Scrivo perché sono preoccupata da un problema che non ho mai reputato tale prima di oggi... innanzit
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Scrivo perché sono preoccupata da un problema che non ho mai reputato tale prima di oggi... innanzitutto buonasera mi chiamo Valeria ...ho 25 anni e ho iniziato ad avere rapporti sessuali da due , sempre con lo stesso partner.
Avevo una vita sessuale attiva già da prima però, con i ragazzi che frequentavo ma con i quali non si andava oltre i preliminari perché mi mancavano il sentimento e l'attrazione fisica nei loro confronti. Ricordo di aver iniziato a masturbarmi da bambina e da allora non ho più smesso , lo facevo in auto, lo facevo davanti i cartoni animati.. so che è strano... Ricordo che avevo delle forti fantasie sessuali già da bambina..... mi masturbavo e la mia fantasia era rivolta alle femmine, ma nella vita reale ricordo che mi piacevano solo i maschietti... Purtroppo credo di soffrire di qualcosa di patologico... Posso arrivare a masturbarmi fin anche 7 volte al giorno, ma spesso 3 col clitoride aggiungendo anche la stimolazione della vagina eppure non mi sento sazia... E tutto ciò è peggiorato da quando ho conosciuto il mio fidanzato, verso il quale ho sempre provato e provo un'attrazione fisica indescrivibile ... E che non riesco a controllare... Lui a volte è esausto e teme anche di non riuscire a soddisfarmi abbastanza e teme anche per questo potrei tradirlo , ma l'ho rassicurato più volte che non sono una ragazza portata al tradimento , ho molto rispetto per l'uomo che amo , voglio avere una relazione pulita , seria , avere una famiglia con lui ma l'attrazione che riesce a suscitarmi senza neanche sfiorarmi, mi sta facendo diventare matta , passerei giornate intere ad avere rapporti con Lui ma lui non riesce a credermi quando gli dico che il motivo sta in quel che mi scaturiscono la vista del suo corpo , la sua voce e il suo odore...... Quando apriamo l'argomento lui dice che in 30 anni sono la partner migliore che abbia mai avuto , sia dal punto di vista sessuale , e sia per essere una ragazza dolce premurosa e disponibile , e che lo faccio sentire amato,ma che questa fame di sesso la devo placare ... io però non riesco più a gestire questi impulsi e ho paura che lui si senta mortificato, non è che io non provi soddisfazione nel sesso con lui, ma è come se mi mancasse sempre qualcosa... Di cui lui non è colpevole...ne sono sicura.. Attendo un vostro parere al riguardo.
Avevo una vita sessuale attiva già da prima però, con i ragazzi che frequentavo ma con i quali non si andava oltre i preliminari perché mi mancavano il sentimento e l'attrazione fisica nei loro confronti. Ricordo di aver iniziato a masturbarmi da bambina e da allora non ho più smesso , lo facevo in auto, lo facevo davanti i cartoni animati.. so che è strano... Ricordo che avevo delle forti fantasie sessuali già da bambina..... mi masturbavo e la mia fantasia era rivolta alle femmine, ma nella vita reale ricordo che mi piacevano solo i maschietti... Purtroppo credo di soffrire di qualcosa di patologico... Posso arrivare a masturbarmi fin anche 7 volte al giorno, ma spesso 3 col clitoride aggiungendo anche la stimolazione della vagina eppure non mi sento sazia... E tutto ciò è peggiorato da quando ho conosciuto il mio fidanzato, verso il quale ho sempre provato e provo un'attrazione fisica indescrivibile ... E che non riesco a controllare... Lui a volte è esausto e teme anche di non riuscire a soddisfarmi abbastanza e teme anche per questo potrei tradirlo , ma l'ho rassicurato più volte che non sono una ragazza portata al tradimento , ho molto rispetto per l'uomo che amo , voglio avere una relazione pulita , seria , avere una famiglia con lui ma l'attrazione che riesce a suscitarmi senza neanche sfiorarmi, mi sta facendo diventare matta , passerei giornate intere ad avere rapporti con Lui ma lui non riesce a credermi quando gli dico che il motivo sta in quel che mi scaturiscono la vista del suo corpo , la sua voce e il suo odore...... Quando apriamo l'argomento lui dice che in 30 anni sono la partner migliore che abbia mai avuto , sia dal punto di vista sessuale , e sia per essere una ragazza dolce premurosa e disponibile , e che lo faccio sentire amato,ma che questa fame di sesso la devo placare ... io però non riesco più a gestire questi impulsi e ho paura che lui si senta mortificato, non è che io non provi soddisfazione nel sesso con lui, ma è come se mi mancasse sempre qualcosa... Di cui lui non è colpevole...ne sono sicura.. Attendo un vostro parere al riguardo.
