardante la sua ex storia. Probabilmente ha degli strascichi emotivi non del tutto risolti, per tale motivo quando incontra il suo ex prova ancora delle forti sensazioni. Potrebbe iniziare un percorso psicologico per comprendere al meglio ciò che sente e ritrovare il suo equilibrio psicofisico. Dott.ssa Valentina Pisciotta
Dr. Mauro Terracciano
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Dalle sue parole emerge un rapporto post-separazione segnato da segnali ambivalenti. Sguardi, evitamenti e piccoli avvicinamenti creano confusione più che chiarezza.
Questa alternanza di vicinanza e freddezza mantiene viva l’incertezza, e l’incertezza continua a riattivare tristezza, nostalgia e amarezza.
Il fatto che lei ancora provi emozioni forti al confronto con quell’altro indica che la relazione ha lasciato tracce affettive importanti, tracce che meritano di essere ascoltate.
Più che cercare una spiegazione univoca per i suoi gesti, può essere utile chiedersi che cosa quei momenti risvegliano in lei, quali bisogni rimangono insoddisfatti e quali ferite non si sono ancora chiuse.
Pensare a quali confini desidera proteggere e a quali comportamenti la preservano emotivamente aiuta a scegliere come muoversi senza restare sospesa nell’attesa.
In terapia si lavora sul significato di questi risvegli affettivi, sul ruolo che lei assume nella relazione e sulle risorse con cui ricostruire autonomia emotiva.
L’obiettivo non è cancellare il sentimento ma restituirle chiarezza, così da decidere in modo più coerente con se stessa.
Se lo desidera, possiamo approfondire insieme questi temi in un primo colloquio chiarificatore, può prenotare un appuntamento.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito.

Un caro saluto,
Dott. Mauro Terracciano.
Buongiorno gentile utente, hai fatto bene a condividere con noi il tuo vissuto. Mi dispiace tanto per la sofferenza che stai vivendo, dal tuo racconto sento bene quanto questa situazione ti stia toccando nel profondo. E' assolutamente umano che questi incontri inaspettati, gli sguardi, i comportamenti contradditori ti facciano sentire confusa e che, a volte, la fatica sia così forte da non poter trattenere le lacrime. Capisco anche la speranza che può nascere da questi momenti ambivalenti, è una reazione naturale visto che ci sono ancora dei sentimenti vivi per questa persona. Allo stesso tempo, non conoscendo il tuo ex e la situazione nel dettaglio, è difficile dare un'interpretazione sicura dei suoi comportamenti. Però, se vuoi, possiamo lavorare insieme ed esplorare con calma cosa questa situazione smuove dentro di te, i tuoi bisogni emotivi e i modi per ritrovare un maggiore senso di sollievo.
Se vuoi puoi contattarmi. Un abbraccio simbolico, se lo desideri. Arianna Broglia
Dott.ssa Giulia Danieli
Psicologo, Psicologo clinico
Cernusco sul Naviglio
Gentile utente,
la ringrazio innanzitutto per la condivisione.
Leggendo le sue parole mi sembra, però, che sia importante porre l'attenzione sul suo vissuto, piuttosto che sul comportamento dell'ex fidanzato.
Posso immaginare che non sia semplice essere distaccate di fronte a comportamenti che possono risultare ambigui quando ancora si prova affetto per una persona, ma è anche importante riflettere su chi si voglia al proprio fianco e perché.
Credo, inoltre, possa essere utile per lei chiedersi a quale suo bisogno possa rispondere il comportamento e le possibili attenzioni del suo ex, dato che nel momento di necessità lui si è fatto da parte.
Sicuramente un consulto con un professionista potrebbe aiutarla in questo momento di difficoltà, anche a dare voce alla sua tristezza senza giudizio alcuno.
Un caro saluto.
Dott.ssa Laura Forghieri
Psicologo, Psicologo clinico
Bagnoli
Gentile utente, credo forse che la domanda che si sta ponendo possa essere d'aiuto se la riporta di sé. Come mai a distanza di anni chiede di interpretare il comportamento di una persona con cui è stata chiusa una relazione? credo che possa esserle maggiormente utile lavorare su di sé e sulle domande che le sorgono quando ci sono questi comportamenti. Chiedere pareri ad altre persone (amici, colleghi..) sull'interpretazione dei comportamento la porta solo ad una maggiore confusione. Le consiglio invece eventualmente di valutare un percorso psicologico per capire meglio la relazione ed eventualmente l'elaborazione della fine della relazione. Cordialmente. Dott.ssa Laura Forghieri
Dott.ssa Simona Santoni
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buonasera, grazie per la condivisione. Capisco quanto possa essere doloroso rivedere una persona che ha contato così tanto per poi ritrovarsi a dei segnali contraddittori, tra scambi di sguardi e indifferenza. È una dinamica che può riaprire ferite ancora vive e creare molta confusione.
Il comportamento del suo ex, per come lo descrive, non sembra esprimere un reale intento di riavvicinamento ma piuttosto una forma di curiosità, forse nostalgia, senza però assumersi la responsabilità di un dialogo adulto e chiaro, che potrebbe creare disorientamento.
Quando una relazione si chiude con motivazioni poco chiare e parole svalutanti ("sono stato con te per un impulso"), è comprensibile che dentro di lei sia rimasto qualcosa in sospeso.
E' importante, però, dare voce a quello che oggi è il suo vissuto e i suoi sentimenti che sembrano ancora molto vivi. Un percorso di supporto potrebbe aiutarla ad elaborare la ferita emotiva lasciata da quella chiusura e a ritrovare un equilibrio più sereno.

