Buonasera Ad inizio Dicembre ho sofferto per 4 giorni di forte nausea con conseguente inappetenza,
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Buonasera
Ad inizio Dicembre ho sofferto per 4 giorni di forte nausea con conseguente inappetenza, poi passata piano piano, rimasta un po' la difficoltà nel mangiare
Ora va meglio, riesco a mangiare, seppur mangiando comunque poco
Al pranzo sono più tranquilla e riesco, la sera mi sento più bloccata, nonostante la fame, per paura di non riuscire a digerire, come spesso capita sentendomi un peso sullo stomaco associato a tachicardia a volte per il non riuscire a digerire, anche prima di questo episodio faticavo a digerire, ma non così, e comunque non ero preoccupata o bloccata nei confronti del cibo
Credo di essermi bloccata avendo avuto quei giorni di nausea molto forte
Premetto che non ho mai avuto problemi con il cibo in generale ne tanto meno riguardo al mio fisico
È parecchio snervante
Ad inizio Dicembre ho sofferto per 4 giorni di forte nausea con conseguente inappetenza, poi passata piano piano, rimasta un po' la difficoltà nel mangiare
Ora va meglio, riesco a mangiare, seppur mangiando comunque poco
Al pranzo sono più tranquilla e riesco, la sera mi sento più bloccata, nonostante la fame, per paura di non riuscire a digerire, come spesso capita sentendomi un peso sullo stomaco associato a tachicardia a volte per il non riuscire a digerire, anche prima di questo episodio faticavo a digerire, ma non così, e comunque non ero preoccupata o bloccata nei confronti del cibo
Credo di essermi bloccata avendo avuto quei giorni di nausea molto forte
Premetto che non ho mai avuto problemi con il cibo in generale ne tanto meno riguardo al mio fisico
È parecchio snervante
Buonasera, qualora la tua situazione dovesse persistere, consiglio di rivolgerti a un medico gastroenterologo per escludere cause organiche e, se necessario, a un professionista della salute mentale per affrontare il disagio emotivo associato al cibo. Nel frattempo, cerca di mangiare lentamente, in un ambiente rilassato, e preferisci pasti leggeri la sera.
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Buonasera,
In questo caso potrebbe optare per fare la colazione e il pranzo un pochino più abbondanti e completi e mantenere la cena più leggera (es minestroni di verdura o zuppe di legumi o uova o pesce e verdure). Risulterebbe però necessario fare un'anamnesi completa per capire quali siano le problematiche alla base della maldigestione in modo tale da poter agire in maniera adeguata e ridurre così la sintomatologia per tornare ad un'alimentazione completa. Le consiglio di affidarsi ad un nutrizionista in grado di impostare un piano alimentare adeguato e valutare l'eventuale necessità di accertamenti per trovare la causa della maldigestione.
Rimango a sua disposizione,
Cordialmente
Dott.ssa Olivia Passaleva
In questo caso potrebbe optare per fare la colazione e il pranzo un pochino più abbondanti e completi e mantenere la cena più leggera (es minestroni di verdura o zuppe di legumi o uova o pesce e verdure). Risulterebbe però necessario fare un'anamnesi completa per capire quali siano le problematiche alla base della maldigestione in modo tale da poter agire in maniera adeguata e ridurre così la sintomatologia per tornare ad un'alimentazione completa. Le consiglio di affidarsi ad un nutrizionista in grado di impostare un piano alimentare adeguato e valutare l'eventuale necessità di accertamenti per trovare la causa della maldigestione.
