Salve sono una ragazza di 28 anni e ho deciso di rivolgermi a qualcuno dopo anni di alti e bassi...q

22 risposte
Salve sono una ragazza di 28 anni e ho deciso di rivolgermi a qualcuno dopo anni di alti e bassi...questo periodo a casa mi ha dato il colpo di grazia...non ho più voglia di vivere...ho lasciato il lavoro...il fidanzato e allontanato Tutti gli amici... non trovo la vita bella....la mia la vedo una esistenza inutile...non esco più di casa...mangio poco...non riesco a ridere....piango due/tre volte al giorno...la mia famiglia è come se non esistesse ...mia madre è morta ...mio padre lavora sempre e comunque non parla molto e con mia sorella non ci sopportiamo molto ....parliamo solo perché abbiamo un legame di sangue....vorrei che qualcuno mi aiutasse...sono 10 anni che sto così ...c’è possibilità che torni felice?
Buongiorno, dalla sua ricostruzione emergono numerosi episodi che certamente sono causa e specchio di una grande sofferenza. Alcuni di questi episodi (gli alti e bassi, il lungo periodo di limitazione sociale che ancora ci interessa, la morte di sua madre) sono riconducibili più all'ambito della cattiva sorte; altri (l'allontanamento degli amici, l'abbandono del lavoro e l'interruzione della relazione col fidanzato) appaiono più come una scelta, presumibilmente difficoltosa.
In questo senso mi sembra che in lei ci sia comunque la ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa sia; se quello che ricerca è la felicità, con l'aiuto di un professionista e uno spazio di parola tutto suo potrebbe avvicinarvisi.

