Salve ho disturbo borderline e ho paura appena mi ha parlato la psicologa
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Salve ho disturbo borderline e ho paura appena mi ha parlato la psicologa mi sono allontanata ho bisogno di aiuto e capire se ho disturbo sto molto male e chiedo di essere aiutata al più presto
Buon pomeriggio, la diagnosi "borderline" può indicare diversi aspetti e può avere tantissime sfumature, dunque dovrei conoscerla meglio per poterle dire di più e per poterla eventualmente aiutare.
In ogni caso, non deve preoccuparsi ma piuttosto provi ad affrontare meglio il discorso con la psicologa che glielo ha comunicato, facendosi spiegare quale sia il suo funzionamento psichico e quali nuclei di personalità vengono coinvolti nella sua sofferenza... solo così potrà percepire la diagnosi data non come un'"etichetta, spaventosa, ma piuttosto come una guida per imparare a conoscersi meglio e a stare nel mondo nel migliore dei modi...
Se avrà bisogno di ulteriori informazioni, o di un supporto psicologico, resto a Sua disposizione.
Grazie mille ed a presto,
Chiara Visalli - Psicologa Clinico Dinamica
In ogni caso, non deve preoccuparsi ma piuttosto provi ad affrontare meglio il discorso con la psicologa che glielo ha comunicato, facendosi spiegare quale sia il suo funzionamento psichico e quali nuclei di personalità vengono coinvolti nella sua sofferenza... solo così potrà percepire la diagnosi data non come un'"etichetta, spaventosa, ma piuttosto come una guida per imparare a conoscersi meglio e a stare nel mondo nel migliore dei modi...
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Grazie mille ed a presto,
Chiara Visalli - Psicologa Clinico Dinamica
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Ciao, rivolgersi a qualcuno quando si sta male richiede coraggio, e il fatto che tu abbia deciso di farlo è già un primo passo.
Capisco quanto possa essere difficile confrontarsi con un disturbo di personalità, soprattutto se questo ti fa sentire spaventata o in pericolo. La paura di sentirsi etichettati o di non essere compresi può portare ad allontanarsi, anche da chi ti potrebbe aiutare. Ma è proprio in questi momenti che bisogna affidarsi e insistere.
Se hai già ricevuto una diagnosi, è importante che questa venga approfondita all'interno di un percorso che ti faccia sentire al sicuro.
Quindi non fuggire più, ma cerca qualcuno che ti faccia sentire accolta, ascoltata e non giudicata. Se il primo contatto ti ha fatto sentire troppo esposta o impaurita, non è una colpa: può succedere, e può derivare della tua sensibilità.Ma non rinunciare per questo.
Un caro saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Capisco quanto possa essere difficile confrontarsi con un disturbo di personalità, soprattutto se questo ti fa sentire spaventata o in pericolo. La paura di sentirsi etichettati o di non essere compresi può portare ad allontanarsi, anche da chi ti potrebbe aiutare. Ma è proprio in questi momenti che bisogna affidarsi e insistere.
Se hai già ricevuto una diagnosi, è importante che questa venga approfondita all'interno di un percorso che ti faccia sentire al sicuro.
Quindi non fuggire più, ma cerca qualcuno che ti faccia sentire accolta, ascoltata e non giudicata. Se il primo contatto ti ha fatto sentire troppo esposta o impaurita, non è una colpa: può succedere, e può derivare della tua sensibilità.Ma non rinunciare per questo.
Un caro saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Gentile utente,
nel leggere il suo scritto sento la paura di cui parla e che immagino abbia sperimentato nell'approcciarsi ad una consulenza psicoterapeutica. Tuttavia, allontanandosi dal percorso sembra che si tenga anche lontana dalla possibilità di prendersi quell'aiuto di cui ha bisogno e che chiede qui. E' più che normale, all'inizio di un percorso di psicoterapia, sperimentare paura, fatica e difficoltà varie ed è proprio l'attraversare questo sentire che permette alla persona di affidarsi al processo psicoterapeutico e di trarne dei benefici per il proprio benessere. Mi viene in mente ciò che diceva Fritz Perls, il padre della Psicoterapia della Gestalt "The only way to go out is to go through" che in italiano sarebbe "L'unico modo per uscirne è passarci attraverso".
Nella speranza di esserle stata d'aiuto, un caro saluto e un grande in bocca al lupo!
