Buona sera. Mi succedono cose che non capisco nella testa, stati d'animo confusi. Come se mi incarta
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Buona sera. Mi succedono cose che non capisco nella testa, stati d'animo confusi. Come se mi incartassi da sola. Penso di avere delle nevrosi di angoscia il fatto di non riuscire a dare una spiegazione a non riuscire a razionalizzare e poi a far rimpicciolire questi pensieri mi manda al manicomio. Mi capita come se io mi sento più nervosa a volte vedo gli altri le persone intorno piu minacciose..o che io ce l'ho con loro. Mi fa sentire in difetto un pó di vergogna. Io invece voglio sentirmi libera. Mi ripeto che dipende da me stare bene, che non devo fingere con gli altri. In occasioni di socialità vado in tensione come obbligata a comportarmi in un modo piacevole ma poi non sono più me stessa e è li che poi mi viene il nervoso come se i responsabili sono gli altri, forse poi per questo ce l'ho con loro. Ma come faccio a relazionarmi così? Non avrò mai relazioni sane. Mi sentirò sempre sotto accusa. Io voglio stare bene serena con gli altri. Mi vengono tante paure, poi a catena mancanza di fiducia, di speranza, senso di nullità. Perché non capisco quale è la chiave per sciogliere tutto questo? Saluti
Buonasera,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità il suo vissuto. Quello che descrive è una condizione di profonda sofferenza emotiva, fatta di pensieri confusi, sensazioni di tensione e disagio nelle relazioni con gli altri, accompagnata da angoscia, senso di colpa, vergogna e un forte desiderio di sentirsi libera e autentica.
È importante sapere che tutto ciò che prova ha un significato e che il fatto di non riuscire a "razionalizzare" non è un suo fallimento, ma piuttosto un segnale che c'è un carico emotivo che chiede di essere ascoltato, accolto e compreso. La mente, in questi casi, può reagire con meccanismi di difesa come la proiezione (attribuire agli altri sentimenti che facciamo fatica a riconoscere in noi stessi) oppure con un aumento della vigilanza e della percezione di minaccia dall'esterno. Questi sono tentativi automatici e inconsapevoli di protezione, ma che alla lunga alimentano il circolo vizioso del malessere.
Il sentirsi "obbligata" a mostrarsi in un certo modo nelle situazioni sociali e poi sperimentare frustrazione o rabbia è una dinamica molto comune nelle persone che faticano a riconoscersi il diritto di essere se stesse, spesso per esperienze passate di giudizio, rifiuto o aspettative eccessive. È da qui che nasce quella sensazione di essere sempre "sotto accusa" e quella paura di non riuscire a costruire relazioni sane.
Non esistono soluzioni magiche o immediate, ma esistono percorsi che permettono di sciogliere questi nodi interiori. È un lavoro che richiede tempo, pazienza e uno spazio sicuro in cui poter esplorare queste emozioni senza giudizio. Per questo motivo, sarebbe davvero utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista che possa accompagnarla in questo cammino di comprensione e guarigione.
Cordiali saluti,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
grazie per aver condiviso con tanta sincerità il suo vissuto. Quello che descrive è una condizione di profonda sofferenza emotiva, fatta di pensieri confusi, sensazioni di tensione e disagio nelle relazioni con gli altri, accompagnata da angoscia, senso di colpa, vergogna e un forte desiderio di sentirsi libera e autentica.
È importante sapere che tutto ciò che prova ha un significato e che il fatto di non riuscire a "razionalizzare" non è un suo fallimento, ma piuttosto un segnale che c'è un carico emotivo che chiede di essere ascoltato, accolto e compreso. La mente, in questi casi, può reagire con meccanismi di difesa come la proiezione (attribuire agli altri sentimenti che facciamo fatica a riconoscere in noi stessi) oppure con un aumento della vigilanza e della percezione di minaccia dall'esterno. Questi sono tentativi automatici e inconsapevoli di protezione, ma che alla lunga alimentano il circolo vizioso del malessere.
Il sentirsi "obbligata" a mostrarsi in un certo modo nelle situazioni sociali e poi sperimentare frustrazione o rabbia è una dinamica molto comune nelle persone che faticano a riconoscersi il diritto di essere se stesse, spesso per esperienze passate di giudizio, rifiuto o aspettative eccessive. È da qui che nasce quella sensazione di essere sempre "sotto accusa" e quella paura di non riuscire a costruire relazioni sane.
