salve.. sono stata operata di by pass gastrico il 14 ottobre. Diciamo che pensavo che tutto sareb

20 risposte
salve..
sono stata operata di by pass gastrico il 14 ottobre.
Diciamo che pensavo che tutto sarebbe stato in salita vedevo l'intervento come una bacchetta magica con cui tutti i miei problemi si sarebbero risolti ma non è cosi.
mi sento spesso triste, giù di morale , ansiosa , depressa , frustata , demotivata nello studio etc....
studio filosofia all'università e sono al secondo anno della triennale, mentre tutto andava a gonfie vele con l'università prima dell'intervento ma andava tutto male con il fisico, ora va tutto male con lo studio e non riesco ad andare nemmeno all'università perché mi sento debole. SONO MOLTO DEMOTIVATA nelle attività quotidiane. MI MANCA IL CIBO, mi mancano le abbuffate ma so che mi stavano allo stesso tempo distruggendo. Sto seguendo una psicoterapia con una dottoressa bravissima e grandiosa con la quale mi trovo molto bene( voglio precisare questo ) sento che a 25 anni la mia vita è bruttissima , mi sento sola, non ho amici , non ho interessi sono un fiore spento.... vorrei solo un abbraccio
Dott.ssa Cristina Villa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Genova
Buonasera,
Può essere che il suo stato di debolezza sia dovuto proprio ad una minore assimilazione

