Salve ho 19 anni e sono sempre stata una persona molto ansiosa, sin da piccola. L'ansia però non è m

16 risposte
Salve ho 19 anni e sono sempre stata una persona molto ansiosa, sin da piccola. L'ansia però non è mai stata destabilizzante o altro. Ora però sì. Premetto che sono molto ipocondriaca, penso in continuazione a malattie, alla possibilità di stare male quando esco ecc. Non avevo mai avuto un vero attacco di panico, però qualche giorno fa sì, ho avuto un forte attacco di panico, che si è presentato mentre ero in giro e senza un motivo preciso, ero uscita da poco di casa ed ero sola. Questo avvenimento mi ha traumatizzata, e da quel giorno sono in costante allarme per paura che accada nuovamente la stessa cosa. Proprio per questo sono giorni che non esco di casa e il rumore delle macchine che sento dalla finestra mi fa stare in continua ansia, proprio perché durante il primo attacco di panico sentivo le macchine che passavano. Ho parlato con il mio medico di base del problema, il quale frettolosamente mi ha detto che devo prendere daparox per 8 giorni, e poi una diversa dose per mesi finché non mi sento bene. E Xanax prima di dormire nei casi di insonnia, di più in casi di attacchi di panico. Inoltre io di mia spontanea volontà ho deciso di iniziare un percorso con una psicologa, che andrò appunto a prenotare in questi giorni. Secondo voi con l'utilizzo di quei farmaci potrei diventare dipendente? O la combinazione delle 2 cose può funzionare come soluzione definitiva? Aspetto le vostre risposte, grazie anticipatamente.
Buonasera, capisco la tua paura di diventare dipendente,cerca di attenerti alle prescrizioni mediche ,cura con la psicologa l aspetto della dipendenza e parlane con lei.Appena starai meglio potrai iniziare a scalare i farmaci.Un caro augurio Dottssa Luciana Harari

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Salve, approvo l'aver deciso un percorso di tipo psicologico per affrontare il problema dell'ansia. La psicoterapia è in ogni caso un mezzo risolutivo per attenuare la sintomatologia ansiogena. La combinazione con i farmaci talvolta può essere utile, purchè prescritti da uno psichiatra, che è la figura deputata a prescriverli. Fossi in lei, ne parlerei prima con la psicologa che ha scelto. Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentile 19nne,

non possiamo (a meno che non si sia medici/psicoterapeuti) dare indicazioni di tipo farmacologico. Ottima l'iniziativa di intraprendere un percorso psicoterapeutico. Si accerti solamente che la psicologa sia anche iscritta all'Albo degli Psicoterapeuti.
Cordialmente.
Buonasera, lei al momento ha paura della paura. Il primo attacco di panico infatti ci spaventa talmente tanto da avere paura di sperimentarne un secondo. Se e quando capita ci si accorge che è meno spaventoso di quello che si ricorda. Detto questo la terapia del suo medico non è così assurda perchè mira proprio a mitigare questo fenomeno. L'approccio migliore per risolvere il problema alla radice rimane quello psicoterapeutico. Il problema della dipendenza si ha per ogni psicofarmaco o sostanza psicoattiva. Brevi periodi non dovrebbero rappresentare criticità, soprattutto se c'è necessità.
Salve, in merito alle questioni che riguardano i farmaci è opportuno che rivolga queste domande ad un medico ed in particolare ad uno psichiatra che sono competenti su questo settore. Diversamente in merito agli aspetti psicologi può rivolgersi ad uno psicologo. Pertanto sulla base delle indicazioni che condivide è opportuno che lei valuti con un esperto in psicoterapia quelle che sembrano delle sue opinioni ovvero "sono sempre stata una persona molto ansiosa", "sono molto ipocondriaca", "ho avuto un forte attacco di panico". Una volta esplorati questi aspetti e tutti quelli che non indica nella sua nota ma che non possono essere esclusi se non dopo un approfondimento, sempre con l'aiuto di uno psicoterapeuta, si può valutare quelli che possono essere gli eventuali o ulteriori passi. Su questo sito potrà sicuramente trovare un professionista che le fornisce le dovute garanzie di competenza e capacità. Un cordiale saluto
Buonasera, ha fatto molto bene a prendere la decisione di intraprendere un percorso di tipo psicologico, se non lo ha già fatto si assicuri che la psicologa sia anche psicoterapeuta, perché lei, per i sintomi e le problematiche che riporta, ha bisogno di una psicoterapia. Per i farmaci le consiglio di rivolgersi a uno psichiatra, e non solo al medico di base. I farmaci sono sicuramente di aiuto nel primo periodo, ma i problemi psicologici li risolverà con la psicoterapia, e potrà in un secondo momento ridurre i farmaci anche fino a toglierli del tutto. Un caro saluto, Dott. Valerio Mura
Buonasera. Mi spiace per l'allarme che sta vivendo in risposta all'evento che ha vissuto qualche giorno fa. Mi sembra molto importante la sua scelta di voler iniziare un percorso psicologico per poter affrontare in modo costruttivo le difficoltà che sta vivendo. In merito alle sue domande/dubbi sull'uso dei farmaci in particolare, potrà rivolgersi innanzitutto al medico che gliele ha prescritte, ma è fondamentale che si rivolga anche ad uno psichiatra, che è lo specialista per questo tipo di trattamenti, e che ne parli anche con la psicologa-psicoterapeuta che sceglierà. Rivolgendosi a psicoterapeuta e psichiatra potrà avere risposte chiare anche in merito alla sua domanda sull'efficacia del trattamento integrato (psicoterapia e farmacoterapia) ed individuare il miglior percorso possibile per aiutarla a ritrovare il proprio benessere. In bocca al lupo e un saluto, Dott. Felice Schettini
Cara ragazza,

