Salve sono Silvana, sono una mamma di una ragazza che soffre di disturbo della depersonalizzazione ,

20 risposte
Salve sono Silvana, sono una mamma di una ragazza che soffre di disturbo della depersonalizzazione , e non so come devo comportarmi . Mia figlia mi ha esclusa dai suoi problemi, rifiuta il mio aiuto, sinceramente non saprei cosa fare , cosa dire . Tutto quello che faccio o dico per lei è sbagliato. Io vorrei imparare ad aiutarla . A chi mi posso rivolgere? Ci sarebbe anche il problema della distanza, lei vive in Germania, non mi permetto di fargli visita, di telefonare ci sentiamo solo tramite SMS. Distinti saluti Grazie
Cara Silvana, occorrerebbe capire in che situazione si trova sua figlia. Da dove è uscita questa diagnosi, se è stata proprio sua figlia a decsriversi tale. Non è mai troppo tardi per imparare a dialogare o leggere i segnali di una figlia /figlio. Le direi che intanto sarebbe importante lei parlasse con uno psicoterapeuta, come primo movimento, per esporre la situazione e come le si è presentata, il suo racconto. Così da poter vedere soprattutto quale possa essere il suo aiuto o sostegno proponibile o attuabile. In secondo luogo, occorre capire se sua figlia è sola o si è già rivolta a qualcuno, se si è consultata con amici, conoscenti, se si trova in una rete dove poter essere sostenuta, se è lei stessa a desiderare un aiuto o meno.
Se lo ritiene, possiamo parlarne in consulenza, così da poter comprendere insieme cosa sta succedendo e con quali risorse e strumenti poter lavorare, da qui o altrove. Resto a disposizione
Dott.ssa Michela Gorini

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Gentile Silvana, sembra che sua figlia le stia chiedendo metaforicamente di stare al di fuori della porta dei proprio problemi, e capisco che per una madre sia impossibile ignorare che un figlio soffra. Non so se quello della depersonalizzazione sia un disturbo diagnosticato o meno, quel che è certo è che sarebbe importante capire come nasca questo rifiuto nei suoi confronti. Quando qualcuno ci alza un muro è importante capire come muoversi, perché il confine tra presenza e invadenza è molto sottile, e si rischia di peggiorare le cose. Provi a portare questa situazione in una psicoterapia, sarà possibile comprendere le sfumature del vostro rapporto e capire come comportarsi. Un caro saluto
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto. 'Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto. Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Buongiorno. La lontananza certo non le permette di stare vicino a sua figlia come vorrebbe e in questo momento la ragazza le chiede di stare fuori dalla sua vita. Se effettivamente esiste una diagnosi dovrebbe farsi seguire da uno specialista e in questo caso cercare una strategia di avvicinamento a sua figlia per invitarla a curarsi. Potrebbe esserle utile invece a lei una psicoterapia per capire i motivi sottostanti alla distanza che si è venuta a creare fra madre e figlia (ovviamente non solo fisica). Cordiali saluti. Dr. Roberto Clemenza
Buonasera

Potrebbe consigliare sua figlia per indirizzarla verso un percorso di psicoterapia psicoanalitica.
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Buongiorno,
Sarebbe opportuno comprendere se questa diagnosi è stata fatta da un professionista o meno. In caso sarebbe opportuno far comprendere a sua figlia l'importanza di iniziare un percorso con un professionista che le possa stare accanto ed aiutarla in questo momento e insieme al professionista valutare che tipo si strada intraprendere.
Cordialmente
Dott.ssa GDM
Buongiorno,
grazie per la condivisione del suo malessere.
Si tratta di una situazione molto complessa per la comprensione della quale è necessario un approfondimento.
Leggendo il testo, tra l'altro molto esplicito, mi nascono parecchie domande che mi sarebbero utili per comprendere meglio la situazione.
Alla luce di questo, il mio consiglio è di rivolgersi ad un professionista che la possa aiutare a fare emergere le condizioni che hanno contribuito al vostro allontanamento e che possa facilitare la creazione delle basi per una futura apertura.
Un caro saluto.
Dott.ssa Barbara Pizzale
Buon pomeriggio signora,
è importante capire se tale diagnosi sia stata fatta da uno specialista del settore.
Sarebbe altresì importante per lei richiedere un aiuto terapeutico affinchè possa trovare beneficio nell'essere ascoltata.
grazie cordiali saluti
Dott.ssa Supin Alessia
Salve, un percorso di psicoterapia, le sarebbe utile per comprendere come potrebbe entrare in relazione con sua figlia e come poterla accogliere.
inoltre, sarebbe interessante sapere se questa diagnosi è stata effettuata da un professionista e se anche sua figlia e supportata.