Rimango a sua disposizione,
Cordialmente
Dott.ssa Olivia Passaleva
Salve, bisognerebbe rivolgersi al medico di base per indagare bene i suoi sintomi ed eventualmente anche ad un gastroenterologo. Una volta chiarito il suo quadro potrebbe valutare se è più opportuno rivolgersi ad un dietista (in caso ad esempio di colon irritabile o disbiosi) oppure ad una figura dell'area psicologica se la preoccupazione permane. Potrebbe anche solo trattarsi di qualcosa di momentaneo, magari virale, per tale ragione una attenta anamnesi darebbe un responso più mirato. rimango a disposizione. Dott.ssa Alessandra Daidone - Dietista.
l periodo di nausea forte che hai vissuto potrebbe aver generato una sorta di "blocco psicologico" verso il cibo, associato alla paura di non riuscire a digerire o sentirti male. Questo stato potrebbe aver rafforzato i sintomi digestivi, come la tachicardia post-pasto, che spesso è collegata all'ansia. Ti consiglio di:
Mangiare pasti leggeri e facilmente digeribili.
Suddividere i pasti in porzioni più piccole e frequenti.
Evitare cibi pesanti o irritanti per lo stomaco.
Valutare, se necessario, un supporto psicologico per superare il blocco alimentare.
Se i sintomi persistono, una visita specialistica può aiutarti a individuare eventuali cause sottostanti e trattamenti mirati.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Mangiare pasti leggeri e facilmente digeribili.
Suddividere i pasti in porzioni più piccole e frequenti.
Evitare cibi pesanti o irritanti per lo stomaco.
Valutare, se necessario, un supporto psicologico per superare il blocco alimentare.
Se i sintomi persistono, una visita specialistica può aiutarti a individuare eventuali cause sottostanti e trattamenti mirati.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Bisogna capire la causa delle nausee, non avere appetito non è una cosa da sottovalutare. Provi a mangiare carne bianca con verdura cotta a pranzo e la sera mangi i carboidrati ( patate, pasta, gnocchi, polenta) con un circa 40g di proteine ( pesce bianco e tacchino). Se persiste ancora la fatica a mangiare puoi sempre prenotare una consulenza con me .
Gentilissimo/a,
Comprendere e affrontare le difficoltà alimentari è un passo importante. Ho letto con attenzione ciò che ha condiviso riguardo ai recenti episodi di nausea e alla difficoltà nel mangiare, e riconosco quanto possa essere snervante.
Quello che ha vissuto è un’esperienza che può influenzare profondamente il rapporto con il cibo. La nausea intensa e l’inappetenza possono creare un’associazione negativa con i pasti, portando a una sensazione di ansia ogni volta che si avvicina al momento di mangiare. Questo è del tutto comprensibile e, fortunatamente, ci sono strategie che possiamo adottare per aiutarla a ritrovare la serenità e il piacere di nutrirsi.
Vorrei proporle un approccio personalizzato che tenga conto delle sue esigenze specifiche. Iniziamo con l’introdurre piccoli pasti frequenti, che possono alleviare la pressione e rendere il momento del pasto meno stressante. Potremo concentrarci su alimenti leggeri e facilmente digeribili, così da facilitare la transizione verso una dieta più varia e nutriente.
Inoltre, esplorando tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, possiamo lavorare insieme per ridurre l’ansia legata al cibo. È fondamentale che lei si senta a suo agio e al sicuro durante i pasti, e queste tecniche possono rivelarsi utili.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Comprendere e affrontare le difficoltà alimentari è un passo importante. Ho letto con attenzione ciò che ha condiviso riguardo ai recenti episodi di nausea e alla difficoltà nel mangiare, e riconosco quanto possa essere snervante.
Quello che ha vissuto è un’esperienza che può influenzare profondamente il rapporto con il cibo. La nausea intensa e l’inappetenza possono creare un’associazione negativa con i pasti, portando a una sensazione di ansia ogni volta che si avvicina al momento di mangiare. Questo è del tutto comprensibile e, fortunatamente, ci sono strategie che possiamo adottare per aiutarla a ritrovare la serenità e il piacere di nutrirsi.
Vorrei proporle un approccio personalizzato che tenga conto delle sue esigenze specifiche. Iniziamo con l’introdurre piccoli pasti frequenti, che possono alleviare la pressione e rendere il momento del pasto meno stressante. Potremo concentrarci su alimenti leggeri e facilmente digeribili, così da facilitare la transizione verso una dieta più varia e nutriente.
