Salve, ho 26 anni, sono iscritta all'università ad una magistrale ma praticamente ferma al primo ann
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Salve, ho 26 anni, sono iscritta all'università ad una magistrale ma praticamente ferma al primo anno. Durante il mio percorso accademico che avevo iniziato bene, si sono frapposti poi svariati ostacoli che mi hanno allontanata dallo studio. Adesso mi ritrovo con molta meno concentrazione ed una mole immensa di cose da fare e mi sembra praticamente impossibile vedere la conclusione del mio percorso di studi perché inoltre, oltre a distrarmi facilmente, il pensiero di dover sostenere un esame ed essere così fuori tempo mi demoralizza tanto da non riuscire neanche a presentarmi per paura di non esserne all'altezza. Mi sento però incompleta, senza obiettivi e priva di quei sogni e speranze che mi smuovevano a costruirmi un futuro. Vorrei davvero tanto riuscire a realizzare quantomeno il mio desiderio di avere una laurea, come soddisfazione personalissima, ma sento che il tempo scorre sempre di più e non so come fare perché vorrei anche non gravare più sui miei ed avere un'indipendenza economica, questo però significherebbe accantonare ancora gli studi. Mi sento smarrita, non vorrei rinunciare agli studi perché lo percepirei come un ennesimo fallimento, ma vorrei anche iniziare un cambiamento. Mi sento talmente bloccata sotto ogni aspetto. Come posso fare?
Salve, quello che sta vivendo è una condizione comprensibile e più diffusa di quanto possa pensare. La sensazione di essere bloccata, di non riuscire ad avanzare e di essere sopraffatta dalla mole di studio e dalle pressioni personali può generare ansia, senso di inefficacia e una crescente difficoltà nel riprendere il percorso accademico. È importante sapere che questa situazione non definisce il suo valore personale né le sue capacità, ma è piuttosto il risultato di un insieme di fattori, tra cui il tempo trascorso, l'accumulo di stress e l'autocritica che si è intensificata nel tempo. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, ciò che sta sperimentando potrebbe essere il risultato di schemi di pensiero che alimentano il senso di blocco. Per esempio, il pensiero di essere "fuori tempo" può innescare emozioni di frustrazione e paura, che a loro volta la portano ad evitare di affrontare gli esami, generando un circolo vizioso. Ogni volta che evita un esame o rimanda lo studio, il sollievo momentaneo che ne deriva rafforza il meccanismo dell’evitamento, rendendo ancora più difficile riprendere con serenità. Per interrompere questo ciclo, può essere utile partire da piccoli passi concreti e realistici. Spesso, l’idea di dover affrontare tutto insieme diventa così schiacciante da paralizzare l’azione. Provi a spostare il focus dal traguardo finale alla singola azione che può compiere oggi. Anziché pensare a tutto il percorso che le manca, si concentri su un solo obiettivo a breve termine, come riprendere in mano un argomento specifico o pianificare un esame senza la pressione di doverlo sostenere perfettamente. Anche la paura di non essere all’altezza è un ostacolo significativo, perché spesso porta a un perfezionismo paralizzante: il timore di fallire può impedirle di agire, quando in realtà l’unico vero fallimento sarebbe rinunciare senza tentare. Potrebbe provare a ristrutturare il suo pensiero in modo più funzionale: anziché dire “devo passare questo esame perfettamente altrimenti significa che non valgo abbastanza”, potrebbe dirsi “voglio provare a farlo per riprendere il ritmo, indipendentemente dal risultato”. Questo approccio la aiuterà a ridurre l’ansia e a vedere lo studio come un processo graduale, non come una prova definitiva del suo valore. Anche il tempo che scorre e il desiderio di indipendenza economica sono preoccupazioni legittime. Tuttavia, la sensazione di dover scegliere tra studio e lavoro potrebbe essere ridimensionata valutando soluzioni intermedie. Ad esempio, potrebbe considerare lavori part-time o altre forme di guadagno che le permettano di contribuire economicamente senza abbandonare gli studi. In questo modo, potrebbe sentirsi più autonoma senza dover rinunciare completamente al suo obiettivo accademico. Infine, provi a introdurre piccole abitudini che favoriscano la concentrazione e la motivazione. Studiare in un ambiente privo di distrazioni, creare una routine con orari fissi e stabilire ricompense per i progressi fatti possono aiutarla a ritrovare il ritmo. E se la demoralizzazione dovesse persistere, potrebbe essere utile confrontarsi con un professionista per lavorare più in profondità sui blocchi emotivi e sugli schemi di pensiero che la stanno ostacolando. Non si giudichi duramente per questo momento di difficoltà. Il percorso non è lineare per nessuno e il fatto che senta ancora il desiderio di laurearsi dimostra che dentro di lei c’è ancora la spinta per realizzarsi. Il primo passo è darsi il permesso di ripartire senza il peso di dover essere perfetta, ma semplicemente con la volontà di avanzare, un passo alla volta. Cari saluti. Dott. Andrea Boggero
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, Ho letto con molta attenzione la sua attuale condizione. Quello che sta sperimentando è una sensazione comune a molti studenti, non deve in alcun modo sentirsi in difetto, ogni persona ha le proprie esigenze e i propri tempi per giungere a conclusione di un percorso. Purtroppo viviamo in una società che non garantisce grandi garanzie per il futuro e questo non fa altro che aggravare il peso di gente volenterosa come lei che si sente giustamente costantemente in ritardo rispetto ai propri obiettivi o agli obiettivi sempre più elevati che la società ci impone per raggiungere un ruolo o sentirsi parte di qualcosa di ben più grande. Non demorda, si prenda il suo tempo per riflettere in modo sano sulle sue esigenze e sui suoi bisogni, magari anche discutendone con un professionista, che possa aiutarla a trovare un metodo efficace per gestire la sua ansia e armonizzare i tempi con strategie mirate ed efficaci. Cordialità Dott. M.M.
gentile utente,
seppur lei sia ancora molto giovane, il blocco nel percorso universitario che vive suscita spesso i vissuti che lei descrive (incompletezza, mancanza di obiettivi, sogni, smarrimento), ma in particolare la condizione di allontanamento dallo studio e dalla frequenza del percorso universitario crea un vissuto di ansia anticipatoria rispetto alla ripresa degli studi che può impattare sia l'atto dell'esame stesso, che a ritroso lo studio, la preparazione la frequenza delle lezioni, ecc.
Le consiglierei di rivolgersi al centro di counselling universitario (se la sua università ne offre uno ai propri studenti)che si occupa proprio di questi temi, oppure in caso contrario di fare un primo colloquio psicoterapeutico che potrebbe aiutarla a riprendere una progettualità futura e, in seguito, comprendere i motivi profondi del suo blocco.
