Non ricordo molte cose del passato, scelte o il perche non ho fatto certe scelte. Ho vissuto sicuram

19 risposte
Non ricordo molte cose del passato, scelte o il perche non ho fatto certe scelte. Ho vissuto sicuramente di paure ansie instillate dai miei genitori, di cui ve ne è solo uno in vita anziano. Se mi ritrovo a sentirmi in una maceria enorme e so che non posso restare li perche sto male ma non so ancora come uscirne. Se come un domino qualcosa dal nome angoscia ansia ha spinto in questi mesi dopo quaranta e piu anni di eventi traumatici, a svegliarmi e dire che li tra le macerie non ci posso piu stare, se affiorano ricordi che neppure pensavo di avere, consapevolezze di errori non solo del genitore che non ho piu, ma anche di quelli di chi è in vita e ci vivo assieme ed ora capisco che quegli errori hanno condizionato ad esempio la mia sfera sentimentale e non solo, e nasce dolore e rabbia, ma non posso avere ora cio che serviva un tempo, se la stessa casa di sempre pure se messa in vendita, in 2 giorni , mi pare una gabbia continua, sia quando ci sono che se sono fuori perche poi so che devo tornarci, se mi sento come una che dovrebbe stare ormai al master della vita e delle sue sfumature ed invece devo ancora iniziare l 'asilo o poco piu, se mi sento di detestare e voler fuggire dal mio quartiere , non solo da casa, cioe tutto si estende a macchia d'olio, perche sempre vissuto nello stesso luogo frenata da condizionamenti familiari, se persino la mia stanza che fino a poco tempo fa, era ancora il mio rifugio dall'esterno di casa simbolico e non, fuori c'erano le brutture degli eventi accaduti, morti e malattie, seppur angusto perche stanza piccola, ed ora neppure li respiro sicurezza e salvezza, ma non ho altre case. Se realizzo che non sono piu la stessa persona di pochi giorni fa e non so chi stia diventando, se non riesco piu a mettere a tacere e accatastare cio che non va, e seppure il miglior terapeuta del mondo mi seguisse , so che non esistono miracoli....come si affronta tutto il terremoto di magnitudo massima che ho in testa e dentro?
Sento che se voglio entrare a capire il perche di certi blocchi e bui , vado in angoscia forte, come se fossi in un film del terrore e mi pare di essere folle, se provo a cercare riposi mentali su cose che mi faccian stare solo poco meglio, non riesca lo stesso.
In piu ci sta una parte di me che si dice, che forse sono io che ingigantisco i miei conflitti. Che vedo tanta gente felice, si in crisi minima, forse sono solo piu bravi a tenere chiusi i cassetti dell'anima o non hanno avuto un vissuto come il mio. E mi dico che forse mi creo paranoie che dovrei evitare. Mi sento una scissione tra una parte che ricerca serenita ed una che non l'ha mai avuta. Una parte che non è mai stata contenta della sua vita e di cio che non andava, ma ha tenuto botta, tirava la coperta dove poteva e sopravviveva. Conosco il verbo sopravvivere, vivere non so, ma ne ho una paura enorme. Se sono i lutti che ora consapevolizzo ma non elaboro e mi fanno paura, se si sommano tutte le paure che mi porto dentro, non ci sto capendo nulla. Perche tutto insieme questo non capisco e temo, come di impazzire per quanta roba ci sta in me. Sono io che ho qualcosa di sbagliato o succede anche ad altri. Voi direte perche ti cambia qualcosa? ad es ieri dicevo ad un amico, seppure pure questa sfera , ora consapevolizzo che è limitata. Si ho un amico che se lo chiami ci sta se e come puo. Altri sono di circostanze rare, una cena. Sento la solitudine vera in tutto della mia vita.Ieri pensavo che forse è sbagliato anche qui il mio modo di decodificare, vorrei amici che se chiami e stai male ci sono. Ed io in questo periodo non avevo nessuno da chiamare e dirgli stiamo insieme. Perche hanno tutti i loro impicci, perche non hanno magari i miei problemi, perche non sono amici ma conoscenti e sento un senso di estraneita anche verso loro. Altra mia paranoia che mi spaventa oppure una parte di me mi dice che di fondo prima di cercare un amico fuori , devo cercare me stessa o l'amica in me? Sono tutte riflessioni di una mente dicono alcuni conoscenti amici ma lontani, che è intelligente e ha risorse, ma sono terrorizzata. Vi sembrera una similitudine strana, ma credo che quando si nasca, non si sia consapevoli e qualcuno poi ti insegni a vivere, dovrebbe. Ora io mi sento di star nascendo con una consapevolezza che un neonato non ha, ma nessuno fuori mi può insegnare a vivere ed io non so farlo o ne ho il panico e angoscia. Ditemi perche mentre scrivo questa similitudine, una parte di me, dice che sono esagerata, che sto ingrandendo il problema e che voglio star male e la faccio complicata. Quanti fanno tali considerazioni su qualcosa di ancestrale o cosi atavico ecc?