Dott.ssa Camilla Antonini
nel leggere il suo scritto sento la paura di cui parla e che immagino abbia sperimentato nell'approcciarsi ad una consulenza psicoterapeutica. Tuttavia, allontanandosi dal percorso sembra che si tenga anche lontana dalla possibilità di prendersi quell'aiuto di cui ha bisogno e che chiede qui. E' più che normale, all'inizio di un percorso di psicoterapia, sperimentare paura, fatica e difficoltà varie ed è proprio l'attraversare questo sentire che permette alla persona di affidarsi al processo psicoterapeutico e di trarne dei benefici per il proprio benessere. Mi viene in mente ciò che diceva Fritz Perls, il padre della Psicoterapia della Gestalt "The only way to go out is to go through" che in italiano sarebbe "L'unico modo per uscirne è passarci attraverso".
Nella speranza di esserle stata d'aiuto, un caro saluto e un grande in bocca al lupo!
Dott.ssa Camilla Antonini
Salve, la ringrazio per aver scritto ciò che prova. È molto importante che lei abbia trovato il coraggio di chiedere aiuto e voglio dirle subito che non è sola.
Quello che sta vivendo è molto difficile, ma può essere affrontato — con il giusto supporto può stare meglio.
Ha detto che si è allontanata quando la psicologa le ha parlato. Può essere che il confronto con quello che sente dentro le abbia fatto paura, l'abbia confusa, o l'abbia fatta sentire troppo vulnerabile. Questo succede spesso alle persone che vivono un forte dolore emotivo — non è colpa sua.
### **Se stai molto male in questo momento**
Se senti di poter **farti del male** o se il dolore è troppo forte
Il Disturbo Borderline si può curare e affrontare con il tempo con il giusto supporto psicologico o psicoterapeutico.
Ciò che le posso consigliare in questo momento è:
1. Non si isoli: scriva ancora, se la fa sentire meglio. Parlare aiuta.
2. Contatti uno specialista: se ha già una psicologa, provi contattarla spiegandole che si sente spaventata da questa situazione.
3. Scriva cosa sente: serve a fare chiarezza dentro.
Se desidera approfondire l'argomento mi può contattare tranquillamente.
Un caro saluto.
Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Quello che sta vivendo è molto difficile, ma può essere affrontato — con il giusto supporto può stare meglio.
Ha detto che si è allontanata quando la psicologa le ha parlato. Può essere che il confronto con quello che sente dentro le abbia fatto paura, l'abbia confusa, o l'abbia fatta sentire troppo vulnerabile. Questo succede spesso alle persone che vivono un forte dolore emotivo — non è colpa sua.
### **Se stai molto male in questo momento**
Se senti di poter **farti del male** o se il dolore è troppo forte
Il Disturbo Borderline si può curare e affrontare con il tempo con il giusto supporto psicologico o psicoterapeutico.
Ciò che le posso consigliare in questo momento è:
1. Non si isoli: scriva ancora, se la fa sentire meglio. Parlare aiuta.
2. Contatti uno specialista: se ha già una psicologa, provi contattarla spiegandole che si sente spaventata da questa situazione.
3. Scriva cosa sente: serve a fare chiarezza dentro.
Se desidera approfondire l'argomento mi può contattare tranquillamente.
Un caro saluto.
Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Buonasera, le consiglio di parlare con la sua psicologa di quanto accaduto dentro di sè a seguito dell'incontro. Senza dubbio sarà una valida occasione per comprendere alcune sue modalità relazionali.
Buonasera,
Capisco quanto possa essere difficile affrontare tutto questo, soprattutto se sente di non riuscire a fidarsi o a rimanere nel contatto con chi può aiutarla. Il primo passo è proprio riconoscere il bisogno, come ha fatto lei ora, ed è già molto importante. Possiamo prenderci il tempo per capire meglio cosa sta accadendo e se le difficoltà che vive rientrano in un quadro di disturbo borderline o in altro. Lavorare insieme, online o in presenza, con calma e in un contesto protetto, può aiutarla a stare meglio.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Emma Basilico, psicologa.
Capisco quanto possa essere difficile affrontare tutto questo, soprattutto se sente di non riuscire a fidarsi o a rimanere nel contatto con chi può aiutarla. Il primo passo è proprio riconoscere il bisogno, come ha fatto lei ora, ed è già molto importante. Possiamo prenderci il tempo per capire meglio cosa sta accadendo e se le difficoltà che vive rientrano in un quadro di disturbo borderline o in altro. Lavorare insieme, online o in presenza, con calma e in un contesto protetto, può aiutarla a stare meglio.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Emma Basilico, psicologa.
