Salve, Sabato scorso il mio fidanzato mi ha lasciata improvvisamente. Io 31 anni lui 37, fidanzati

24 risposte
Salve,
Sabato scorso il mio fidanzato mi ha lasciata improvvisamente. Io 31 anni lui 37, fidanzati da 3 anni più 6 di amicizia prima.
Lui soffre di depressione, sta male da 5 anni ed è seguito da una psicologa da 2.
Il suo problema sembra riguardare esclusivamente il lavoro e la famiglia, poiché si tratta dell'azienda di famiglia. Lavora sempre e viaggia all'estero moltissimo. Da qui stress elevato, ernia alla schiena che l ha costretto 6 mesi a casa (prima che stessimo insieme ed è stato un po' l'inizio di questo suo malessere). Insonnia cronica, ansia, nausea che lo porta a non mangiare, è dimagrito molto, attacchi di panico.
L'anno scorso ha preso anche dei farmaci (prescritti da un altro medico per la cura del sonno se non sbaglio) come cipralex,rivotril, ma senza alcun beneficio.
Attualmente l'azienda sta avendo dei problemi, nel senso che il papà (che lui ammira moltissimo) ha lasciato le redini al fratello(lo zio), che essendo stato sempre in fondo geloso del papà del mio fidanzato si sta vendicando sul nipote (il mio fidanzato) che sta cercando di tagliare fuori.
Da qui lui ha avuto un forte peggioramento dei vari sintomi. In più è preoccupato per il padre, che ha avuto un tumore l anno scorso(ora fuori pericolo) che a sua volta è sotto stress.
Con me non ha mai fatto pesare la cosa, vedendoci solo il weekend io sono sempre stata la sua parentesi felice.
Quindi ero al corrente sempre di nausea, ansia, stress, il non dormire ma non mi ha mai parlato chiaramente di depressione, ne mi ha mai dato dettagli sulle sue sedute con la psicologa, per il resto appariva comunque normale. Sono stata io ad informarmi da sola leggendo.
E c'è anche da dire che lui non è il classico depresso che non si riesce nemmeno ad alzare dal letto.
Lavora perennemente, viaggia per lavoro, esce con me, con gli amici, ride e scherza, dice che se è a casa a pensare impazzisce e sta male, deve sempre fare delle cose.
Quindi a parte me e i suoi, nessuno sa di questi problemi.
Tra di noi non ci sono mai stati problemi o incomprensioni, a parte questo suo malessere che ha rovinato il rapporto.
Due mesi fa parlavamo di fare una famiglia una volta risolti i problemi con l'azienda, che per lui sono una priorità (evidentemente).
Arrivando a sabato, dopo avermi preparato il pranzo e portata a bere un te nel pomeriggio, dopo una piccola incomprensione (perché insomma, anche per me non è facile questa situazione) decide di dirmi che vuole chiudere il nostro rapporto. Inizia a parlare come un fiume in piena.
Mi dice che sta malissimo, che non ce la fa più, che è arrivato a un punto di rottura, che non ha più piacere a fare nulla, nemmeno guarda la tv, la sera sta da solo a guardare fuori dalla finestra in silenzio. Si sforza ad uscire con gli amici (ed è sempre il primo ad andarsene) , che gli capita di avere attacchi di panico anche quando è con loro, o mentre viaggia, o a casa, tranne che con me. Che settimana scorsa ne ha avuto uno quando io sono andata via. Che ha un enorme senso di colpa nei miei confronti, perché io sono tutto ciò che lui ha sempre desiderato ma non riesce a darmi quello che merito. Ad ogni mio bel gesto lui sta male perché pensa di non meritarlo. Si chiede perché io stia con lui. E che a volta quando gli scrivo che sto arrivando va in ansia ultimamente. Dice che se nemmeno con me è riuscito a stare meglio deve provarci da solo. Che per lui adesso è l'unico modo possibile. Che non vuole che suo zio vinca e (aggiungo io) a costo di buttare la sua vita e il suo futuro e benessere.
Dice che è devastato da questa scelta, che ha provato in tutti modi ad evitare che accadesse ma purtroppo non ci è riuscito e che non immagino nemmeno quanto tutto questo lo faccia soffrire.
La settimana precedente però eravamo insieme felici a parlare delle vacanze di Pasqua, baci, carezze e tutto come sempre.
Gli ho chiesto cosa dice la sua psicologa del nostro rapporto e lui ha risposto che lei dice che lui mi sta portando a fondo con lui... gli ho chiesto quando gli ha detto questa cosa.. mi ha risposto qualche settimana fa.