Resto a disposizione,
Simona Santoni – Psicologa
Buongiorno,
capisco quanto questa situazione la stia facendo soffrire: quando c’è ancora un sentimento, piccoli gesti, sguardi o ambiguità dell’altro possono riaprire ferite che sembravano chiuse. Quello che descrive non permette però di capire cosa voglia davvero il suo ex: comportamenti così oscillanti spesso parlano più della sua confusione che di un reale desiderio di avvicinamento.

In momenti così delicati può essere utile spostare lo sguardo da ciò che fa lui a ciò che accade dentro di lei: cosa la ferisce di più? cosa la tiene ancora legata? cosa avrebbe bisogno di succedere oggi per stare un po’ meglio, indipendentemente da lui? Sono domande che aiutano a ritrovare stabilità e a non restare bloccati nell’attesa di segnali che non chiariscono davvero la situazione.

Se sente il bisogno di fare ordine, definire una priorità e capire come andare avanti senza rimanere intrappolata nel comportamento dell’altro, mi contatti: possiamo lavorarci insieme in modo concreto e rispettoso dei suoi tempi.

Un caro saluto,
Melania Monaco
Dott. Vincenzo Capretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera,
i comportamenti del suo ex sembrano ambivalenti: a volte la guarda, a volte la evita, a volte appare curioso… ma non mostrano un reale interesse né la volontà di tornare, solo reazioni confuse dettate dall’emotività del momento.
La verità è che lui ha chiuso la relazione in un momento per lei doloroso, con motivazioni immature. Il fatto che lei provi ancora sentimento è umano, ma leggere ogni suo gesto come un segnale la fa solo soffrire.
Il suo dolore merita attenzione e sostegno, non ambiguità.
Resto a disposizione in ogni canale lei preferisca.
Dott.ssa Fabiana Lefevre
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Grazie per aver condiviso con tanta sincerità una situazione che comprensibilmente le sta provocando sofferenza.

Dalla descrizione che fa, il comportamento del suo ex partner appare altalenante e poco chiaro, fatto di avvicinamenti e distanze improvvise. È importante ricordare che questi segnali, presi da soli, non raccontano necessariamente un reale interesse o un desiderio di riprendere la relazione, ma possono riflettere difficoltà personali, indecisione o semplicemente modi diversi di gestire un incontro imprevisto.

Il fatto che lui l’abbia lasciata in un momento per lei molto delicato, dando come motivazione un “impulso”, indica che probabilmente si trovava – o si trova tuttora – in una condizione emotiva poco stabile, che può portarlo a comportamenti contraddittori. Questo però non giustifica il disagio che tali atteggiamenti le stanno provocando.

L’aspetto più importante ora è prendersi cura di sé:
– riconoscere il dolore e il senso di confusione che sta vivendo,
– interrogarsi su ciò di cui lei avrebbe davvero bisogno in una relazione,
– e soprattutto su cosa questa persona è stata in grado (o non è stata in grado) di offrirle.