Inoltre, esplorando tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, possiamo lavorare insieme per ridurre l’ansia legata al cibo. È fondamentale che lei si senta a suo agio e al sicuro durante i pasti, e queste tecniche possono rivelarsi utili.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
la capisco se non riesce a rialimentarsi correttamente parliamone in una visita puo tranquillamente prendere un appuntamento
Ciao, capisco la sua paura di stare di nuovo male. Le consiglio di provare piatti semplici ottenuti con alimenti freschi e non troppo processati, evitando alimenti industrializzati.
inoltre, per quanto riguarda la cena se può tranquillizzarla potrebbe anticiparla di qualche minuto (tipo 30 min) e non andare subito dopo a letto.
inoltre, per quanto riguarda la cena se può tranquillizzarla potrebbe anticiparla di qualche minuto (tipo 30 min) e non andare subito dopo a letto.
Buongiorno, leggendo quanto ha scritto quello che le posso consigliare è di cercare di reintrodurre gli alimenti in maniera graduale partendo da cibi leggeri, poco conditi e poco grassi e facilmente digeribili come riso in bianco (con olio e grana), patate lesse (anche queste volendo con olio e grana), verdura bollita (es, zucchine lesse o carote lesse), del prosciutto cotto magro, merluzzo, orata/branzino. Quando nota che riacquista maggior appetito può passare a reintrodurre le fonti proteiche più complesse sempre abbinate a verdure e una fonte di carboidrati. Si tenga anche idratata, nonostante la nausea, magari prediligendo tisane tiepide allo zenzero e limone che possono essere di aiuto.
Gentile paziente, quello che mi sento di consigliarle è rivolgersi ad un nutrizionista che le formulerà un piano con dei pasti facilmente digeribili, soprattutto alla sera, così potrà ricominciare a sentirsi tranquilla e a ristabilire un rapporto sereno con il cibo. Superata questa fase, potrà poi reintrodurre tutti gli alimenti e si dimenticherà dell’episodio di dicembre.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa MS
Rimango a disposizione.
Dott.ssa MS
Gentile paziente,
sono la Dott.ssa Carolina Bongiolatti e mi occupo di Disturbi Alimentari. Fattore emotivo e cibo sono intrinsecamente e intimamente collegati. Sintomi da stress e/o ansia modificano la motilità gastrointestinale e l'equilibrio del microbioma (studi effettuati a febbraio 2014 chiariscono i meccanismi attraverso il famoso asse intestino - cervello) Qualora abbia accertato che non esistono cause organiche il mio consiglio è di affidarsi ad un professionista che la aiuti a superare questa fase prima che diventi un disturbo cronico o che la porti ad eventuali carenze nutrizionali. Qualora lo senta possibile sarei felice di poterla aiutare.
Un caro saluto
Dott.ssa Carolina
sono la Dott.ssa Carolina Bongiolatti e mi occupo di Disturbi Alimentari. Fattore emotivo e cibo sono intrinsecamente e intimamente collegati. Sintomi da stress e/o ansia modificano la motilità gastrointestinale e l'equilibrio del microbioma (studi effettuati a febbraio 2014 chiariscono i meccanismi attraverso il famoso asse intestino - cervello) Qualora abbia accertato che non esistono cause organiche il mio consiglio è di affidarsi ad un professionista che la aiuti a superare questa fase prima che diventi un disturbo cronico o che la porti ad eventuali carenze nutrizionali. Qualora lo senta possibile sarei felice di poterla aiutare.
Un caro saluto
Dott.ssa Carolina
Buongiorno,
ha provato a notare se ci fosse qualche correlazione particolare con alcuni alimenti specifici? Nel caso si dovesse ripresentare questa situazione consiglio di tenere un diario alimentare, è un utile strumento che permette di monitorare il proprio stato di benessere con l'assunzione dei cibi durante la giornata.
