Salve ... sono una ragazza di 32 anni e vorrei chiedere consiglio riguardo mia zia materna . Mia zi

21 risposte
Salve ... sono una ragazza di 32 anni e vorrei chiedere consiglio riguardo mia zia materna .
Mia zia è una donna adulta che vive da sola dopo la scomparsa del suo compagno ; scomparsa che le ha causato un gran dolore .
Il problema è che mia zia dopo la morte del compagno è cambiata , si comporta come se non le importasse niente .
Parlando del rapporto che ha con me si comporta bene ma volte dice delle cose che mi feriscono parecchio ..
Per esempio una volta le dissi che al momento non volevo dei figli e lei ribattè dicendo di affittare il mio utero per fare figli a altri ; un’altra volta mi disse di farmi suora ; paragoni con i nipoti delle amiche ; quando capita che pranziamo o ceniamo assieme mi fissa per vedere come mangio ; se ad esempio prendo un tipo di pizza mi dice “ma quando cresci “ ; un altra volta mi disse , avendo preso un po’ di chili , “quando sali sulla bilancia , la bilancia dirà <chi è questo maialino >”è così via ... io ci provo ad avere un confronto gentile con lei ma dopo un tot di tempo la situazione torna la stessa ... come dovrei comportarmi?! Grazie .
Gentile utente, le indicazioni comportamentali richiederebbero senza dubbio di essere precedute da un doveroso approfondimento, ma una regola generalmente valida è quella di non aver timore di aprire i canali di comunicazione. Si senta libera di comunicare a sua zia che le sue parole sono in grado di ferirla e che non le piace sentirsi controllata, proprio come ha cercato di far capire a noi. Ogni altra ipotesi sullo stato di sua zia (una mancata elaborazione del lutto? Uno stato depressivo? Un peggioramento nel vostro rapporto?) rimane pura speculazione, in assenza di ulteriori indizi. Ci tenga aggiornati.

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Gentile Utente,
non è sempre semplice dare conforto a chi prova un dolore intenso come quello da lutto, e capita di essere nostro malgrado contenitori di una rabbia che trova solo quella valvola per esprimersi, e non riesce a farlo altrimenti. Non so quando sua Zia abbia perso il compagno, ma tenga presente che il processo di elaborazione ha durata variabile, e per qualcuno arriva anche ai 12/18 mesi, dopo i quali si inizia a parlare di lutto complesso; in altre parole, il normale processo di elaborazione non riesce a compiersi, e lascia degli strascichi importanti nella vita della persona. Posso immaginare quanta fatica costi sentirsi oggetto di critiche così aspre e sottili, e la sensazione di espulsione che generano. Il consiglio è quello di disinnescare questi "attacchi" lasciandosi guidare dalla comprensione del dolore che sua Zia sta provando, fermo restando che ciò non diventi una dinamica continua di mortificazione, che piuttosto che vederla in una posizione di aiuto, aggiungerebbe solo dolore al dolore già presente. Un caro augurio di buona fortuna
Buongiorno. Come sempre, ciò che raccontiamo del nostro rapporto con gli altri (un favore, un torto, una parola in più, una parola non detta...) ha valore in quanto può permettere di conoscerci meglio e di scegliere, se se ne ha la capacità, come porci nel rapporto stesso. Non esistono purtroppo, o per fortuna, altre strade: gli altri non si possono cambiare; possiamo però cambiare noi. SM
Gentile signora. Grazie per aver posto la questione alla nostra attenzione. Dal suo racconto appare come sua zia stia attraversando un periodo di smarrimento e sofferenza causa la perdita del marito che probabilmente non ha ancora adeguatamente elaborato. Quello che posso consigliarle è starle vicino come le è possibile e allo stesso tempo invitare sua zia a iniziare un percorso di Psicoterapia che l’aiuti a ritrovare se stessa e una maggiore serenità. Cordialmente Gian Piero Dott Grandi
Buongiorno,
scrive di sua zia che dopo la scomparsa del compagno si comporta come "se non le importasse niente". Posso immaginare che questo cambiamento abbia influito sia sullo stile di vita di vita di sua zia che sul vostro rapporto. Questo cambiamento va capito. Provi a parlare con sua zia di ciò che prova quando riceve risposte che non si aspetta da lei e a partire da qui, può meglio comprendere come sua zia si sente in questa nuova vita che sta costruendo. Un cordiale saluto
Buongiorno, non dice quale età abbia sua zia, se abbia un lavoro, cioè se è rimasta senza alcun riferimento. Certamente sua zia attraversa un periodo di grande disorientamento dal quale si difende con atteggiamenti aggressivi. Ora quello che lei può fare è mostrarle affetto e, per quanto possibile, ascoltarla pazientemente. Ma non può fare niente di più. Forse c'è una vicinanza eccessiva tra lei e sua zia? Perché prendere sul serio quello che dice? In questo momento potrebbe aiutarla di più proprio con un atteggiamento affettuoso ma anche consapevole. Comunque potrebbe lei stessa riflettere sul legame che ha con sua zia e forse lei stessa potrebbe rivolgersi a uno psicoterapeuta che la aiuti a non confondersi con le emozioni di un'altra persona. Cordiali saluti. PG
Gentile utente,
È comprensibile il suo senso di smarrimento nei confronti di sua zia e delle parole che le rivolge. È probabile che sua zia stia elaborando con difficoltà il lutto conseguente la perdita del compagno. Provi a concederle del tempo e se sarà possibile ad orientala verso un percorso psicologico. Nel caso lei continuasse a fare fatica e questa situazione diventasse per lei pervasiva della sua vita, valuti la possibilità di un supporto psicologico.
