Mia madre ha un problema e non vuole ammetterlo. Ha 63 anni, a colazione beve solo latte e caffè sc

21 risposte
Mia madre ha un problema e non vuole ammetterlo.
Ha 63 anni, a colazione beve solo latte e caffè scremato, pomeriggio nulla, sia pranzo che cena le uniche cose che mangia sono insalata, pomodori, finocchio e mele, tutto rigorosamente senza olio, sale e aceto e una ricottina scremata. Ha 63 anni, ha l'osteoporosi prende anche il calcio, il bonasol e la vitamina d. È 1.67 e pesa 50 kg, il braccio all'altezza del bicipite riesco a stringerlo tutto con una mano, io non sono enorme per capirci. Oggi mi ha chiamata dicendomi che era fiacca e debole, ci credo, la pelle a forza di non mangiare ha perso tono, mia nonna che ha 90 anni ha la pelle piu compatta di lei. Ci sto litigando da mesi e quando le parlo di cibo non mi risponde proprio o cambia discorso dicendo che lei fa come le pare, le sto dicendo che deve prendere appuntamento da un nutrizionista, mi ignora completamente, come devo fare? Io non si più come affrontare l'argomento.
Gentile Utente, sicuramente bisognerebbe affrontare il problema cercando di capire le cause che portano sua madre a non effettuare una sana alimentazione. Credo che più che convincerla di andare da un nutrizionista dovrebbe cercare di parlare con lei per comprendere il suo stato emotivo e proporle una seduta da uno psicoterapeuta. In questo modo avrebbe l'occasione di appurare quali siano le cause che la portano alla denutrizione. Resto disponibile per eventuali chiarimenti. Dott.ssa Elena Petraccaro

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Buonasera, quello che descrive relativamente a sua madre potrebbe effettivamente rappresentare un comportamento problematico, ci sarebbe bisogno di un approfondimento. Ad ogni modo comprendo la sua sofferenza perché spesso è complicato riuscire ad essere di aiuto alle persone che ci sono vicine e a cui vogliamo bene, quando loro stesse non sembrano essere intenzionate a fare nulla, nonostante le nostre insistenze. Questo spesso causa sofferenza, come paura e ansia, che coinvolge l'intera famiglia. Strategie facili da adottare per "convincere" sua madre non credo esistano, implicherebbero quantomeno una conoscenza delle persone e della situazione che è impossibile qui avere. La invito, se lo desidera, a prenotare una consulenza, anche on line, per provare a raccontare il suo vissuto in questa situazione, non escludo che si possano trovare modalità nuove per affrontarla e risolverla.
Buonasera e grazie per condivisione. Sarò diretto e spero con ciò di non urtarla ma è inutile girarci attorno: concordo pienamente con sua mamma, a 63 anni credo sia lecito "fare quello che ci pare". Poi comprendo la sua preoccupazione e l'ansia per la sua salute, tutto ciò dimostra come lei sia apprensiva e attenta ai suoi bisogni, ma sicuramente non si può costringere una persona a fare quello che vogliamo. Il mio consiglio è diretto a lei e non a sua mamma, provi ad iniziare un percorso con uno psicologo o con uno psicoterapeuta, al fine di indagare questa sua ansia e preoccupazione, questo suo "controllo" che probabilmente sente nei confronti di sua mamma, sono convinto che in poco tempo avrà le idee più chiare. Rimango disponibile per eventuali chiarimenti e nel mentre le auguro una buona giornata. Cordialmente, dottor Moraschini.
Cara utente, provi ad aggirare momentaneamente il tema nutrizione. Provi ad "agganciare" sua madre chiedendole prima del suo tono dell'umore, delle emozioni che prova, di eventuali stressori o timori, di aspettative e quotidianità. Che sia da un/a nutrizionista o da un/a psicologo/a, avrebbe poco effetto trascinarci la mamma contro la sua volontà. Provi prima a farle venire il desiderio di aprirsi un pochino e di raccontare il proprio mondo interiore. Resto a disposizione per ulteriori domande. Un saluto. Dott. Luca Frumento
Buongiorno.
Ci sono due livelli fondamentali:
uno riguarda lei, le sue preoccupazioni circa sua madre, e su questo lei può decidere di fare colloqui psicologici per chiarirsi pensieri ed emozioni (per questo le propongo un colloquio conoscitivo online);
l'altro livello riguarda sua madre, a cui forse gioverebbe incontrare uno psicologo, ma deve essere sua madre a cogliere un proprio bisogno e a cercare lo psicologo...
Buongiorno, al netto della sua preoccupazione è quasi impossibile inseguire una persona che non vuole rendersi conto o ammettere di avere un problema. In più l'età non aiuto, immagino che sua madre sia così da anni. Solo parlandole senza accusarla si può sperare che prima o poi si apra uno spiraglio.
Buonasera. Credo che sua madre potrebbe provare giovamento più che da una consulenza dal nutrizionista, da un colloquio psicologico con un professionista della salute mentale, che la possa aiutare ad inquadrare pienamente le sue difficoltà attuali. Cordiali saluti.
Buonasera, prendere sua madre di petto litigandoci è una strategia poco efficace e rischia di ottenere l'effetto contrario. Tra le righe leggo molta preoccupazione da parte sua. Per avere dei buoni risultati in una terapia deve essere sua madre che senta il bisogno di contattare un professionista e non ce la possiamo trascinare. Possiamo invece lavorare sulle sua modalità di relazionarsi con lei, sulle sue emozioni, ansia e preoccupazioni in modo da migliorare la comunicazione tra voi due, con l'obiettivo di instaurare un rapporto di fiducia reciproco. Se desidera parlarne sono a sua disposizione. Cordialmente. Dott.ssa Loretta Grisenti
Gentile utente, capisco che lei stia attraversando una situazione molto difficile e preoccupante. L'alimentazione di sua alimentazione così limitata e disfunzionale, insieme alla sua resistenza a ricevere aiuto, è comprensibilmente angosciante per lei.