Per la sera consiglio, quando possibile, di anticipare l'orario della cena così da avere tutto il tempo necessario affinché la digestione avvenga tranquillamente, prima di coricarsi per la notte; di effettuare un pasto piuttosto leggero e semplice da digerire ed eventualmente di aiutarsi anche con tisane digestive.
E' comprensibile che la situazione abbia portato ad un "blocco" a causa della preoccupazione del non sapere da cosa fosse dovuta la situazione. In questi casi è importante consapevolizzarsi del fatto che la componente emotiva può avere anche una espressione a livello fisico, mente e corpo infatti sono interconnessi.
ha provato a notare se ci fosse qualche correlazione particolare con alcuni alimenti specifici? Nel caso si dovesse ripresentare questa situazione consiglio di tenere un diario alimentare, è un utile strumento che permette di monitorare il proprio stato di benessere con l'assunzione dei cibi durante la giornata.
Per la sera consiglio, quando possibile, di anticipare l'orario della cena così da avere tutto il tempo necessario affinché la digestione avvenga tranquillamente, prima di coricarsi per la notte; di effettuare un pasto piuttosto leggero e semplice da digerire ed eventualmente di aiutarsi anche con tisane digestive.
E' comprensibile che la situazione abbia portato ad un "blocco" a causa della preoccupazione del non sapere da cosa fosse dovuta la situazione. In questi casi è importante consapevolizzarsi del fatto che la componente emotiva può avere anche una espressione a livello fisico, mente e corpo infatti sono interconnessi.
Buonasera! Mi dispiace sentire che stia attraversando un momento così difficile. I sintomi che descrive, come la nausea, l'inappetenza, la difficoltà nel mangiare, la sensazione di "peso" sullo stomaco e la tachicardia, sembrano essere il risultato di un episodio acuto che ha avuto un impatto non solo fisico, ma anche emotivo e psicologico.
Sembra che la paura di non riuscire a digerire o di sentirsi "bloccata" stia peggiorando la situazione, anche se il problema fisico iniziale (la nausea) è migliorato. Questo è abbastanza comune: un episodio acuto di disturbi digestivi può, in alcuni casi, innescare una sorta di ansia anticipatoria riguardo al cibo, che può a sua volta peggiorare i sintomi digestivi, creando un circolo vizioso.
Cosa può fare per migliorare la situazione?Le tecniche di rilassamento, come la meditazione, la respirazione profonda e il rilassamento muscolare, possono aiutare a ridurre l'ansia e la tensione addominale legata ai pasti. La mindfulness, mangiare in modo consapevole, concentrandosi sui gusti e sulle sensazioni del cibo, può anch'essa ridurre l'ansia e migliorare la digestione. Se le porzioni abbondanti le causano disagio, provi a mangiare piccole porzioni frequenti durante la giornata, riducendo la sensazione di pesantezza. È utile optare per cibi leggeri e facilmente digeribili, come zuppe, brodi, pesce e verdure cotte, evitando cibi troppo grassi o piccanti. Inoltre, mangiare lentamente, masticando bene ogni boccone, può aiutare a migliorare la digestione. Se la difficoltà nel mangiare è legata a un blocco psicologico, la terapia cognitivo-comportamentale può essere utile per affrontare l'ansia legata al cibo. Infine, se i sintomi persistono, una visita gastroenterologica può essere necessaria per escludere disturbi gastrointestinali.
Sembra che la paura di non riuscire a digerire o di sentirsi "bloccata" stia peggiorando la situazione, anche se il problema fisico iniziale (la nausea) è migliorato. Questo è abbastanza comune: un episodio acuto di disturbi digestivi può, in alcuni casi, innescare una sorta di ansia anticipatoria riguardo al cibo, che può a sua volta peggiorare i sintomi digestivi, creando un circolo vizioso.
