Salve ho 25 anni sono due mesi che improvvisamente mi è tornata l’ansia! Avevo una vita bellissima,

20 risposte
Salve ho 25 anni sono due mesi che improvvisamente mi è tornata l’ansia! Avevo una vita bellissima, ho un ragazzo che abita lontano e che vedevo ogni mese, avevo anche voglia di mollare tutto e trasferirmi con lui ma adesso ho paura di tutto! Vedo una psicologa (anche se sono un paio di settimane che non vado) ma non sento miglioramenti o meglio sembrava andare meglio ma da qualche giorno sono peggiorata! Alterno momenti si a momenti no e non vorrei questi momenti no, ero una ragazza piena di vita e che faceva molte cose adesso mi fa paura tutto, non esco, non mangio molto, mi si blocca lo stomaco quando mi metto davanti al piatto e mangio poco e questo mi fa paura ancora di più, che magari non passerà mai la mia ansia, non mangerò più e morirò di fame e da sola (anche se vivo ancora con i miei)
Cerco di non dire niente ad amici o ragazzo per non annoiarli o spaventarli
Ho paura di non stare bene e non poter più uscire con nessuno, mangiare fuori, godermi le piccole cose che mi piacevano tanto, di vivere da sola e di non saper fare niente, di stare male e non avere nessuno accanto come la mia famiglia adesso, di vedermi con il mio ragazzo e stare sempre male e non poter fare le cose, si annoierà e mi mollerà e penso che morirei se ci lasciassimo, è davvero l’unica persona perfetta per me, in 25 anni non ho mai conosciuto una persona come lui! Ma nonostante questo, mi sento morire dentro, le mie paure mi saboteranno e finirò per rimanere sola e triste e ovviamente con l’ansia!
Ora come ora ho paura molto del cibo o meglio, di non Riuscire più a mangiare tanto e con gusto! Posso avere fame ma quando mangio mi passa subito, mangio per non morire di fame e questo mi fa quasi piangere! Non vedo la luce in fondo al tunnel anche se penso che magari due mesi siano davvero pochi!
Non voglio neanche prendere medicine e ho paura di essere così pazza da arrivare a prenderle e so che sarà solo un male!
Aggiungo che prendo la pillola anticoncezionale da gennaio, e ho voglia di capire se è questa che mi da questi problemi di ansia avuta così all’improvviso
E aggiungo anche che il lavoro va malino, ho iniziato a stare male poco dopo aver perso un bel lavoro. È davvero un periodaccio ma non è la prima volta che ho perso un lavoro e non sono mai stata così male! Anzi ero intenzionata a trasferirmi e trovare altro, ma con questa ansia non andrò da nessuna parte. Come potrei affrontare la situazione?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso perché posso comprendere quanto sia importante Sulla sua vita quotidiana. Ritengo importante che lei possa riprendere i colloqui psicologici al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi, identificare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. L'ansia costituisce il sintomo ma ciò che è importante conoscere è l'origine ed importanti dettagli della sua storia personale e familiare.
Cordialmente, dott FDL

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Simona Mennuni
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Arluno
Buongiorno, senza conoscere nello specifico la sua storia e il suo contesto di vita, è difficile dare un senso a ciò che riporta. Si percepisce però un grande disagio. Da quello che racconta emergono alcuni grandi cambiamenti che potrebbero essere legati all'ansia.
Credo che in primo luogo sarebbe opportuno confrontarsi con la collega con cui sta già facendo un percorso, tenendo conto che i miglioramenti potrebbero non essere immediati. Nel caso il percorso in atto non la soddisfi, può pensare di interromperlo e ricominciare con altro/a terapeuta.
Dott.ssa Giulia Proietti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, in un percorso terapeutico è importante darsi del tempo per avere miglioramenti, le consiglio di parlarne con la psicologa di quello che prova in questo momento, per trovare insieme delle strategie per gestire la situazione.
Cordialmente
Dott.ssa Giulia Proietti
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, comprendo la sua situazione.Si prenda cura della sua ansia e intervenga tempestivamente ,considerando i sintomi ansiosi sono comparsi da due mesi .La perdita del lavoro e altro...riprenda con la sua terapeuta i tempi di miglioramenti non sono immediati.Non ai vergogni dei suoi sintomi e ne parli con i suoi cari .Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, abbia un po' di pazienza e segua la sua terapeuta, i miglioramenti arriveranno, non aggiunga ansia all'ansia! L'ansia è un segnale che qualcosa si è rotto nei suoi schemi mentali e nelle sue personali percezioni. Non si vergogni di mostrare questo momento di fragilità e lo accetti come una tappa del suo percorso di vita. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Il mio suggerimento è quello di condividere ciò che sta vivendo e che ha descritto in questo spazio con la sua terapeuta, dando voce ai vissuti, sentimenti, pensieri ecc. che sente significativi, per comprenderli e comprendersi maggiormente e poter vivere in modo maggiormente costruttivo anche quelli che definisce i suoi "momenti no", migliorando così gradualmente il proprio benessere e la propria salute. Il mio suggerimento, inoltre, è di confrontarsi apertamente ed onestamente con la sua terapeuta anche in merito a ciò che pensa del lavoro che state svolgendo insieme, a cosa si aspetta dalla terapia e a cosa pensa stia succedendo in questo momento del percorso. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

