Salve,sono giovane vado bene a scuola, ho teoricamente una vita piena con amici, fidanzato e genitor

28 risposte
Salve,sono giovane vado bene a scuola, ho teoricamente una vita piena con amici, fidanzato e genitori amorevoli. Nell'ultimo periodo mi sto sentendo sempre costantemente male, ho paura che le cose vadano male con il mio fidanzato e in generale mi sento vuota,sola come se non avessi uno scopo. Mi capita che il mio stomaco si chiudi completamente e piango per ore.Non riesco a capire se è ansia oppure qualcos'altro, riuscite a darmi una risposta? Grazie mille
Dr. Alessio Aloi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
cara utente,

l'ansia, che lei nomina, rappresenta il segnale di una sofferenza più profonda quindi anche se fosse 'solo' ansia sarebbe importante poterne approfondire la natura e ricercare le cause.
A maggior ragione se prova, come lei dice puntualmente, i vissuti di paura, vuoto, solitudine e mancanza di scopi l'esito nel pianto e nella inappetenza potrebbero essere collegati a cause psichiche ed emotive.
Il fatto che lei sia giovane è un bene, perché i problemi e la sofferenza si presentano anche in giovane età e la possibilità di affrontarli e trattarli precocemente è un fattore importantissimo nella loro risoluzione.
Il suo coraggio a parlare del suo malessere e il desiderio di trovare un aiuto meritano uno spazio in cui lei si possa confrontare con uno/una psicoterapeuta per dare un nome a ciò che sta attraversando e scoprirne le cause.
Saluti

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Buongiorno gentile utente. In riferimento alla sua domanda, le direi che talvolta l’avere “la vita che tutti si auspicano” potrebbe rappresentare la punta di un iceberg, in cui sotto c’è altro che meriterebbe un approfondimento.
Se quindi lei ha dei sintomi che trova disturbanti, potrebbe essere utile capirne l’origine. Essi potrebbero essere dovuti a stati d’ansia, ma questo andrebbe valutato in un colloquio con un professionista, che le permetterebbe di valutare il suo ambiente, la sua storia e altri elementi, in modo da avere un quadro chiaro della sua situazione, per impostare conseguentemente un lavoro che possa supportarla in questo periodo e aiutarla a superarlo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Shana Baratto
Psicologo, Psicologo clinico
Levico Terme
Ciao, intanto grazie per la tua condivisione.
Rispetto a quanto ci racconti, mi sembra azzardato parlare di "ansia"; mancano molti elementi indispensabili per dire con chiarezza di cosa si possa trattare. Nel leggere le tue parole, ad esempio, ho sentito un velo di tristezza, che -se fosse effettivo- potrebbe essere utile esplorare.
Mi sembra evidente che stai esprimendo uno stato di malessere; questo "senso di vuoto" e questa mancanza di uno scopo, di cui parli, sicuramente meritano una certa attenzione. Che lo stomaco si possa chiudere in momenti di difficoltà è possibile, ma non è un segnale da sottovalutare. Mi verrebbe da suggerirti la possibilità di contattare un professionista psicologo che possa accompagnarti nell'esplorazione di questi vissuti e nel ritrovare una nuova serenità.
Rimango a disposizione, anche online.
Saluti
dott.ssa Baratto
Dott.ssa Stefania Borriello
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Cara,
prima di tutto voglio dirti che hai fatto un gesto importante e coraggioso nel mettere in parole quello che stai provando. Non è facile dare un nome a ciò che si muove dentro, soprattutto quando tutto intorno sembra “a posto”. Il fatto che tu abbia amici, una relazione, una famiglia affettuosa e buoni risultati scolastici non toglie valore al tuo malessere. Le emozioni non sempre seguono la logica esterna, e non c'è niente di sbagliato in te se ti senti così.

Quello che descrivi, la sensazione di vuoto, il pianto prolungato, lo stomaco chiuso, la paura costante, può avere a che fare con l’ansia ma potrebbe anche essere legato a un momento in cui stai crescendo, cambiando, cercando un significato più profondo nelle cose. A volte, ci sentiamo “vuoti” proprio perché stiamo attraversando una fase in cui il nostro mondo interno sta cambiando e ha bisogno di essere ascoltato con più attenzione.