Cosa può fare per migliorare la situazione?Le tecniche di rilassamento, come la meditazione, la respirazione profonda e il rilassamento muscolare, possono aiutare a ridurre l'ansia e la tensione addominale legata ai pasti. La mindfulness, mangiare in modo consapevole, concentrandosi sui gusti e sulle sensazioni del cibo, può anch'essa ridurre l'ansia e migliorare la digestione. Se le porzioni abbondanti le causano disagio, provi a mangiare piccole porzioni frequenti durante la giornata, riducendo la sensazione di pesantezza. È utile optare per cibi leggeri e facilmente digeribili, come zuppe, brodi, pesce e verdure cotte, evitando cibi troppo grassi o piccanti. Inoltre, mangiare lentamente, masticando bene ogni boccone, può aiutare a migliorare la digestione. Se la difficoltà nel mangiare è legata a un blocco psicologico, la terapia cognitivo-comportamentale può essere utile per affrontare l'ansia legata al cibo. Infine, se i sintomi persistono, una visita gastroenterologica può essere necessaria per escludere disturbi gastrointestinali.
Gentilissima, in primis sarebbe opportuna una visita con medico gastroenterologo per valutare la questione da un punto di vista medico...Oltre a questo un supporto nutrizionale potrebbe esserti di grande aiuto per gestire l'alimentazione e le comprensibili paure che sono venute a crearsi. Indipendentemente dai sintomi attuali è importante recuperare un rapporto sereno con il cibo! un caro saluto
Buonasera,
il mio consiglio è quello di riprendere gradualmente ad aumentare il cibo, fino a ritrovare l'appetito e il piacere legato ad esso. Sicuramente dopo un periodo di questo tipo valutare un percorso con un nutrizionista potrebbe essere interessante
Resto a disposizione
Dott. Bonola Paolo
il mio consiglio è quello di riprendere gradualmente ad aumentare il cibo, fino a ritrovare l'appetito e il piacere legato ad esso. Sicuramente dopo un periodo di questo tipo valutare un percorso con un nutrizionista potrebbe essere interessante
Resto a disposizione
Dott. Bonola Paolo
Ciao! Capisco quanto possa essere snervante questa situazione, soprattutto perché quando il cibo, che dovrebbe essere un momento di piacere, diventa fonte di ansia e disagio, la cosa pesa ancora di più.
Da quello che descrivi, sembra che l'episodio di forte nausea abbia innescato una sorta di blocco psicologico legato alla paura di non digerire bene, specialmente la sera. Questo è più comune di quanto si pensi, soprattutto dopo esperienze sgradevoli con il cibo. A volte, anche quando il problema fisico si risolve, resta l’ansia che possa ripresentarsi, e questa ansia può peggiorare i sintomi.
Se la situazione persiste, potrebbe essere utile parlarne con un gastroenterologo, per escludere cause fisiche come gastrite, reflusso o dispepsia. E, se tutto è ok dal punto di vista fisico, anche un breve percorso con uno psicologo potrebbe aiutare a sciogliere l’ansia legata al cibo. Spesso basta poco per sbloccare questi meccanismi.
Capisco che sia frustrante, soprattutto se prima non avevi mai avuto problemi con il cibo. Ma il fatto che durante il pranzo riesci a mangiare con più tranquillità è un segnale positivo: significa che il corpo ha voglia di tornare alla normalità, serve solo un po' di pazienza.
Come ti senti rispetto a questi suggerimenti? C’è qualcosa che già hai provato o che pensi potrebbe aiutarti?
Dott.ssa antelmi antonella
Da quello che descrivi, sembra che l'episodio di forte nausea abbia innescato una sorta di blocco psicologico legato alla paura di non digerire bene, specialmente la sera. Questo è più comune di quanto si pensi, soprattutto dopo esperienze sgradevoli con il cibo. A volte, anche quando il problema fisico si risolve, resta l’ansia che possa ripresentarsi, e questa ansia può peggiorare i sintomi.
