Dott.ssa Sonia Gilardi

Buongiorno, mi spiace leggere delle sue delusioni in amore. Trovo comprensibile che, dopo diverse delusioni, una persona tenda a perdere la speranza; tuttavia, questo mi sembra vero solo per una parte di lei: quella parte che ha deciso volontariamente di smettere di cercare l’amore.
Mi sembra, però, di veder emergere un’altra parte di lei che ha ancora voglia di sperare e provare.
E’ possibile che in questo momento, a causa di un dolore recente, ora prevalga il suo desiderio di “metterci una pietra sopra” o “arrendersi per sempre” per evitare di rimanere ancora deluso o soffrire nuovamente. Tuttavia, se fosse davvero convinto che questa è per lei la decisione giusta e definitiva, non sarebbe qui a chiedere aiuto e consigli.
Le consiglio di darsi del tempo, di non sentirsi obbligato a scegliere adesso se credere nell’amore oppure no per tutto il resto della vita.
Se ora ritiene di aver bisogno di stare un po’ da solo senza dare spazio alla ricerca di una compagna, allora si prenda questo tempo. Rimanga in ascolto di se stesso e non reprima eventuali futuri desideri di ricerca dell’amore.
Forse, in futuro, potrà esserle utile lavorare sul bisogno di prendere le decisioni subito, senza rifletterci; non è possibile che sia anche questo questo, la mancanza di riflessione, a farla avvicinare a donne che poi si rivelano non adatte?
Forse prima di decidere se una donna è adatta a lei o meno, e quindi lasciarsi andare fin da subito ad un forte sentimento, potrebbe esserle utile, come si suol dire, “andare con i piedi di piombo” o quantomeno darsi prima il modo di conoscere davvero questa persona, prendendosi del tempo per riflettere prima di decidere subito che “è la donna giusta”.
Nel caso non riuscisse a fare questo da solo, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico individuale, potrebbe anche essere un modo per conoscere meglio le diverse parti di sé e capire come gestire la paura di ulteriori delusioni d’amore che rischia di impedirle la possibilità di nuove conoscenze.
Le auguro il meglio.

Buongiorno, mi spiace leggere del tuo senso di colpa. Il tuo testo mi ha lasciato un dubbio: nella parte finale affermi di non sapere come vedere bene quel tatuaggio; mi viene da chiedermi se il nodo della questione sia davvero il tatuaggio o se sia, invece, la ragazza in sé.
Provando ad attribuire al tatuaggio la fonte dei tuoi pensieri, mi viene da fare una riflessione: eravate molto giovani all’epoca in cui lei si è tatuata e vi eravate già lasciati. Il fatto che lei abbia comunque voluto tentare di conquistarti con questo gesto, come può essere dipeso da te? Se lei non ti aveva avvisato di volerlo fare, come potevi tu impedirle di farlo? Inoltre, ricordiamo che per lei non sembra essere problematico il tatuaggio, a cui infatti ora ha attribuito un altro significato. Se per lei il tatuaggio ad oggi non è un problema, perché continua ad esserlo per te? Se lei non attribuisce a te le cause/colpe di questo tatuaggio (afferma infatti che è stato un suo errore di ragazza), come mai tu continui a sentirti responsabile per questo tatuaggio?

Riferendoci non più al tatuaggio ma alla ragazza: da dove arriva il tuo pensiero, seppur difficile, di tornare fidanzati se hai ribadito più volte, forse anche a te stesso, di non avere per lei abbastanza interesse? Cosa ti spaventa del fatto che lei possa ricomparire? Il tuo non aver più avuto relazioni è in qualche modo connesso a lei?
Ritengo che questa questione, nata diversi anni fa, abbia bisogno di attenzione...se dopo diversi anni ancora ti porti dentro questo senso di colpa, forse un consulto psicologico potrebbe aiutarti a far un po’ più di luce su tutta la vostra storia passata, presente e futura. Rimango a disposizione.
Ti auguro il meglio