Salve a tutti. Le ultime notizie, che comportano profondi cambiamenti per l’Europa, la sua sicurezz
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Salve a tutti.
Le ultime notizie, che comportano profondi cambiamenti per l’Europa, la sua sicurezza e quella del mondo in cui viviamo mi hanno gettata nell’ansia più totale. Invece di studiare per gli ultimissimi esami universitari, leggo notizie anche per ore ed ore, non riesco a fermarmi ed è come una compulsione. Di conseguenza sono irrigidita al corpo, ho un battito forte e mi agito.
Le persone attorno a me mi stanno supportando tantissimo e mi stanno dando consigli giusti: non guardare troppo le notizie, pensare a quello che posso controllare e meditare.
Purtroppo sto faticando molto a metterle in atto e non capisco perché, continuo ad immaginare gli scenari peggiori per me e per i miei cari. Eppure sono stata anni in terapia e dovrei sapere come comportarmi. Cosa fare?
Le ultime notizie, che comportano profondi cambiamenti per l’Europa, la sua sicurezza e quella del mondo in cui viviamo mi hanno gettata nell’ansia più totale. Invece di studiare per gli ultimissimi esami universitari, leggo notizie anche per ore ed ore, non riesco a fermarmi ed è come una compulsione. Di conseguenza sono irrigidita al corpo, ho un battito forte e mi agito.
Le persone attorno a me mi stanno supportando tantissimo e mi stanno dando consigli giusti: non guardare troppo le notizie, pensare a quello che posso controllare e meditare.
Purtroppo sto faticando molto a metterle in atto e non capisco perché, continuo ad immaginare gli scenari peggiori per me e per i miei cari. Eppure sono stata anni in terapia e dovrei sapere come comportarmi. Cosa fare?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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Gentilissima,
La sintomatologia descritta, come lei stesso afferma, sembra suggerire una problematica che sicuramente le sta creando molto disagio, e pertanto credo che potrebbe giovare in questo momento di supporto psichiatrico.
Le suggerisco di effettuare una visita da uno specialista psichiatra che possa ben inquadrare la problematica e aiutarla nel migliore dei modi.
Spero di averla aiutata, mi contatti se ha necessità. Le faccio i miei migliori auguri.
La sintomatologia descritta, come lei stesso afferma, sembra suggerire una problematica che sicuramente le sta creando molto disagio, e pertanto credo che potrebbe giovare in questo momento di supporto psichiatrico.
Le suggerisco di effettuare una visita da uno specialista psichiatra che possa ben inquadrare la problematica e aiutarla nel migliore dei modi.
Spero di averla aiutata, mi contatti se ha necessità. Le faccio i miei migliori auguri.
Buongiorno,
Anche dopo un percorso terapeutico e l'acquisizione di strumenti utili, è naturale che, in periodi di forte stress, l'ansia possa riemergere con intensità, rendendo difficile applicare le strategie già apprese. Questo potrebbe indicare la presenza di aspetti più profondi che necessitano di essere elaborati. È quindi importante chiedersi che cosa stia accadendo nella propria vita in questo momento e quale significato abbiano queste emozioni. Riprendere un percorso di terapia potrebbe rivelarsi un'opportunità preziosa per comprendere meglio le radici di questa paura e individuare strumenti più adeguati alla situazione attuale.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Carolina Giangrandi
Anche dopo un percorso terapeutico e l'acquisizione di strumenti utili, è naturale che, in periodi di forte stress, l'ansia possa riemergere con intensità, rendendo difficile applicare le strategie già apprese. Questo potrebbe indicare la presenza di aspetti più profondi che necessitano di essere elaborati. È quindi importante chiedersi che cosa stia accadendo nella propria vita in questo momento e quale significato abbiano queste emozioni. Riprendere un percorso di terapia potrebbe rivelarsi un'opportunità preziosa per comprendere meglio le radici di questa paura e individuare strumenti più adeguati alla situazione attuale.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Carolina Giangrandi
È comprensibile che, di fronte a eventi di grande portata e incertezza, si possa provare un'ansia intensa, al punto da sentirsi intrappolati in un circolo vizioso di preoccupazioni e ricerca continua di informazioni. Il bisogno compulsivo di aggiornarsi e la difficoltà nel distaccarsi dalle notizie sono reazioni comuni in momenti di forte stress, ma alimentare possono ulteriormente l'ansia anziché placarla.
