Sono Leila ho 27 anni, Sono 2 anni 3 mezzo in terapia, devo dire un eccellente terapeuta, ma ultimam

15 risposte
Sono Leila ho 27 anni, Sono 2 anni 3 mezzo in terapia, devo dire un eccellente terapeuta, ma ultimamente quando sono passata al tema delle relazioni sentimentali ( visto che nella cultura d'origine legata alla religione non mi era permesso aprirmi al mondo delle relazioni interpersonali)lui assume una atteggiamento da infastidito, quasi arrabbiato, quando porto questo argomento, cerca di darmi delle indicazioni dette in modo sforzato e triste. Vorrei cambiare terapeuta ma non so se mi conviene, ho paura di iniziare tutto da capo e sentirmi persa di nuovo.
Gentile Leila, immagino che non sia facile per lei sentire questo genere di "atteggiamento" da parte del suo terapeuta. Credo che in prima battuta lei potrebbe condividere con il suo terapeuta quanto le sta accadendo. Spiegargli che sente della fatica e del disagio nel parlare della sfera sentimentale nella stanza di terapia. Questo potrebbe diventare un momento molto utile terapeuticamente, per raddrizzare il percorso se sente che c'è stato un grosso cambiamento. Aggiungo però poi che può succedere che un percorso di terapia funzioni per la risoluzione di alcuni temi, ma che poi si riveli meno funzionale per altri. Questo significa che si può sempre intraprendere un nuovo percorso, con nuovi obbiettivi; condividendo con il nuovo terapeuta tutto ciò che a funzionato nella sua terapia precedente e ciò che invece non ha funzionato, quello che si è portata a casa e ciò che ancora sente di dover indagare. Può intraprendere anche un graduale cambiamento, chiedendo al suo attuale terapeuta un supporto nel cambiamento, così da sentirsi meno persa. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissima Leila, è davvero importante che lei esprima questa preziosa condivisione in seduta con il suo terapeuta. Comprendo che possa apparirle faticoso, quasi come se ciò potesse in qualche modo "rovinare" il vostro legame professionale o il vostro lavoro, ma le assicuro che è indispensabile farlo. Solo successivamente potrà fare le sue valutazioni, ma con una maggiore consapevolezza. In bocca al lupo per il suo percorso, MP
Cara Leila, le ragioni di quanto lamenta possono essere molteplici e andrebbero approfondite. Forse il suo terapeuta condivide la sua religione e si sente lui per primo imbarazzato nel trattare queste questioni?
Certo deve essersi creata tra voi un'ottima alleanza terapeutica, se in questi oltre due anni lei è riuscita a superare questo tabù e ad aprirsi con lui. Sarebbe un peccato interrompere ora, ma deve chiarire in seduta con lui il motivo dell'apparente ritrosia che il terapeuta mostra a sviscerare i problemi relazionali. Forse le ha dato l'impressione di essere emotivamente coinvolto in prima persona con lei in quanto donna? E' possibile che tra voi si siano instaurate dinamiche transferali e controtransferali ancora inesplorate. Ma, prima di ogni supposizione o contromisura, è opportuno che lei faccia presente la cosa a colui che l'ha così ben condotta fino a questo punto. Auguri!

Dr.ssa Emanuela Carosso
psicologa - psicoterapeuta.
Buonasera, grazie a lei per aver condiviso con noi queste sue esperienze. Purtroppo per noi non è possibile esprimere un giudizio su un percorso terapeutico che non conosciamo. Penso che possa essere opportuno per la terapia e per il suo benessere che lei possa esprimere con il suo psicoterapeuta, questa resistenza che sente, per cercare di superare questo blocco terapeutico. Una volta che le carte sono sul tavolo, risulterà più facile per lei prendere qualsiasi decisione, che possa essere quella di continuare o di interrompere iniziando una nuova sfida, che anche se può far paura, può portare con se, anche nuovi stimoli e prospettive. Rimango a disposizione per qualsiasi cosa, sia in presenza che online. Cordiali saluti, Dott. Matteo De Nicolò
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Capisco Lella le sue preoccupazioni. Sarebbe utile che condividesse con il suo terapeuta ciò che vive e prova quando parlate delle relazioni sentimentali. Esplicitare il problema rappresenta un'occasione per entrambi di confronto così da mettere in luce eventuali problematiche che in questo momento costituiscono un ostacolo in entrambi per un proseguo sereno e costruttivo della relazione. Dopo questa chiarificazione, se non doveste trovare una linea insieme, potrà anche valutare un cambio del terapeuta anche se capisco comporta un nuovo inizio. In Bocca al Lupo!
Cara Leila, prima di cambiare terapeuta dovrebbe condividere con il suo psicoterapeuta le sue perplessità e quello che percepisce quando parla dell'argomento. Se questa condivisione non l'aiuta e non si sente libera di parlare, forse dovrebbe pensare a cambiare terapeuta.
Un abbraccio
Cara Leila,
quello che è successo a lei non è del tutto insolito durante un persorso di terapia, soprattutto se lungo. La relazione che si instaura tra il paziente ed il terapeuta è centrale e fondamentale per un percorso di guarigione ed è fondamentale che sia basato su una profonda fiducia. E' importante per lei potersi sentire completamente a suo agio nell'aprirsi e trovare un ascolto empatico, aperto e soprattutto non giudicante. Non c'è nulla di male nel cercare un professionista nuovo con cui intraprendere un nuovo percorso. Non è una questione personale o di bravura del suo terapeuta, ma semplicemente, probabilmente, il vostro percorso insieme si è esaurito. Forse è ora di fare un passo avanti instaurando una nuova relazione con un nuovo terapeuta. In bocca al lupo.
Buonasera, comprendo il suo malessere.
Parlarne con il terapeuta potrebbe essere una svolta per procedere insieme sul suo lavoro terapeutico oppure un cambiamento nel suo percorso e trovare un terapeuta più adatto a lei rispetto a queste tematiche.
Ma si conceda di condividerlo con il suo terapeuta, e’ comunque un elemento di maturità del suo sé potersi confrontare in un luogo dove ha attraversato immagino momenti importanti.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buonasera Leila,

