Salve, ho paura che il mio ragazzo abbia problemi psicologici. Premetto che lui ha avuto un infanzi

23 risposte
Salve, ho paura che il mio ragazzo abbia problemi psicologici.
Premetto che lui ha avuto un infanzia infelice, è nato da un rapporto extraconiugale. La madre biologica lo ha abbandonato e il padre biologico se ne è lavato le mani, è cresciuto con l'ex moglie del padre nonostante non sia lei la madre biologica.
È sempre stato sensibile e diffidente con tutti a causa del suo passato, da quando ci siamo messi insieme mi ha dimostrato tutto l'amore che ogni donna potesse desiderare ed è stato sempre molto geloso di me.
Ultimamente, dopo due anni di relazione, ci siamo allontanati perché la sua gelosia e la sua pesantezza non mi facevano più vivere bene.
È successo che nell'ultima settimana lui ha cominciato ad avere comportamenti strani con la mia coinquilina fino ad arrivare addirittura a provarci e a nascondermi tutto nonostante poteva bene immaginare che la mia mia coinquilina me lo dicesse.
Quando gli chiedevo spiegazioni rispondeva in modo sfasato dicendomi solo e sempre "ti amo". Non riusciva a darmi una spiegazione.
Non si è mai comportato così e non so cosa gli stia succedendo.
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Cara utente, parlare di problemi psicologici non conscendo le specifiche del suo partner non è possibile. Ovviamente però da queste poche righe emerge un'infanzia non semplice, che possa aver portato il suo partner ad avere delle aree di vulnerabilità. A scrivere a noi però oggi non c'è il suo partner ma lei, quindi la domanda che mi pongo è le pongo è: ma lei come si sente? lei cosa pensa di quanto le stia accadendo? Mi sembra che ci sia del disagio e della sofferenza nelle sue parole. Il suo malessere è degno di essere ascoltato e compreso da lei. Valuti di poter ritagliarsi uno spazio insieme ad un professionista per elaborare i suoi vissuti. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Dott. Fabio Falcone
Psicologo
Milano
buonasera, purtroppo i dubbi nelle relazioni amorose sono dolorosi e rimettono in discussione parti profonde di noi. Proprio per questo però sono anche fasi importanti per poter approfondire un percorso interiore. Non cerchi diagnosi sul suo compagno, nessuno può fornirgliene (sarebbe anche deontologicamente scorretto), valuti, invece, se Lei senta il desiderio di confrontarsi con un professionista per potersi confrontare in questo momento che le crea molti dubbi. Un saluto cordiale
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, il passato del suo compagno sembra di certo a dir poco burrascoso. Tuttavia, allontanarsi dalla persona con cui si è fidanzati non è di per sè un comportamento patologico. Resta chiaro che invece ciò che lei descrive come estrema pesantezza e gelosia, invece, potrebbe avere dei risvolti poco sani in una relazione.
Le ricordo che i problemi all'interno di una relazione sono sempre attribuibili ad entrambi i membri, agli scambi comunicativi che essi mettono in atto, ed a mancanze nel contratto che hanno (spesso tacitamente) concordato. Di conseguenza, le sconsiglio di partire prevenuta sostenendo che eventuali problemi siano causati esclusivamente dal turbolento passato del suo compagno.
Per eventuali dubbi e chiarimenti, resto a sua completa disposizione, un caro saluto, dott. Daniele D'Amico.
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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lui possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarlo ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendogli il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Marzia Benvenuti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pontinia
Gentile utente, questa situazione la sta preoccupando molto e credo che sia essenziale che dia spazio a ciò che sta provando, riflettendo su quali vissuti e pensieri questa condizione sta stimolando in lei e cercando di separare i suoi vissuti da quelli del suo ex, se vuole anche facendosi affiancare da un professionista. Riguardo al suo ex compagno potrebbe provare a confrontarsi con i suoi familiari e amici/conoscenti comuni per constatare se anche loro hanno notato cambiamenti importanti. Questo le permetterebbe anche di non doversi fare carico lei o perlomeno non da sola del malessere del suo ex compagno, qualora ci fosse. Resto a disposizione, un caro saluto, Dott.ssa M. B.
Dott.ssa Sara Di Paolo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Ravenna
Cara utente,
leggendo le sue parole si percepisce il dispiacere e la sofferenza da parte sua per la fine di questa relazione, ma soprattutto nei riguardi del suo ex partner, di cui però non ho informazioni sufficienti e specifiche per parlare di problemi psicologici. Ovviamente in base a quello che lei ha riportato si evince un passato, ma soprattutto un'infanzia difficile e complessa che andrebbe affrontata con il suo ex partner, qualora lo desiderasse. Diversamente ritengo che sarebbe utile anche per lei affrontare e liberarsi di questo suo malessere derivante dal distacco e dalla rottura del legame con il partner, di come lei lo abbia vissuto e delle conseguenze che ha portato con sé. In questo modo si potrà comprendere meglio le dinamiche all'interno della relazione ma soprattutto il ruolo che entrambi avete avuto nel portare a termine la stessa, perché in una coppia entrambi riversano i propri caratteri, abitudini e vissuti personali, determinandone la continuità o interruzione.
Rimango a sua disposizione, un caro saluto, Dott.ssa Sara Di Paolo
Dott.ssa Sara Chiara Pompili
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno gentile utente,
Dal suo messaggio si evincono tre questioni fondamentali : infanzia oggettivamente difficile, allontanamento tra di voi per gelosia, possibile interesse del suo fidanzato ( o ex fidanzato) verso la coinquilina. I tre punti di cui lei parla non necessariamente sono correlati, perché non conosciamo i vissuti soggettivi del ragazzo, rispetto al suo passato, per poter dedurre un disturbo psicologico.
L’estrema gelosia e’ comunque un aspetto problematico ( se ho capito bene già dall’inizio della relazione ) che la spinta ad allontanarsi dal suo fidanzato.
Non ho solo capito se vi siete lasciati, perché in quel caso mi domando che sentimenti prova ancora per lui, se ha dei sentimenti conflittuali.
Anche il ragazzo mi sembra conflittuale poiché sostiene di amarla ancora.
Dott.ssa Viviana Onorato
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Salve, nel risponderle scelgo volutamente di selezionare solo le parti in cui lei ha scritto qualcosa di sé.