Il fatto che le persone attorno a te ti stiano supportando è molto positivo, così come la consapevolezza di strategie utili per gestire la situazione, come limitare l'esposizione alle notizie, focalizzarsi su ciò che puoi controllare e praticare tecniche di rilassamento come la meditazione. Tuttavia, il motivo per cui fatichi ad applicarle potrebbe risiedere nel fatto che l'ansia stessa sta prendendo il sopravvento, impedendoti di regolare le emozioni in modo efficace.
Anche se hai già affrontato un percorso terapeutico, è normale che in alcuni momenti particolarmente intensi alcune difficoltà riemergano. La nostra mente non è una macchina che, una volta "aggiustata", funziona sempre in modo ottimale, ma è soggetta a oscillazioni e periodi di maggiore vulnerabilità.
Per questo, potrebbe essere utile approfondire questi vissuti con uno specialista, che possa aiutarti a comprendere meglio il meccanismo dell'ansia che stai vivendo in questo momento e trovare strategie personalizzate per gestirlo.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Il fatto che le persone attorno a te ti stiano supportando è molto positivo, così come la consapevolezza di strategie utili per gestire la situazione, come limitare l'esposizione alle notizie, focalizzarsi su ciò che puoi controllare e praticare tecniche di rilassamento come la meditazione. Tuttavia, il motivo per cui fatichi ad applicarle potrebbe risiedere nel fatto che l'ansia stessa sta prendendo il sopravvento, impedendoti di regolare le emozioni in modo efficace.
Anche se hai già affrontato un percorso terapeutico, è normale che in alcuni momenti particolarmente intensi alcune difficoltà riemergano. La nostra mente non è una macchina che, una volta "aggiustata", funziona sempre in modo ottimale, ma è soggetta a oscillazioni e periodi di maggiore vulnerabilità.
Per questo, potrebbe essere utile approfondire questi vissuti con uno specialista, che possa aiutarti a comprendere meglio il meccanismo dell'ansia che stai vivendo in questo momento e trovare strategie personalizzate per gestirlo.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quello che succede intorno a noi è sicuramente preoccupante e angosciante ma, forse, il motivo per il quale questi sentimenti diventano pervasivi riguarda corde che vanno a toccare dentro di noi e che possono riattivare questioni personali che non sono state pensate o elaborate. Sono certa che l'esperienza terapeutica effettuata le abbia fornito degli strumenti ma il focus di una terapia e del funzionamento psichico dovrebbe spostarsi dal "cosa fare" al "cosa sta accadendo dentro di me". Probabilmente gli ultimi avvenimenti della sua vita hanno smosso qualcosa in lei, potrebbe essere importante ripartire da questo e intraprendere un nuovo percorso terapeutico in cui piuttosto che imparare cosa fa può essere aiutata a pensare cosa avviene in lei.
Capisco quanto stia vivendo un momento difficile, dove l’ansia per l'incertezza la sopraffà. La sua mente cerca di controllare l’imprevedibile, ma il continuo concentrarsi sulle notizie peggiora la situazione. Le consiglio di focalizzarsi su ciò che può controllare, come i suoi studi e il presente, e provare ad accettare l’incertezza senza anticipare scenari negativi. Ogni piccolo passo per riportarsi al momento presente è fondamentale. Sia gentile con sé stessa, riconoscendo che sta affrontando un periodo impegnativo.
Se sente che l’ansia continua a interferire con la sua vita quotidiana, potrebbe essere utile parlare con uno psicologo che possa offrirle supporto mirato, come nel caso di una terapia cognitivo-comportamentale.
Dott.ssa Alessia Pontecorvi
Se sente che l’ansia continua a interferire con la sua vita quotidiana, potrebbe essere utile parlare con uno psicologo che possa offrirle supporto mirato, come nel caso di una terapia cognitivo-comportamentale.
Dott.ssa Alessia Pontecorvi
È del tutto normale sentirsi sopraffatti di fronte a notizie che comportano cambiamenti significativi per il mondo e la nostra sicurezza. L’ansia è una risposta naturale all’incertezza, e il bisogno di informarsi può diventare una forma di controllo su qualcosa di imprevedibile. Tuttavia, questo meccanismo può trasformarsi in una compulsione che alimenta il senso di allarme anziché placarlo.
