Salve, sono un ragazzo di 22 anni nel corso della mia vita sono stato sempre solare, scherzoso con t
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Salve, sono un ragazzo di 22 anni nel corso della mia vita sono stato sempre solare, scherzoso con tutti ed ho sempre avuto cotte per ragazze e anche delle relazioni abbastanza durature, una delle quali è ancora in corso (4 anni) con una ragazza che mi è sempre piaciuta e a cui tengo molto. Nel corso degli ultimi mesi però ho avuto dei problemi legati alla mia persona, mi spiego meglio, tutto è partito da dei litigi in famiglia e in seguito anche con la mia ragazza che hanno suscitato in me una forte sensazioni di ansia (fitte allo stomaco ecc.) e pensieri negativi di ogni genere, non avendone mai sofferto la cosa ha iniziato ad impaurirmi e sono subito andato dal medico di base che mi ha prescritto delle gocce a base di passiflora, insomma un prodotto di origine naturale, ho iniziato il trattamento consigliato dallo stesso dottore e sembrava che l'ansia man mano stesse andando via, cosa di cui mi sbagliavo perché questa si è tramutata in forte sensazione che io non fossi più nel mio corpo, con paure che arrivavano fino a pensare che stessi impazzendo e da lì tutto è iniziato a sembrarmi diverso. A quel punto vedendo peggioramenti e non miglioramenti sono andato a visita da uno specialista che ha escluso in tutti i modi che quello che mi stava accadendo fosse legato a segni di 'pazzia', bensì parlava di disturbo ossessivo compulsivo o depersonalizzazione, ovviamente la cosa in parte mi ha confortato ma allo stesso tempo sentivo che io non ero più 'me stesso' e quindi volevo e voglio far di tutto per ritrovare il vecchio me, vi porto al succo del discorso, motivo per cui ho deciso di scrivere un vostro parere.
2 giorni fa stavo sul divano e sfogliavo pagine sui social quando improvvisamente mi sono assaliti dubbi riguardo al mio orientamento sessuale sui quali non ho mai avuto dubbi e ne tanto meno modo per poter portarmi a dubitare riguardo al mio orientamento sessuale.
Come vi spiegavo nelle parole iniziali ho sempre avuto cotte per ragazze e relazioni altrettanto durature (2 anni e un'altra che ancora è in corso di 4 anni) ma questo pensiero che si è insediato nella mia mente non mi da pace e ne tanto meno riesco a darmi una spiegazione plausibile riguardo a questo pensiero,ma so per certo che mi sta compromettendo a livello relazionale, lavorativa ecc. non faccio altro che pensare a questo per tutto il giorno da quando mi sveglio a quando mi addormento.
Ci tengo a precisare che non ho mai avuto pensieri sessuali nei confronto di persone del mio stesso genere e in parte se ci penso mi mette anche un po' di disgusto, però da quando è accaduto questo non faccio altro che mettermi alla prova provando ad immaginare scene a sfondo sessuale in tema omosessuale ma questi non mi danno ne sensazioni sessuali positive ne tanto meno eccitazione al contrario di quelli etero che mi danno una sensazione sessuale positiva e la giusta eccitazione, però non capisco perché questo non basta a convincermi che siano soltanto pensieri intrusivi che insediano la mente durante le fasi della vita.
Quello che so per certo è che insieme all'altra problematica che vi ho descritto precedentemente queste stanno compromettendo tutte le mie giornate e miei legami affettivi, lavorativi e familiari.
Vi ringrazio anticipatamente.
2 giorni fa stavo sul divano e sfogliavo pagine sui social quando improvvisamente mi sono assaliti dubbi riguardo al mio orientamento sessuale sui quali non ho mai avuto dubbi e ne tanto meno modo per poter portarmi a dubitare riguardo al mio orientamento sessuale.
Come vi spiegavo nelle parole iniziali ho sempre avuto cotte per ragazze e relazioni altrettanto durature (2 anni e un'altra che ancora è in corso di 4 anni) ma questo pensiero che si è insediato nella mia mente non mi da pace e ne tanto meno riesco a darmi una spiegazione plausibile riguardo a questo pensiero,ma so per certo che mi sta compromettendo a livello relazionale, lavorativa ecc. non faccio altro che pensare a questo per tutto il giorno da quando mi sveglio a quando mi addormento.
