salve e buonasera. ho 24 anni e nella vita sono una studentessa i filosofia. Scrivo qui perché s

21 risposte
salve e buonasera.
ho 24 anni e nella vita sono una studentessa i filosofia.
Scrivo qui perché soffro di disturbi alimentari ( binge eating ) con una situazione familiare abbastanza complicata. I miei genitori litigano sempre ( tutti i giorni ), ed io data la mia sensibilità assorbo tantissimo.
proprio oggi discutevo del fatto che io mi sento oppressa in questa famiglia e vorrei tanto cambiare ed evadere. Andare via di casa ecco..
sto seguendo una psicoterapia in un centro di disturbi alimentari con una grande equipe multidisciplinare. La mia psichiatra\ psicoterapeuta mi dice che io ho bisogno di grande indipendenza e anche di un lavoretto per sviluppare la mia autonomia. Anche la mia psicologa con la quale facccio le terapie mi dice di fare quello che sento io di fare. I miei genitori invece mi pressano tantissimo dicendo che io devo studiare altrimenti non avrò un futuro gradevole. E io sono molto d'accordo perché se non fossi stata d'accordo non starei facendo l'università. Io amo lo studio e vorrei diventare una psicologa\ psicoterapeuta. L'unica cosa è che non frequento l'università. Non sono mai stata\ andata a lezione e non sono continuativa nelle cose. Non vado a lezione perché non ho tanta responsabilità delle cose e solo molto immatura, ma la cosa principale del fatto io non vado a lezione è che mi vedo grassa anzi SONO GRASSA.....
Sono alta 1.65 X 115 kg. Io stavo riflettendo ieri notte e ho pensato che fare il by pass gastrico sarebbe sicuramente una buona idea per perdere peso e per liberarmi dal grasso corporeo. Se io ora dovessi immaginare me da magra mi immagino con tanti bei vestiti, pantalonci, jeans etc....
Devo però anche dire che attualmente io ho un bendaggio gastrico che non ho saputo gestire e controllare a casa della mia scarsa motivazione, ansia e immaturità. All'inizio perdevo peso man mano che lo stringevo e lo monitoravo andando a visita dal mio ex chirurgo. Ma poi una volta stretto mangiavo e rimettevo tutto. Data questa situazione il chirurgo decise di allargarmi nuovamente tutto il bendaggio riprendendo peso. e ora dopo aver cambiato tanti chirurghi sono di nuovo al punto di partenza con il peso. Certo è che io prima dell'intervento bariatrico non ho fatto un percorso psicologico o meglio si, li ho fatti ma sono stati tutti percorsi mai portati a termine, l'intervento è stato fatto nel 2022. Ad oggi posso dire che quando ero 15 kg in meno rispetto ad oggi ero molto soddisfatta e avevo più autostima ma il disturbo alimentare c'era lo stesso e l'intervento ha peggiorato solamente le cose. Oggi sto meglio, mi sento molto migliorata e serena e non sto facendo più abbuffate grazie all'aiuto della nutrizionista e psicoterapeuta ma grazie soprattutto alla ma volontà di voler cambiare e raggiungere i miei obiettivi. Ho preso la patente b, ora mi manca solo l'esame di guida finale, ho dato 2 esami e li ho passati brillantemente ma il peso comunque c'è ed io vorrei tanto fare il by pass...
La mia psicoterapeuta vede questa cosa come un '' DELEGARE AGLI ALTRI LA RESPONSABILITA' DI SALVARMI '' NEL SENSO CHE IO VOGLIO CHE SIANO GLI ALTRI A FARE LE COSE AL POSTO MIO NON ASSUMENDOMI IO LE MIE PIENE RESPONSABILITA'. voi cosa mi consigliate ? io vorrei tanto perdere peso voglio dimagrire ma non so se fare questo intervento oppure no
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Cara ragazza,
grazie per aver condiviso una parte così profonda e personale del tuo vissuto. La tua sensibilità, la consapevolezza di ciò che provi e il desiderio di cambiamento sono segnali importanti e molto preziosi nel tuo percorso.

Quello che stai affrontando è complesso e merita davvero ascolto, comprensione e rispetto. La difficoltà con il binge eating, il contesto familiare conflittuale e le pressioni esterne (e interne) rispetto allo studio e al futuro sono tutte componenti che si intrecciano tra loro, rendendo ancora più difficile prendere decisioni lucide e serene.