Ora io, a parte questa cosa, inizio ad avere dei seri dubbi che la terapia con lei stia andando bene, in due anni è lentamente peggiorato, fino ad arrivare ad adesso. A mia volta sono andata da uno psicologo per parlare di questa situazione ed anche lui mi ha detto che probabilmente la terapeuta non sta facendo il giusto lavoro.
Ora io sono a pezzi, dopo essermene andata ci siamo sentiti con qualche messaggio e poi non mi ha più risposto. Mi ha detto che ci vedremo sicuramente ancora ma adesso peggiorerebbero solo le cose.
Io sono molto innamorata, nonostante questo enorme dispiacere che sto provando non voglio abbandonarlo, vorrei più che altro fargli capire che forse sarebbe meglio cambiare terapeuta. E poi stagli vicino da lontano finché ne avrò le forze e se lui me lo permetterà.
Sarebbe un giusto approccio?
Chiaramente so che devo pensare a me, ma è successo tutto da qualche giorno e sono completamente a terra, non dormo, non mangio e continuo a piangere.
Grazie in anticipo.
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, le consiglio di intraprendere/continuare un percorso di supporto psicologico in modo da poterla aiutare a stare vicino al suo ragazzo nel modo opportuno.
Le auguro il meglio!
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott. Francesco Pellino
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Milano
Buonasera, grazie per questa condivisione e mi spiace molto per questa condizione complessa. Il consiglio primario è quello di dividere questo problema in blocchi e poi in sezioni ancora più piccole in modo di occuparsi della tempesta una goccia di pioggia alla volta. Sicuramente mi sento di dire che non puoi controllare le azioni e i pensieri degli altri ma puoi provare a farlo con le tue e scoprire quale è il primo passo da fare per raggiungerti. Se hai bisogno, sono a disposizione.
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Dott.ssa Sara Bardi
Psicologo clinico, Psicologo
Firenze
Salve, ogni situazione riportata da lei andrebbe analizzata in modo diverso.
Le consiglio di prendere un appuntamento per capire meglio di cosa ha realmente bisogno e come intervenire.
Se vuole sono disponibile anche per sedute online.
Cordialmente
Dott.ssa Sara Bardi
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive. Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Deborah Loddo
Psicologo, Psicologo clinico
Forlì
Grazie per questa dolorosa condivisione, comprendo bene che non sia facile affrontare una situazione così complessa. Di fronte a situazioni di questo tipo si finisce a volte per tormentarsi e ricercare in modo un po' frenetico una possibile soluzione, mentre la cosa più importante da fare in questo momento di tempesta, è fermarsi e accogliere in primo luogo tutte le emozioni e gli stati d'animo che si agitano in lei. Concordo con il collega quando le scrive che è necessario ridurre la situazione problematica in piccole sezioni per poter affrontare, un passo per volta, le conseguenze di una separazione improvvisa e le ragioni che ne sono alla base. Non ho dubbio che lei stessa possa trovare giovamento dal proseguire il suo percorso psicologico, trovando di volta in volta il modo migliore per dare risposte alle sue domande e dare senso alla sofferenza che indubbiamente in questo momento sta provando. Le auguro di risolvere presto e che possa fare un percorso ricco di significato verso un migliore benessere. Se lo ritenesse necessario, sono a disposizione, anche online. Dott.ssa Deborah Loddo
Dott.ssa Sonia Gilardi
Psicologo, Psicologo clinico
Vigevano
Buongiorno, mi sento vicina alla sua sofferenza, che trovo legittima. Purtroppo è difficile e doloroso stare a contatto con una persona che amiamo e che soffre molto a causa di eventi sui quali non abbiamo nessun potere...il senso di impotenza e frustrazione possono essere davvero intensi. Immagino sia anche molto doloroso vedere finire una relazione sentimentale a causa di eventi che non sono dipesi da lei. Per questo mi sento di dirle che lei si sta dimostrando molto forte a voler stare vicina a questa persona, a volergli stare vicina anche quando lui la allontana. E' possibile che la terapia di lui non stia funzionando, ed