Saluti
seppur lei sia ancora molto giovane, il blocco nel percorso universitario che vive suscita spesso i vissuti che lei descrive (incompletezza, mancanza di obiettivi, sogni, smarrimento), ma in particolare la condizione di allontanamento dallo studio e dalla frequenza del percorso universitario crea un vissuto di ansia anticipatoria rispetto alla ripresa degli studi che può impattare sia l'atto dell'esame stesso, che a ritroso lo studio, la preparazione la frequenza delle lezioni, ecc.
Le consiglierei di rivolgersi al centro di counselling universitario (se la sua università ne offre uno ai propri studenti)che si occupa proprio di questi temi, oppure in caso contrario di fare un primo colloquio psicoterapeutico che potrebbe aiutarla a riprendere una progettualità futura e, in seguito, comprendere i motivi profondi del suo blocco.
Saluti
Buongiorno, penso innanzitutto che lei sia ancora giovanissima. Detto questo, che capisco non essere la frase più adatta per chi sta passando questa fase piena di preoccupazioni, posso consigliarle di darsi piccoli obiettivi raggiungibili (esempio studiare 10 pagine al giorno, il numero o i dettagli li vedrà poi lei conoscendosi) così da aumentare la sua consapevolezza ed efficacia e col tempo aumentare quando le viene facile. Può anche permettersi più pause se sente di distrarsi (il livello di concentrazione di solito non supera 1h o 1,5h ma con le preoccupazioni può capitare che il tempo sia ancora inferiore). Inoltre credo sia importante lavorare sulle sue insicurezze e se ne avesse bisogno sono disponibile per un percorso online dove inizierei anche con delle tecniche di rilassamento, respirazione e visualizzazione che la possono aiutare.
Se ha il sogno di laurearsi lo persegua e se raggiungerà la consapevolezza che vorrebbe fare altro andrà bene lo stesso.
Rimango a disposizione,
dott.ssa Casumaro Giada
Se ha il sogno di laurearsi lo persegua e se raggiungerà la consapevolezza che vorrebbe fare altro andrà bene lo stesso.
Rimango a disposizione,
dott.ssa Casumaro Giada
Salve,
è interessante come il suo percorso sia segnato da una serie di ostacoli che hanno influito sul suo cammino, ma allo stesso tempo evidenziano una grande consapevolezza di sé e dei suoi desideri. Cosa potrebbe significare per lei se si concedesse il tempo di esplorare davvero cosa le sta impedendo di agire: la paura del fallimento o forse una pressione troppo grande su se stessa? In che modo potrebbe riprendere il controllo del suo percorso, senza cercare di forzarlo, ma permettendo a sé stessa di fare piccoli passi verso la laurea, con un approccio che sia anche più gentile e meno "tutto o niente"?
Se sente che un supporto potrebbe aiutarla a esplorare questi temi e trovare un nuovo modo di affrontarli, sono disponibile per una consulenza. Mi contatti pure se le interessa.
Un caro saluto,
Dr. De Giorgi Giorgio
è interessante come il suo percorso sia segnato da una serie di ostacoli che hanno influito sul suo cammino, ma allo stesso tempo evidenziano una grande consapevolezza di sé e dei suoi desideri. Cosa potrebbe significare per lei se si concedesse il tempo di esplorare davvero cosa le sta impedendo di agire: la paura del fallimento o forse una pressione troppo grande su se stessa? In che modo potrebbe riprendere il controllo del suo percorso, senza cercare di forzarlo, ma permettendo a sé stessa di fare piccoli passi verso la laurea, con un approccio che sia anche più gentile e meno "tutto o niente"?
Se sente che un supporto potrebbe aiutarla a esplorare questi temi e trovare un nuovo modo di affrontarli, sono disponibile per una consulenza. Mi contatti pure se le interessa.
Un caro saluto,
Dr. De Giorgi Giorgio
È comprensibile sopraffatti quando il percorso accademico, che inizialmente sembrava lineare, si complica a causa di ostacoli imprevisti. La difficoltà a concentrarsi, la sensazione di essere "fuori tempo" e la paura di non essere all'altezza possono creare un circolo vizioso di ansia e blocco che rende ancora più difficile riprendere in mano la situazione.
Innanzitutto, è importante ricordare che il valore di un percorso di studi non si misura solo nella sua durata, ma nell'esperienza e nella crescita personale che porta con sé. Non esiste un "tempo giusto" valido per tutti: ognuno ha il proprio ritmo e le proprie sfide. Il senso di smarrimento che descrivi potrebbe essere collegato a un momento di riflessione più ampio sulla tua identità e sugli obiettivi futuri, il che è del tutto naturale.
Puoi iniziare suddividendo il tuo percorso in piccoli obiettivi concreti e raggiungibili: non pensare subito alla laurea nel suo complesso, ma al primo esame da sostenere, cercando di costruire una routine di studio graduale e sostenibile. Un supporto organizzativo, come un piano di studi dettagliato con scadenze realistiche, può aiutarti a ritrovare la motivazione e a ridurre il senso di sovraccarico.
Parallelamente, esplorare la modalità di guadagno part-time che ti permette di non accantonare tutto gli studi, cercando un equilibrio tra autonomia economica e progresso accademico.
Il timore di non essere all'altezza o di fallire è spesso più paralizzante dell'ostacolo stesso. Affrontarlo gradualmente, anche con piccoli passi, ti aiuterà a ritrovare fiducia nelle tue capacità. Sarebbe utile e consigliato approfondire queste difficoltà con uno specialista, che potrebbe aiutarti a comprendere meglio i meccanismi che ti stanno bloccando e trovare strategie su misura per superare questo momento di impasse.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Innanzitutto, è importante ricordare che il valore di un percorso di studi non si misura solo nella sua durata, ma nell'esperienza e nella crescita personale che porta con sé. Non esiste un "tempo giusto" valido per tutti: ognuno ha il proprio ritmo e le proprie sfide. Il senso di smarrimento che descrivi potrebbe essere collegato a un momento di riflessione più ampio sulla tua identità e sugli obiettivi futuri, il che è del tutto naturale.
Puoi iniziare suddividendo il tuo percorso in piccoli obiettivi concreti e raggiungibili: non pensare subito alla laurea nel suo complesso, ma al primo esame da sostenere, cercando di costruire una routine di studio graduale e sostenibile. Un supporto organizzativo, come un piano di studi dettagliato con scadenze realistiche, può aiutarti a ritrovare la motivazione e a ridurre il senso di sovraccarico.
Parallelamente, esplorare la modalità di guadagno part-time che ti permette di non accantonare tutto gli studi, cercando un equilibrio tra autonomia economica e progresso accademico.