Hai già intrapreso un cammino terapeutico importante, supportata da una equipe multidisciplinare, e questo è un punto di forza significativo. È molto positivo che tu stia facendo progressi, che non ci siano più abbuffate, e che tu abbia raggiunto alcuni traguardi come la patente e gli esami universitari superati con successo.

Il desiderio di cambiare corpo, sentirti leggera, indossare vestiti che ti piacciono, non è solo una questione estetica: è anche il simbolo di un bisogno di libertà, di affermazione di sé, di autonomia. Tuttavia, come tu stessa hai intuito e come ti ha fatto notare la tua terapeuta, è importante chiedersi: sto cercando un cambiamento profondo e stabile dentro di me, oppure voglio “saltare” una parte faticosa affidandomi all’idea che un intervento chirurgico possa risolvere tutto?

Il bypass gastrico, come ogni intervento bariatrico, non è una “scorciatoia”, e non è di per sé né giusto né sbagliato: può essere una possibilità, ma solo se accompagnata da una motivazione consapevole e da un percorso psicologico maturo e continuativo. Altrimenti, il rischio – come tu stessa hai già sperimentato – è che l’intervento non affronti davvero le radici del disturbo alimentare e delle fragilità interiori.

Inoltre, non sei "immatura": stai solo cercando, con gli strumenti che hai, di capire chi sei e cosa vuoi diventare. Questo richiede tempo, sostegno, pazienza e amore verso te stessa. Nessuno ha la verità in tasca, ma dentro di te c’è già una parte che sa dove andare: quella che ama studiare, che vuole diventare psicoterapeuta, che vuole vivere pienamente e liberamente.

Sarebbe quindi utile e consigliato approfondire questa scelta chirurgica confrontandoti ancora più a fondo con la tua terapeuta, valutando insieme se il desiderio di operarti nasce da un reale bisogno di salute o se rappresenta un modo per evitare la fatica del cambiamento interiore. E, in ogni caso, non sei sola: ci sono professionisti pronti ad accompagnarti passo dopo passo.

DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Valentina Maisano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Castellanza
Buonasera, essendo già seguita immagino stia già facendo molto lavoro su se stessa. La sua terapeuta che certamente la conosce molto bene ha mosso una riflessione molto importante, lei cosa ne pensa? È possibile che una parte di lei stia delegando all’esterno la risoluzione al problema? Se così fosse, come mai sente il bisogno di delegare? Come si sente emotivamente? Sente di star gestendo al meglio le sue emozioni?
Lei vorrebbe dimagrire per stare meglio, ma quale significato ha la sua forma fisica per lei? A volte succede che vorremmo tanto cambiare qualcosa di noi che però al tempo stesso è diventato il nostro scudo protettivo. Per questo motivo poi si fa fatica a lasciar andare. Altre volte fatichiamo a salutare ciò che ci fa stare male anche perché è l’unico modo che conosciamo per adattarci alla nostra quotidianità. Il cambiamento è un processo difficile tanto quanto soddisfacente. Continui a lavorare su di sè e vedrà che pian piano troverà il modo per amare il suo corpo e curarlo al meglio delle sue possibilità. Un caro saluto.
Dott.ssa Teresita Forlano
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Roma
Buon giorno.
Brava per la volontà che sta mostrando a se stessa per gli obiettivi ai quali tiene.
Potrebbe consultare uno psicologo esterno per avere un parere neutro, distaccato dalla psicoterapia, rispetto all'intervento che lei vorrebbe effettuare.
Potrebbe darle una visione ed un parere su cui riflettere, arricchendo quello che già conosce.
Un saluto, dottoressa Teresita Forlano
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buongiorno, grazie per aver condiviso la tua storia con tanta sincerità. Comprendo quanto possa essere complesso il percorso che stai vivendo, soprattutto quando si mescolano il desiderio di cambiamento, la pressione familiare e il disagio legato all’immagine corporea. È evidente che il tuo vissuto, segnato da relazioni familiari difficili e da esperienze dolorose nel passato, abbia influito notevolmente su come percepisci te stessa e le tue capacità di assumerti pienamente la responsabilità del tuo benessere. Da un lato, è naturale voler raggiungere un ideale di forma fisica e di autostima, soprattutto quando immagini un futuro diverso e più libero; dall’altro, il percorso bariatrico che hai intrapreso in passato e l’attuale desiderio di affidare ad altri il compito di “salvarti” possono indicare un modo per delegare quella responsabilità, anziché prenderla in carico pienamente.