Gentile utente, se ha bisogno di aiuto deve prendere un appuntamento con un/ una psicoterapeuta. Non ho ben capito il motivo per cui si è allontanata dalla psicologa, ma l’unico modo per guarire è lasciarsi curare , affidarsi , fidarsi di un professionista esperto. Cordiali saluti. Dott.ssa Selina Moretti
Gentile utente,
mi chiedo cosa, in particolare, l’abbia spaventata nel dialogo con la sua psicologa. Non mi è chiaro se questo momento di difficoltà coincida con la comunicazione della diagnosi. Al di là dell’etichetta diagnostica (e quindi del disturbo che sta cercando di comprendere) ciò che mi sembra più importante, da ciò che scrive, è il prendersi cura della sofferenza che sta vivendo, che appare profonda. Le suggerisco, se possibile, di farsi accompagnare in questo percorso da qualcuno di fiducia, che possa starle vicino e aiutarla a trovare il giusto sostegno da parte di professionisti competenti. Potrebbe anche valutare di ricontattare la sua psicologa, anche solo tramite mail o per telefono, per condividere con lei quanto si è sentita spaventata. Questo potrebbe essere un primo passo per affrontare insieme la difficoltà e riprendere il vostro percorso terapeutico.
Resto a disposizione per sostenerla in questo momento di sofferenza, qualora lo desiderasse.
mi chiedo cosa, in particolare, l’abbia spaventata nel dialogo con la sua psicologa. Non mi è chiaro se questo momento di difficoltà coincida con la comunicazione della diagnosi. Al di là dell’etichetta diagnostica (e quindi del disturbo che sta cercando di comprendere) ciò che mi sembra più importante, da ciò che scrive, è il prendersi cura della sofferenza che sta vivendo, che appare profonda. Le suggerisco, se possibile, di farsi accompagnare in questo percorso da qualcuno di fiducia, che possa starle vicino e aiutarla a trovare il giusto sostegno da parte di professionisti competenti. Potrebbe anche valutare di ricontattare la sua psicologa, anche solo tramite mail o per telefono, per condividere con lei quanto si è sentita spaventata. Questo potrebbe essere un primo passo per affrontare insieme la difficoltà e riprendere il vostro percorso terapeutico.
Resto a disposizione per sostenerla in questo momento di sofferenza, qualora lo desiderasse.
Buongiorno,
ricevere una diagnosi non è mai semplice, tuttavia è importante che possa intraprendere un percorso di aiuto.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Amato
ricevere una diagnosi non è mai semplice, tuttavia è importante che possa intraprendere un percorso di aiuto.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Amato
Ciao, grazie per aver scritto e per il coraggio che hai avuto nel parlare di come ti senti.
Capisco che tu stia vivendo molta sofferenza e confusione. Il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) è un disturbo complesso, caratterizzato spesso da instabilità emotiva, paure intense di abbandono, difficoltà nelle relazioni, impulsività e sentimenti di vuoto. Tuttavia, solo uno specialista può fare una diagnosi corretta: non basta riconoscersi in alcuni sintomi letti online o raccontati da altri.
Il fatto che tu ti sia allontanata appena la psicologa ti ha parlato può dipendere dalla paura di affrontare emozioni dolorose o dalla difficoltà a fidarti, che possono essere presenti in chi ha una sofferenza importante come quella che descrivi. Ma è fondamentale non restare sola.
Se stai molto male, il consiglio è di contattare nuovamente uno psicologo o uno psichiatra, anche diverso se con la prima persona non ti sei sentita a tuo agio. Esistono percorsi terapeutici efficaci (come la terapia dialettico-comportamentale o la terapia cognitivo-comportamentale) che possono aiutarti a gestire meglio le emozioni, le relazioni e il senso di vuoto. Non è una condanna definitiva: si può stare meglio.
Se senti di non farcela o hai pensieri di farti del male, rivolgiti subito a un Pronto Soccorso o chiama il 112 o i numeri di emergenza del tuo paese.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire e ricevere l’aiuto più adatto, rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Capisco che tu stia vivendo molta sofferenza e confusione. Il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) è un disturbo complesso, caratterizzato spesso da instabilità emotiva, paure intense di abbandono, difficoltà nelle relazioni, impulsività e sentimenti di vuoto. Tuttavia, solo uno specialista può fare una diagnosi corretta: non basta riconoscersi in alcuni sintomi letti online o raccontati da altri.
