Salve Sono un ragazzo di 23 anni, il mio problema principale è che soffro di ansia che gira e inta
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Salve
Sono un ragazzo di 23 anni, il mio problema principale è che soffro di ansia che gira e intacca tutto il mio corpo, partendo dal carattere, dall'umore fino ad avere veri e propri attacchi di panico. In questo momento si sta avvicinando marzo ed è un mese che odio con tutto me stesso dato che ne sono successe di tutte, ad esempio l'anno scorso ho rischiato seriamente di lasciarmi con la mia ragazza, nel 2023 non riuscivo a respirare bene e sono andato in ospedale dove non avevo nulla alla fine. Io vivo costantemente con un ansia e una tensione addosso che possa succedere qualcosa di brutto, spiacevole e questa sensazione si intensifica ogni volta che si avvicina questo mese e durante tutto marzo, poi negli altri mesi è più lieve e gestibile la cosa. Il medico mi ha prescritto le Lexotan in modo da riuscire a calmare questa ansia e tensione che provo, le ho già prese varie volte e mi sono sempre trovato bene. In questo mese di febbraio sono stato a casa della mia ragazza, premetto che ho una relazione lunga di quasi sei anni e mezzo, e quando sono tornato a casa ho pianto come una fontana e non riuscivo a smettere, poi dopo un po' di tempo verso metà febbraio mi è comparso questo senso di vuoto e questa falsa convinzione di non provare più nulla per lei. La cosa è strana perché fino a inizio febbraio ero veramente felicissimo ogni giorno insieme a lei e non pensavo a nulla di brutto, questa falsa convinzione non mi sta facendo vivere la relazione con serenità come ho fatto fino ad adesso e secondo voi questa cosa può essere dovuta alla paura che a marzo possa accadermi qualcosa e quindi il mio cervello pensa solo cose negative in generale? Inoltre le Lexotan possono aiutarmi a ristabilire anche un equilibrio emotivo e diminuire i pensieri negativi? Il medico mi ha prescritto gocce da prendere al bisogno massimo 2-3 volte al giorno. Premetto che sto dicendo queste cose dopo aver fatto una visita psichiatrica dove mi è stata diagnosticata questa ansia che intacca tutto il mio corpo anche l'umore e ho avuto vari riscontri con il mio medico in merito al possibile aiuto con le Lexotan. Se potete tranquillizzarmi Ve ne sarei grato perché ho davvero una paura enorme, vi ringrazio per avermi ascoltato anche se lungo il messaggio
Sono un ragazzo di 23 anni, il mio problema principale è che soffro di ansia che gira e intacca tutto il mio corpo, partendo dal carattere, dall'umore fino ad avere veri e propri attacchi di panico. In questo momento si sta avvicinando marzo ed è un mese che odio con tutto me stesso dato che ne sono successe di tutte, ad esempio l'anno scorso ho rischiato seriamente di lasciarmi con la mia ragazza, nel 2023 non riuscivo a respirare bene e sono andato in ospedale dove non avevo nulla alla fine. Io vivo costantemente con un ansia e una tensione addosso che possa succedere qualcosa di brutto, spiacevole e questa sensazione si intensifica ogni volta che si avvicina questo mese e durante tutto marzo, poi negli altri mesi è più lieve e gestibile la cosa. Il medico mi ha prescritto le Lexotan in modo da riuscire a calmare questa ansia e tensione che provo, le ho già prese varie volte e mi sono sempre trovato bene. In questo mese di febbraio sono stato a casa della mia ragazza, premetto che ho una relazione lunga di quasi sei anni e mezzo, e quando sono tornato a casa ho pianto come una fontana e non riuscivo a smettere, poi dopo un po' di tempo verso metà febbraio mi è comparso questo senso di vuoto e questa falsa convinzione di non provare più nulla per lei. La cosa è strana perché fino a inizio febbraio ero veramente felicissimo ogni giorno insieme a lei e non pensavo a nulla di brutto, questa falsa convinzione non mi sta facendo vivere la relazione con serenità come ho fatto fino ad adesso e secondo voi questa cosa può essere dovuta alla paura che a marzo possa accadermi qualcosa e quindi il mio cervello pensa solo cose negative in generale? Inoltre le Lexotan possono aiutarmi a ristabilire anche un equilibrio emotivo e diminuire i pensieri negativi? Il medico mi ha prescritto gocce da prendere al bisogno massimo 2-3 volte al giorno. Premetto che sto dicendo queste cose dopo aver fatto una visita psichiatrica dove mi è stata diagnosticata questa ansia che intacca tutto il mio corpo anche l'umore e ho avuto vari riscontri con il mio medico in merito al possibile aiuto con le Lexotan. Se potete tranquillizzarmi Ve ne sarei grato perché ho davvero una paura enorme, vi ringrazio per avermi ascoltato anche se lungo il messaggio
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Quello che descrive sembra legato a un'ansia anticipatoria che si intensifica con l'arrivo di marzo, un mese che ha associato a eventi negativi. L’ansia può influenzare profondamente le emozioni, portando anche a dubbi e paure ingiustificate sulla relazione. Sarebbe utile lavorare con un terapeuta per comprendere meglio queste paure e sviluppare strategie per gestirle. Anche tecniche di rilassamento e attività piacevoli possono essere di aiuto. Dia tempo a se stesso e non tragga conclusioni affrettate sui suoi sentimenti.
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Gentilissimo, dato che ha già effettuato visita psichiatrica, le consiglio, intanto, di affidarsi ad uno psichiatra per seguire una corretta terapia farmacologica prescritta e monitorata da lui stesso, dato che (se non ho capito male) attualmente non segue una terapia dello psichiatra ma del medico di base.
Sembra che lei colleghi in qualche modo la sua ansia all'attesa che qualcosa di negativo possa accadere e che i suoi sintomi si acuiscano nel mese di marzo. C'è forse qualcosa che la sua mente collega al mese di marzo? Sarebbe utile ricostruire la sua storia e la storia della sua ansia per capire quando hanno avuto inizio i sintomi, in seguito a quale evento, da cosa l'hanno messa in guardia. Le consiglio di affrontare queste tematiche all'interno di un percorso con uno psicologo, parallelo al percorso con lo psichiatra. I farmaci danno un buon sostegno e in molti casi sono fondamentali, ma da soli non risolvono il problema. Contatti uno psichiatra e uno psicologo e vedrà che starà meglio. Non è costretto a tenersi quest'ansia a vita. Un caro saluto
Sembra che lei colleghi in qualche modo la sua ansia all'attesa che qualcosa di negativo possa accadere e che i suoi sintomi si acuiscano nel mese di marzo. C'è forse qualcosa che la sua mente collega al mese di marzo? Sarebbe utile ricostruire la sua storia e la storia della sua ansia per capire quando hanno avuto inizio i sintomi, in seguito a quale evento, da cosa l'hanno messa in guardia. Le consiglio di affrontare queste tematiche all'interno di un percorso con uno psicologo, parallelo al percorso con lo psichiatra. I farmaci danno un buon sostegno e in molti casi sono fondamentali, ma da soli non risolvono il problema. Contatti uno psichiatra e uno psicologo e vedrà che starà meglio. Non è costretto a tenersi quest'ansia a vita. Un caro saluto
Buongiorno,
Comprendo quanto l’ansia possa incidere sulla qualità della vita e sulle emozioni, soprattutto quando è associata a eventi passati che hanno lasciato un’impronta significativa. È comune che l’avvicinarsi di un periodo percepito come difficile possa intensificare stati di tensione e pensieri negativi.