la invito a proseguire il lavoro terapeutico iniziato, è evidente che ancora non fosse terminato e che gli obiettivi terapeutici prefissati ancora non fossero stati raggiunti. Ricontatti al più presto la collega e si affidi, aprendosi in terapia proprio come è riuscita a far qui parlando delle sue preoccupazioni delle sue paure delle sue angosce più profonde, sarà sicuramente accolta ed orientata.
In bocca al lupo per il proseguo della sua psicoterapia.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
In un percorso di cambiamento può capitare di fare qualche passo indietro dopo essere andati avanti. Si chiamano "ricadute" e fanno parte del processo. è importante non lasciarsi scoraggiare ma capirle per poter tornare ad andare avanti. L'unica persona con cui dovrebbe parlare di queste cose è la sua terapeuta, ma è proprio quella che non sta più vedendo. Questo potrebbe essere l'autosabotaggio di cui parla. A meno che non si sia trovata bene o non si senta capita, in questo caso potrebbe rivolgersi ad un'altra o altro professionista, ma non molli il suo percorso di cambiamento
Dott.ssa Roberta Bello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Maglie
Gentile utente, si colgono da quando riporta il grande senso di disagio ma anche la voglia di significarlo.
Il mio invito è quello di continuare il percorso intrapreso con la collega, dandosi tempo. I percorsi clinici richiedono sia tempo, sia una buona relazione. Per questo, ne parli e approfondisca questo peggioramento che sente, con la sua terapeuta. Ne trarrà sicuramente beneficio, anche perché da quanto leggo, le aree da trattare sono diverse e variegate.
Si dia il tempo di cui ha bisogno.
La saluto.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, la ringrazio per aver posto la sua domanda su questo portale.
Il mio suggerimento è di tornare in terapia il prima possibile. La psicoterapia deve essere vissuta come un accompagnamento nella vita in un periodo di disagio. Attraversando il disagio non ci si può aspettare che la soluzione venga da qualche seduta ma dal percorrere un pezzo di vita accompagnati da un sostegno. Da li dovrebbe nascere una nuova possibilità di fare fronte all'esistenza senza più necessità di supporto.
Non demorda, se ha cecato aiuto è perché le serve.
Resto a disposizione se ha bisogno di chiarimenti.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott.ssa Luisa Anibaldi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Senigallia
Buonasera per esprimere un parere avrei bisogno di elementi ulteriori.
Per prima cosa la inviterei ad esprimere le proprie emozioni, dubbi e perplessità alla sua terapeuta, qualora dovesse continuare questo suo stato di insoddisfazione, sarebbe consigliato un percorso di psicoterapia sistemico relazionale al fine di prendere in considerazione anche il contesto in cui avvengono i suoi disturbi.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi




Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Cara utente, prima di tutto mi sento di rassicurarla sul fatto che gli alti e bassi in un percorso psicologico sono normali, poichè essi sono normali anche nella vita di ogni individuo. Sicuramente riprendere le sedute con la sua psicologa sarà un ottimo supporto; condivida con lei quanto detto qui a noi.
L'unica cosa che mi sento di dirle e di provare a non tagliare fuori i suoi cari da questo suo momento di fatica, poichè potrebbero essere per lei un grande supporto e sostegno nei momenti di fatica.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo

Dott.ssa Alessia Battista
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Catanzaro
Gentile utente grazie per aver condiviso con noi la sua storia. Penso sia importante poter parlare anche delle sue resistenze alla terapeuta alla quale si era affidata. Mi sembra di aver capito che vi erano dei miglioramenti ma sono state sospese le sedute. Rispetto la pillola anticoncezionale potrebbe parlarne con il medico che l'ha prescritta.
La paura di perdere il controllo è uno dei modi con il quale si manifesta l'ansia, ma oggi ci sono tante evidenze che ci dicono che l'ansia come disturbo può essere superata. Anche l'utilizzo dei farmaci non farebbe di lei "un fuori di testa" molti pazienti seguono terapie farmacologiche integrate alla psicoterapia e ottengono ottimi risultati. Quello a cui dovrebbe dare importanza non è l'utilizzo del farmaco o meno ( per altro potrebbe anche non averne mai bisogno), perchè non è con la prescrizione del farmaco che nasce un problema, dovrebbe indirizzare le sue energie alla risoluzione di ciò che non la fa vivere bene.
Un affettuoso saluto Dott.ssa Alessia Battista
Dato il quadro che descrive, sarebbe opportuno consultare uno psicoterapeuta per una valutazione psico diagnostica. Può intanto ascoltare il Podcast Le Stanze della Paura, disponibile gratuitamente su Google e Spotify. Troverà informazioni sui disturbi d'ansia e strumenti di auto aiuto che potrà utilizzare per ridurre gli stati di tensione psicofisica. (Facebook Le Stanze della Paura ) Buona giornata. Bruno Ramondetti
Dott.ssa Sonia Cannavò
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentilissima, grazie per averci raccontato i suoi vissuti. Quello che mi sentirei di dirle è di proseguire il percorso che ha iniziato ed interrotto con la collega, in modo da poter lavorare su di sé e comprendere meglio le origini della sua ansia. Non si scoraggi se l'ansia non passa subito, ciò richiede tempo, le consiglio quindi di essere costante nel seguire un percorso psicologico; mi sento di consigliarle anche di non isolarsi e provare a raccontare alle persone che vuole bene il suo malessere perché non ha nulla di cui vergognarsi e potrebbero essere fonte di supporto e incoraggiamento. Le mando un caro saluto, resto a disposizione per un consulto anche online.
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, la prima cosa che voglio dirle è che lei non è pazza. Soffre di disturbi dovuti all'ansia che vanno gestiti e risolti. Leggo che ha abbandonato la terapia e le consiglio di non farlo sia con l'attuale psicologa sia in futuro se decidera di intraprendere un percorso diverso con altri. Stia tranquilla e non si spaventi eccessivamente perché questi disturbi si risolvono con terapie strategiche e mirate. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Giulia Bassi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Sacrofano
Buongiorno, mi dispiace per le difficoltà che sta riscontrando. Immagino non sia un periodo semplice da affrontare. Durante un percorso di sostegno psicologico può accadere che vi siano dei momenti di maggior benessere e dei momenti meno positivi. La invito a parlarne con la psicologa di riferimento in modo da valutare insieme come procedere. Rispetto alle interferenze della pillola anticoncezionale con lo stato ansioso può consultare un ginecologo in modo da avere chiarimenti in merito.
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