Non esistono soluzioni magiche o immediate, ma esistono percorsi che permettono di sciogliere questi nodi interiori. È un lavoro che richiede tempo, pazienza e uno spazio sicuro in cui poter esplorare queste emozioni senza giudizio. Per questo motivo, sarebbe davvero utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista che possa accompagnarla in questo cammino di comprensione e guarigione.
Cordiali saluti,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
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Perché stai cercando la chiave nel posto sbagliato, ovvero non la trovi nella logica e nella ragione, come stai ragionevolmente facendo, altrimenti l'avresti già trovata. La paura del giudizio, come sembra sia il tuo problema, si affronta guardandola in faccia, e non cercando di capirla., come hai fatto fino ad ora, senza risultati.
Ciao
Ciao
Buonasera, le sue righe mi comunicano uno stato di perenne conflitto dentro di lei. Forse la traccia è in questo senso di vergogna e di non accettazione di sè che le fa scaricare il malessere e la rabbia sugli altri. Penso che una psicoterapia la possa aiutare, con uno spazio in cui lei possa mettersi in sicurezza in contatto con questo senso di non accettazione e chiarirne lla sorgente. A disposizione. Saluti
Buonasera,
grazie per aver condiviso con tanta onestà il suo vissuto. Quello che descrive è qualcosa che molte persone si trovano ad affrontare in certi momenti della vita: sentirsi intrappolati nei propri pensieri, avere difficoltà a riconoscersi nelle relazioni, provare confusione e tensione fino a sentirsi sopraffatti.
Il bisogno di “capire cosa succede” è legittimo, e allo stesso tempo può diventare un’ulteriore fonte di ansia quando non si trovano risposte chiare. I pensieri e le emozioni che racconta sembrano toccare aspetti profondi della sua esperienza, che meritano tempo e ascolto, senza fretta e senza giudizio.
In questi casi, un percorso psicoterapeutico può aiutare proprio a dare un senso a ciò che ora sembra confuso e difficile da gestire. Esistono approcci, come quelli psicodinamici, che vanno oltre il “sintomo” e permettono di esplorare le radici più profonde del proprio modo di stare al mondo, nelle relazioni e con sé stessi.
Il nostro modo di entrare in relazione, infatti, è spesso il risultato di legami e vissuti che abbiamo sperimentato fin dalla nascita. A volte, senza rendercene conto, possiamo riproporre schemi relazionali che ci appartengono da tempo e che vale la pena osservare da prospettive diverse, per comprenderli e, se necessario, trasformarli.
È importante sapere che non è sola e che questo malessere può essere affrontato e trasformato, un passo alla volta.
Resto a disposizione, sia online che in presenza.
Un saluto,
Dott. Gianluca Pignatelli
grazie per aver condiviso con tanta onestà il suo vissuto. Quello che descrive è qualcosa che molte persone si trovano ad affrontare in certi momenti della vita: sentirsi intrappolati nei propri pensieri, avere difficoltà a riconoscersi nelle relazioni, provare confusione e tensione fino a sentirsi sopraffatti.
Il bisogno di “capire cosa succede” è legittimo, e allo stesso tempo può diventare un’ulteriore fonte di ansia quando non si trovano risposte chiare. I pensieri e le emozioni che racconta sembrano toccare aspetti profondi della sua esperienza, che meritano tempo e ascolto, senza fretta e senza giudizio.
In questi casi, un percorso psicoterapeutico può aiutare proprio a dare un senso a ciò che ora sembra confuso e difficile da gestire. Esistono approcci, come quelli psicodinamici, che vanno oltre il “sintomo” e permettono di esplorare le radici più profonde del proprio modo di stare al mondo, nelle relazioni e con sé stessi.
Il nostro modo di entrare in relazione, infatti, è spesso il risultato di legami e vissuti che abbiamo sperimentato fin dalla nascita. A volte, senza rendercene conto, possiamo riproporre schemi relazionali che ci appartengono da tempo e che vale la pena osservare da prospettive diverse, per comprenderli e, se necessario, trasformarli.
È importante sapere che non è sola e che questo malessere può essere affrontato e trasformato, un passo alla volta.
Resto a disposizione, sia online che in presenza.