I sintomi che descrive, inclusi il senso di vuoto e i dubbi sulle sue emozioni, potrebbero essere collegati all’ansia stessa, che può influenzare la percezione delle proprie sensazioni e delle relazioni affettive.
Il Lexotan, come indicato dal suo medico, può aiutare a gestire l’ansia nel breve termine, riducendo la tensione emotiva e fisica. Tuttavia, per affrontare in modo più approfondito e duraturo l’ansia e i pensieri negativi ricorrenti, potrebbe essere utile un percorso di supporto psicologico. Un professionista potrà aiutarla a comprendere meglio i meccanismi alla base della sua ansia e a sviluppare strategie efficaci per gestirla.
Le consiglio di considerare un percorso terapeutico che possa fornirle strumenti utili per affrontare le sue preoccupazioni con maggiore serenità. Rivolgersi a un professionista della salute mentale è un passo importante per prendersi cura del proprio benessere psicologico.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordiali saluti.
Comprendo quanto l’ansia possa incidere sulla qualità della vita e sulle emozioni, soprattutto quando è associata a eventi passati che hanno lasciato un’impronta significativa. È comune che l’avvicinarsi di un periodo percepito come difficile possa intensificare stati di tensione e pensieri negativi.
I sintomi che descrive, inclusi il senso di vuoto e i dubbi sulle sue emozioni, potrebbero essere collegati all’ansia stessa, che può influenzare la percezione delle proprie sensazioni e delle relazioni affettive.
Il Lexotan, come indicato dal suo medico, può aiutare a gestire l’ansia nel breve termine, riducendo la tensione emotiva e fisica. Tuttavia, per affrontare in modo più approfondito e duraturo l’ansia e i pensieri negativi ricorrenti, potrebbe essere utile un percorso di supporto psicologico. Un professionista potrà aiutarla a comprendere meglio i meccanismi alla base della sua ansia e a sviluppare strategie efficaci per gestirla.
Le consiglio di considerare un percorso terapeutico che possa fornirle strumenti utili per affrontare le sue preoccupazioni con maggiore serenità. Rivolgersi a un professionista della salute mentale è un passo importante per prendersi cura del proprio benessere psicologico.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordiali saluti.
Gentilissimo, comprendo quando l'ansia che descrive debba essere molto limitante ed invalidante per lei e come riesca ad insinuarsi in ogni momento di vita. Sembra quasi che l'ansia abbia per lei una funzione organizzatrice per certi versi necessaria ad affrontare le sfide evolutive che le si pongono davanti. le consiglio vivamente di provare ad intraprendere un percorso psicologico accanto alla terapia farmacologica prescritta, in modo da poter dare significato e senso a tutto ciò che sta vivendo e poter attenuare l'intensità del suo malessere. Un carissimo saluto, Dott. Marco Squarcini
Gentile utente,
dal suo messaggio si evince tutta l'angoscia e la preoccupazione che l'affligge costantemente, soprattutto in questo periodo dell'anno. E' evidente che la sua vita ne risulta pesantemente invalidata in molti ambiti, da quello relazionale alla percezione della salute corporea, alla semplice fruizione dei piaceri quotidiani.
Cerco di rispondere alle sue domande. La prima è riferita alla concomitanza di questo aumento di ansia con l'avvento del mese di marzo: può esserci un'associazione nella sua mente tra eventi negativi del passato e questo periodo dell'anno, che la porta a credere che sia un rapporto di causalità; in realtà, è un perverso gioco della sua mente. Marzo è un mese come un altro e capita ogni anno per tutte le persone del mondo (almeno quelle che seguono il calendario gregoriano). Le stesse esperienze negative del suo passato potrebbe averle vissute in altri mesi, con le stesse probabilità.
Il fatto è che l'ansia funziona esattamente così come lei la sta vivendo: piazza delle infide trappole mentali che le fanno credere che esista un nesso fra cose assolutamente arbitrarie, come il passare del tempo e delle stagioni, e la sua attività mentale. Non è reale, tutto qui. L'ansia modifica la percezione della realtà, amplifica la possibilità che un evento negativo si verifichi, anche in assenza di circostanze sfavorevoli; la costringe a mettersi sulla difensiva, prevedendo lo scenario peggiore possibile, per garantirle quel senso di sicurezza di cui sente costantemente il bisogno.
Ma perché l'ansia si accentua proprio in queste settimane? Perché trova terreno fertile nei suo ricordi del passato, perché gioca la carta della paura che qualcosa ritorni magicamente dagli anni precedenti per minacciarla di nuovo. Ma questo accade perché la mente vuole proteggere sé stessa da quelle minacce, vuole evitare di soffrire di nuovo.
La realtà del presente, invece, potrebbe dirle cose completamente diverse. Per esempio, che ha al suo fianco da 6 anni una persona che le vuole bene e che è disposta ad aiutarla se solo glielo chiedesse. Le direbbe che ha solo 23 anni e tutta la vita davanti per godere di esperienze straordinarie, per realizzare i suoi sogni e dare valore alle sue potenzialità, che sicuramente ci sono. La realtà del presente le suggerirebbe di affrontare i problemi quando capitano, con le risorse che ha a disposizione, compreso l'aiuto delle altre persone, senza prevedere l'imprevedibile o pensare che il passato possa tornare in qualche modo. Il passato non torna, e il futuro non è ancora accaduto.
Rispondo volentieri anche alla sua seconda domanda sul Lexotan. Non è un farmaco curativo, ma palliativo: agisce quindi sui sintomi fisici dell'ansia, facendola sentire temporaneamente meno teso, meno attivo mentalmente e quindi, in apparenza, meno preoccupato. Ma non cura l'ansia! Non le toglie dalla testa i pensieri negativi, non le fa provare meno emozioni di angoscia, paura o tristezza, non le da la forza di generare benessere mentale. Non fa nulla di tutto ciò. Vuole che il suo umore, che la sua serenità o maggiore soddisfazione dipendano (per poche ore) dall'assunzione di una molecola?
Il mio consiglio, molto vivo, è di appoggiarsi a chi davvero potrebbe aiutarla, uno psicologo o psicologa che lavora nel trattamento dei disturbi d'ansia. Potrà così comprendere più da vicino come si comporta la sua mente ansiosa e imparerà a conoscerla meglio, a limitarne gli effetti, a prevenirla quando possibile e a conviverci quando necessario. L'ansia è nella natura della nostra mente, è un risultato della sua evoluzione nel corso di centinaia di migliaia di anni. Non deve combattere contro l'ansia, ma piuttosto diventare abile a gestirla e renderla funzionale.
Si affidi con fiducia a un professionista del settore psicologico. Se necessario, sono a sua disposizione per ulteriori informazioni su un percorso di questo tipo.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
dal suo messaggio si evince tutta l'angoscia e la preoccupazione che l'affligge costantemente, soprattutto in questo periodo dell'anno. E' evidente che la sua vita ne risulta pesantemente invalidata in molti ambiti, da quello relazionale alla percezione della salute corporea, alla semplice fruizione dei piaceri quotidiani.
Cerco di rispondere alle sue domande. La prima è riferita alla concomitanza di questo aumento di ansia con l'avvento del mese di marzo: può esserci un'associazione nella sua mente tra eventi negativi del passato e questo periodo dell'anno, che la porta a credere che sia un rapporto di causalità; in realtà, è un perverso gioco della sua mente. Marzo è un mese come un altro e capita ogni anno per tutte le persone del mondo (almeno quelle che seguono il calendario gregoriano). Le stesse esperienze negative del suo passato potrebbe averle vissute in altri mesi, con le stesse probabilità.