il mio amico ieri sera quando gli ho detto sto in crisi, sto male, mi escono frammenti di dolore del mio primo lutto di anni fa mai elaborato, il verbo elaborare mi pesa come un macigno,lo guardavo e gli dicevo che forse lui non puo capire perche attacchi di panico non ne ha mai avuti. Infatti dice, per mia fortuna no, non posso capire fino in fondo. Lui ha 60 anni, 13 anni piu di me, ha perso madre da piccolo, poi il padre poco piu grande, e non solo 2 lutti come i miei ( io un fratello e madre) eppure lui non ha i miei problemi. Ha avuto comunque 2 sorelle con cui è unito. Si è sposato, ha perso un figlio appena neonato, il rapporto non ha retto. Poi si è risposato e ha avuto una figlia, un lavoro, non sta mai fermo, in casa non ci sta mai, non ha mai amato la moglie ma avendo avuto la figlia, come dire ha scelto di fermarsi e vivere quella scelta. certo le vuole bene alla moglie ma tra il lavoro e gli hobbies a casa non ci sta mai. Ogni tanto fanno dei viaggi, ha tanti amici, hanno sempre gente a cena ma lui non ha mai avuto ciò che ho io. E chissa quante persone non hanno problemi nonostante vicissitudini brutte, perche io si? Ovvio magari a me mamma mi ha fatto respirare aria di morte ed ansia sempre e a lui no mettiamo, ma allora sono gli eventi a fare la differenza o i vissuti o la capacita di fronteggiare gli eventi? Se io mi legittimo che sto male, non riesco a farlo a tutto tondo, una parte dice "sei tu esagerata, tu ne fai un dramma, tu vuoi stare male", insomma ci sta sofferenza e autogiudizio e molto altro. Seppure facessi terapia per secoli, riuscirei mai a trovare un equilibrio? O sono destinata a logorarmi tutto cosi?
Gentile utente, dalle sue parole si "sente" tutto il dolore che ha dentro e che in qualche modo sta cercando di tirare fuori seppur attraverso un mezzo virtuale. Evidentemente, però, qualcosa in lei nell'ultimo periodo della sua vita si è smosso arrivando a non farle reggere più ciò che fino a poco tempo prima, le sembrava normale. Si fa molte domande, e sta mettendo in discussione molti capitoli della sua vita comprese le relazioni con i suoi genitori. Perché non prova a cogliere l'onda di questo subbuglio emotivo rivolgendosi ad un terapeuta? Mi creda non è mai troppo tardi per "guardarsi" dentro e ricominciare daccapo ma con le " lenti nuove" che potrà fornirle una psicoterapia. In bocca al lupo per il suo futuro. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti
Dott.ssa Gemma Bosxo

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Salve,
Ho l’impressione che lei ci abbia già scritto! Lei si paragona molto agli altri e sembra dia responsabilità ad altri di come lei vive (o non vive) oggi la sua vita!
Si la terapia puó sostenerla, ma solo se lei fosse disposta a prendersi le sue responsabilità nelle scelte che ha fatto o ha deciso di non fare evitando... se lei fosse pronta a vedere queste sue responsabilità sarebbe possibile con il sostegno di un professionista riuscire a trovare anche gli strumenti adatti per affrontare ció che oggi ancora la spaventa! Niente è perduto, mai!
Dott.ssa Federica Serafini Psicologa Psicoterapeuta
Salve,
Credo che se lei incontrasse un terapeuta potrebbe affrontare questo logorio di cui parla e trovare nella terapia un modo per attraversare il suo dolore e ricevere il sostegno di cui ha bisogno.
Le mando i miei saluti.
MF
Salve, dalla sua lettera trapela una profonda angoscia di tutti gli accadimenti trascorsi, soprattutto lutti non elaborati. Lei si chiede come mai per altre persone come il suo amico che ha dovuto subire due lutti in tenera età, quindi più traumatici dei suoi, non ha reagito come lei. Sicuramente caratterialmente diversi e situazioni differenti, non tutti vivono i traumi nella stessa maniera. Cerchi di cogliere questo momento doloroso in modo costruttivo e di chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta, le consiglio di eseguire una terapia elaborando i suoi lutti, la terapia EMDR è adatta per elaborare i nostri traumi, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Come scrivono le colleghe, emerge dal suo scritto una sofferenza profonda.
