Purtroppo, da molti anni ho una patologia cronica che a sua volta mi ha portato attraverso i farmaci
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Purtroppo, da molti anni ho una patologia cronica che a sua volta mi ha portato attraverso i farmaci altre patologie. Da tanti anni prendo antidepressivi, ultimamente prendevo Cymbalta e poi nn trovando più giovamento la dottoressa di base mi ha prescritto Flouxeren 20 mg che sto assumendo dal 8 di maggio, da quando prendo questo farmaco ho sempre voglia di piangere e ansia, questa mattina mi sono addirittura svegliata piangendo. La mia domanda è, ma nn sarà troppo basso come dosaggio, il Cymbalta era 60 mg, quanti giorni devono passare x poter stare un pochino meglio. Grazie
Nel passaggio da un antidepressivo all'altro ci può essere un po'di latenza nella risposta, ma sicuramente qualcosa dovrebbe sentire. Non vorrei che la Fluoxetina avesse aumentato la sua agitazione.
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Un po' di tempo ci vuole, almeno 15 gg. La dose e' minima, certo, ma per cominciare va bene anche perche' effettivamente, in alcune persone, ma solo all'inizio, puo' dare un po' di irritabilita', inquietudine. Poi passa.
Molti antidepressivi causano effetti collaterali sgradevoli nella prima settimana di trattamento (irritabilità, nausea, senso di sbandamento). Si tratta di sintomi che scompaiono completamente dopo 15 giorni al massimo.
Per questo è sempre bene iniziare con un dosaggio basso e aumentare progressivamente.
Per questo è sempre bene iniziare con un dosaggio basso e aumentare progressivamente.
Carissima, antidepressivi da anni...mi chiedo se al trattamento farmacologico abbia abbinato anche un percorso psicoterapico. In caso contrario la invito caldamente a pensarci. Un caro saluto,
dott.ssa Vincenza Lomartire
dott.ssa Vincenza Lomartire
Buon giorno Signora, anche io mi sorprendo nel leggere che usa da tanti anni degli antidepressivi e che non sta trovando risoluzione. Le suggerisco di esporre gli stessi dubbi ad uno Psichiatra affinche possiate ritarare insieme il tutto e poi, come già suggerito, di intraprendere un percorso di psicoterapia personale in abbinamento ad un attento e ben seguito uso del farmaco.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Melania Fanello
Cordiali saluti.
Dott.ssa Melania Fanello
Buonasera.Concordo con i colleghi che hanno risposto in precedenza, credo sia importante valutare un sostegno psicologico. La maggior parte degli studi confermano che il miglior trattamento per i sintomi che ci riferisce è quello combinato (farmacologico e psicologico)
Buonasera, mi meraviglio che essendo in cura con uno psichiatra dato che prende da tanti anni gli antidepressivi non le abbiano mai consigliato di fare un lavoro psicoterapeutico su di sè. Soprattutto le sarebbe stato utile elaborare psicologicamente i suoi sintomi invece di coprirli con i farmaci. Quindi le consiglio di iniziare un lavoro su di sé con uno psicoterapeuta e le auguro di andare a stare meglio, Eugenia Cardilli
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Gentile Signora, si affidi ad uno psichiatra che possa seguirla in modo sistematico e professionale, inoltre consiglierei di abbinare al farmaco, un percorso di psicoterapia. resto disponibile per eventuali chiarimenti.
cordialmente
cordialmente
Cara signora,
sento una sorta di rassegnazione a questa sua "patologia cronica", e immagino che dopo tutti questi anni ormai abbia imparato a con-viverci.
Concordo con quanto detto dai colleghi, consulti uno psichiatra che possa seguirla in modo stabile. A questo, se non lo ha già fatto, provi ad associare una psicoterapia: questo la aiuterebbe ad osservare più dall'interno i suoi sintomi, così da comprenderli, accettarli, gestirli, e non esserne più vittima.
Un caro saluto,
Gilda Schiavoni
sento una sorta di rassegnazione a questa sua "patologia cronica", e immagino che dopo tutti questi anni ormai abbia imparato a con-viverci.