A volte, quando i sentimenti sono ancora presenti, è naturale leggere ogni gesto come un possibile segnale. Tuttavia, se questi incontri casuali la fanno stare male, può essere utile lavorare sulla chiusura emotiva della relazione, anche con l’aiuto di un percorso psicologico, che può darle uno spazio protetto per elaborare la fine del rapporto e ritrovare serenità.
Comprendo quanto possa essere doloroso trovarsi in questa situazione. Gli atteggiamenti del suo ex non hanno un significato univoco: oscillano tra curiosità e distanza, ma non indicano un reale intento di ricostruire. Il punto cruciale non è interpretare lui, bensì interrompere il circolo vizioso che la tiene legata. Più cerca spiegazioni, più alimenta la sofferenza. La strategia efficace è spostare il focus: smettere di analizzare il comportamento di lui e iniziare a chiedersi 'cosa posso fare per stare meglio io?'. Quando riuscirà a farlo, scoprirà che il futuro può offrirle relazioni più sane e soddisfacenti, e soprattutto una serenità che oggi le sembra lontana, ma è alla sua portata.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, capisco quanto possa essere difficile per lei trovarsi ancora immersa in una storia che, nonostante sia finita da tempo, continua a lasciare domande aperte e un dolore che sembra non trovare posto. Quando i sentimenti sono stati autentici, è naturale che certi incontri casuali, certi sguardi, certi comportamenti ambigui riaprano ferite che probabilmente sperava fossero almeno un po’ rimarginate. Quello che descrive è un insieme di segnali che possono confondere, perché non sembrano seguire una direzione chiara. A volte la cerca con lo sguardo, altre volte la evita, altre ancora sembra osservare da lontano ciò che fa o con chi parla. È comprensibile che tutto questo la spinga a chiedersi cosa significhi davvero e se ci sia ancora qualcosa sotto. La verità è che questi comportamenti non sempre parlano di un intenzione profonda o di un sentimento da parte dell’altra persona. A volte parlano semplicemente della difficoltà di chi non ha concluso dentro di sé una storia in modo maturo, di chi può oscillare tra curiosità, senso di colpa, imbarazzo o bisogno di rassicurarsi sul fatto che la propria scelta non sia stata un errore. Ma questo non coincide necessariamente con un reale desiderio di tornare, né con la capacità di dare ciò che servirebbe in una relazione stabile. È importante che lei si permetta di guardare non solo cosa fa lui oggi, ma come si è comportato nel momento in cui la relazione aveva bisogno di solidità. Lei ha condiviso una difficoltà familiare e lui si è allontanato dando spiegazioni che, al di là delle parole, trasmettevano scarso investimento emotivo. Questo dettaglio non va sottovalutato, perché dice molto più degli sguardi incrociati per strada. Il fatto che lei provi ancora qualcosa non significa debolezza. Significa che ha amato, che ha sperato, che ha investito. Però merita di chiedersi se ciò che sente è legato alla persona reale che aveva accanto, o all’idea di ciò che avrebbe voluto che quella persona fosse. La sofferenza che sta vivendo è un segnale prezioso, perché le sta comunicando che ha bisogno di cura, di qualcuno che la faccia sentire vista, rispettata e scelta davvero. Non è qualcosa che si può ottenere rincorrendo segnali incerti, ma iniziando a guardare con più tenerezza a ciò che serve a lei oggi. Le sarà utile provare a riportare l’attenzione su di sé, sulle sue emozioni, su ciò che la fa stare bene, senza cercare più di interpretare ogni suo gesto. Non perché non abbia valore ciò che ha vissuto, ma perché la sua serenità non può dipendere da comportamenti così ambivalenti. Ritrovare equilibrio passa anche dal permettersi di elaborare il distacco, di accogliere la tristezza e, con calma, di ricostruire uno spazio interiore più stabile. Se sente che da sola fa fatica a venirne fuori, non c’è nulla di sbagliato nel chiedere un supporto, perché un percorso di questo tipo può davvero alleggerire il peso emotivo e aiutarla a capire come tutelarsi meglio nelle relazioni future. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Elena Dati
Psicologo, Psicologo clinico
Crema
Buongiorno,
capisco quanto possa essere doloroso trovarsi di fronte a segnali così confusi, soprattutto quando c’è ancora un sentimento forte. Quello che descrive — sguardi, momenti di vicinanza seguiti da evitamento o indifferenza — può creare molta incertezza, e il suo dispiacere è del tutto comprensibile.
Da ciò che racconta, sembra che anche lui faccia fatica a mantenere una posizione chiara: a volte si avvicina, altre si allontana, ma senza mai esporsi davvero. È un tipo di comportamento che può riaprire emozioni del passato, senza però offrire un punto di appoggio su cui costruire qualcosa di concreto.
In questo momento, forse la cosa più importante è riportare l’attenzione su di lei: su ciò che prova, su quanto questi incontri le pesano, e su come proteggersi da situazioni che rischiano di farla soffrire ancora.
Resto a disposizione,
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Dati
Da quello che racconti, non è facile dare un'interpretazione chiara e definitiva. A volte uno sguardo, un atteggiamento che sembra distaccato o una certa curiosità possono nascondere emozioni contrastanti, oppure riflettere semplicemente modi diversi di reagire a un incontro inaspettato. Dopo una relazione importante, è normale che ci siano comportamenti ambigui: da una parte si evita, dall’altra si cerca un contatto… come se nemmeno la persona in questione sapesse bene come comportarsi.
Ma la cosa davvero centrale, in tutto questo, è quello che provi tu: il dolore, le lacrime, la confusione, quella sensazione di essere ancora emotivamente coinvolta anche dopo tanto tempo. Sono emozioni profonde, che meritano attenzione e un luogo sicuro dove possano essere accolte dato che spesso non si tratta tanto di capire l’altro, quanto di ascoltare l’effetto che tutto questo ha su di te e sulla tua serenità.
Se pensi che parlarne possa aiutarti a fare chiarezza, a sciogliere un po’ il nodo emotivo e ritrovare un po’ di equilibrio, possiamo farlo insieme.
Dott.ssa Eva Meuti
Psicologo, Psicologo clinico
Ardea
Buongiorno,
grazie per aver condiviso qualcosa di così doloroso e personale. Capisco quanto sia difficile trovarsi ancora coinvolta emotivamente dopo una storia che ha lasciato ferite e domande irrisolte. Gli atteggiamenti ambivalenti del tuo ex possono generare confusione, ma non sempre riflettono un reale desiderio di riprendere un legame: a volte sono espressione di incertezza o semplice casualità.

Quello che conta ora è il tuo benessere. È importante dare spazio ai tuoi sentimenti e, se necessario, lavorare su questo dolore in un percorso che ti aiuti a ritrovare chiarezza e serenità.
Un saluto.

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