Salve, Volevo informarmi riguardo una problematica abbastanza importante nella mia vita. Volevo sap
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Salve,
Volevo informarmi riguardo una problematica abbastanza importante nella mia vita. Volevo sapere quali sono i possibili sintomi legati alla derealizzazione e da cosa questo fenomeno può scaturire. Faccio queste domande perché è da quando sono bambina che mi capitano dei momenti in cui mi rendo conto di "essere reale", come se durante tutto il tempo non ci avessi mai pensato. In questi casi inizio a vedere tutto sfocato ed allora cerco di distrarmi per calmarmi. È da quando ero davvero molto piccola che capita, ma non mi sono mai posta delle reali domande a riguardo. Ora vorrei sapere di più e se questa può essere chiamata davvero come una forma di derealizzazione. Vi ringrazio.
Volevo informarmi riguardo una problematica abbastanza importante nella mia vita. Volevo sapere quali sono i possibili sintomi legati alla derealizzazione e da cosa questo fenomeno può scaturire. Faccio queste domande perché è da quando sono bambina che mi capitano dei momenti in cui mi rendo conto di "essere reale", come se durante tutto il tempo non ci avessi mai pensato. In questi casi inizio a vedere tutto sfocato ed allora cerco di distrarmi per calmarmi. È da quando ero davvero molto piccola che capita, ma non mi sono mai posta delle reali domande a riguardo. Ora vorrei sapere di più e se questa può essere chiamata davvero come una forma di derealizzazione. Vi ringrazio.
Gentile utente, dai poco dati forniti non è possibile darle una risposta esaustiva alla sua domanda. Per quanto la sensazione che lei descrive potrebbe essere ascrivile alla sintomatologia da derealizzazione/depersonalizzazione sarebbero opportuni ulteriori approfondimenti. Ciò su cui mi soffermerei è la durata del sintomo ce lei descrive, data la presenza da così molto tempo di questi episodi, potrebbe essere opportuno approfondire le cause e comprendere le origini di tale sintomo. Mi sento per tanto di consigliarle di affidarsi ad un professionista che la possa accogliere e accompagnare in questo percorso. Rimango a sua disposizione cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
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Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. I sintomi che descrive non sono identificabili con certezza da quanto scrive, tuttavia potrebbero fare riferimento all'area della sintomatologia dissociativa.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di analizzare queste sensazioni e le emozioni connesse, individuando insieme al professionista degli indicatori per riconoscerle e per gestirle al meglio.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di analizzare queste sensazioni e le emozioni connesse, individuando insieme al professionista degli indicatori per riconoscerle e per gestirle al meglio.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Salve, innanzitutto mi dispiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio connesso.quello che lei esprime nella richiesta è solo in parte attribuibile a fenomeni di derealizzazione la quale consiste solitamente nel Sentirsi come estranei dalla realtà circostante, da quel poco che scrive sembra comunque che c’è qualche cosa di ascrivibile all’area dissociativa tuttavia bisogna capire se i sintomi che descrive sono primari e dunque facenti parte di un quadro dissociativo oppure sintomi secondari di altri aspetti tipo l’ansia. In quest’ultima per esempio ci può essere derealizzazione e sensazioni di vertigini ecc a causa dell’iperventilazione dunque è fondamentale colloquio clinico di approfondimento.
resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
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Cordialmente, dott FDL
Gentilissima,
il disturbo da depersonalizzazione/derealizzazione è caratterizzato dalla sensazione di sentirsi vuoti e distaccati dal proprio corpo, oppure che l'ambiente attorno a sé non sia reale. Si può avere la sensazione di osservarsi dall'esterno, di essere anestetizzati o di non percepire più il tempo e lo spazio. Da ciò che lei descrive non si evince una vera e propria situazione clinica, ma le sue sensazioni andrebbero approfondite in un colloquio. Rimango a disposizione anche per una prima consulenza gratuita online. Per usufruirne mi scriva pure in privato. Un caro saluto. Dott.ssa Giorgia Ferrucci
il disturbo da depersonalizzazione/derealizzazione è caratterizzato dalla sensazione di sentirsi vuoti e distaccati dal proprio corpo, oppure che l'ambiente attorno a sé non sia reale. Si può avere la sensazione di osservarsi dall'esterno, di essere anestetizzati o di non percepire più il tempo e lo spazio. Da ciò che lei descrive non si evince una vera e propria situazione clinica, ma le sue sensazioni andrebbero approfondite in un colloquio. Rimango a disposizione anche per una prima consulenza gratuita online. Per usufruirne mi scriva pure in privato. Un caro saluto. Dott.ssa Giorgia Ferrucci
