Se incontro una ragazza che mi piace per strada non so cosa dirle o meglio l'approccio anche però no
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Se incontro una ragazza che mi piace per strada non so cosa dirle o meglio l'approccio anche però non so come interessarla e tenere viva una conversazione perché parlo poco, temo di essere noioso. Ho 20 anni, studio all'università e sono ancora single e vergine. Vorrei essere più intraprendente. Come faccio ad aprirmi di più? Non ho neanche una vita sociale stabile, ho pochi amici e non so se è giusto conoscere ragazze da solo. Non ho occasioni per conoscere perché tendo a stare molto a casa, sono abbastanza riservato. Inoltre non bevo, non fumo, non vado in discoteca. Sembrano capirmi di più le ragazze che a me non piacciono mentre le più belle, quelle che mi piacciono, se la tirano, sono scostanti e non so come parlare con loro visto che sembrano vuote, superficiali. Il punto è che non vorrei accontentarmi di una ragazza che non mi piace solo perché è l'unico target a cui posso aspirare. Cosa posso fare?
Ciao, penso che in parte tu abbia già in mente una soluzione ma che non ti convinca del tutto. Parlarne con uno psicologo può permetterti di fare chiarezza tra i vari pensieri e le sensazioni che provi in questo momento in modo da poter esplorare più serenamente la strada che sceglierai di percorrere. Rimango a disposizione per rispondere a qualsiasi dubbio o per un colloquio conoscitivo. Buona giornata, dott.ssa Laura Castellino
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, comprendo la situazione che sta vivendo e mi dispiace. Da quanto scrive, sembrano esserci alcune dinamiche relazionali che sarebbe utile approfondire e comprendere. Anche alcuni aspetti legati alla sua autostima potrebbero influenzare il suo approccio con l'altro. Rimango a disposizione e le mando un caro saluto
Buonasera e grazie per averci parlato con tanta onestà della tua situazione. Capisco che non debba essere semplice perchè, se da un lato vorresti essere più spigliato con le ragazze che ti attraggono, dall'altro noti in loro dei comportamenti poco in linea con il tuo essere. Penso che ritagliarti uno spazio in cui dar voce al tuo sentire potrebbe aiutarti a dare un significato più profondo ai tuoi vissuti ed aiutarti a trovare la strada giusta per incontrare la persona che desideri. Se lo desideri, sono a tua disposizione anche per dei colloqui online. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Buonasera, forse potrebbe essere utile ampliare la sua vita sociale, le piacerebbe? Che cosa la tiene più a casa che fuori casa? Per potersi aprire occorre fidarsi, non solo degli altri ma anche di se stessi, di quello che gli altri potranno trovare in noi se ci conoscono meglio... Forse potrebbe chiedersi quanto si conosce e quanto si apprezza, per poter essere consapevole di quello che di unico e prezioso ha da offrire...
Resto a sua disposizione
Dott.ssa Franca Vocaturi
Resto a sua disposizione
Dott.ssa Franca Vocaturi
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la sua situazione. Purtroppo non esiste una risposta semplice alla sua domanda: capisco le difficoltà e per questo il mio consiglio è quello di pensare di iniziare un percorso psicologico, così da far luce su questi aspetti che la fanno soffrire. Probabilmente per lei essere timido e riservato è o è stato, in qualche modo, utile: anche riuscire a comprenderne l'utilità può aiutarla ad accettare questa parte di Sé e, magari, a renderla meno rigida. Cordialmente, dott. Simeoni
Buonasera, grazie della tua condivisione e mi dispiace per la situazione.
Non è facile rispondere alla tua domanda. Potrebbe essere utile per te intraprendere un percorso e valutare cosa sarebbe meglio per te in base a quello che ti piace fare, a come sei e prendere consapevolezza di cosa fare di diverso ma in linea con la tua personalità? Se credi di si, questa potrebbe essere un modo per sapere cosa fare.
Saluti
Elisabetta
Non è facile rispondere alla tua domanda. Potrebbe essere utile per te intraprendere un percorso e valutare cosa sarebbe meglio per te in base a quello che ti piace fare, a come sei e prendere consapevolezza di cosa fare di diverso ma in linea con la tua personalità? Se credi di si, questa potrebbe essere un modo per sapere cosa fare.