Il fatto è che l'ansia funziona esattamente così come lei la sta vivendo: piazza delle infide trappole mentali che le fanno credere che esista un nesso fra cose assolutamente arbitrarie, come il passare del tempo e delle stagioni, e la sua attività mentale. Non è reale, tutto qui. L'ansia modifica la percezione della realtà, amplifica la possibilità che un evento negativo si verifichi, anche in assenza di circostanze sfavorevoli; la costringe a mettersi sulla difensiva, prevedendo lo scenario peggiore possibile, per garantirle quel senso di sicurezza di cui sente costantemente il bisogno.
Ma perché l'ansia si accentua proprio in queste settimane? Perché trova terreno fertile nei suo ricordi del passato, perché gioca la carta della paura che qualcosa ritorni magicamente dagli anni precedenti per minacciarla di nuovo. Ma questo accade perché la mente vuole proteggere sé stessa da quelle minacce, vuole evitare di soffrire di nuovo.
La realtà del presente, invece, potrebbe dirle cose completamente diverse. Per esempio, che ha al suo fianco da 6 anni una persona che le vuole bene e che è disposta ad aiutarla se solo glielo chiedesse. Le direbbe che ha solo 23 anni e tutta la vita davanti per godere di esperienze straordinarie, per realizzare i suoi sogni e dare valore alle sue potenzialità, che sicuramente ci sono. La realtà del presente le suggerirebbe di affrontare i problemi quando capitano, con le risorse che ha a disposizione, compreso l'aiuto delle altre persone, senza prevedere l'imprevedibile o pensare che il passato possa tornare in qualche modo. Il passato non torna, e il futuro non è ancora accaduto.
Rispondo volentieri anche alla sua seconda domanda sul Lexotan. Non è un farmaco curativo, ma palliativo: agisce quindi sui sintomi fisici dell'ansia, facendola sentire temporaneamente meno teso, meno attivo mentalmente e quindi, in apparenza, meno preoccupato. Ma non cura l'ansia! Non le toglie dalla testa i pensieri negativi, non le fa provare meno emozioni di angoscia, paura o tristezza, non le da la forza di generare benessere mentale. Non fa nulla di tutto ciò. Vuole che il suo umore, che la sua serenità o maggiore soddisfazione dipendano (per poche ore) dall'assunzione di una molecola?
Il mio consiglio, molto vivo, è di appoggiarsi a chi davvero potrebbe aiutarla, uno psicologo o psicologa che lavora nel trattamento dei disturbi d'ansia. Potrà così comprendere più da vicino come si comporta la sua mente ansiosa e imparerà a conoscerla meglio, a limitarne gli effetti, a prevenirla quando possibile e a conviverci quando necessario. L'ansia è nella natura della nostra mente, è un risultato della sua evoluzione nel corso di centinaia di migliaia di anni. Non deve combattere contro l'ansia, ma piuttosto diventare abile a gestirla e renderla funzionale.
Si affidi con fiducia a un professionista del settore psicologico. Se necessario, sono a sua disposizione per ulteriori informazioni su un percorso di questo tipo.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Gentile utente
comprendo la situazione di preoccupazione e sofferenza che sta sperimentando. I sintomi che descrive sono comuni in situazioni di stress prolungato o in periodi di particolare tensione, in modo particolare la sua descrizione di una sensazione di "vuoto" e la preoccupazione circa la relazione affettiva sono probabilmente correlate a uno stato di ansia generalizzata, che può alterare la percezione delle emozioni, creando sensazioni di distacco o confusione, anche quando non ci sono motivi oggettivi. Sicuramente il farmaco aiuta a ridurre l’effetto dei sintomi ma è necessario intraprendere un percorso di psicoterapia per comprendere la radice del suo malessere ed imparare a ridurre l’intensità dei pensieri negativi. Spero che queste informazioni possano esserle di aiuto. La sua salute mentale è di fondamentale importanza e prendersene cura rappresenta un passo cruciale per il suo benessere. Resto a sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
comprendo la situazione di preoccupazione e sofferenza che sta sperimentando. I sintomi che descrive sono comuni in situazioni di stress prolungato o in periodi di particolare tensione, in modo particolare la sua descrizione di una sensazione di "vuoto" e la preoccupazione circa la relazione affettiva sono probabilmente correlate a uno stato di ansia generalizzata, che può alterare la percezione delle emozioni, creando sensazioni di distacco o confusione, anche quando non ci sono motivi oggettivi. Sicuramente il farmaco aiuta a ridurre l’effetto dei sintomi ma è necessario intraprendere un percorso di psicoterapia per comprendere la radice del suo malessere ed imparare a ridurre l’intensità dei pensieri negativi. Spero che queste informazioni possano esserle di aiuto. La sua salute mentale è di fondamentale importanza e prendersene cura rappresenta un passo cruciale per il suo benessere. Resto a sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Salve, da quello che racconta, la sua ansia sembra avere una forte componente anticipatoria, ovvero la tendenza a prevedere eventi negativi prima ancora che accadano, con un’aspettativa di pericolo che diventa sempre più intensa man mano che si avvicina il periodo che associa a esperienze spiacevoli. Questo può creare un circolo vizioso: più si aspetta che marzo porti con sé qualcosa di negativo, più il suo corpo e la sua mente si preparano a reagire con ansia, rendendo l’esperienza emotiva di quel periodo ancora più difficile da gestire. È importante sottolineare che il nostro cervello tende a creare associazioni tra eventi e stati emotivi. Se negli anni passati ha vissuto esperienze difficili proprio in questo mese, è comprensibile che il solo avvicinarsi di marzo attivi in lei una serie di sensazioni scomode, quasi come se stesse rivivendo le stesse situazioni anche senza un reale pericolo presente. Questa è una caratteristica comune dell’ansia: può farci sentire in pericolo anche quando, oggettivamente, non c’è una minaccia immediata. Riguardo alla sua relazione, il senso di vuoto e la paura di non provare più nulla potrebbero essere proprio il risultato di questa tensione costante. L’ansia e lo stress prolungati possono alterare la percezione delle nostre emozioni, facendoci sentire distaccati o confusi rispetto a ciò che proviamo davvero. Potrebbe essere utile chiedersi: se non ci fosse quest’ansia costante, proverei le stesse sensazioni di dubbio? Se guardo ai momenti in cui stavo bene, come mi sentivo nei confronti della mia ragazza? L’ansia, in effetti, può "intaccare" anche il modo in cui viviamo le relazioni, facendoci dubitare di cose che prima ci sembravano sicure. Le gocce di Lexotan che le sono state prescritte possono aiutarla a gestire i sintomi fisici e l’intensità dell’ansia, ma non sono una soluzione definitiva. Possono darle un sollievo momentaneo, aiutandola a sentirsi più calma, ma per lavorare davvero su questa paura di marzo e sulle reazioni che sta vivendo, potrebbe essere utile un percorso che includa tecniche specifiche per la gestione dell’ansia, come la ristrutturazione cognitiva e la desensibilizzazione graduale ai pensieri negativi. Un approccio cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarla a identificare e modificare i pensieri catastrofici legati a questo periodo dell’anno, così come a sviluppare strategie pratiche per interrompere quel ciclo di ansia anticipatoria. Potrebbe essere utile iniziare ad affrontare marzo con un nuovo approccio, cercando di creare esperienze positive e consapevoli che possano progressivamente sostituire le associazioni negative che il suo cervello ha costruito nel tempo. Si dia il permesso di provare queste emozioni senza spaventarsi troppo. È l’ansia che sta amplificando tutto, e questo significa che il suo malessere non è una realtà oggettiva, ma una distorsione momentanea della sua percezione. Ha già dimostrato di saper affrontare momenti difficili in passato, e anche questa volta, con gli strumenti giusti, può trovare un modo per gestire ciò che sta vivendo con maggiore serenità. Resto a disposizione, Dott. Andrea Boggero
Caro utente
grazie per la condivisione. Non dev'essere facile vivere come sta facendo Lei in questo periodo. L'ansia solitamente è funzionale al nostro essere, in quanto preparatoria ad un evento o a un qualcosa che ancora non conosciamo e sta per accadere: è come una sorta di energia in surplus che poi va spesa in qualche modo. Diventa di difficile gestione invece quando permane nel tempo, e ci attanaglia e inficia la nostra qualità di vita. A volte questi attacchi d'ansia possono trasformarsi in attacchi di panico, cosa che probabilmente Lei sta vivendo, visto che prende ad esempio il mese di Marzo che per lei in qualche modo è stato traumatizzante. Le posso consigliare di cominciare un percorso terapeutico che la aiuterà a comprendere meglio questa sua ansia pervasiva e la aiuterà ad affrontarla e a gestire meglio le sue emozioni.