Il timore di non essere all'altezza o di fallire è spesso più paralizzante dell'ostacolo stesso. Affrontarlo gradualmente, anche con piccoli passi, ti aiuterà a ritrovare fiducia nelle tue capacità. Sarebbe utile e consigliato approfondire queste difficoltà con uno specialista, che potrebbe aiutarti a comprendere meglio i meccanismi che ti stanno bloccando e trovare strategie su misura per superare questo momento di impasse.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Cara utente,
da quello che scrivi arriva molto forte il carico emotivo che al momento senti di dover sostenere. In effetti, se nella nostra mente noi inseriamo tutti questi elementi fatti di ansie, paure e insicurezze, probabilmente la nostra mente si sentirà piena e sovraccaricata e non avrà più lo spazio per concentrarsi su ciò che tu vorresti. In particolare, se nel momento in cui ci mettiamo sulla scrivania con l’idea di scalare una montagna insuperabile perché sappiamo che, non solo dobbiamo dare quell’esame, ma recuperare quelli di anni prima con il peso anche di non gravare sui genitori, mi viene da dire che capisco che tu ti possa sentire così e non saresti l’unica. L’idea di base è, quindi, di cambiare punto di vista e iniziare a focalizzarti su quell’unica pagina che ti permette di iniziare e non sulla montagna. Tuttavia, se la difficoltà si protrae o comunque senti che ci può essere altro che ti ostacola, ti consiglierei un percorso di supporto psicologico che ti permette di non gravare più sulle energie che senti già essere basse ma, anzi, far leva sulle tue risorse interne e trovare delle vie alternative che piano piano ti portano a sbloccarti e trovare l’uscita.
Cari saluti, mi rendo disponibile per qualsiasi chiarimento. Dott.ssa Sara Vento
da quello che scrivi arriva molto forte il carico emotivo che al momento senti di dover sostenere. In effetti, se nella nostra mente noi inseriamo tutti questi elementi fatti di ansie, paure e insicurezze, probabilmente la nostra mente si sentirà piena e sovraccaricata e non avrà più lo spazio per concentrarsi su ciò che tu vorresti. In particolare, se nel momento in cui ci mettiamo sulla scrivania con l’idea di scalare una montagna insuperabile perché sappiamo che, non solo dobbiamo dare quell’esame, ma recuperare quelli di anni prima con il peso anche di non gravare sui genitori, mi viene da dire che capisco che tu ti possa sentire così e non saresti l’unica. L’idea di base è, quindi, di cambiare punto di vista e iniziare a focalizzarti su quell’unica pagina che ti permette di iniziare e non sulla montagna. Tuttavia, se la difficoltà si protrae o comunque senti che ci può essere altro che ti ostacola, ti consiglierei un percorso di supporto psicologico che ti permette di non gravare più sulle energie che senti già essere basse ma, anzi, far leva sulle tue risorse interne e trovare delle vie alternative che piano piano ti portano a sbloccarti e trovare l’uscita.
Cari saluti, mi rendo disponibile per qualsiasi chiarimento. Dott.ssa Sara Vento
Gentilissima, a volte il percorso che si è immaginato per la propria vita non va come da previsione, per svariati motivi, ma questo non significa essere un fallimento. Il primo passo è capire la motivazione: cosa desidera davvero? cosa significa per lei avere una laurea? Cosa significa al contrario non averla? Cosa dice di lei come persona il percorso che sta affrontando? Partire dalla motivazione permette di capire la giusta direzione da prendere (non giusta in assoluto ma giusta per lei). Successivamente si può ragionare su come intraprendere il percorso scelto, identificando gli ostacoli e sviluppando risorse per superarli. Rimango a disposizione per ulteriori informazione, mi trova online. Un caro saluto, Dott.ssa Eleonora Mini
Ciao, capisco perfettamente quanto tu possa sentirti sopraffatta dalla situazione. La frustrazione che descrivi, unita al senso di essere bloccata, è comprensibile considerando gli ostacoli che hai incontrato durante il tuo percorso. Il fatto che tu riconosca l’importanza di completare la laurea per te stessa, ma al contempo senta un blocco che ti impedisce di avanzare, indica che stai attraversando una fase di grande conflitto interiore.
Per cominciare, è utile fare un passo indietro e cercare di comprendere meglio le tue emozioni. È importante riconoscere che sentirsi "fuori tempo" o "non all’altezza" è un pensiero che spesso nasce dalla pressione di aspettative elevate, sia interne che esterne. Questi pensieri, se non affrontati, possono causare un circolo vizioso di procrastinazione e insoddisfazione. Tuttavia, è fondamentale sapere che ogni persona ha il proprio ritmo e che il percorso verso un obiettivo non è mai lineare.
Ti propongo alcuni passi che potrebbero aiutarti a riacquistare un po' di controllo e a sciogliere il blocco che senti:
### 1. **Accetta dove sei ora senza giudicarti**
La tua situazione attuale non è un fallimento. È il risultato di una serie di circostanze che ti hanno allontanata dai tuoi studi, ma questo non ti definisce. Essere gentile con te stessa, riconoscendo che non sei dove speravi di essere, ma non per questo sei incapace, è fondamentale. Non rinunciare a te stessa solo perché il cammino è stato più tortuoso del previsto.
### 2. **Distingui il pensiero dalla realtà**
Spesso, il pensiero di non essere "all’altezza" può far crescere una sensazione di inadeguatezza, ma è importante ricordare che quel pensiero non è un dato di fatto. Molti studenti, anche quelli che sembrano più brillanti, si trovano a lottare con la stessa sensazione di inadeguatezza. Quello che ti sta accadendo non è un riflesso della tua capacità, ma del momento in cui ti trovi.
### 3. **Focalizzati su piccoli passi**
Piuttosto che pensare all’intero percorso e alla mole di cose da fare, prova a suddividere gli impegni in piccoli obiettivi raggiungibili. Potresti iniziare con un piccolo obiettivo quotidiano: ad esempio, leggere un capitolo o studiare per un’ora. Ogni piccolo passo ti aiuterà a costruire fiducia in te stessa e a superare il senso di "paralisi" che provi ora.
### 4. **Rivedi i tuoi obiettivi e priorità**
Potrebbe essere utile fare una riflessione profonda su cosa davvero ti motiva e quale sia il tuo obiettivo finale. Chiediti: *Perché voglio una laurea?* *Cosa mi fa paura?* Spesso, dietro la paura di fallire o il timore di non essere all’altezza, si nasconde una paura di non essere "abbastanza" o di non soddisfare le aspettative. Darsi il permesso di ridefinire i propri obiettivi può aiutarti a fare chiarezza. Potresti anche valutare se ci sono modi più flessibili di affrontare il tuo percorso accademico, ad esempio, iniziando con un piano di studio meno impegnativo.
### 5. **Cerca supporto**
Non devi affrontare tutto da sola. Se ti senti bloccata, potresti considerare di parlare con un tutor, un consulente accademico o un terapeuta. Questi professionisti possono offrirti una prospettiva esterna, aiutandoti a riorientarti, trovare soluzioni pratiche e soprattutto darti gli strumenti per gestire la pressione psicologica che stai vivendo.