Saluti
Elisabetta
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Buonasera, mi dispiace per il disagio che sta provando. Le potrebbe essere d'aiuto in percorso psicologico per affrontare i suoi pensieri e le sue emozioni, lavorare sulla sua autostima, così da trovare il giusto modo per affrontare le sue relazioni e ritrovare un buon rapporto con se stesso.
Potrà ritrovare quella fiducia che le permetterà di non accontentarsi, ma di avere coraggio di vivere tutte le situazioni che le si presentano e ad affrontarle nel giusto modo.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Potrà ritrovare quella fiducia che le permetterà di non accontentarsi, ma di avere coraggio di vivere tutte le situazioni che le si presentano e ad affrontarle nel giusto modo.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buongiorno, la invito a valutare delle situazioni che possano aiutarla a trovare la sua dimensione fuori dalle mura domestiche.
Saluti
MT
Saluti
MT
Gentile Amico,
l'inizio dell'età adulta è un momento critico, nel quale sentiamo di volere (e dover) raggiungere alcuni obiettivi, come intraprendere una vita sessuale e sentimentale soddisfacente. E' un compito difficile, che alcune contingenze personali e dell'ambiente che frequentiamo possono rendere momentaneamente più complesso.
Ognuno di noi ha il suo stile, e queste "sfide" possono essere in realtà delle occasioni per "fare pace" con i tratti di noi che non amiamo, e spingerci un po' fuori dalle nostre aree di confort.
La cosa migliore che mi sento di consigliarle è di prendersi uno spazio di riflessione e counselling psicologico. Scoprire di più su di lei le darà la sicurezza che ora sembra mettere un po' in dubbio.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
l'inizio dell'età adulta è un momento critico, nel quale sentiamo di volere (e dover) raggiungere alcuni obiettivi, come intraprendere una vita sessuale e sentimentale soddisfacente. E' un compito difficile, che alcune contingenze personali e dell'ambiente che frequentiamo possono rendere momentaneamente più complesso.
Ognuno di noi ha il suo stile, e queste "sfide" possono essere in realtà delle occasioni per "fare pace" con i tratti di noi che non amiamo, e spingerci un po' fuori dalle nostre aree di confort.
La cosa migliore che mi sento di consigliarle è di prendersi uno spazio di riflessione e counselling psicologico. Scoprire di più su di lei le darà la sicurezza che ora sembra mettere un po' in dubbio.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Dall' autodescrizione che lei fa di se stesso non si evince certo un immagine particolarmente interessante. Si descrive isolato, poco loquace, con una vita sociale instabile a parte qualche amico e l'università. Le ragazze che le piacciono non la soddisfano, sono vuote, superficiali, scostanti, se la tirano e lei non si vuole accontentare. Non le sembra di avere una posizione rigida e fortemente autoreferenziale?
Gentile utente,
L'idea che abbiamo di noi stessi e come ci definiamo orienta l'atteggiamento che assumiamo nella relazione con l'altro e con le situazioni della vita.
La paura di essere noioso e poco interessante, associata al fatto di percepirsi "diverso" dai ragazzi della sua età (almeno questo è quanto mi arriva) sono elementi che compromettono la tendenza all'approccio verso l'altro. Questo perché, per natura, tendiamo ad evitare le situazioni che possono essere fonte di disagio e malessere, dunque il "non essere intraprendente" diventa una tutela per se stesso. Probabilmente questo le accade in modo particolare proprio con quelle ragazze che reputa attraenti, mentre quando ha di fronte una ragazza che non le piace, sentendosi più "al sicuro" riesce ad esprimere se stesso senza doversi preoccupare dell'impatto che ha sull'altro.
Questo inevitabilmente porta, nel primo caso, a confermare l'idea di non riuscire a rapportarsi con chi le piace, e nel secondo, ad avere la sensazione di piacere solo a chi non piace a lei, come vede diventa un circolo vizioso che si autoalimenta.