Il fatto che tu ti sia allontanata appena la psicologa ti ha parlato può dipendere dalla paura di affrontare emozioni dolorose o dalla difficoltà a fidarti, che possono essere presenti in chi ha una sofferenza importante come quella che descrivi. Ma è fondamentale non restare sola.
Se stai molto male, il consiglio è di contattare nuovamente uno psicologo o uno psichiatra, anche diverso se con la prima persona non ti sei sentita a tuo agio. Esistono percorsi terapeutici efficaci (come la terapia dialettico-comportamentale o la terapia cognitivo-comportamentale) che possono aiutarti a gestire meglio le emozioni, le relazioni e il senso di vuoto. Non è una condanna definitiva: si può stare meglio.
Se senti di non farcela o hai pensieri di farti del male, rivolgiti subito a un Pronto Soccorso o chiama il 112 o i numeri di emergenza del tuo paese.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire e ricevere l’aiuto più adatto, rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno, mi dispiace per questo suo momento ma ci sono percorsi diagnostici da poter intraprendere al fine di poter poi fare un intervento mirato.
Si affidi alla sua psicologa o, se dovesse averne il bisogno, si affidi a qualcuno che possa ugualmente aiutarla.
Mi rendo conto che talvolta la diagnosi possa spaventare ma le riporto le parole, relative al concetto, di una persona che seguo: "da quando lo so, mi sento più tranquill* perché finalmente ho dato un nome e ora posso andare avanti". Le auguro di trovare la stessa serenità nella diagnosi, affinché possa essere per lei un momento di scoperta, di sollievo per non essere da sola e di coraggio per iniziare questo percorso.
Un caro saluto e un in bocca al lupo,
dott.ssa Francomano Ilaria
Si affidi alla sua psicologa o, se dovesse averne il bisogno, si affidi a qualcuno che possa ugualmente aiutarla.
Mi rendo conto che talvolta la diagnosi possa spaventare ma le riporto le parole, relative al concetto, di una persona che seguo: "da quando lo so, mi sento più tranquill* perché finalmente ho dato un nome e ora posso andare avanti". Le auguro di trovare la stessa serenità nella diagnosi, affinché possa essere per lei un momento di scoperta, di sollievo per non essere da sola e di coraggio per iniziare questo percorso.
Un caro saluto e un in bocca al lupo,
dott.ssa Francomano Ilaria
Leggere le sue parole mi fa sentire quanto coraggio abbia avuto nel cercare aiuto, anche se in questo momento si sente spaventata e confusa. La paura che sta provando è comprensibile, perché quando si inizia a dare un nome alla propria sofferenza si apre un mondo nuovo, pieno di dubbi, di timori ma anche di possibilità di cambiamento. A volte sentire nominare una diagnosi come il disturbo borderline di personalità può fare paura perché porta con sé molti pregiudizi e la sensazione di essere etichettati. Ma non è un marchio, non la definisce come persona. È piuttosto una lente attraverso cui iniziare a comprendere meglio ciò che sente, come funziona il suo modo di pensare, di sentire, di relazionarsi con gli altri e con se stessa. Si ricordi che non è sola in questo percorso. È normale che all’inizio ci sia la tentazione di scappare o di allontanarsi, soprattutto se la relazione con la psicologa tocca punti dolorosi o riapre ferite che magari da sola ha cercato a lungo di tenere nascoste. Ma proprio questo movimento di avvicinamento e allontanamento è spesso parte di ciò che si sperimenta quando si soffre di un disturbo di personalità come quello borderline. E non significa che non ci sia speranza di stare meglio, anzi. Il primo passo è riconoscere questa paura, darle un nome, parlarne, come sta facendo ora. Il disturbo borderline non è una condanna. È una condizione che si può affrontare con un percorso mirato, come la terapia cognitivo-comportamentale o la terapia dialettico-comportamentale (DBT), che è uno degli approcci più efficaci per imparare a gestire l’intensità delle emozioni, i rapporti con gli altri, la paura dell’abbandono e l’impulsività. Il percorso può sembrare lungo e faticoso, ma è proprio grazie a un lavoro stabile e sicuro con uno specialista che potrà costruire strumenti concreti per affrontare la sofferenza e sentirsi più padrona di sé stessa. Capisco la sua urgenza di ricevere aiuto subito. Forse in questo momento si sente sopraffatta, magari teme di non