### 6. **Cerca un equilibrio tra studi e indipendenza economica**
Se desideri anche cominciare un percorso di indipendenza economica, potrebbe esserci la possibilità di combinare lavoro e studio. Ci sono molte soluzioni intermedie, come un lavoro part-time che ti consenta di guadagnare e allo stesso tempo non interrompere completamente il percorso accademico. Anche in questo caso, pianificare piccoli passi ti aiuterà a gestire meglio entrambe le cose.
### 7. **Riconosci e celebra i tuoi successi**
Ogni piccolo passo che fai è un successo da celebrare. Anche il solo fatto di affrontare il momento di difficoltà è un atto di coraggio. Non lasciare che la perfezione ti faccia dimenticare di apprezzare i progressi, anche se piccoli.
### 8. **Impara a gestire la paura del fallimento**
La paura di non essere "all’altezza" è un sentimento molto comune, ma ricorda che il fallimento non è la fine, ma una parte del processo di crescita. L’importante è come reagiamo di fronte a queste difficoltà. Provare a riformulare la tua idea di fallimento potrebbe essere un passo cruciale. Ogni passo, anche un passo indietro, è comunque parte del processo di apprendimento.
Il fatto che tu abbia il desiderio di proseguire gli studi è già un segno di grande forza. Abbraccia questa parte di te stessa, cerca di essere paziente e di non aspettarti che il cambiamento avvenga dall'oggi al domani. Vai per piccoli passi, e vedrai che, poco a poco, il cammino si farà più chiaro.
Se vuoi parlarne più in dettaglio, sono qui per supportarti.
Per cominciare, è utile fare un passo indietro e cercare di comprendere meglio le tue emozioni. È importante riconoscere che sentirsi "fuori tempo" o "non all’altezza" è un pensiero che spesso nasce dalla pressione di aspettative elevate, sia interne che esterne. Questi pensieri, se non affrontati, possono causare un circolo vizioso di procrastinazione e insoddisfazione. Tuttavia, è fondamentale sapere che ogni persona ha il proprio ritmo e che il percorso verso un obiettivo non è mai lineare.
Ti propongo alcuni passi che potrebbero aiutarti a riacquistare un po' di controllo e a sciogliere il blocco che senti:
### 1. **Accetta dove sei ora senza giudicarti**
La tua situazione attuale non è un fallimento. È il risultato di una serie di circostanze che ti hanno allontanata dai tuoi studi, ma questo non ti definisce. Essere gentile con te stessa, riconoscendo che non sei dove speravi di essere, ma non per questo sei incapace, è fondamentale. Non rinunciare a te stessa solo perché il cammino è stato più tortuoso del previsto.
### 2. **Distingui il pensiero dalla realtà**
Spesso, il pensiero di non essere "all’altezza" può far crescere una sensazione di inadeguatezza, ma è importante ricordare che quel pensiero non è un dato di fatto. Molti studenti, anche quelli che sembrano più brillanti, si trovano a lottare con la stessa sensazione di inadeguatezza. Quello che ti sta accadendo non è un riflesso della tua capacità, ma del momento in cui ti trovi.
### 3. **Focalizzati su piccoli passi**
Piuttosto che pensare all’intero percorso e alla mole di cose da fare, prova a suddividere gli impegni in piccoli obiettivi raggiungibili. Potresti iniziare con un piccolo obiettivo quotidiano: ad esempio, leggere un capitolo o studiare per un’ora. Ogni piccolo passo ti aiuterà a costruire fiducia in te stessa e a superare il senso di "paralisi" che provi ora.
### 4. **Rivedi i tuoi obiettivi e priorità**
Potrebbe essere utile fare una riflessione profonda su cosa davvero ti motiva e quale sia il tuo obiettivo finale. Chiediti: *Perché voglio una laurea?* *Cosa mi fa paura?* Spesso, dietro la paura di fallire o il timore di non essere all’altezza, si nasconde una paura di non essere "abbastanza" o di non soddisfare le aspettative. Darsi il permesso di ridefinire i propri obiettivi può aiutarti a fare chiarezza. Potresti anche valutare se ci sono modi più flessibili di affrontare il tuo percorso accademico, ad esempio, iniziando con un piano di studio meno impegnativo.
### 5. **Cerca supporto**
Non devi affrontare tutto da sola. Se ti senti bloccata, potresti considerare di parlare con un tutor, un consulente accademico o un terapeuta. Questi professionisti possono offrirti una prospettiva esterna, aiutandoti a riorientarti, trovare soluzioni pratiche e soprattutto darti gli strumenti per gestire la pressione psicologica che stai vivendo.
### 6. **Cerca un equilibrio tra studi e indipendenza economica**
Se desideri anche cominciare un percorso di indipendenza economica, potrebbe esserci la possibilità di combinare lavoro e studio. Ci sono molte soluzioni intermedie, come un lavoro part-time che ti consenta di guadagnare e allo stesso tempo non interrompere completamente il percorso accademico. Anche in questo caso, pianificare piccoli passi ti aiuterà a gestire meglio entrambe le cose.
### 7. **Riconosci e celebra i tuoi successi**
Ogni piccolo passo che fai è un successo da celebrare. Anche il solo fatto di affrontare il momento di difficoltà è un atto di coraggio. Non lasciare che la perfezione ti faccia dimenticare di apprezzare i progressi, anche se piccoli.
### 8. **Impara a gestire la paura del fallimento**
La paura di non essere "all’altezza" è un sentimento molto comune, ma ricorda che il fallimento non è la fine, ma una parte del processo di crescita. L’importante è come reagiamo di fronte a queste difficoltà. Provare a riformulare la tua idea di fallimento potrebbe essere un passo cruciale. Ogni passo, anche un passo indietro, è comunque parte del processo di apprendimento.
Il fatto che tu abbia il desiderio di proseguire gli studi è già un segno di grande forza. Abbraccia questa parte di te stessa, cerca di essere paziente e di non aspettarti che il cambiamento avvenga dall'oggi al domani. Vai per piccoli passi, e vedrai che, poco a poco, il cammino si farà più chiaro.
Se vuoi parlarne più in dettaglio, sono qui per supportarti.
Grazie per aver condiviso la sua esperienza. Il senso di blocco che prova è comprensibile, ma può affrontarlo con piccoli passi. Inizi con obiettivi realistici, come concentrarsi su una materia alla volta, senza sentirsi sopraffatta dall’intero percorso. La paura dell’esame può essere gestita con strategie di rilassamento e supporto psicologico. L’importante non è la velocità, ma trovare un equilibrio tra studio e benessere. Se l’indipendenza economica è una priorità, valutare un lavoro part-time potrebbe aiutarla a conciliare entrambe le esigenze senza rinunciare alla laurea.
La sensazione di sentirsi smarriti è faticosa. Sicuramente la consapevolezza della situazione è ottima per intraprendere un percorso e comprendere le paure dei tuoi blocchi.
Gentile utente salve,
grazie per aver condiviso la sua condizione di confusione mentale e di frustrazione rispetto alla sua carriera accademica e, più in generale, rispetto al suo futuro.