Cordialmente,

mg

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Cara 28enne, se desidera che qualcuno la aiuti, questa Sua comunicazione è già un primo passo di cui può andare fiera. Il secondo potrebbe essere la ricerca concreta di uno psicoterapeuta nella Sua zona. La felicità non è l'obiettivo della vita. E' quella informazione emozionale che ci segnala che abbiamo fatto qualcosa di buono per noi e per la nostra realizzazione. Auguri.
Buongiorno,
non deve scoraggiarsi, la sua sensibilità in questo periodo particolare si è fatta sentire magari più che in altre persone. data la longevità con cui si sente un po giù, le consiglio vivamente dei colloqui clinici, dove poter parlare e mettere in parola la sua situazione.
Cordialmente
Gentilissima, le scelte di allontanare persone a lei care e di lasciare il suo lavoro, rispecchiano in modo forte la sofferenza che sta provando in questo periodo della sua vita. Probabilmente la perdita di una figura significativa come quella di un genitore, ha influenzato il suo percorso di vita e probabilmente la presenza di alti e bassi, così come la presenza di un contesto famigliare, che dalle sue parole mi sembra posso essere poco comunicativo sul piano affettivo ed emotivo. Mi preme sottolinearle la sua capacità di riconoscere la sua sofferenza, ma soprattutto la sua capacità di richiedere aiuto per la stessa, nonostante in questo momento sente una mancanza di senso generale. In un certo senso, se da un lato lei abbia scelto di allontanare amici, fidanzato, il suo contesto lavorativo, dall'altro canto nella sua richiesta d'aiuto positiva emerge la possibilità che qualcuno possa avvicinarsi ed entrare con delicatezza nella sua sofferenza dalla quale è possibile ripartire. La invito ad assecondare la sua richiesta di aiuto, rivolgendosi ad un professionista.
Resto a sua disposizione, qualora avesse bisogno di ulteriori approfondimenti e chiarimenti.
Un caro saluto, Dott.ssa Stabile Anastasia.
Cara ragazza, sembra proprio che la sofferenza negli ultimi anni sia stata qualcosa insita in lei, e ahimè questo lungo brutto periodo di lockdown tradotto letteralmente come "confinamento", abbia ancor più acutizzato la sofferenza nei confini dentro di lei. La presa di consapevolezza da parte sua di questo malessere è già di per sé un passo avanti verso un volersi prendere cura di sé. Non esiti a contattare uno specialista nel modo che crede più adatto a lei: di persona, online o anche attraverso le parole scritte come ha fatto adesso. Abbi cura di sé prima di tutto. Resto a disposizione qualora volessescrivermi ancora. Un caro saluto Floriana Guccione
Salve,
sicuramente, con l'aiuto di uno psicoterapeuta, potrà uscire da questo stato di malessere che sta vivendo e ritrovare se stessa ed un certo grado di benessere. Non si isoli, ma cerchi l'aiuto di un professionista.
Saluti.
Ciao! Da ciò che descrivi sembra che tale situazione di isolamento sociale, abbia fatto emergere tutto il dolore e la fatica a stare con l'altro che già c'erano ed erano parte di te. Credo che già condividendo qui il tuo disagio tu abbia fatto un notevole passaggio. Ora l'ulteriore passo è comprendere che sì, si può uscire da tutto questo e scrivere un finale migliore alla tua storia. Ti consiglio caldamente di considerare un percorso psicoterapico, un aiuto professionale e il tuo impegno saranno la chiave di volta.
Salve, credo che sia possibile ritornare felice e soprattutto non vivere più una situazione di malessere e disagio. Sarebbe importante e necessario affidarsi ad un professionista, uno psicoterapeuta che possa sostenerla ed aiutarla a comprendere quali sono i vissuti che stanno alla base del suo malessere e che hanno condizionato le sue scelte. Resto a sua disposizione. Saluti Dott.ssa Barbara Gizzi
Buonasera, la sua vita "di prima" era abbastanza completa, aveva un fidanzato, un lavoro e amici, con il blocco dentro casa, dettato dal covid19, ha allontanato tutti e, perso per scelta ( qui ci sarebbero riflessioni da fare) tutti i suoi riferimenti esterni.
In questi 10 anni, quindi dai 18 anni circa, qualcuno ha scorto il suo sguardo triste e malinconico? ha permesso a qualcuno di aiutarla? prima di ora come ha gestito tutto ciò? come riusciva a gestire il suo ruolo ego-distonico rispetto alla sua famiglia e agli altri significativi ? immagino, se fosse così, quanta energia ha impiegato per tirare avanti, mentre dentro
rimuginava e, il suo dolore diventata più profondo e insistente.
Credo,( ovviamente non ho dati per affermarlo) che idealmente quello di restare da soli sia un buon passo verso di sé, per smetterla di essere un dentro e un fuori diversi, per la serie ora può soffrire in pace.
Ma, ovviamente, anche la sofferenza deve fare il suo decorso, e quindi deve avere un inizio e una fine, espletare la sua funzione , ad esempio elaborazione e accettazione delle perdite, del lutto, non accettazione di certe condizioni di vita, spingere a rischiare cose nuove per venire fuori dalla sofferenza statica. Come esprime lei stessa, ad esempio, sì rancore verso la vita che definisce "inutile" ma allo stesso tempo chiede di essere felice.
Io, credo, che questo è un buon passo verso un nuovo inizi. Forza!
Dott.ssa Vincenza R.