Il fatto che la tua terapeuta veda in questo atteggiamento un tentativo di esternalizzare il cambiamento suggerisce che, oltre a lavorare sul problema fisico, potrebbe essere davvero utile intraprendere un percorso psicoterapeutico che ti aiuti a esplorare le dinamiche profonde che ti portano a cercare soluzioni esterne per cambiare la tua vita. In un percorso di psicoterapia, e in particolare con un approccio sistemico che guarda al contesto familiare e alle relazioni che ti hanno accompagnata, potremmo lavorare insieme per riconoscere e modificare quei modelli di comportamento che ti impediscono di assumerti la responsabilità del tuo benessere.

Se desideri un supporto professionale e un percorso concreto per affrontare queste sfide, sono a tua disposizione per aiutarti a costruire un percorso che integri il lavoro psicologico con eventuali interventi nutrizionali, permettendoti di ritrovare quella serenità e quella consapevolezza che ti guideranno verso un futuro migliore.

Un caro saluto.
Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Ciao,
capisco il tuo desiderio di cambiamento, ma il bypass — come già sperimentato con il bendaggio — non risolve alla radice il problema se prima non è ben consolidato un lavoro psicologico. Hai già fatto grandi passi (niente abbuffate, esami superati, patente) e questo mostra che il cambiamento è possibile anche senza chirurgia.

Il rischio ora sarebbe scegliere l’intervento come scorciatoia, senza aver ancora rafforzato abbastanza l’autonomia e la gestione emotiva. Prima di decidere, lavora ancora su questi aspetti con la tua terapeuta: sei sulla strada giusta.

Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, concordo con la sua terapeuta. Segua il suo percorso...per dimagrire e sentirsi bene con se stessi occorre lavorare con la psicoterapia, mangiare sano e muoversi. Nessuna ricetta magica. La chirurgia funziona un pò come se fosse LA ricetta magica. Ma ha già visto che se non lavora su di sè, non basta e non serve.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
la invito a portare i temi qui descritti in seduta alla sua terapista. Sono un interessante spunto di riflessione su cui soffermarsi e da cui ripartire.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dr. Gilberto Cappa
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Verona
Visti i buoni risultati ottenuti dal suo percorso sino ad ora e a maggior ragione per una decisione così importante e delicata per sé, ritengo sia utile che porti l'argomento nei colloqui con la sia psicoterapeuta che è senz'altro la persona più indicata per un confronto del genere. Fermo rimanendo che la decisione è in ultima analisi sua.
Un cordiale saluto e auguri
Dr. Emilio Ruffolo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Cosenza
Cara studentessa,

ti ringrazio per aver condiviso il tuo percorso con tanta onestà e profondità. Dalle tue parole emerge chiaramente non soltanto una sofferenza, ma anche risorse e competenze personali che probabilmente stai iniziando a riconoscere e valorizzare. Il fatto che tu dica "oggi sto meglio, mi sento molto migliorata e serena", che tu abbia interrotto comportamenti alimentari problematici e attribuisca questo cambiamento alla tua "volontà di voler cambiare", rivela una tua capacità attiva di prenderti cura di te stessa. Anche la conquista della patente, il superamento brillante di due esami e il tuo amore per lo studio testimoniano non solo impegno, ma anche un concreto desiderio di costruire il tuo futuro in modo autonomo e consapevole. Anche il tuo desiderio di "evadere", di cambiare ambiente, è un atto di consapevolezza e spinta verso l'autonomia.

La riflessione riguardo a un eventuale intervento chirurgico è comprensibile, specialmente se il peso rappresenta un ostacolo significativo per la qualità della tua vita. Tuttavia, come già noti tu stessa, il bypass non può sostituire la fatica – e la libertà – di scegliere ogni giorno.

Nel tuo messaggio emergono diverse parti di te che dialogano tra loro, talvolta con voci contrastanti. Da un lato ci sono voci più incoraggianti ed emergenti che ti riconoscono come una persona capace di generare cambiamento e salute, mentre dall’altro emergono voci critiche che ti definiscono immatura o irresponsabile. Penso che sia importante osservare anche la presenza della voce della tua psicoterapeuta, che ti invita a riflettere sull'importanza di assumere pienamente la responsabilità della tua storia personale, evitando il rischio di affidarti esclusivamente a soluzioni esterne per il tuo benessere.