Ci tengo a precisare che non ho mai avuto pensieri sessuali nei confronto di persone del mio stesso genere e in parte se ci penso mi mette anche un po' di disgusto, però da quando è accaduto questo non faccio altro che mettermi alla prova provando ad immaginare scene a sfondo sessuale in tema omosessuale ma questi non mi danno ne sensazioni sessuali positive ne tanto meno eccitazione al contrario di quelli etero che mi danno una sensazione sessuale positiva e la giusta eccitazione, però non capisco perché questo non basta a convincermi che siano soltanto pensieri intrusivi che insediano la mente durante le fasi della vita.
Quello che so per certo è che insieme all'altra problematica che vi ho descritto precedentemente queste stanno compromettendo tutte le mie giornate e miei legami affettivi, lavorativi e familiari.
Vi ringrazio anticipatamente.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi, identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi, identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
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Buona sera!
la situazione che pone mi pare complessa, comprendo la sua sofferenza e il desiderio di ritrovare il suo equilibrio.
In effetti per poterle dare un parere serbe necessari avere maggiori informazioni, soprattutto su cosa significhi per lei, per la sua identità, per la sua immagine di sè, essere eterosessuale o omosessuale.
Resto a sua disposizione per eventuali approfondimenti e le auguro ogni bene!
Dr.ssa Erika Conti
Se des
la situazione che pone mi pare complessa, comprendo la sua sofferenza e il desiderio di ritrovare il suo equilibrio.
In effetti per poterle dare un parere serbe necessari avere maggiori informazioni, soprattutto su cosa significhi per lei, per la sua identità, per la sua immagine di sè, essere eterosessuale o omosessuale.
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Dr.ssa Erika Conti
Se des
Salve, situazioni di grande stress possono generare molti sintomi diversi, inclusi dubbi costanti di vario genere. La sua specifica situazione merita di essere approfondita e compresa alla luce della sua particolare storia di vita. Proprio perché la sua esistenza è bloccata e non sembra più muoversi nella direzione di prima è necessario affrontare la questione attraverso dei colloqui psicologici per evitare di rimanere così a lungo, con il rischio di generare ulteriori problematiche.
Rimango a disposizione, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
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Dott.ssa Camilla Ballerini
Buonasera, prima di tutto mi spiace molto per la situazione che sta attraversando. Il quadro da lei descritto è assai complesso. Per tanto le consiglio di iniziare un percorso con uno specialista in tempi brevi. Così da poter analizzare ed andare a fondo di tutti questi pensieri, prima che essi diventino ancora più pervasivi.
Mi sento di dirle che la sua consapevolezza, rispetto alla sua sofferenza sarà per lei una buona risorsa e un ottimo punto di partenza per il suo percorso.
Rimango a sua disposizione , Dott.ssa Alessia D'Angelo
Mi sento di dirle che la sua consapevolezza, rispetto alla sua sofferenza sarà per lei una buona risorsa e un ottimo punto di partenza per il suo percorso.
Rimango a sua disposizione , Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve sulla base della sua nota non emerge un consulto con uno psicoterapeuta anche se ha consultato uno psichiatra. Ora sempre sulla base delle sue indicazioni emerge che sono questi pensieri che le creano disagio. Pertanto forse lavorare su questi temi con delle tecniche che lo consentono come le psicoterapie può essere una possibilità su cui riflettere. Forse gli aspetti psicologi meritano una maggiore attenzione. In ogni caso un nuovo consulto con uno psicoterapeuta potrebbe esserle di aiuto per fare il punto della situazione e valutare le possibili alternative. Un cordiale saluto
Salve, dal suo racconto si evince un forte disagio che merita approfondimenti. Sarebbe auspicabile intraprendere un percorso di psicoterapia per poter esplorare i significati del suo malessere. I fattori scatenanti possono essere molteplici ma vanno collocati all'interno della sua storia di vita affinché trovino spazio e comprensione. Rimango a disposizione anche online. Cordialmente. Dott.ssa Francesca Mandis
Salve, mi spiace molto per la situazione descritta. Dal suo racconto emerge il suo disagio per tale motivo le consiglio di intraprendere un percorso psicologico al fine di elaborare pensieri e le emozioni connessi alla situazione descritta e trovare strategie utili per fronteggiarla. Se sceglierà di affidarsi ad un professionista, io faccio anche consulti online, resto a disposizione, Dott.ssa G.Mangano
Salve, il suo problema potrebbe essere facilmente trattato in un percorso psicologico per affrontare e superare le sue difficoltà. Se è questa è la sua intenzione, sono disponibile a fornirle il mio supporto professionale. Le porgo i miei saluti. Dr. Giacomi
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Salve,
credo che lei possa trarre giovamento da uno spazio personale dove poter fare chiarezza dentro di sé aprendo spunti di riflessione profondi, ragionare sui suoi vissuti, cercare risposte ragionevoli a domande molto importanti che in questo particolare momento della sua vita sono fonte di sofferenza e disagio. Domande che andrebbero affrontate con calma, ordine e più informazioni.