Indubbiamente, c'è una mole di pensieri ed emozioni negative che le sta creando sofferenza e contribuisce alla mancanza di lucidità e alla capacità di prendere decisioni efficaci. Si trova, così, a dover procrastinare il prossimo esame, le prossime scelte e tutto ciò che riguarda la sua vita futura.
Credo che lei abbia bisogno di fermarsi e dedicare tempo a sé stessa, cercando di capire quali sono effettivamente le cose importanti per lei, le sue priorità e come immagina sé stessa fra qualche anno, in che contesto lavorativo si vede, in quale luogo e con quali persone. Non si tratta di sognare a occhi aperti, ma di riconoscere le sue potenzialità e di fissare una visione realistica e concreta, che le serva da riferimento per progettare il presente.
Valuti la possibilità di farsi accompagnare in questa fase da un professionista. Un supporto psicologico le potrebbe essere utile sia per elaborare correttamente il vissuto emotivo e cognitivo attuale, sia per orientarla verso un percorso di crescita personale.
Le suggerisco un approccio basato sulla Psicologia Positiva. Prima di tutto, per staccarsi dai pensieri negativi che attualmente l'affliggono per adottare un atteggiamento migliore verso il presente, con una connessione piena e consapevole della realtà, e la possibilità di generare ottimismo e speranza per l'avvenire. Questo metodo, inoltre, l'avvicinerebbe alla scoperta delle sue potenzialità, cioè di quelle capacità personali e derivanti dalla sua esperienza, che possono consentirle di emergere in qualsiasi ambito e di portare a termine i suoi progetti. Imparerà anche a fissare obiettivi flessibili e adeguati alle sue abilità, gestendo il tempo in modo favorevole, con traguardi intermedi ed eventuali correzioni.
Come lei stessa ha ammesso, si sente bloccata in un loop infinito di pensieri intrusivi e di giudizi negativi su sé stessa. Ma allo stesso tempo emerge, forte, il desiderio di cambiare rotta e di volgere lo sguardo alle migliori opzioni che la vita potrebbe presentarle.
Se lo desidera, posso aiutarla a comprendere come può svolgere un percorso psicologico di questo tipo, anche tramite consulenza online. Mi contatti pure quando vuole.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
grazie per aver condiviso la sua condizione di confusione mentale e di frustrazione rispetto alla sua carriera accademica e, più in generale, rispetto al suo futuro.
Indubbiamente, c'è una mole di pensieri ed emozioni negative che le sta creando sofferenza e contribuisce alla mancanza di lucidità e alla capacità di prendere decisioni efficaci. Si trova, così, a dover procrastinare il prossimo esame, le prossime scelte e tutto ciò che riguarda la sua vita futura.
Credo che lei abbia bisogno di fermarsi e dedicare tempo a sé stessa, cercando di capire quali sono effettivamente le cose importanti per lei, le sue priorità e come immagina sé stessa fra qualche anno, in che contesto lavorativo si vede, in quale luogo e con quali persone. Non si tratta di sognare a occhi aperti, ma di riconoscere le sue potenzialità e di fissare una visione realistica e concreta, che le serva da riferimento per progettare il presente.
Valuti la possibilità di farsi accompagnare in questa fase da un professionista. Un supporto psicologico le potrebbe essere utile sia per elaborare correttamente il vissuto emotivo e cognitivo attuale, sia per orientarla verso un percorso di crescita personale.
Le suggerisco un approccio basato sulla Psicologia Positiva. Prima di tutto, per staccarsi dai pensieri negativi che attualmente l'affliggono per adottare un atteggiamento migliore verso il presente, con una connessione piena e consapevole della realtà, e la possibilità di generare ottimismo e speranza per l'avvenire. Questo metodo, inoltre, l'avvicinerebbe alla scoperta delle sue potenzialità, cioè di quelle capacità personali e derivanti dalla sua esperienza, che possono consentirle di emergere in qualsiasi ambito e di portare a termine i suoi progetti. Imparerà anche a fissare obiettivi flessibili e adeguati alle sue abilità, gestendo il tempo in modo favorevole, con traguardi intermedi ed eventuali correzioni.
Come lei stessa ha ammesso, si sente bloccata in un loop infinito di pensieri intrusivi e di giudizi negativi su sé stessa. Ma allo stesso tempo emerge, forte, il desiderio di cambiare rotta e di volgere lo sguardo alle migliori opzioni che la vita potrebbe presentarle.
Se lo desidera, posso aiutarla a comprendere come può svolgere un percorso psicologico di questo tipo, anche tramite consulenza online. Mi contatti pure quando vuole.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Buongiorno gentile Utente, posso comprendere il senso di smarrimento e di blocco che sta vivendo in questo momento. Da quello che racconta, mi sembra di capire che si trova in una situazione di stallo tra il desiderio di portare a termine il suo percorso accademico e la necessità di avviarsi verso l’indipendenza economica. Questo tipo di conflitto interiore può portare a una sensazione di pressione e di insoddisfazione che, a sua volta, può rendere ancora più difficile trovare la motivazione per riprendere gli studi con serenità.
Innanzitutto, il fatto che senta ancora il desiderio di completare la laurea indica che non si tratta di un obiettivo che ha perso valore per lei, ma piuttosto di una sfida che appare oggi particolarmente complessa. Il timore di essere "fuori tempo" e la paura di non essere all’altezza degli esami sono sentimenti comprensibili, ma vorrei invitarla a riflettere su un aspetto importante: il percorso universitario non è una gara contro il tempo. Ognuno ha il proprio ritmo e, anche se il suo si è rallentato, ciò non significa che abbia perso valore o che il traguardo sia irraggiungibile.
Potrebbe essere utile provare a spezzare questo grande obiettivo in passi più piccoli e concreti. Invece di pensare alla mole complessiva degli esami ancora da sostenere, potrebbe iniziare focalizzandosi su un solo esame alla volta, creando una routine di studio che sia compatibile con i suoi ritmi e impegni attuali. A volte, il semplice fatto di rimettersi in moto, anche con piccoli passi, può restituire un senso di direzione e di controllo sulla propria vita.
Allo stesso tempo, potrebbe esplorare soluzioni che le permettano di conciliare studio e lavoro, come opportunità part-time o esperienze che possano arricchire sia la sua indipendenza economica sia il suo percorso accademico. L’importante è non vedere il tutto come un aut-aut tra laurea e lavoro, ma come un equilibrio che può essere costruito nel tempo.
Se il blocco emotivo e la demotivazione dovessero persistere, potrebbe essere utile confrontarsi con un professionista che la aiuti a esplorare le sue paure e a riscoprire le sue risorse per affrontare questo periodo. Non è sola in questa difficoltà, e cercare un supporto può essere un passo prezioso per ritrovare una direzione più chiara.
Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore riflessione.