farcela a reggere tutto da sola. Se sente che la paura o la sofferenza diventano troppo forti, non esiti a contattare nuovamente la psicologa o a parlarne con un medico di fiducia. Se non si sente pronta a farlo da sola, si faccia accompagnare da qualcuno di cui si fida. Non è un segno di debolezza chiedere di essere aiutata, ma un segnale di grande forza e di cura verso se stessa. Si dia il permesso di tornare a parlare con la psicologa, anche solo per condividere questa sua paura di aver fatto un passo indietro. La terapia è uno spazio dove anche questi timori possono essere accolti senza giudizio. Non deve avere tutte le risposte subito, non deve affrontare tutto in una volta. Ogni piccolo passo che farà per restare in contatto con chi può aiutarla sarà un seme per costruire un futuro più stabile. Se sente di non avere la forza ora, la rassicuro: non è sola, ci sono professionisti preparati ad accoglierla. Non tema di disturbare, non tema di essere di troppo. La sua sofferenza merita ascolto e cura. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, credo sia un momento molto difficile questo. Prendere consapevolezza di un proprio funzionamento attraverso un disturbo di personalità non è mai una cosa facile. Innanzitutto, trovo importante ricordarti che tu non sei il tuo disturbo e che per quanto questa diagnosi faccia paura non dice chi sei, ma solo come tendi a funzionare di fronte a certe situazioni. Questo non significa che funzionerai come borderline per tutta la vita, ma che rappresenterà una tua fragilità. Infatti, molte persone con disturbo borderline di personalità acquisiscono strategie per regolare le emozioni e per gestire i momenti di crisi, imparando sempre di più a prevederli e a "cavalcare l'onda" senza farsi travolgere. Il lavoro che farai con la tua psicologa sarà molto importante per te e ti aiuterà a conoscerti, ad accettarti e a costruire delle abilità che ti permetteranno di aumentare sempre di più la tua qualità di vita. Spero di esserti stata d'aiuto, ma resto comunque a disposizione per rispondere alle tue domande. Intanto ti auguro tutto il meglio che puoi ottenere da te stessa e dalla terapia. Dott.ssa Anna Tosi
Salve, capisco il suo momento delicato, può approfondire come si sente a riguardo? resto a sua disposizione
Buongiorno gentile Utente, le sue parole comunicano con grande chiarezza quanto stia attraversando un momento di forte vulnerabilità e confusione emotiva. Il fatto che, di fronte alla possibilità di una diagnosi, il primo impulso sia stato quello di allontanarsi, è una reazione molto comprensibile e comune. A volte ciò che fa più paura non è tanto la realtà in sé, quanto la possibilità di doverla affrontare da soli, o di sentirsi definiti da un’etichetta che sembra troppo grande da portare.
Il disturbo borderline di personalità non è una condanna, né una verità assoluta, ma una configurazione di funzionamenti emotivi e relazionali che possono essere molto faticosi da gestire, soprattutto se vissuti senza un contenimento adeguato. Le sue emozioni sembrano intense, rapide nel cambiare, e la sua richiesta di aiuto mostra una parte di lei che vuole davvero comprendere e guarire, anche se al contempo si sente spaventata e disorientata.
Non è da sola, e non è sbagliata. C’è una sofferenza che può essere riconosciuta, accolta e accompagnata in un percorso terapeutico fatto su misura per lei, in cui possa sentirsi ascoltata, capita e mai giudicata. La relazione con un terapeuta, se fondata su fiducia e sicurezza, può diventare uno spazio in cui imparare a dare un senso ai propri vissuti, a regolare le emozioni, e a costruire relazioni più stabili e meno dolorose.
Ha già compiuto un passo importante, quello di chiedere aiuto. Continui su questa strada. È proprio da questo gesto di coraggio che spesso inizia un cambiamento profondo e possibile.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Il disturbo borderline di personalità non è una condanna, né una verità assoluta, ma una configurazione di funzionamenti emotivi e relazionali che possono essere molto faticosi da gestire, soprattutto se vissuti senza un contenimento adeguato. Le sue emozioni sembrano intense, rapide nel cambiare, e la sua richiesta di aiuto mostra una parte di lei che vuole davvero comprendere e guarire, anche se al contempo si sente spaventata e disorientata.