gli attacchi di panico sono l'espressione sintomatica di un disturbo d'ansia. La terapia per i Disturbi d’ansia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia. La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra. La psicoterapia è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo i Disturbi d’ansia. Chi soffre di ansia interpreta erroneamente le proprie sensazioni e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di viverla appunto. Ha fatto bene a contattare uno psicoterapeuta per cominciare una psicoterapia,vedrà che con il tempo riuscirà ad allentare la morsa dei suoi sintomi.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Gent.ma, ha fatto bene a rivolgersi al suo medico per cercare una cura e a cercare una psicologa. Si affidi alle indicazioni del medico per la terapia farmacologica e se ha dubbi gliene parli. Intanto, inizi e prosegua col lavoro psicologico, che sicuramente potrà sostenerla e aiutarla a vivere un po' meglio. SG
Buongiorno, i farmaci che le ha prescritto il medico possono aiutarla a contenere i sintomi tuttavia potrebbe giovarle un percorso di psicoterapia mirato a comprendere la natura più profonda delle sue ansie per arrivare ad un nuovo equilibro funzionale al suo benessere.
Saluti Dr.ssa Michela Campioli
Gentile utente, la scelta di rivolgersi ad una psicologa è stata molto puntuale: insieme potrete affrontare le problematiche relative all’ansia, al panico, all’agorafobia che ha cominciato a sviluppare e al suo timore di una dipendenza dai farmaci prescritti.
Proprio in merito alla terapia psicofarmacologica, mi permetto di rivolgersi ad uno specialista (nello specifico, uno psichiatra), piuttosto che al medico di base - proseguendo evidentemente la psicoterapia.
Con lo psichiatra potrà mettere a punto in maniera più precisa la terapia farmacologica e porgli tutte le domande del caso inerenti l’assuefazione dell’organismo a questa tipologia di farmaci: la dipendenza è una questione differente.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Marina Ceruti
Salve, per quanto riguarda l’utilizzo di farmaci si confronti direttamente con il suo medico di fiducia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno, credo che l'ansia sia come un allarme che suona nel momento in cui qualcosa, dal profondo, non viene ascoltato. Non si può sempre pensare di tradurlo con uno sforzo razionale ed in questo caso occorre farsi aiutare da un professionista. Penso che la scelta di richiedere un consulto sia ottima e per quanto riguarda i farmaci potrà sospenderli quando starà meglio, possono esserle di aiuto ma non sono risolutive. Li potrà sospendere senza problemi quando avrà ritrovato il suo equilibrio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, le tue paure rispetto ai farmaci sono assolutamente legittime. Ricordati però che la terapia farmacologica può essere un buon alleato se affiancato ad un percorso spicologico.
È un po come quando ci si rompe una gamba, per un certo periodo avremo bisogno del gesso e delle stampelle.
Quando saremo pronti ci sarà il tempo ed il modo per lasciarli andare.
Si fidi e affidi hai professionisti che la stanno seguendo e che la seguiranno.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità
Dott.ssa Alessia D’Angelo
Il rischio della dipendenza da farmaci, in particole ansiolitici è reale. Ha fatto bene a richiedere supporto psicologico. I disturbi d'ansia sono molto aumentati in questo periodo. Può intanto ascoltare il Podcast Le Stanze Della Paura, disponibile gratuitamente su Google , Spotify, Pocket Cast, Breaker e seguire la pagina Facebook Le stanze della Paura Podcast. Troverà molte informazioni sui disturbi d'ansia, sul tema del panico, indicazione per la comprensione e trattamento dei disturbi e strumenti di auto aiuto che potrà utilizzare per ridurre l'ansia anche al fine di avere altre risorse in alternativa agli ansiolitici. Buona giornata. Bruno Ramondetti
Salve, la trappola degli attacchi di panico consiste esattamente in ciò che ha scritto ovvero la paura che si ripresenti nuovamente quando siamo coinvolti nella normale routine e questo costringe le persone che ne soffrono a un continuo stato d'allarme, a una riduzione drastica delle occasioni sociali e lavorative. In merito ai farmaci credo che siano opportuni se la situazione è ingestibile e invalidante ma condivido perfettamente la sua scelta di iniziare una terapia. Per sua tranquillità la informo che il disagio di cui soffre oramai si risolve con terapie brevi e strategiche che le consentiranno di tornare ad avere una ottima qualità della vita. Scelga un collega specializzato nella cura del problema. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio

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