Mi dispiace per quello che stai vivendo l'ansia può essere influenzata da diversi fattori come la pillola anticoncezionale la perdita del lavoro e il cambiamento nella tua vita ti consiglio di parlarne apertamente con la psicologa e il medico per capire se la pillola c'entra con l'ansia e se ci sono altri modi per affrontarla cerca di fare piccole attività ogni giorno anche semplici come una passeggiata mangia regolarmente anche se è difficile condividi le tue paure con amici e familiari e riprendi la terapia per lavorare sull'ansia e trovare soluzioni
Dott.ssa Valeria Laganà
Psicoterapeuta, Psicologo
Guidonia Montecelio
Buongiorno, la sofferenza psicologica è importante tanto quanto quella fisica ed è per questo che la invito a prendere appuntamento per intraprendere un percorso di psicoterapia in presenza per la risoluzione delle sue problematiche riportate. La attendiamo a braccia aperte. Un caro saluto e Le auguro buon tutto!
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, lei descrive è un momento di forte disorientamento emotivo, e ciò che sente, tra paure, senso di blocco, perdita di appetito, timore del futuro e dell'abbandono, non è affatto “pazzia”, ma può essere la manifestazione di uno stato ansioso acuto che, se non compreso e accolto, rischia di aumentare il senso di solitudine e di fallimento.
Due mesi possono sembrare eterni quando si sta male, ma da un punto di vista psicoterapeutico sono un tempo ancora breve. L’alternanza tra momenti di sollievo e ricadute è una dinamica comune e, in un percorso ben strutturato, può essere già un primo segnale che il suo sistema sta cercando un equilibrio. In ottica umanistica, questo tipo di crisi rappresenta spesso una chiamata profonda al cambiamento e alla scoperta di risorse interiori nuove. L’analisi bioenergetica, in casi come il suo, aiuta a esplorare il corpo come mappa delle emozioni, e i blocchi a livello dello stomaco, del respiro e della mobilità corporea sono spesso legati alla paura e al bisogno di controllo. L’ansia può rendere difficile anche un gesto semplice come mangiare, perché la tensione interna chiude il corpo alla ricezione. Il fatto che abbia ancora fame è un segnale importante: il suo corpo sta reagendo, ha bisogno di tempo e ascolto. La paura di rimanere sola, di perdere il suo compagno o di non essere “più quella di prima” è un pensiero che può essere trasformato. Con l’EMDR si lavora proprio sul senso di perdita, sulle esperienze che hanno lasciato una traccia dolorosa e sulle convinzioni negative legate al valore personale, alla sicurezza e alla fiducia. Rispetto alla pillola anticoncezionale, alcune donne possono sperimentare variazioni del tono dell’umore in risposta ai cambiamenti ormonali, ma è fondamentale che ne parli con il medico che la segue per valutare se ci possa essere una correlazione concreta nel suo caso.È comprensibile che l’idea dei farmaci la spaventi, ma tenga presente che solo uno psichiatra può valutare se e quando siano realmente necessari. Nessuno può o deve costringerla a prenderli, ma informarsi in modo corretto può aiutarla a ridurre la paura e sentirsi più padrona della situazione. In questo momento, ciò che può davvero fare la differenza è riprendere con costanza la psicoterapia con il suo psicologo psicoterapeuta, comunicando apertamente tutto ciò che ha condiviso qui. Anche lavorare con la Mindfulness può aiutarla a restare nel momento presente, senza farsi trascinare dalla spirale dei pensieri catastrofici,sta attraversando una fase critica che può essere compresa, elaborata e superata. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.