Resto a disposizione per eventuali dubbi o chiarimenti.
Un saluto.
Dott.ssa Daniela Chieppa
buongiorno, se è stato correttamente diagnosticato un disturbo della depersonalizzazione sorge in soggetti che hanno subito un forte stress il soggetto si sente distaccato da corpo mente e quindi anche da sentimenti per le persone care, i sentimenti nei confronti dei familiari diventano freddi.. si prova un senso d'intorpidimento fisico e affettivo.. però si può trattare farmacologicamente e con la psicoterapia e può essere anche transitorio.. dipende dai fattori che l'hanno scatenato.. Nel suo specifico caso visto anche la distanza è opportuno che lei si faccia seguire da qualcuno che le possa far conoscere i modi per entrare in relazione con sua figlia e che le indichi come evitare ulteriore stress nella gestione del rapporto madre-figlia.. ci sono tecniche e accorgimenti per una comunicazione più efficace e empatica.. mai intrusiva.. Poi si ricordi che già tra lei e sua figlia c'è una piattaforma che alimenta in alcuni casi soprattutto con questo disturbo la distanza affettiva tra voi .. o sembra allontanare.. Io sono disponibile per alcuni colloqui con lei . Saluti Dottoressa Ponziani
Vorrei capire meglio la domanda: lei non sente di avere alcun disagio riguardo la propria vita e la propria storia ma vorrebbe poter aiutare sua figlia che però non accetta il suo aiuto? Sulla diagnosi di depersonalizzazione...mi sembra un po' generica...andrebbe capito un po' meglio come sta sua figlia, qual è la sua storia e il suo vissuto interno. Penso che tutto ciò che può fare è dirle ad esempio che ci sono psicologi che possono seguirla online o cercare uno psicologo italiano che lavori in Germania. Magari anche solo indicarle queste possibilità, poi sua figlia immagino sia adulta se vive da sola in un'altra nazione, quindi poi starà a lei decidere se avvalersi o meno di un aiuto psicologico in base alla sua percezione di malessere o se ritiene di stare bene così al momento. La motivazione in questi casi deve essere propria, non si può "obbligare" nessuno a intraprendere un percorso psicologico. Ad ogni modo se vuole può contattarmi per una consulenza e ne parliamo in videochiamata.
Dott. Alessio Antonucci
Buongiorno Silvana,
comprendo come possa essere difficile per lei la situazione che sta vivendo.
Credo che le possa essere utile un percorso con un professionista in uno spazio a lei dedicato, dover poter esplorare le sue emozioni e dove per comprendendere come poter comunicare con sua figlia.
Rimango a disposizione anche per una consulenza online.
Un caro saluto
Dr.ssa laura Chiuselli
Buongiorno Silvana, comprendo che non sia facile vivere così. Di certo si nota l’interesse per la salute mentale di sua figlia, e sicuramente le fa avere il supporto psicologico che necessita. Sua figlia avrà bisogno del suo tempo e delle sue modalità, è fondamentale sempre essere presenti, come sembra stia facendo. Per gestire la frustrazione e senso di incapacità che sembra stia provando le suggerirei di svolgere un percorso tutto suo. Affrontare questo tipo di emotività e problematica non è facile senza supporto. Continui a non demordere ed impegnarsi, ma non solo per sua figlia, anche la sua salute mentale è importante, se lo ricordi. Resto a disposizione nel caso avesse bisogno
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Gentilissima, la psicoterapia psicodinamica e la terapia comportamentale si sono rivelate efficaci. Il disturbo di depersonalizzazione è spesso associato o scatenato da altri disturbi di salute mentale, come ansia e depressione. Devono essere affrontati i fattori scatenanti dei sintomi o che possono aver contribuito allo sviluppo del disturbo di depersonalizzazione.