Si percepisce la voglia che ha di fare chiarezza dentro di sé, perciò ritengo che un percorso psicoterapeutico potrà certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
credo che lei possa trarre giovamento da uno spazio personale dove poter fare chiarezza dentro di sé aprendo spunti di riflessione profondi, ragionare sui suoi vissuti, cercare risposte ragionevoli a domande molto importanti che in questo particolare momento della sua vita sono fonte di sofferenza e disagio. Domande che andrebbero affrontate con calma, ordine e più informazioni.
Si percepisce la voglia che ha di fare chiarezza dentro di sé, perciò ritengo che un percorso psicoterapeutico potrà certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Salve, le premetto che non sta impazzendo come teme ma soffre unicamente di intensi attacchi di ansia , cosa che si può assolutamente gestire e risolvere con il giusto approccio. Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo per entrare più nello specifico delle sue emozioni e vedrà che tutto tornerà nella norma . Saluti. Professor Antonio Popolizio
Buonasera, comprendo il suo malessere Il suo problema,dal mio punto di vista,non riguarda la sua identità sessuale lei
è eterosessuale.Il problema riguarda il suo disturbo ossessivo compulsivo che la porta ad avere costanti dubbi ed ora il dubbio è sulla sua identità.Le consiglio un percorso psicologico ,psicoterapico che l aiuti a curare il suo disagio psichico Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
è eterosessuale.Il problema riguarda il suo disturbo ossessivo compulsivo che la porta ad avere costanti dubbi ed ora il dubbio è sulla sua identità.Le consiglio un percorso psicologico ,psicoterapico che l aiuti a curare il suo disagio psichico Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Gentile Amico,
il disagio che ci descrive è una delle forme tipiche in cui si manifesta il disturbo ossessivo compulsivo. E nel suo post identifica anche molto bene uno dei meccanismi più forti che sostengono tanto questi dubbi ossessivi che la forte ansia (che spiega anche la derealizzazione e depersonalizzazione) che vive: METTERSI ALLA PROVA.
Per uscire dalla trappola infernale dei DOC, occorre maturare un approccio diverso verso i pensieri. Occorre fare esperienza diretta che i pensieri non sono fatti, e che le percezioni sono infinitamente più reali dei pensieri e dei dubbi.
Questa esperienza si può fare in una psicoterapia ben condotta. A mai pensato di iniziarne una? Le più indicate per il DOC sono quelle a orientamento cognitivo-comportamentale.
Dal DOC si può guarire.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
il disagio che ci descrive è una delle forme tipiche in cui si manifesta il disturbo ossessivo compulsivo. E nel suo post identifica anche molto bene uno dei meccanismi più forti che sostengono tanto questi dubbi ossessivi che la forte ansia (che spiega anche la derealizzazione e depersonalizzazione) che vive: METTERSI ALLA PROVA.
Per uscire dalla trappola infernale dei DOC, occorre maturare un approccio diverso verso i pensieri. Occorre fare esperienza diretta che i pensieri non sono fatti, e che le percezioni sono infinitamente più reali dei pensieri e dei dubbi.
Questa esperienza si può fare in una psicoterapia ben condotta. A mai pensato di iniziarne una? Le più indicate per il DOC sono quelle a orientamento cognitivo-comportamentale.
Dal DOC si può guarire.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Salve
E' senz'altro chiaro che lei stia vivendo una condizione di disagio sensibile, è necessario che intervenga immediatamente con un percorso psicoterapeutico. Scelga il professionista al quale affidarsi e insieme a lui riuscirà a fare un programma terapeutico e a comprendere sulla eventuale necessità di affiancare un sostegno farmacologico.