Dunque, credo che la cosa migliore che possa fare non è trovare il modo di essere più spigliato, ma, attraverso un percorso psicologico, acquisire fiducia in se stesso ed accrescere la sua autostima. Questo la aiuterà a muoversi nel contesto delle relazioni nel rispetto della sua unicità e delle sue propensioni, vedrà che il resto verrà da sé. Resto a disposizione. Saluti,
Giulia Vuono
L'idea che abbiamo di noi stessi e come ci definiamo orienta l'atteggiamento che assumiamo nella relazione con l'altro e con le situazioni della vita.
La paura di essere noioso e poco interessante, associata al fatto di percepirsi "diverso" dai ragazzi della sua età (almeno questo è quanto mi arriva) sono elementi che compromettono la tendenza all'approccio verso l'altro. Questo perché, per natura, tendiamo ad evitare le situazioni che possono essere fonte di disagio e malessere, dunque il "non essere intraprendente" diventa una tutela per se stesso. Probabilmente questo le accade in modo particolare proprio con quelle ragazze che reputa attraenti, mentre quando ha di fronte una ragazza che non le piace, sentendosi più "al sicuro" riesce ad esprimere se stesso senza doversi preoccupare dell'impatto che ha sull'altro.
Questo inevitabilmente porta, nel primo caso, a confermare l'idea di non riuscire a rapportarsi con chi le piace, e nel secondo, ad avere la sensazione di piacere solo a chi non piace a lei, come vede diventa un circolo vizioso che si autoalimenta.
Dunque, credo che la cosa migliore che possa fare non è trovare il modo di essere più spigliato, ma, attraverso un percorso psicologico, acquisire fiducia in se stesso ed accrescere la sua autostima. Questo la aiuterà a muoversi nel contesto delle relazioni nel rispetto della sua unicità e delle sue propensioni, vedrà che il resto verrà da sé. Resto a disposizione. Saluti,
Giulia Vuono
Gentile utente, Penso che se scrive a noi ha pensato ad un percorso di psicoterapia. In realtà, oltre che lavorare sugli aspetti che la inibiscono può fare un percorso specifico che fa parte di un protocollo clinico: "Abilità efficacia interpersonale". Il trattamento consiste nell'apprendimento di skills training, è' suddiviso in tre sezioni. La prima è dedicata alle abilità i di efficacia interpersonale. Queste abilità permettono una persona di conseguire obiettivi preservando le relazioni con gli altri e rispetto di sé.
La seconda sezione è progettata per aiutare coloro che hanno difficoltà a costruire e mantenere relazioni interpersonali.
L'intento di questa sezione quello di aiutare i partecipanti a ridurre il loro isolamento interpersonale, insegnando loro le abilità necessarie per trovare nuovi amici, fare in modo di piacere agli altri e sviluppare la sensibilità interpersonale e le abilità di comunicazione indispensabili per mantenere dei rapporti di amicizia. Inoltre, viene affrontato il tema di come terminare le relazione distruttive e come trovare un equilibrio tra accettazione e cambiamento nelle relazioni interpersonali. Resto disponibile per eventuali informazioni. Saluti Dott.ssa Silvana Zito
La seconda sezione è progettata per aiutare coloro che hanno difficoltà a costruire e mantenere relazioni interpersonali.
L'intento di questa sezione quello di aiutare i partecipanti a ridurre il loro isolamento interpersonale, insegnando loro le abilità necessarie per trovare nuovi amici, fare in modo di piacere agli altri e sviluppare la sensibilità interpersonale e le abilità di comunicazione indispensabili per mantenere dei rapporti di amicizia. Inoltre, viene affrontato il tema di come terminare le relazione distruttive e come trovare un equilibrio tra accettazione e cambiamento nelle relazioni interpersonali. Resto disponibile per eventuali informazioni. Saluti Dott.ssa Silvana Zito
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Buonasera, il rapporto con l'altro sesso attiva sempre una dialettica profonda che richiede, per essere vissuto al meglio, un'identità certa e capace di investire in una relazione. Credo che comunque riguardando più in generale come stiamo con noi stessi, una consulenza potrebbe aiutarla. A volte anche percorsi brevi e focalizzati sono di grande aiuto. Un caro saluto
Buonasera,
il disagio che prova nell'approccio con l'altro sesso è immaginabile e comprensibile, ma per "capire come muoversi" sarebbe necessario approfondire ulteriormente la questione. Conoscere la sua storia passata, quali difficoltà riscontra e ha riscontrato anche nel crearsi degli amici (mi pare di capire che non solo ne abbia pochi, ma che abbia anche difficoltà a mantenere delle relazioni stabili).