Buon pomeriggio, il fenomeno che lei ha descritto andrebbe appronfondito con un collega perchè sono fenomeni che possono essere dovuti a diverse cause e sopratutto occorre accertasi che si tratti effettivamente di derealizzazione o dissociazione o altro. Il fatto che durino da molto tempo è comunque indice del fatto che dovrebbe capirne l’origine. Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio. Dott.ssa Pati Elisabetta
Gentile utente, purtroppo è possibile rispondere alla sua domanda soltanto in parte. Con il termine derealizzazione si fa riferimento a un sintomo dissociativo che porta la persona che lo sperimenta a percepire la realtà come distorta o sconosciuta, mentre con il termine depersonalizzazione si fa riferimento alla sensazione di sentirsi separati dal proprio corpo e dai propri pensieri, sentimenti ed emozioni, quasi come se ci “si osservasse dall’esterno”. La sensazione prevalente è, quindi, quella di essere “scollegati” dall’ambiente circostante e/o dal proprio corpo e dai propri processi mentali. Da quello che scrive mi sembra di capire che questa definizione si avvicini molto alle sensazioni che prova, e mi sembra di capire che si trovi in una fase della vita in cui desidera approfondire questi aspetti di sé stesso. Non potendo rispondere in maniera realmente esaustiva a questa richiesta attraverso questa modalità, per questo motivo mi sento di consigliarle di provare ad approfondire questi sintomi insieme ad un esperto che l’aiuti a trovare tutte le risposte di cui ha bisogno e a scoprire e riattivare risorse e strategie per affrontarlo ed elaborarlo. Spero di essere stata di aiuto e rimango a disposizione, dott.ssa Chiara Cuoco
Depersonalizzazione e derealizzazione fanno parte del disturbo dissociativo. Difficile tuttavia fare diagnosi a distanza nel suo caso, le consiglierei di richiedere una consulenza diagnostica per approfondire la questione.
Gentile Utente, dalle sue parole è chiaro che quello che le succede è una reazione fisica (vista offuscata) a seguito di un evento (realizzare di "essere reale"). Potrebbe trattarsi di un principio di derealizzazione? Non lo si può escludere, come però non si possono escludere altre ipotesi.
Il modo migliore per capire se sia derealizzazione o altro, e in tal caso che cosa sia, sarebbe di fare un consulto psicologico per avere il tempo e lo spazio di approfondire questi sintomi e le situazioni in cui succedono.
Così facendo sarebbe possibile non solo dare un nome a quello che le succede ma anche esplorarlo, capire come funziona e cosa si può fare per stare meglio.
Spero di essere stato utile, avesse altri dubbi o curiosità mi scriva pure in chat
Dottor Mauro Simonetti
Il modo migliore per capire se sia derealizzazione o altro, e in tal caso che cosa sia, sarebbe di fare un consulto psicologico per avere il tempo e lo spazio di approfondire questi sintomi e le situazioni in cui succedono.
Così facendo sarebbe possibile non solo dare un nome a quello che le succede ma anche esplorarlo, capire come funziona e cosa si può fare per stare meglio.
Spero di essere stato utile, avesse altri dubbi o curiosità mi scriva pure in chat
Dottor Mauro Simonetti
Carissima, comprendo la sua difficoltà e la sua preoccupazione, tuttavia sarebbe riduttivo e poco corretto darle in questo spazio delle risposte che possano esaurire i suoi dubbi. La sua situazione meriterebbe la giusta attenzione e le dovute indagini con l' aiuto di un professionista che sappia guidarla e comprendere meglio insieme a lei la sua difficoltà. Le rimando anche che una lista nosografica dei sitomi non è sufficiente a fare diagnosi: la sintomatologia va inserita in un contesto più ampio (quello dei suoi vissuti) e filtrata con l' occhio clinico di un professionista che possa conoscerla nella sua interezza di essere umano, non solamente attraverso il sintomo. La inviterei dunque a portare questa sua difficoltà all' interno di un percorso psicologico. Resto a disposizione per qualsiasi necessità e le auguro una buona serata
Gentile utente, non escudo la diagnostica da lei ipotizzata, ma ritengo sintetica la descrizione degli episodi per consentire una disgnosi. Se i sintomi sono presenti sin da bambina e il disagio non è stato tale da indurla prima a indagare le cause, sarebbe opportuna la ricostruzione della storia di vita e l'indagine approfondita degli eventi "dissociativi", magari insieme a uno specialista psicoterapeuta.
Resto disponibile cordiali saluti
Dott.ssa Silvana Zito
Resto disponibile cordiali saluti
Dott.ssa Silvana Zito
Buongiorno, risulta difficile da una semplice descrizione accertare la natura di un disturbo o di un sintomo. E' consigliabile che lei affronti il problema con l'aiuto di un esperto il problema. La funzione di quello che lei descrive potrebbe poi essere riconducibile a diversi motivi appartenenti alla storia della sua vita.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Buongiorno
Ogni sintomatologia va inquadrata clinicamente e sono necessari alcuni colloqui dallo specialista per indagare le radici del problema.