Concordo con quanto detto dai colleghi, consulti uno psichiatra che possa seguirla in modo stabile. A questo, se non lo ha già fatto, provi ad associare una psicoterapia: questo la aiuterebbe ad osservare più dall'interno i suoi sintomi, così da comprenderli, accettarli, gestirli, e non esserne più vittima.
Un caro saluto,
Gilda Schiavoni
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra per capire quale farmaco è meglio per lei e il dosaggio migliore. Cordiali saluti
Buongiorno, il quadro che lei descrive parlando di sè è molto povero di informazioni: ciò che è molto evidente è la "battaglia" contro sintomi depressivi che affronta con lo "scudo" e le armi della terapia farmacologica. Sembra che non ci sano possibilità alternative. Ma noi siamo prima di tutto persone, costituite da una parte corporea che a volte si ammala o si altera o è portatori di sintomi, una parte psichica, non fisicamente visibile, comprendente tutto il mondo emotivo, cognitivo, immaginativo; e c'è anche una parte spirituale, quella che ci guida nelle nostre scelte di vita. Tutte queste parti DEVONO essere considerate per una sana vita, e devono trovare il loro spazio espressivo. Se ci imbavagliamo e non permettiamo a parti di noi stessi di esprimersi, corriamo il grave pericolo di ammalarciconsistentemente. A volte capita che un aspetto di noi lascia emergere delle proteste, si fa sentire, lancia segnali di SOS: è importante prendere seriamente in considerazione questi segnali e lavorare per ristabilire un equilibrio intero,interiore. Se, al contrario, combattiamo con tutte le armi che abbiamo a disposizione questi sintomi ( in questo caso con armi farmacologiche che hanno la funzione di "decapitare", eliminare il sintomo) ci manteniamo in uno stato di squilibrio anche grave che da solo non si risolve, e la situazione gradualmente va in peggioramento, perchè non viene curata l'origine dei disturbi. Per fare un esempio, è come abbassare la febbre di una polmonite con la tachipirina a dosi massicce, ma senza utilizzare l'antibiotico per curare veramente l'origine della febbre.
Naturalmente questo è discorso generico, perchè, appunto, mancano le informazioni necessarie per valutare il suo caso. In alcune situazioni è importante alleggerire il sintomo, il dolore, la depressione , ecc , ma io assocerei SEMPRE un accompagnamento di tipo psicoterapeutico, accanto ad una terapia farmacologica ben modulata e seguita nel tempo da uno psichiatra
Naturalmente questo è discorso generico, perchè, appunto, mancano le informazioni necessarie per valutare il suo caso. In alcune situazioni è importante alleggerire il sintomo, il dolore, la depressione , ecc , ma io assocerei SEMPRE un accompagnamento di tipo psicoterapeutico, accanto ad una terapia farmacologica ben modulata e seguita nel tempo da uno psichiatra
Buongiorno, la fluoxetina produce talvolta ansia nel corso delle prime due settimane di assunzione, ma successivamente regredisce; può essere presa a dosaggio più alto, per cui le conviene consultarsi col suo medico o con uno psichiatra.
Cordiali saluti, Maurizio Luppi.
Cordiali saluti, Maurizio Luppi.
Gentile signora,
in primo luogo, quando si segue una terapia farmacologica è necessario, a cadenza regolare, rivolgersi al medico che l'ha prescritta e riportargli tutti i dubbi emersi. Inoltre, mi sento di consigliarle in abbinamento alla terapia farmacologica un percorso di psicoterapia; è ormai consolidato che i migliori risultati siano possibili quando la terapia farmacologica viene abbinata a un percorso psicologico strutturato.
Spero di esserle stata utile, cordiali saluti. VG
in primo luogo, quando si segue una terapia farmacologica è necessario, a cadenza regolare, rivolgersi al medico che l'ha prescritta e riportargli tutti i dubbi emersi. Inoltre, mi sento di consigliarle in abbinamento alla terapia farmacologica un percorso di psicoterapia; è ormai consolidato che i migliori risultati siano possibili quando la terapia farmacologica viene abbinata a un percorso psicologico strutturato.
Spero di esserle stata utile, cordiali saluti. VG
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