Mi pare di cogliere una certa insicurezza personale, che si esprime sul piano relazionale. Forse teme di "non essere abbastanza" per l'altra persona?
Da dove le viene il timore di essere (considerato?) noioso?
Cosa pensa di sè stesso, mentalmente e fisicamente?
Cosa la porta a stare più in casa?
La possibilità di parlarne ed approfondire la questione con uno Psicologo/a potrebbe aiutarla a fare chiarezza sui suoi vissuti e i suoi dubbi.
Come i colleghi, le do la mia disponibilità per un consulto.
Un caro saluto. GR
il disagio che prova nell'approccio con l'altro sesso è immaginabile e comprensibile, ma per "capire come muoversi" sarebbe necessario approfondire ulteriormente la questione. Conoscere la sua storia passata, quali difficoltà riscontra e ha riscontrato anche nel crearsi degli amici (mi pare di capire che non solo ne abbia pochi, ma che abbia anche difficoltà a mantenere delle relazioni stabili).
Mi pare di cogliere una certa insicurezza personale, che si esprime sul piano relazionale. Forse teme di "non essere abbastanza" per l'altra persona?
Da dove le viene il timore di essere (considerato?) noioso?
Cosa pensa di sè stesso, mentalmente e fisicamente?
Cosa la porta a stare più in casa?
La possibilità di parlarne ed approfondire la questione con uno Psicologo/a potrebbe aiutarla a fare chiarezza sui suoi vissuti e i suoi dubbi.
Come i colleghi, le do la mia disponibilità per un consulto.
Un caro saluto. GR
Gentile utente di mio dottore,
potrebbe intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di poter meglio comprendere queste sue difficoltà relazionali in generale ma soprattutto con le coetanee dell’ altro sesso. Andrebbe approfondito il suo sentimento d imbarazzo e di inadeguatezza che la accompagna in fase di approccio con le ragazze. Un percorso psicoterapico potrebbe in tal senso aiutarla a sbloccare la situazione rendendo la sua vita più serena consentendole col tempo di potersi sperimentare senza esser schiacciati dall' ansia da prestazione motivo per cui sino ad oggi non ha avuto incontri sessuali con l altro sesso.
Resto disponibile nel caso avesse bisogno di un consulto di approfondimento.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
potrebbe intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di poter meglio comprendere queste sue difficoltà relazionali in generale ma soprattutto con le coetanee dell’ altro sesso. Andrebbe approfondito il suo sentimento d imbarazzo e di inadeguatezza che la accompagna in fase di approccio con le ragazze. Un percorso psicoterapico potrebbe in tal senso aiutarla a sbloccare la situazione rendendo la sua vita più serena consentendole col tempo di potersi sperimentare senza esser schiacciati dall' ansia da prestazione motivo per cui sino ad oggi non ha avuto incontri sessuali con l altro sesso.
Resto disponibile nel caso avesse bisogno di un consulto di approfondimento.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, grazie per la condivisione del suo disagio e per l'onestà con cui ha scritto di temi così delicati. Immagino che sia frustrante per un giovane uomo trovarsi nella sua situazione e soprattutto non sentirsi addosso gli strumenti adatti per farvi fronte. Probabilmente può esserle utile chiedersi cosa significa che una ragazza "piace", cioè la questione estetica ha davvero il predominio sul resto? Il target di cui parla altro non è che un'idea della bellezza che circola oggi, ma potrebbe piacevolmente stupirsi del fatto che non è poi così vero che è "bello ciò che piace", tant'è vero che le ragazze che le piacciono, a livello relazionale non sono molto "belle". Resto a disposizione e buon tutto
Gent.mo, comprendo perfettamente la sua situazione e la sofferenza che sta attraversando. Tuttavia, posso garantirle che la sua situazione è meno inusuale di quello che a lei può sembrare.