Un saluto,
Dott. Gianluca Pignatelli
Buonasera,
Il malessere di cui parla andrebbe meglio esplorato ed approfondito all' interno di uno spazio di ascolto più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Si affidi ad uno specialista, magari attraverso l'ausilio di mio dottore, potrebbe aiutarla a snocciolare le istanze qui riportate.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Il malessere di cui parla andrebbe meglio esplorato ed approfondito all' interno di uno spazio di ascolto più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Si affidi ad uno specialista, magari attraverso l'ausilio di mio dottore, potrebbe aiutarla a snocciolare le istanze qui riportate.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera. ll tipo di vissuto che descrivi, con pensieri ossessivi, vergogna, tensione sociale e vissuti persecutori, è molto comune in diversi quadri psicologici, e si può affrontare bene con l’aiuto di uno psicoterapeuta. Ti aiuterebbe a “sciogliere” questi nodi, non da sola, ma con qualcuno che ti accompagna. Se ti va esploriamo insieme qualche piccolo esercizio per portare più calma e radicamento quando senti che “ti incarti”. O se vuoi possiamo cercare di dare più nome e forma a quello che provi, passo per passo. Sono qui per questo.
Un abbraccio simbolico, e… non sei da sola.
Un abbraccio simbolico, e… non sei da sola.
Buongiorno gentile utente,
la condizione che la affligge è cosa comune a molti pazienti e non solo, nel senso che non tutti accettano una condizione di incapacità a risolvere queste situazioni, rivolgendosi ad uno specialista, la sua posizione sembra diversa in quanto fa domande e dal mio punto di vista posso dirle che più che di una nevrosi d'angoscia, sembra profilarsi una deriva paranoidea, che nel trattamento terapeutico breve strategico, ha un suo protocollo di intervento, come può comprendere questo richiede un setting adeguato. Il suggerimento a procede è quello di annotarsi le situazioni che incontrerà, di tipo ostile e riferirle ad uno specialista psicoterapeuta, così facendo avrà buone possibilità di superare le sue preoccupazioni e magari intraprendere una nuova relazione. Se diversamente conservasse una visione individuale non condivisa, la cosa più probabile che le possa accadere è di rimuginare con continuità, su sensazioni e pensieri incerti, senza trovare soluzione soddisfacente e dunque subendoli, in un loop persistente.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
la condizione che la affligge è cosa comune a molti pazienti e non solo, nel senso che non tutti accettano una condizione di incapacità a risolvere queste situazioni, rivolgendosi ad uno specialista, la sua posizione sembra diversa in quanto fa domande e dal mio punto di vista posso dirle che più che di una nevrosi d'angoscia, sembra profilarsi una deriva paranoidea, che nel trattamento terapeutico breve strategico, ha un suo protocollo di intervento, come può comprendere questo richiede un setting adeguato. Il suggerimento a procede è quello di annotarsi le situazioni che incontrerà, di tipo ostile e riferirle ad uno specialista psicoterapeuta, così facendo avrà buone possibilità di superare le sue preoccupazioni e magari intraprendere una nuova relazione. Se diversamente conservasse una visione individuale non condivisa, la cosa più probabile che le possa accadere è di rimuginare con continuità, su sensazioni e pensieri incerti, senza trovare soluzione soddisfacente e dunque subendoli, in un loop persistente.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Io credo che, come ha scritto anche lei, ci sia un tema da approfondire con l'autenticità nelle relazioni: come ci si può sentire autentici? come si può riuscire in situazioni sociali a non sentire quella tensione, che quasi la porta un po' a "recitare", a performare mentre è con gli altri? Deve essere faticosissimo vivere così le relazioni, e senza dubbio deve esserci una ragione, se è arrivata a vivere in questo modo questa sfera della vita. Credo che possa essere importante esaminare questo aspetto insieme a qualcuno che possa aiutarla a fare luce, a connettere questo aspetto ad esempio alla sua storia relazionale, familiare, di amicizie, per capire quando è nato, se c'è sempre stato o si è costruito nel tempo, o a seguito di qualche evento, e capire che cosa dice questo aspetto di lei e delle sue difficoltà. Sono convinta che con il giusto aiuto potrà trasformare il modo in cui vive le relazioni, trovando un'autenticità che ora sembra difficile. Non si scoraggi, intraprenda un percorso che possa aiutarla a capirsi meglio. Se avesse altre domande o bisogno di ulteriore supporto mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Buongiorno,
è spesso difficile riuscire a trovare la chiave da soli. L'aiuto di un professionista la può guidare e aiutare per riuscire a trovarla. Sarebbe necessario riuscire a comprendere come mai le scaturiscono questi pensieri e come poter agire per potersi relazionare in maniera differente anche con gli altri.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Francesca Torelli
è spesso difficile riuscire a trovare la chiave da soli. L'aiuto di un professionista la può guidare e aiutare per riuscire a trovarla. Sarebbe necessario riuscire a comprendere come mai le scaturiscono questi pensieri e come poter agire per potersi relazionare in maniera differente anche con gli altri.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Francesca Torelli
Buongiorno,
grazie per aver condiviso in modo così sincero il suo vissuto. Quello che descrive è un insieme di emozioni molto intense: confusione, nervosismo, vergogna, senso di colpa, paura… tutte esperienze che possono diventare molto faticose, soprattutto quando sembrano intrecciarsi e sovrapporsi senza un chiaro perché.