è anche possibile che la realtà esterna sia diventata sempre più difficile per lui a causa dell'azienda. L'idea di provare a cambiare terapeuta può essere valida, sicuramente da esplorare. Provi a parlargliene. Capisco che in questo momento, per diversi motivi e sentimenti, lei voglia stargli vicino "finché ne avrà le forze"...mi sento di dirle, però, che anche lei può avere bisogno di un supporto psicologico per riuscire a rimanere sempre focalizzata su se stessa e sul suo sentire (infatti, in queste situazioni il rischio è che, per aiutare l'altro, ci dimentichiamo di noi stessi), per riuscire ad avere uno sguardo lucido e consapevole sulla situazione e sulle sue aspettative e per trovare il modo di gestire tutto il dolore che ora sta provando. Rimango a disposizione nel caso ne sentisse la necessità. Le auguro il meglio.
Dott.ssa Pasqualina Annoso
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, comprendo quanto sia difficile per lei affrontare questa situazione così complessa e dolorosa. È evidente che il suo ex fidanzato sta attraversando un periodo estremamente difficile a livello emotivo e psicologico.
La sua preoccupazione per il benessere del suo ex fidanzato, e il suo desiderio di aiutarlo, è comprensibile. Tuttavia, è importante ricordare che non è responsabile della sua salute mentale e che, prima di tutto, deve prendersi cura anche di se stessa.
Il suggerimento di suggerire un cambio di terapeuta potrebbe essere utile, ma è importante farlo con sensibilità e rispetto per la scelta individuale del suo ex fidanzato. Potrebbe essere utile incoraggiarlo a riflettere sull'efficacia della terapia attuale e ad esplorare altre opzioni con l'aiuto di un professionista della salute mentale.
Nel frattempo, concentriamoci su di lei. È fondamentale che trovi sostegno emotivo per affrontare questa situazione difficile. Continuare a consultare uno psicologo per esplorare i suoi sentimenti e trovare strategie per affrontare il dolore è un passo importante verso il recupero emotivo.
Ricordi di prendersi del tempo per se stessa, di praticare l'autocura e di cercare sostegno da parte di amici e familiari durante questo momento difficile. Se lo desidera, sono qui per aiutarla a esplorare ulteriormente le sue opzioni e a offrire sostegno durante questo periodo difficile. Un saluto. Dott.ssa Pasqualina Annoso.
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Dott.ssa Francesca Cilento
Psicologo, Psicologo clinico
Buccinasco
Carissima,
la situazione che descrive è senz'altro complessa e sono dispiaciuta della situazione. Le sue preoccupazioni sul suo fidanzato e l'andamento della terapia sono lecite (mi chiedo da quanto tempo avesse questi dubbi), ma forse è chiedere troppo a se stessa di pensare alla sua sofferenza per la relazione compromessa e a lui e i suoi problemi. In questo momento affrontare questo tema con lui potrebbe essere eccessivo perchè le sta chiedendo di lasciarlo fare da solo e di prendere le sue decisioni da solo. Non metto in dubbio l'affetto che lei riporta, ma potrebbe davvero avere bisogno di pensare solo a se. Forse anche per lei è giunto il momento di pensare alla sua vita, a cosa vuole e con il tempo a recuperare un dialogo. Saluti, Francesca Cilento
Dott. Stefano Recchia
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Roma
Gentile utente. Grazie per aver condiviso la sua situazione. Comprendo il momento che sta vivendo. La situazione del suo ex fidanzato la appesantisce e, in qualche modo, la fa sentire impotente perché vorrebbe aiutarlo molto più di quanto riesce. La situazione nuova in azienda per lui è un altro elemento che appesantisce la situazione. E' possibile anche che la terapia che sta seguendo lui non stia funzionando e che magari potrebbe essere utile rivolgersi ad un altro professionista. Provi a parlargliene. Per quanto riguarda lei si ricordi che il miglior modo per aiutare gli altri è aiutare prima se stessi. Un percorso di sostegno psicologico con un professionista in questo momento sarebbe utile. La aiuterebbe ad alleggerire il peso della situazione e a ritrovare la giusta lucidità per affrontare il momento. La ringrazio ancora per aver condiviso. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Dott. Francesco Mangiafico