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Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissima, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrive, e comprendo soprattutto le fatiche emotive e psicologiche che sta vivendo a seguito del delicato intervento di bypass gastrico che ha subito. Credo che, dato il suo vissuto, intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarla ad esplorare e provare a comprendere le motivazioni sottostanti il suo disagio, individuando insieme delle strategie funzionali per gestire il rapporto complicato con il cibo che riporta.
Rimango a disposizione!
cordiali saluti
AV
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Cara,
innanzitutto grazie per aver condiviso con tanta sincerità ciò che stai vivendo — già questo è un passo importante. Quello che descrivi è molto più comune di quanto si pensi dopo un intervento di bypass gastrico. Spesso si tende a vedere l’operazione come una “soluzione magica” che sistemerà tutto, ma in realtà rappresenta solo l’inizio di un percorso complesso di trasformazione, che coinvolge non solo il corpo, ma anche la mente, le emozioni e il modo in cui ci si relaziona a sé stessi e al cibo.
Il cibo, specialmente in casi di alimentazione emotiva o abbuffate, diventa per molte persone un mezzo di regolazione emotiva: consola, distrae, attenua la sofferenza. Dopo l’intervento, questo canale viene improvvisamente “chiuso”, ma i bisogni emotivi che prima trovavano sfogo nel cibo restano, e possono emergere in modo intenso, portando tristezza, ansia, senso di vuoto o demotivazione. È normale che il corpo e la mente abbiano bisogno di tempo per ritrovare un nuovo equilibrio.
Inoltre, non bisogna sottovalutare gli aspetti fisiologici: i cambiamenti ormonali e nutrizionali legati al bypass possono influire sull’umore, sull’energia e sulla concentrazione. La sensazione di debolezza, la difficoltà a studiare e la mancanza di motivazione possono essere anche collegate a questi fattori. Per questo è importante essere seguita, oltre che dalla tua psicoterapeuta, anche da un team multidisciplinare (nutrizionista, chirurgo, eventualmente psichiatra) che possa monitorare ogni aspetto del tuo benessere.
La tua sofferenza, però, non deve essere letta come un fallimento: è una tappa di adattamento, un momento in cui stai imparando a conoscerti di nuovo, senza l’appoggio del cibo come “rifugio”. È un percorso difficile ma anche molto prezioso, che può portarti a una nuova consapevolezza di te, più profonda e autentica.
Continua il lavoro con la tua terapeuta — è un grande punto di forza che tu abbia già instaurato una buona relazione con lei. Potreste insieme esplorare questi vissuti di perdita, di identità e di solitudine, per costruire passo dopo passo un nuovo equilibrio emotivo e relazionale.
Ti incoraggio a non isolarti, a chiedere sostegno, e a concederti gentilezza e tempo. Quello che stai vivendo non è la fine di qualcosa, ma l’inizio di una nuova fase della tua vita.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Katia Marinelli
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pescara
Buongiorno, sicuramente il by pass la sta aiutando con la gestione del cibo in quanto tale, ma da un punto di vista psicologico è assai più complesso. Insieme alla sua terapeuta lavorate sulle aspettative e sulle convinzioni riguardanti il suo"personale " rapporto col cibo. Buon tutto
Dr. Gianpietro Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Concesio
Mi spiace per situazione in cui sta soffrendo. Ma del resto quando si cercano di risolvere i problemi a valle come il sovrappeso e non quelli a monte come le emozioni che scatenano le abbuffate ci si ritrova dopo l'operazione a soffrire per l'impossibilità di adottare queste compensazioni. Recuperare la consapevolezza con il cibo attraverso pratiche di Mindful Eating e di soluzione dei disturbi alimentari della muffa che richiedono una approfondimento in psicologia dell'alimentazione che da anni mi appassiona. A disposizione, Dr. Gianpietro Rossi
Dott.ssa Luisa Allione
Psicologo, Psicoterapeuta, Fisioterapista
Bologna
Buongiorno, mi dispiace moltissimo per il suo stato emotivo.
Le consiglio di valutare di rivolgersi ad un centro specializzato per i disturbi alimentari (nel caso in cui sia questo il problema principale), per essere seguita da un'equipe specializzata per il dca e per i problemi emotivi.
Le consiglio di avere un po' di pazienza, ma di non abbandonare le sue attività in modo da, piano piano, ritrovare il piacere di farle; e, soprattutto, di non rimuginare ma piuttosto di tenersi impegnata e di concentrarsi su ciò che di bello ha in questo momento. Per il rimuginio ci sono tecniche specifiche che uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale può insegnarle.
Valuti anche eventualmente un piccolo supporto farmacologico per scavallare il periodo indubbiamente intenso. Un intervento non è mai una passeggiata e i problemi fisici possono avere un impatto psicologico.
Un grande in bocca al lupo e un abbraccio :)
Luisa
Dott.ssa Giulia Solinas
Psicologo, Psicoterapeuta
Quartu Sant'Elena
Le difficoltà sono sempre presenti ma in realtà con la psicoterapia tutto si affronta giorno per giorno; è difficlemodificare schemi comportamentalòi ma sia fiduciosa che i suoi sforzi nel trovare un nuopvo modo di vedere le cose daranno i loro frutti. Il lavoro in terapia darà i suoi frutti ma occorre darsi del tempo, non esistono bacchette magiche ma i solo la forza ogni giorno di fare qualche piccolo passo e solo così si va lontano. Un abbraccio virtuale e ricordi non è facile ma ne vale la pena
Dott.ssa Laura Mandelli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Lecco
Carissima,
anche se il cibo e le abbuffate possono essere dannosi per la salute (in relazione alla quantità modalità ecc)., è importante riconoscere che per noi hanno un significato e una funzione anche positiva. A volte diventa una stampella che compensa alcune mancanze: spesso il cibo può avere una funzione regolatoria, rilassante, curativa... Il cibo non è mai solo cibo (il neonato quando nasce viene attaccato al seno: il cibo diventa legame, contatto, affetto). Allora è importante lavorare su quella mancanza che lei dice e che, forse, attutiva con il cibo. Andando ad esplorare quella realtà li, potrà fare i conti con ciò che le manca davvero e la sofferenza che prova. Provi ad andare in profondità con la sua terapeuta su questo aspetto. un caro augurio
Dott.ssa Beatrice Merolla
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buongiorno, quelle che descrive sono emozioni intense che meritano ascolto e attenzione. L’intervento che ha affrontato rappresenta un cambiamento molto importante, non solo fisico ma anche psicologico ed emotivo. È comprensibile che, dopo aver riposto tante aspettative in questa trasformazione, si senta ora disorientata e triste nel constatare che non tutto è “magicamente” migliorato. La nostalgia per il cibo, la demotivazione, la sensazione di vuoto e di perdita di energia sono vissuti spesso comuni a molte persone che attraversano percorsi di chirurgia bariatrica. Il cibo, per lungo tempo, è stato anche un modo per regolare le emozioni e per dare conforto; quando questa possibilità viene meno, è naturale sentirsi “spenti” o senza punti di riferimento. È estremamente positivo che stia già seguendo una psicoterapia e che senta di trovarsi bene con la sua terapeuta: questo è un passo fondamentale. Provi a portare in seduta proprio queste sensazioni di tristezza, frustrazione e solitudine, perché lavorarci insieme le permetterà di trasformarle gradualmente in consapevolezza e in nuove forme di sostegno verso sé stessa. Non è sola, anche se in questo momento può sembrarle di sì. Si dia il tempo di ritrovare un ritmo, di riscoprire interessi e piccoli piaceri che non dipendano più dal cibo ma che possano nutrirla in modo diverso.