Questa mia risposta non intende in alcun modo giudicare l’intervento della tua psicoterapeuta o dell’équipe che ti sta accompagnando; la complessità e profondità del loro intervento vanno ben oltre ciò che può essere sintetizzato in una singola domanda. Tantomeno penso che unǝ psicoterapeutǝ possa rispondere alla tua domanda suggerendoti l’azione da intraprendere qualificandola come professionalmente giusta: la psicoterapia non sa quando queste scelta siano giuste o sbagliate e le psicoterapie che affermano di saperlo non sanno di essere delle morali camuffate in teorie scientifiche.

Raccolgo quindi la tua domanda come un’occasione per offrirti un ulteriore spazio di riflessione, utile per orientare le tue decisioni verso la salute e il benessere personale. L’operazione bariatrica può diventare un atto di autonomia e responsabilità personale, ma anche un atto di eccessiva delega, se gestita da quella parte di te che si percepisce ancora troppo "immatura" per prendere in mano la propria vita. Come già ricordava Epitteto, non sono gli eventi in sé, ma il significato che attribuiamo loro a influenzare profondamente la nostra esperienza.

Potresti domandarti: come posso trasformare anche questa scelta in un momento di responsabilità, autonomia e salute?

Ti incoraggio a continuare a esplorare queste riflessioni nella relazione terapeutica, dove potrai accogliere e approfondire tutte le “voci".

