salve una mia amica soffre di autolesionismo,la famiglia però sembra che non gliene importi nulla,è

18 risposte
salve una mia amica soffre di autolesionismo,la famiglia però sembra che non gliene importi nulla,è cresciuta odiata è lasciata sola per tutta la sua vita e l unica persona che ha sono io.
è andata per molto tempo da diverse psicoterapeute ma senza risultati,io non so più cosa fare e non so più come aiutarla. Cosa suggerite?
Salve, la famiglia deve rendersi conto del grave problema di questa ragazza e la ragazza deve convincersi a riprovare a farsi aiutare e ad affrontare in maniera pervicace il problema senza mettere in atto resistenze e condotte di evitamento.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno.
Le fa onore il suo impegno per aiutare la sua amica , però purtroppo deve essere lei a decidere di intraprendere la strada del cambiamento con l'aiuto di una psicoterapia, non deve demordere, prima o poi riuscirà a trovare un/a terapeuta adatto a lei .
distinti saluti .
Dott.ssa Laura Bova
Gentilissima, grazie per averci scritto
Le suggerirei una prima presa di contatto con un medico psichiatra, che possa appurare la natura degli agiti della sua cara amica: fatto ciò, sarebbe poi utile un percorso psicoterapeutico
Un caro in bocca al lupo!
Cordialmente,
Dr. E. Nola
Cara utente, lei è senza dubbio una carissima amica per questa ragazza, ed il suo impegno è lodevole. tuttavia per quanto doloroso possa essere non è compito suo "salvare la sua amica". Starle accanto è importante ma finché la sua amica non si farà aiutare non credo lei possa fare più di quanto non stia già facendo. Le rimanga amica finché se la sentirà. In bocca a lupo cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno. Purtroppo è molto difficile, se non impossibile, offrirle un suggerimento che possa concretamente esserle di aiuto. Come già evidenziato da alcuni, sarebbe opportuno che la sua amica potesse farsi aiutare: molto probabilmente potrebbe essere indicata una psicoterapia, ma occorre prima capire se e come sia possibile intraprendere questa via. SG
Buongiorno, stare accanto ad una persona che non sta bene è davvero una tra le cose più complesse. Chiaramente la soluzione sarebbe quella che la sua amica decidesse di andare oltre l'odio e l'incuria riservatole dalla sua famiglia e che iniziasse un serio percorso psichiatrico e psicoterapico solo ed esclusivamente per se e per il suo benessere. IN tutto ciò, come amica, lei non può fare altro che sostenerla e spronarla, ma non si può sostituire a lei.

In bocca al lupo
dott.ssa Arianna Sala
Psicologa Psicoterapeuta
Consulente di coppia
Cernusco sul Naviglio (Mi)
Gentile utente,
Mi dispiace che stia affrontando questo periodo così doloroso ma sta già facendo la cosa più importante che possa fare: stare accanto alla sua amica.
Purtroppo, lei non può fare altro che sostenerla ma sarà la sua amica a dover scegliere di intraprendere un percorso di cura che possa aiutarla a stare meglio.
Cordiali saluti.