Vorrei dedicarle più tempo di quanto mi è possibile fare attraverso poche righe con questo portale. Non volendo inoltre avanzare ipotesi ed interpretazioni senza prima aver avuto modo di confrontarmi direttamente con lei, la invito a contattarmi per fissare un colloquio (anche tramite Skype). Le auguro la coraggiosa decisione di prendersi cura di sé. Rimango a disposizione.
Cara 28enne, il suo grido di aiuto arriva forte e chiaro. Ha detto che vuole farsi aiutare, vuole darsi una seconda possibilità, vuole tentare di arrivare a stare meglio ed è giusto. Non è mai facile la scelta di uno psicoterapeuta ma ricordi che se ha la motivazione già è a buon punto! Altro aspetto fondamentale è l'empatia, mi raccomando deve sentirsi a suo agio con il professionista che sceglierà. Se ha bisogno mi chieda pure ciò che preferisce, rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Federica Leonardi
Buongiorno, sarebbe importante dare seguito a questa sua richiesta consultando uno psicoterapeuta di persona. Le manifestazioni di cui parla sono molto dolorose e limitanti, e una vita così difficile non si dovrebbe sopportare da soli. Provi a trovare un appoggio per Cercare le ragioni profonde delle sue fragilità. Un cordiale saluto Dott Elisa Galantini
Buongiorno sono d’accordo con i colleghi, tante situazioni difficili non controllabili si sono presentate tutte insieme, questo periodo ha stravolto schemi e sicurezza. Cercherei un aiuto per potersi confrontare e cominciare a realizzare un percorso di maggiore realizzazione . Grazie
Cara ragazza, ha il diritto di ritornare felice. Questa sua richiesta è un primo passo importantissimo. Il secondo è attivarsi e trovare un professionista a cui potersi rivolgere per ri-scoprire molte parti di sé e le sue qualità che le fanno ritornare la vitalità e la voglia di affrontare la vita con entusiasmo e coraggio. Non esistono problemi che non si possono risolvere. Un cordiale saluto
Gentile Utente,
il suo non è un malessere che va smantellato, ma un benessere che va ricostruito, e le possibilità ci sono. Certamente la storia che racconta presenta numerose concause e un'origine piuttosto antica, ma la richiesta di aiuto che ci rivolge è testimone di una speranza di cambiamento che alberga in lei, ed è una gemma di buon funzionamento da valorizzare. Complici le restrizioni legate al Covid oggi ha un forte abbassamento dell'umore, ed è un paio d'occhiali con il quale il mondo appare grigio e metallico, e allontanare le persone da sé spesso ne sembra la logica conseguenza. Può, e deve, intervenire sul problema, e contattare uno psicoterapeuta è un passo necessario per star meglio che la incoraggio a compiere. Un caro augurio di buona fortuna
Gentile utente,
Dalle sue parole si percepisce la sofferenza che la sta attraversando in questo periodo, e anche tutta la stanchezza per questa situazione. In così poche righe racconta molte questioni dolorose che la vita l’ha costretta ad affrontare, dal lutto per la mamma alla scarsità di relazioni in famiglia e fuori di essa: chissà quante emozioni si scatenano in lei, dietro pensieri tanto bui. Sembra poi che la quarantena abbia come portato all’estremo una sofferenza che si porta dietro da parecchi anni.
C’è però una notte di lei che ha voglia di stare meglio e che è in grado di chiedere aiuto. Le consiglio di ascoltare questa parte di se stessa e rivolgersi a uno psicologo, assieme al quale esplorare ciò sta vivendo e individuare una strada che per soffrire di meno.
I migliori auguri,
Dott Carrera
Cara, dal tuo racconto traspare una grande sofferenza. La morte di un genitore è un evento traumatico che porta con sè delle conseguenze imprevedibili e dolorose. L'abbandono delle abitudini, del fidanzato e del lavoro testimonia quanto tu percepisca la vita priva di qualsiasi slancio vitale in questo momento e quanto, a mio parere, sia utile un approccio specialistico alla tua problematica. La felicità non scompare, prende solo delle pause a volte.
Un caro saluto e buona fortuna!
Gentile utente, le sue parole lasciano trasparire una condizione di grande malessere e un vissuto di solitudine, che permangono da tempo. La situazione inedita e particolare determinata dal Coronavirus può aver suscitato in lei reazioni forti, tali da allontanare, come lei stessa dice, le persone che le erano accanto e rinunciare a spazi di autonomia quali il lavoro. Il fatto che lei abbia queste risorse (amicizie, capacità di svolgere un lavoro e di instaurare una relazione di intimità con un partner) è un aspetto di grande ricchezza, da non mettere in secondo piano. Sicuramente la sua decisione di rivolgersi a un professionista testimonia il suo intenso desiderio di raggiungere una condizione di maggiore benessere psicologico e serenità. Le suggerirei di consultare uno psicoterapeuta, in modo che possiate considerare insieme le tematiche rispetto alle quali intraprendere un percorso di cambiamento.
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Buongiorno, 10 anni sono un periodo molto lungo e il periodo storico che abbiamo vissuto e che tutt'ora stiamo vivendo, ha portato con sé nuovi e vecchi malesseri. Un percorso con uno/a psicologo/a potrà supportarla nel riconquistare il suo benessere, e con impegno e pazienza la sua serenità. Un saluto caro. Dott.ssa Sara Strufaldi
Gentilissima. Le rivolgo alcune domande per stimolare in lei una riflessione: 1) qual'è stata la molla che ha fatto si che ti chiudessi in te stessa, lasciassi il lavoro, il fidanzato e allontanassi gli amici?
2) che significa per te essere felice?
3) in che modo vorresti essere aiutata a ritrovare quella che per te è la felicità?
Salve, la possibilità di tornare a essere felice sono direttamente proporzianali alla volontà di affrotnare il problema.
Consulti un professionista e non rimandi oltre.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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