Salve, sono una ragazza di 25 anni e da circa un anno mi sono laureata in Giurisprudenza ed è propri

18 risposte
Salve, sono una ragazza di 25 anni e da circa un anno mi sono laureata in Giurisprudenza ed è proprio da quel momento che sono iniziati i miei problemi. Mi spiego meglio, i miei genitori fin da piccola mi hanno sempre influenzata sulla scelta futura che avrei dovuto fare una volta terminati gli studi scolastici perché mio padre è un avvocato e quindi non potevo non seguire quella strada. Insomma, in poche parole, era inutile pensare a qualcosa di diverso che non fosse Giurisprudenza anche se le mie propensioni e le mie passioni erano e, sono tutt'ora, incentrate ad altro. Amo i bambini e mi sarebbe piaciuto tanto diventare maestra d'asilo o ostetrica o infermiera pediatrica perché adoro avere un contatto diretto che possa essere fisicamente ed emotivamente di aiuto e supporto agli altri e, nel caso specifico, ai più piccoli. Lo vedo come un mondo puro, fatto di dolcezza e comprensione e, per questi motivi, mi sarebbe piaciuto davvero tanto entrare a farne parte, ma, purtroppo, come detto precedentemente, i miei avevano "in programma" altro per me ed io non ho potuto far altro che accettare il loro volere confidando nel fatto che, quello che avrei fatto, una volta laureata, magari mi sarebbe piaciuto. Dopo la laurea però è andato tutto sempre peggio. Non riesco a darmi pace, penso ogni giorno al fatto che non riesco ad andare avanti, piango sempre perchè sono perennemente infelice e vado ogni giorno a lavorare con una voglia pari a 0. E' un malessere che oramai mi ha completamente travolta e stravolta e sento di essere destinata a passare tutta la mia vita così. Ne parlo sempre con gli altri sperando che qualcuno possa aiutarmi o quantomeno darmi una speranza per continuare ad andare avanti. Faccio un lavoro e, contestualmente, continuo a studiare qualcosa che non mi piace, immaginando quello che, invece, avrei potuto fare se avessi avuto un altro tipo di famiglia alle spalle. Preciso infatti che durante l'università non mi è piaciuto nessun esame e ciò che mi spingeva a studiare per superare gli esami era solo e soltanto la voglia di finire per fare contenti i miei genitori e renderli fieri di me. La libertà di scegliere è qualcosa che mi è sempre mancata e ora, più che mai, ne sto pagando le conseguenze anche perché, è una laurea che, fino ad ora, non mi ha permesso di avere neanche una mia indipendenza economica quindi è un vortice di oppressione sempre di più debilitante. Vorrei qualche consiglio su come affrontare questa situazione, come posso gestire questo mio stato e se è possibile convivere accettando seraficamente una situazione di questo tipo perché davvero non c'è la faccio più.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Ciao.
Forse davvero non é possibile convivere seraficamente con una situazione che ci opprime e non ci piace in nessun modo, soprattutto perchè ci hai provato egregiamente a trovare interessante la materia di studio ( ti sei già laureata, suppongo che tu stia facendo il tirocinio).
Quello che emerge dal tuo messaggio é la difficoltà ad affrontare la realtà della situazione e comunicarlo ai tuoi, per cui la sola motivazione per il corso di studi concluso era "rendere fieri" i genitori e non deluderli.
Non è una cosa che si può risolvere in poche righe ma é opportuno un percorso di terapia che ti aiuti ad affrontare serenamente questa situazione che é alla basa della tua serenità che stai perdendo giorno per giorno.
Credo che almeno iniziare a chiedere aiuto ai tuoi genitori per la ricerca di un terapeuta nella tua città si una richiesta "neutra" che potresti affrontare subito.
Con l'aiuto del terapeuta potrai scoprire le motivazioni profonde che ti impediscono di comunicare quello che davvero desideri e magari col suo aiuto ( faccio un'ipotesi remota ) potresti trovare qualche buona ragione che possa farti apprezzare il tuo corso di Laurea, ad esempio aiutare i bambini e le famiglie in difficoltà potrebbe essere una scelta compatibile con il corso di studi ma ora serve un terapeuta che possa aiutarti.
Coraggio e non mollare.
Gentile Utente, comprendo la fatica che sta vivendo in questo momento, perchè sentirsi costretta a fare qualcosa che non le piace le comporta un forte senso di frustrazione e di malessere. Le consiglio di contattare un professionista e trovare così uno spazio di riflessione in cui trovare i suoi reali bisogni ed elaborare la dinamiche familiari che fino adesso l'hanno condizionata molto.