Se dovesse aver necessità mi contatti, offro consulenza anche online
grazie per la condivisione. Non dev'essere facile vivere come sta facendo Lei in questo periodo. L'ansia solitamente è funzionale al nostro essere, in quanto preparatoria ad un evento o a un qualcosa che ancora non conosciamo e sta per accadere: è come una sorta di energia in surplus che poi va spesa in qualche modo. Diventa di difficile gestione invece quando permane nel tempo, e ci attanaglia e inficia la nostra qualità di vita. A volte questi attacchi d'ansia possono trasformarsi in attacchi di panico, cosa che probabilmente Lei sta vivendo, visto che prende ad esempio il mese di Marzo che per lei in qualche modo è stato traumatizzante. Le posso consigliare di cominciare un percorso terapeutico che la aiuterà a comprendere meglio questa sua ansia pervasiva e la aiuterà ad affrontarla e a gestire meglio le sue emozioni.
Se dovesse aver necessità mi contatti, offro consulenza anche online
Gentile utente,
La sua narrazione descrive un quadro di ansia articolato intorno al mese di marzo, periodo che sembra assumere un significato emotivo particolarmente intenso. I sintomi - dall'ansia generalizzata agli attacchi di panico - richiedono un'analisi attenta e un supporto mirato. La comparsa del senso di vuoto e la percezione di non provare più nulla per la sua compagna potrebbero essere manifestazioni dei meccanismi ansiosi. Il ripetersi di esperienze critiche nel mese di marzo suggerisce la possibile presenza di un nucleo emozionale non ancora elaborato.
In questo contesto, l'EMDR potrebbe rivelarsi uno strumento terapeutico efficace. Questa metodologia consentirebbe di esplorare e ri-processare gli eventi legati al periodo che genera tanta apprensione, permettendo di sciogliere i nodi emotivi che alimentano l'ansia ricorrente.
Il Lexotan rappresenta un supporto farmacologico utile per contenere i sintomi acuti, ma non risolutivo. Un percorso psicoterapeutico mirato potrebbe aiutarla a:
- Comprendere l'origine dei suoi vissuti ansiosi
- Sviluppare strategie di gestione emotiva
- Recuperare una dimensione di benessere personale
Se desidera approfondire, sono disponibile per un colloquio.
Dott.ssa Elin Miroddi
La sua narrazione descrive un quadro di ansia articolato intorno al mese di marzo, periodo che sembra assumere un significato emotivo particolarmente intenso. I sintomi - dall'ansia generalizzata agli attacchi di panico - richiedono un'analisi attenta e un supporto mirato. La comparsa del senso di vuoto e la percezione di non provare più nulla per la sua compagna potrebbero essere manifestazioni dei meccanismi ansiosi. Il ripetersi di esperienze critiche nel mese di marzo suggerisce la possibile presenza di un nucleo emozionale non ancora elaborato.
In questo contesto, l'EMDR potrebbe rivelarsi uno strumento terapeutico efficace. Questa metodologia consentirebbe di esplorare e ri-processare gli eventi legati al periodo che genera tanta apprensione, permettendo di sciogliere i nodi emotivi che alimentano l'ansia ricorrente.
Il Lexotan rappresenta un supporto farmacologico utile per contenere i sintomi acuti, ma non risolutivo. Un percorso psicoterapeutico mirato potrebbe aiutarla a:
- Comprendere l'origine dei suoi vissuti ansiosi
- Sviluppare strategie di gestione emotiva
- Recuperare una dimensione di benessere personale
Se desidera approfondire, sono disponibile per un colloquio.
Dott.ssa Elin Miroddi
È comprensibile che l'arrivo di marzo sia per te un momento particolarmente difficile, considerando le esperienze negative che hai vissuto in questo periodo negli anni passati. L'ansia anticipatoria che descrivi, ovvero la paura che possa accadere qualcosa di spiacevole, è un fenomeno comune e può intensificarsi quando associa un periodo dell'anno a eventi stressanti o traumatici.
La sensazione di vuoto e il dubbio sui tuoi sentimenti potrebbero essere collegati proprio all'alto livello di ansia che stai vivendo. L'ansia può alterare la percezione delle emozioni e far emergere pensieri negativi intrusivi, facendoti mettere in discussione cose che in altri momenti ti sembravano chiare e serene.
Le gocce di Lexotan che ti sono state prescritte possono aiutarti temporaneamente a ridurre l'ansia e la tensione fisica, ma non risolvono il problema alla radice. Per affrontare in modo più strutturato questa condizione, sarebbe utile lavorare su strategie cognitive e comportamentali che possano aiutarti a gestire meglio l'ansia e la paura del futuro.
Ti consiglieri di approfondire queste tematiche con uno specialista che possa accompagnarti in un percorso mirato per comprendere meglio le tue emozioni, i tuoi pensieri e il loro impatto sulla tua vita.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
La sensazione di vuoto e il dubbio sui tuoi sentimenti potrebbero essere collegati proprio all'alto livello di ansia che stai vivendo. L'ansia può alterare la percezione delle emozioni e far emergere pensieri negativi intrusivi, facendoti mettere in discussione cose che in altri momenti ti sembravano chiare e serene.
Le gocce di Lexotan che ti sono state prescritte possono aiutarti temporaneamente a ridurre l'ansia e la tensione fisica, ma non risolvono il problema alla radice. Per affrontare in modo più strutturato questa condizione, sarebbe utile lavorare su strategie cognitive e comportamentali che possano aiutarti a gestire meglio l'ansia e la paura del futuro.