Ci sono diversi aspetti sui quali potrebbe iniziare a riflettere, attraverso la nostra sessualità esprimiamo bisogni e desideri propri anche di altri sistemi motivazionali che ci guidano, ricerca di vicinanza ed intimità, autostima, affermazione del proprio valore personale e non solo. La sessualità può anche rappresentare uno strumento attraverso il quale ci autoregoliamo e riportiamo dentro la "finestra di tolleranza" cioè dentro una soglia per noi accettabile, emozioni spiacevoli come tristezza, rabbia o ansia.
Se il modo in cui vive la sessualità in questo momento della sua vita è fonte di disagio e preoccupazione, ed è connotato da aspetti di impulsività e disregolazione, è consigliabile rivolgersi ad un professionista.
In bocca al lupo :)
Dott.ssa Valeria Olivieri
Se il modo in cui vive la sessualità in questo momento della sua vita è fonte di disagio e preoccupazione, ed è connotato da aspetti di impulsività e disregolazione, è consigliabile rivolgersi ad un professionista.
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Quando sentiamo di essere costretti a ripetere più e più volte un comportamento senza la possibilità di scegliere è come se fossimo all'interno di un loop dal quale non vediamo via di uscita. Già il fatto che lei riesca a descrivere ciò che le sta succedendo è un buon passo verso la consapevolezza, necessaria per poter acquistare una dimensione di benessere nella nostra vita. Questo è un percorso che le consiglierei di fare con il supporto di uno/a psicolgo/a o psicoterapeuta. Parlarne con una persona competente su queste problematiche la potrebbe aiutare
E' assolutamente fondamentale capire cosa sta cercando attraverso il desiderio erotico, l'atto masturbatorio e la ricerca di rapporti sessuali continuativi. Non si fa quasi mai sesso o autoerotismo per il solo piacere sessuale. Questo spesso è quello ci raccontiamo. La sessualità in verità è qualcosa che spesso usiamo per raggiungere fini personali che non hanno necessariamente nulla a che vedere con la sola dimensione erotica. Capire cosa sta cercando attraverso il piacere corporeo le può tornare utile per vivere con maggiore serenità e consapevolezza la propria vita in generale. Si goda il sesso, anche 10 volte al giorno, ma sia consapevole di cosa sta davvero cercando.
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Buongiorno a lei gentile utente. Le frasi che riporta, quali "Purtroppo credo di soffrire di qualcosa di patologico", "E che non riesco a controllare", "questa fame di sesso la devo placare ... io però non riesco più a gestire questi impulsi" suggeriscono che ha già sviluppato una consapevolezza relativa alla potenziale presenza di un disturbo del controllo degli impulsi che, non necessariamente, potrebbe riguardare esclusivamente la sfera sessuale.
Le suggerisco di rivolgersi ad una/o psicosessuologa/a per trovare "il bandolo della matassa" e, soprattutto, per cercare di capire se c'è una serie di vissuti emozionali (noia, vuoto, tristezza,...) che sta cercando di colmare attraverso l'attività sessuale compulsiva che ha descritto e che, con il suo partner, sembra non essere pienamente appagante ("è come se mi mancasse sempre qualcosa..."). A disposizione per dubbi e chiarimenti. Dott MC
Le suggerisco di rivolgersi ad una/o psicosessuologa/a per trovare "il bandolo della matassa" e, soprattutto, per cercare di capire se c'è una serie di vissuti emozionali (noia, vuoto, tristezza,...) che sta cercando di colmare attraverso l'attività sessuale compulsiva che ha descritto e che, con il suo partner, sembra non essere pienamente appagante ("è come se mi mancasse sempre qualcosa..."). A disposizione per dubbi e chiarimenti. Dott MC
Buonasera Valeria, quello che racconta è una situazione che merita attenzione, ma anche una lettura lucida e non allarmistica. Il fatto che abbia scelto di parlarne apertamente è già un passo importante: significa che qualcosa dentro di lei sta cercando un nuovo equilibrio, e che probabilmente ha raggiunto un punto in cui desidera comprendere meglio cosa sta accadendo, senza lasciarsi sopraffare dalla paura di "essere sbagliata".
Da ciò che descrive, non emerge necessariamente qualcosa di patologico in senso clinico, quanto piuttosto una dinamica che - se non compresa e gestita - può diventare fonte di disagio, sia per sé che nella relazione di coppia. La sua esperienza di desiderio sessuale intenso, presente fin dall’infanzia, e l’abitudine alla masturbazione come risposta ricorrente a questo stimolo, non sono di per sé indicatori di disturbo. Tuttavia, il modo in cui oggi questo desiderio si manifesta - con urgenza, frequenza elevata e una sensazione di insoddisfazione che si ripresenta anche dopo il rapporto o l’autoerotismo - potrebbe indicare l’attivazione di un meccanismo automatico, un vero e proprio ciclo che tende ad autoalimentarsi. In questi casi è frequente che più si cerca il sollievo attraverso la stimolazione o il rapporto, più si amplifica il senso di fame, come se nulla fosse mai abbastanza. Questo tipo di funzionamento può avere radici in molteplici fattori: dal funzionamento emotivo individuale al modo in cui si è costruito, nel tempo, un certo copione sessuale; passando per aspetti relazionali, e in alcuni casi, anche da come il piacere viene usato per regolare stati interni come ansia, tensione, vuoto o stress.