Mi dispiace sentire che si trova in una situazione del genere. È fondamentale sentirsi compresi e supportati dal proprio terapeuta, specialmente quando si tratta di argomenti delicati e personali come le relazioni sentimentali.

Se percepisce che il suo terapeuta ha cambiato atteggiamento riguardo a questo specifico tema, potrebbe essere utile discuterne apertamente con lui. Può esprimere come si sente e chiedere se ci sono particolari motivi per il suo comportamento. A volte, una semplice discussione può chiarire malintesi o preoccupazioni.

Tuttavia, se dopo averne parlato non si sente ancora a suo agio o supportata, è assolutamente legittimo prendere in considerazione l'idea di cercare un altro professionista. La terapia dovrebbe essere uno spazio sicuro e confortante dove sentirsi liberi di esprimersi.

Capisco la sua preoccupazione riguardo all'idea di "iniziare tutto da capo", ma è importante ricordare che la sua crescita e il suo benessere sono prioritari. Un nuovo terapeuta potrebbe offrire una nuova prospettiva e magari un approccio differente che potrebbe risultare benefico.

Le suggerisco di seguire il suo istinto e di fare ciò che ritiene sia nel suo migliore interesse. Il percorso terapeutico è molto personale, e ciò che conta davvero è il suo benessere e la sua crescita personale.

Le auguro di trovare la soluzione più adatta alle sue esigenze e sono qui se desidera ulteriori consigli o chiarimenti.

Con stima,
Dott.ssa Laura Sozio
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Buonasera! Lei racconta di aver sempre avuto, vuoi per cultura, vuoi per educazione ricevuta, difficoltà ad aprirsi alle relazioni. È possibile che queste difficoltà così radicate, antiche, somiglino un po' a quelle che sta vivendo con il terapeuta? Se è soddisfatta del collega con cui lavora da tempo, perché cambiare? La relazione terapeutica è il luogo più adatto per esplorare quello che sta accadendo e, forse, ripetendo. Condivida l'impressione di fastidio, tristezza e scarsa genuinità quando affronta certi argomenti. È un'occasione da non perdere. In bocca al lupo
Buongiorno Leila,
credo che il primo passo da fare, come già sottolineato da altri/e colleghi/e, sia la condivisione di questo suo sentire, di come percepisce alcuni atteggiamenti e parole del suo terapeuta in modo tale da parlarne insieme per capire se sono le reali intenzioni di lui o se in parte emergono i suoi vissuti legati a qualcosa di più antico. Si potrebbero aprire degli importanti spunti di riflessione o capire meglio se è più utile per lei fare questo pezzo con un altro professionista.
Un saluto
Gentilissima Leila, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo quanto possa essere complesso affrontare certi temi a noi cari quando non ci sentiamo compresi. Allo stesso tempo, sono d'accordo con i colleghi che la difficoltà che sente con il terapeuta potrebbe essere connessa alla sua fatica personale. Credo che parlare direttamente con il suo specialista potrebbe aiutarti!
cordiali saluti!
AV
Carissima,

grazie per aver qui condiviso
La via del dialogo sarebbe auspicabile: ne parli anzitutto con il suo terapeuta in maniera chiara e trasparente, può essere un'occasione utile per chiarire possibili fraintendimenti...
Fatto ciò, poi potrà fare tutte le valutazioni del caso!
Spero di esserle stata d'aiuto,
Un caro in bocca al lupo!
Dr. E. Nola
Gentilissima, lei ha condiviso queste perplessità col suo terapeuta? Lavorate insieme da un bel po' e prima di cambiare forse potrebbe anche considerare la via del dialogo. Cordiali Saluti, Paolo Mirri

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