Con i miei migliori auguri.
Dott.ssa Gullone
dice il saggio: i prepotenti tratta con la forza, gli indifesi con dolcezza. a meno che l'indifeso non se ne approfitti, usando la propria debolezza come ricatto per ferire gli altri.
Detto questo (e chissà se è il caso di tua zia?), ritieniti fortunata: c'è chi, di zie così, ne ha 7.
Gentile ragazza,
mi sembra di capire che ha a cuore la relazione con sua zia. Cerca di essere gentile con lei, ma la zia sembra non ricambiare con la stessa medaglia e talvolta dice cose che la feriscono. Forse si sta interrogando sulla distanza che può mantenere con lei: può condividere tempo ed esperienze con la zia in un clima rilassato o è costretta a proteggersi da lei e dai suoi commenti? Mi chiedo cosa potrebbe succedere se a seguito di un commento inopportuno lei condividesse con la zia come la fa sentire: per esempio quando tu mi dici... io mi sento ferita, arrabbiata, non vista, non capita...
Spero che la relazione con sua zia possa migliorare e divenire anche per lei più gratificante.
Un caro abbraccio
Paola

Buongiorno. Dal suo racconto emerge il desiderio e la voglia di un ritorno alla relazione che aveva con sua zia, prima della scomparsa del suo compagno. Inoltre, emerge anche la sofferenza per questi "gratuiti" attacchi che riceve da lei. Purtroppo mancano, nel suo resoconto, alcuni aspetti che potrebbero aiutare nell'elaborare quello che le succede. Quindi, per evitare pericolose (e direi infondate) speculazioni, posso solo suggerirle di "definirsi" ed essere chiara con sua zia, tenendo a mente che alle volte la propria sofferenza (e rabbia) può essere "proiettata" su chi ci è vicino e ci vuole più bene. Quando le frasi o i suoi comportamenti di sua zia la feriscono, lo manifesti apertamente, chiedendo un confronto e ribadendole quanto questo possa allontanarla da lei. Buona fortuna. Cordialmente, dott. RC
La tolleri se le vuole così bene da bypassarne i comportamenti, altrimenti diradi la frequenza dei vostri incontri. Lei non può cambiarla, ed è evidente che la Zia, dopo la scomparsa del compagno,.sta attraversando un momento di sbandamento difficile da tollerare e gestire da chi le sta accanto.
Buonasera credo proprio che il modo migliore per aiutare la zia sia quello di farle gentilmente ed empaticamente presente come si sta comportando e di indirizzarla verso un percorso per elaborare questo lutto. Lei non può essere il contenitore della sua rabbia, meglio un luogo di terapia. Grazie Dott. Susanna Nuti
È frequente sperimentare, mescolati al dolore, dei sentimenti spiacevoli che magari non si erano mai provati prima: invidia, rabbia… risentimenti .In genere si vive il lutto in silenzio e in solitudine e può essere difficile manifestare i propri sentimenti di tristezza e di dolore di fronte agli altri membri della famiglia.Forse la rabbia è l’unico sentimento che si dà il permesso di provare sua zia.