Intraprendere un breve percorso psicologico potrebbe aiutarla nell'elaborare i suoi stati emotivi e prendere consapevolezza di eventuali pensieri disfunzionali radicati in lei, che possono essere causa o fattore di mantenimento del disagio da lei percepito.
Ha ragione a non volersi accontentare, nè deve pensare di doversi per forza adeguare "alla massa", rinunciando alla propria identità, per poter piacere.
L'incontro con l'altro, il trovarsi, il piacersi e il coinvolgersi sono cose che non hanno tempi e piani predefiniti. La concezione sociale di una vita fatta a tappe obbligate uguali per tutti è fallace e fuorviante.
Elaborare con uno specialista il contributo di certe influenze esterne nel suo personale vissuto, insieme all'elaborazione di tutte le sue dinamiche più interiori, può rivelarsi utile per lei al fine di superare questo momento di sconforto e, successivamente, cambiando il focus della sua attenzione e la qualità dei suoi pensieri, potrebbe riscontrare dei significativi vantaggi in ciò che è relativo alla sua apertura e alla sua ricettività nei confronti di possibilità che forse, oggi, non è neanche in grado di vedere.
Resto a disposizione per qualsiasi altra necessita.
Cordialmente,
Erika Ragazzini Psicologa.
Intraprendere un breve percorso psicologico potrebbe aiutarla nell'elaborare i suoi stati emotivi e prendere consapevolezza di eventuali pensieri disfunzionali radicati in lei, che possono essere causa o fattore di mantenimento del disagio da lei percepito.
Ha ragione a non volersi accontentare, nè deve pensare di doversi per forza adeguare "alla massa", rinunciando alla propria identità, per poter piacere.
L'incontro con l'altro, il trovarsi, il piacersi e il coinvolgersi sono cose che non hanno tempi e piani predefiniti. La concezione sociale di una vita fatta a tappe obbligate uguali per tutti è fallace e fuorviante.
Elaborare con uno specialista il contributo di certe influenze esterne nel suo personale vissuto, insieme all'elaborazione di tutte le sue dinamiche più interiori, può rivelarsi utile per lei al fine di superare questo momento di sconforto e, successivamente, cambiando il focus della sua attenzione e la qualità dei suoi pensieri, potrebbe riscontrare dei significativi vantaggi in ciò che è relativo alla sua apertura e alla sua ricettività nei confronti di possibilità che forse, oggi, non è neanche in grado di vedere.
Resto a disposizione per qualsiasi altra necessita.
Cordialmente,
Erika Ragazzini Psicologa.
Grazie per aver condiviso le Sue preoccupazioni riguardo alle relazioni e al modo di approcciarsi alle ragazze che Le piacciono.
Spesso, il nostro desiderio è influenzato da ideali che ci vengono proposti dall'Altro, ovvero dall'ambiente e dalla società che ci circonda. Questo può portare a una tensione tra ciò che desideriamo autenticamente e ciò che pensiamo dovremmo desiderare.
La difficoltà che incontra nel conversare e nel mantenere vive le interazioni potrebbe riflettere una certa ansia legata all'immagine di sé e al timore di non essere all'altezza delle aspettative proprie o altrui.
Questo è un tema comune e può richiedere un lavoro di esplorazione e accettazione del proprio valore intrinseco, indipendentemente dal giudizio esterno.
Le Sue riflessioni sulle ragazze che Le piacciono e su quelle che sembrano "tirarsela" potrebbero anche indicare un conflitto tra il desiderio e l'immagine ideale che ha costruito. È importante chiedersi quali aspetti di una persona davvero la attraggono e cosa potrebbe significare, per Lei, instaurare una connessione autentica.
Essere più intraprendente potrebbe cominciare con piccoli passi verso l'apertura, partecipando a situazioni o attività che, pur rispettando il Suo essere riservato, Le offrano contesti nuovi.