Dott.ssa G. Toresi
Quanti anni ha la sua amica?
Non è facile la sua posizione e immagino la frustrazione che prova nel non riuscire ad aiutarla, ma lei sta facendo già molto standole accanto. La psicoterapia, come spesso accade nelle altre relazioni ,è una questione di incastro, e non è facile trovare una persona con cui ci si senta a proprio agio, di cui ci si fida e che soprattutto sappia prenderci nel modo giusto.
Ma ripeto lei sta facendo il possibile, continui a sostenerla, a volerle bene e a spronare la sua amica a trovare la forza per credere nella terapia.
Un percorso psicoanalitico, dove esplorare aspetti più profondi del problema,
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Caro utente, sta già facendo tanto stando vicino alla sua amica. La situazione non è facile, la sua amica in primis deve sentire il bisogno di iniziare e portare avanti una psicoterapia. Mi sento di suggerirle, se lei ha la possibilità e ha contatti con la famiglia della sua amica, di attenzionarli su questa situazione e sulle difficoltà della figlia.
Da parte sua, lei continui ad appoggiare la sua amica e a mostrarle vicinanza. Un caro saluto, Ombretta Di Teodoro
Salve, di certo sarebbe utile una presa in carico psichiatrica UNITAMENTE ad una psicoterapica. Il sintomo nella sua acuzie innesca circoli viziosi che la terapia farmacologica, in questi casi, aiuta a lenire. Le fa onore il suo impegno ma cercherei di comprendere se la sua sofferenza in termini di episodi di autolesionismo non possano paradossalmente e dolorosamente incarnare una forma di comunicazione anche per lei, per tenerla vicina nel legame di cura/accudimento e invischiarla in un senso di impotenza disperante di coppia.
Gentilissima, grazie per la sua condivisione e per essersi affidata al nostro parere. Il mio suggerimento è di un primo incontro con uno psichiatra, che possa appurare la natura degli agiti della sua cara amica. Successivamente potrebbe essere poi utile un percorso psicoterapeutico Un caro in bocca al lupo! Cordialmente, Dr. Antea Viganò
Carissima
Le fa tanto onore provare empatia per questa sua cara amica.
Può aiutarla ad essere più consapevole del suo vissuto... consiglio anche io di consultare qualche altro terapeuta magari accompagnarla ad un primo colloquio!
Saluti cordiali
Buonasera, mi spiace tantissimo per la sua situazione e soprattutto per quella della sua amica.
Se mi contatta in privato provo a darle supporto e aiuto prima a lei e poi sicuramente alla sua amica in forte difficoltà.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buona sera quello che suggerisco alla sua amica è di trovare un percorso che le sia di aiuto nell'affrontare la situazione che vive.
Un caro saluto e resto a disposizione
Dott.ssa Lina Robertiello Bologna
Buongiorno, i genitori della sua amica a mio avviso avrebbero bisogno loro stessi di confrontarsi con un esperto per comprendere meglio il disagio della figlia e non sottovalutarlo. saluti Daniela Pinto
Gentilissima, è ammirevole la sua preoccupazione per questa sua amica, " cresciuta odiata e lasciata sola" dalla sua stessa famiglia . Lei già sta assumendo quel ruolo di caregiver che inesorabilmente sta supportando questa ragazza che è portatrice di un grande nucleo di sofferenza, da cui però potrà riemergere solo con un aiuto specialistico: uno/a psichiatra che somministri un blando farmaco per placare l ' angoscia e uno/a psicoterapeuta che indaghi nel profondo, nel suoi vissuti abbandonici e di perdita: l' autolesionista spesso ha perdite da elaborare, sia concrete che simboliche. Continui a starle vicino affiancandola verso la scelta di chiedere aiuto.
Un caro saluto, Giuseppina Cavallo
Buonasera.
da quel poco che Lei dice della famiglia della sua amica parrebbe che la stessa avesse necessità di un o una ( secondo me meglio) psicoterapeuta che le stia accanto per sanare una ferita affettiva di rilievo. Dopo tanti tentativi è necessaria una terapeuta di notevole esperienza.
Purtroppo chi incorre in rapporti familiari non adeguati va incontro a problematiche di rapporto affettivo, in cui non sa sviluppare un rapporto di fiducia saldo che si può riscontrare anche in sede di psicoterapia.
Solo la sua amica, come evidenziato anche da colleghi, può decidere per se stessa.
Nessuno può incidere sulla motivazione a farsi aiutare a cambiare , si può solo suggerire poi sta al paziente collaborare col terapeuta
" pedalando in tandem".
Responsabilizzi la sua amica e se ne faccia una ragione se non si fa aiutare.
Ognuno di noi è responsabile della sua vita.
Tanto auguri.
Vittoria Finzi

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