Prima di tutto, è importante riconoscere che la sua preoccupazione è sicuramente giustificata e che desidera solo il suo benessere. Tuttavia, è evidente che i suoi tentativi di aiutarla finora non abbiano avuto successo nel farla cambiare atteggiamento o comportamento.

In queste situazioni, è fondamentale considerare che ci possono essere motivazioni profonde e complesse dietro simili comportamenti alimentari. Potrebbe essere utile cercare di comprendere le sue motivazioni e paure, ascoltandola senza giudicare. Anche se può sembrare frustrante, cercare di mantenere la calma e la pazienza durante le vostre interazioni può essere molto importante per creare un ambiente in cui sua madre si senta ascoltata e rispettata.

Allo stesso tempo, è importante stabilire limiti sani per se stessa. Se i suoi tentativi di aiutare sua madre continuano a essere ignorati o respinti, potrebbe essere necessario prendere in considerazione altre vie per ottenere supporto. Coinvolgere un professionista della salute mentale oltre che della nutrizione potrebbe essere un passo utile per fornire a sua madre un supporto più strutturato e mirato.

Infine, cerchi di mantenere un equilibrio tra il prendersi cura di sua madre e di sè stessa. Affrontare una situazione così stressante può essere molto impegnativo emotivamente, quindi non esiti a cercare supporto da parte di amici, familiari o uno psicologo se necessario.

