Sono un ragazzo transgender, che sta seguendo un percorso di transizione, il 21 settembre alle 10.30

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Sono un ragazzo transgender, che sta seguendo un percorso di transizione, il 21 settembre alle 10.30 del mattino mi sono recato all'ospedale per quella che doveva essere una semplice ecografia pelvica esterna. Durante l'ecografia è stata evidenziata una cisti di 6 centimetri appoggiata all'ovaio sinistro che è ingrossato. Durante l'esame guardando la dottoressa che mi faceva l'eco ho avuto la sensazione che quella non fosse semplicemente una cisti. Sensazione confermata quando mi hanno proposto di fare un ecografia trans rettale; ero sotto shock quello doveva essere il giorno più bello della mia vita dopo quasi 10 anni finalmente sono arrivato al traguardo il pomeriggio sono andato dall'endocrinologa per il piano terapeutico e il 26 settembre ho fatto la prima iniezione di Tos. Alla mia domanda se fosse grave, la dottoressa guardando lo schermo mi ha detto grave grave no però eviti di fare sforzi di qualsiasi tipo e poi mi ha prescritto l'ecografia e mi ha sollecitato a fare la rettale. Da quel giorno è come se mi fosse caduto un velo addosso, la notte non dormo; faccio lunghe passeggiate soprattutto la sera ma ho difficoltà a restare concentrato. Ieri ho chiamato l'ospedale per prenotare l'esame. Non ero pronto e non lo sono nemmeno ora. Sono originario di Napoli e quando ho deciso di intraprendere il percorso di transizione ho interrotto i rapporti con la mia famiglia che non ha accettato la mia decisione, per loro potevo accontentarmi di essere lesbica, tra le mura di casa. Ho bisogno di parlare con qualcuno, di fare il punto della situazione. Ma non so ne come muovermi ne a chi rivolgermi. Un amico mi ha proposto una linea amica per la comunità lgbt gestita da Consuler (che da quanto ho capito non sono psicologi, ma volontari, io ho alle spalle 10 anni quasi di terapia, sistemico relazionale, cognitivo comportamentale e la psicologa che mi segue al mit è una Freudiana; non voglio offendere nessuno ma non mi va di aprirmi con una persona che non sia formata.). Potreste aiutarmi a capire come muovermi? Vi ringrazio
Salve, mi dispiace veramente molto per la situazione che le è capitata: effettivamente era andato lì il 21 Settembre per tutt’altra situazione, carico di aspettative, portandosi con sè anche il peso di aver dovuto litigare con tutto e tutti ma guardando comunque avanti ed con fiducia verso il suo obiettivo e poi invece si è ritrovato a dover fare i conti con questa cisti. Allora, innanzitutto bisogna effettuare a mio avviso gli approfondimenti medici prescritti onde evitare di fasciarsi la testa prima di rompersela; in seguito, per ciò che concerne l’intervento psicologico, condivido l’idea di rivolgersi a figure formate (magari il Counselor di cui parla ha nel suo bagaglio culturale una formazione in psicologia, potrebbe informarsi).
Le faccio un grande in bocca al lupo.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve. Intanto continui con i controlli medici, si confronti con la sua psicoterapeuta e, se non le dovesse bastare, provi a rivolgersi al centro consigliato dal suo amico. I counselor sono professionisti formati per affrontare situazioni specifiche che si riferiscono al presente senza andare a indagare in profondità nella storia della persona, perché quello è compito degli psicologi e degli psicoterapeuti. Distinti saluti
Buongiorno, I Counselor sebbene possano aver seguito un loro limitato percorso formativo non hanno alcun titolo per affrontare percorsi specifici di alcun tipo. Tutti gli altri professionisti che ha citato (sistemico, cognitivisti, comportamentisti, freudiani sono professionisti, abilitati ad esercitare da un esame di stato, regolati da un albo professionale e specializzati. Al di là del tipo di formazione scelga sulla base della fiducia che le ispira il professionista. Un saluto. Daniela Bianchi
Buonasera, sono una psicologa psicoterapeuta icontinua formazione sulle tematiche dell'identità di genere. Se vuole mi rendo disponibile per un consulto, sono in provincia di Napoli e possiamo organizzarci anche con un contatto online se lo reputa più pratico.
Credo che il primo passo l'ha fatto ora ci vuole solo di un forte sostegno psicologico. Sono pronta! Saluti a presto
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Buonasera, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Credo che possa essere importante per lei in questo momento così delicato sentirsi accolto e sostenuto in un percorso psicologico.
Mi occupo di tematiche legate alla comunità lgbt, in particolar modo all'identità di genere, con persone che affrontano percorsi di transizione.
Lavoro con il consultorio lgbtq Lyr di Roma.
Sono disponibile per qualsiasi dubbio, richiesta, informazione, può scrivermi o contattarmi telefonicamente, se vuole.
Un caro saluto, Dott.ssa Alice Carbone
Salve, mi spiace molto per ciò che sta vivendo. A mio parere è opportuno intanto proseguire gli accertamenti medici che esplorare nel dettaglio di cosa si tratta e successivamente ritengo fondamentale affidarsi a professionisti qualificati per legare le tematiche psicologiche in maniera idonea. Come mai ha difficoltà ad aprirsi? Teme un giudizio anche da parte del terapeuta?
Le auguro ogni bene.
Cordialmente, dott.ssa FM
Gentile utente di mio dottore,