Se la situazione persiste, potrebbe essere utile parlarne con un gastroenterologo, per escludere cause fisiche come gastrite, reflusso o dispepsia. E, se tutto è ok dal punto di vista fisico, anche un breve percorso con uno psicologo potrebbe aiutare a sciogliere l’ansia legata al cibo. Spesso basta poco per sbloccare questi meccanismi.
Capisco che sia frustrante, soprattutto se prima non avevi mai avuto problemi con il cibo. Ma il fatto che durante il pranzo riesci a mangiare con più tranquillità è un segnale positivo: significa che il corpo ha voglia di tornare alla normalità, serve solo un po' di pazienza.
Come ti senti rispetto a questi suggerimenti? C’è qualcosa che già hai provato o che pensi potrebbe aiutarti?
Dott.ssa antelmi antonella
Buonasera, comprendo perfettamente il suo disagio e quanto possa essere snervante trovarsi in una situazione del genere, specialmente per chi non ha mai avuto un rapporto problematico con il cibo. La sua descrizione suggerisce che l'episodio di forte nausea e inappetenza di inizio dicembre ha innescato una reazione ansiosa legata al pasto e alla digestione, portandola a una sorta di "blocco" mentale e fisico.
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### Comprendere il Legame tra Mente e Stomaco
Il nostro **sistema digestivo** è strettamente connesso al **sistema nervoso**. Esiste un vero e proprio "asse intestino-cervello" che fa sì che stress, ansia o traumi (come un forte episodio di nausea) possano influenzare la funzionalità gastrointestinale. È molto comune che un'esperienza negativa con il cibo porti a sviluppare una **paura anticipatoria** di rivivere i sintomi (nausea, pesantezza, tachicardia), anche in assenza di un problema organico immediato. Questa paura, a sua volta, può generare tensione, rallentare la digestione e persino scatenare i sintomi che si temono, creando un circolo vizioso.
La **tachicardia associata alla digestione** è un sintomo frequente quando lo stomaco è "bloccato" o fa fatica. L'apparato digerente richiede un notevole afflusso di sangue e un'attivazione del sistema nervoso vegetativo; se la digestione è lenta o si percepisce un disagio, il corpo può reagire con un aumento della frequenza cardiaca.
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### Strategie Alimentari e Comportamentali
Ecco alcuni suggerimenti per aiutarla a superare questo momento, tenendo conto sia degli aspetti fisici che psicologici:
1. **Pasti Piccoli e Frequenti:** Invece di concentrare le calorie in pochi pasti abbondanti, distribuisca l'assunzione di cibo in **5-6 pasti più piccoli** (colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda, cena, e un eventuale piccolo spuntino serale se necessario e tollerato). Questo ridurrà il carico sullo stomaco ad ogni pasto e faciliterà la digestione.
2. **Cibi Facilmente Digeribili:**
* **Cereali:** Riso, pasta (anche integrali, ma se il raffinato è più leggero in questa fase, va bene), patate, pane tostato.
* **Proteine Magre:** Petto di pollo/tacchino (senza pelle), pesce bianco (merluzzo, platessa, sogliola), uova (bollite o in camicia). Cotture semplici (al vapore, lesso, al forno).
* **Verdure Cotte:** Zucchine, carote, finocchi, spinaci, bietole. Le verdure crude potrebbero essere più difficili da digerire in questa fase.
* **Frutta:** Banana matura, mele e pere cotte o frullate.
* **Condimenti Leggeri:** Olio extra vergine d'oliva a crudo, in quantità moderate. Eviti fritti, sughi grassi, salse elaborate, formaggi stagionati, insaccati.
3. **Bere Lontano dai Pasti:** Non beva grandi quantità di liquidi durante i pasti, per non diluire i succhi gastrici e rallentare la digestione. Beva acqua abbondantemente durante il giorno, ma a piccoli sorsi tra un pasto e l'altro.