Hai riflettuto su come anche questo tuo domandare su questa piattaforma potrebbe essere interpretato come un "delegare agli altri la responsabilità di salvarti”? Allo stesso tempo “domandare agli altri” può essere una occasione un atto di responsabilità, di risconimento dei limiti delle prospettive che si abitano e di progettazione di fruttose azioni. Cosa ha mosso le tue dita a formulare quesa domanda? Come usarei le risposte?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dr. Fabio Ricardi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Se provi a rileggere la tua lettera come se l'avesse scritta un'altra persona, credo che ti accorgeresti di una cosa un po' strana: sei in cura presso un centro per i disturbi alimentari,stai seguendo una psicoerapia e sei in rapporto con una nutrizionista, e chiedi un consiglio su cosa fare a dei professionistiche non conosci e che ti conoscono solo in base a una lettera! Da questa lettera, è vero, traspare una grande sofferenza, e capisco che tu cerchi qulsiasi strada per uscirne, ma penso che tu debba scegliere di fidarti di una persona competente,e seguire quello che ti dice.Questa è la strada buona per venir fuori, un poco alla volta, da quella "immaturità"di cui ti rimproveri.
Dott.ssa Rossella Bianco
Psicologo, Psicoterapeuta
Pieve a Nievole
Buongiorno, da quello che scrive sta facendo un buon lavoro su te stessa con il supporto delle specialiste che la stanno seguendo. Continui in questo modo, passo dopo passo, sta raggiungendo parte degli importanti obiettivi che si è prefissata ... Vedrà che con impegno, forza di volontà e un po' di esercizio fisico riuscirà anche a perdere peso e sentirsi ancora meglio con te stessa.
Dott.ssa Emanuela Solli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Frosinone
Ciao, grazie per esserti aperta con tanta sincerità. Ti sei raccontata con grande lucidità, delicatezza e coraggio, e questo dice già tanto sulla persona che sei: consapevole, riflessiva e in cammino.
È evidente che stai affrontando un periodo molto impegnativo sotto diversi punti di vista: emotivo, familiare, psicologico, fisico. E nonostante tutto, stai lavorando su di te, stai seguendo un percorso terapeutico, ti stai prendendo cura della tua salute mentale e stai facendo passi concreti come l’università, la patente, gli esami superati. Anche se a volte ti senti “immatura” o “non responsabile”, in realtà stai facendo proprio ciò che una persona responsabile fa: chiedere aiuto, riflettere, cercare strade nuove, mettersi in discussione.
Sul tema del bypass gastrico, è normale che tu lo stia valutando come opzione. Quando si vive da molto tempo con un peso corporeo che si percepisce come fonte di disagio, dolore o limite, è naturale desiderare un cambiamento forte e risolutivo. Ma la tua storia, così come la racconti, dimostra che la questione non è solo fisica, né solo chirurgica: è molto più ampia e profonda.
Hai già vissuto un intervento bariatrico (il bendaggio), e sai che senza un percorso psicologico solido e continuativo, il risultato può non essere duraturo. È importante ascoltare questa parte di te che ora sta già cambiando e che sta finalmente imparando ad affrontare il disturbo alimentare dall'interno e non solo attraverso il corpo. Ed è proprio questa consapevolezza che può essere una delle tue più grandi forze.
La tua terapeuta ti ha detto una cosa molto importante: che forse stai cercando nel bypass un modo per "delegare" il cambiamento. Non per colpa, ma per disperazione, stanchezza, bisogno di un sollievo immediato. Ma il punto è: tu stai già cambiando, non hai bisogno che “qualcuno ti salvi” perché lo stai già facendo tu. Un passo dopo l’altro.
Questo non vuol dire che il bypass sia sempre da evitare, ma ha senso solo se viene integrato in un percorso profondo di cura, come quello che stai già facendo. A volte gli interventi bariatrici sono utili, ma non possono essere una scorciatoia, né un modo per fuggire dal dolore: devono essere una tappa consapevole e condivisa con l’equipe terapeutica, e arrivare dopo aver costruito strumenti interiori stabili.
Voglio anche dirti una cosa che forse nessuno ti dice mai con chiarezza: non devi dimagrire per valere di più, per essere amata o per sentirti capace. Tu vali già ora. Il peso può cambiare, ma la tua persona ha già dentro tutto ciò che serve per riuscire: intelligenza, sensibilità, voglia di evolvere. Il dimagrimento sarà una conseguenza del benessere, non la causa.
Un consiglio sincero: continua con il tuo percorso psicologico, tieniti stretta la tua nutrizionista e l’equipe che ti segue. Porta questa tua riflessione sul bypass in terapia. Non decidere da sola, né sotto l’urgenza emotiva. Dai tempo alla parte forte di te — che già esiste — di diventare ancora più stabile. E nel frattempo, continua a fare quei piccoli passi verso l’autonomia che già hai cominciato: prendere casa, trovare un lavoro, studiare per la guida, restare in contatto con le tue emozioni. Sono questi i veri cambiamenti duraturi.
Dott.ssa Orietta Savelli
Psicologo, Psicoterapeuta
Senigallia
Buonasera, mi sembra che in questo periodo lei possa avere il supporto di cui ha bisogno: una grande équipe che la segue da vicino e con la quale interagire anche e soprattutto per chiarire i suoi dubbi. Noto che lei ha dei progetti molto importanti e che alcuni obbiettivi li ha già raggiunti grazie alla sua volontà. Sicuramente la forza di volontà e la motivazione sono il motore principale anche per proseguire la realizzazione di ciò che ancora vuole per se stessa. E' certamente importante darsi degli obbiettivi che lei decide e che sa per certo che può raggiungere con uno sforzo sostenibile, andando avanti per gradi. Negli ultimi tempi si è molto impegnata, i risultati sono arrivati e quindi questa modalità lei già la utilizza. Mi sembra che il lavoro che ha svolto e sta svolgendo con l'équipe di professionisti ha già dato dei frutti ed è certamente importante mantenere tale supporto. E' proprio grazie al rapporto di fiducia che ha stabilito con la sua terapeuta che può andare a fondo sui dubbi e sviscerare ogni aspetto prima di prendere una decisione in merito all'intervento. In ogni caso è importante tenere presente che intervenire sul corpo porta risultati solo quando anche le altre componenti della persona vanno di pari passo, ossia l'aspetto psicologico, emotivo, la forza di volontà e la motivazione. Io credo che lei possa prima rafforzare se stessa prendendosi la RESPONSABILITÀ dei suoi successi attuali e futuri; poi potrà valutare di cosa avrà ancora bisogno.
