Salve, ho 27 anni, mi sono laureato l’anno scorso ho avuto una breve esperienza lavorativa per poi

20 risposte
Salve,
ho 27 anni, mi sono laureato l’anno scorso ho avuto una breve esperienza lavorativa per poi riprendere gli studi per la magistrale.
Da circa 10 anni soffro di ansia e attacchi di panico con picchi di tachicardia oltre i 150 bpm.
In passato gli episodi erano saltuari e gestibili, poi si sono quasi interrotti per circa 3 anni, periodo durante il quale ho avuto forti disturbi intestinali diagnosticati come colon irritabile e trattati con successo grazie a una dieta seguita da un nutrizionista.
Nell’ultimo anno, però, da quando non ho più i disturbi intestinali e dopo un periodo di forte stress, ho iniziato ad avere episodi quotidiani di tachicardia, debolezza, sensazione di svenimento e gambe molli.
Ho eseguito diversi ECG (anche sotto sforzo) e analisi del sangue, tutti con esito regolare. Addirittura in un’occasione mi sono recato al pronto soccorso per la tachicardia, con diagnosi di tachicardia sinusale.
Ho svolto anche un percorso psicologico di 6 mesi, che mi ha aiutato in parte a comprendere alcune dinamiche. Tuttavia, l’ho interrotto da circa 3 mesi perché non trovavo le risposte attese e continuavo a non stare bene, ad oggi convivo con lo stare male cercando di fare cose ma è difficile, è più semplice stare male nel letto di casa che in giro.
Al momento non so se sia più indicato riprendere la terapia psicologica, cambiare professionista, oppure rivolgermi a uno psichiatra per una valutazione più completa o altro.
Cosa dovrei fare?
Grazie per l’attenzione.
Dott.ssa Ioana Alexandra Marin
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Grosseto
Buonasera,
da quanto racconta, sembra che stia affrontando da molto tempo una sintomatologia ansiosa che si manifesta con sintomi fisici intensi, come la tachicardia e la sensazione di svenimento. È comprensibile che questo la faccia sentire scoraggiato, soprattutto dopo diversi tentativi di stare meglio.
Nella sua situazione, potrebbe essere molto utile intraprendere un percorso di terapia cognitivo-comportamentale (CBT) con un professionista specializzato in disturbi d’ansia e attacchi di panico. Si tratta di un approccio scientificamente validato, con solide prove di efficacia nel trattamento di questi disturbi. La CBT aiuta a riconoscere e modificare i pensieri e i comportamenti che mantengono l’ansia, e a esporsi gradualmente alle sensazioni temute fino a ridurne l’impatto.
Un terapeuta esperto potrà valutare con lei anche se sia utile, in parallelo, un consulto psichiatrico per un inquadramento più completo. Ma la cosa più importante è non affrontare tutto da solo: con un percorso mirato è possibile tornare a vivere con maggiore libertà e fiducia nel proprio corpo.

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Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Il mio suggerimento è senza dubbio quello di riprendere la terapia psicologica, con lo stesso professionista se si trovava bene e c'era una buona relazione, oppure con un altro se alla fine non era convinto e qualcosa non ha funzionato. è poi nel corso della terapia che si capisce insieme al terapeuta se sia necessaria anche una valutazione da parte dello psichiatra: perchè il supporto farmacologico sia efficace è fondamentale che sia accompagnato da una buona psicoterapia, altrimenti rischia di mettere delle toppe e non risolvere il problema. Non si scoraggi, riprenda in mano la sua situazione: sono sicura che con il giusto supporto saprà dare un significato a questi sintomi, saprà capire che cosa le stanno dicendo per potersi prendere cura di sè. Se volesse approfondire la questione mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Dott.ssa Alessandra Domigno
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, i sintomi che descrive come tachicardia, svenimento o in altri periodi problematiche gastrointestinali sono tutti sintomi psicosomatici che emergono evidentemente a segnalare qualcosa che per lei è non facile affrontare; e questo alla luce anche di tutti gli esami specifici che ha effettuato e dove i valori rientrano nella norma. Secondo me uno psichiatra non è quel che può risolvere questi attacchi di panico ed ansia cronica se non affiancando il farmaco ad un lavoro psicoterapeutico. Il percorso psicoterapeutico che aiuti un individuo ad allentare l'ansia e poi saperla trasformare è lungo e non facile. Il mio indirizzo di specializzazione è Analisi Bioenergetica cioè una terapia ad attivazione psicocorporea che pone l'attenzione al benessere psichico, emotivo e corporeo. Se desidera sono disponibile per approfondimenti.