Scrive che la gelosia e la pesantezza del suo ragazzo non la facevano più vivere bene; in che modo? Cosa stava accadendo? C’è stato qualche cambiamento da parte di lui nel tempo o è il suo modo di vivere la gelosia e la pesantezza che è cambiato?
“Quando gli chiedevo spiegazioni rispondeva in modo sfasato”: lei cosa provava in quel caso? Quali erano i suoi dubbi e le sue preoccupazioni? Che reazioni aveva a queste risposte?
Conclude scrivendo che non sa cosa gli stia succedendo: posso immaginare che lei sia preoccupata, che stia provando a comprendere la prospettiva di lui e forse sta cercando qualche spiegazione attraverso la storia travagliata dell’infanzia del suo ragazzo o dei suoi eventuali problemi psicologici.

È normale porsi queste domande ed è parte di una relazione amorosa, però credo valga la pena che lei dia spazio – innanzitutto – a se stessa (da qui la mia scelta di risponderle solo su ciò che nel testo riguardava lei).
Provi a porsi questa domanda: ha scritto chiedendo aiuto per lui o per se stessa? La risposta a questa domanda potrebbe raccontarle qualcosa di più su di sé.

Cordialmente,
dott.ssa Onorato
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Gentile utente buongiorno.
Parlare di problemi psicologici finché non vi è una diagnosi non è possibile. Da ciò che ha descritto a parte l’estrema gelosia del suo partner il tutto sembra normale.
Sicuramente l’infanzia difficile può influire sul nostro futuro e su come diventiamo persone nel mondo, ma nel suo racconto non emerge nulla di al quanto “deviante”. Magari il suo ragazzo sta passando un periodo di confusione emotiva, credo che l’unica cosa che possiate fare è comunicare ciò che avete realmente dentro.
Cordialmente
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Dott.ssa Elena Sinistrero
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente, parlare di problemi psicologici su una persona terza e solo sulla base del suo racconto purtroppo non è possibile a livello professionale, tuttavia l'infanzia difficile e gli aspetti di gelosia così accentuati potrebbero indicare vulnerabilità emotive.
Una concetto fondamentale, però, nei percorsi psicologici è che non si possono cambiare le altre persone, ma si può cambiare il modo in cui noi percepiamo i comportamenti degli altri e sviluppare modi più efficaci di comunicare.
Infine, lei può pensare di suggerire al suo ragazzo di cercare un supporto, ma finchè non verrà da lui la motivazione a farlo qualsiasi intervento produrrebbe risultati scarsi.
Le suggerisco quindi di valutare l'inizio di un percorso psicologico per rielaborare ciò che lei prova e per studiare strategie comunicative alternative.
Spero che questo confronto le sia stato utile, resto a disposizione anche online se ne avesse necessità.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Sinistrero
Dr. Massimo Montanaro
Psicologo clinico, Psicologo
Crema
Carissima, è difficile rispondere in modo preciso con così pochi elementi ma una ipotesi credibile è che il suo ragazzo stia cercando di attirare la sua attenzione attraverso questa azione con la coinquilina; da quanto lei scrive avrebbe proprio bisogno di fare un percorso psicologico per elaborare il suo vissuto famigliare che lo porta presumibilmente ad essere così geloso ed attaccato a lei. Resto a disposizione per qualsiasi necessità. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Dott. Iacopo Curzi
Psicologo, Psicologo clinico
Senigallia
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. La situazione che ha descritto non consente di fornire alcuna soluzione o ipotesi diagnostica adeguata. Ciò che emerge dalle sue parole è la presenza di una ferita profonda che il suo ex compagno ha subito in un epoca molto lontana e che forse, in qualche modo, lei sente influenzarlo.
A parte questo non ci sono elementi adeguati per poter avere un idea chiara ed esauriente di ciò che sta accadendo al suo ex fidanzato.
Quello che mi sento di suggerirle è di non cercare di valutare, analizzare e comprendere il suo ex compagno piuttosto cerchi di analizzare e capire che cosa succede in lei, quali sono le emozioni e i vissuti che questa situazione le suscita e quali sono i comportamenti ad essa associati.
Se inoltre sente che può esserle di aiuto iniziare un percorso di sostegno psicologico o una psicoterapia non esiti a rivolgersi ad un professionista a cui affidarsi.