Lavoro anche online. Cordiali Saluti
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
E' senz'altro chiaro che lei stia vivendo una condizione di disagio sensibile, è necessario che intervenga immediatamente con un percorso psicoterapeutico. Scelga il professionista al quale affidarsi e insieme a lui riuscirà a fare un programma terapeutico e a comprendere sulla eventuale necessità di affiancare un sostegno farmacologico.
Lavoro anche online. Cordiali Saluti
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Buongiorno, mi dispiace molto per ciò che sta vivendo. Come le hanno già suggerito i miei colleghi, ritengo fondamentale iniziare una terapia al fine di esplorare meglio le tematiche che ha riportato. I dubbi, i pensieri che lei riporta possono essere fronteggiati con il giusto supporto. A disposizione, dott.ssa Federica Curci
Gentile utente,
fatico a risponderle non conoscendo la sua storia. Mi sembra che lei si trovi in una situazione di forte stress e probabilmente i pensieri intrusivi che le creano apprensione sono solo la manifestazione di un disagio più profondo. Le consiglio un percorso psicoterapico con un bea professionista.
Cordiali saluti
Dott.ssa Zena Ballico
fatico a risponderle non conoscendo la sua storia. Mi sembra che lei si trovi in una situazione di forte stress e probabilmente i pensieri intrusivi che le creano apprensione sono solo la manifestazione di un disagio più profondo. Le consiglio un percorso psicoterapico con un bea professionista.
Cordiali saluti
Dott.ssa Zena Ballico
Ciao, dal tuo racconto si comprende bene il malessere che ti stai trovando ad affrontare. Emerge anche con chiarezza la complessità di una situazione che coinvolge diverse sfere della tua personalità. Con ogni probabilità il disturbo ossessivo compulsivo gioca un ruolo chiave anche rispetto ai tuoi pensieri relativi all'orientamento sessuale. Una problematica di questa portata non può però certo esaurirsi in poche righe di esposizione e di risposta. Può invece trovare un importante spazio di ascolto e di cura all'interno di un percorso psicoterapeutico. Mi auguro di cuore tu possa al più presto ritrovare l'equilibrio che ricerchi. Un caro saluto. dott. Gabriele Mezzetti
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua esperienza. I sintomi d'ansia funzionano spesso come un campanello d'allarme di una sofferenza ben più profonda. Da quello che scrive i sintomi si sono manifestati a partire da alcuni litigi, in che modo potrebbero essere collegati? In una condizione di disagio e sofferenza possono sopraggiungere dei pensieri intrusivi o altri sintomi come la paura di impazzire, che non si configurano necessariamente in ogni caso come un disturbo vero e proprio, ma che parlano di un malessere che forse potrebbe essere importante per lei iniziare ad ascoltare attraverso uno spazio di sostegno psicologico. Resto a disposizione. Cordialmente, Anna Sensale
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Gentile utente, rispetto ai sintomi che riporta, la sua problematica potrebbe essere trattata in modo efficace con una psicoterapia cognitivo-comportamentale, incentrata appunto sulla risoluzione dei pensieri intrusivi invalidanti e sull'ansia. Resto a disposizione qualora volesse optare per iniziare un percorso. Un caro saluto, dott.ssa Giulia Pelini
Gentile utente, la sua esperienza evidenzia una profonda lotta interna e un momento di crisi personale che può essere estremamente difficile da affrontare. È chiaro che la percezione di se stessi e il proprio orientamento sessuale sono argomenti che suscitano ansia e confusione. I pensieri che descrive, soprattutto riguardo al suo orientamento, possono essere visti come un riflesso di una crisi d'identità, spesso alimentata da fattori esterni e interpersonali, come litigi in famiglia e pressioni relazionali. La sensazione di depersonalizzazione e il non sentirsi "se stessi" sono segnali che il suo io sta cercando di rielaborare esperienze che, evidentemente, non sono ancora completamente integrate. Potrebbe essere utile approcciare questi pensieri intrusivi come manifestazioni della sua ansia e non come realtà fisse da cui scappare. Ricordare che le emozioni e i pensieri non definiscono chi è, ma piuttosto offrono opportunità di esplorazione e comprensione di ciò che si cela sotto la superficie, è fondamentale. Intraprendere un percorso terapeutico in cui possa esplorare sinceramente i suoi dubbi e le sue emozioni potrebbe facilitarle il reintegro della sua identità. Se desidera discutere ulteriormente e trovare un modo per riappropriarsi della sua vita con maggiore serenità, non esiti a contattarmi.