La saluto
Buongiorno, la sua terapeuta che la conosce approfonditamente le ha dato un ottimo consiglio. Peraltro in presenza di binge eating il bypass gastrico è fortemente sconsigliato poichè, come lei stessa ha ammesso, diventerebbe un problema non riuscire ad aggrapparsi al sintomo (fame compensatoria). Immagino che lei sappia che i disturbi alimentari sono soprattutto l'espressione di una mancata elaborazione delle proprie emozioni. Per esempio "Ho angoscia e mangio, sono ansiosa e mangio, devo affrontare un evento e mangio". La sfida che dovrà portare a termine con l'equipe che la segue è proprio quella di elaborare di volta in volta tutte le sue frustrazioni cercando di "saziarsi" di questo sapere piuttosto che di cibo. Dovrà impiegare anche un pò di coraggio, per esempio forzandosi un giorno a settimana a frequentare un corso: pian piano dovrà uscire dalla sua zona di confort e scoprire ciò che la circonda. Sono certa che se lo deciderà riuscirà a farlo, le faccio un enorme in bocca al lupo.
Dott. Fabio di Guglielmo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Forlì
Gentilissima,
le sue parole rivelano una tensione vitale; desidera evadere, sì, ma non in fuga. In lei c’è il bisogno autentico di rinascere, di cercare un luogo dove possa finalmente respirare come sé stessa. Il corpo diventa allora il teatro visibile di un conflitto invisibile: tra appartenenza e autonomia, tra desiderio e colpa.
Non è immatura. È una giovane donna che, nonostante tutto, ha deciso di curarsi, di studiare, di vivere. Ha rallentato le abbuffate, superato esami, inseguito sogni. Questo è già cambiamento, è già responsabilità. Il bypass può sembrare una via rapida, ma forse la vera trasformazione è quella che lei sta costruendo con pazienza, un passo alla volta.
Un caro saluto, Dott. Fabio di Guglielmo
Dott.ssa Giorgia Vacchini
Psicologo, Psicoterapeuta
Locate di Triulzi
Prima dell'intervento è necessario approfondire meglio il significato relazionale del sintomo. Potrebbe essere utile interrogarsi: lo faccio per me o lo faccio per adeguarmi alle aspettative della mia famiglia?
L'intervento è un coperchio, come i farmaci, coprono ma non vanno alla radice del problema.
Dott. Matteo De Nicolò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, la ringrazio di cuore per aver condiviso con così tanta sincerità e profondità la sua esperienza. Comprendere cosa è giusto per sé stessi, soprattutto in momenti delicati e complessi come quello che sta vivendo, non è mai semplice. Lei sta affrontando con grande coraggio un percorso impegnativo, sia a livello personale che familiare, e merita rispetto per la consapevolezza e l’impegno che sta mettendo nel suo cambiamento.
Il rapporto con il proprio corpo, il peso e il cibo è spesso legato a vissuti emotivi profondi, e lei sembra aver già fatto passi importanti nel riconoscere e affrontare le proprie difficoltà, anche attraverso la psicoterapia e il lavoro con l’équipe specializzata.
Capisco il desiderio di voler stare meglio anche fisicamente, e il pensiero di un intervento può sembrare una via concreta per raggiungere certi obiettivi. Tuttavia, si tratta di una scelta che richiede una profonda riflessione, soprattutto considerando le esperienze passate e il fatto che ogni percorso chirurgico è efficace solo se sostenuto da un lavoro continuo su di sé, come lei stessa ha evidenziato.
Un percorso psicologico, come quello che già sta seguendo, può aiutarla proprio a chiarire meglio i suoi bisogni autentici, i suoi desideri, e i motivi che la spingono verso certe decisioni, sostenendola nel rafforzare la propria autonomia e consapevolezza. Il fatto che lei stia già ottenendo risultati positivi, anche nella gestione del disturbo alimentare, è un segnale molto incoraggiante e mostra quanto valore abbia già dentro di sé.
Si tratterebbe, come sempre, di uno spazio solo per lei, dove continuare a lavorare sul suo benessere, con rispetto, ascolto e senza giudizio.
Se lo desidera, resto a disposizione, sia in presenza che online.
Un caro saluto,
Dott. Matteo De Nicolò
Dott.ssa Giada Di Veroli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, penso che nessuno possa darle un suggerimento rispetto l'intervento. Penso debba affrontate i conflitti profondi legati al rapporto con il suo corpo , con la sua famiglia e cosa davvero le impedisce di fare quel che desidera. Un caro saluto, giada di Veroli
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, molte persone cercano un rimedio immediato allo stare male e ciò è comprensibile. Ha fatto benissimo a rivolgersi ad una equipe che segue i disturbi alimentari e penso che la prima cosa da fare per perdere peso e non riacquistarlo più, sia di curare l'aspetto psicologico che sta sotto al disturbo, così come sta facendo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Eleonora Errante
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
San matteo della Decima
Buonasera,
grazie della sua condivisioni.
Si affidi alle persone che la stanno seguendo, non è sola, ci sono dei professionisti che la stanno aiutando in questo problema. Complimenti anche per gli obiettivi e i passi che sta raggiungendo! In bocca al lupo!

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.