Dott. Iacopo Curzi
Dott.ssa Alice Carbone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, mi dispiace per questa situazione, che le crea sicuramente confusione e sofferenza.
Se ha già parlato con il suo compagno, e non le sembra che la comunicazione tra voi sia semplice ed efficace, potrebbe essere di aiuto ricavare uno spazio per un incontro di coppia, per parlare di questi sentimenti e stati d'animo. Per qualsiasi necessità, sono disponibile. Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Psicologo, Psicologo clinico
Voghera
Gentile utente,
Al di là di quest'ultimo fatto da lei raccontato, che andrebbe meglio approfondito ma di cui comprendo la componente dolorosa che la riguarda, credo che il ragazzo avrebbe bisogno di affrontare e risolvere il suo passato con una buona psicoterapia. Ovviamente, tuttavia, dovrà essere una decisione sua, libera e incondizionata, se e quando se la sentirà. Lei giustamente vorrebbe vederlo stare meglio e comportarsi meglio, ma ciò che può fare è provare a sostenerlo e comprenderlo. È comprensibile che questa situazione per lei sia davvero pesante e penso che sia opportuno che lei prenda le decisioni che possono farla stare meglio.
Se vuole parlarne sono disponibile.
Cordialmente,
Dott.ssa Bagnoli
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, sarebbe utile che lei si ascoltasse e si chiedesse che impatto hanno i comportamenti di lui sul suo vissuto interiore. Non è possibile fare una valutazione del ragazzo ed è probabile che lui abbia delle fragilità, ma ogni evento ha un impatto differente da persona a persona, gli esiti non sono univoci. Rifletta su se stessa e su ciò che sente, dalla chiarezza discenderanno le decisioni più proficue per lei e per la coppia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Cristina Villa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Genova
Buonasera, mi dispiace se il suo ragazzo non sta bene, ma psicotico lo deduce lei o è una diagnosi fatta da uno specialista che lo segue? E questa gelosia/desiderio della sua amica cosa suscitano in lei? Cosa la lega a lui? Partire da noi stessi è un buon punto di partenza per comprendere le situazioni che ci affliggono. Chieda un consulto ad uno specialista per comprendere meglio il suo posto in questa relazione.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, quello che dice è possibile ma non è per forza una spiegazione del suo comportamento. Se la vostra relazione non funziona più mi focalizzerei su questo dato che è impossibile fare diagnosi a distanza tanto meno spiegare il comportamento di una persona. Ripeto, può essere ma lei dovrebbe prendere le sue decisioni a prescindere.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia, ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Provi a parlarne con il suo ragazzo, potrebbe essere un occasione di crescita per entrambi; un percorso psicologico potrebbe aiutarvi nel trovare un nuovo equilibrio.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Ingrid Madiai
Psicologo, Psicologo clinico
Prato
Gentile Utente, grazie per il suo contributo.
Le informazioni da Lei fornite sono inerenti ad un'altra persona e sono poche, quindi una valutazione psicologica della persona di cui parla non è fattibile. Tuttavia, aggiungo che, avere un'infanzia difficile può essere un fattore di rischio, ma Non necessariamente si svilupperanno problematiche psicologiche.
Grazie e Cordiali Saluti.
Rimango a disposizione...
dott.ssa Ingrid Madiai
Dott.ssa Giulia Faccioli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, grazie per il suo messaggio. La situazione che descrive evidenzia un cambiamento nel comportamento del suo ragazzo che lei riconduce subito ad un problema psicologico. Molte possono essere le ragioni che al momento lo hanno allontanato da lei, tutte non decifrabili dall’esterno e anche da lei stessa a meno che non venga sviluppato un dialogo sulla cosa, che le permetterà di entrare maggiormente nella comprensione delle sue azioni. Cordiali saluti.
Dott.ssa Ilenia Colasuonno
Psicologo, Psicologo clinico
Cerveteri
Mi dispiace molto che tu stia attraversando una situazione così complessa e dolorosa. È evidente che ci sia molta confusione e delusione da parte tua, e il fatto che il tuo ragazzo si stia comportando in modo così diverso rispetto a come ti ha sempre trattata rende ancora più difficile comprendere cosa stia succedendo.