Ricordi che la situazione può richiedere tempo e pazienza, e che non è da sola in questo. Continui a cercare aiuto e supporto, e cerchi di mantenere la speranza che sua madre possa trovare il modo di affrontare i suoi problemi di salute in modo più costruttivo. Resto a sua disposizione per dubbi, curiosità o perplessità, un caro saluto, dott. Daniele D'Amico.
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Buonasera.
Ha provato a chiedere a sua madre i motivi della sua restrizione alimentare? Da quanto ha iniziato a seguire un regime alimentare di questo tipo?
Essendo una donna adulta, e non potendo obbligarla a sottoporsi a visite mediche o a rivolgersi ad uno psicologo, l’unica cosa che mi sento di suggerirle è di continuare a rendersi disponibile nel sostenerla. Chiederle come può starle vicino avendo osservato una restrizione alimentare che la preoccupa, quindi condividendo anche il suo stato emotivo.
Anche rivolgersi ad uno psicologo deve essere una libera scelta della persona, altrimenti la terapia è destinata a fallire in partenza. Come in questo caso, ciò significa per i familiari accettare in qualche modo una scelta che non si condivide e che fa soffrire. Questo rimanda anche un senso di impotenza o viceversa un voler far di tutto per aiutare l’altro (con le migliori e più affettuose intenzioni). È importante riconoscere che queste modalità probabilmente riflettono proprie difficoltà a stare con certe emozioni, soprattutto quando si percepisce la propria mamma in una condizione di sofferenza. Ed è assolutamente comprensibile.
Le posso suggerire eventualmente di affrontare la sua sofferenza e la sua preoccupazione con il sostegno di un professionista.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, dottoressa Martina Orzi
Buongiorno, purtroppo quando le persone negano e non riconoscono una loro problematica è molto complesso aiutarle, come sta tentando lei da figlio con sua mamma da mesi tra frustazione e preocupazione. Le suggerisco di provare a contattare il medico di base della signora per affrontare insieme la situazione partendo da quello che lamenta lei stessa "fiacca e debole" per cercare di aprire un varco di consapevolezza e disponibilità nella mamma. Un caro saluto. Dr,ssa Lorena Ferrero
Buongiorno,
l' inappetenza di sua madre potrebbe essere una manifestazione depressiva. Purtroppo non può obbligarla a fare quello che non vuole, ma potrebbe trovare un modo per dirle che è semplicemente preoccupato per lei e che forse dovrebbe vederla uno specialista, ma non credo un nutrizionista.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara

Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Come già riferito da altri colleghi, aiutare una persona che non vuole o nega il bisogno farsi aiutare è un compito arduo, inoltre "insistendo" continuamente si rischia di ottenere l'effetto contrario.
Ritengo sia molto probabile che sua madre abbia la necessità di una presa in carico integrata: provi a contattare il medico di base e un nutrizionista al fine di indagare come mai si senta "stanca e debole", vedrà che, forse, potrebbe essere una buona occasione per acquisire maggiore consapevolezza di un supporto anche psicologico.
Gentile utente, Capisco quanto sia frustrante e preoccupante vedere sua madre comportarsi così, specialmente quando sembra rifiutare qualsiasi discussione riguardo al suo benessere. Potrebbe essere utile affrontare la situazione con empatia, sottolineando le sue preoccupazioni per la sua salute e il desiderio di aiutarla a sentirsi meglio. Potrebbe anche suggerirle di consultare un medico per una valutazione completa della sua salute, compreso il suo regime alimentare e il suo peso. Cordialmente, Giada di veroli
Gentile utente, mi dispiace per l situazione che sta vivendo. Immagino che possa essere frustrante supportare qualcuno che sembra non voglia essere aiutato.
Prendersi cura dei propri genitori è una sfida per i giovani adulti e adulti.
Cerchi uno spazio di supporto psicologico che la possa aiutare a gestire queste dinamiche faticose con sua madre.
Un caro saluto,
Dott.ssa Del Giudice Genoveffa
Gentile utente, emerge chiara la sua preoccupazione per sua madre ma è noto quanto sia controproducente obbligare o cercare di convincere sua madre ad intraprendere un percorso qualsiasi esso sia perchè questo richiederebbe impegno, motivazione nasce solo da sè. Al contrario potrebbe, evitando l'argomento "cibo", ed evitando di assumere un atteggiamento giudicante, aiutarla nel dar voce alle sue emozioni, poreoccupazioni, timori.... potrebbe lei cara utente intraprendere un percorso per recuperare le risorse utili ad affrontare questa sua difficile realtà. Disponibile anche per un consulto online.
Dott.ssa Iolanda Lamanna
Buongiorno, mi spiace molto per quello che riporta. Da quello che lei dice parlare di cibo con sua madre non sta aiutando la situazione, in questo caso le consiglio di cercare di evitare per il momento di continuare a farle pressione su questo piano (so che sembra strano e difficile ma al momento il suo insistere non aiuta anzi potrebbe creare forte astio tra lei e sua mamma) quello che può fare è cercare di stare più sul piano emotivo, provando a chiederle come sta, potrebbe pensare di fare delle attività con sua madre insieme che portino a creare dei momenti di serenità in cui lei può aprirsi di più con lei. Dall'altro lato può provare da sola a riflettere se ci sono stati dei cambiamenti nella vita di sua madre, da quanto tempo che ha iniziato ad avere questo rapporto con il cibo o se è sempre stata così, se per esempio ha perso il lavoro etc... per avere piccole informazioni se possibile di cosa possa aver scaturito questa cosa. Sua madre avrebbe bisogno di parlare non solo con un nutrizionista ma anche con uno psicologo/psicoterapeuta perchè questa problematica che ha come protagonista il cibo in realtà nasconde qualcosa di più profondo che bisogna far emergere, anche la resistenza di sua madre di farsi aiutare dice molto.
Mi preme dirle inoltre che anche lei può riflettere se ritagliarsi un piccolo spazio, quando ne ha bisogno, di condivisione e supporto perchè la situazione che sta vivendo non è sicuramente facile, essendo coinvolta la sua mamma.
Un caro saluto, Dott.ssa Valentina Mestici
Buonasera,