Resto a disposizione, Dott.ssa Marina Colangelo
Cara ragazza, scrivi che quello che ti ha fatto andare avanti è stata la "voglia di finire per fare contenti i miei genitori e renderli fieri di me", che non avevi altra scelta e non potevi opporti alle loro decisioni. La vita però la stai vivendo tu, sentendoti oppressa in un lavoro che non ti piace. Come 'accettare seraficamente' una situazione del genere? Non credo sia possibile, se ti senti così in trappola. Forse dovresti riflettere su quanto e come poter prendere in mano la tua vita e decidere per conto tuo, hai investito tanto ma dici che non ce la fai più e non riesci ad andare avanti, ha senso ammalarsi così? Cosa puoi fare per sentirti in pace con te stessa e nutrita in quello che fai? Sei molto giovane e - se vorrai vederle - hai davanti a te tante strade da poter percorrere, magari puoi valutare l'idea di prenderti del tempo da questo lavoro che ti sembra imprigionante e provare a fare qualcosa che davvero sia in sintonia con te stessa.
Carissima è giovanissima ragazza,
Fino ad oggi hai vissuto la Vita seguendo i piani e i desideri dei tuoi genitori, perché non volevi deluderli.
Da oggi puoi cominciare a vivere la TUA VITA e a realizzare il TUO piano, certa che questo non deluderà la tua famiglia, perché fare quel che ci rende felici, ci fa fare bene, lascia una traccia e, least but not last, ci rende persone felici.
Il desiderio più grande di ogni genitore è proprio questo.
Trova il coraggio di realizzare i tuoi progetti e di “separarti” dai piani degli altri, per mettere a punto il tuo.
Rabbi Sussja in punto di morte esclamò: “ Nel mondo futuro, non mi si chiederà <Perché non sei stato Mosè>, mi si chiederà invece:<perché non sei stato Sussja?>.

In bocca al lupo e coraggio
Dott.ssa Stefania Ludovici
Cara, mi spiace per la situazione di malessere e infelicità che stai vivendo. Sarebbe molto utile per te poter riflettere insieme a un professionista sulla tua condizione e sulla possibilità di trovare serenamente la tua strada. A volte non è necessario ripartire da zero ma "semplicemente" imboccare una via secondaria che ci consenta di arrivare ugualmente alla destinazione originaria. Resto a disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Moana Anna Ambroselli
Carissima, mi dispiace sentire nelle Sue parole tutto questo disagio. Un conflitto interiore, direi, che Le sta pesando molto.
Spesso i Genitori, più o meno consapevolmente, spingono i Figli verso un percorso di studi che ai Figli non interessa o non piace o, più semplicemente, non lo vogliono intraprendere per differenziarsi dai Genitori, per non ingaggiare con loro una gara sui voti agli esami e per costruire una loro identità, libera e strutturata.
Come è giusto che sia.
Anche il mondo della Giurisprudenza, tuttavia, mi permetto di dire, offre il modo di rendersi utili agli Altri, benché in una maniera diversa da quella delle Lauree a cui fa riferimento.
Tuttavia, poiché non è questo il punto, si tratta di capire perché abbia scelto di accondiscendente al desiderio di Suo Padre.
È giusto che Lei superi questo momento di disagio e riprenda in mano la Sua Vita, risolvendo i conflitti.
Resto a disposizione.
Buona serata.
Cara ragazza, capisco il suo stato d’animo e quanto sia difficile per lei ogni giornata. Comprendo che sia difficile altrettanto pensare ad una alternativa ma lei è giovane e può cercare di trovare il modo di andare verso la strada che più preferisce. Forse un percorso di psicoterapia potrà aiutarla a trovare il modo per affrontare questi momenti e ricercare una strada buona per lei. Se desidera può contattarmi per incontri in presenza o on line. Un caro saluto. Dott.ssa Alessandra Domigno
Gentile utente, la sua situazione è molto difficile. Sarebbe utile sapere se lei ha parlato con i suoi genitori di questi suoi desideri e come hanno reagito. Mi chiedo che cosa abbia fatto leva su di lei per accontentarli, annullando i suoi sogni. Il senso di colpa? I ricatti? Questi sono aspetti importanti sui quali potrebbe lavorare con un terapeuta per rendersi più consapevole delle dinamiche che l'hanno condotta a questo punto.