La sua infanzia e il contesto familiare che hai descritto potrebbero aver avuto un impatto significativo sulla sua capacità di gestire le emozioni, specialmente quelle legate all’amore, alla fiducia e alla gelosia. Crescere in un ambiente così turbolento e instabile può aver influenzato la sua percezione delle relazioni, facendolo sentire insicuro, non amato o rifiutato, e questo potrebbe aver sviluppato comportamenti più possessivi o gelosi come forma di protezione. Tuttavia, è importante sottolineare che ogni persona è unica, e non tutti quelli che vivono esperienze dolorose da bambini reagiscono nello stesso modo.

Il comportamento che descrivi, in particolare la sua gelosia e il tentativo di approcciare la tua coinquilina, sembra essere un segno di un cambiamento nei suoi atteggiamenti, e potrebbe esserci una causa più profonda dietro queste azioni. Potrebbe trattarsi di un aumento della sua ansia o paura di perderti, che a sua volta potrebbe averlo portato a cercare attenzione in altri modi, anche in modo errato e confuso.

Il fatto che non riesca a darti spiegazioni e risponda solo con "ti amo" potrebbe indicare una difficoltà a comunicare apertamente riguardo ai suoi sentimenti, o potrebbe anche essere il risultato di un meccanismo di difesa che lo porta a evitare di affrontare direttamente le sue azioni e le sue motivazioni.

C'è anche la possibilità che ci siano dei problemi psicologici più profondi, come difficoltà a gestire l'intimità o la paura dell’abbandono, che potrebbero spiegare il suo comportamento. Questi problemi possono emergere in modo più evidente in situazioni di stress o quando la relazione subisce delle sfide. È importante ricordare, però, che sebbene sia possibile che il suo comportamento derivi da difficoltà psicologiche, nessun tipo di comportamento inaccettabile, come il tradimento, giustifica una mancanza di rispetto verso il partner.

In questa situazione, la cosa migliore che tu possa fare è cercare di mantenere la calma e chiederti cosa vuoi davvero. Hai bisogno di spiegazioni chiare, ma anche di capire se sei disposta a continuare la relazione, considerando i suoi comportamenti recenti e le difficoltà che potrebbe avere. Se non riesci a ottenere un confronto onesto e rispettoso, potrebbe essere il momento di valutare se la relazione ti fa più male che bene.

Potresti suggerirgli di parlare con uno psicologo per esplorare meglio le sue emozioni e i suoi comportamenti. Se davvero ti ama e vuole stare con te, potrebbe essere disposto a fare il lavoro necessario per affrontare questi problemi. Tuttavia, se non ci sono segnali di cambiamento o apertura, sarà importante per te considerare anche il tuo benessere e se questa relazione ti sta facendo crescere o ti sta limitando.