Dott. Luca Vocino
Innanzitutto, il fatto che senta ancora il desiderio di completare la laurea indica che non si tratta di un obiettivo che ha perso valore per lei, ma piuttosto di una sfida che appare oggi particolarmente complessa. Il timore di essere "fuori tempo" e la paura di non essere all’altezza degli esami sono sentimenti comprensibili, ma vorrei invitarla a riflettere su un aspetto importante: il percorso universitario non è una gara contro il tempo. Ognuno ha il proprio ritmo e, anche se il suo si è rallentato, ciò non significa che abbia perso valore o che il traguardo sia irraggiungibile.
Potrebbe essere utile provare a spezzare questo grande obiettivo in passi più piccoli e concreti. Invece di pensare alla mole complessiva degli esami ancora da sostenere, potrebbe iniziare focalizzandosi su un solo esame alla volta, creando una routine di studio che sia compatibile con i suoi ritmi e impegni attuali. A volte, il semplice fatto di rimettersi in moto, anche con piccoli passi, può restituire un senso di direzione e di controllo sulla propria vita.
Allo stesso tempo, potrebbe esplorare soluzioni che le permettano di conciliare studio e lavoro, come opportunità part-time o esperienze che possano arricchire sia la sua indipendenza economica sia il suo percorso accademico. L’importante è non vedere il tutto come un aut-aut tra laurea e lavoro, ma come un equilibrio che può essere costruito nel tempo.
Se il blocco emotivo e la demotivazione dovessero persistere, potrebbe essere utile confrontarsi con un professionista che la aiuti a esplorare le sue paure e a riscoprire le sue risorse per affrontare questo periodo. Non è sola in questa difficoltà, e cercare un supporto può essere un passo prezioso per ritrovare una direzione più chiara.
Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore riflessione.
Dott. Luca Vocino
Cara utente,
il fatto che per lei la laurea sia importante ‘come soddisfazione personalissima’ suggerisce che non è solo un obiettivo esterno, ma qualcosa che tocca la sua identità, la sua autostima e forse anche il modo in cui percepisci il suo valore.
Potrebbe essere utile chiedersi:
- Cosa significa per lei essere “fuori tempo”?
- Se pensasse ad una cara amica nella sua stessa situazione, cosa le direbbe?
- Ha mai vissuto situazioni in cui si è sentita ‘bloccata’ in passato?
Inoltre, più che focalizzarsi sul traguardo finale, potrebbe provare a suddividere il cammino in piccoli passi concreti e realistici.
Rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
il fatto che per lei la laurea sia importante ‘come soddisfazione personalissima’ suggerisce che non è solo un obiettivo esterno, ma qualcosa che tocca la sua identità, la sua autostima e forse anche il modo in cui percepisci il suo valore.
Potrebbe essere utile chiedersi:
- Cosa significa per lei essere “fuori tempo”?
- Se pensasse ad una cara amica nella sua stessa situazione, cosa le direbbe?
- Ha mai vissuto situazioni in cui si è sentita ‘bloccata’ in passato?
Inoltre, più che focalizzarsi sul traguardo finale, potrebbe provare a suddividere il cammino in piccoli passi concreti e realistici.
Rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
Buongiorno, iniziare un percorso psicologico ti potrebbe aiutare a sfogarti emotivamente e a fissare un obiettivo in merito a tutto ciò che hai descritto, a mio parere potrebbe essere importante per trovare una direzione da percorrere, la direzione che senti più giusta tu. è normale, a volte, sentirsi confusi sulla direzione da prendere. Da un lato questa società ci impone di fare tutto in fretta, dall'altro possiamo dire che non ci sono direzioni giuste o sbagliate, anche se si decide di cambiare direzione o ci si mette più tempo a raggiungere un obiettivo questo non fa di noi persone perse, errori, o persone sbagliate. Un percorso con lo psicologo può essere importantissimo in questo momento di indecisione, in cui non riesci uscire da questo "limbo". Un saluto
Salve,
capisco profondamente il suo senso di frustrazione e il blocco che sta vivendo. Spesso, quando ci si trova di fronte a ostacoli e tempi lunghi, la paura e la demotivazione possono prendere il sopravvento, rendendo difficile immaginare un futuro chiaro. È completamente normale sentirsi smarriti in queste circostanze.
Mi sembra che lei abbia ancora una forte volontà di realizzare il suo sogno di laurearsi, ma allo stesso tempo sta cercando un equilibrio con la necessità di guadagnare indipendenza economica. La chiave potrebbe essere trovare una via di mezzo tra i due obiettivi, in modo che non si senta costretta a scegliere drasticamente, ma possa muoversi verso un futuro che la soddisfi sia professionalmente che personalmente.
Se lo desidera, mi contatti e potremmo iniziare un percorso personale insieme trovando diverse soluzioni.
capisco profondamente il suo senso di frustrazione e il blocco che sta vivendo. Spesso, quando ci si trova di fronte a ostacoli e tempi lunghi, la paura e la demotivazione possono prendere il sopravvento, rendendo difficile immaginare un futuro chiaro. È completamente normale sentirsi smarriti in queste circostanze.
Mi sembra che lei abbia ancora una forte volontà di realizzare il suo sogno di laurearsi, ma allo stesso tempo sta cercando un equilibrio con la necessità di guadagnare indipendenza economica. La chiave potrebbe essere trovare una via di mezzo tra i due obiettivi, in modo che non si senta costretta a scegliere drasticamente, ma possa muoversi verso un futuro che la soddisfi sia professionalmente che personalmente.
Se lo desidera, mi contatti e potremmo iniziare un percorso personale insieme trovando diverse soluzioni.
Buongiorno,
durante alcune fasi della vita, si possono incontrare ostacoli, come quelli di cui parla, che possono rallentare il percorso di studi. Le potrebbe essere utile iniziare un percorso psicoterapeutico per esternare le paure ed i timori relativi all'insicurezza di questo periodo. In questo momento potrebbe essere importante recuperare la fiducia e ritrovare le energie psico-corporee utili per uscire dal blocco emotivo di cui parla.
Rimango a disposizione per una possibile consulenza.
Dott.ssa Virginia Mancini
durante alcune fasi della vita, si possono incontrare ostacoli, come quelli di cui parla, che possono rallentare il percorso di studi. Le potrebbe essere utile iniziare un percorso psicoterapeutico per esternare le paure ed i timori relativi all'insicurezza di questo periodo. In questo momento potrebbe essere importante recuperare la fiducia e ritrovare le energie psico-corporee utili per uscire dal blocco emotivo di cui parla.
Rimango a disposizione per una possibile consulenza.
Dott.ssa Virginia Mancini
Buongiorno. Come sottolinea, sono emerse diverse situazioni che hanno ostacolato un sereno proseguimento degli studi. Ciò può avere alimentato false credenze su di sé come studentessa e come persona, tra le quali la paura di non essere all'altezza. Suggerisco uno spazio terapeutico di approfondimento per consentirle di valorizzare al meglio le sue risorse e supportarla nella realizzazione del suo obiettivo.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Alessia Della Bella
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Alessia Della Bella
Buongiorno,
Grazie per aver condiviso con me il suo vissuto e le difficoltà che sta attraversando. Da ciò che scrive, si capisce quanto questa situazione le stia pesando, sia a livello emotivo che pratico. È comprensibile sentirsi smarriti quando si percepisce di aver perso la motivazione e ci si trova di fronte a un compito che appare enorme e difficile da gestire.