4. **Rituali Rilassanti Prima dei Pasti:** Poiché la sera si sente più bloccata, provi a creare un ambiente rilassante prima di cena. Potrebbe fare qualche respiro profondo, ascoltare musica tranquilla, o fare una breve passeggiata leggera. Eviti discussioni stressanti o attività troppo stimolanti.
5. **Mangiare con Calma e Consapevolezza:** Masticare lentamente e a lungo. Concentrarsi sul cibo e sul momento presente, senza distrazioni (TV, smartphone), può aiutare a ridurre l'ansia e migliorare la digestione.
6. **Attenzione alla Cena:** Dato che è il pasto più problematico, cerchi di renderlo il più leggero possibile. Una zuppa di verdure, del pesce o pollo al vapore con verdure lesse, una piccola porzione di riso o patate. Eviti cibi pesanti o che sa di non digerire bene.
7. **Non Coricarsi Subito Dopo Cena:** Aspetti almeno 2-3 ore dopo aver mangiato prima di sdraiarsi, per facilitare lo svuotamento gastrico e prevenire il reflusso.
8. **Tisane Digestive:** Dopo i pasti, una tisana a base di finocchio, zenzero (se non irrita), camomilla, o malva può favorire la digestione e dare una sensazione di benessere.
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### Considerazioni Psicologiche
Il suo "blocco" e la paura sono reazioni naturali a un'esperienza sgradevole. È importante riconoscere che non è un problema con il cibo in sé o con la sua immagine corporea, ma una **risposta ansiosa**.
* **Riappropriarsi del Piacere del Cibo:** Provi a reintrodurre gradualmente alimenti che le piacevano molto e che sa essere facilmente digeribili. Inizi con piccole porzioni per "ri-educare" il suo corpo e la sua mente a percepire il cibo come fonte di nutrimento e piacere, non di minaccia.
* **Tecniche di Rilassamento:** Apprendere e praticare regolarmente tecniche di respirazione profonda, mindfulness o meditazione può essere estremamente utile per gestire l'ansia legata al pasto e in generale.
* **Supporto Professionale:** Se il "blocco" dovesse persistere o peggiorare, e interferire significativamente con la sua qualità di vita, potrebbe essere molto utile considerare il supporto di uno **psicologo o uno psicoterapeuta** specializzato in problematiche legate all'ansia e al somatico. A volte, un breve percorso può aiutare a sbloccare questi meccanismi psicologici.
È un percorso che richiede pazienza e auto-osservazione. L'importante è riprendere fiducia nel suo corpo e nelle sue capacità digestive, un passo alla volta.
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### Comprendere il Legame tra Mente e Stomaco
Il nostro **sistema digestivo** è strettamente connesso al **sistema nervoso**. Esiste un vero e proprio "asse intestino-cervello" che fa sì che stress, ansia o traumi (come un forte episodio di nausea) possano influenzare la funzionalità gastrointestinale. È molto comune che un'esperienza negativa con il cibo porti a sviluppare una **paura anticipatoria** di rivivere i sintomi (nausea, pesantezza, tachicardia), anche in assenza di un problema organico immediato. Questa paura, a sua volta, può generare tensione, rallentare la digestione e persino scatenare i sintomi che si temono, creando un circolo vizioso.
La **tachicardia associata alla digestione** è un sintomo frequente quando lo stomaco è "bloccato" o fa fatica. L'apparato digerente richiede un notevole afflusso di sangue e un'attivazione del sistema nervoso vegetativo; se la digestione è lenta o si percepisce un disagio, il corpo può reagire con un aumento della frequenza cardiaca.
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### Strategie Alimentari e Comportamentali
Ecco alcuni suggerimenti per aiutarla a superare questo momento, tenendo conto sia degli aspetti fisici che psicologici:
1. **Pasti Piccoli e Frequenti:** Invece di concentrare le calorie in pochi pasti abbondanti, distribuisca l'assunzione di cibo in **5-6 pasti più piccoli** (colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda, cena, e un eventuale piccolo spuntino serale se necessario e tollerato). Questo ridurrà il carico sullo stomaco ad ogni pasto e faciliterà la digestione.