Non sei sola. E non sei sbagliata. Anche se sembra che tutto vada bene fuori, il tuo dolore è reale e merita spazio, ascolto e cura.

Potrebbe esserti utile parlarne con uno psicologo o una psicologa nella tua zona, qualcuno che possa accompagnarti nel capire meglio quello che provi, senza giudizio. Non perché tu abbia qualcosa “che non va”, ma perché meriti di stare bene anche dentro, non solo all’esterno.

Ti abbraccio idealmente, con tanta dolcezza. E ti ricordo che chiedere aiuto è un atto di forza, non di debolezza.
Ci sei, e vali. Anche in questo momento confuso.

Con affetto,
Dott.ssa Stefania Borriello
Dott.ssa Erika Castagneri
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno gentile utente, le paure che lei vive nella quotidianità possono contribuire ad alimentare i livelli di ansia che a livello fisico può presentarsi con un senso di inappetenza. Le consiglio di prendere in considerazione la possibilità di iniziare un percorso di sostegno psicologico al fine di potersi prendere cura di queste paure.
Resto a disposizione, cordiali saluti.
Dottoressa Erika Castagneri
Dott.ssa Siria Dal Santo
Psicologo, Psicologo clinico
Besozzo
Buongiorno, è difficile, considerando le poche informazioni, poterle fornire un adeguato riscontro. Il mio suggerimento è, prima di tutto, quello di condividere il suo malessere con la famiglia, il fidanzato o gli amici. Un professionista potrebbe aiutarla a comprendere le ragioni del suo malessere, prenda in considerazione la possibilità di iniziare un percorso psicologico.
Resto a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Siria Dal Santo
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Salve,
a volte anche quando tutto sembra andare bene, dentro qualcosa non torna. E quella sensazione di vuoto, potrebbe essere una domanda che ancora non ha trovato le parole giuste per uscire.
Si è mai chiesta che significato ha, per lei, questo malessere che “arriva senza motivo”?
Forse non serve subito una risposta, ma uno spazio dove iniziare a ascoltare quello che oggi sembra solo confusione.
Mi contatti pure.

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott.ssa Eva Donnini
Psicologo, Psicologo clinico
Grosseto
Buonasera,Per rispondere alla sua domanda sarebbe necessario raccogliere qualche informazione in più: le è capitato altre volte di sentirsi così? Sarebbe utile per aiutarla definire meglio la sensazione che prova. Cosa intende per male? E per vuota? in quali modi si manifesta? Quale emozione percepisce? Che cosa pensa a riguardo?
Resto a disposizione.
Dott. Dimitri Abate
Psicologo, Psicoterapeuta
Bologna
Gent.ma,

grazie per aver condiviso il suo vissuto con tanta apertura.

Anche quando tutto “sembra andare bene” all’esterno, può succedere di sentirsi vuoti, soli, confusi. Il fatto che viva una vita piena di affetti e successi non rende meno valide le emozioni che sta provando. È importante sapere che non si è deboli per sentire dolore anche quando “non si dovrebbe”.

Quello che descrive — preoccupazioni eccessive, chiusura dello stomaco, crisi di pianto, senso di vuoto e paura di perdere ciò che si ama — può rientrare in un quadro d’ansia o in una fase depressiva lieve, spesso legata a momenti di cambiamento, stanchezza emotiva o pressioni interne.

Le consiglio di parlare con uno psicologo, anche solo per qualche colloquio iniziale: potrà aiutarla a comprendere meglio ciò che sta vivendo e a ritrovare equilibrio e respiro.

Chiedere aiuto è il primo passo verso il benessere.