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Torino
Carissima, è sicuramente una situazione non semplice. Lui ha tanto su cui lavorare, non possiamo sapere se il lavoro con la psicologa stia migliorando o peggiorando (a volte quando si arriva a toccare il fondo è perché qualcosa viene scoperchiato, non è detto che non ci fosse già prima, quindi non possiamo dire con certezza che la collega stia facendo un pessimo lavoro). La scelta di cambiare terapeuta spetta solo a lui ma nessuno esclude che lei possa provare a parlargli di questo nella maniera più assertiva possibile (sia gentile e comprensiva, non pretenziosa, c'è il rischio altrimenti che lui possa sentirsi giudicato o in difetto). Piuttosto si concentri sul modo in cui lei può affrontare questa situazione, su quali bisogni la stiano guidando in questo momento e sulle paure che la inseguono.
Le auguro di trovare ciò che cerca.
Cordialmente.
Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
Dott.ssa Monica D'Ettorre
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Comprendo la sua sofferenza per una scelta subita e che ferisce i sui sentimenti. Credo sia difficile sentire i suoi forti sentimenti affettivi stando lontano e credo che attraverso l'idea di fargli cambiare terapeuta ricerchi uno spazio ed un potere che dolorosamente sente di non avere più. Si riprenda il potere sulla propria, riconquisti i suoi spazi di vita ed ascolti i suoi bisogni . A sua disposizione se vuole per intraprendere un percorso insieme. Dott.ssa Monica D'Ettorre
Dott.ssa Francesca Denaro
Psicologo, Psicologo clinico
Prato
Cara, grazie per la sua condivisione. Le rispondo direttamente alla domanda :si è utile stargli vicino anche se da lontano come lei dice. Il motivo è che lei è comunque legata a lui e non potrebbe allontanarsene completamente. È chiaro che il suo modo di operare cioè ti lascio perché ti amo rispecchia il suo stato d'animo e mentale di questo periodo,che vorrebbe aiuto ma non vuole pesare sulle persone che ama. Lei deve provare a fare la sua strada cosi come sta facendo, anche con un percorso psicologico, di sicuro il suo compito non è salvare lui per quanto lo ami ma tutelare se stessa. Auguri e coraggio.
Dott.ssa Simona Flandi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, mi rendo conto del suo dolore e del senso di impotenza e frustrazione di fronte ad una scelta che non condivide e non è corrisposta, ma che si ritrova a subire.
Immagino i suoi pensieri e il desiderio di capire e trovare una spiegazione, una motivazione alla separazione avvenuta.
Capisco bene il suo desiderio di prendersi cura della persona che ama, ma questa persona, seppur molto sofferente, è adulta e responsabile delle sue scelte. Ha fatto bene a chiedere aiuto. Mi auguro che lei possa essere accompagnata e sostenuta in questo faticoso momento. A volte è necessario attraversare il proprio dolore per rigenerarsi ed evolvere.
Un caro saluto
Non si dimentichi di Lei
Dott. Filippo Festa
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, immagino la frustrazione ed il dolore. Capire se una terapia stia funzionando non è sempre facile e potrebbero volerci mesi se non anni. Detto questo, ci sono innumerevoli approcci di tecniche psicologiche e magari cambiare può aiutare. Lei fa bene a pensare a se stessa e le consiglio di continuare ad essere seguita. In campo relazionale consiglio anche una terapia di coppia, se ci fosse la disponibilità. Per quanto riguarda una diagnosi di depressione, non è per niente scontato che andando in terapia, la persona che soffre del disturbo depressivo ne esca in tempi brevi o ne esca completamente.
Spero di averle fornito alcuni spunti riflessivi e resto a disposizione qualora volesse prendere una appuntamento per una consulenza completa.
Grazie
Dott. Filippo Festa
Buongiorno. Grazie per la sua condivisione, comprendo quanto lei stia soffrendo per questa situazione così difficile. È evidente che il suo fidanzato stia attraversando un periodo estremamente complesso a causa dei suoi problemi di salute mentale e delle difficoltà legate al lavoro e alla famiglia.