Coltivare interessi e passioni personali può non solo arricchire la Sua vita, ma anche fornire nuovi temi di conversazione con gli altri.
La invito a considerare la possibilità di parlare con un terapeuta per esplorare più a fondo questi temi personali, il che potrebbe aiutarla a trovare maggiore sicurezza e serenità nel percorso di scoperta delle relazioni.
Se desidera ulteriori chiarimenti o supporto, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
Spesso, il nostro desiderio è influenzato da ideali che ci vengono proposti dall'Altro, ovvero dall'ambiente e dalla società che ci circonda. Questo può portare a una tensione tra ciò che desideriamo autenticamente e ciò che pensiamo dovremmo desiderare.
La difficoltà che incontra nel conversare e nel mantenere vive le interazioni potrebbe riflettere una certa ansia legata all'immagine di sé e al timore di non essere all'altezza delle aspettative proprie o altrui.
Questo è un tema comune e può richiedere un lavoro di esplorazione e accettazione del proprio valore intrinseco, indipendentemente dal giudizio esterno.
Le Sue riflessioni sulle ragazze che Le piacciono e su quelle che sembrano "tirarsela" potrebbero anche indicare un conflitto tra il desiderio e l'immagine ideale che ha costruito. È importante chiedersi quali aspetti di una persona davvero la attraggono e cosa potrebbe significare, per Lei, instaurare una connessione autentica.
Essere più intraprendente potrebbe cominciare con piccoli passi verso l'apertura, partecipando a situazioni o attività che, pur rispettando il Suo essere riservato, Le offrano contesti nuovi.
Coltivare interessi e passioni personali può non solo arricchire la Sua vita, ma anche fornire nuovi temi di conversazione con gli altri.
La invito a considerare la possibilità di parlare con un terapeuta per esplorare più a fondo questi temi personali, il che potrebbe aiutarla a trovare maggiore sicurezza e serenità nel percorso di scoperta delle relazioni.
Se desidera ulteriori chiarimenti o supporto, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
Gentile utente, comprendo ciò che provi. Spesso le relazioni sono difficili e ci fanno provare delle emozioni "scomode". Se questo tema è così tanto centrale nella tua vita in questo momento, forse varrebbe la pena approfondirlo tramite un percorso psicologico: attraverso quest'ultimo è possibile affrontare paure e insicurezze, lavorare sull'autostima e "fare i conti" con quelle emozioni che spesso ci immobilizzano nelle relazioni. Se lo vorrai, sono a tua disposizione anche online. Cordialmente, Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
Capisco il suo desiderio di essere più intraprendente e di riuscire a vivere le relazioni con maggiore spontaneità e sicurezza. Quello che descrive è un vissuto comune a molte persone che si trovano nella sua fase di vita, in cui le relazioni sociali e sentimentali possono sembrare complesse e a volte frustranti. Il timore di essere noioso, la difficoltà nel mantenere una conversazione interessante e la sensazione di avere poche occasioni per conoscere nuove persone possono portare a una chiusura ancora maggiore, creando un circolo vizioso che alimenta l'insicurezza. Un primo aspetto su cui può lavorare è la sua percezione del valore delle sue interazioni. Spesso, quando si parte dal presupposto di non essere abbastanza interessanti, questo atteggiamento si riflette nel modo in cui ci si pone con gli altri. Se teme di essere noioso, potrebbe inconsciamente trasmettere insicurezza o rigidità nel dialogo. In realtà, non esistono argomenti giusti o sbagliati per una conversazione: ciò che conta è il modo in cui ci si sente mentre si parla. Se lei è coinvolto in ciò che dice, anche l’altra persona tenderà a percepire quel coinvolgimento e a essere più interessata. Un modo pratico per migliorare la capacità di conversazione è concentrarsi su domande aperte, che stimolino la persona con cui sta parlando a esprimere opinioni ed emozioni. Ad esempio, invece di preoccuparsi di dover dire qualcosa di brillante, potrebbe provare a incuriosirsi genuinamente alla persona che ha di fronte, facendo domande su ciò che la appassiona, su esperienze particolari, su ciò che pensa di un determinato argomento. La comunicazione non è solo questione di parlare molto, ma soprattutto di creare un senso