Il primo passo è riconoscere questo circolo vizioso e provare a interromperlo con strategie pratiche:
Limitare il tempo dedicato alle notizie, stabilendo momenti precisi per informarsi (ad esempio, 15-20 minuti al giorno) e evitando di farlo la sera.
Riportare l’attenzione sul presente, chiedendosi: "Cosa posso fare concretamente ora per stare meglio?"
Utilizzare tecniche di regolazione emotiva, come la respirazione profonda, la mindfulness o l’attività fisica, per scaricare la tensione e interrompere il rimuginio.
Accogliere con gentilezza la propria difficoltà, senza colpevolizzarsi perché "dovrei sapere come comportarmi". Conoscere le strategie non significa sempre riuscire ad applicarle immediatamente: è un processo.
Il supporto delle persone care è un grande aiuto, ma se il disagio persiste può essere utile esplorare con un terapeuta le radici di questa iper-responsabilità e del bisogno di controllo. Lavorare su questi aspetti può aiutare a ritrovare un equilibrio tra informazione e benessere personale.
Se senti il bisogno di approfondire, sono a disposizione.
Il primo passo è riconoscere questo circolo vizioso e provare a interromperlo con strategie pratiche:
Limitare il tempo dedicato alle notizie, stabilendo momenti precisi per informarsi (ad esempio, 15-20 minuti al giorno) e evitando di farlo la sera.
Riportare l’attenzione sul presente, chiedendosi: "Cosa posso fare concretamente ora per stare meglio?"
Utilizzare tecniche di regolazione emotiva, come la respirazione profonda, la mindfulness o l’attività fisica, per scaricare la tensione e interrompere il rimuginio.
Accogliere con gentilezza la propria difficoltà, senza colpevolizzarsi perché "dovrei sapere come comportarmi". Conoscere le strategie non significa sempre riuscire ad applicarle immediatamente: è un processo.
Il supporto delle persone care è un grande aiuto, ma se il disagio persiste può essere utile esplorare con un terapeuta le radici di questa iper-responsabilità e del bisogno di controllo. Lavorare su questi aspetti può aiutare a ritrovare un equilibrio tra informazione e benessere personale.
Se senti il bisogno di approfondire, sono a disposizione.
Buonasera, grazie della condivisione. Purtroppo le notizie che circondano non aiutano affatto. Non si può negare la realtà del contesto storico in cui viviamo. Detto questo mi sembra che questi pensieri tendono a impattare in maniera significativa la sua vita. Mi verrebbe da chiederle se nella psicoterapia di cui ha esperienza avete già incontrato queste forme di pensiero. A volte è necessario fare altri spezzoni di psicoterapia, magari con lo stesso psicoterapeuta o anche provando orientamenti diversi. Non abbia timori o remore a contattare un professionista che possa aiutarla a comprendere meglio questi pensieri e far sì che non impattino così drasticamente la sua vita di tutti i giorni.
Capisco quanto possa essere difficile gestire questa ansia, soprattutto quando si ha la sensazione di non riuscire a smettere di leggere notizie e di essere intrappolati in un circolo vizioso di preoccupazione.
Il problema che descrivi segue una logica paradossale: più cerchi di calmarti razionalmente, più l’ansia sembra aumentare. Questo succede perché la nostra mente non funziona in modo sempre lineare, e spesso le soluzioni intuitive (come "smettere di preoccuparsi") non funzionano come ci aspetteremmo.
Un approccio strategico breve, mirato proprio a gestire questi circoli viziosi mentali, potrebbe essere utile per spezzare il meccanismo alla radice. Questi percorsi terapeutici aiutano a trovare strategie concrete per interrompere la compulsione e ridurre l'ansia in modo efficace.
Non abbatterti: la tua difficoltà non significa che non sai come affrontare la situazione, ma semplicemente che serve un metodo più adatto al tipo di problema. A tutto c'è una soluzione, e il primo passo è trovare la strada giusta per te. Se vuoi, sarò ben lieta di provare ad aiutarti.
Il problema che descrivi segue una logica paradossale: più cerchi di calmarti razionalmente, più l’ansia sembra aumentare. Questo succede perché la nostra mente non funziona in modo sempre lineare, e spesso le soluzioni intuitive (come "smettere di preoccuparsi") non funzionano come ci aspetteremmo.