Un cordiale saluto

Dott.ssa Alessandra Domigno
Dott.ssa Eleonora Mozzani
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Milano
Gentilissimo,
Il suo dubbio rispetto alla ripresa o al proseguimento del percorso psicologico è lecito dal momento in cui sente di non avere più risultati attesi.
Se a livello personale si è trovato bene con il precedente psicologo potrebbe ricontattarlo spiegando gli altri obiettivi che vorrebbe raggiungere. Altrimenti potrebbe rivolgersi ad altri psicologi che siano in grado di valorizzare i suoi punti di forza.
Nella speranza di esserle stato d’aiuto, porgo cordiali saluti e rimango a disposizione.
Dott.ssa Eleonora Mozzani
Dr. Emilio Ruffolo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Cosenza
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso questa situazione. Leggo nel suo messaggio la fatica di questi 15 anni, ma anche la forza che ha trovato nel ruolo di padre e i progressi recenti che sta facendo con lo sport e le piccole sfide quotidiane.
Da quanto scrive emergono diverse questioni che meriterebbero un'esplorazione più approfondita di quanto uno spazio come questo permetta. L'implicito delle sue domande a mio avviso è che ci sia una scelta "giusta" ed una "sbagliata" e che la psicologia sappia quale delle due sia quella giusta, ma purtroppo non è così! Lз psicoterapeutз sono esperte nell'esplorare come si costruiscono i problemi e come aprire strade individualizzate per smontarli.
Ad esempio, sarebbe cruciale definire qual è il suo obiettivo principale nell'affrontare le sue problematiche. Sta cercando di "tornare a come era prima", di costruire una nuova modalità di stare al mondo, o c'è qualcos'altro che la guida? E riguardo al viaggio, cosa significherebbe per lei andare? E per sua moglie e sua figlia? E se decidesse di posticipare, quali conseguenze anticipa nelle dinamiche familiari? La stessa stanchezza che descrive da giorni potrebbe essere letta in modi diversi: un segnale di sovraccarico che richiede pausa, oppure parte del circolo dell'evitamento che si autoalimenta?
La decisione sul viaggio non è separabile dalla sua storia, da quello che è importante per lei e dal sistema di relazioni in cui è inserito. Le suggerisco quindi di confrontarsi con un professionista che possa accompagnarla in questa esplorazione.
Riguardo allo Xanax (alprazolam), è una benzodiazepina comunemente prescritta per gestire l'ansia (Julien's Primer of Drug Action, 2023, p.397). Il dolore al petto che ha sperimentato dopo l'assunzione potrebbe essere legato a un effetto paradosso o a un'ansia di rimbalzo. Le invito a un confronto con il medico che le ha prescritto il farmaco per discutere questi effetti e valutare insieme la gestione farmacologica più appropriata per il viaggio e il percorso terapeutico generale.
Buonasera, capisco bene quanto sia stancante convivere con sintomi così intensi e con la sensazione di non riuscire a venirne a capo, nonostante gli esami e i tentativi fatti. È comprensibile sentirsi scoraggiato, soprattutto dopo tanti anni di alti e bassi.
A volte anche quando i controlli medici sono nella norma, il corpo continua a manifestare l’ansia attraverso sintomi molto reali. È come se il corpo invece di parlare con le parole, provasse a raccontare qualcosa attraverso le sensazioni fisiche.