Ti consiglieri di approfondire queste tematiche con uno specialista che possa accompagnarti in un percorso mirato per comprendere meglio le tue emozioni, i tuoi pensieri e il loro impatto sulla tua vita.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
A mio parere deve intraprendere un percorso psicologico di tipo analitico (esplorazione dell'inconscio) del quale io mi occupo, proprio perchè ci sono degli aspetti che lei non conosce e che probabilmente le crano un conflitto che non riesce a gestire e che andrebbero approfonditi per una migliore conoscenza di se e per raggiungere il benessere che desidera
Ciao, capisco benissimo come ti senti e sono contenta che tu abbia deciso di aprirti e condividere i tuoi pensieri. L'ansia può davvero essere debilitante, soprattutto quando ha un impatto su ogni aspetto della vita quotidiana, come stai descrivendo. Quello che stai vivendo sembra una combinazione di ansia generalizzata e attacchi di panico, che possono manifestarsi in modo particolarmente forte in momenti di cambiamento o in periodi legati a eventi passati, come il mese di marzo, che ha per te un carico emotivo. Le emozioni che ti sembrano "fuori posto", come il dubbio sulla tua relazione, sono spesso il risultato di uno stato di stress mentale. L'ansia a volte ci porta a dubitare anche di cose che normalmente ci rendono felici, e il pensiero di "non provare più nulla" per la tua ragazza potrebbe essere solo un sintomo del tuo stato emotivo instabile, più che una realtà dei fatti. Tuttavia, sarebbe utile cercare di approfondire e capire meglio le radici di questa ansia, per capire perché si presenta in determinati momenti o situazioni. Se senti la necessità di parlarne ulteriormente o approfondire questi aspetti, sono a tua disposizione per un colloquio. A volte un confronto può essere il primo passo per comprendere meglio e affrontare questa situazione.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, data la diagnosi che le è stata fornita dallo psichiatra e data la terapia che le è stata proposta è possibile pensare che l'ansia sia per lei pervasiva e sporchi ed intacchi diverse aree della sua vita. Tuttavia credo possa essere importante per lei comprendere l'origine di tale preoccupazione, scavare alla radice della sua ansia e timore che qualcosa di brutto possa accadere. A prescindere dal mese dell'anno in cui si trova. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Ciao, prima di tutto voglio dirti che apprezzo molto che tu abbia deciso di aprirti e raccontare ciò che stai vivendo. L’ansia e la sensazione di vuoto che provi sono esperienze davvero difficili e, soprattutto in momenti in cui si presentano a sorpresa o in modo intenso, possono sembrare travolgenti.
Inizierei con il dirti che la tua esperienza non è unica. L'ansia, come hai ben descritto, può manifestarsi in vari modi, intaccando sia il corpo che la mente, portando a sensazioni di panico, preoccupazioni intense e, come nel tuo caso, pensieri intrusivi che riguardano anche la tua relazione. La paura che qualcosa di brutto possa accadere, e che questa paura si intensifichi in determinati periodi dell'anno, è una manifestazione comune di ansia, spesso legata a esperienze passate o a ricordi di eventi che sono stati particolarmente stressanti. Il tuo cervello tende a creare associazioni tra il mese di marzo e i momenti difficili che hai vissuto, rendendo la paura ancora più forte.
La sensazione che descrivi di "non provare più nulla" per la tua ragazza potrebbe essere una sorta di risposta emotiva all'ansia. È come se la tua mente, nella paura di perdere il controllo, cercasse di focalizzarsi su qualcosa che ti faccia sentire più sicuro, ma in realtà questo pensiero non rispecchia i tuoi veri sentimenti. Molti di questi pensieri sono "automatically negative" (negativi in modo automatico), tipici delle persone che soffrono di ansia, e non sono necessariamente legati alla realtà della relazione o ai tuoi veri sentimenti. Piuttosto, potrebbero essere legati all'intensificarsi dei tuoi timori in questo periodo dell’anno.
Per quanto riguarda le **Lexotan**, sono un farmaco ansiolitico che può essere utile per gestire gli episodi di ansia acuta. Ti aiuta a ridurre la tensione e a calmare il corpo quando l’ansia è molto forte. Tuttavia, **le Lexotan non sono progettate per agire su emozioni o pensieri a lungo termine**. Piuttosto, sono un supporto per gestire i sintomi fisici e immediati dell’ansia. La loro azione potrebbe alleviare il senso di angoscia che provi in momenti di ansia intensa, ma non risolvono alla radice il motivo per cui l'ansia si presenta e la sua intensità in certi periodi. Questo lavoro va fatto parallelamente con tecniche di gestione dell'ansia, come la terapia cognitivo-comportamentale o altre pratiche terapeutiche che possano aiutarti a comprendere e rielaborare le cause profonde di queste preoccupazioni.
Ti consiglio di considerare un percorso di supporto psicologico più ampio, dove tu possa esplorare questi pensieri, emozioni e dinamiche che si creano, come anche il legame che il tuo corpo e la tua mente creano tra l'ansia e il mese di marzo. Parlare con un terapeuta potrebbe aiutarti a creare degli strumenti per ridurre il carico emotivo e imparare a gestire i pensieri negativi senza che prendano il sopravvento.
Non c’è niente di "sbagliato" nel cercare un aiuto per gestire l’ansia, e anzi è un passo importante riconoscere che stai vivendo una difficoltà. Le tue emozioni sono reali, anche se a volte la tua mente ti fa pensare che non lo siano, e meritano di essere ascoltate e comprese.
In conclusione, il tuo sentimento di paura e l'intensificarsi dei pensieri negativi, specialmente in un periodo che già di per sé ti causa disagio, è una risposta comprensibile. Le Lexotan ti possono aiutare ad affrontare il momento in modo più sereno, ma ti consiglio di lavorare anche su altre modalità terapeutiche per capire e affrontare le cause di questa ansia e la sua manifestazione nei tuoi pensieri. Il tuo medico e il tuo terapeuta possono accompagnarti in questo percorso.
Spero che queste parole ti possano essere di conforto e ti auguro di riuscire a trovare la serenità che cerchi, sia nella tua relazione che nella gestione dell'ansia. Se hai bisogno di altri chiarimenti o di parlare di più, non esitare a chiedere.
Inizierei con il dirti che la tua esperienza non è unica. L'ansia, come hai ben descritto, può manifestarsi in vari modi, intaccando sia il corpo che la mente, portando a sensazioni di panico, preoccupazioni intense e, come nel tuo caso, pensieri intrusivi che riguardano anche la tua relazione. La paura che qualcosa di brutto possa accadere, e che questa paura si intensifichi in determinati periodi dell'anno, è una manifestazione comune di ansia, spesso legata a esperienze passate o a ricordi di eventi che sono stati particolarmente stressanti. Il tuo cervello tende a creare associazioni tra il mese di marzo e i momenti difficili che hai vissuto, rendendo la paura ancora più forte.
La sensazione che descrivi di "non provare più nulla" per la tua ragazza potrebbe essere una sorta di risposta emotiva all'ansia. È come se la tua mente, nella paura di perdere il controllo, cercasse di focalizzarsi su qualcosa che ti faccia sentire più sicuro, ma in realtà questo pensiero non rispecchia i tuoi veri sentimenti. Molti di questi pensieri sono "automatically negative" (negativi in modo automatico), tipici delle persone che soffrono di ansia, e non sono necessariamente legati alla realtà della relazione o ai tuoi veri sentimenti. Piuttosto, potrebbero essere legati all'intensificarsi dei tuoi timori in questo periodo dell’anno.
Per quanto riguarda le **Lexotan**, sono un farmaco ansiolitico che può essere utile per gestire gli episodi di ansia acuta. Ti aiuta a ridurre la tensione e a calmare il corpo quando l’ansia è molto forte. Tuttavia, **le Lexotan non sono progettate per agire su emozioni o pensieri a lungo termine**. Piuttosto, sono un supporto per gestire i sintomi fisici e immediati dell’ansia. La loro azione potrebbe alleviare il senso di angoscia che provi in momenti di ansia intensa, ma non risolvono alla radice il motivo per cui l'ansia si presenta e la sua intensità in certi periodi. Questo lavoro va fatto parallelamente con tecniche di gestione dell'ansia, come la terapia cognitivo-comportamentale o altre pratiche terapeutiche che possano aiutarti a comprendere e rielaborare le cause profonde di queste preoccupazioni.