Cordiali saluti,
dott. Abate
Dott.ssa Mariapaola Anania
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, grazie per la condivisione.
Ti consiglierei di parlare con i tuoi genieri e con il tuo ragazzo di ciò che provi. Da ciò che scrivi non sembrerebbe esserci una causa scatenante per questo stato d’animo.. ti inviterei a rivolgerti ad uno psicologo per approfondire meglio questa situazione, per avere uno spazio in cui poter condividere i tuoi pensieri, emozioni e perplessità.. Dalle poche informazioni mi prevale più un senso di tristezza che di ansia.. resto a tua disposizione nel caso volessi prenotare un colloquio. Ricevo sia online che in studio.
Dott.ssa Mariapaola Anania, psicologa clinica, psicosessuologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in formazione
Dott. Stefano Recchia
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Roma
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Da quello che racconta, alcuni segnali potrebbero far pensare ad ansia, stanchezza mentale o emotiva o anche a una forma di depressione.
La paura costante che qualcosa vada storto, il nodo allo stomaco, la difficoltà a mangiare, il pianto incontrollato sono tutti sintomi comuni. Non è raro che ansia e depressione vadano insieme. A volte, però, anche il cercare di “essere perfetti” o di soddisfare tutte le aspettative scolastiche, familiari e sociali può portarci a crollare emotivamente. Le do alcuni suggerimenti:
1) Provi a scrivere ogni giorno come si sente, senza giudizio. A volte aiuta a rendere più chiari i propri pensieri e a trovare connessioni o motivazioni nascoste.
2) Non si isoli. Anche solo dirlo a un amico fidato può essere un grande sollievo.
3) Valuti, infine, l’idea di parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta. Anche solo qualche incontro può aiutarla a capire meglio cosa sta succedendo dentro di lei.
Spero di esserle stato d'aiuto. Rimango a disposizione. La ringrazio. Un caro saluto.
Dott. Stefano Recchia
Dott.ssa Elisabetta Pati
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
San Cesario di Lecce
Ciao, grazie per aver scritto e condiviso qualcosa di così personale e importante. Dal modo in cui descrivi quello che stai vivendo, sembri attraversare un momento molto complesso, nonostante – almeno all’apparenza – ci siano molti elementi positivi nella tua vita.

Sentirsi vuoti, tristi, con lo stomaco chiuso e il bisogno di piangere spesso, anche quando “tutto va bene”, è qualcosa che può succedere, e non significa che tu sia “sbagliata” o che non hai diritto di stare male. A volte, le emozioni profonde non rispettano la logica apparente delle cose.

Quello che descrivi potrebbe avere a che fare con ansia, ma potrebbe anche avvicinarsi a una forma di depressione, anche lieve o situazionale. I segnali che racconti – paura costante, senso di solitudine, pianto prolungato, difficoltà fisiche come lo stomaco chiuso – sono segnali del tuo corpo e della tua mente che qualcosa dentro di te sta chiedendo ascolto. Hai detto che piangi per ore e lo stomaco si chiude completamente. Questi sono segni evidenti di un’attivazione emotiva intensa. Quando ci sentiamo sopraffatti, il nostro corpo si mette in uno stato di allerta o blocco, e questo può alterare il nostro umore e il nostro comportamento. Scrivimi se hai bisogno di un consulto
Dott. Nunzio Spina
Psicologo, Psicologo clinico
Amantea
Quello che descrivi è molto delicato e importante, ed è fondamentale riconoscere con razionalità i tuoi sentimenti. Anche se, "sulla carta", tutto sembra andare bene, scuola, famiglia, amici, fidanzato, la tua esperienza emotiva è quella che conta di più. Sentirsi vuoti, sopraffatti o senza uno scopo può essere davvero difficile da gestire, e il fatto che ti stia succedendo spesso potrebbe indicare la necessità di esplorare più a fondo le cause di questo malessere. Ad esempio l’ansia potrebbe essere una spiegazione, soprattutto se percepisci una paura costante che le cose possano andare male. Tuttavia, il senso di vuoto e la difficoltà a trovare piacere nelle cose che normalmente ti farebbero stare bene potrebbero anche essere segnali di qualcosa di più complesso, come un momento di stress intenso, un sovraccarico emotivo o persino sintomi di depressione (ma mi riserbo la possibilità di sbagliare senza una diagnosi ben definita, ok?). Il fatto che il tuo corpo reagisca in modo fisico, come la chiusura dello stomaco e il pianto per ore, indica che le tue emozioni stanno avendo un impatto significativo su di te.
Se dovessi sentire il bisogno di parlarne cercami su Miodotte: Nunzio Spina oppure su intagram: nunzio.spina_psy
Dott.ssa Giulia Piscione
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve e grazie per aver condiviso quello che stai vivendo. Il fatto che tu ti ponga degli interrogativi sul tuo disagio emotivo è già un passo verso la sua risoluzione. Da quello che descrivi, sembri essere una persona con una vita apparentemente piena: una buona riuscita scolastica, una rete sociale e una relazione di coppia. Nonostante ciò, racconti dei vissuti di solitudine e inquietudine seguiti da sintomi corporei importanti come la chiusura dello stomaco e gli episodi di pianto. Nel mio approccio terapeutico, ovvero quello sistemico-relazionale, guardiamo la persona non come un’entità isolata, ma come parte di un sistema di relazioni significative: familiari, amicali e sociali. Ogni sintomo o disagio è un segnale che il nostro corpo ci invia per dirci che c'è qualcosa del contesto viviamo, nelle dinamiche che stiamo vivendo, dei cambiamenti che magari sta attraversando, anche se questi non sono sempre immediatamente visibili o consapevoli.
A volte, proprio nei momenti in cui “tutto dovrebbe andare bene”, può emergere un senso di insoddisfazione: come se la tua esperienza personale non corrispondesse più a ciò che il mondo esterno si aspetta da te o che tu stessa ti aspetti da te. Questo può generare ansia, sentimenti ambivalenti, solitudine o sintomi psicosomatici. Non posso dirti con certezza “che cos’è” che ti fa stare così perchè non conosco la tua storia nè i tuoi vissuti. Posso dirti che vale la pena dare voce e spazio a questo tuo disagio e magari intraprendere un percorso di esplorazione per comprendere meglio cosa sta cercando di dirti questo momento difficile. Resto a disposizione e ti auguro di trovare risposta al tuo vissuto
Dott.ssa Ilenia Labranca
Psicologo, Psicologo clinico
Mestre
Buongiorno,

Mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Il modo in cui ci sentiamo ha un significato nel nostro vivere quotidiano. Pertanto, alla luce di quanto riportato, Le consiglio un approfondimento con un/una collega psicologo con il/la quale capire in quali momenti Lei prova tutto questo nel Suo vivere quotidiano in modo tale da dare un significato a come Lei si sente e a capire i motivi per cui si sente in questo modo. E, di conseguenza andare a lavorare concretamente sugli aspetti che emergono. Restando a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti, dr.ssa Ilenia Labranca
Gentile utente, lei si trova in un periodo delicato della sua vita dove sta esplorando le sue alternative per diventare una giovane adulta e per tale motivo potrebbe somatizzare l'ansia con dolori allo stomaco. Può iniziare a capire le varie difficoltà che sta affrontando siccome fanno parte della crescita e che ogni esperienza, positiva o negativa, può contribuire alla sua formazione personale. Inoltre è normale sentirsi persi o confusi riguardo al proprio scopo. È un processo che richiede tempo e introspezione. Può focalizzarsi sui suoi propri valori, essi possono essere una chiave per trovare uno scopo futuro. Ed infine esplorare le proprie passioni. Resto a sua disposizione Dott.ssa V.P.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Salve, innanzitutto grazie per aver condiviso il suo stato d’animo con tanta sincerità. Da ciò che descrive, emerge un forte disagio emotivo che, nonostante le apparenze di una vita "piena", la porta a sentirsi vuota, sola e priva di uno scopo. È importante sapere che questi vissuti non sono rari, soprattutto in alcune fasi della vita, e non diminuiscono il valore delle sue relazioni o dei suoi successi scolastici.

Le manifestazioni fisiche come lo stomaco chiuso e il pianto prolungato possono essere segnali di ansia, ma anche di altri stati emotivi, come ad esempio un umore depresso o una profonda insoddisfazione interiore. È possibile che stia vivendo un momento di forte stress, o che vi siano bisogni emotivi più profondi che al momento non si sente in grado di riconoscere e soddisfare da sola.