Innanzitutto, è importante che tu comprenda che non sei responsabile della situazione in cui si trova il suo fidanzato. Sebbene lei voglia aiutarlo e supportarlo, è essenziale che lei preservi la sua salute mentale e il suo benessere emotivo. Se sente che la situazione sta diventando troppo difficile da gestire per lei, potrebbe essere utile considerare il coinvolgimento di un professionista, come uno psicoterapeuta, che possa aiutarla a elaborare i tuoi sentimenti e le tue emozioni in modo sano.

Quanto alla questione del cambiamento di terapeuta per il suo fidanzato, è un'idea che potrebbe essere valutata, ma è importante ricordare che la decisione spetta a lui. Potresti suggerirgli con gentilezza di esaminare la possibilità di cercare un altro professionista che potrebbe essere più adatto alle sue esigenze e che potrebbe offrirgli un supporto più efficace. Tuttavia, è fondamentale rispettare la sua autonomia e la sua libertà di scelta in merito alla terapia.
Se avesse bisogno non esiti a contattarmi.


Dott.ssa Anastasia Giangrande
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, grazie per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e preoccupazioni, e mi dispiace molto per i vissuti negativi che da queste scaturiscono. Se dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso online, utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori modo ssa trovare una strada percorribile verso la serenità.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti a contattarmi. Un caro saluto, dott.ssa Anastasia Giangrande.
Dott.ssa Martina Dipuma
Psicologo, Psicologo clinico
Caltanissetta
Gentile utente, la ringrazio per questa importante condivisione. Immagino che questo per lei sia un momento molto doloroso e comprendo la sua frustrazione nel non riuscire ad aiutare ulteriormente una persona che vede soffrire. Credo che in questo momento di sconforto possa aiutarla continuare o intraprendere un nuovo percorso che possa fornirle gli strumenti per poter affrontare la difficile situazione nella quale si trova, talvolta prendersi cura di sé stessi è ancora più difficile che prendersi cura degli altri.
Dott.ssa Martina Dipuma
Dott.ssa Martina De Angelis
Psicologo, Psicologo clinico
Monterotondo
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto. Da questo suo racconto arrivano un forte senso di dolore e di impotenza che questa difficile situazione le genere. E' normale che lei voglia stare vicino ad una persona con cui ha condiviso tanto e con cui c'è stato e c'è amore, ma purtroppo, in queste situazioni, dobbiamo imparare ad accettare che si può stare vicino solo a chi ce lo concede, altrimenti si rischia di fare più male che bene sia all'altra persona che a se stessi. La invito a continuare o iniziare un nuovo percorso psicologico che possa aiutarla a gestire questo uragano di emozioni e soprattutto il senso di impotenza in cui questa situazione la getta. Resto a disposizione, anche online. Dott.ssa Martina De Angelis
Mi dispiace molto per la situazione che sta attraversando. Può certamente comunicare al diretto interessato un suo parere su come, dal suo punto di vista, le sembra andare il percorso da lui intrapreso con la psicologa - della quale non giudicherei l'operato in quanto ciò che avviene durante i loro incontri e le modalità di lavoro non si conoscono. A lei viene riferito ciò che a lui va e quando gli va. Tuttavia, è importante che lei possa trovare uno spazio per raccogliere i pezzi di quel "sono a pezzi". Se si è trovata bene con lo psicologo che ha incontrato, continui e si prenda cura di lei in questa situazione.
Dott.ssa Aurora Quaranta
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
Mi dispiace profondamente per quello che stai vivendo. Essere accanto a qualcuno che soffre di depressione grave, specialmente se è la persona che ami, è una prova durissima. Il tuo dolore è comprensibile e anche il senso di impotenza che stai provando è del tutto naturale in una situazione così complessa.