Ti consiglio di considerare un percorso di supporto psicologico più ampio, dove tu possa esplorare questi pensieri, emozioni e dinamiche che si creano, come anche il legame che il tuo corpo e la tua mente creano tra l'ansia e il mese di marzo. Parlare con un terapeuta potrebbe aiutarti a creare degli strumenti per ridurre il carico emotivo e imparare a gestire i pensieri negativi senza che prendano il sopravvento.
Non c’è niente di "sbagliato" nel cercare un aiuto per gestire l’ansia, e anzi è un passo importante riconoscere che stai vivendo una difficoltà. Le tue emozioni sono reali, anche se a volte la tua mente ti fa pensare che non lo siano, e meritano di essere ascoltate e comprese.
In conclusione, il tuo sentimento di paura e l'intensificarsi dei pensieri negativi, specialmente in un periodo che già di per sé ti causa disagio, è una risposta comprensibile. Le Lexotan ti possono aiutare ad affrontare il momento in modo più sereno, ma ti consiglio di lavorare anche su altre modalità terapeutiche per capire e affrontare le cause di questa ansia e la sua manifestazione nei tuoi pensieri. Il tuo medico e il tuo terapeuta possono accompagnarti in questo percorso.
Spero che queste parole ti possano essere di conforto e ti auguro di riuscire a trovare la serenità che cerchi, sia nella tua relazione che nella gestione dell'ansia. Se hai bisogno di altri chiarimenti o di parlare di più, non esitare a chiedere.
Salve, la ringrazio del suo racconto. L’ansia che descrive sembra avere una forte componente di anticipazione angosciante che si manifesta nel corpo come qualcosa di irrisolto, legata a esperienze passate che hanno creato un'associazione simbolica. Questo può generare un circolo vizioso, un ritorno del rimosso, in cui il timore stesso amplifica i sintomi, portandolo a dubitare persino delle cose più importanti per lei, come la sua relazione.
Il senso di vuoto e il dubbio sui sentimenti potrebbero essere una manifestazione di questa ansia generalizzata e, dunque, una difesa inconscia, piuttosto che un reale cambiamento nei suoi sentimenti: quando l’angoscia diviene troppo intensa, il suo corpo e la sua psiche possono dissociare le emozioni per proteggersi. L’amore, infatti, implica anche la paura della perdita e l’ansia una difesa.
Le gocce prescritte possono aiutarti a gestire l’ansia acuta agendo sulla sintomatologia, pur non risolvendo un potenziale conflitto interno. Se desidera esplorare l’origine di quest’ansia correlata all’angoscia ricorrente nel suo vissuto, può dedicarsi uno spazio dedicato a un percorso psicoanalitico.
Rimango a disposizione,
Un caro saluto
Il senso di vuoto e il dubbio sui sentimenti potrebbero essere una manifestazione di questa ansia generalizzata e, dunque, una difesa inconscia, piuttosto che un reale cambiamento nei suoi sentimenti: quando l’angoscia diviene troppo intensa, il suo corpo e la sua psiche possono dissociare le emozioni per proteggersi. L’amore, infatti, implica anche la paura della perdita e l’ansia una difesa.
Le gocce prescritte possono aiutarti a gestire l’ansia acuta agendo sulla sintomatologia, pur non risolvendo un potenziale conflitto interno. Se desidera esplorare l’origine di quest’ansia correlata all’angoscia ricorrente nel suo vissuto, può dedicarsi uno spazio dedicato a un percorso psicoanalitico.
Rimango a disposizione,
Un caro saluto
Buongiorno,
Il lexotan ti aiuta nel momento del bisogno ma sei vuoi cercare di eliminare il problema alla radice ti consiglio di iniziare un percorso con uno/a psicoterapeuta! Imparerai a conoscerti di più e a comprendere, se lo vorrai, le motivazioni della tua ansia.
In bocca al lupo!
Il lexotan ti aiuta nel momento del bisogno ma sei vuoi cercare di eliminare il problema alla radice ti consiglio di iniziare un percorso con uno/a psicoterapeuta! Imparerai a conoscerti di più e a comprendere, se lo vorrai, le motivazioni della tua ansia.
In bocca al lupo!
Salve, mi dispiace molto delle difficoltà che racconta e posso immaginare quanto sia faticoso convivere con vissuti di ansia così invalidanti. Come ha già fatto, chiedere un consulto medico e psichiatrico in questi casi è molto d'aiuto e permette di ridimensionare il sintomo ansioso. L'ipotesi che ha fatto rispetto al collegamento tra l'ansia anticipatoria per il mese di marzo e pensieri o vissuti negativi potrebbe essere calzante. Proverei ad approfondire di più questi vissuti, se ne ha voglia, per capire quali altri aspetti relazionali e di contesto potrebbero influire.
Buongiorno, è molto comprensibile e tipico dei disturbi di ansia percepire lo spavento nel "corpo", sede principale in cui si sperimenta ansia generalizzata fino ad arrivare addirittura ad episodi di Attacchi di Panico.
Il nostro sistema nervoso centrale è complesso e affascinante: le emozioni razionalmente non comprese dal soggetto , innescano un circolo vizioso di risposte emotive autonome che tendono ad innalzare o rendere costante uno stato di allarme che per la persona è del tutto spiacevole.
I farmaci possono aiutare a ridurre la sintomatologia, ma per comprendere le cause sottostante ed arrivare ad avere una migliore gestione della risposta emotiva, occorre un lavoro psicoterapeutico in cui poter comprendere i significati sottostanti alle emozioni generate per tracciare con maggiore consapevolezza la propria storia
Il nostro sistema nervoso centrale è complesso e affascinante: le emozioni razionalmente non comprese dal soggetto , innescano un circolo vizioso di risposte emotive autonome che tendono ad innalzare o rendere costante uno stato di allarme che per la persona è del tutto spiacevole.
I farmaci possono aiutare a ridurre la sintomatologia, ma per comprendere le cause sottostante ed arrivare ad avere una migliore gestione della risposta emotiva, occorre un lavoro psicoterapeutico in cui poter comprendere i significati sottostanti alle emozioni generate per tracciare con maggiore consapevolezza la propria storia
Buongiorno,
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Comprendo quanto possa essere difficile affrontare un’ansia così intensa, soprattutto in un periodo dell’anno che per lei è carico di ricordi negativi e preoccupazioni.
Da ciò che descrive, sembra che la sua ansia abbia un forte impatto sia a livello fisico che emotivo, influenzando anche il modo in cui vive la sua relazione. È possibile che l’associazione negativa con il mese di marzo abbia generato una sorta di “anticipazione ansiosa”, portandola a vivere con maggiore paura e tensione. Questo può incidere anche sulla percezione dei suoi sentimenti, facendole dubitare di emozioni che fino a poco tempo fa erano chiare e serene.
Per quanto riguarda il Lexotan, si tratta di un ansiolitico che può aiutarla a ridurre i sintomi dell’ansia nel breve termine, ma non interviene sulle cause profonde del problema né sulla gestione a lungo termine dei pensieri negativi. Potrebbe essere utile, oltre alla terapia farmacologica già concordata con il suo medico, considerare un percorso psicologico che la aiuti a comprendere meglio le dinamiche della sua ansia e a sviluppare strategie per affrontarla con maggiore efficacia.
Non si colpevolizzi per ciò che sta provando: l’ansia può temporaneamente offuscare i sentimenti, ma questo non significa che siano scomparsi. Con il giusto supporto, potrà imparare a gestire le sue paure e ritrovare maggiore serenità.
Se lo desidera, potrebbe essere utile confrontarsi con un professionista per approfondire questi aspetti e ricevere strumenti personalizzati per affrontare questo periodo con maggiore sicurezza.