Tuttavia, per capire con chiarezza l’origine di questi vissuti e trovare strategie efficaci per affrontarli, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista che possa accompagnarla in un percorso di comprensione e supporto personalizzato.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dr. Giacomo Bonetti
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, è difficile fare una diagnosi senza aver nemmeno parlato con lei ma, da ciò che racconta, sembrano emergere alcuni aspetti legati all'ansia e all'umore.
Mi sento però di consigliarle di farsi aiutare da uno psicologo in modo da poter tornare a vivere serenamente.
Dott. Giacomo Bonetti
Dott.ssa Daniela Placido
Psicologo, Professional counselor
Forlì
Può accadere che, anche quando tutto sembra procedere per il meglio, qualcosa dentro di noi inizi a cambiare. Questo può generare apprensione e dar luogo a uno stato di smarrimento.
L’aiuto psicologico può offrire uno spazio in cui accogliere quel senso di vuoto e disorientamento come un’opportunità: un terreno fertile in cui nuovi germogli possono nascere, crescere e dare forma a legami affettivi più autentici e a una rinnovata stabilità.
Trovare uno spazio di ascolto psicologico ci permette di riconoscere i nostri bisogni, accoglierli e imparare a canalizzarli, mantenendo saldi i valori e gli aspetti della vita che per noi sono importanti.

Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno. Comprendo il suo malessere, soprattutto considerando il quadro di vita apparentemente positivo che descrive. È significativo che, nonostante ciò, lei stia sperimentando un senso di vuoto, solitudine e paura, accompagnati da manifestazioni fisiche come la chiusura dello stomaco e episodi di pianto.
Questi sintomi che riporta, quali la preoccupazione per la relazione, il senso di vuoto e solitudine, unitamente alle reazioni fisiche ed emotive intense, potrebbero effettivamente rientrare in un quadro di ansia. L'ansia non sempre si manifesta in relazione a eventi esterni specifici, ma può presentarsi anche in assenza di cause apparenti, influenzando l'umore e il benessere fisico.
Tuttavia, senza una valutazione più approfondita, è difficile fornire una diagnosi precisa. I sentimenti di vuoto e la mancanza di uno scopo potrebbero anche suggerire altre dinamiche emotive che meriterebbero di essere esplorate.
Data la persistenza di questo malessere e l'impatto che sta avendo sulla sua vita, le suggerirei di considerare l'opportunità di parlarne con un professionista della salute mentale. Un colloquio con uno psicologo potrebbe aiutarla a comprendere meglio l'origine di queste sensazioni e a trovare strategie per affrontarle. Non esiti a cercare un supporto per esplorare questi suoi vissuti.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, la ringrazio per aver condiviso con sincerità e coraggio un momento così delicato della sua vita. È evidente che dentro di lei ci sia un profondo bisogno di comprensione, e anche se può sembrare paradossale, spesso sono proprio i momenti in cui tutto “fuori” sembra andare bene (come dice: una buona scuola, affetti, amici, un fidanzato, una famiglia presente) quelli in cui ci si sente più confusi quando si sperimentano emozioni difficili. Questo può generare un senso di colpa, come se non ci si sentisse legittimati a stare male, ma la sofferenza emotiva non segue logiche esterne. Ha il diritto di sentirsi ascoltata, anche se razionalmente “tutto dovrebbe andare bene”. Ciò che descrive, e che lei stessa inizia a mettere in discussione, potrebbe effettivamente essere legato a una forma di ansia generalizzata, oppure a una manifestazione depressiva, ma queste etichette, da sole, non bastano. L’approccio cognitivo-comportamentale, in questi casi, aiuta a esplorare i pensieri automatici che accompagnano le sue emozioni quotidiane. Per esempio, quando racconta di avere paura che le cose vadano male con il suo fidanzato, probabilmente dentro di lei si attivano pensieri del tipo “non sarà abbastanza”, “potrei perderlo”, “non sarò amata come vorrei”. Questi pensieri generano ansia, e l’ansia, a sua volta, ha effetti sul corpo: lo stomaco chiuso, il pianto prolungato, la sensazione di vuoto. Questi sintomi non sono “falsi” o immaginari: sono reali, e sono segnali che qualcosa dentro di lei ha bisogno di essere ascoltato. Il senso di vuoto e di mancanza di scopo è un’esperienza emotiva molto intensa, soprattutto nei momenti di passaggio della vita, come l’adolescenza e la prima età adulta. È possibile che lei stia iniziando a interrogarsi su chi è, su cosa vuole davvero, su cosa sente come autentico e cosa invece vive per dovere o per aspettativa. Questo processo può essere destabilizzante, ma non è necessariamente un segno di debolezza: è, al contrario, una tappa importante per costruire un’identità più solida e una vita più piena di significato. Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla ad approfondire questo disagio in modo strutturato, a riconoscere i pensieri che la fanno stare male e a imparare modalità più funzionali per affrontarli. Potrebbe imparare a gestire le emozioni intense, a regolare l’ansia, a rafforzare l’autostima e a trovare strumenti concreti per ritrovare uno scopo, anche piccolo, che dia senso ai suoi giorni. Non deve affrontare tutto da sola, e già il fatto che abbia scritto è un primo passo prezioso: ha riconosciuto di avere un malessere e sta cercando delle risposte. È il momento giusto per farsi accompagnare da qualcuno che possa camminare al suo fianco, senza giudizio, con l’obiettivo di aiutarla a comprendere e a stare meglio. La sua sofferenza non è una colpa, ma una richiesta silenziosa di ascolto e cambiamento. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, quello che descrive è un vissuto che, seppur apparentemente in contrasto con le condizioni esterne della sua vita (come il buon rendimento scolastico, gli affetti e la presenza di relazioni significative) merita tutta la sua attenzione. È importante sottolineare che il benessere emotivo non sempre coincide con ciò che, dall’esterno, potrebbe sembrare una “vita felice”. Talvolta, proprio nei momenti in cui tutto appare “a posto”, possiamo sentire dentro di noi una distanza difficile da colmare, un senso di vuoto o di fatica profonda nel trovare un senso o uno scopo che ci motivi davvero.