di connessione reciproca. Un altro aspetto che mi colpisce nella sua descrizione è la convinzione che le ragazze che le piacciono siano spesso "vuote" o "superficiali". Potrebbe essere utile esplorare questa percezione con maggiore apertura. Quando si parte con un'idea preconcetta su qualcuno, si tende a filtrare le interazioni attraverso quel giudizio, trovando conferme piuttosto che possibilità di scoperta. Forse alcune delle ragazze che ha incontrato finora non hanno risposto come avrebbe sperato, ma questo non significa che non esistano persone attraenti con cui possa instaurare una connessione autentica. Il fatto che non abbia una vita sociale molto attiva può sicuramente influire sulle opportunità di incontro. Tuttavia, conoscere persone non significa necessariamente andare in discoteca o bere: può esplorare contesti che siano più affini alla sua personalità, come eventi universitari, gruppi di interesse, corsi o attività di volontariato. Il punto non è cercare disperatamente occasioni per conoscere ragazze, ma piuttosto espandere la propria rete sociale in generale. Se costruisce una vita più ricca di esperienze, aumenterà naturalmente anche la possibilità di incontrare persone con cui entrare in sintonia. L’ultima cosa che voglio dirle è che non deve sentirsi obbligato ad accelerare il processo. Essere ancora single o vergine a 20 anni non è qualcosa di cui preoccuparsi. Ognuno ha il proprio ritmo, e forzarsi a raggiungere determinati traguardi solo perché sembra che gli altri li abbiano già raggiunti rischia solo di aumentare la pressione. L’importante è lavorare su sé stesso con serenità, concentrandosi sul proprio benessere e sulla crescita personale. Con il tempo, le relazioni arriveranno in modo più naturale e spontaneo. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente,
da ciò che scrive emerge un’aspettativa piuttosto rigida su come “ci si dovrebbe approcciare” a una ragazza. Mi colpisce che la sua difficoltà non sembra riferita a una persona specifica, ma piuttosto a un’intera categoria, quella delle ragazze che le piacciono esteticamente. Questo fa sorgere in me il dubbio che forse, più che entrare davvero in contatto con l’altra persona, lei resti chiuso nelle sue paure e nei suoi pensieri, rischiando di non vedere chi ha davvero di fronte.
Mi colpisce anche il suo temere di essere noioso. Dietro questa paura sembra esserci una sensazione di solitudine e forse anche un dubbio sul proprio valore. Ritengo che sia importante, soprattutto alla sua età, coltivare relazioni sociali in cui potersi sperimentare nella propria autenticità, senza la necessità di “funzionare” o piacere a tutti i costi. Trovo molto interessante che lei si senta più spontaneo con ragazze per cui non prova attrazione. Questo potrebbe indicare una forte ansia da prestazione quando entra in gioco il desiderio, e potrebbe essere utile esplorare come si relaziona a ciò che desidera e al modo in cui vive la vicinanza con l’altro.
Le suggerisco di valutare un percorso di sostegno psicologico per approfondire questi vissuti e riconnettersi alla propria autenticità, anche nell’espressione della sessualità e del contatto emotivo
da ciò che scrive emerge un’aspettativa piuttosto rigida su come “ci si dovrebbe approcciare” a una ragazza. Mi colpisce che la sua difficoltà non sembra riferita a una persona specifica, ma piuttosto a un’intera categoria, quella delle ragazze che le piacciono esteticamente. Questo fa sorgere in me il dubbio che forse, più che entrare davvero in contatto con l’altra persona, lei resti chiuso nelle sue paure e nei suoi pensieri, rischiando di non vedere chi ha davvero di fronte.
Mi colpisce anche il suo temere di essere noioso. Dietro questa paura sembra esserci una sensazione di solitudine e forse anche un dubbio sul proprio valore. Ritengo che sia importante, soprattutto alla sua età, coltivare relazioni sociali in cui potersi sperimentare nella propria autenticità, senza la necessità di “funzionare” o piacere a tutti i costi. Trovo molto interessante che lei si senta più spontaneo con ragazze per cui non prova attrazione. Questo potrebbe indicare una forte ansia da prestazione quando entra in gioco il desiderio, e potrebbe essere utile esplorare come si relaziona a ciò che desidera e al modo in cui vive la vicinanza con l’altro.