Per qualsiasi chiarimento rimango a disposizione.
Un caro saluto,
Carlotta d'Acquarone
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Comprendo quanto possa essere difficile affrontare un’ansia così intensa, soprattutto in un periodo dell’anno che per lei è carico di ricordi negativi e preoccupazioni.
Da ciò che descrive, sembra che la sua ansia abbia un forte impatto sia a livello fisico che emotivo, influenzando anche il modo in cui vive la sua relazione. È possibile che l’associazione negativa con il mese di marzo abbia generato una sorta di “anticipazione ansiosa”, portandola a vivere con maggiore paura e tensione. Questo può incidere anche sulla percezione dei suoi sentimenti, facendole dubitare di emozioni che fino a poco tempo fa erano chiare e serene.
Per quanto riguarda il Lexotan, si tratta di un ansiolitico che può aiutarla a ridurre i sintomi dell’ansia nel breve termine, ma non interviene sulle cause profonde del problema né sulla gestione a lungo termine dei pensieri negativi. Potrebbe essere utile, oltre alla terapia farmacologica già concordata con il suo medico, considerare un percorso psicologico che la aiuti a comprendere meglio le dinamiche della sua ansia e a sviluppare strategie per affrontarla con maggiore efficacia.
Non si colpevolizzi per ciò che sta provando: l’ansia può temporaneamente offuscare i sentimenti, ma questo non significa che siano scomparsi. Con il giusto supporto, potrà imparare a gestire le sue paure e ritrovare maggiore serenità.
Se lo desidera, potrebbe essere utile confrontarsi con un professionista per approfondire questi aspetti e ricevere strumenti personalizzati per affrontare questo periodo con maggiore sicurezza.
Per qualsiasi chiarimento rimango a disposizione.
Un caro saluto,
Carlotta d'Acquarone
Ciao, grazie per aver condiviso la tua esperienza così apertamente. È comprensibile che marzo, essendo associato a episodi passati intensi e dolorosi, possa innescare in te una forma di ansia anticipatoria. Questo significa che la tua mente, cercando di proteggerti da un possibile "evento negativo", amplifica i pensieri negativi e genera quella sensazione di vuoto che descrivi. È un meccanismo che, se da un lato ha una funzione protettiva, dall’altro può effettivamente compromettere il tuo benessere e la tua serenità.
Per quanto riguarda il Lexotan, si tratta di un ansiolitico che può aiutarti a gestire i sintomi acuti dell’ansia, riducendo la tensione e i momenti di crisi. Tuttavia, è importante ricordare che è altrettanto fondamentale lavorare sui pensieri e le emozioni alla base dell’ansia. In questo senso, un percorso di terapia potrebbe essere molto utile per individuare e modificare quei modelli di pensiero che alimentano la tua preoccupazione.
Potresti considerare un approccio integrato: continuare a seguire le indicazioni mediche per gestire i momenti di crisi e, parallelamente, esplorare strategie che ti permettano di affrontare e ristrutturare i pensieri negativi. Questo percorso (di supporto psicologico o psicoterapeutico) ti potrebbe aiutare a ridurre l’impatto di questa ansia sul tuo umore e sulle relazioni.
Ricorda che i momenti di forte ansia e i sentimenti di vuoto possono essere davvero spaventosi, ma riconoscere il problema e cercare aiuto è un passo fondamentale verso il cambiamento. Sei già sulla buona strada nel voler comprendere e affrontare ciò che stai vivendo. Se ti senti sopraffatto, non esitare a cercare supporto immediato, sia dal tuo medico sia da un terapeuta.
Spero che queste informazioni ti possano tranquillizzare almeno in parte e darti qualche spunto per il tuo percorso. Sono qui per ascoltarti e supportarti in questo cammino, anche online.
Per quanto riguarda il Lexotan, si tratta di un ansiolitico che può aiutarti a gestire i sintomi acuti dell’ansia, riducendo la tensione e i momenti di crisi. Tuttavia, è importante ricordare che è altrettanto fondamentale lavorare sui pensieri e le emozioni alla base dell’ansia. In questo senso, un percorso di terapia potrebbe essere molto utile per individuare e modificare quei modelli di pensiero che alimentano la tua preoccupazione.
Potresti considerare un approccio integrato: continuare a seguire le indicazioni mediche per gestire i momenti di crisi e, parallelamente, esplorare strategie che ti permettano di affrontare e ristrutturare i pensieri negativi. Questo percorso (di supporto psicologico o psicoterapeutico) ti potrebbe aiutare a ridurre l’impatto di questa ansia sul tuo umore e sulle relazioni.
Ricorda che i momenti di forte ansia e i sentimenti di vuoto possono essere davvero spaventosi, ma riconoscere il problema e cercare aiuto è un passo fondamentale verso il cambiamento. Sei già sulla buona strada nel voler comprendere e affrontare ciò che stai vivendo. Se ti senti sopraffatto, non esitare a cercare supporto immediato, sia dal tuo medico sia da un terapeuta.
Spero che queste informazioni ti possano tranquillizzare almeno in parte e darti qualche spunto per il tuo percorso. Sono qui per ascoltarti e supportarti in questo cammino, anche online.
Buongiorno gentile Utente, da quello che racconta, sembra che l’ansia che prova sia molto intensa e pervasiva, tanto da influenzare non solo il suo stato d’animo, ma anche i suoi pensieri e il modo in cui vive la sua relazione. È comprensibile che l’avvicinarsi di marzo, un mese che nella sua esperienza è stato associato a momenti difficili, riattivi in lei una serie di paure e timori, generando un circolo di pensieri negativi che amplificano il malessere.
L’ansia spesso porta la mente a focalizzarsi sulle cose che temiamo di più, creando scenari catastrofici o instillando dubbi anche su aspetti che fino a poco tempo prima erano fonte di serenità. Il fatto che abbia iniziato a mettere in discussione i suoi sentimenti proprio in un periodo in cui l’ansia è più forte, potrebbe essere un segnale di quanto questa emozione stia condizionando la sua percezione della realtà. Non significa necessariamente che i suoi sentimenti siano cambiati, ma che l’ansia sta filtrando tutto attraverso una lente negativa, facendole sembrare incerto anche ciò che prima era chiaro.
Le gocce che le sono state prescritte possono certamente aiutarla a gestire i sintomi più acuti dell’ansia, come la tensione, il senso di allarme costante e i pensieri intrusivi. Tuttavia, il loro effetto è temporaneo e non agiscono direttamente sulle cause profonde del malessere. Per questo, sarebbe molto utile affiancare al supporto farmacologico un percorso terapeutico che le permetta di lavorare sulle radici della sua ansia, imparando a riconoscere e gestire i pensieri negativi in modo più efficace.
Le sue paure sono reali per lei, ma non sono necessariamente realtà oggettive. Il fatto che provi un senso di vuoto o che la sua mente generi dubbi sulla relazione non significa che quei pensieri siano veri o che rappresentino una verità definitiva. Forse potrebbe essere utile provare a osservarli con un po’ di distanza, senza lasciarsi sopraffare, ricordandosi che sono una manifestazione dell’ansia e non una realtà assoluta.
Le suggerirei di dare spazio al dialogo con il suo terapeuta, se già ne ha uno, o di considerare un supporto psicologico più strutturato per affrontare questo periodo con maggiore consapevolezza e strumenti adeguati. Non è solo in questo percorso, e trovare un aiuto adeguato può davvero fare la differenza.