In situazioni come la sua, può essere utile pensare a un percorso che tenga insieme più aspettiproseguire o riprendere una psicoterapia, magari valutando se un approccio diverso possa aiutarla di più, e al tempo stesso considerare una valutazione psichiatrica per capire se un supporto farmacologico temporaneo possa alleggerire i sintomi e darle più spazio per lavorare su di sé.Le auguro di riuscire a trovare, passo dopo passo, il modo giusto per prendersi cura di sé.
Dott. Simone Ciuffi
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Sambuceto
Riprenda una psicoterapia che veda le dinamiche inconsce sottostanti alla tendenza a somatizzare per capire anche dove sta volgendo la sua vita. Mi creda ma sei mesi di consulenza potrebbero non essere abbastanza. Le chiedo, se posso, che tipo di approccio seguiva il suo ex terapeuta? Saluti.
Dott.ssa Valentina Penati
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentilissimo, grazie per il suo messaggio. Una volta escluse le cause mediche del suo disagio per i disturbi d'ansia e attacchi di panico è indicato un trattamento di tipo psicologico (la terapia cognitivo-comportamentale è il trattamento di prima linea per questa categoria di disturbi). Come afferma il precedente percorso terapeutico le ha fatto comprendere alcune dinamiche, forse i 6 mesi non sono stati sufficienti per comprendere tutto e intervenire a livello di gestione del sintomo. Se riprendere con il precedete terapeuta o farsi seguire da un nuovo professionista è chiaramente una decisione che spetta a lei, sulla base della fiducia che nutre nei confronti del suo/sua terapeuta e del desiderio di sperimentare un nuovo approccio.
Resto a disposizione e auguro una buona giornata
Dott.ssa Virginia Vazzoler
Psicoterapeuta, Psicologo
Treviso
Buongiorno, intanto la ringrazio per la condivisione. Trattandosi di ansia, fare un percorso di psicoterapia è importante per riuscire a dare senso ai vissuti che riporta, per cercare poi di ridurre la sintomatologia fisica. Tendenzialmente, durante il percorso con lo psicoterapeuta, si può vedere insieme la necessità di richiedere un consulto a uno psichiatra per abbassare, se necessario, la sintomatologia.
Io svolgo colloqui online, e le lascio la mia disponibilità se vuole provare a cominciare un nuovo percorso.
Ringraziandola,
buona giornata.
Dott.ssa Virginia Vazzoler
Dott.ssa Federica Schiera
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Buongiorno, da quello che scrive mi è sembrato che il suo corpo, seppur in modi diversi, le manda dei segnali da tanto tempo. I disturbi gastrointestinali piuttosto che la tachicardia sono la manifestazione del suo malessere, che probabilmente non hanno origine nel corpo ma nella sua storia di vita. Credo che potrebbe esserle utile riprendere la terapia psicologica e provare a rintracciare il nesso tra il malessere che vive oggi e l’origine di queste sensazioni negative, magari ripercorrendo gli anni passati. A proposito del cambiare professionista, è sempre bene che lo valuti lei stesso, se sente di aver trovato un buon supporto nella persona che l’accompagnatore fino a poco tempo fa oppure se crede di dover vedere le cose da un altro punto di vista grazie all’auto di un nuovo professionista. Spero di esserle stata utile.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Salve,
da quanto descrive emerge un quadro in cui ansia, attacchi di panico e sintomi fisici come tachicardia e debolezza si intrecciano in modo significativo. È molto positivo che lei abbia già escluso cause organiche con esami cardiologici e del sangue, e che abbia intrapreso un percorso psicologico: questo dimostra una buona consapevolezza e volontà di affrontare il problema.