Le suggerisco di valutare un percorso di sostegno psicologico per approfondire questi vissuti e riconnettersi alla propria autenticità, anche nell’espressione della sessualità e del contatto emotivo
Salve,
da quanto racconta, il suo problema non è mancanza di valore o capacità, ma una combinazione di riservatezza, poca esperienza sociale e timore del rifiuto. È normale sentirsi insicuri a 20 anni, soprattutto se si è abituati a trascorrere molto tempo a casa e non si hanno molte occasioni sociali.
Alcuni punti chiave che possono aiutarla:
* espandere le occasioni di socialità: non è necessario andare in discoteca o bere per incontrare persone interessanti. Può cercare gruppi universitari, attività sportive, corsi, eventi culturali o volontariato. Questi ambienti favoriscono conoscenze più autentiche e conversazioni naturali
* allenare la conversazione: può partire da interessi comuni, osservazioni sulla situazione o domande semplici che stimolino l’altro a parlare. L’ascolto attivo e il porre domande sincere spesso interessano più della quantità di parole che dice
* gestire il timore del rifiuto: il rifiuto fa parte del processo. Non significa che non abbia valore o che non troverà persone compatibili, ma semplicemente che non tutti sono adatti a noi
* autostima e apertura graduale: piccoli passi di esposizione sociale aiutano a ridurre l’ansia. Ad esempio, iniziare a parlare con coetanei in università o con persone che condividono interessi, senza l’obiettivo immediato di flirtare, costruisce sicurezza
* non accontentarsi: è importante essere sinceri su cosa cerca in una partner. Scegliere qualcuno solo per non restare soli può creare frustrazione. Concentrarsi sul creare connessioni autentiche, anche se più lente, è più sostenibile e gratificante
Un percorso di supporto psicologico può aiutarla a sviluppare sicurezza sociale, tecniche di conversazione e gestione dell’ansia, rendendo più naturale l’approccio con le ragazze che le piacciono.
Resto a disposizione per guidarla in strategie pratiche per aprirsi di più e costruire relazioni più soddisfacenti.
da quanto racconta, il suo problema non è mancanza di valore o capacità, ma una combinazione di riservatezza, poca esperienza sociale e timore del rifiuto. È normale sentirsi insicuri a 20 anni, soprattutto se si è abituati a trascorrere molto tempo a casa e non si hanno molte occasioni sociali.
Alcuni punti chiave che possono aiutarla:
* espandere le occasioni di socialità: non è necessario andare in discoteca o bere per incontrare persone interessanti. Può cercare gruppi universitari, attività sportive, corsi, eventi culturali o volontariato. Questi ambienti favoriscono conoscenze più autentiche e conversazioni naturali
* allenare la conversazione: può partire da interessi comuni, osservazioni sulla situazione o domande semplici che stimolino l’altro a parlare. L’ascolto attivo e il porre domande sincere spesso interessano più della quantità di parole che dice
* gestire il timore del rifiuto: il rifiuto fa parte del processo. Non significa che non abbia valore o che non troverà persone compatibili, ma semplicemente che non tutti sono adatti a noi
* autostima e apertura graduale: piccoli passi di esposizione sociale aiutano a ridurre l’ansia. Ad esempio, iniziare a parlare con coetanei in università o con persone che condividono interessi, senza l’obiettivo immediato di flirtare, costruisce sicurezza
* non accontentarsi: è importante essere sinceri su cosa cerca in una partner. Scegliere qualcuno solo per non restare soli può creare frustrazione. Concentrarsi sul creare connessioni autentiche, anche se più lente, è più sostenibile e gratificante
Un percorso di supporto psicologico può aiutarla a sviluppare sicurezza sociale, tecniche di conversazione e gestione dell’ansia, rendendo più naturale l’approccio con le ragazze che le piacciono.
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