Vorrei provare ad aiutarla a vedere la situazione sotto una luce diversa, partendo da alcuni punti chiave:
- Le emozioni e i pensieri che la bloccano
Da quello che descrivi, sembra che ci siano pensieri molto critici nei tuoi confronti, come il timore di non essere all’altezza o la paura di fallire. Questi pensieri, comprensibilmente, la portano al comportamento di evitare gli esami e a sentirsi ancora più scoraggiata. La invito a chiedersi: "Se un’amica nella mia stessa situazione mi parlasse così di sé stessa, cosa le direi?". A volte, riusciamo a essere più comprensivi con gli altri di quanto lo siamo con noi stessi.
- Il peso della procrastinazione e come affrontarla
È normale sentirsi sopraffatti quando il lavoro arretrato sembra troppo grande. Un approccio utile potrebbe essere suddividere il percorso in piccoli passi, concentrandosi su azioni concrete e immediate. Ad esempio, potrebbe iniziare fissando un piccolo obiettivo settimanale, come studiare una determinata quantità di materiale senza pensare all’intero percorso che le manca. Le consiglio anche di testare tecniche come il Pomodoro Technique (25 minuti di studio seguiti da una breve pausa) per riabituarsi a concentrarsi senza sentirsi sopraffatta.
- Il timore di essere in ritardo
So che il confronto con gli altri può far pensare di essere "fuori tempo", ma il percorso di ciascuno è unico. Raggiungere il suo obiettivo, anche con tempi diversi da quelli che immaginava, non lo rende meno valido o meno importante. Anzi, la determinazione che sta dimostrando è una grande risorsa e può darsi fiducia.
- Bilanciare studio e indipendenza economica
Il desiderio di non gravare più sulla famiglia è molto comprensibile. Potrebbe essere utile esplorare soluzioni flessibili, come lavori part-time che non la impegnino troppo e le permettano di continuare a studiare senza dover rinunciare del tutto all'indipendenza economica.
- Passare all'azione, un passo alla volta
Provi a stabilire un piccolo primo passo concreto (che non vedrebbe come troppo faticoso) da fare nei prossimi giorni. Potrebbe essere riprendere in mano il materiale e ordinarlo di modo da renderlo pronto per essere studiato. Ogni passo, per quanto piccolo, la aiuterà a sbloccarsi e a sentirsi di nuovo in movimento.
Se sente che questo blocco è molto profondo e che l’ansia o la demotivazione ti stanno impedendo di agire, potrebbe essere utile un supporto psicologico per affrontare insieme questi ostacoli con strumenti più mirati.
Non è sola in questo percorso e, con il giusto approccio, può ritrovare la direzione e la motivazione che desidera. La incoraggio a non vedere la situazione come un "tutto o niente", ma come un processo in cui ogni piccolo passo conta e in cui deve darsi la possibilità di fare il meglio che può.
Cordialmente,
Giacomo Villa
Grazie per aver condiviso con me il suo vissuto e le difficoltà che sta attraversando. Da ciò che scrive, si capisce quanto questa situazione le stia pesando, sia a livello emotivo che pratico. È comprensibile sentirsi smarriti quando si percepisce di aver perso la motivazione e ci si trova di fronte a un compito che appare enorme e difficile da gestire.
Vorrei provare ad aiutarla a vedere la situazione sotto una luce diversa, partendo da alcuni punti chiave:
- Le emozioni e i pensieri che la bloccano
Da quello che descrivi, sembra che ci siano pensieri molto critici nei tuoi confronti, come il timore di non essere all’altezza o la paura di fallire. Questi pensieri, comprensibilmente, la portano al comportamento di evitare gli esami e a sentirsi ancora più scoraggiata. La invito a chiedersi: "Se un’amica nella mia stessa situazione mi parlasse così di sé stessa, cosa le direi?". A volte, riusciamo a essere più comprensivi con gli altri di quanto lo siamo con noi stessi.
- Il peso della procrastinazione e come affrontarla
È normale sentirsi sopraffatti quando il lavoro arretrato sembra troppo grande. Un approccio utile potrebbe essere suddividere il percorso in piccoli passi, concentrandosi su azioni concrete e immediate. Ad esempio, potrebbe iniziare fissando un piccolo obiettivo settimanale, come studiare una determinata quantità di materiale senza pensare all’intero percorso che le manca. Le consiglio anche di testare tecniche come il Pomodoro Technique (25 minuti di studio seguiti da una breve pausa) per riabituarsi a concentrarsi senza sentirsi sopraffatta.
- Il timore di essere in ritardo
So che il confronto con gli altri può far pensare di essere "fuori tempo", ma il percorso di ciascuno è unico. Raggiungere il suo obiettivo, anche con tempi diversi da quelli che immaginava, non lo rende meno valido o meno importante. Anzi, la determinazione che sta dimostrando è una grande risorsa e può darsi fiducia.
- Bilanciare studio e indipendenza economica
Il desiderio di non gravare più sulla famiglia è molto comprensibile. Potrebbe essere utile esplorare soluzioni flessibili, come lavori part-time che non la impegnino troppo e le permettano di continuare a studiare senza dover rinunciare del tutto all'indipendenza economica.
- Passare all'azione, un passo alla volta
Provi a stabilire un piccolo primo passo concreto (che non vedrebbe come troppo faticoso) da fare nei prossimi giorni. Potrebbe essere riprendere in mano il materiale e ordinarlo di modo da renderlo pronto per essere studiato. Ogni passo, per quanto piccolo, la aiuterà a sbloccarsi e a sentirsi di nuovo in movimento.
Se sente che questo blocco è molto profondo e che l’ansia o la demotivazione ti stanno impedendo di agire, potrebbe essere utile un supporto psicologico per affrontare insieme questi ostacoli con strumenti più mirati.
Non è sola in questo percorso e, con il giusto approccio, può ritrovare la direzione e la motivazione che desidera. La incoraggio a non vedere la situazione come un "tutto o niente", ma come un processo in cui ogni piccolo passo conta e in cui deve darsi la possibilità di fare il meglio che può.