L’ansia e gli attacchi di panico possono manifestarsi anche con sintomi corporei intensi, come quelli che descrive, e spesso si alimentano attraverso il circolo vizioso della paura delle sensazioni fisiche stesse. Il fatto che i disturbi intestinali siano migliorati mentre i sintomi d’ansia si sono riacutizzati suggerisce che corpo e mente stiano continuando a comunicare un disagio, solo in modalità diverse.

In questi casi può essere utile riprendere un percorso psicoterapeutico, magari con un professionista con cui si senta maggiormente in sintonia o con un approccio più mirato ai disturbi d’ansia e di panico (ad esempio di tipo cognitivo-comportamentale o integrato con tecniche di Mindfulness o EMDR). In parallelo, può essere utile una valutazione psichiatrica: non significa necessariamente iniziare una terapia farmacologica, ma permettere una visione più completa del quadro e, se necessario, un supporto farmacologico temporaneo per facilitare il lavoro psicologico.

Il passo più importante è non rimanere da solo nel tentativo di “convivere” con il malessere: con il giusto percorso, è possibile tornare a stare bene e riprendere le proprie attività in modo sereno.

Un approfondimento con uno specialista le permetterà di individuare il trattamento più adatto alla sua situazione.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa – Psicoterapeuta – Sessuologa
Dott. Dario Martelli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, leggeno le sue righe mi verrebbe da consigliarle di riprendere una terapia psicologica, magari provando a fare più di un colloquio iniziale per verificare quale situazione è più adatta a lei. Inoltre io assocerei, almeno per un primo periodo un aiuto psichiatrico. Se lo ritiene io potrei essere disponibile per la terapia psicologica anche online. Saluti Dario Martelli
Dott.ssa Alessandra Guidali
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Genova
Buongiorno, il fatto che abbia provato un percorso psicologico testimonia la sua volontà di affrontare le sue difficoltà.
Probabilmente tutte le ipotesi che ha descritto in merito al da farsi potrebbero essere utili ed efficaci.
Resto a disposizione e la saluto cordialmente
Dott.ssa Chiara Bernardini
Psicoterapeuta, Psicologo
Milano
Buonasera
Da quello che racconta, il suo corpo sta cercando di segnalarle qualcosa che richiede il suo ascolto. Decifrare questo linguaggio psicosomatico può non essere facile da soli.
Questi sintomi non sono solo disturbi da eliminare, ma messaggi da ascoltare e comprendere, solo così poi andranno davvero via.
Per questo motivo, ritengo possa essere per lei importante trovare un professionista con cui guardare insieme questo dolore. Capisco il suo desiderio che questo malessere possa risolversi in fretta e sarebbe bello se esistessero bacchette magiche in grado di far scomparire tutto ciò che fa star male, ma purtroppo (o magari per fortuna) il cambiamento autentico non avviene così perchè richiede tempo, ascolto e pazienza verso se stessi.
Le auguro di riuscire a trovare la figura professionale con cui possa trovarsi bene per affrontare questo viaggio di conoscenza di sè che, anche se richiede fatica, può essere un viaggio meraviglioso.
Dott.ssa Veronica Conte
Psicologo, Psicoterapeuta
Rimini
Buongiorno,
descrive una situazione di sofferenza persistente e significativa, con sintomi psicosomatici legati a uno stato d'ansia cronico e attacchi di panico. Le consiglio di riprendere la psicoterapia in quanto sei mesi possono essere insufficienti per avere benefici stabili. Può valutare un cambio di terapeuta se manca un rapporto di fiducia. Sarebbe inoltre utile consultare uno psichiatra per una valutazione farmacologica.
Dott. Pierluigi Campesan
Psicologo, Psicologo clinico
Verona
Buongiorno, da quello che scrive sembra che le dinamiche fisiche che lei prova abbiano seguito tutto il suo iter scolastico superiore e se è comprensibile avere attacchi di panico in adolescenza (dato il periodo di ricerca della propria identità che si viene creando), fà pensare maggiormente alla sua età e specialmente dopo avere preso un percorso universitario, che dovrebbe definire ancora di più la propria personalità. L'ansia la si dovrebbe sempre prendere come fosse una domanda che ci viene posta dal nostro inconscio, una domanda a cui però è necessario rispondere. Le consiglio un percorso di psicoterapia del profondo, sapendo che ci vuole del tempo e di sicuro più di sei mesi,e sapendo che ci vuole impegno e apertura.
Cordiali saluti.
Dr. Gianpietro Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Concesio
Buonasera. Non basta comprendere le dinamiche in una terapia. Occorre fare pratiche per attraversare l'ansia ad es. con capacità di Mindfulness psicosomatica. Il suo cuore e la pancia si allarmano perché la mente è in allarme. A cominciare da temere il panico, ovvero la perdita di controllo, ed evitare stili di vita attivi pur di non provarlo. Con la psicologia cognitivo comportamentale si può uscire da tutto ciò in particolare si si esercita a riportare l'attenzione non giudicante al corpo per riequilibrarlo, invece che stare nella mente allarmata. A disposizione Dottor Gianpietro Rossi
Dott.ssa Lavinia Salvati
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno,
sei mesi a volte non bastano per risolvere la problematica in corso. Il percorso di psicoterapia può essere ripreso, anche con un altro professionista se preferisce, poiché spesso rappresenta l’unico strumento efficace, in assenza di cause organiche, per dare significato a ciò che il corpo comunica attraverso i sintomi.
Questi, pur causando sofferenza, svolgono una funzione importante: segnalano che qualcosa non ci fa stare bene.
Le suggerisco di considerare nuovamente l’opportunità di intraprendere un percorso di psicoterapia.
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore informazione.
Buona giornata
Dott.ssa Alice Braghieri
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Piacenza
Buongiorno, nel suo caso valuterei una terapia da un psicoterapeuta a orientamento cognitivo-comportamentale. Terapia d’elezione per o disturbi d’ansia e attacchi di panico. In particolar modo già imparando mirate tecniche di respirazione potrà trovare giovamento dai sintomi a livello fisico. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Dott.ssa Greta Pisano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco il Suo disagio. Dopo tanti anni di sintomi e controlli medici negativi, sarebbe utile riprendere un percorso psicologico, magari con un nuovo professionista, orientato alla gestione dell’ansia. Inoltre, una valutazione psichiatrica potrebbe aiutarLa a capire se un supporto farmacologico temporaneo possa favorire il percorso terapeutico.

Se lo desidera, possiamo fissare un colloquio conoscitivo, anche online, per riflettere insieme sulla situazione e valutare il percorso più adatto a Lei.

Dott.ssa Greta Pisano
Psicologa e Psicoterapeuta

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