Tra le tecniche in grado di aiutare ci sono quelle cognitive che possono aiutare a bloccare i pensieri ossessivi sullo stato di irrealtà dell’essere o in alternativa tecniche comportamentali che possono aiutare il soggetto a intraprendere attività che lo distraggano dalla depersonalizzazione.
Tecniche di grounding: usando i cinque sensi udito, tatto, olfatto, gusto e vista per aiutare il soggetto a sentirsi più legato a se stesso e al mondo. Ad esempio, si può mettere la musica ad alto volume o un pezzo di ghiaccio in mano. Queste sensazioni sono difficili da ignorare e rendono il soggetto cosciente del presente.
Tecniche psicodinamiche: si focalizzano sull’aiutare il soggetto a elaborare i conflitti che gli risultano intollerabili, le emozioni negative e le esperienze da cui sente di doversi distaccare.
Il monitoraggio momento per momento e la classificazione della dissociazione e dei sentimenti la manifestazione esteriore di pensieri ed emozioni insegnerebbe a sua figlia a riconoscere e identificare le loro sensazioni di dissociazione. Tale riconoscimento aiuta alcune persone. Resto a sua disposizione dott.ssa Bachiorri Sara
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Salve, il suo problema potrebbe essere facilmente trattato in un percorso psicologico per affrontare e superare le sue difficoltà. Se è questa è la sua intenzione, sono disponibile a fornirle il mio supporto professionale. Le porgo i miei saluti. Dr. Giacomi
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Buona sera Silvana, da quanto lei scrive mi sembra di comprendere che vi sia una forte problematica di natura relazionale-interpersonale tra lei e sua figlia. Vedo che fa riferimento nella descrizione di sua figlia ad un disturbo di depersonalizzazione. A tal riguardo mi chiedo chi abbia fatto tale diagnosi, quanto tempo fa ed in quali circostanze. Credo che vi sia la necessità di rivolgersi ad un professionista del ramo psicologico per prima approfondire al meglio le dinamiche relazionali che nel tempo si sono sviluppate tra lei e sua figlia e successivamente sviluppare delle modalità relazionali alternative maggiormente funzionali. Rimango a sua completa disposizione nel caso in cui sia alla ricerca di un percorso psicologico di questo tipo. La ringrazio per aver condiviso una parte importante della sua vita. Cordialmente, Federico.
Salve Silvana, quanti anni ha sua figlia? Sta affrontando un percorso di psicoterapia? i sintomi di depersonalizzazione sono molto difficili da gestire per chi li prova e a volte condividere la propria esperienza non è sempre facile. Proverei a cercare un modo diverso di comunicare con sua figlia stando molto sulla comprensione e sopratutto ascolto senza giudizio. Ha mai pensato di rivolgersi ad un professionista per avere supporto? magari potrebbe aiutarla a trovare strategie alternative di comunicazione.
Rimango a disposizione, cordialmente
Dott.ssa Giulia Liorni
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Gentile utente, la difficoltà a parlare e vedere sua figlia è un campanello di allarme che indica che qualcosa non va. La invito a parlarne con uno specialista per articolare meglio la questione
Gentile signora Silvana, è molto toccante la sua storia. Immagino sia doloroso e difficile accettare che una figlia possa allontanarsi dalla sua famiglia con la preoccupazione che non stia bene. Credo sia importante che lei pensi anche a un suo percorso che la sostenga in questo momento difficile.
Dott.ssa Carla Dilaghi
Buon pomeriggio Gentile Utente,
sarebbe necessario un colloquio più approfondito per potere capire meglio il rapporto e le dinamiche tra lei e sua figlia e per potervi aiutare.
se vuole resto a disposizione sia in presenza che online.
la ringrazio molto
cortesi saluti

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