Il suo desiderio di stare bene, di sentirsi libera e in relazione con gli altri in modo autentico è molto importante ed è già un segnale di consapevolezza e voglia di cambiamento. Spesso però, quando si vivono stati d’animo come quelli che racconta, ci si può sentire “intrappolati” dentro un modo di percepire se stessi e gli altri che non si riesce a controllare, e questo genera ulteriore angoscia.
È possibile che ci siano dinamiche profonde alla base di questi vissuti, magari legate a esperienze del passato o a relazioni significative. Potrebbe essere utile esplorare tutto ciò con il supporto di un professionista con il quale analizzare con calma e rispetto ciò che oggi la fa sentire in difficoltà, e gradualmente riscoprire nuovi di relazionarsi e di percepirsi con sé e con l'altro.
Un caro saluto,
Simona Santoni Psicologa
grazie per aver condiviso in modo così sincero il suo vissuto. Quello che descrive è un insieme di emozioni molto intense: confusione, nervosismo, vergogna, senso di colpa, paura… tutte esperienze che possono diventare molto faticose, soprattutto quando sembrano intrecciarsi e sovrapporsi senza un chiaro perché.
Il suo desiderio di stare bene, di sentirsi libera e in relazione con gli altri in modo autentico è molto importante ed è già un segnale di consapevolezza e voglia di cambiamento. Spesso però, quando si vivono stati d’animo come quelli che racconta, ci si può sentire “intrappolati” dentro un modo di percepire se stessi e gli altri che non si riesce a controllare, e questo genera ulteriore angoscia.
È possibile che ci siano dinamiche profonde alla base di questi vissuti, magari legate a esperienze del passato o a relazioni significative. Potrebbe essere utile esplorare tutto ciò con il supporto di un professionista con il quale analizzare con calma e rispetto ciò che oggi la fa sentire in difficoltà, e gradualmente riscoprire nuovi di relazionarsi e di percepirsi con sé e con l'altro.
Un caro saluto,
Simona Santoni Psicologa
Sicuramente un lavoro psicoterapeutico può accompagnarla non solo a comprendere le cause di questi suoi pensieri e sentimenti, ma anche a destrutturarli per poi cambiarli.
Gentile utente, sento la sua confusione interiore e la sua sofferenza di fronte a questi stati d'animo che la fanno sentire come se la sua mente si "ingarbugliasse", rendendo difficile capire cosa le succede e perché si sente così minacciata dagli altri. La preoccupazione di "impazzire" di fronte all'incapacità di dare un senso a questi pensieri è comprensibile. È faticoso sentirsi sbagliata e provare vergogna per queste reazioni, soprattutto quando desidera così tanto essere libera e vera con le persone. La tensione che avverte quando deve interagire con gli altri, sentendosi quasi obbligata a mostrarsi in un modo che non le appartiene, e la successiva irritazione verso gli altri quando si sente snaturata, creano un circolo che le impedisce di avere relazioni positive e la fa sentire costantemente giudicata. Le tante paure che si susseguono, la perdita di fiducia e speranza, la sensazione di non valere nulla, sono segnali di un profondo malessere interiore che merita di essere ascoltato e compreso.
Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, così da esplorare più a fondo la situazione e affrontare i pensieri e le emozioni legati ad essa, con l’obiettivo di trovare maggiore serenità.
Resto a disposizione anche per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Brescia
Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, così da esplorare più a fondo la situazione e affrontare i pensieri e le emozioni legati ad essa, con l’obiettivo di trovare maggiore serenità.
Resto a disposizione anche per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Brescia
Cara Anonima, si faccia coraggio e chieda aiuto ad un professionista. In due queste sensazioni si possono affrontare e dare loro un senso. Apra la sua porta e sia fiduciosa!
Buongiorno,
la razionalizzazione può essere può essere una via non così utile per esplorare cosa le sta accadendo, forse può essere più funzionale esplorare i suoi vissuti con l'obiettivo come scrive di essere se stessa nelle relazioni. Riporta emozioni penose che la disorientano.
Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta al fine di comprendere il senso di quello che sta vivendo e trovare insieme al professionista delle risposte ai suoi bisogni senza passare dai sintomi. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero
la razionalizzazione può essere può essere una via non così utile per esplorare cosa le sta accadendo, forse può essere più funzionale esplorare i suoi vissuti con l'obiettivo come scrive di essere se stessa nelle relazioni. Riporta emozioni penose che la disorientano.
Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta al fine di comprendere il senso di quello che sta vivendo e trovare insieme al professionista delle risposte ai suoi bisogni senza passare dai sintomi. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero
Cara, grazie di aver condiviso questa tua intima preoccupazione.
Mi sembri una persona molto sensibile. In effetti le questioni relazionali sono complesse e importanti. È chiaro che stai cercando di affrontare i tuoi problemi analizzandoli da sola in profonditá. Credo che ti sarebbe utile il confronto con un professionista che possa guidarti in un percorso verso una maggiore conoscenza di te stessa per raggiungere serenitá ed equilibrio.
Mi sembri una persona molto sensibile. In effetti le questioni relazionali sono complesse e importanti. È chiaro che stai cercando di affrontare i tuoi problemi analizzandoli da sola in profonditá. Credo che ti sarebbe utile il confronto con un professionista che possa guidarti in un percorso verso una maggiore conoscenza di te stessa per raggiungere serenitá ed equilibrio.
Carissima, rispetto alle problematiche da lei lamentate e alla sua richiesta, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Metacognitiva, un approccio che si colloca nell'ambito della terza generazione delle terapie Cognitivo-Comportamentali e che vanta crescenti evidenze empiriche di efficacia. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti. Dott.ssa Daniela Voza
Salve, è importante poter riflettere sul suo vissuto e su quelle emozioni che le scatenano maggiore disagio, specie nelle relazioni sociali dove si è più sotto pressione a causa della possibilità che l'altro ci giudichi negativamente. Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso terapeutico al fine di poter elaborare e affrontare il disagio che attualmente sta vivendo che sembra avere radici più profonde.
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello.
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello.
Buongiorno, mi spiace molto per quello che sta passando.
Il nostro sistema cognitivo è strutturato in modo tale che, da schemi consolidati, derivino poi pensieri verso noi stessi, gli altri e il futuro che ricalcano le convinzioni che vengono a costituirsi.
Un lavoro cognitivo risulterebbe essere un'ottima strada, accompagnato da quello comportamentale, per via dei comportamentiche sono stati parallelamente appresi.
Augurando una buona serata, porgo cordiali saluti.
Il nostro sistema cognitivo è strutturato in modo tale che, da schemi consolidati, derivino poi pensieri verso noi stessi, gli altri e il futuro che ricalcano le convinzioni che vengono a costituirsi.
Un lavoro cognitivo risulterebbe essere un'ottima strada, accompagnato da quello comportamentale, per via dei comportamentiche sono stati parallelamente appresi.
Augurando una buona serata, porgo cordiali saluti.
Salve Gentilissima, quando ci sentiamo intrappolati in pensieri confusi, giudicanti o pieni di tensione verso noi stessi e gli altri, può nascere un senso di colpa, vergogna, o anche di solitudine. Ma questi vissuti, per quanto dolorosi, possono essere esplorati e accolti in uno spazio sicuro.
In terapia, può imparare a osservare questi stati d’animo senza farsi definire da essi, a riconoscere che non siamo sbagliati, ma semplicemente umani, con emozioni difficili da maneggiare.
Non esiste una "chiave magica", ma esistono strumenti per iniziare a sciogliere, un passo alla volta, questi nodi. Se lo desidera, resto a disposizione per accompagnarla in un percorso da costruire insieme.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto.
In terapia, può imparare a osservare questi stati d’animo senza farsi definire da essi, a riconoscere che non siamo sbagliati, ma semplicemente umani, con emozioni difficili da maneggiare.
Non esiste una "chiave magica", ma esistono strumenti per iniziare a sciogliere, un passo alla volta, questi nodi. Se lo desidera, resto a disposizione per accompagnarla in un percorso da costruire insieme.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto.
Ciao, credo che in questa situazione che descrivi ci sia tanta confusione, ma anche tanto peso, tanta sofferenza e tanta fatica. Forse è proprio per questo che tu non riesca a trovare da sola i significati di queste tue difficoltà. Come in un paesaggio coperto da un banco fitto di nebbia. Forse hai bisogno di indagare e cercare questi significati ritagliandoti un tuo tempo e un tuo spazio psicologico, ci hai mai pensato?
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