condivido con i colleghi che mi hanno preceduto, prosegua con ulteriori accertamenti medici per esplorare nel dettaglio di cosa si tratta il problema organico riscontrato; ritengo sia di fondamentale importanza affidarsi a professionisti qualificati per le tematiche dell'identità di genere, in particolare psicoterapeuti che si occupino di questo.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Gentile amico,
davvero una brutta notizia, ma a tutta prima le consiglierei di aspettare gli esiti degli esami. Comprendo bene la tristezza e l'amarezza di quella che sembra essere una battuta di arresto nella sua realizzazione personale, e nell'affermazione della sua identità, ma quello che temiamo si verifica molto meno di quanto immaginiamo.
Ha ragione a pretendere per sé il miglior trattamento possibile: se le può essere utile, mi rendo disponibile per un consulto on line.
Le auguro di risolvere presto!
dr. Ventura
Gentile utente, ha pienamente ragione nel capire che la sua situazione emotiva necessita di ascolto, cure, affidabilità e competenza. Può cercare all'interno del portale "mio dottore" lo psicoterapeuta che più la ispira e contattarlo/a.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Caro ragazzo, la storia che riporta, anche se riassunta, risulta carica di aspettative e investimenti. Nomina l'interruzione dei contatti con la sua famiglia di origine e un percorso di transizione che va avanti da dieci anni. L'evento relativo all'ecografia si inserisce in una narrazione dove immagino che predominante e costante sia stato un vissuto di fatica. La sua richiesta di supporto è assolutamente coerente e apprezzabile. La mia indicazione è di effettuare gli esami medici prescritti e di rivolgersi alla sua psicologa di riferimento, così da restare agganciato a professionisti che già possiedono informazioni sulla sua storia clinica. Al contempo, se percepisce di non sentirsi adeguatamente compreso o supportato, inizi a riferirlo ai diretti interessati così da valutare con loro delle alternative per poi eventualmente rivolgersi altrove. Non essendo specializzata nell'ambito in cui formula la sua domanda, rimando ulteriori indicazioni ai colleghi più esperti. Le faccio i miei auguri per la strada che sta percorrendo e ogni sua scelta, dott.ssa Valentina Cecchi
Buongiorno,la capisco era quasi arrivato alla metà tanto desiderata e tanto ostacolata e sofferta Non desista , affronti la problematica della cisti e prosegua il suo percorso.Cerchi i migliori sostegni psicologico , sicuramente riuscirà ad ottenere quello per cui ha sempre combattuto con molto coraggio Un caro augurio Dottssa Luciana Littizzetto
Buongiorno, mi dispiace per il periodo difficile che sta vivendo. Immagino lo sconforto, proprio nel momento in cui stava per ottenere quello che tanto desiderava. Tuttavia, è importante capire la natura di questa cisti e continuare a dedicarsi a sè. Le consiglio quindi di iniziare un percorso psicoterapico, con un professionista qualificato nella tematica. Cordialmente, Dott.ssa Valentina Maccioni
Leggo ora, un po' in ritardo rispetto al momento in cui Lei si è trovato in una situazione inaspettata. Suggerisco di affidarsi ad una rapporto di consulenza vis a vis riguardo a quello che si trova ora a vivere che è inaspettato e inatteso ma possibile, per affrontare in termini di realtà l'evento, l'approfondimento diagnostico, il suo esito e l'attesa della proposta terapeutica attuale che riguarda il problema ginecologico. Certamente la condizione clinica attuale tocca la sfera intima ma allo stato non ha elementi per dire che possa interferire con la scelta in corso da tempo: Voglio dire che la situazione attuale esige un'approccio primario rispetto a quello legato al genere. In ospedale chieda una consulenza psicologica e si avvicini se può al/alla professionista con cui ha condiviso il precedente percorso psicoterapeutico di cui ha riferito, almeno sul piano della consulenza Forza.
L.N. Verona
Buongiorno, sono d'accordo con la collega nel ritenere prioritario proseguire gli accertamenti medici.

Saluti

MT
Buonasera, comprendo il suo malessere per tutte le aspettative che aveva rispetto all'essere così vicina al suo traguardo personale. Fa bene a volersi affidare a un professionista per affrontare questo suo stato emotivo. Potrebbe cercare qui sul portale uno psicologo che possa supportarla.
Un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Buongiorno.

Mi dispiace per quello che sta passando e credo che tutte queste difficoltà siano per lei un importantissimo banco di prova. Di questo "velo caduto addosso" può farsene sicuramente qualcosa. Se posso darle un consiglio, provi a portare avanti entrambi gli aspetti: quello medico e quello psicologico. Affronti i suoi esami medici con il supporto del terapeuta: se non si sente di chiamare questa linea amica, non lo faccia, ne ha tutto il diritto. Si informi magari dell'offerta psicologica nella sua zona: se ha alle spalle un trattamento di 10 anni ed ha familiarizzato un po' con un approccio freudiano, può pensare ad una psicoanalisi, che ha dei tempi lunghi, ma può venirle incontro a quell'aspetto di vuoto e di mancanza.
Ci pensi!

Greta Tovaglieri
Gentile utente, capisco il suo stato di angoscia, avere a che fare con certe notizie non è mai facile. La prima fase è proprio quella dello shock che lei ha descritto in maniera esaustiva, le consiglierei di continuare il suo percorso di psicoterapia e di non appoggiarsi a figure poco formate essendo la sua una situazione piuttosto delicata. Saluti dottoressa marini

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