Provi a mostrarle affetto e, per quanto possibile, ascoltarla, comprendendo che quando sua zia la attacca, sta esprimendo il suo dolore e non è, a causa sua, e non ha nulla a che vedere con lei.. cerchi condividere con sua zia, come la fa sentire una determinata affermazione. Potrebbe lei stessa rivolgersi a uno psicologo per ripercorrere insieme il rapporto che a causa di questo evento, si è modificato, per dare nuovi significati al legame che ha con sua zia ed elaborare le emozioni che prova.
Può inoltre, invitare sua zia a cercare un professionista specializzato nell'elaborazione del lutto. In alcuni casi, uno specialista può aiutare a superare la sofferenza e a elaborare le emozioni che stanno affrontando. Un'altra alternativa è unirsi ad un gruppo di auto-aiuto insieme a sua zia. Potreste trovare confortante parlare con altre persone che hanno subito una perdita… potrebbero offrirvi nuove prospettive che hanno maturato vivendo in prima persona questa esperienza.
Resto a disposizione per ogni chiarimento o confronto.
Un caro saluto Dr.ssa Mariagrazia Di Cello




Gentile ragazza, esistono delle strategie efficaci di comunicazione della terapia breve per difendersi dalle persone ipercritiche, ma essendo manovre psicoterapeutiche vanno precedute da una valutazione accurata della situazione e individualizzate. Non è possibile pertanto consigliarle in questa sede, ma può consultare uno psicologo che segua la terapia strategica. Con il mio approccio integrato è inoltre possibile migliorare la comunicazione anche per altra via tramite strumenti della terapia della Gestalt che è molto efficace. Può trovare dei riferimenti e maggiori informazioni su come risolvere velocemente i problemi di relazione sul mio sito professionale. Cordiali saluti
Buongiorno, non ha mai provato ad impostare un dialogo più adulto con questa zia? Mette dei paletti nel rapporto tra lei e sua zia? Perchè la zia si permette di trattarla così e perchè Lei glielo permette? Un caro saluto, Dr.ssa Claudia Sposini
Buongiorno,
provi a parlarne con sincerità tra adulti.
Un saluto,
MMM
Salve, mi spiace molto per la situazione e per l'evento luttuoso. Credo che sua zia non abbia elaborato appieno il lutto del compagno, un evento che sicuramente l'avrà stabilizzata oltre soglia. Ritengo che in queste circostanze un supporto psicologico sia importante nonostante le possibili resistenze e negazioni del dolore.
Relativamente al rapporto tra voi due, credo che una sana e schietta discussione sull'argomento possa aiutare se non addirittura cementificare il rapporto.
Cordialmente, dott. FDL
Buongiorno, non è chiaro se il lutto che ha provato sua zia sia avvenuto in tempi recenti o meno. Nel primo caso potrebbe essere sufficiente attendere il processo di elaborazione, nel secondo si potrebbe ipotizzare una stabilità.
In entrambe le opzioni, mi sentirei di consigliarle un approccio assertivo: non abbia paura di comunicare i suoi vissuti in relazione alle frasi che le dice sua zia, utilizzando metodi "decisi" senza sfociare nell'aggressività. Nei training di assertività vengono insegnate tecniche comunicative e di difesa per riuscire a dialogare veicolando in maniera appropriata i propri vissuti e le proprie preferenze, rispettando i diritti propri e degli altri.
dott. De Rosa Saccone
Gentilissima, comprendo il disagio che sente nella relazione con sua zia. Come già detto da alcuni colleghi, qualunque ipotesi diagnostica sullo stato di sua zia non sarebbe altro che una mera speculazione vista l'assenza di dati. Ciò che può fare è prendersi cura del suo sentire, comunicando in maniera adulta e orizzontale come si sente negli scambi con lei, sempre dal vertice delle sua percezione. Per una sua crescita personale potrebbe piuttosto chiedersi cosa le ha impedito finora di esplicitare ciò che prova? Resto a disposizione. Cordialmente. V.M.
Buongiorno, sembra che sua zia abbia una grande rabbia, che scarica forse non solo su di lei. Può accadere che il dolore venga trasformato in rabbia, apparentemente meglio gestibile. L'unica cosa che può fare è tentare di parlare a sua zia di ciò che prova, di come si sente, di quanto le manchi quella che era prima... Buona fortuna! Dott.ssa Franca Vocaturi
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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