Poiché ripartire da zero in questo momento probabilmente per lei potrebbe essere molto difficile, mi viene in mente se ha mai pensato che forse potrebbe specializzarsi per lavorare con i bambini anche come avvocato. Ci ha mai pensato?
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Gentilissima, mi spiace molto per la situazione in cui si trova. Non sempre i sogni dei figli e dei genitori coincidono ma la questione è perché lei ha sempre sentito la necessità di non deludere i suoi genitori e perché non ha mai avuto il coraggio di chiarire con loro che il suo desiderio era un altro. Sono aspetti da valutare con l'aiuto di un terapeuta, con il suo aiuto raggiungerà una miglior conoscenza di lei stessa, delle emozioni e pensieri che guidano il suo modo di agire, trovando anche le strategie più adatte a modificare la situazione. E' ancora giovane e nonostante la laurea raggiunta non rinunci a realizzare i suoi desideri.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, anche online.
Cordialmente
dott.ssa Miculian
Gentile Utente, ci racconta che il suo rapporto con la professione che svolge è sempre stato negativo. Non avrebbe voluto intraprendere quel percorso di studi, non ha provato interesse per "nessun esame", da quando si è laureata ed ha iniziato a lavorare non ha alcuna voglia di svolgere il proprio lavoro.
Se è così convita, e dalle sue parole lo sembra, che questa strada non sia quella giusta per sentirsi bene con sé stessa, che l'unico motivo per continuare questo percorso è il desiderio di non deludere le aspettative dei genitori e perché non è riuscita a negoziare con loro la propria autonoma determinazione, forse non ha bisogno di essere aiutata ad accettare seraficamente lo stato delle cose ma piuttosto a promuovere un cambiamento nella propria vita.
Consapevole che non è un compito banale e che i condizionamenti familiari possono essere fortemente radicati in noi, le suggerisco di intraprendere un percorso terapeutico che possa esserle d'aiuto a migliorare davvero la propria condizione. Cordiali Saluti
Buongiorno,
è possibile toccare con mano la sua sofferenza, per il fatto che viva una vita che non riconosce come propria, ma solo come ricettacolo delle aspettative altrui. Questo è quello che la fa sentire fuori di se, e che allo stesso tempo non sopporta più. Sarebbe il momento di cominciare un percorso di psicoterapia; l'aiuto di uno specialista potrebbe ridarle la forza di re impossessarsi di se stessa, cercando col tempo di incontrare la sfera dei suoi desideri, dei suoi sogni, e della sua soddisfazione. Non è mai troppo tardi per fare questo, per tornare a stare bene e in salute. Nel caso, resto disponibile per un percorso anche on line.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, sembra che sia lei a non darsi per prima la possibilità di cambiare. Un percorso psicologico le sarebbe utile in questo senso. Dal punto di vista pratico potrebbe avere più possibilità di quelle che pensa, sfruttando la laurea che ha già per sviluppare una qualche forma di reddito e nel frattempo ri-orientarsi verso ciò che più l'attira. Perseverare nella direzione presa, invece, potrebbe non essere una buona idea in relazione a quanto ha scritto.
Buongiorno. Mi spiace per la situazione che descrive e che sta vivendo. Ritrovarsi in una vita ed in una direzione che non si riconoscono come proprie può generare confusione, demotivazione e senso di estraneità. Credo possa esserle d'aiuto rivolgersi ad un/a professionista per approfondire la sua esperienza ed affrontare la situazione che descrive, al fine di rendere costruttive le sue scelte e/o di intraprendere nuove e più soddisfacenti direzioni, nelle quali potersi identificare maggiormente ed attraverso le quali poter ritrovare la motivazione nella propria realizzazione personale ed il proprio benessere. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile utente, mi spiace molto per il disagio che vive. Comprendo il suo stato d'animo e comprendo quanto la situazione possa essere complessa e frustrante. Il mio suggerimento è quello di contattare un professionista e ritagliarsi uno spazio d'ascolto in un luogo protetto in cui esplorare in maniera profonda la questione e i relativi vissuti e stati emotivi affinché possa trovare la sua strada. Rimango a disposizione. Un caro saluto, dott.ssa Marcella Boscolo