La paura che qualcosa vada storto nella relazione affettiva, il senso di solitudine nonostante le presenze importanti, le crisi di pianto e il blocco fisico come lo stomaco chiuso, potrebbero effettivamente essere segnali riconducibili a uno stato ansioso o depressivo, oppure a una fase di transizione emotiva che sta cercando di dirle qualcosa. Nella giovane età, è frequente attraversare momenti in cui si iniziano a rimettere in discussione molte certezze, ci si confronta con aspettative (interne ed esterne) e può emergere un profondo bisogno di autenticità, di comprendere chi si è e cosa si desidera davvero, al di là di quello che si ha.

Lei si sta facendo delle domande importanti e mostra una buona consapevolezza di ciò che le accade. Questo è già un primo passo molto prezioso. L’invito che mi sento di farle è di non restare da sola in questo malessere. A volte può essere utile affidarsi a uno spazio protetto, come quello offerto da un percorso psicologico, dove possa esplorare senza giudizio ciò che sente, dare voce alle emozioni, capire le paure e dare un significato a questo senso di vuoto. Capire se si tratta di ansia, depressione o un momento di difficoltà legato alla sua crescita personale è qualcosa che può essere valutato con delicatezza insieme a un professionista, che la aiuti a ritrovare un senso di direzione.