I medesimi sintomi che volutamente non vado ad elencare possono essere lo specchio di diverse problematiche ed ognuna di queste più va trattata in modo diverso.
Un cordiale saluto
Ogni sintomatologia va inquadrata clinicamente e sono necessari alcuni colloqui dallo specialista per indagare le radici del problema.
I medesimi sintomi che volutamente non vado ad elencare possono essere lo specchio di diverse problematiche ed ognuna di queste più va trattata in modo diverso.
Un cordiale saluto
Gent.ma, dai pochi elementi, potrebbe essere forviante attribuire con certezza gli episodi che racconta a fenomeni di derealizzazione, poichè alcune manifestazioni similari tra loro possono sottendere origini e cause diverse. La cosa più opportuna, invece, potrebbe essere quella di richiedere un approfondimento specialistico per circoscrivere i momenti in cui le capitano e le strategie che adotta per superare il momento di difficoltà, cercando di ricostruire la storia del sintomo, dal momento che perdura da tanto tempo e, infine, individuare un senso ed un significato che possa restituirle una visione più complessa e strutturata di tali episodi. Questo le consentirebbe di riconoscerli precocemente o riconoscere i momenti che ne precedono l'insorgenza, al fine di una gestione più efficace.
Buongiorno,
La sensazione che ha descritto potebbe essere derealizzazione ma potrebbe anche essere ascrivibile a quadri diversi, per questo sarebbe necessario approfondirla con l'aiuto di un collega.
Dott. Marco Cenci
La sensazione che ha descritto potebbe essere derealizzazione ma potrebbe anche essere ascrivibile a quadri diversi, per questo sarebbe necessario approfondirla con l'aiuto di un collega.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno,
difficile senza conoscerla dirle realmente se quella da cui è accompagnata sia derealizzazione. Allo stesso tempo approfondirei gli aspetti qui riportati per poter ricevere una valutazione esaustiva da parte di uno specialista.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
difficile senza conoscerla dirle realmente se quella da cui è accompagnata sia derealizzazione. Allo stesso tempo approfondirei gli aspetti qui riportati per poter ricevere una valutazione esaustiva da parte di uno specialista.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, penso che senza un adeguato numero di colloqui in cui spiega bene cosa le accade, qualcosa sulla sua storia e in che momenti specifici accadono questi episodi, diventa difficile fornire una risposta adeguata. Più che soffermarsi sul nome da dare a quanto le accade ("derealizzazione" o altro termine) penso sarebbe utile per lei capire meglio cosa le accade e perché. Per esempio se c'è qualche situazione specifica che la mette a disagio e la fa entrare nel "loop" della domanda sul cosa sia reale. Mi incuriosisce anche il fatto che l'effetto di queste domande è un offuscamento che la sottrae ulteriormente dalla situazione nella quale si trova. Le mie sono solo ipotesi e considerazioni estemporanee; per capirci qualcosa non può fare altro che parlarne con un professionista, dandosi il tempo adeguato per spiegare e per raccontarsi. Dott. Alessio Antonucci
Buongiorno, è difficile rispondere alla sua domanda con così pochi elementi, per questo le suggerisco di prendere contatti con un professionista e cercare di comprendere meglio la situazione. Ad ogni modo, la derealizzazione in genere comporta una percezione di disconnessione della persona dalle proprie sensazioni o dal mondo esterno (può capitare di osservarsi dall'esterno o sentire parti del proprio corpo e delle proprie emozioni come non appartenenti a sé). Sono a sua disposizione, qualora volesse, anche da remoto. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Buonasera, una diagnosi va fatta tenendo conto di tanti elementi, seppure ciò che descrive potrebbe essere parte di un fenomeno di derealizzazione, le suggerisco di contattare in professionista per comprendere ciò che le accade.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, la derealizzazione (sensazione di estraneamento dall'ambiente circostante), come la depersonalizzazione (sensazione di estraneamento dal proprio corpo) sono sintomi dissociativi che hanno un'origine traumatica, spesso legati al tema dell'attaccamento, e in particolare alla sua disorganizzazione. Ogni persona ne descrive i sintomi in modo soggettivo. Una buon percorso psicoterapeutico può aiutare a ricompattare il Sè e ad attenuare, o risolvere tali sintomi. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Buonasera, i sintomi che lei descrive sono complessi e necessiterebbero di essere approfonditi in altre sedi. Per evitare che questa situazione possa evolvere verso un disagio ancor più profondo, le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta ed eventualmente vagliare con lui la natura di questi sintomi, il quadro diagnostico e prognostico a cui fare riferimento ed eventuale possibilità di affiancare un intervento farmacologico. Saluti,
Dott.ssa GT.
Dott.ssa GT.