È importante sottolineare che il fatto di provare un desiderio sessuale molto vivo nei confronti del proprio partner non è un problema in sé. Anzi, descrive una relazione in cui si sente attratta, coinvolta e affettivamente presente. Tuttavia, quando questa intensità viene percepita dall’altro come “troppo” o rischia di creare un clima di pressione o aspettativa continua, possono emergere vissuti di inadeguatezza, fatica, o addirittura paura di non riuscire a “tenerle testa”. In queste dinamiche, anche quando l’amore è forte, il rischio è che si crei uno squilibrio silenzioso nella coppia: uno dei due inizia a sentirsi sotto esame, e l’altro a trattenere il proprio bisogno per non essere frainteso.
Proprio per questo motivo, più che cercare di “calmare” il desiderio, la strada utile sarebbe quella di esplorare più a fondo cosa lo attiva, cosa lo tiene acceso, e soprattutto cosa sembra mancare ogni volta che sente di non essere sazia. Non necessariamente si tratta di qualcosa che manca al partner, come ha ben intuito anche lei; potrebbe essere legato a un certo tipo di aspettativa, di schema o di risposta appresa nel tempo che oggi ha bisogno di essere rielaborata.
Le consiglio di rivolgersi a uno specialista - in particolare a un sessuologo con formazione psicoterapeutica - che possa accompagnarla in questo processo. Non per spegnere il desiderio, ma per aiutarla a comprenderlo meglio, integrarlo e viverlo in una forma più libera e meno assorbente.
Da ciò che descrive, non emerge necessariamente qualcosa di patologico in senso clinico, quanto piuttosto una dinamica che - se non compresa e gestita - può diventare fonte di disagio, sia per sé che nella relazione di coppia. La sua esperienza di desiderio sessuale intenso, presente fin dall’infanzia, e l’abitudine alla masturbazione come risposta ricorrente a questo stimolo, non sono di per sé indicatori di disturbo. Tuttavia, il modo in cui oggi questo desiderio si manifesta - con urgenza, frequenza elevata e una sensazione di insoddisfazione che si ripresenta anche dopo il rapporto o l’autoerotismo - potrebbe indicare l’attivazione di un meccanismo automatico, un vero e proprio ciclo che tende ad autoalimentarsi. In questi casi è frequente che più si cerca il sollievo attraverso la stimolazione o il rapporto, più si amplifica il senso di fame, come se nulla fosse mai abbastanza. Questo tipo di funzionamento può avere radici in molteplici fattori: dal funzionamento emotivo individuale al modo in cui si è costruito, nel tempo, un certo copione sessuale; passando per aspetti relazionali, e in alcuni casi, anche da come il piacere viene usato per regolare stati interni come ansia, tensione, vuoto o stress.
È importante sottolineare che il fatto di provare un desiderio sessuale molto vivo nei confronti del proprio partner non è un problema in sé. Anzi, descrive una relazione in cui si sente attratta, coinvolta e affettivamente presente. Tuttavia, quando questa intensità viene percepita dall’altro come “troppo” o rischia di creare un clima di pressione o aspettativa continua, possono emergere vissuti di inadeguatezza, fatica, o addirittura paura di non riuscire a “tenerle testa”. In queste dinamiche, anche quando l’amore è forte, il rischio è che si crei uno squilibrio silenzioso nella coppia: uno dei due inizia a sentirsi sotto esame, e l’altro a trattenere il proprio bisogno per non essere frainteso.
Proprio per questo motivo, più che cercare di “calmare” il desiderio, la strada utile sarebbe quella di esplorare più a fondo cosa lo attiva, cosa lo tiene acceso, e soprattutto cosa sembra mancare ogni volta che sente di non essere sazia. Non necessariamente si tratta di qualcosa che manca al partner, come ha ben intuito anche lei; potrebbe essere legato a un certo tipo di aspettativa, di schema o di risposta appresa nel tempo che oggi ha bisogno di essere rielaborata.
Le consiglio di rivolgersi a uno specialista - in particolare a un sessuologo con formazione psicoterapeutica - che possa accompagnarla in questo processo. Non per spegnere il desiderio, ma per aiutarla a comprenderlo meglio, integrarlo e viverlo in una forma più libera e meno assorbente.
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