Un approccio strategico breve, mirato proprio a gestire questi circoli viziosi mentali, potrebbe essere utile per spezzare il meccanismo alla radice. Questi percorsi terapeutici aiutano a trovare strategie concrete per interrompere la compulsione e ridurre l'ansia in modo efficace.
Non abbatterti: la tua difficoltà non significa che non sai come affrontare la situazione, ma semplicemente che serve un metodo più adatto al tipo di problema. A tutto c'è una soluzione, e il primo passo è trovare la strada giusta per te. Se vuoi, sarò ben lieta di provare ad aiutarti.
Mi dispiace che lei stia passando un momento così difficile. È comprensibile che l'incertezza del mondo e le notizie che la circondano possano causare ansia, tuttavia mi sembra, dalle sue parole, che questa ansia e questa paura le stiano rendendo complesso portare a termini aspetti importanti della sua vita come gli esami. Il fatto però che lei riconosca la difficoltà è già un grande passo, forse anche legato proprio a tutto il lavoro di psicoterapia che ha già affrontato. Nonostante questo lavoro può capitare che in momenti di grande fatica emotiva e stress ci si possa sentire di nuovo in difficoltà e alla ricerca di nuovi strumenti per far fronte alla situazione. Ha pensato alla possibilità di riprendere il percorso di psicoterapia con il/la suo/a Psicoterapeuta se si era trovata bene?
In bocca al lupo!
Dott.ssa Cerruti
In bocca al lupo!
Dott.ssa Cerruti
Buonasera, la situazione politica globale è in forte crisi e questo non si può negare. Ognuno di noi ascolta quotidianamente notizie dalle quali è colpito in maniera differente, a seconda del proprio vissuto e della sensibilità che vive in un dato momento. La realtà esterna non può essere cambiata, questo è vero, ciò che possiamo modificare è come noi la viviamo. Lei stessa racconta di avere persone care attorno che la stanno aiutando a gestire l’ansia quando ne è assalita, questa è una cosa bellissima, perché non tutti hanno tali risorse. Il fatto di aver svolto una psicoterapia, magari anche per molti anni, non vuol dire aver risolto completamente tutte le conflittualità. La nostra sensibilità, a volte fa da campanello di allarme su problematiche interne che abbiamo il bisogno di risolvere perché non ascoltarla?. Un caro saluto
L’ansia che stai vivendo è comprensibile, soprattutto in momenti di grande incertezza, e può attivare un circolo vizioso di pensieri e preoccupazioni. Quando accadono eventi di grande portata, la mente tende a sovra-stimarsi, cercando di prevedere e controllare scenari futuri, anche se questi sono incerti e fuori dalla nostra portata. Questo può generare un accumulo di ansia, come quello che stai vivendo, dove la preoccupazione diventa una sorta di compulsione, un pensiero che continua a ripetersi senza sosta.
È importante riconoscere che, sebbene tu possa razionalmente sapere che alcuni comportamenti non sono utili, la mente emotiva può prevalere in questi momenti. Lavorare su tecniche di autoregolazione, come la gestione consapevole dei pensieri e l’attenzione al presente, può essere davvero utile. Inoltre, l'auto-compassione è essenziale: non giudicarti per le difficoltà che stai vivendo. Se questa situazione ti sembra particolarmente difficile da affrontare da sola, un percorso mirato di supporto psicologico può offrirti gli strumenti necessari per gestire meglio l’ansia e ritrovare serenità.
È importante riconoscere che, sebbene tu possa razionalmente sapere che alcuni comportamenti non sono utili, la mente emotiva può prevalere in questi momenti. Lavorare su tecniche di autoregolazione, come la gestione consapevole dei pensieri e l’attenzione al presente, può essere davvero utile. Inoltre, l'auto-compassione è essenziale: non giudicarti per le difficoltà che stai vivendo. Se questa situazione ti sembra particolarmente difficile da affrontare da sola, un percorso mirato di supporto psicologico può offrirti gli strumenti necessari per gestire meglio l’ansia e ritrovare serenità.