Da ciò che scrivi, sembra che il tuo fidanzato si trovi in una spirale negativa in cui sente di non riuscire a gestire il peso delle sue difficoltà personali, familiari e lavorative. Il suo gesto di chiudere il rapporto non sembra motivato dalla mancanza di amore nei tuoi confronti, ma piuttosto da un profondo senso di inadeguatezza e dalla convinzione (probabilmente distorta dalla depressione) che, allontanandoti, ti stia proteggendo dal suo dolore.

Riflessioni sul tuo approccio e su come procedere
Accettare la sua richiesta, per ora: Anche se può essere molto doloroso, rispettare il suo bisogno di spazio è fondamentale. Forzare un contatto in questa fase potrebbe intensificare il suo senso di colpa e aumentare la sua ansia. Potresti lasciargli un messaggio breve ma affettuoso in cui gli fai sapere che ci sei, che gli auguri di stare meglio e che potrà sempre contare su di te se avrà bisogno, senza però insistere.

Suggerire un cambio di terapeuta?
La tua preoccupazione per l'efficacia della sua terapia è valida, ma è un terreno delicato. Dirgli direttamente di cambiare terapeuta potrebbe essere percepito come una critica o un'intrusione, soprattutto se è attaccato al suo percorso attuale. Una strategia più dolce potrebbe essere quella di esprimere il tuo desiderio di vederlo stare meglio, magari dicendo qualcosa come:
"Voglio solo che tu trovi il supporto migliore possibile per stare bene, qualunque sia il percorso che scegli. Se mai sentissi il bisogno di provare qualcosa di diverso o di aggiungere un supporto, io ti sosterrei completamente."
Così non imponi nulla, ma lasci aperta la porta al cambiamento.

Stagli vicino “da lontano”: È possibile dimostrare supporto senza essere invadenti. Potresti scrivergli ogni tanto un messaggio neutro e gentile, senza aspettarti necessariamente una risposta, ad esempio:
"Spero che tu stia trovando un po’ di serenità. Se mai avessi bisogno di parlare o sfogarti, sono sempre qui per te."
Questo approccio gli permette di sapere che ci sei, senza sentirsi sotto pressione.

Proteggi anche te stessa: La tua priorità, ora come ora, deve essere il tuo benessere. Per quanto tu voglia aiutarlo, è essenziale ricordare che non puoi guarirlo. Solo lui può intraprendere il percorso verso il miglioramento. Il rischio, in queste situazioni, è che il partner diventi un “salvatore” e si esaurisca completamente nel tentativo di prendersi cura dell’altro. Continua il tuo percorso con lo psicologo: ti aiuterà a gestire il dolore e a costruire delle strategie per affrontare questa situazione.

Non perdere di vista i segnali di rischio: Se ti accorgi che il suo stato peggiora al punto da far temere per la sua incolumità (idee di suicidio, per esempio), potrebbe essere necessario contattare qualcuno vicino a lui o un professionista. La sua famiglia potrebbe essere una risorsa utile in caso di emergenza.