Buonasera, la questione che porta è forse la radice stessa dell’esistenza umana, ovvero, rendere la vita qualcosa di vivo. Spinoza diceva che l’essenza dell’uomo sia il desiderio. L’apparente paradosso sta nel fatto che si, siamo vivi, ma la vita, seppure vivente, viene vitalizzata dal desiderio, qualcosa di unico per ciascuno, un bene che non è fungibile. Cito una frase di Rainer Maria Rilke, se non erro si trova nel Malte, più o meno testualmente dice che “Ognuno è felice se può assolvere al proprio destino, anche se comporta sofferenza, purché sia la sua sofferenza e non un’altra”. Ciascun individuo ha il suo, proprio, desiderio, per il quale affronta qualunque sofferenza, anch’essa deve essere la sua, propria, sofferenza. Trovo che sia importante che oggi ciò le faccia questione, assuma l’urgenza di ascoltare qualcosa che dice dentro di lei, che ciò che appariva “giusto” vacilli in ragione del suo sentire più profondo. Ciò che la interroga è fondamentale, le auguro di trovare il suo desiderio e farne, finalmente, qualcosa. Valuti l’opportunità di fruire di un percorso più articolato con l’ausilio di un professionista. Un saluto cordiale
Grazie per aver condiviso la tua situazione. Capisco quanto possa essere difficile sentirsi intrappolati in un percorso che non riflette le tue vere passioni e desideri. È importante ricordare che hai il diritto di perseguire ciò che ti rende felice e appagata. Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutarti a navigare in questa fase della tua vita:

Valutare Le Tue Opzioni: Rifletti sulle tue vere passioni e interessi. Esplora le opzioni per trasformare questi interessi in una carriera. Potrebbe significare considerare ulteriori studi o formazioni in campi che ti interessano di più, come l'insegnamento o la cura dei bambini.
Comunicazione con i Tuoi Genitori: Se possibile, cerca di avere una conversazione aperta con i tuoi genitori. Esprimi come ti senti e spiega che, mentre apprezzi il loro supporto, senti il bisogno di seguire le tue passioni per essere veramente felice.
Consulenza Professionale: Considera di parlare con un consulente di carriera o un coach per esplorare le tue opzioni professionali e ricevere consigli su come navigare in questo cambiamento.
Supporto Psicologico: Parlare con un terapeuta può aiutarti a gestire i sentimenti di infelicità e oppressione che stai vivendo. Un professionista può offrirti strumenti per costruire la tua autostima e indipendenza.
Valuta Passi Piccoli: Anziché pensare a un cambiamento radicale immediato, considera piccoli passi che puoi fare verso la tua felicità. Questo potrebbe includere corsi part-time, volontariato in ambiti che ti interessano, o persino attività ricreative che riflettono le tue passioni.
Ricerca di Fonti di Ispirazione: Cerca storie di persone che hanno cambiato carriera o seguito le loro passioni più tardi nella vita. Questo può darti speranza e motivazione.
Esplorazione di Hobby e Interessi: Coltiva hobby e attività che ti appassionano. Questo può aiutarti a trovare gioia e soddisfazione al di fuori della tua attuale carriera.
Pianificazione Finanziaria: Considera le tue opzioni finanziarie. Potrebbe essere necessario pianificare e risparmiare per un eventuale cambio di carriera o ulteriori studi.
Ricorda Che Non È Mai Troppo Tardi: Non è mai troppo tardi per cambiare direzione nella tua vita. Molti hanno trovato successo e soddisfazione seguendo le loro passioni in età adulta.
Fiducia in Te Stessa: Ricorda che hai il diritto di prendere decisioni per la tua vita. Avere fiducia in te stessa e nelle tue capacità può essere il primo passo verso una vita più appagante.
Infine, ricorda che la tua felicità e il tuo benessere sono importanti. È fondamentale trovare un equilibrio tra soddisfare le aspettative altrui e seguire i tuoi veri desideri e aspirazioni.
Cara utente, il conflitto generato dalla necessità di soddisfare le aspettative dei propri genitori e quello di realizzare sé stessi può essere molto doloroso e generare la sensazione di essere in trappola, senza alternative valide da percorrere. Provi però a non lasciarsi ingannare da questa percezione: è giovane e sono ancora tante le modalità che può trovare per sciogliere questi nodi e le risorse da mettere in campo per avvicinarsi sempre più a una vita che la soddisfi. Consideri anche che sapere ciò che non ci piace e ci rende infelici può essere un'informazione estremamente preziosa, una bussola che ci consente di aggiustare la direzione che stiamo dando al nostro percorso. La strada verso l'autonomia - economica e morale - è quasi sempre in salita, ma vale la pena provare a percorrerla. Se ne sente la necessità, si rivolga a un professionista che possa accompagnarla nel definire meglio i suoi obiettivi e pianificare il modo più realistico per raggiungerli, lavorando anche sul suo rapporto con i suoi genitori.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati o richieste di una seconda opinione.
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.