Prevedo condizioni agevolate per giovani pazienti, animati da una forte e seria domanda, come Lei.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Prevedo condizioni agevolate per giovani pazienti, animati da una forte e seria domanda, come Lei.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Ciao, grazie per aver raccontato così apertamente quello che stai vivendo. Da quello che descrivi, sembra che tu stia affrontando un momento di grande confusione e paura, ma voglio dirti subito una cosa: tutto quello che provi ha una spiegazione, e non significa che stai "impazzendo" o che c’è qualcosa di irreparabile in te. La tua esperienza sembra collegarsi molto bene a ciò che si conosce come pensieri ossessivi e, nello specifico, a un tema ricorrente legato all’identità o all’orientamento. Questo tipo di pensieri, che sembrano insediarsi improvvisamente e generano angoscia, sono ciò che chiamiamo pensieri intrusivi. Non sono riflesso di chi sei davvero, ma sono come un "allarme mentale" che si attiva in modo esagerato e fuori contesto. È importante capire che questi pensieri non definiscono la tua identità o i tuoi desideri: sono solo un sintomo di una fase in cui la tua mente è particolarmente iperfocalizzata. La chiave qui non è cercare di "convincerti" continuamente che non sei cambiato o che non ci sono dubbi, perché più cerchi di dimostrare a te stesso che questi pensieri non hanno senso, più la tua mente si aggrappa a quel dubbio. È un meccanismo che rinforza l'ansia. Questo accade perché il tuo cervello sta cercando di "risolvere" qualcosa che non è realmente un problema, ma percepisce come una minaccia. Il fatto che tu abbia descritto questa dinamica di metterti alla prova, immaginando scenari per vedere cosa senti, è un comportamento molto comune nelle persone che vivono pensieri ossessivi. Questo tipo di verifica, anche se sembra la cosa più logica da fare, purtroppo tende a peggiorare la situazione, perché alimenta il ciclo ossessivo. La mente non si quieta con le prove; anzi, tende a tornare a porsi nuove domande, a cercare nuovi dubbi, e così via. Per quanto riguarda quella sensazione di non sentirti te stesso, la depersonalizzazione che descrivi è spesso una risposta al sovraccarico emotivo e all’ansia. È come se la tua mente, per proteggersi, cercasse di scollegarsi un po’ dalla realtà, ma so quanto possa essere spaventosa questa sensazione. Ti assicuro, però, che è una risposta temporanea e non è pericolosa. Con il tempo e con le giuste strategie, questa sensazione può attenuarsi e scomparire. Il percorso per sentirsi meglio passa attraverso alcune cose importanti, come imparare a riconoscere i pensieri intrusivi per quello che sono: solo pensieri, non verità. Uno degli approcci che troviamo molto utile in terapia cognitivo-comportamentale è imparare a non combatterli attivamente, ma ad accettarli come parte di un processo mentale, senza dare loro troppo peso. È un po' come notare delle nuvole nel cielo: sono lì, le vedi, ma non hai bisogno di seguirle o analizzarle. Un altro strumento fondamentale è il lavoro sulla tolleranza all'incertezza. Capisco che sia difficile accettare di non avere subito risposte definitive, ma allenarsi a convivere con una certa dose di dubbio può essere liberatorio, perché ti permette di spezzare il circolo vizioso di ansia e verifica. Ti consiglio di parlare apertamente di tutto questo con il tuo terapeuta o con uno specialista, se non lo stai già facendo. Lavorare su questi temi con un supporto professionale può fare una grande differenza e aiutarti a ritrovare la serenità. Nel frattempo, sii paziente con te stesso: quello che stai vivendo non ti definisce e non durerà per sempre. Ti mando un grande incoraggiamento e ti ricordo che non sei solo in questo percorso. Con il tempo, puoi ritrovare il tuo equilibrio e sentirti di nuovo te stesso. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, mi spiace per il periodo che sta attraversando e per i pensieri che continuamente disturbano i suoi giorni. Sarebbe importante comprendere gli argomenti su cui si basano i litigi che ha con la sua famiglia tanto da generarle forti stati di ansia e anche ripercussioni nella relazione con la sua ragazza. Potrebbe considerare l’idea di rivolgersi ad uno psicologo con il quale raggiungere una maggior consapevolezza di quali aspetti della sua persona vengono toccati e messi in discussione durante quelle liti e che significato hanno per lei quegli aspetti, quanto per lei sono fondamentali e la orientano. Come anche lei riporta, una consapevolezza puramente cognitiva, ad esempio riguardo i pensieri intrusivi che la disturbano, non è sufficiente a cambiare una situazione. All’interno di un percorso psicologico potrebbe o approfondire l’origine di quei momenti e prendere contatto di quali aspetti della sua storia o del suo futuro vengono chiamati in campo e ridiscussi. Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Gentile utente,
da quanto descrive, sembra che negli ultimi mesi lei stia vivendo un periodo di forte vulnerabilità emotiva, iniziato con episodi di ansia intensa e poi aggravatosi con la comparsa di pensieri intrusivi e dubbi costanti su aspetti identitari, come l’orientamento sessuale. Si tratta di esperienze che possono essere molto spaventanti, soprattutto perché danno la sensazione di “non riconoscersi più” o di “aver perso il controllo della propria mente”.
Dalle sue parole emerge chiaramente che questi pensieri non corrispondono a un reale cambiamento del desiderio o dell’orientamento, ma piuttosto a un dubbio ossessivo che tende a riproporsi in modo ricorrente e disturbante. Il bisogno di verificare continuamente le proprie reazioni o di “mettersi alla prova” è infatti una modalità tipica dei pensieri ossessivi, che si alimentano proprio attraverso il tentativo di ottenere certezze assolute.
La sensazione di depersonalizzazione che descrive – cioè il sentirsi “fuori da sé” – può essere collegata allo stato di ansia prolungato e all’elevata attivazione fisica ed emotiva che accompagna questi vissuti. In genere non è segno di “pazzia”, ma un effetto temporaneo del sovraccarico psicologico.
In situazioni come questa è consigliabile intraprendere un percorso psicoterapeutico, che le permetta di comprendere il funzionamento dei pensieri ossessivi e di ritrovare sicurezza e stabilità interiore, lavorando anche sulla gestione dell’ansia e sull’ascolto di sé.
Con un intervento mirato è possibile tornare a sentirsi “se stessi”, recuperando equilibrio e serenità nella vita quotidiana e relazionale.
Dott.ssa Sara Petroni
da quanto descrive, sembra che negli ultimi mesi lei stia vivendo un periodo di forte vulnerabilità emotiva, iniziato con episodi di ansia intensa e poi aggravatosi con la comparsa di pensieri intrusivi e dubbi costanti su aspetti identitari, come l’orientamento sessuale. Si tratta di esperienze che possono essere molto spaventanti, soprattutto perché danno la sensazione di “non riconoscersi più” o di “aver perso il controllo della propria mente”.
Dalle sue parole emerge chiaramente che questi pensieri non corrispondono a un reale cambiamento del desiderio o dell’orientamento, ma piuttosto a un dubbio ossessivo che tende a riproporsi in modo ricorrente e disturbante. Il bisogno di verificare continuamente le proprie reazioni o di “mettersi alla prova” è infatti una modalità tipica dei pensieri ossessivi, che si alimentano proprio attraverso il tentativo di ottenere certezze assolute.
La sensazione di depersonalizzazione che descrive – cioè il sentirsi “fuori da sé” – può essere collegata allo stato di ansia prolungato e all’elevata attivazione fisica ed emotiva che accompagna questi vissuti. In genere non è segno di “pazzia”, ma un effetto temporaneo del sovraccarico psicologico.
In situazioni come questa è consigliabile intraprendere un percorso psicoterapeutico, che le permetta di comprendere il funzionamento dei pensieri ossessivi e di ritrovare sicurezza e stabilità interiore, lavorando anche sulla gestione dell’ansia e sull’ascolto di sé.
Con un intervento mirato è possibile tornare a sentirsi “se stessi”, recuperando equilibrio e serenità nella vita quotidiana e relazionale.
Dott.ssa Sara Petroni
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