Cordialmente,
Giacomo Villa
Capisco profondamente il tuo senso di smarrimento, ma voglio rassicurarti su una cosa: non sei in ritardo, non sei fuori tempo, e soprattutto non sei sola in questa sensazione. Molti studenti si trovano ad affrontare momenti di stallo, ma la buona notizia è che puoi riprendere il controllo della tua vita, un passo alla volta. Non sei ferma. Stai attraversando una fase di riflessione e riorganizzazione, che è normale e necessaria. Il problema non è il tempo che hai impiegato, ma come decidi di usare il tempo da oggi in poi. Quando si accumulano troppe cose, è naturale sentirsi sopraffatti. Ma non devi scalare la montagna tutta in un giorno. Scegli un esame, uno solo. Non pensare agli altri. Concentrati solo su quello. Stabilisci un piccolo obiettivo settimanale, anche solo un’ora di studio al giorno. Quando inizierai a vedere i primi progressi, sentirai meno il peso dell’intero percorso. Se il blocco è il timore di fallire, considera questo: non andare a un esame è già un fallimento certo. Se ci provi, almeno hai una possibilità. E se va male? Hai capito dove migliorare e riprovi. Il primo passo è andare, senza pretendere la perfezione. Anche se ora sembra che l’università definisca tutto di te, tu sei molto di più. La laurea è importante, ma non è l’unica misura del tuo valore. Meriti di vivere il percorso senza sentirti schiacciata dal peso delle aspettative. Inizia con un piccolo passo oggi. Apri un libro, leggi un capitolo, fai un piano per il prossimo esame. Non guardare l’intero viaggio, guarda solo la prossima tappa. Tu puoi farcela.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Salve, sarebbe interessante conoscere quale sia il motivo per cui lei abbia deciso di intraprendere questo specifico corso di studi. Molto spesso, oltre al metodo di studio, ciò che conta è la motivazione allo studio che svolge un ruolo cruciale nel determinare il livello di impegno personale, la motivazione e anche i relativi risultati. Inoltre sarebbe utile conoscere quale sia l'aspirazione e il valore alla base del suo voler conseguire una laurea, oltre alla laurea stessa e al di la dell'indipendenza economica, che si può raggiungere a prescindere anche attraverso altre modalità. Infine, non per ultimo, sarebbe bene comprendere se effettivamente, al di la delle aspirazioni ideali, quello che sta facendo è il corso che sente pienamente adatto a lei. Se dopo aver fatto una puntuale e precisa analisi su questi elementi fosse confermato che l'ostacolo è effettivamente solo lo scoraggiamento relativo al "riprendere" dopo un periodo di allontanamento, potrebbe essere utile un percorso psicologico di supporto allo studio che prenda in esame i "bastioni" concettuali, le credenze/convinzioni e le resistenze che la portano a pensare che presentarsi "fuori tempo" ad un esame (occorrerebbe definire prima cosa significhi per lei presentarsi fuori tempo e se questa definizione risulti essere adeguata o leggermente "rigida" rispetto alla realtà universitaria), sia sinonimo di svantaggio a tal punto da demoralizzarla o farla sentire non all'altezza. Per qualunque altra informazione o approfondimento su quanto detto, resto a sua disposizione.
Gentile utente , la ringrazio per le informazioni che ha fornito. Le consiglio un percorso psicologico per capire meglio cosa c’è al di sotto di questa situazione per poi gestirla.
Rimango a sua disposizione,
dottoressa Andreozzi Jasmine
Rimango a sua disposizione,
dottoressa Andreozzi Jasmine
Gentilissima Utente,
lo stato d'animo e tutte le emozioni che stai descrivendo, comprese le paure e gli ostacoli che hai dovuto affrontare, sono comuni a tanti studenti universitari che si sono ritrovati, o si ritrovano attualmente, a vivere una situazione molto simile alla tua. Una buona parte degli universitari ha paura di fallire e di non riuscire a sostenere gli esami, ma la paura non deve guidare la propria vita e le proprie scelte, così come non bisogna dimenticare che il valore di una persona non dipende unicamente dal superamento degli esami, dall'essere in tempo o fuori corso, o dai voti presi.
Le difficoltà avute non sono da vedere negativamente come fallimenti o addirittura come la fine, ma come preziose informazioni che ti aiuteranno a capire quali errori sono stati fatti, come migliorarsi e cosa voler ottenere.
Non sei sola. Sicuramente il primo passo è riconoscere l'ansia e i blocchi emotivi, ma anche concreti, che non ti consentono di affrontare serenamente il tuo percorso di laurea, un percorso che meriti di raggiungere senza autocritica e senza demoralizzarti. È importante ripristinare la fiducia in te stessa e credere nel tuo desiderio con forza e determinazione. È fondamentale capire gli ostacoli e ciò che ti ha allontanato realmente dallo studio, per comprenderne meglio le cause e ripartire con grinta, fiducia in se e ristabilire con chiarezza quali obiettivi e desideri raggiungere, senza averne timore né confusione.
Ogni piccolo cambiamento e passo in avanti sarà motivo per ripristinare il tuo benessere psicologico e trovare la giusta rotta per affrontare egregiamente il tuo percorso universitario. Molte università offrono servizi di supporto gratuito agli studenti, se le tue difficoltà dovessero prolungarsi, puoi provare a richiedere un primo colloquio.
In bocca al lupo e segui i tuoi sogni!
Per qualsiasi dubbio o richiesta, resto a disposizione per una consulenza online.
Psicologa Clinica - Mannarino Sara
lo stato d'animo e tutte le emozioni che stai descrivendo, comprese le paure e gli ostacoli che hai dovuto affrontare, sono comuni a tanti studenti universitari che si sono ritrovati, o si ritrovano attualmente, a vivere una situazione molto simile alla tua. Una buona parte degli universitari ha paura di fallire e di non riuscire a sostenere gli esami, ma la paura non deve guidare la propria vita e le proprie scelte, così come non bisogna dimenticare che il valore di una persona non dipende unicamente dal superamento degli esami, dall'essere in tempo o fuori corso, o dai voti presi.
Le difficoltà avute non sono da vedere negativamente come fallimenti o addirittura come la fine, ma come preziose informazioni che ti aiuteranno a capire quali errori sono stati fatti, come migliorarsi e cosa voler ottenere.
Non sei sola. Sicuramente il primo passo è riconoscere l'ansia e i blocchi emotivi, ma anche concreti, che non ti consentono di affrontare serenamente il tuo percorso di laurea, un percorso che meriti di raggiungere senza autocritica e senza demoralizzarti. È importante ripristinare la fiducia in te stessa e credere nel tuo desiderio con forza e determinazione. È fondamentale capire gli ostacoli e ciò che ti ha allontanato realmente dallo studio, per comprenderne meglio le cause e ripartire con grinta, fiducia in se e ristabilire con chiarezza quali obiettivi e desideri raggiungere, senza averne timore né confusione.
Ogni piccolo cambiamento e passo in avanti sarà motivo per ripristinare il tuo benessere psicologico e trovare la giusta rotta per affrontare egregiamente il tuo percorso universitario. Molte università offrono servizi di supporto gratuito agli studenti, se le tue difficoltà dovessero prolungarsi, puoi provare a richiedere un primo colloquio.
In bocca al lupo e segui i tuoi sogni!
Per qualsiasi dubbio o richiesta, resto a disposizione per una consulenza online.
Psicologa Clinica - Mannarino Sara
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