Gentile utente, immagino non sia semplice per le resistere all'impuso e alla ricerca di rassicurazione e controllo che ricerca in questo momento. Per qualche ragione oggi qualcosa è accaduto ed ha bisogno di agire in tal senso. riprendere il percorso di terapia potrebbe essere utile per arginare e comprendere quanto sta accadendo. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve probabilmente il fatto passare ore a guardare le notizie ha la finalità di tenere sotto controllo ciò che sta accadendo, ma nel tentativo di controllare si finisce per avere una sensazione di incontrollabilità che ci porta a mettere in atto strategie comportamentali che alimentano il problema come per esempio chiedere rassicurazioni. Talvolta pensare a ciò che possiamo controllare o la meditazione non ci aiutano nell'immediato senza un giusto supporto, piuttosto per iniziare servirebbero tecniche di decentramento nonché di osservazione del pensiero. Le consiglio di intraprendere un percorso ad hoc.
Salve e grazie per aver condiviso la Sua esperienza. Quello che sta vivendo è una reazione comprensibile a un momento storico di grande incertezza e cambiamento. L'ansia è una risposta naturale a situazioni percepite come minacciose o fuori dal proprio controllo, tuttavia il processo da Lei rappresentato può diventare un circolo vizioso difficile da gestire. Da quello che ha descritto mi pare di capire che a seguito di uno o più pensieri intrusivi paurosi relativi al futuro che Le si presentano spontaneamente nella mente, segue un tentativo di autorassicurazione da lei prodotto che La porta a cercare compulsivamente informazioni e a leggere notizie, ma la rassicurazione ricercata attraverso queste azioni non è sufficiente o si estingue in breve tempo lasciando immediatamente spazio a nuovi pensieri intrusivi che La portano a sentirsi sopraffatta.
La spinta a leggere notizie come tentativo di soluzione all'ansia, finisce per alimentare l'ansia stessa invece di alleviarla. Si consiglia una Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, gold standard per il trattamento dei disturbi d'ansia e del DOC.
La spinta a leggere notizie come tentativo di soluzione all'ansia, finisce per alimentare l'ansia stessa invece di alleviarla. Si consiglia una Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, gold standard per il trattamento dei disturbi d'ansia e del DOC.
gentile paziente, comprendo benissimo la tua angoscia. Le notizie che ci raggiungono in questo periodo sono davvero preoccupanti e possono scatenare una forte ansia. È normale sentirsi sopraffatti e faticare a mettere in pratica i consigli, anche se razionalmente li comprendiamo.
Ecco alcune riflessioni che potrebbero esserti utili:
Non colpevolizzarti per la tua ansia, essa è una reazione umana e comprensibile di fronte a eventi che percepisci come minacciosi. Accettati, in questo momento sei più vulnerabile e che hai bisogno di maggiore cura e attenzione.
Anche se senti la compulsione di informarti, stabilisci dei limiti precisi. Ad esempio, puoi decidere di consultare le notizie solo una o due volte al giorno, per un tempo limitato.
Scegli fonti di informazione affidabili e cerca di evitare il sensazionalismo.
È vero, non puoi controllare gli eventi globali, ma puoi controllare la tua reazione ad essi.
Concentrati sulle tue attività quotidiane, sullo studio, sulle tue relazioni.
Cerca di mantenere una routine regolare, che ti dia un senso di stabilità e controllo.
Anche se hai già esperienza con la terapia, in momenti di forte ansia potresti aver bisogno di un aiuto extra: potresti provare tecniche di rilassamento come la respirazione diaframmatica, il rilassamento muscolare progressivo o la mindfulness. Esistono molte app e video online che possono guidarti in queste pratiche.
Condividere le tue paure con le persone che ti supportano è fondamentale.
Se l'ansia è troppo intensa, considera di consultare un terapeuta per aiutarti a elaborare le tue paure e a sviluppare strategie per gestirle.
L'ansia si manifesta anche a livello fisico, cerca di dormire a sufficienza, di seguire una dieta equilibrata e di fare attività fisica regolare. Anche una semplice passeggiata all'aria aperta può fare la differenza.
Quando ti accorgi di immaginare scenari catastrofici, prova a mettere in discussione questi pensieri. Chiediti: "Quanto è probabile che accada davvero? Cosa posso fare se accade?". Sostituisci i pensieri negativi con pensieri più realistici e positivi.
In bocca al lupo! un abbraccio
Ecco alcune riflessioni che potrebbero esserti utili:
Non colpevolizzarti per la tua ansia, essa è una reazione umana e comprensibile di fronte a eventi che percepisci come minacciosi. Accettati, in questo momento sei più vulnerabile e che hai bisogno di maggiore cura e attenzione.