La sua richiesta di aiuto comincia da qui, da ciò che ha scritto a noi; il passo successivo Le auguro sia quello di rivolgersi ad un professionista: il dolore non sarà cancellato ma sarà affrontato ed elaborato. Ci vuole tempo, ma se ci si fa aiutare un equilibrio si può raggiungere. In quell’equilibrio ci sarà il dolore ma anche la gioia nell’accogliere ciò che di bello la vita ci può offrire.
Un caro saluto
G.C.
Buongiorno. dal suo scrivere trapela una profonda angoscia e soprattutto di lutti non elaborati. il suo amico le ha dimostrato che non siamo uguali e che ognuno affronta la vita a suo modo, con i suoi mezzi. Confrontandosi con uno psicoterapeuta lei può scoprire le sue risorse che l'aiuteranno ad affrontare e superare vittoriosamente questo difficile momento. Non ci sono ricette per tutti, quindi, ma c'è la possibilità di confrontarsi seriamente con un professionista che l'aiuti a risalire. Ho notato la sua capacità d'introspezione e di "raccontarsi", il confronto terapeutico non può essere, per lei, che nutriente ed incoraggiante. resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. EP
Salve, ogni epoca della nostra vita ha le sue risorse e le sue fragilità e come scrivevano i colleghi non è mai troppo tardi per cercare di comprendere, darsi delle risposte e cambiare.
Dalle sue parole si comprende che ci sono delle risorse dalle quali si può attingere per elaborare vissuti per tanto tempo trascurati. Ognuno di noi reagisce diversamente agli eventi della vita, anche a quelli simili, come osservava rispetto al suo amico, ma non credo sia possibile giudicarne uno corretto e uno errato. Credo sia necessario trovare quello migliore per noi. Un aiuto specializzato potrà aiutarla a trovare la sua strada, non per cambiare quanto da lei vissuto per per trovare una nuova chiave di lettura per il futuro.
Cordialmente Dott.ssa Paola Muscato
Buongiorno, mi sembra lei sia sulla soglia, carica di sofferenza, pensieri, confronti, dubbi, ipotesi. Proverei a superare la soglia, sperimentando un aiuto psicoterapeutico per conoscere, muovere e affrontare tutto il peso che si tiene dentro e nella possibilità di poter rinascere in una relazione di ascolto, comprensione e scoperta delle sue verità e risorse.
Disponibile per approfondimenti
Dr.ssa Elisabetta
Cara signora,la sua sofferenza arriva tutta ,come una valga di detriti tra eventi passati e presenti.Si sente forte il suo "compiangimento"che a tratti risuona come sottile compiacimento.Forse è arrivato il momento di alleggerire questo cumulo di dolore e di affidarsi a uno psicoterapeuta bravo che la possa aiutare.Le consiglio caldamente una psicoterapia corporea ,che l'aiuti a sentire le sue emozioni e a cogliere quella luce interna che lei sicuramente ha .Il pensiero e le parole spesso rappresentano una gabbia nelle quali ci rinchiudiamo per sopravvivere,alimentando il carattere a discapito della vitalità .Lei è molto cerebrale e usa fiumi di parole per rafforzarle un un idea fissa di lei e del mondo .Abbia più fiducia e se sente veramente il desiderio di cambiare qualcosa nella sua vita una psicoterapia è l'unica strada.
Cordiali saluti
Marzia Vercillo
Gentile sig.ra, considerando la lunghezza della sua domanda appare evidente quanto lei abbia bisogno di condividere ed affrontare molte tematiche riguardanti se stessa e la sua vita. Anche le sue riflessioni che sono all’interno della domanda stessa meriterebbero uno spazio e un tempo giusto a queste dedicato. Cordiali saluti
Lei, nella lunga e sentita descrizione delle sue difficoltà, ad un certo punto si domanda: "So che non esistono miracoli... come si affronta tutto il terremoto di magnitudo massima che ho in testa e dentro?" Proprio perché non esistono miracoli, si dovrebbe pian piano costruire la ferma volontà di iniziare a sciogliere queste difficoltà; non tanto ad "affrontarle" perché questo termine implica una lotta, una contrazione che le toglie energia ma ad "incontrarle", accettare che ci sono e, con la guida di una/un bravo professionista, provare lentamente ad attenuarle costruendo una nuova forza. Le auguro di trovare il coraggio di fare questo movimento.