Cosa evitare:
Non colpevolizzarti: Non sei responsabile del suo dolore né del suo desiderio di allontanarti. La depressione può distorcere la percezione della realtà e farlo sentire come un peso, anche se tu non hai mai fatto nulla per farlo sentire tale. Questo è un effetto della sua malattia, non una conseguenza delle tue azioni.
Non forzare un confronto: Lui è in uno stato di profonda vulnerabilità. Cercare risposte o insistere per tornare insieme in questo momento potrebbe spingerlo ulteriormente verso la chiusura.
Come puoi prenderti cura di te:
Datti il permesso di soffrire: È normale sentirsi a pezzi. Il tuo dolore è reale e merita spazio per essere vissuto. Pian piano, con il supporto del tuo psicologo, troverai modi per elaborarlo.
Trova una rete di supporto: Parla con amici fidati, familiari o partecipa a gruppi di supporto per partner di persone depresse. Condividere il tuo carico emotivo può aiutarti.
Concentrati su attività che ti fanno stare bene: Anche se può sembrare impossibile in questo momento, prova a mantenere qualche piccola routine piacevole per te stessa (sport, hobby, passeggiate, ascoltare musica). Prenderti cura di te non è egoismo, ma una necessità.
Un pensiero finale
Il suo allontanamento non significa che non ti ama o non tiene a te, ma piuttosto che, in questo momento, si sente sopraffatto dai suoi problemi e dalla convinzione di non poterti offrire ciò che desideri e meriti. Se troverà il modo di stare meglio, potrebbe desiderare di riallacciare il rapporto. Ma per ora, ciò che puoi fare è lasciargli spazio, dimostrargli il tuo supporto in modo rispettoso e proteggere la tua salute emotiva.

Se hai bisogno di ulteriore aiuto o vuoi approfondire qualche aspetto, sono qui per te.






Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
La sua situazione è indubbiamente molto dolorosa e complessa, e apprezzo la sua apertura nel condividere quanto sta vivendo. La decisione del suo compagno di interrompere la relazione è il risultato di un accumulo di sofferenze personali, che la sua depressione e le difficoltà con il lavoro e la famiglia hanno amplificato. Nonostante l'amore che ancora nutre per lei, la sua condizione psichica lo porta a sentire di non essere in grado di darle ciò di cui ha bisogno e di essere un peso per lei. Il desiderio di aiutarlo, specialmente nel suggerirgli di cambiare terapeuta, è una risposta comprensibile dalla parte di chi ama, ma bisogna considerare che, in momenti come questi, la persona che soffre di depressione potrebbe non essere in grado di accettare aiuti esterni o suggerimenti, anche se ben intenzionati. Spesso, chi è affetto da depressione si sente intrappolato nella propria sofferenza e potrebbe interpretare qualsiasi intervento come un ulteriore peso.
Il giusto approccio, in questo caso, sarebbe rispettare la sua richiesta di spazio, ma senza abbandonarlo completamente. Offrire il suo sostegno in modo discreto e non invadente, senza forzare la situazione, potrebbe aiutarlo a non sentirsi sopraffatto. Detto questo, è fondamentale che lei si prenda cura di sé stessa. Le emozioni che sta vivendo sono comprensibilmente travolgenti, ma è altrettanto importante che non si perda nel dolore e che cerchi di mantenerne il controllo per il suo benessere psicologico. Non deve sentirsi in colpa per il desiderio di aiutarlo, ma deve anche essere consapevole che, mentre può dargli supporto, il cambiamento dipende in gran parte da lui stesso e dalla sua volontà di affrontare la propria sofferenza. Infine, sarebbe utile continuare a farsi aiutare da un professionista, non solo per affrontare questa situazione, ma anche per prendersi cura del suo benessere emotivo durante questo periodo difficile.
Resto disponibile per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buongiorno, in questo momento così difficile le sono vicina e spero di poterla aiutare con queste parole.
Lei ha fatto tutto quello che poteva per star vicino al suo compagno, ma si ricordi lei non è un salvatore, anche lei ha bisogno di essere felice e se chi dice di amarla non è in grado di valorizzare il suo amore allora bisogna andare ognuno per la sua strada.
In questo momento lei deve pensare a sè ed elaborare questo momento, andando a ricostruire le sue certezze e vedendo le sue potenzialità, poi quando sarà diventata forte e consapevole, e avendo lasciato lo spazio a questa persona di schiarirsi le idee, allora capirà se le vostre strade sono ancora destinate ad incontrarsi.
Per ora lei a mio parere non deve fare più altro, altrimenti, anndrebbe ad elemosinare amore verso chi non sa cosa vuole e non sa darle una risposta e lei si sentirebbe ancora più a terra.
Ricominci da sè stessa e vedrà splendere di nuovo una luce intorno.
Si dia tempo per stare con sè stessa e si ascolti, il suo corpo sà dove andare per essere in armonia.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Dott.ssa Federica Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
È chiaro che l'amore che provi per lui ti spinge a volerlo aiutare, ma è importante anche che tu non perda di vista te stessa in questo processo.
L'idea di suggerire un cambio di terapeuta può essere utile, ma è importante farlo con molta delicatezza, tenendo conto che lui potrebbe non essere pronto ad ascoltarlo in questo momento di grande fragilità. Il suo bisogno di "stare da solo" potrebbe anche indicare una fase in cui non è in grado di fare i passi necessari verso una soluzione, e tu dovrai rispettare questo suo spazio.
Inoltre, è fondamentale che tu ti prenda cura di te stessa in questa situazione. Sei coinvolta emotivamente e stai vivendo una grande sofferenza, quindi potresti considerare di iniziare anche un percorso di supporto psicologico per te stessa. Un professionista potrebbe aiutarti a gestire il dolore e la confusione che stai vivendo, nonché a trovare il giusto equilibrio tra il sostegno al tuo fidanzato e la cura di te stessa.
Se ti va, possiamo discutere insieme dei prossimi passi e delle tue emozioni. Un percorso psicologico potrebbe davvero aiutarti a comprendere meglio come muoverti in questa situazione senza perderti.
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
la situazione che descrive è profondamente dolorosa e, allo stesso tempo, molto complessa. La rottura non nasce da un problema di coppia, ma dal crollo emotivo del suo compagno, che sta vivendo una depressione strutturata, aggravata da responsabilità lavorative, conflitti familiari e senso di fallimento personale. Quando dice di non provare più piacere, di avere attacchi di panico, di sentirsi senza energie e di non meritare nulla, sta descrivendo con precisione un quadro depressivo che si è acuito nel tempo.