Anche se senti la compulsione di informarti, stabilisci dei limiti precisi. Ad esempio, puoi decidere di consultare le notizie solo una o due volte al giorno, per un tempo limitato.
Scegli fonti di informazione affidabili e cerca di evitare il sensazionalismo.
È vero, non puoi controllare gli eventi globali, ma puoi controllare la tua reazione ad essi.
Concentrati sulle tue attività quotidiane, sullo studio, sulle tue relazioni.
Cerca di mantenere una routine regolare, che ti dia un senso di stabilità e controllo.
Anche se hai già esperienza con la terapia, in momenti di forte ansia potresti aver bisogno di un aiuto extra: potresti provare tecniche di rilassamento come la respirazione diaframmatica, il rilassamento muscolare progressivo o la mindfulness. Esistono molte app e video online che possono guidarti in queste pratiche.
Condividere le tue paure con le persone che ti supportano è fondamentale.
Se l'ansia è troppo intensa, considera di consultare un terapeuta per aiutarti a elaborare le tue paure e a sviluppare strategie per gestirle.
L'ansia si manifesta anche a livello fisico, cerca di dormire a sufficienza, di seguire una dieta equilibrata e di fare attività fisica regolare. Anche una semplice passeggiata all'aria aperta può fare la differenza.
Quando ti accorgi di immaginare scenari catastrofici, prova a mettere in discussione questi pensieri. Chiediti: "Quanto è probabile che accada davvero? Cosa posso fare se accade?". Sostituisci i pensieri negativi con pensieri più realistici e positivi.
In bocca al lupo! un abbraccio
Buonasera Utente, ‘cosa fare’ o meglio ‘come essere’?
Leggere notizie in maniera compulsiva alimenta sicuramente l’ansia, a fronte di un’analisi più meditata, critica, circoscritta. I ‘cambiamenti profondi del mondo e dell’Europa’ proprio perché profondi richiedono una seria competenza storica, filosofica, una prospettiva che si proietti sicuramente oltre l’affastellarsi delle notizie giornalistiche quotidiane. Le consiglierei quindi per uscire da questa impasse di focalizzarsi su di un tema preciso che la preoccupa e di affrontarlo con qualcuno che ne sia profondamente competente, proprio per uscire dalla logica emotiva angosciosa e impotente e aprire un quadro prospettico generale, complesso, articolato, critico e quindi non angosciante.
Da clinico consiglierei tuttavia di aprire delle riflessioni intorno al tema della percezione della sicurezza e del ridimensionamento degli scenari tragici che le arrivano alla mente. É importante che Lei impari a de-identificarsi rispetto a tali scenari e che questi vengano sostituiti con immagini più aderenti al reale e alle sue possibili trasformazioni. Rimango a disposizione qualora Lei volesse approfondire la situazione.
Leggere notizie in maniera compulsiva alimenta sicuramente l’ansia, a fronte di un’analisi più meditata, critica, circoscritta. I ‘cambiamenti profondi del mondo e dell’Europa’ proprio perché profondi richiedono una seria competenza storica, filosofica, una prospettiva che si proietti sicuramente oltre l’affastellarsi delle notizie giornalistiche quotidiane. Le consiglierei quindi per uscire da questa impasse di focalizzarsi su di un tema preciso che la preoccupa e di affrontarlo con qualcuno che ne sia profondamente competente, proprio per uscire dalla logica emotiva angosciosa e impotente e aprire un quadro prospettico generale, complesso, articolato, critico e quindi non angosciante.
Da clinico consiglierei tuttavia di aprire delle riflessioni intorno al tema della percezione della sicurezza e del ridimensionamento degli scenari tragici che le arrivano alla mente. É importante che Lei impari a de-identificarsi rispetto a tali scenari e che questi vengano sostituiti con immagini più aderenti al reale e alle sue possibili trasformazioni. Rimango a disposizione qualora Lei volesse approfondire la situazione.
Ciao, da come leggo stai vivendo un momento di forte stress, essendo gli ultimi esami. Il fatto che tu abbia fatto terapia per tanti anni non vuol dire che tu non possa sentirti estremamente debole in certe occasioni. Quello di cui racconti sembra essere un pensiero intrusivo, corroborato dall'attualità che sicuramente non è paradisiaca. Credo che in questo senso possa essere importante, oltre alla rete amicale e degli affetti a cui fai già riferimento, considerare se può essere per te d'aiuto anche ricorrere nuovamente ad un tuo spazio personale.