Buongiorno alla sua domanda risponderei invitandola a fissare un appuntamento con uno psicoterapeuta in modo tale che insieme possiate valutare un eventuale percorso di aiuto a lei denominato psicoterapia. Personalmente credo che ogni persona, se si mette realmente in discussione, ha margini di miglioramento ... le auguro sinceri auguri di buona vita.
Daria Casiraghi psicologa clinica psicoterapeuta
Salve, la valanga che è esplosa dentro di lei si sente ed è travolgente. Non c'è una ricetta per star bene, ognuno è diverso ed affronta le cose in un modo assolutamente soggettivo. Non c'è un modo giusto per affrontare i problemi, ognuno ha i suoi modi che vanno bene in alcune situazioni e meno in altre. Ogni suo aspetto può oggi punto di forza, un domani in un'altra situazione, diventare una debolezza. Con l'aiuto di un terapeuta sarà possibile esplorare tali modalità e renderle attive di volta in volta a seconda della situazione. A siua disposizione, le auguro la forza di fare anche solo un piccolo movimento, a volte sufficiente per innescare grandi cambiamenti
Buongiorno, dalle sue parole si percepisce facilmente l'ansia e l'angoscia che sperimenta da tanto tempo e il bisogno estremo che ha di parlare con qualcuno e di sentirsi capita, ancor prima di trovare una possibile soluzione alla sua sofferenza. Incontrando uno psicoterapeuta potrà con calma trovare l'aiuto di cui ha bisogno e con sforzo e pazienza insieme potrete raggiungere l'accettazione di tutto quello che ha fatto parte di lei fino ad oggi, sia dei traumi vissuti, sia l'accettazione della sua reazione alla sofferenza e alle difficoltà. Troverà inoltre un aiuto per affrontare quello che la vita le metterà davanti in futuro.
Per questo le consiglio un terapeuta che utilizzi un approccio cognitivo comportamentale.
Le auguro di trovare la forza per fare questo percorso.
Dott.ssa Elisa Beccaria
psicoterapia subito,mia gentile paziente,sei in un vortice depressivo che ti porteraà sempre piuù in basso.devi decidere di uscire da questo delirio e farti seguire
caramente
alessandra lancellotti
Ciao,
ti immagino una donna di 47 anni e dalle tue parole percepisco un malessere dai contorni confusi. Un malessere che appare come dolore, per le ferite e per le decisioni non prese in tuo favore, ma anche come paura per i cambiamenti sia per il passato che per un futuro impensabile, e rabbia, per il supporto mancato e l'aria "di morte ed ansia" respirata.
Sai? I bambini dovrebbero essere sostenuti e accompagnati nel percorso di accettazione ed elaborazione della realtà dolorosa e ciò può realizzarsi solo all’interno di un rapporto affettivo fatto di fiducia, dialogo e condivisione, ma è possibile che molti genitori, un tempo bambini, non siano stati a loro volta accompagnati e non siano in grado di creare questo clima di riparazione e condivisione ne' per sé ne' per i propri figli. In tal caso è auspicabile che il bambino attinga spunti e opzioni da altre relazioni e impari a trovare soluzioni per uscire dalla confusione, elaborare il dolore, imparare a perdonare e a trasformare momenti di crisi in opportunità.
Mi sembra che questo fallimento sia alla base del tuo malessere di oggi e fare un percorso di psicoterapia ti aiuterebbe certamente ad ottenere questa possibilità.
Spero che tu ti prenda cura di te, oggi questa è una tua responsabilita'!
Buongiorno, le moltissime risposte che ha ricevuto sono la conferma di come esista veramente la possibilità di essere ascoltata. Fino ad oggi non si è rivolta a nessuno con fiducia sufficiente per porre le sue domande e se le è rigirate nella mente senza cercare un'interazione. Chi dice che sta esagerando? Una parte della vita è passata, ma quella che ha davanti merita ancora di essere vissuta nel miglior modo possibile, soprattutto in quel modo particolare che può avere un senso per lei e che solo lei può trovare. Quindi, le consiglierei di cominciare al più presto una psicoterapia perchè per stare un po' meglio non ci sono altre strade . Cordiali saluti PG
Salve,
un percorso terapeutico, seppur lungo, sicuramente la aiuterà a ritrovare un equilibrio e ad elaborare i suoi vissuti.
Saluti.
Gentile utente la sua lunga lettera fa traspirare tutta la sua Sofferenza, le paure, l' ansia. Un percorso di psicoterapia è in grado di aiutarla, di rivedere la sua storia il suo passato con nuovi significati in modo tale da poter vivere il presente e il futuro con altri occhi, e con una consapevolezza di sé completamente nuova. Un caro saluto e in bocca al lupo

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