Dott. Luca Vocino
L’ansia spesso porta la mente a focalizzarsi sulle cose che temiamo di più, creando scenari catastrofici o instillando dubbi anche su aspetti che fino a poco tempo prima erano fonte di serenità. Il fatto che abbia iniziato a mettere in discussione i suoi sentimenti proprio in un periodo in cui l’ansia è più forte, potrebbe essere un segnale di quanto questa emozione stia condizionando la sua percezione della realtà. Non significa necessariamente che i suoi sentimenti siano cambiati, ma che l’ansia sta filtrando tutto attraverso una lente negativa, facendole sembrare incerto anche ciò che prima era chiaro.
Le gocce che le sono state prescritte possono certamente aiutarla a gestire i sintomi più acuti dell’ansia, come la tensione, il senso di allarme costante e i pensieri intrusivi. Tuttavia, il loro effetto è temporaneo e non agiscono direttamente sulle cause profonde del malessere. Per questo, sarebbe molto utile affiancare al supporto farmacologico un percorso terapeutico che le permetta di lavorare sulle radici della sua ansia, imparando a riconoscere e gestire i pensieri negativi in modo più efficace.
Le sue paure sono reali per lei, ma non sono necessariamente realtà oggettive. Il fatto che provi un senso di vuoto o che la sua mente generi dubbi sulla relazione non significa che quei pensieri siano veri o che rappresentino una verità definitiva. Forse potrebbe essere utile provare a osservarli con un po’ di distanza, senza lasciarsi sopraffare, ricordandosi che sono una manifestazione dell’ansia e non una realtà assoluta.
Le suggerirei di dare spazio al dialogo con il suo terapeuta, se già ne ha uno, o di considerare un supporto psicologico più strutturato per affrontare questo periodo con maggiore consapevolezza e strumenti adeguati. Non è solo in questo percorso, e trovare un aiuto adeguato può davvero fare la differenza.
Dott. Luca Vocino
Ciao, grazie per aver condiviso così apertamente quello che stai vivendo. Posso immaginare quanto sia difficile affrontare un’ansia così intensa e costante, soprattutto quando si associa a ricordi o paure legate a un periodo specifico come marzo. Quello che descrivi — la paura che qualcosa di brutto possa succedere e quel senso di vuoto improvviso — può davvero sembrare spaventoso, ma è importante sapere che sono reazioni che, in qualche modo, il tuo corpo e la tua mente stanno dando a questa ansia.
Il fatto che tu sia seguito da un medico e che ti siano state prescritte le Lexotan indica che stai ricevendo un aiuto importante. Le Lexotan, essendo una benzodiazepina, sono utili soprattutto per calmare l’ansia acuta e gli attacchi di panico: ti aiutano a ridurre quella tensione fisica e mentale che ti attanaglia. Tuttavia, non sono una soluzione definitiva per gestire l’ansia a lungo termine o per risolvere le cause profonde, ma sono molto efficaci nel darti sollievo quando ti senti sopraffatto.
Per quanto riguarda la sensazione di “non provare più nulla” per la tua ragazza, può essere davvero legata a questo stato d’ansia e paura che ti condiziona così tanto. Quando il cervello è in uno stato di allerta costante, può confondere i sentimenti e creare quel senso di vuoto o distacco emotivo. Non significa necessariamente che i tuoi sentimenti siano cambiati davvero, ma che l’ansia sta interferendo con la tua capacità di percepirli chiaramente.
Quello che potrebbe aiutarti molto, oltre alle medicine prescritte, è lavorare con un professionista (uno psicologo o uno psichiatra) anche sul piano psicologico, magari con tecniche che aiutano a gestire l’ansia e il panico in modo più duraturo. Imparare a riconoscere e gestire i pensieri negativi, i segnali di allarme del corpo, e trovare strategie per affrontare la paura legata a quel periodo dell’anno può fare una grande differenza.
È normale sentirsi spaventati e insicuri, ma il fatto che tu stia chiedendo aiuto e cercando risposte è già un passo molto importante. Cerca di essere gentile con te stesso in questo momento, non devi affrontare tutto da solo. Puoi parlare con la tua ragazza di quello che provi, se ti senti a tuo agio, così anche lei potrà capire e sostenerti.
Il fatto che tu sia seguito da un medico e che ti siano state prescritte le Lexotan indica che stai ricevendo un aiuto importante. Le Lexotan, essendo una benzodiazepina, sono utili soprattutto per calmare l’ansia acuta e gli attacchi di panico: ti aiutano a ridurre quella tensione fisica e mentale che ti attanaglia. Tuttavia, non sono una soluzione definitiva per gestire l’ansia a lungo termine o per risolvere le cause profonde, ma sono molto efficaci nel darti sollievo quando ti senti sopraffatto.
Per quanto riguarda la sensazione di “non provare più nulla” per la tua ragazza, può essere davvero legata a questo stato d’ansia e paura che ti condiziona così tanto. Quando il cervello è in uno stato di allerta costante, può confondere i sentimenti e creare quel senso di vuoto o distacco emotivo. Non significa necessariamente che i tuoi sentimenti siano cambiati davvero, ma che l’ansia sta interferendo con la tua capacità di percepirli chiaramente.
Quello che potrebbe aiutarti molto, oltre alle medicine prescritte, è lavorare con un professionista (uno psicologo o uno psichiatra) anche sul piano psicologico, magari con tecniche che aiutano a gestire l’ansia e il panico in modo più duraturo. Imparare a riconoscere e gestire i pensieri negativi, i segnali di allarme del corpo, e trovare strategie per affrontare la paura legata a quel periodo dell’anno può fare una grande differenza.
È normale sentirsi spaventati e insicuri, ma il fatto che tu stia chiedendo aiuto e cercando risposte è già un passo molto importante. Cerca di essere gentile con te stesso in questo momento, non devi affrontare tutto da solo. Puoi parlare con la tua ragazza di quello che provi, se ti senti a tuo agio, così anche lei potrà capire e sostenerti.
Buonasera, quello che racconta mostra come l’ansia, soprattutto quando si lega a un periodo dell’anno “segnato” nella sua storia, possa colorare tutto: il corpo, i pensieri, perfino i sentimenti nella relazione. Non è la realtà della coppia a cambiare, ma lo sguardo dell’angoscia che si sovrappone e fa sembrare tutto fragile o a rischio.
Il “non sentire più” o dubitare dei propri sentimenti è spesso un effetto dell’ansia, non una verità sul rapporto.
Quando l’angoscia prende spazio, si cerca di dare un senso alla tensione interna e il pensiero va subito verso ciò che teme di perdere.
Quanto al farmaco, è bene che continui a seguire le indicazioni dello specialista: il punto non è tanto cosa “fa sentire”, ma che possa darle un po’ di spazio dal sintomo, così da non essere travolto dall’ansia.
Il nodo non è marzo in sé, ma ciò che quel mese rappresenta per lei e come il suo corpo reagisce a quella memoria. Questo è un punto che può trovare posto nel lavoro terapeutico.
Il “non sentire più” o dubitare dei propri sentimenti è spesso un effetto dell’ansia, non una verità sul rapporto.
Quando l’angoscia prende spazio, si cerca di dare un senso alla tensione interna e il pensiero va subito verso ciò che teme di perdere.
Quanto al farmaco, è bene che continui a seguire le indicazioni dello specialista: il punto non è tanto cosa “fa sentire”, ma che possa darle un po’ di spazio dal sintomo, così da non essere travolto dall’ansia.
Il nodo non è marzo in sé, ma ciò che quel mese rappresenta per lei e come il suo corpo reagisce a quella memoria. Questo è un punto che può trovare posto nel lavoro terapeutico.
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