Le invio un pensiero di vicinanza e un abbraccio simbolico, BM
Gentile, mi sembra che la alleanza terapeutica con la collega proceda alla grande e questo è fondamentale, per la riuscita della psicoterapia; allo stesso tempo visti i suoi vissuti, valuti l'idea di iniziare una psicoterapia di gruppo, da integrare all'individuale, affinché possa lavorare meglio sul senso di solitudine e sul bisogno di vicinanza (anche fisica).
Un caro saluto!
Dott.ssa Emanuela Solli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Frosinone
È comprensibile sentirsi così dopo un intervento come il bypass gastrico. Il corpo cambia in fretta, ma la mente ha bisogno di più tempo per adattarsi. Il cibo, anche se ti faceva male, era una forma di conforto, e perderlo lascia un vuoto che ora senti in modo forte. Non è segno di debolezza, ma di quanto quello spazio emotivo fosse importante. La tristezza e la demotivazione che provi sono parte di un processo di assestamento, non la fine del percorso. Hai già fatto qualcosa di grande: stai affrontando un cambiamento complesso con l’aiuto di una terapeuta che ti sostiene. Ci vorrà tempo per riscoprire nuovi modi di nutrirti, anche emotivamente, ma succederà. E nel frattempo, anche se non posso darti un abbraccio reale, ti mando la certezza che questo momento non definisce chi sei.
Dott.ssa Elisa Oliveri
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Cara ragazza,
ha compiuto un passo molto coraggioso decidendo di intervenire con il by pass gastrico.
Questo intervento è andato ovviamente a intervenire su di lei da tutti i punti di vista: fisico e mentale. Il suo corpo è cambiato e questo non può che influire anche sulla sua psiche. Sta attraversando un periodo di ridefinizione della sua identità. Si dia tempo e si faccia accompagnare dalla terapeuta di cui nutre una grande fiducia.
La abbraccio. In bocca al lupo per tutto!
Dott.ssa Valeria Filippi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
San Donato Milanese
Gentile utente,
grazie per aver condiviso la sua sofferenza. La fatica è parte del percorso che sta già facendo, sono certa che riuscirà a stare meglio presto.
Le auguro il meglio
Dott.ssa Filippi
Dott.ssa Giulia Diener
Psicoterapeuta, Psicologo
Napoli
Buonasera, dal suo messaggio emerge chiaramente che non basta lavorare su aspetti esteriori di noi ma ciò che è fondamentale è guardarci dentro con amore. Credo che se già segue un percorso di terapia sarebbe utile portare il suo vissuto all’interno della terapia in modo da poterci lavorare profondamente.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Giulia Diener
Buonasera, l'unica cosa che mi sentirei di dirle è che il fatto che si senta sola, non vuol dire che lo sia. Ha sicuramente il supporto della sua terapeuta e poi c'è lei per sè stessa. Determinata, se non altro, a ridarsi luce.
Dott.ssa Greta Pisano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera,

quello che sta vivendo è un momento estremamente delicato e complesso, e le emozioni che descrive sono molto comprensibili. Dopo un intervento importante come il bypass gastrico, non è raro sperimentare un vero e proprio “sconvolgimento” non solo fisico, ma anche psicologico. Il corpo cambia, le abitudini cambiano, e con esse spesso vacillano anche i punti di riferimento emotivi e identitari.

Lei ha affrontato un passo enorme, un intervento che richiede coraggio e consapevolezza, e ora si trova nella fase in cui deve imparare a conoscersi di nuovo, a costruire un nuovo equilibrio. È del tutto normale che emergano tristezza, ansia, demotivazione, persino nostalgia per ciò che, pur facendole male, era diventato un modo per confortarsi o riempire dei vuoti.

È molto importante che stia già seguendo un percorso psicoterapeutico e che si trovi bene con la sua terapeuta: questo è un fattore di grande protezione. Le suggerisco di condividere apertamente con lei tutto ciò che sta sentendo ora, anche questi pensieri di solitudine e la sensazione di essere “un fiore spento”. Parlare di questo in un contesto protetto può aiutarla a elaborare il lutto per il “vecchio sé” e a scoprire nuove modalità per ritrovare vitalità e senso.

Non c’è nulla di sbagliato in lei: sta attraversando una fase di adattamento che, se accolta e compresa, potrà diventare un passaggio verso una versione di sé più autentica e serena.

Un abbraccio simbolico e sincero,
Dott.ssa Greta Pisano
Psicologa e Psicoterapeuta
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, mi dispiace viva questo difficile momento. Sta affrontando un periodo di grandi sfide e cambiamenti. Riuscire a trovare un equilibrio nell'alimentazione è già un grande traguardo. Le auguro di ritrovare la motivazione grazie al percorso con il collega.
Cordiali saluti
Dott.Salvatore Augello
 Eleonora Tosi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Pavia
buongiorno, con questa esperienza ha compreso qualcosa di molto importante. Che la mente e il corpo sono due facce della stessa medaglia, non si può curare uno a prescindere dall'altro. Non si scoraggi, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia in cui poter integrare queste due parti, il corporeo e il mentale, di modo da lavorare in modo sincrono verso il suo benessere psicofisico. Forza!
Dott.ssa Claudia Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta
Frascati
Mi dispiace che si senta cosi giù! È passato poco tempo dall'intervento e si, non è la bacchetta magica!
Sicuramente con la sua terapeuta starà lavorando per imparare a volersi bene, continui e vefra che il sole tornerà
Le mando un ABBRACCIO!
Dr. Annalisa De Filippo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Sesto San Giovanni
Gentilissima,
probabilmente le abbuffate avevano la funzione di aiutarla a regolare le emozioni, una sorta di conforto emotivo ("un abbraccio"). Ma ora ha intrapreso una psicoterapia che l'aiuterà a trovare altre modalità e a prendere in mano la sua vita: ora si sente un fiore spento, ma si sta prendendo cura di sè... e sboccerà un bellissimo fiore! I migliori auguri. Dr.ssa Annalisa De Filippo, Psicologa Psicoterapeuta

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