Non è un segno di debolezza chiedere aiuto, ma una forma di cura e di rispetto verso sé stessi.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Eleonora Liguori
Psicologo, Professional counselor, Psicologo clinico
Roma
Capisco quanto possa essere destabilizzante provare una sensazione di vuoto, soprattutto in una fase della vita in cui, all’esterno, tutto sembra "andare bene": una relazione stabile, buoni risultati, buoni rapporti con i genitori e con gli amici. Eppure, da quanto lei racconta, emerge un’inquietudine interiore, accompagnata da una forte attivazione emotiva. C'è molto da esplorare e comprendere nelle sue parole e nelle sue emozioni. Da quanto ho capito, lei è ancora una giovane studentessa. Questa fase della vita rappresenta per tutti i ragazzi della sua età un periodo di scoperta di sé, di formazione dell’identità, in cui spesso si inizia a guardare se stessi, gli altri e il mondo con occhi nuovi. In questo processo, possono emergere difficoltà nel comprendere appieno cosa accade dentro di sé. Potrebbe esserci qualcosa nella sua vita che merita maggiore attenzione e un approfondimento. Ha avuto modo di parlarne con qualcuno di cui si fida? Non è mai facile affrontare queste emozioni da soli, e soprattutto nella fase adolescenziale è importante non restare isolati con le proprie paure e timori. Per rispondere alla sua domanda, i sintomi che descrive non sono sufficienti per fare una diagnosi certa, ma sicuramente non vanno sottovalutati. Se dovesse ritenere utile un supporto, non esiti a cercarlo. Infine, le voglio dire che è stata davvero molto brava e coraggiosa a chiedere aiuto. Non è affatto scontato riuscire a esprimere emozioni così profonde.
Buongiorno,
Risulta difficile da qualche riga comprendere cosa stia succedendo, in ogni caso immagino non sia facile per lei questo momento.
Posso consigliarle di iniziare un percorso con un professionista, tuttavia, perchè porti i suoi frutti, è bene che sia lei a volerlo.
Potrebbe, nel frattempo, provare a riflettere sulla fase di vita che sta attraversando, è un momento di passaggio e di cambiamento? Da quale momento ha iniziato a sentirsi costantemente male? E' avvenuto qualche episodio in particolare per cui ha paura che le cose col suo fidanzato possano andare male? Che emozione prova quando piange e ha lo stomaco chiuso? Quali sono i pensieri che accompagnano questo stato umorale? Come rientrano questi momenti che vive?
Spero di esserle stata d'aiuto :)
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, le consiglio un consulto psicologico non tramite messaggio. Cordiali saluti.
Dott.ssa Federica Trobbiani
Psicologo clinico, Psicologo
Albano Laziale
Gentile Paziente Anonimo, dalle sue parole traspare una grande sofferenza, che sembra ancora più angosciante per il fatto di non sapere da cosa è generata. Non conoscendo lei e la sua storia, l'unico consiglio che mi sento di darle è di prendere in considerazione un sostegno psicologico, con un professionista che la supporti e la aiuti a dare un nome al suo malessere. Trovare un significato dietro i propri stati emotivi, soprattutto quelli spiacevoli, le permetterà sia di imparare a gestirli senza sentirsene sopraffatta e sia di godersi a pieno le relazioni positive e i suoi successi scolatici.
Un caro saluto,
Dr.ssa Federica Trobbiani
Dott.ssa Anna Bruti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Salve,
da come descrive la sua esperienza, sembra stia vivendo un momento di grande confusione emotiva, in cui paure, senso di vuoto e disagio fisico si intrecciano e rendono difficile capire cosa stia realmente accadendo. Anche quando “tutto sembra a posto” all’esterno, può succedere di sentirsi persi o sopraffatti dentro.

Questi segnali – come lo stomaco chiuso, il pianto prolungato, la sensazione di solitudine e le preoccupazioni costanti – meritano attenzione e ascolto. Potrebbero essere collegati a uno stato ansioso, a un vissuto depressivo o a una fase di cambiamento che sta cercando di emergere e farsi comprendere.

Parlarne in un contesto protetto, come quello di un percorso psicologico, può aiutarla a dare un senso a ciò che prova e a ritrovare un equilibrio. Se vuole iniziare a prendersi cura di sé e capire meglio cosa le sta succedendo, possiamo farlo insieme. Può prenotare un colloquio con me, anche solo per cominciare ad ascoltare davvero quello che sta vivendo.
Dott.ssa Ilenia Morreale
Psicologo, Psicologo clinico
Trento
Cara,
grazie per aver condiviso con tanta chiarezza quello che stai vivendo.
Da ciò che descrivi, sembrerebbe che, nonostante una vita esternamente "piena", tu stia attraversando un periodo di disagio interno significativo. Il senso di vuoto, la paura costante che qualcosa vada storto nella relazione, la chiusura dello stomaco e il pianto prolungato potrebbero essere segnali di una sofferenza emotiva più profonda.
Non è raro che, in certi momenti della vita, ci si senta "fuori sincrono" rispetto a ciò che apparentemente funziona. Forse ti stai confrontando con bisogni più profondi che non trovano ancora spazio o parole.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarti a dare un significato a queste sensazioni e a riconnetterti con ciò che per te ha valore.
un caro augurio
Ilenia Morreale

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