Mi dispiace molto per il problema che descrive, immagino essere davvero difficile per lei. Sicuramente può rivolgersi a un terapeuta per capire il modo migliore di comunicare con sua madre in questo momento… non esiste la soluzione, esiste provare a cercare la sua modalità più utile in questo momento.

Un saluto,

Gentile Utente, veder soffrire i propri cari è sempre difficile, a maggior ragione se li si vorrebbe aiutare ma i propri sforzi risultano costantemente vani. Purtroppo però, è necessario che chi si trova nello stato di sofferenza la riconosca e decida spontaneamente di intraprendere un percorso di cura, qualunque esso sia, altrimenti questo non porterà i risultati tanto sperati. È fondamentale che sua madre giunga ad una consapevolezza del proprio stato e decida di propria iniziativa in che modo farvi fronte. Ciò che lei può fare come figlia è cercare di entrare in contatto con lei, non sul piano alimentare, ma su quello emotivo. Se può, provi a mostrarsi interessata a comprendere come sta, a condividere con lei ciò che pensa e le sue preoccupazioni, senza giudizi o critiche. Dato il suo evidente stato di fatica giunta a questo punto, potrebbe essere altrettanto valido per lei, se lo ritenesse opportuno, iniziare un percorso che la possa sostenere in questa situazione delicata e stressante. Lo spazio di ascolto potrebbe esserle utile anche per ripercorrere e approfondire vari elementi, osservarli da diverse prospettive e cercare con l’aiuto del terapeuta nuove soluzioni alla situazione. Nel caso in cui volesse approfondire, o per altri chiarimenti, resto a sua disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa E.B.
Buonasera, addentrarsi sull'argomento cibo probabilmente fa fallire qualsiasi forma di dialogo. Comprendo quanto possa essere difficile e sofferto il contatto con persone care in evidente difficoltà. Purtroppo non si può aiutare chi non vuole affrontare il proprio disagio. Può tentare di instaurare un dialogo improntato di più sui suoi pensieri e sulle emozioni connesse a come "si vede" la sua mamma. Può anche contattare il medico curante informandolo della situazione, in modo che se la sua mamma lo contattasse per un malessere fisico, lui sappia indicarle i motivi ed eventualmente suggerirle di rivolgersi ad uno specialista. Cordiali saluti Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno signora, comprendo la preoccupazione che prova per la salute di sua madre. In una situazione del genere, potrebbe essere utile considerare un approccio terapeutico breve strategico per affrontare questa difficoltà. Questo tipo di terapia si concentra sull'identificazione rapida dei problemi principali e sull'applicazione di strategie pratiche per affrontarli. Potrebbe essere opportuno coinvolgere un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, per aiutare sia lei sia sua madre a esplorare le ragioni dietro il suo comportamento alimentare e trovare modi efficaci per affrontare la situazione in modo costruttivo. Inoltre, potrebbe essere utile coinvolgere anche un nutrizionista per fornire consulenza specifica sulla dieta e sulla nutrizione di sua madre. Resto a sua disposizione per ulteriori informazioni o per discutere di eventuali opzioni terapeutiche. Un caro saluto.






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