2. **Cibi Facilmente Digeribili:**
* **Cereali:** Riso, pasta (anche integrali, ma se il raffinato è più leggero in questa fase, va bene), patate, pane tostato.
* **Proteine Magre:** Petto di pollo/tacchino (senza pelle), pesce bianco (merluzzo, platessa, sogliola), uova (bollite o in camicia). Cotture semplici (al vapore, lesso, al forno).
* **Verdure Cotte:** Zucchine, carote, finocchi, spinaci, bietole. Le verdure crude potrebbero essere più difficili da digerire in questa fase.
* **Frutta:** Banana matura, mele e pere cotte o frullate.
* **Condimenti Leggeri:** Olio extra vergine d'oliva a crudo, in quantità moderate. Eviti fritti, sughi grassi, salse elaborate, formaggi stagionati, insaccati.
3. **Bere Lontano dai Pasti:** Non beva grandi quantità di liquidi durante i pasti, per non diluire i succhi gastrici e rallentare la digestione. Beva acqua abbondantemente durante il giorno, ma a piccoli sorsi tra un pasto e l'altro.
4. **Rituali Rilassanti Prima dei Pasti:** Poiché la sera si sente più bloccata, provi a creare un ambiente rilassante prima di cena. Potrebbe fare qualche respiro profondo, ascoltare musica tranquilla, o fare una breve passeggiata leggera. Eviti discussioni stressanti o attività troppo stimolanti.
5. **Mangiare con Calma e Consapevolezza:** Masticare lentamente e a lungo. Concentrarsi sul cibo e sul momento presente, senza distrazioni (TV, smartphone), può aiutare a ridurre l'ansia e migliorare la digestione.
6. **Attenzione alla Cena:** Dato che è il pasto più problematico, cerchi di renderlo il più leggero possibile. Una zuppa di verdure, del pesce o pollo al vapore con verdure lesse, una piccola porzione di riso o patate. Eviti cibi pesanti o che sa di non digerire bene.
7. **Non Coricarsi Subito Dopo Cena:** Aspetti almeno 2-3 ore dopo aver mangiato prima di sdraiarsi, per facilitare lo svuotamento gastrico e prevenire il reflusso.
8. **Tisane Digestive:** Dopo i pasti, una tisana a base di finocchio, zenzero (se non irrita), camomilla, o malva può favorire la digestione e dare una sensazione di benessere.
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### Considerazioni Psicologiche
Il suo "blocco" e la paura sono reazioni naturali a un'esperienza sgradevole. È importante riconoscere che non è un problema con il cibo in sé o con la sua immagine corporea, ma una **risposta ansiosa**.
* **Riappropriarsi del Piacere del Cibo:** Provi a reintrodurre gradualmente alimenti che le piacevano molto e che sa essere facilmente digeribili. Inizi con piccole porzioni per "ri-educare" il suo corpo e la sua mente a percepire il cibo come fonte di nutrimento e piacere, non di minaccia.
* **Tecniche di Rilassamento:** Apprendere e praticare regolarmente tecniche di respirazione profonda, mindfulness o meditazione può essere estremamente utile per gestire l'ansia legata al pasto e in generale.
* **Supporto Professionale:** Se il "blocco" dovesse persistere o peggiorare, e interferire significativamente con la sua qualità di vita, potrebbe essere molto utile considerare il supporto di uno **psicologo o uno psicoterapeuta** specializzato in problematiche legate all'ansia e al somatico. A volte, un breve percorso può aiutare a sbloccare questi meccanismi psicologici.
È un percorso che richiede pazienza e auto-osservazione. L'importante è riprendere fiducia nel suo corpo e nelle sue capacità digestive, un passo alla volta.
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