Il suo gesto di interrompere la relazione non è un rifiuto verso di Lei, ma un tentativo – distorto ma comprensibile – di alleggerire il senso di colpa e di non “trascinare” la persona che ama in ciò che vive come un abisso. Le persone depresse spesso credono di doversi isolare per proteggere gli altri, e lo fanno proprio quando sembrava che tutto stesse andando meglio. È un meccanismo noto.

Per quanto riguarda la terapia, non possiamo sapere dall’esterno se la terapeuta sia o meno adatta. Tuttavia, il fatto che dopo due anni i sintomi siano peggiorati può indicare che la modalità di lavoro non è quella più efficace per lui, oppure che la depressione è così radicata da richiedere un approccio diverso (o un’integrazione, ad esempio psichiatrica). È legittimo che Lei si ponga delle domande, ma non è possibile che sia Lei a condurre il suo compagno verso un cambiamento terapeutico: questa decisione deve nascere da lui e dal suo senso di responsabilità verso la propria salute.

Il punto centrale, però, riguarda Lei. Il desiderio di “stargli vicino da lontano”, sostenerlo e fargli capire qual è la strada migliore è comprensibile, ma rischia di esporla a un dolore prolungato e a un ruolo che non può sostenere da sola. Una persona depressa ha bisogno di cura professionale, continuità terapeutica e protezione emotiva: non può essere il partner a compensare questi aspetti.

Un approccio utile potrebbe essere questo:

rispettare il suo bisogno di distanza in questo momento;

mantenere un canale di comunicazione leggero e non pressante solo se lui lo desidera;

prendersi tempo per elaborare il trauma della separazione, che per Lei è molto recente e destabilizzante;

lavorare con un professionista per capire come proteggere il suo benessere mentre affronta un legame così complesso.

Non è abbandonarlo: è riconoscere che per aiutarlo davvero, Lei deve prima evitare di crollare insieme a lui. Quando una relazione finisce “per depressione”, non per mancanza di amore, il dolore è enorme. Ma è anche uno dei momenti in cui è più importante che Lei si prenda cura di sé, prima di poter capire se e come ritrovarvi.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dott.ssa Sara Petroni

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