Non è da sola, e non è sbagliata. C’è una sofferenza che può essere riconosciuta, accolta e accompagnata in un percorso terapeutico fatto su misura per lei, in cui possa sentirsi ascoltata, capita e mai giudicata. La relazione con un terapeuta, se fondata su fiducia e sicurezza, può diventare uno spazio in cui imparare a dare un senso ai propri vissuti, a regolare le emozioni, e a costruire relazioni più stabili e meno dolorose.
Ha già compiuto un passo importante, quello di chiedere aiuto. Continui su questa strada. È proprio da questo gesto di coraggio che spesso inizia un cambiamento profondo e possibile.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Buongiorno,
Dalle sue parole si percepisce molta preoccupazione e per questo motivo il consiglio che sento di darle è di confrontarsi con la psicologa che la segue, esplicitando alla collega le paure che l'hanno portata ad allontanarsi dalla terapia. Si metta in ascolto dei suoi bisogni e provi ad andare verso quell'aiuto che sta cercando. Nel caso in cui non si trovasse bene con la psicologa attuale può sempre cambiare professionista ma la relazione paziente-psicologo gioca un ruolo fondamentale nel percorso ed è estremamente utile condividere anche eventuali perplessità.
Dalle sue parole si percepisce molta preoccupazione e per questo motivo il consiglio che sento di darle è di confrontarsi con la psicologa che la segue, esplicitando alla collega le paure che l'hanno portata ad allontanarsi dalla terapia. Si metta in ascolto dei suoi bisogni e provi ad andare verso quell'aiuto che sta cercando. Nel caso in cui non si trovasse bene con la psicologa attuale può sempre cambiare professionista ma la relazione paziente-psicologo gioca un ruolo fondamentale nel percorso ed è estremamente utile condividere anche eventuali perplessità.
Buongiorno, Quello che stai provando è molto importante e il fatto che lei abbia scritto è già un passo coraggioso. Mi contatti, sarò lieta di aiutarla
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Gentile utente,
capisco quanto possa essere difficile affrontare questa situazione. È importante non affrontarla da sola: le consiglio di contattare al più presto un professionista della salute mentale per ricevere supporto e una valutazione adeguata. Non è sola: chiedere aiuto è già un passo fondamentale.
Dott.ssa Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in studio a Palermo
capisco quanto possa essere difficile affrontare questa situazione. È importante non affrontarla da sola: le consiglio di contattare al più presto un professionista della salute mentale per ricevere supporto e una valutazione adeguata. Non è sola: chiedere aiuto è già un passo fondamentale.
Dott.ssa Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in studio a Palermo
Salve, non ho ben compreso cosa è accaduto. Ad ogni modo sarebbe molto importante parlarne con la sua terapeuta.
Buongiorno,
Credo che sarebbe interessante comprendere che cosa le faccia credere di avere un disturbo borderline e perché per lei sia così importante etichettarsi come tale.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe essere importante non tanto per la conferma o meno della medesima etichetta quanto per comprendere il suo bisogno di "categorizzarsi come tale".
Sicuramente è importante il fatto che riconosca di aver bisogno di aiuto perché questo è sempre un primo passo.
La ringrazio
Credo che sarebbe interessante comprendere che cosa le faccia credere di avere un disturbo borderline e perché per lei sia così importante etichettarsi come tale.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe essere importante non tanto per la conferma o meno della medesima etichetta quanto per comprendere il suo bisogno di "categorizzarsi come tale".
Sicuramente è importante il fatto che riconosca di aver bisogno di aiuto perché questo è sempre un primo passo.
La ringrazio
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, se si è impaurita della diagnosi se vuole ci vediamo e le spiego tutto. Cerco di tranquillizzarla.
A prescindere lei non stia in pensiero, con la giusta terapia tutto si può affrontare.
Se vuole possiamo prendere un appuntamento
Dottssa Serena Vitale
A prescindere lei non stia in pensiero, con la giusta terapia tutto si può affrontare.
Se vuole possiamo prendere un appuntamento
Dottssa Serena Vitale
Buongiorno, le consiglio di farsi aiutare dalla sua psicologa e, eventualmente, da uno psichiatra con una cura farmacologica. Cordiali saluti
Buongiorno,
visto il suo malessere, la inviterei a tornare dalla sua psicologa per poter ricevere l'aiuto ed il sostegno di cui ha bisogno.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
visto il suo malessere, la inviterei a tornare dalla sua psicologa per poter ricevere l'aiuto ed il sostegno di cui ha bisogno.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
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