Buonasera, la derealizzazione è un disturbo psichiatrico, la cui diagnosi deve esssere fatta esclusivamente da uno specialista, a cui, per sua tranquillità, le consiglio di rivolgersi.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Gentile
La derealizzazione può essere definita come un sintomo a causa del quale il soggetto percepisce il mondo esterno in modo distorto, come se la realtà, gli oggetti e le persone che lo circondano fossero estranei e/o sconosciuti.
Allo stesso tempo, le parole che vengono pronunciate e i gesti che vengono compiuti non sono percepiti come propri. Piuttosto, la persona derealizzata tende a vederli come osservatore esterno, dissociato da sé e da quanto gli accade.
Se sente che è questo ciò che le sta accadendo, faccia riferimento ad un professionista per comprenderne il significato, l'origine e le modalità più adatte per gestirla.
Cordiali saluti.
Dottor Torre.
La derealizzazione può essere definita come un sintomo a causa del quale il soggetto percepisce il mondo esterno in modo distorto, come se la realtà, gli oggetti e le persone che lo circondano fossero estranei e/o sconosciuti.
Allo stesso tempo, le parole che vengono pronunciate e i gesti che vengono compiuti non sono percepiti come propri. Piuttosto, la persona derealizzata tende a vederli come osservatore esterno, dissociato da sé e da quanto gli accade.
Se sente che è questo ciò che le sta accadendo, faccia riferimento ad un professionista per comprenderne il significato, l'origine e le modalità più adatte per gestirla.
Cordiali saluti.
Dottor Torre.
Salve, la ringrazio per aver condiviso un aspetto così delicato della sua esperienza personale. Comprendo quanto possa essere disorientante e a volte spaventoso vivere episodi in cui la percezione della realtà sembra alterata o sfocata, al punto da farle dubitare della sua stessa esperienza di “essere reale”. È importante che lei stia cercando di dare un nome e un senso a ciò che sperimenta, perché già questo rappresenta un passo verso una maggiore consapevolezza e una possibile comprensione del fenomeno. La derealizzazione, come termine clinico, descrive proprio la sensazione di percepire l’ambiente circostante come distante, irreale, ovattato o distorto. Le persone che ne soffrono spesso raccontano di sentirsi come se fossero in un sogno o come se ci fosse una sorta di barriera tra loro e il mondo esterno. I sintomi possono includere la visione sfocata, la percezione che gli oggetti cambino forma o dimensioni, la sensazione che il tempo scorra in modo alterato o che le persone e i luoghi non siano familiari, anche quando lo sono. Queste esperienze non significano perdere il contatto con la realtà, perché chi le vive è consapevole che si tratta di una sensazione soggettiva, non di un vero cambiamento del mondo esterno. Le cause della derealizzazione possono essere diverse. Spesso compare in risposta a situazioni di forte ansia, stress o stanchezza, e può rappresentare una sorta di meccanismo di difesa che il cervello attiva per proteggersi da emozioni percepite come troppo intense. In alcuni casi è collegata a vissuti traumatici, in altri a periodi di iperansia o attacchi di panico. Può anche capitare, come lei racconta, di sperimentarla sin da bambini senza che ci sia un evento specifico che l’abbia scatenata, e in questi casi tende a riemergere in momenti particolari della vita, soprattutto quando si è più vulnerabili dal punto di vista emotivo o fisico. È importante sottolineare che la derealizzazione, di per sé, non indica necessariamente una condizione grave, ma può diventare fonte di grande disagio se frequente o persistente. Il fatto che lei cerchi di distrarsi quando avverte questi episodi è comprensibile e in parte utile, perché riportare l’attenzione su stimoli concreti e presenti spesso aiuta a ridurre l’intensità della sensazione. Allo stesso tempo, affrontare in modo più mirato le radici dell’ansia o delle paure che possono alimentare questi episodi potrebbe darle un sollievo più stabile. Un percorso psicologico di tipo cognitivo comportamentale potrebbe essere di aiuto per comprendere meglio il funzionamento di queste esperienze e per imparare strategie che le permettano di gestirle. Attraverso tecniche di grounding e di ristrutturazione cognitiva, ad esempio, è possibile ridurre la frequenza e l’impatto della derealizzazione, aumentando il senso di stabilità e di sicurezza. Inoltre, approfondire insieme ad un professionista il contesto in cui queste sensazioni si manifestano potrebbe chiarire se si tratta effettivamente di derealizzazione o se hanno una natura differente. Il fatto che lei abbia portato attenzione a queste esperienze fin dall’infanzia e che oggi scelga di affrontarle è un segnale di grande consapevolezza. Le suggerirei di considerare la possibilità di parlarne in uno spazio sicuro, dove non solo ricevere conferme, ma anche lavorare su strategie pratiche per non sentirsi sopraffatta quando questi momenti si presentano. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
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