Salve, il fatto che si consapevole di questa compulsione nel leggere notizie e che le persone a lei vicine la stiano supportando è già un ottimo punto di partenza. Riuscire a mettere in pratica le strategie in un momento di difficoltà nono è semplice, anche dopo anni di terapia. Se sente che l’ansia sta diventando troppo difficile da gestire da sola, potrebbe essere utile riprendere contatti con un professionista della salute mentale.
Ciao anonimo, è un momento difficile per chi si preoccupa, perché anche se gli spunti non mancano mai, in questo periodo abbondano.
Per questo "non preoccuparsi" è un consiglio dato in buona fede, ma che il nostro corpo non capisce: se sento parlare di pericolo ovunque e mi sento in pericolo in ogni angolo, l'istinto base da uomo primitivo che è in me reagisce come se dovesse trovarsi una tigre dai denti a sciabola alla fermata del bus.
La compulsione serve a questo, a darci un senso di controllo perché il mio pensiero sarà "se leggo tutte le notizie avrò più paura, ma saprò anche da cosa difendermi"; perfetto, ma il nostro uomo (o donna) primitivo interiore così avrà una visione panoramica di tutte le tigri dai denti a sciabola del vicinato: si sentirà circondato e non uscirà più dalla caverna, con tutti i sintomi dell'ansia, ma sarà razionalmente al sicuro.
Il punto è, Anonimo, che un certo livello di incertezza può essere tollerato, e gli ultimi anni hanno messo alla prova la nostra ansia da questo punto di vista, ma se penso anche a quegli ultimissimi esami che hai citato e che ti mancano prima di buttarti in un nuovo mondo e poco rassicurante, quello post universitario e del lavoro, forse questo livello di incertezza è diventato faticoso da sopportare per te, può essere?
Forse tornare in terapia può essere utile, com'è sempre utile tornarci quando finisce un ciclo di vita e ne inizia un altro, per fare un upgrade. Stavolta, se non lo hai fatto prima, anche per parlare dei fatti del mondo che ti mettono paura, magari anche della rabbia, del rancore, della preoccupazione, del disgusto; sicuramente (o forse sì, speriamo!) non cambierai il mondo, ma queste emozioni così hanno un posto, vengono elaborate, ascoltate e non necessariamente subito calmate o spente.
Ti mando un caro saluto.
Per questo "non preoccuparsi" è un consiglio dato in buona fede, ma che il nostro corpo non capisce: se sento parlare di pericolo ovunque e mi sento in pericolo in ogni angolo, l'istinto base da uomo primitivo che è in me reagisce come se dovesse trovarsi una tigre dai denti a sciabola alla fermata del bus.
La compulsione serve a questo, a darci un senso di controllo perché il mio pensiero sarà "se leggo tutte le notizie avrò più paura, ma saprò anche da cosa difendermi"; perfetto, ma il nostro uomo (o donna) primitivo interiore così avrà una visione panoramica di tutte le tigri dai denti a sciabola del vicinato: si sentirà circondato e non uscirà più dalla caverna, con tutti i sintomi dell'ansia, ma sarà razionalmente al sicuro.
Il punto è, Anonimo, che un certo livello di incertezza può essere tollerato, e gli ultimi anni hanno messo alla prova la nostra ansia da questo punto di vista, ma se penso anche a quegli ultimissimi esami che hai citato e che ti mancano prima di buttarti in un nuovo mondo e poco rassicurante, quello post universitario e del lavoro, forse questo livello di incertezza è diventato faticoso da sopportare per te, può essere?
Forse tornare in terapia può essere utile, com'è sempre utile tornarci quando finisce un ciclo di vita e ne inizia un altro, per fare un upgrade. Stavolta, se non lo hai fatto prima, anche per parlare dei fatti del mondo che ti mettono paura, magari anche della rabbia, del rancore, della preoccupazione, del disgusto; sicuramente (o forse sì, speriamo!) non cambierai il mondo, ma queste emozioni così hanno un posto, vengono elaborate, ascoltate e non necessariamente subito calmate o spente.
Ti mando un caro saluto.
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