Non sei sola in questo, e il fatto che tu stia cercando di capire la situazione dimostra che hai a cuore sia te stessa che la relazione. Assicurati di ascoltare te stessa, i tuoi bisogni e i tuoi limiti in questo momento.
Dott.ssa Bianca Vigoni
Psicologo, Psicologo clinico
Cremona
Gentile utente,
vista la storia del suo compagno, comprendo la sua difficoltà nelle relazioni e credo che la decisione di allontanarsi dopo vari sforzi sia stata più che saggia.
Mi permetto però di farle una domanda: ha mai provato a parlare con lui di questa gelosia? Di come lo fa sentire? Questo lo chiedo non perché credo debba essere lei a "risolvere" gli eventuali problemi psicologici di cui lei mi parla, ma perché la comunicazione in una coppia è importantissima, sopratutto per chi ha un vissuto così carico emotivamente.

Sicuramente è bene che lei consigli al suo compagno un percorso di analisi, ma non perché deve aver paura dei suoi eventuali problemi psicologici, quanto perché credo che il suo ragazzo abbia bisogno di elaborare ciò che ha passato; tutto ciò è probabile che possa causare una certa resistenza in vista del dolore che ciò potrebbe causare.
Quello che mi sento di consigliarle, se se la sente, è di stargli vicino in questa eventuale scelta di mettersi in gioco, in quanto comunque lei è stata una persona con la quale è riuscito ad aprirsi e dimostrare amore.

Resto a disposizione,
Cordialmente,
Dott.ssa Vigoni Bianca
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, capisco bene la sua preoccupazione e la confusione che questo episodio le ha portato. La storia del suo ragazzo, così come la descrive, mostra radici di dolore e di abbandono che inevitabilmente hanno segnato la sua crescita e il suo modo di stare in relazione. Quando una persona sperimenta fin dall’infanzia il rifiuto o la mancanza di figure stabili di riferimento, può sviluppare sia una forte sensibilità emotiva, sia una diffidenza di fondo che si accompagna spesso a una grande paura di perdere chi ama. La gelosia e il bisogno costante di conferme, che lei ha osservato nel corso della relazione, sono spesso il riflesso di queste ferite profonde. Il comportamento che racconta, legato al tentativo di coinvolgere la sua coinquilina, sembra però andare oltre la semplice gelosia. È comprensibile che per lei sia incomprensibile e doloroso, anche perché appare contraddittorio rispetto all’immagine che aveva di lui fino a poco tempo fa. Da un punto di vista psicologico, può accadere che persone con storie di abbandono o traumi affettivi cerchino, anche senza rendersene pienamente conto, di mettere alla prova i legami più importanti, quasi per verificare quanto l’altro sia disposto a restare nonostante l’errore o il danno arrecato. Questo non significa giustificare ciò che è successo, ma aiuta a comprendere come certi comportamenti nascano da dinamiche interne che spesso sfuggono al controllo razionale. Il fatto che, di fronte alle sue richieste di spiegazioni, lui non sia riuscito a darle una risposta chiara ma si sia limitato a ribadire il “ti amo” mostra la difficoltà di affrontare apertamente le proprie azioni e le proprie contraddizioni. Potrebbe esserci in lui una paura molto forte di ammettere l’errore, perché significherebbe riconoscere di aver rischiato di perdere la relazione. Allo stesso tempo, il suo vissuto gli rende forse difficile tollerare il senso di colpa o la vergogna. Questo spiega perché si rifugi in parole d’amore, che da un lato sono sincere, ma dall’altro non bastano certo a riparare il dolore causato. Per lei è importante distinguere due piani: da un lato il suo bisogno legittimo di chiarezza, di rispetto e di un comportamento coerente; dall’altro le difficoltà psicologiche del suo compagno, che non dipendono da lei e che solo lui può decidere di affrontare, eventualmente con un aiuto professionale. Non è compito suo trovare le spiegazioni al posto suo né prendersi il peso delle sue ferite passate. La sua responsabilità è quella di valutare se questa relazione, così com’è oggi, le permette di stare bene, di sentirsi rispettata e serena. Può certamente provare a comunicargli con calma e fermezza che per lei è indispensabile avere non solo dichiarazioni d’amore, ma un confronto sincero e la capacità di assumersi le proprie responsabilità. Se lui non riuscirà a farlo, questo le darà un’indicazione chiara su quanto sia realmente in grado di costruire con lei una relazione stabile e sana. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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